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La Genovese pubblica il Bilancio di sostenibilità 2023 e c’è l’utilizzo esclusivo di imballaggi riciclabili per tutti i nuovi prodotti

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L'impegno dell'azienda verso la sostenibilità (immagine concessa)

ALBENGA (Savona) – Nel corso del 2023 l’impegno di La Genovese verso pratiche più sostenibili e comportamenti responsabili è diventato sempre più incisivo e significativo. Oggi con soddisfazione viene pubblicato il Bilancio di sostenibilità 2023, un documento che riflette la sempre maggiore sensibilità e impegno costante dell’azienda verso attività responsabili e innovative.

Il Bilancio di sostenibilità 2023 della torrefazione La Genovese

Per La Genovese questo è il secondo anno di pubblicazione del bilancio, Alessandro Borea amministratore delegato della storica torrefazione ingauna, afferma che il viaggio verso un futuro sempre più responsabile è ancora lungo e ricco di sfide, ritenendosi altresì soddisfatto dell’approccio di tutti gli attori coinvolti in questo processo.

Di seguito sono riportati i passi significativi che l’azienda ha voluto evidenziare come punti chiave nel loro anno di attività 2023.

  • L’analisi dell’impronta aziendale: introducendo la Matrice di Materialità della propria azienda, La Genovese ha dedicato sempre più ascolto attivo a tutti gli stakeholder, seguendo le linee guida degli obiettivi dell’Agenda 2030.
  • Produzione sostenibile: ogni fase del processo produttivo è stata messa sotto osservazione e dopo un’attenta analisi è stata ottimizzata per ridurre al minimo l’impatto ambientale, dalla selezione delle materie prime fino al confezionamento e trasporto.
  • Efficienza energetica: con l’installazione di un nuovo bruciatore “green” sulla tostatrice in grado di apportare riduzioni considerevoli.
  • Comunicazione e marketing responsabile mirato alla sensibilizzazione dei propri clienti e del proprio personale con Newsletter dedicate, incontri e informazioni verso una sempre maggiore consapevolezza sull’impatto ambientale.

Oltre a questi importanti punti La Genovese nel primo semestre 2024 si è mossa con nuove attività rilevanti come la collaborazione con TreenNation al fine di raggiungere entro il 2024 la completa compensazione delle emissioni di CO2, piantando regolarmente nuovi alberi all’interno della propria Foresta.

Utilizzo esclusivo di imballaggi riciclabili per tutti i nuovi prodotti, con una manovra di sostituzione di tutti gli attuali imballaggi flessibili in triaccoppiato con materiali di più facile riciclo.

Alessandro Borea afferma inoltre: “Produrre il miglior caffè possibile, contribuendo al contempo alla salvaguardia del pianeta e rispettando tutte le persone coinvolte nella nostra filiera è diventato il nostro obiettivo principale. Ogni tazza di caffè La Genovese deve raccontare una storia di dedizione, passione e responsabilità e soltanto ponendo la nostra attenzione alle esigenze di oggi e a quelle del domani potremo continuare a farlo”.

Per leggere il Bilancio di sostenibilità 2023 basta cliccare qui

Cioccolato: Mars Italia ottiene la Certificazione EDGE per la parità di genere

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Il logo di Mars Italia

MILANO – Mars Italia ha ottenuto la Certificazione EDGE, a dimostrazione del suo impegno nel promuovere la parità di genere, la diversità e l’inclusione sul posto di lavoro. In particolare, l’azienda ha ricevuto la Certificazione EDGEplus, che – oltre all’equità di genere – attesta anche l’impegno verso l’equità intersezionale, andando oltre il concetto di genere.

La Certificazione EDGE è il principale standard globale per la diversità, l’equità e l’inclusione (DE&I), in tema di equità di genere e intersezionale sul posto di lavoro.

Il processo di certificazione prevede l’analisi e la revisione – da parte di un ente terzo – di un rigoroso insieme di requisiti e specifiche interni all’organizzazione, tra cui la rappresentanza di genere in termini di assunzioni e nelle promozioni, l’equità retributiva e l’efficacia delle politiche, delle pratiche e l’inclusività della cultura aziendale.

MARS Italia: riconosciuto l’impegno concreto per l’equità di genere e intersezionale nel posto di lavoro

Fondamentale per questa valutazione è l’utilizzo della soluzione tecnologica EDGE Empower, che accelera l’analisi dei dati statistici e la revisione delle politiche e delle procedure, e facilita la realizzazione di un’ampia indagine tra i dipendenti per valutare la loro percezione sulle opportunità di sviluppo professionale. Mars Italia fa ora ufficialmente parte delle oltre 750 organizzazioni certificate EDGE, in 65 Paesi e 40 settori industriali.

In linea con il purpose dell’azienda, che recita “Il mondo che vogliamo domani inizia dal modo in cui facciamo business oggi”, Mars si impegna per una società inclusiva lungo tutta la sua catena di valore. Tra le recenti iniziative, spicca il lancio globale della Mars Full Potential Platform, una roadmap che traccia il percorso a sostegno della diversità e dell’inclusione in azienda.

