domenica 22 Dicembre 2024
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Papua Nuova Guinea guarda al mercato cinese per la futura esportazione

“Sono convinta che la nostra industria possa fare grandi cose” ha aggiunto osservando come le giovane generazioni dimostrino in Cina una predilezione per il caffè preferendolo sempre più al tè. La missione commerciale promuoverà al grande evento cinese anche altri prodotti dell’agricoltura, quali il cacao, le spezie e l’olio di noce di cocco. Nel periodo giugno 2011 – maggio 2012, Papua Nuova Guinea ha esportato il volume record di 1.411.381 sacchi di caffè rifornendo principalmente i mercati europei.

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MILANO – Papua Nuova Guinea guarda con grande interesse al mercato cinese. Rappresentanti del paese oceanico, che si colloca al quarto posto nella graduatoria dei massimi produttori asiatici (la produzione supererà quest’anno gli 1,4 milioni di sacchi), parteciperanno infatti alla 10a edizione della fiera cinese dell’agricoltura, in programma a fine settembre a Pechino.

Papua Nuova Guinea punta alla Cina

“La Cina costituisce un mercato enorme anche per il caffè e non presenta quelle difficoltà di accesso, legate alla forte connotazione dei gusti, che caratterizzano il Giappone” ha dichiarato in un’intervista Julienne Leka-Maliaki, dell’autorità per la promozione degli investimenti.

“Sono convinta che la nostra industria possa fare grandi cose” ha aggiunto osservando come le giovane generazioni dimostrino in Cina una predilezione per il caffè preferendolo sempre più al tè. La missione commerciale promuoverà al grande evento cinese anche altri prodotti dell’agricoltura, quali il cacao, le spezie e l’olio di noce di cocco. Nel periodo giugno 2011 – maggio 2012, Papua Nuova Guinea ha esportato il volume record di 1.411.381 sacchi di caffè rifornendo principalmente i mercati europei.

In India, gli esportatori temono un calo nel secondo trimestre

Intanto, gli esportatori indiani di caffè guardano con preoccupazione al secondo trimestre dell’anno fiscale. Il calo della domanda, il periodo estivo in Europa e i prezzi più alti dei caffè indiani appaiono destinati a incidere negativamente sugli imbarchi dei prossimi 3 mesi annullando i benefici derivanti dall’indebolimento della rupia. L’export del primo trimestre (aprile-giugno) ha raggiunto le 104.233 tonn, in flessione del 9%. Il calo a valore è stato contenuto, in virtù dell’andamento favorevole dei prezzi dei robusta.

Buona la tenuta del fatturato all’esportazione, che è stato pari a 15,6 miliardi di rupie, circa 227 milioni di euro. Gli operatori temono che una combinazione di fattori possa portare a un rallentamento più pronunciato nel secondo trimestre. “La domanda in Europa è debole, non ci sono grossi ordini e per quanto riguarda i robusta i mercati si orientano verso le origini più economiche” ha dichiarato il presidente dell’associazione degli esportatori Ramesh Rajah.

Si intensificano intanto gli imbarchi dall’Indonesia

L’export dall’isola di Sumatra, massima area di produzione del paese, hanno segnato a giugno un incremento del 58% sul mese precedente, per un totale di 14.719 tonn, contro le 9.313 di maggio, secondo i dati dell’associazione degli esportatori (Aeki). Il dato rimane comunque inferiore a quello di giugno 2011 quando vennero esportate 17.914 tonn. Secondo Mochtar Luthfie, responsabile ricerca&sviluppo dell’Aeki, il raccolto è per l’85% completato nelle aree di maggiore altitudine.

Il raccolto principale sarà al culmine a luglio e proseguirà, con volumi via via minori, sino a settembre. Grazie alle condizioni meteo favorevoli nel periodo della fioritura, la produzione indonesiana potrebbe risalire, nel 2012/13, a 10-11 milioni di sacchi, contro i 7-8 dell’annata trascorso, ha dichiarato, in una stima diffusa il 7 marzo scorso, l’istituto indonesiano per la ricerca nel settore del caffè e del cacao.

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