MILANO – Tutti noi abbiamo bevuto il caffè almeno una volta nella vita, nel tentativo di tirarci su e allontanare la stanchezza. Esiste però un paradosso di questa bevanda: perché se si beve spesso e in grandi quantità, potrebbe addirittura far sentire più spossati di prima. Com’è possibile? La scienza spiega questo fenomeno e noi riportiamo l’articolo di Serena Garofalo su inran.it.
Paradosso del caffè: perché può far addormentare?
Per comprendere come sia possibile questo paradosso, bisogna innanzitutto comprendere la modalità con cui ha effetto il caffè: bloccando l’adenosina, ovvero il neurotrasmettitore che dà quella sensazione di stanchezza a fine giornata, aiuta a sentirsi un po’ meno esausti. Per avere questo effetto, la bevanda ci impiega circa venti minuti, il tempo per esser assorbita dall’intestino, entrare in circolo nel sistema circolatorio e giungere al fegato, dove viene scomposto.
Il caffè può aver stoppato i recettori di questo neurotrasmettitore, ma sicuramente non ha interrotto la sua produzione. E così, per recuperare, il nostro organismo ci farà percepire tutto l’arretrato accumulato di adenosina, in un colpo solo. Risultato? La stanchezza si farà sentire più forte.
La dose massima consigliata resta quella di tre tazzine al giorno
Così si dovrebbe evitare scompensi e il ripetersi ciclico di questo paradosso. In più, bisogna tener conto anche dell’effetto diuretico del caffè, che porta alla disidratazione e quindi, ancora una volta, alla spossatezza. Se ci abituiamo a consumare grandi quantità di caffè, il nostro organismo si abituerà al punto che non farà più effetto.
La moderazione dunque, sembra come sempre la via migliore.