Negli anni, questa piattaforma ha visto la creazione di diverse iniziative, a partire dallo studio internazionale #HereToBeHeard, che ha raccolto in 88 Paesi in tutto il mondo le risposte di oltre 10.000 donne alla domanda: “Che cosa dovrebbe cambiare nella società affinché sempre più donne realizzino il loro pieno potenziale?”.

Ne è scaturito un coro di storie personali e prospettive da parte di donne di ogni etnia, religione e orientamento politico, che hanno individuato nei pregiudizi la principale barriera. Un’altra pietra miliare è stata posata nel 2023 con #FlipTheStatusQuo: un’iniziativa che ha visto riconoscere e celebrare gli Associati Mars a livello globale che si sono distinti per le loro azioni volte a scardinare le barriere che impediscono alle donne di essere pienamente incluse.

“Nel mondo che vogliamo contribuire a creare, ciascuno deve potersi esprimere appieno e trovare il giusto sostegno. Come leader, abbiamo il dovere di creare le condizioni  per dare forma a contesti che siano davvero equi e paritari,  in cui ciascuno possa esprimersi al meglio e apportare il proprio valore senza condizionamenti’’ – ha dichiarato Yesim Ucelli, amministratrice delegata di Mars Italia e General Manager della regione Mars Sud Europa. “Siamo quindi estremamente orgogliosi di aver ottenuto la certificazione internazionale Edge, che ci distingue per il nostro impegno verso una società sempre più inclusiva, riconoscendone risultati e valore”.

Aniela Unguresan, Fondatrice della EDGE Certified Foundation, ha aggiunto: “Il conseguimento delle certificazioni EDGE Assess ed EDGEplus da parte di Mars Italia non solo accresce la visibilità e la credibilità del loro impegno verso l’uguaglianza di genere e l’equità intersezionale, ma rappresenta anche un passo significativo verso la creazione di un ambiente lavorativo equo e inclusivo. Esprimiamo le nostre più sincere congratulazioni al team di Mars Italia per aver adottato un approccio responsabile e trasparente, sottoponendo a verifica indipendente il loro impegno a favore di un contesto professionale che valorizza e sostiene ogni individuo nel raggiungere il massimo delle proprie potenzialità e nel fiorire professionalmente”.

La scheda sintetica di Mars Multisales, South Europe

Mars Multisales, South Europe è il cluster che unisce l’Italia a Grecia, Cipro e Malta con headquarter a Milano. Il Cluster produce e distribuisce una vasta gamma di prodotti con marchi tra i più conosciuti al mondo. Tra i brand Mars distribuiti: Petcare – Pedigree, Whiskas, Cesar, Sheba, Kitekat, Catsan, Catisfastion; Chocolate – M&M’S, Snickers , Mars, Twix, Bounty, Maltesers; Wrigley – confections – Skittles; Food – BEN’S ORIGINAL e SUZI WAN – e la gamma di healthy snack a base di frutta secca BE-KIND.

La scheda sintetica di Mars, Incorporated

Mars, Incorporated è un’azienda a proprietà familiare con oltre un secolo di storia nella produzione di prodotti diversificati e nell’offerta di servizi alle persone che possiedono e amano gli animali da compagnia. Con un fatturato di oltre 47 miliardi di dollari, l’azienda è un business globale che produce alcuni dei brand più amati al mondo: M&M’s, Snickers, Twix, Milky Way, Dove, Pedigree, Royal Canin, Whiskas, Extra, Orbit, 5, Skittles, Uncle Ben’s and Cocoavia.

Mars fornisce anche servizi veterinari per la salute degli animali da compagnia, tra cui Banfield, Pet Hospitals, Blue Pearl, VCA e Pet Partners. Con quartier generale a McLean, in Virginia (USA), Mars è presente in più di 80 paesi.

I cinque principi di Mars – qualità, responsabilità, mutualità, efficienza e libertà – ispirano ogni giorno gli oltre 140.000 Associati nella creazione di valore per tutti i partner e stimolare una crescita di cui poter andare fieri.

La certificazione EDGE

La Certificazione EDGE è lo standard globale leader per la Diversità, l’Equità e l’Inclusione (DE&I), in tema di equità di genere e intersezionale sul posto di lavoro. La Certificazione EDGE si basa su evidenze oggettive e misurabili dello stato attuale dell’equità di genere e intersezionale in un’organizzazione. Verificata da un organismo di certificazione indipendente e approvato, supporta l’integrità e la credibilità dei dati e delle informazioni e offre a un’organizzazione un modo efficace per comunicare il proprio impegno e le proprie prestazioni in materia di DE&I.

Gli Standard EDGE e il Sistema di Certificazione si basano su quattro pilastri che definiscono il successo nell’equità di genere e intersezionale: rappresentanza nella rete di talenti, equità retributiva, efficacia delle politiche e pratiche, e inclusività della cultura. Come parte integrante della valutazione, statistiche, politiche e pratiche, e l’esperienza dei dipendenti vengono valutate rispetto agli Standard EDGE. A seconda dei risultati specifici di ciascuna organizzazione, potrebbe essere necessario sviluppare un piano d’azione per colmare le lacune identificate.

