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Pasticceria Zoccola ad Alessandria festeggia 200 anni e i celebri cannoncini

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ALESSANDRIA – La pasticceria Zoccola di Alessandria festeggia due secoli di attività e celebra la sua specialità più prestigiosa: i cannoncini di Zoccola. Per il bicentenario uscirà la “Torta 200” con il cioccolato rosa Ruby; in programma anche una prestigiosa ribalta sanremese. Per saperne di più leggiamo questo ritratto di Alessandra Dellacà pubblicato dalla Stampa.

«I cannoncini di Cesare Zoccola sono inimitabili. Ricordo che sua moglie, cioè mia nonna Nini ne mangiava uno allo zabaione tutte le mattine, prima di entrare in laboratorio. È morta 7 anni fa, a 94 anni, mentre mio nonno Cesare se n’è andato prima, ad 85». Alice Zoccola, 41 anni, rappresenta la settima generazione del marchio Zoccola di Alessandria. Uno di quelli così importanti e conosciuti che basta dire il nome e tutti sanno già di cosa si sta parlando.

Una storia, quella della Pasticceria Zoccola, che quest’anno compie ben 200 anni

Era il 1820 quando Luigi e Maddalena aprirono a Cassine prima una panetteria. Poi si specializzarono in paste dolci e salate. Quindi l’attività si spostò ad Alessandria, in via Mazzini, all’angolo con via Savonarola, dove sarebbe rimasta fino al 1960.

«Quest’anno – dice Alice – la mia famiglia festeggia un traguardo importante. E stiamo pensando a qualcosa per condividere la nostra gioia con gli alessandrini». Certamente tra poco uscirà la “Torta 200” per celebrare l’anniversario: impastata con il cioccolato rosa che si chiama Ruby. E arriverà presto anche il cioccolatino “Alicia”.

A Sanremo per la settantesima edizione del Festival

Nel frattempo, il compleanno della pasticceria più rinomata della città si sposta a un altro compleanno: la settantesima edizione del Festival di Sanremo. Zoccola sarà in Riviera e per l’occasione porterà anche lì i suoi leggendari cannoncini inventati da Cesare.

I cannoncini di Zoccola stanno ad Alessandria come il babà sta a Napoli. La loro fama si è diffusa al resto d’Italia anche grazie alle caserme e ai tanti militari e ufficiali che li portavano in dono alle famiglie quando tornavano.

Divennero indissolubilmente legati al nome della città: la migliore pubblicità che si potesse desiderare. E poi c’era il derby cittadino: «È più buona la tartufata di Zoccola o quella di Pittatore?».

Da una ventina d’anni, la Pasticceria Zoccola si è rinnovata

Alice è laureata in grafica pubblicitaria a Milano e da nonna Nini ha ereditato il perfezionismo con cui meticolosamente confeziona le creazioni di casa. È lei che ha voluto dare un look glam alla nuova bottega.

«Domina il rosa, è il mio colore – dice – abbinato al bianco e all’argento. Non sono pasticciera, ma conosco tutti gli impasti. E’ mio papà Massimo, che a 27 anni ha lasciato un posto sicuro in banca per proseguire la tradizione di famiglia, il creativo per eccellenza. Oggi è aiutato in laboratorio da altri undici pasticcieri, mentre alla vendita ci siamo io e due fidate collaboratrici».

Alice ha respirato i dolci profumi del laboratorio fin dall’età di 8 anni: «Già allora preferivo stare al banco e, anche se ho avuto la possibilità di studiare a Milano, tornavo ogni fine settimana ad aiutare i miei. Mio papà Massimo e mia mamma Paola si alzavano nel cuore della notte: è un mestiere faticoso il nostro, anche se pieno di soddisfazioni.

Tanti pasticcieri hanno iniziato la loro carriera qua: con Lillo Voltaggio, che ha poi aperto la sua attività in città, c’è tuttora un feeling bellissimo».

Anche i personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport scelgono Zoccola per le loro occasioni importanti: da Josè Altafini al capitano dei grigi Alessandro Gazzi.

Alessandra Dellacà

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