MILANO – “Il tiramisù mi ha addolcito la vita”: racconta così la campionessa mondiale di questo dolce, Patricia Guerra, che dal Brasile è volata in Italia per conquistare questo primato vincendo con la sua ricetta originale su 240 concorrenti. Per capire la storia dietro questo successo, abbiamo parlato direttamente con la creatrice del miglior tiramisù del mondo che, per quanto possa stupire, non è italiana, ma di San Paolo.
Patricia Guerra, da avvocatessa a campionessa in carica del miglior tiramisù al mondo: cosa l’ha portata a cimentarsi in questa ricetta?
“La mia formazione è stata in giurisprudenza e da 20 anni lavora come funzionaria per il pubblico ministero.
Da sempre ho amato la gastronomia anche per via delle mie origini italiane dal lato paterno – i nonni paterni sono italiani – e ho sempre visto le mie nonne in cucina a cucinare.
Amo molto il mio mestiere, ma richiede tante energie e ho avuto bisogno di un po’ di tempo per allontanarmi e vedere il mondo più in generale. Allora, ho deciso di iniziare un corso di cucina ed è stato allora che ho saputo della Tiramisù World Cup. Siccome amo le sfide, ho deciso di iscrivermi.
Da un semplice hobby si è trasformato in una competizione e poi in una seconda professione. Ma è un lavoro delizioso.”
Le ricette del tiramisù che ha portato in gara risalgono quindi alle sue nonne?
“La storia è più curiosa di così: no, non bevevo e non mi piaceva il caffè e non ho mai provato il tiramisù. La prima volta che l’ho preparato e mangiato è stato proprio in occasione dell’iscrizione al concorso a San Paolo: in Brasile ci sono state due tappe, il 16 giugno c’è stata quella nella mia città.
A partire da aprile sino a quella data, ho bevuto il caffè per la prima volta senza zucchero e mi sono avvicinata al tiramisù.
Soltanto dalla mia regione hanno partecipato una quarantina di iscritti. E poi ogni altra ha avuto la sua tappa.”
È strano che una brasiliana non abbia mai veduto il caffè
Patricia Guerra confessa: “Ho bevuto il caffè all’età di 47 anni ed è in effetti un po’ strano. Ma dal momento in cui l’ho provato, lo bevo ogni giorno. E il tiramisù è ora il mio dolce preferito in assoluto.”
Patricia Guerra lei su 240 concorrenti da tutto il mondo, ha vinto con il suo tiramisù: che cosa pensa che l’abbia distinta tra così tanti?
“Ho vinto la tappa regionale di San Paolo, la mia regione, e poi anche il campionato brasiliano. La ricetta che ho portato in Italia è stata modificata nel tempo, non era più quella che ho preparato in Brasile.
Quella che ho presentato, per la categoria ricetta originale, si è differenziata per lo più sul tempo in cui ho sbattuto i tuorli, senza albume, insieme allo zucchero: ho raggiunto un equilibrio delicato tra questi due ingredienti, con un risultato particolarmente setoso.
Dopo diverse prove, ho compreso le tempistiche giuste per ottenere una crema leggera e molto omogenea. La consistenza e il sapore che desideravo era migliore rispetto alla variante con l’albume.
Ho voluto poi usare un caffè preparato con la moka, che ho comprato appositamente. Ora uso esclusivamente questa caffettiera. In Brasile, nonostante la fama internazionale per la produzione e il consumo del caffè, la moka e l’espresso sono un fenomeno relativamente recente.
Prediligiamo più in casa un termos da un litro di caffè filtrato. Per il mio tiramisù ho voluto usare la moka, perché leggendo e studiando tra i libri e internet le ricette del tiramisù, ho capito che questa caffettiera era molto diffusa. Il mio obiettivo era quello di realizzare il tiramisù più vicino a quello che viene preparato in Italia.
L’ingrediente extra principale, comunque, resta l’amore.
In Brasile poi non sono tanti i prodotti italiani reperibili: lo zucchero di barbabietola l’ho fatto arrivare dalla Germania mentre per il caffè, ho usato una tostatura scura per avvicinarmi più al gusto italiano, scegliendo un’Arabica.”
E ora che ha vinto che cosa la attende?
“Non abbandonerò la mia professione come funzionario pubblico, ma tengo molto al tiramisù che mi ha aperto molte porte. Vorrei aprire una pasticceria o un ristorante: ancora non ho chiaro il progetto, ma so che esiste la domanda di questo prodotto. Ho scoperto che questo dolce ha una giornata in cui si festeggia, che coincide con il mio compleanno: anche questo è un segno del destino.”
Patricia Guerra, lei penserà a realizzare una ricetta di tiramisù con qualche modifica?
“Sì, ho già creato la ricetta Rosso Amore, con l’aggiunta di peperoncino, su richiesta della Tiramisù World Cup e ho lavorato su un’idea più natalizia.”
In Brasile sarà un successo il suo tiramisù, dato che non è così tanto consumato?
“Lo spero! Ho scoperto che tanti brasiliani desiderano mangiare il tiramisù, confrontandomi con i miei followers su Instagram: tanti mi chiedono di aprire un mio negozio. Contrariamente a quello che pensavo, dato che non l’avevo mai mangiato, il tiramisù piace tantissimo.
C’è ancora spazio per diffonderlo nel mio Paese. Il mio compito ora è divulgare questo buonissimo dolce, iconico, qui in Brasile.
C’è ora un tiramisù brasiliano in Italia, e io porto un po’ di questo Paese nel mio cuore.”
La ricetta che ha vinto il mondiale: Tiramisù Dolce Viaggio
Ingredienti
250g de mascarpone Lattebusche
50g di tuorlo d’uovo
53g di zucchero
6 biscotti savoiardi
Caffè
Cacao
Procedimento
Sbattere lo zucchero e il tuorlo d’uovo in un mixer finché non raddoppia di volume e diventa una crema leggera e setosa.
Aggiungere il mascarpone (freddo) alla crema. Lavorare con un mixer elettrico fino a ottenere una crema liscia e compatta. Mettere da parte in una sac à poche con un beccuccino a scelta. Inumidire i savoiardi nel caffè (non zuccherato) senza bagnali troppo.
Ritagliare quindi i biscotti con un coppapasta rettangolare o con uno a scelta.
Iniziare la composizione con uno strato di biscotti, uno strato abbondante di crema, ancora strato di biscotti e finisci con la crema rimanente.
Togliere il coppapasta, completare con il cacao in polvere e servi.