Per la valutazione EDGE (genere binario), sono possibili tre livelli di certificazione: EDGE Assess (riconoscimento dell’impegno), EDGE Move (dimostrazione dei progressi) e EDGE Lead (celebrazione del successo). La Certificazione EDGEplus (genere e intersezionalità) è un’aggiunta alla Certificazione EDGE (genere binario), offrendo alle organizzazioni la possibilità di analizzare dati e informazioni relative a donne e uomini come gruppi diversificati, per approfondire la comprensione e misurare l’intersezionalità di genere e altri aspetti della diversità, come l’identità di genere non binaria e LGBTQ+, razza/etnia, nazionalità, età e lavoro con una disabilità.

La Certificazione EDGE si distingue per il suo rigore e il focus sull’impatto, e rimane valida per un periodo di due anni.

Nasce la drinklist per omaggiare gli azzurri alle Olimpiadi di Parigi: il caffè al centro del “9”58”, il drink dedicato a Marcell Jacobs

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Il cocktail Sinnergia (immagine concessa)

MILANO – Sacrificio, fatica e passione: sono questi gli elementi che contraddistinguono la vita di uno sportivo. La storia insegna che solo i più forti atleti a livello mondiale possono partecipare alle Olimpiadi, ma pochi entrano nell’Olimpo dello sport conquistando la medaglia d’oro, un privilegio che dura per l’eternità. Mancano pochi giorni all’inizio della XXXIII edizione della competizione più antica della storia: il 26 luglio prendono il via i Giochi Olimpici di Parigi 2024 che si prospettano come sempre entusiasmanti e ricchi di agonismo.

La drinklist ispirata agli atleti azzurri

Nel corso delle due settimane olimpiche, tutto il mondo è sintonizzato sullo stesso canale per ammirare le gesta dei migliori atleti di ogni nazione, tutti alla ricerca dello stesso obiettivo: il gradino più in alto del podio.

Una fibrillazione che non coinvolge, però, solo l’universo sportivo, bensì anche quello della mixology: infatti, un panel di esperti bartender riuniti da Anthology by Mavolo ha ideato “Mixolimpica”, vale a dire una drinklist esclusiva ispirata agli atleti più amati e attesi della spedizione azzurra.

Questi drink non solo esaltano il talento e le impareggiabili caratteristiche di ogni sportivo, ma offrono anche un’esperienza sensoriale unica nel suo genere.

“Questi cinque cocktail sono un tributo agli atleti italiani che rappresenteranno il nostro paese alle Olimpiadi 2024. Ogni drink racconta una storia, un’emozione e un pezzo del carattere di questi straordinari professionisti. Che siate fan del running, del tennis, del salto in alto, del volley o della scherma, c’è un cocktail che vi aspetta per brindare ai successi azzurri. Salute agli atleti e alle Olimpiadi 2024!”, ha affermato Alberto Birollo, drinksetter di Anthology by Mavolo.

Entrando più nel dettaglio in merito alla drinklist, il caffè è l’assoluto protagonista del “9”58”, il drink dedicato al campione olimpico Marcell Jacobs e al suo obiettivo personale di battere il record mondiale di Usain Bolt: è composto da vodka Le Philtre, liquore al caffè Black Sinner, sciroppo al caramello salato Bacanha e una tazzina di caffè, shakerati e serviti in una coppa con la guarnizione di chicchi di caffè.

Due fette di cetriolo sono la garnish di “Fioretto”, il cocktail intitolato alla portabandiera olimpica Arianna Errigo: tequila Don Ramón Plata, sciroppo Fiore di Sambuco Bacanha, succo di lime e Le Tribute Lemonade sono gli ingredienti di questo drink che simboleggia l’eleganza della schermitrice azzurra. “Jump to Gold” è il nome del cocktail dedicato all’altro portabandiera italiano, ovvero Gimbo Tamberi: si tratta di un twist sul Cameron’s Kick, cocktail storico di Harry MacElhone che risale al 1922, ed è composto da mezcal Le Tribute, whisky Brave New Spirits Lighthouse Peated e sciroppo orzata Bacanha con l’aggiunta di succo di limone, albume d’uovo pastorizzato e 3 gocce di soluzione salina affumicata.

Non poteva mancare il drink intitolato al tennista numero 1 al mondo: “Sinnergia” per Jannik Sinner e la sua instancabile forza. Il gin Amuerte, rigorosamente versione Orange, è il protagonista di questo cocktail insieme a succo di lime, succo d’ananas, sciroppo di zucchero di canna Bacanha e un pizzico di sale shakerati e serviti in un bicchiere Collins. Completano il drink un cucchiaio di liquore al caffè Black Sinner e una foglia di Shiso Rosso. “Ace to Ace” è, invece, il cocktail dedicato alla pallavolista azzurra Paola Egonu e alla sua energica luminosità: gin Saneha Luminous, rum Chalong Bay Tropical Notes Lime Kaffir, succo d’arancia, succo di lime, polpa di mango e quattro gocce di soluzione salina sono mixati e serviti in un bicchiere alto con una spolverata di pepe di Sichuan.

