MILANO – L’emergenza Coronavirus ancora non è del tutto rientrata, soprattutto quando si analizzano i comportamenti spesso incivili della popolazione impaurita. Le reazioni sono spropositate e, nel caso della Pasticceria Camesso di Verona, lo sono a tal punto da determinarne la chiusura. Non una disposizione regionale dunque a far abbassare le serrande ai gestori, ma l’atteggiamento esagerato della clientela. Leggiamo la notizia completa dal sito vvox.it.
Pasticceria Camesso costretta a chiudere
VERONA – «Per qualche giorno abbiamo deciso di tenere chiusa la nostra Pasticceria situata in centro a Verona per questa isteria collettiva ingiustificata per “colpa” del famoso Coronavirus». Inizia così il post su Facebook della pasticceria Camesco che spiega di aver perso un «fatturato superiore al 50%. Abbiamo buttato al vento kg di prodotti freschi preparati alla mattina, per due giorni. E allora abbiamo deciso a malincuore di chiudere qualche giorno per non avere un ulteriore perdita».
L’appello dei gestori
«Vi ricordo che, se questo terrorismo psicologico andrà avanti per settimane le piccole e medie imprese chiuderanno. E io non ho voglia di lasciare senza lavoro tutti i miei dipendenti per colpa di questa follia. Perché le tasse, l’affitto, i fornitori e i costi fissi sono da pagare ogni mese.
E in un’azienda come la nostra, che ormai tanto piccola non è più, le spese sono alte e se ci troviamo in una situazione simile per più di un mese rischiamo di crollare. Vi prego quindi, di iniziare ad usare un po’ di buon senso e di non chiudervi in casa come se ci fosse un attacco atomico in corso per poi trovarvi in 2000 nello stesso capannone a fare la spesa per un intero reggimento in guerra. Noi intanto continuiamo a lavorare in Laboratorio nella speranza che tutto torni alla normalità velocemente», conclude.