MADRID – A Benedetto XVI, che è astemio, il caffè piace soltanto dopo pasto oppure a colazione molto presto la mattina dopo la prima messa. Caffè anche con l’apfelstruedel, la torta di mele che egli mangia a colazione la mattina e nel pomeriggio insieme ad un caffè con zucchero.
A Giovanni Paolo II invece il caffè non piaceva troppo e preferiva il te.
È quanto si scopre, tra le mille curiosità anche a base di caffè, in un libro appena uscito sul tema papi e caffè con il titolo “Segreti della cucina del Vaticano”
Lo ha scritto della giornalista e scrittrice spagnola Eva Celada che traccia la storia delle abitudini alimentari dei papi dall’Ultima Cena – «primo atto gastronomico rilevante della cristianità» cui fu presente il primo pontefice Pietro – ai sontuosi banchetti rinascimentali sino all’età moderna.