Ecco dunque le 5 ricette della drinklist “Mixolimpica”, per brindare agli atleti azzurri in missione a Parigi:

  • 9”58

Ingredienti: 50 ml vodka Le Philtre, 10 ml liquore al caffè Black Sinner, 1 tazzina di caffè, 10 ml sciroppo al caramello salato Bacanha, chicchi di caffé per guarnire.

Procedimento: versate tutti gli ingredienti per 9”58 all’interno di uno shaker. Agitate e servite, filtrando in una coppa da cocktail. Infine, guarnite con qualche chicco di caffè.

  • Fioretto
    Ingredienti: 45 ml tequila Don Ramón Plata, 20 ml sciroppo Fiore di Sambuco Bacanha, 30 ml succo di lime, Le Tribute Lemonade, 2 fette di cetriolo per guarnire.

Procedimento: versate tutti gli ingredienti nello shaker, tranne Le Tribute Lemonade, e agitate energicamente. Filtrate il tutto in un bicchiere Collins pieno di ghiaccio. Infine, colmate con Le Tribute Lemonade e guarnite con due fette sottili di cetriolo. L’armonia del cocktail emerge dall’incontro tra la vegetalità del tequila e del cetriolo, la dolcezza dello sciroppo di fiori di sambuco e l’acidità del lime.

  • Jump to gold
    Ingredienti: 30 ml mezcal Le Tribute, 20 ml whisky Brave New Spirits Lighthouse Peated, 10 ml sciroppo orzata Bacanha, 15 ml succo di limone, 15 ml albume d’uovo pastorizzato, 3 gocce di soluzione salina affumicata.

Procedimento: per preparare il cocktail, versate tutti gli ingredienti all’interno di uno shaker senza ghiaccio, e shakerate. Successivamente, aggiungete del ghiaccio nello shaker e shakerate nuovamente. Concludete filtrando il tutto in una coppetta ghiacciata, seguendo la tecnica double strain.

Per realizzare la soluzione salina affumicata sciogliete 20 grammi di sale affumicato in 100 ml di acqua bollente. Filtrate e conservate in una boccetta con tappo contagocce.

Note: la tecnica del “double strain” è utilizzata per ottenere un drink privo di residui solidi e dalla consistenza liscia. Consiste nel filtrare il cocktail due volte: prima con un colino a maglie larghe e poi con un colino a maglie fini.

  • Sinnergia

Ingredienti: 50 ml gin Amuerte Orange, 20 ml succo di lime, 30 ml succo d’ananas, 10 ml sciroppo di zucchero di canna Bacanha, 1 pizzico di sale, 1 cucchiaio di liquore al caffé Black Sinner, 1 foglia di Shiso Rosso per guarnire.

Procedimento: Per prima cosa versate tutti gli ingredienti, tranne il liquore Black Sinner, in uno shaker e shakerate vigorosamente. Successivamente versate il tutto in un bicchiere Collins, e aggiungete in sospensione 1 cucchiaio di liquore al caffè Black Sinner. Guarnite il cocktail con una foglia di Shiso Rosso.

  • Ace to ace

Ingredienti: 40 ml gin Saneha Luminous, 10 ml rum Chalong Bay Tropical Notes Lime Kaffir, 10 ml succo d’arancia, 25 ml succo di lime, 30 ml polpa di mango, 4 gocce di soluzione salina, una spolverata di pepe di Sichuan.

Procedimento: per preparare il drink Ace to Ace, versate tutti gli ingredienti in uno shaker e agitate vigorosamente. Successivamente, filtrate con un colino e versate in un bicchiere alto riempito di ghiaccio. Completate il cocktail con una leggera spolverata di pepe di Sichuan.

Dentro il primo e solo in-country partner CQI in Italia, Imperator: “Come e perché ci siamo riusciti”

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Alberto Polojac, Q Arabica Instructor e quality manager di Imperator (immagine concessa)

MILANO – Imperator, azienda importatrice di caffè crudo triestina, tre generazioni nel commercio del verde: non per questo ha mai smesso di fare innovazione, prima promuovendo lo specialty coffee in Italia, l’alta formazione, e di recente stringendo sempre più il rapporto già consolidato negli anni con il Coffee Quality Institute, diventando il primo e solo in-country partner di CQI.

Imperator quindi, in prima linea, ma facciamo un passo indietro. Cos’è esattamente un in-country Partner, quanti ce ne sono nel mondo?

“Sono 37 nel mondo e sono presenti sul sito del CQI insieme a tutti i Q-Graders e le Q-venues. Solitamente sono uno per ogni Paese di riferimento.

L’in-country non è altro che uno snodo che permette al suo specifico mercato o area di contare su di un punto di riferimento CQI per la promozione di alcuni eventi e corsi e nell’essere un luogo di consegna dei cosiddetti Q-Coffee, ovvero quei caffè certificati attraverso il vaglio di 3 Q-Graders, per essere certi che siano specialty e che quindi rispondano a determinati criteri dettati dal CQI sia per il verde che per il cupping.

Sono parametri spesso molto simili per quanto riguarda il verde a quelli usati anche dalla Specialty Coffee Association (SCA). Certo attualmente il CQI continua ad applicare il protocollo di cupping tradizionale, osservando però con interesse lo sviluppo del nuovo C.V.A. di SCA, per ora ancora in fase di rodaggio.”

In Italia però fino ad ora nessuno ci era riuscito: come Imperator, da quanto avete puntato questo riconoscimento e quanti anni di lavoro ha comportato?

“E’ un percorso che ho iniziato personalmente che è partito da molto lontano: mi sono interessato al CQI già quando ho fatto il mio ingresso nel mondo del caffè 20 anni fa. Il CQI all’epoca era piuttosto conosciuto negli Stati Uniti, ma ancora poco in Europa.

Appena si è aperta l’opportunità di seguire un corso per Q Graders plus Arabica in Italia nel 2012, mi sono formato. Da lì ho continuato a tenermi aggiornato rispetto al CQI, che rappresenta un’istituzione principalmente formativa ma non solo, molto rigorosa e che
sottopone gli studenti a degli esami piuttosto duri.

Da questo mio primo approccio in veste di Q-Graders, ho voluto affrontare anche la procedura per diventare Q-Instructor: un tempo o si viaggiava una volta all’anno negli Stati Uniti in concomitanza dell’esame, oppure non si poteva essere trainer.

Così gli anni sono passati, finché ad un certo punto ce l’ho fatta e nel 2020 ho ottenuto anche questa qualifica, grazie al fatto che ci fosse la possibilità di svolgere una parte dell’esame online. In qualità di trainer qualificato, ho voluto insegnare in italiano così da venire incontro alle esigenze degli operatori del nostro Paese.

Ricordiamoci infatti che uno dei maggiori scogli spesso è proprio nella lingua in cui questi
corsi vengono erogati e quindi per noi è stato importante offrire un programma di corsi che fossero più alla portata di tutti.

Ma questo cammino parallelo a CQI non si è fermato con me: poco dopo ho fatto diventare la Bloom Coffee School una Q-Venue, ossia uno spazio certificato in cui si tengono i corsi di CQI, dopo aver superato una serie di controlli rigorosi. Per il ruolo che abbiamo nella filiera come Imperator, la conseguenza naturale è stata poi la richiesta per essere In-country partner.

Ciascun Paese può contarne soltanto uno e così ho avviato la procedura che consiste in diversi passaggi ulteriori rispetto alla certificazione per Q-Venues, con alcune pratiche formali per poter essere accettati dal CQI come partner.”

Quali sono quindi i criteri esatti per poter essere in-country Partner CQI?

“Soprattutto si deve garantire una fluidità nel processo di certificazione del Q-coffee. Non soltanto il laboratorio in cui avvengono i corsi e le preparazioni, ma anche nell’analisi e controllo qualità interno. Devono esserci determinati strumenti e avere una routine di lavoro consolidato.”

Che cosa dà in più Imperator nella possibilità di analizzare il dna del verde, anche in relazione alle nuove regole EUDR?

“Questo servizio esula di per sé dal CQI ma lo aggiungiamo come Imperator in quanto utile per chi acquista una determinata origine o una varietà prestigiosa come il più famoso Geisha, o Ls28 del Kenya, perché il dna è l’unico modo che si ha per certificare che sia effettivamente quello che si è comprato all’origine. E il discorso può valere anche per gli stessi produttori di caffè, che a volte non ritrovano la corrispondenza rispetto a ciò che hanno acquistato.

Con il laboratorio di Trieste possiamo implementare la certificazione CQI. Questo processo si sposa con la nostra filosofia di voler sfruttare la normativa a nostro favore: non è un’imposizione, ma un’occasione di sviluppare determinate aree. E l’EUDR è così: le nuove normative sulla deforestazione verranno completate con l’analisi del dna e con i nuovi metodi di tracciabilità che lanceremo più avanti nel corso di quest’anno.”

Ora che Imperator ha assunto questo ruolo cruciale a livello nazionale, che cosa rappresenta per la torrefazione italiana, non soltanto di specialty?

“Trattiamo materia prima di una certa qualità ovviamente, ma assolutamente analizziamo anche il verde oltre lo specialty, Arabica, Robusta, qualche Fine Robusta. Cercando di uscire dall’equivoco del termine “specialty”, spesso usato senza verificare realmente che lo sia.

Per esperienza posso dire che molti caffè commerciali corrispondono per le loro caratteristiche a degli specialty, ma vengono immessi nel mercato come tradizionali. Eppure sono puliti, senza difetti, certo magari presentano qualche maggiore pecca nel verde ma potrebbero essere tranquillamente classificati come specialty.

La filiera quindi ha bisogno di un servizio come il nostro, per certificare la materia prima. Ovviamente non possiamo effettuare gli stessi controlli sul nostro caffè, ma soltanto sui caffè di terzi per evitare conflitti di interesse.

Paradossalmente dobbiamo far certificare il nostro caffè da altri in-country partner – anche se noi come laboratorio interno possiamo valutare, ma non dare certificazioni -.

Anche il nostro settore ha apprezzato il nostro riconoscimento: per i grandi nomi è interessante, c’è stata già una manifestazione di interesse, mentre per i piccoli è un po’più difficile a causa dei costi da affrontare.

Per chi è spaventato dal prezzo per la certificazione, è possibile ammortizzarlo sottoponendo diversi campioni. Per mettere in moto la macchina di controllo qualità solo per un sample la cifra si alza, ma su 10 ha senso.

Vogliamo sempre mantenerci innovativi. I grandi marchi del commercio di caffè verde sono operativi in termini di tracciabilità e noi ci uniremo a loro per sfruttare questa opportunità dell’EUDR. Mi auguro che il mercato dello specialty e l’approccio verso questo prodotto possa trasformarsi anche grazie a questi traguardi italiani. Che in termini di filiera portano a una maggiore conoscenza e di conseguenza coinvolgeranno anche i consumatori e tutti gli attori della supply chain.”

Mercati del caffè: gli aumenti dei prezzi sono legati anche a motivi di ordine strutturale

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni
Il logo dell'Ice

MILANO – Segnali positivi per i mercati del caffè, che hanno registrato ieri, mercoledì 24 luglio, una forte virata al ribasso. A New York, il contratto principale ha ceduto 795 punti chiudendo a 231,15 centesimi. A Londra, il contratto per scadenza settembre ha perso quasi il 3,5% terminando la giornata a 4.327 dollari. In Brasile, le operazioni di raccolta procedono a pieno ritmo e l’export di luglio si preannuncia nuovamente da record, anche se le aspettative per il nuovo raccolto si stanno ridimensionando.

La debolezza del real brasiliano costituisce un ulteriore incentivo agli imbarchi.

Buone notizie anche dal Vietnam, dove le condizioni del tempo hanno segnato un deciso miglioramento nel corso di questo mese.

Da registrare infine l’endorsement di tre player globali – Nestlé, Mars Wrigley e Ferrero – alla nuova normativa anti-deforestazione dell’UE applicata alle filiere del caffè e del cacao.

Consumatrici e consumatori di tutto il mondo dite addio alla tazzina a prezzo stracciato

All’espresso al banco a un euro o al caffè all’americana a 99 centesimi di dollari. E rassegnatevi a pagare sempre di più per la vostra bevanda preferita.

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Pacorini Silocaf incontra la delegazione della Repubblica Federale Democratica di Etiopia

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Pacorini insieme alla delegazione della Repubblica Federale Democratica di Etiopia (immagine concessa)

VADO LIGURE (Savona) – Venerdì 19 luglio i vertici di Pacorini Silocaf, società controllata al 100% dal Gruppo Pacorini e leader in Italia nella logistica di caffè verde e cacao, hanno ricevuto una delegazione della Repubblica Federale Democratica di Etiopia in visita in Italia.

L’Etiopia rappresenta il primo produttore africano di caffè arabica e il quinto al mondo ed è conosciuta per la qualità del caffè arabica esportato principalmente negli Stati Uniti d’America e in molti paesi europei.

I manager della società italiana hanno illustrato ai delegati della Repubblica Federale Democratica di Etiopia le attività svolte dal Gruppo Pacorini nelle proprie strutture in Europa, Usa, Canada, Brasile e Vietnam soffermandosi sulla pluralità di servizi offerti nell’area Ligure.

L’attività svolta a Vado Ligure all’interno degli impianti silos e dei magazzini di oltre 30.000 mq ha suscitando un forte interesse per la tipologia dei servizi offerti e per le lavorazioni ad alto valore aggiunto.

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Il Silo di Vado Ligure (immagine concessa)

Il Silo di Vado Ligure, di proprietà del Gruppo Pacorini, rappresenta, ad oggi, il più grande Silo al mondo per dimensioni, tipologia di lavorazione, capacità di stoccaggio alla rinfusa dedicato al caffè verde, pari solo al suo gemello di New Orleans.

“L’impianto Silo e i magazzini dedicati al caffè verde di Vado Ligure rappresentano un fiore all’occhiello della nostra attività in Italia – commenta Riccardo Marchesi, amministratore delegato di Pacorini Silocaf – e sono destinati a ricevimento, pesatura, stoccaggio, miscelazione, lavorazione e consegna di caffè verde sfuso e/o insaccato, ovvero operazioni industriali ad alto valore aggiunto che contraddistinguono la nostra attività”.

La visita è stata altresì occasione per affrontare e confrontarsi sulle tematiche del nuovo regolamento europeo anti-deforestazione (EUDR) – che si inserisce nel più ampio contesto del Green Deal – entrato in vigore il 29 giugno 2023 e che impone agli operatori che commercializzano nel territorio della UE bovini, cacao, caffè, palma di cocco, soia, legno e i prodotti derivati di verificare, con la dovuta diligenza, che gli stessi non provengano da terreni che siano stati oggetto di deforestazione e che siano stati prodotti senza violazione dei diritti dei proprietari dei terreni stessi, dei lavoratori e delle comunità locali.

Federico Traverso, business devoloper di Pacorini Silocaf, ha così commentato la visita della delegazione: “Sono onorato di aver potuto presentare ad un Paese in forte crescita e così rilevante per il mercato del caffè verde, le potenzialità del Gruppo Pacorini, il know-how e le proprie strutture anche in vista delle future esigenze di un mercato in continua evoluzione”.

Pacorini incontra la delegazione della Repubblica Federale Democratica di Etiopia presso le strutture a Vado Ligure (immagine concessa)

L’ambasciatrice a Roma della Repubblica Federale Democratica dell’Etiopia, S.E. Demitu Hambisa Bonsa, al termine della visita ha dichiarato: “Anche a nome del Governo che qui rappresento e degli esponenti oggi presenti, siamo lieti di aver conosciuto la società Pacorini, con la quale il dialogo intrapreso in questa piacevole circostanza porterà, ne siamo certi, un reciproco valore aggiunto alla nostra catena logistica di gestione del caffè e di altre materie prime”.

Il Ministro agli Affari Esteri, S.E. Mesganew Arega Moach, ha concluso auspicando un ruolo crescente del settore privato italiano nei processi logistici dell’economia etiope, con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro, garantire la sicurezza alimentare ed incrementare le esportazioni efficientandone i processi.

Pacorini Silocaf: Valerio Andreotti, operations manager area Liguria; Giacomo Ghiglione, operations manager area cacao; Federico Traverso, business developer.

Repubblica Federale Democratica di Etiopia: sua eccellenza Ms. Demitu Hambisa Bonsa, ambasciatore della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia in Italia, sua eccellenza il vice ministro degli affari esteri, signor Mesganu Arga Moach; Sua Eccellenza il signor Zenebe Kebede Korcho, direttore generale per gli affari europei e americani del Ministero degli Affari Esteri della RFDE; il Sig. Endaweke Tesfaye Getahun, ministro, capo della diplomazia politica presso l’Ambasciata Etiope a Roma.

La scheda sintetica del Gruppo Pacorini

Il Gruppo Pacorini, fondato nel 1933 a Trieste, multinazionale italiana oggi guidata dalla terza generazione della famiglia, offre servizi logistici per una vasta gamma di commodity vantando una posizione di leadership a livello mondiale nella logistica del caffè verde, cacao e metalli non ferrosi. Per maggiori info basta cliccare qui.

Tetra Pak pubblica il 25° report di sostenibilità: -20% delle emissioni di gas serra nella catena del valore dal 2019

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Tetra Pak presenta il nuovo report di sostenibilità (immagine concessa)

RUBIERA (Reggio Emilia) – Tetra Pak, azienda leader nelle soluzioni per il trattamento e il confezionamento alimentare, ha rilasciato il 25° report di sostenibilità[1], che traccia i progressi compiuti dall’azienda nell’ambito del suo programma di sostenibilità. Il report si concentra su cinque aree interdipendenti: sistemi alimentari, circolarità, clima, ambiente e sostenibilità sociale ed evidenzia una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra nella catena del valore[2] e del 47% nelle proprie attività dal 2019.

Tetra Pak rilascia il 25° report di sostenibilità

Questi risultati mostrano come Tetra Pak sia sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero per le proprie attività entro il 2030[3] e conferma l’ambizione, a lungo termine, di collaborare con fornitori, clienti e stakeholder per giungere al medesimo traguardo lungo tutta la catena del valore entro il 2050[4].

In questo contesto, un altro importante traguardo è stato il lancio di un cartone asettico per bevande con una barriera a base carta, che riduce la propria impronta ambientale di un terzo (33%)[5] e permette all’azienda di fare un passo avanti nella realizzazione di un packaging alimentare ancora più sostenibile[6].

Si tratta di un risultato importante, reso possibile da un investimento di 100 milioni di euro su scala globale nella ricerca e sviluppo in ambito packaging nel 2023, un investimento previsto su base annua anche per i prossimi 5-10 anni.

Il Rapporto di sostenibilità di Tetra Pak per l’anno fiscale 2023 evidenzia anche ulteriori successi dell’azienda nell’ultimo anno. In particolare, Tetra Pak ha ottenuto un riconoscimento per la sua leadership in materia di trasparenza aziendale e di performance per l’ottavo anno consecutivo, guadagnandosi l’inserimento all’interno della A List di CDP per la categoria Forests e ricevendo una A anche in termini di Water Security, nonostante fosse il primo anno di rendicontazione in quest’area.

L’impegno dell’azienda si è tradotto, inoltre, in diverse iniziative per la tutela degli alimenti, delle persone e del pianeta. Più in dettaglio, puntando sull’espansione dei programmi di alimentazione nelle scuole, Tetra Pak ha contribuito a far sì che 64 milioni di bambini in 49 Paesi avessero accesso al latte e ad altre bevande nutrienti; allo stesso tempo, si è adoperata per implementare attivamente i Principi Guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, ma anche nel favorire il processo di riciclo dei cartoni per bevande.

A questo riguardo, i numeri sono particolarmente positivi: la quantità di confezioni di cartone raccolte e inviate al riciclo in tutto il mondo[7] è aumentata del 7% rispetto al 2022, mentre il volume di PolyAl[8] inviato al riciclo è aumentato del 14%.

Per accelerare i progressi in questo campo, Tetra Pak investe circa 40 milioni di euro all’anno in programmi di riciclo su scala globale, costruendo anche collaborazioni strategiche con numerosi partner industriali e non solo, in un’ottica di economia circolare. In Italia, degne di nota sono quelle avviate con Lucart, Cartiere Saci, Ecoplasteam ed Ecorevive, che puntano a dare una seconda vita ai materiali che compongono i cartoni per bevande, trasformandoli sempre più spesso in una materia prima seconda di grande valore per la produzione di nuovi prodotti.

Ne sono un esempio i pallet a base di PolyAl progettati da CPR System per la Grande Distribuzione, ma anche la nuova piastrella per outdoor lanciata in collaborazione con Leroy Merlin e realizzata da Artemisia in TwoECO, un materiale riciclato a partire da PolyAl, insieme a una quota di segatura di legno. Di recente è stata, infine, presentata insieme a Felli una nuova soluzione per esterni, che incorpora a sua volta una percentuale di queste componenti, garantendo elevate prestazioni e versatilità.

Adolfo Orive, Presidente e ceo di Tetra Pak, commenta così: “La collaborazione nell’industria alimentare è sempre più importante per alimentare in modo sostenibile una popolazione in crescita. La nostra presenza a livello mondiale e le nostre soluzioni end-to-end ci offrono ogni giorno l’opportunità di cooperare con tutti i soggetti interessati dell’intera catena del valore, dagli agricoltori e produttori di alimenti, ai fornitori, ai decisori politici, ai consumatori e ad altri attori. Siamo consapevoli della responsabilità che deriva da questo ruolo. Continuiamo a impegnarci a fare la nostra parte per trasformare i sistemi alimentari mondiali e per garantire che siano più sicuri, resilienti e sostenibili”.

Paolo Maggi, presidente e managing director Tetra Pak South Europe: “L’industria delle tecnologie e del packaging alimentare svolge un ruolo chiave nella creazione di sistemi alimentari più efficienti, resilienti e sostenibili. Grazie alla nostra posizione nel settore agroalimentare possiamo offrire un importante contributo, che si realizza in azioni concrete trasversali alle nostre operazioni e alla più ampia catena del valore”.

Paolo Maggi aggiunge: “Per favorire un cambiamento efficace, riteniamo, infatti, che sia fondamentale avviare anche sforzi collaborativi a livello di sistema, coinvolgendo tutti gli stakeholder per creare sinergie strategiche. Le numerose partnership in corso e i risultati conseguiti testimoniamo il valore aggiunto di questo approccio e ci spronano a fare ancora di più per realizzare soluzioni sempre più sostenibili, supportando la transizione verso un’economia circolare”.

Il report completo FY2023 è disponibile qui

La scheda sintetica di Tetra Pak

Tetra Pak è un’azienda leader a livello mondiale nella lavorazione degli alimenti e nelle soluzioni di confezionamento. In collaborazione con i nostri clienti e fornitori, garantiamo ogni giorno l’accesso a cibi sicuri e nutrienti a centinaia di milioni di persone in oltre 160 Paesi.

Con oltre 24.000 dipendenti in tutto il mondo, ci impegniamo a rendere il cibo sicuro e disponibile, ovunque, e promettiamo di proteggere ciò che è buono: il cibo, le persone e il pianeta.

[1] L’esercizio finanziario 2023 (FY23) è il periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023.

[2] Scope 1, 2 e 3. Lo Scope 1 comprende le emissioni dirette provenienti da fonti di proprietà o controllate. Lo scope 2 comprende le emissioni indirette derivanti dalla generazione di elettricità, vapore, riscaldamento e raffreddamento acquistati e consumati dall’azienda dichiarante. Lo Scope 3 comprende tutte le altre emissioni indirette che si verificano nella catena del valore di un’azienda.

[3] Scope 1, 2 e viaggi d’affari – rispetto al 2019.

[4] Scope 1, 2 e 3 – rispetto al 2019.

[5] Carbon Trust-verified Tetra Pak ‘Carton CO2 Calculator’ modello versione 9 (valido dal 2023-01-01): Ambito: misurazione del ciclo di vita di un cartone Tetra Brik® Aseptic 200 Slim Leaf con polimeri di origine vegetale nel rivestimento e barriera in carta rispetto a una confezione Tetra Brik Aseptic 200 Slim Leaf standard. Geografia: UE Dati di settore.

[6] L’ambizione di Tetra Pak è quella di creare confezioni alimentari sempre più sostenibili. Ciò significa creare cartoni realizzati con materiali rinnovabili o riciclati, di provenienza responsabile, che contribuiscano a proteggere e ripristinare il clima, le risorse e la biodiversità del nostro pianeta; contribuire alla produzione e alla distribuzione a basse emissioni di carbonio; essere comodi e sicuri, contribuendo così a consentire un sistema alimentare resiliente; essere completamente riciclabili.

[7] Per quanto riguarda le confezioni di cartone raccolte per il riciclaggio, utilizziamo, ove disponibili, dati ufficiali di pubblico dominio provenienti da fonti affidabili, quali agenzie governative, organizzazioni di recupero registrate, associazioni industriali nazionali, ONG, ecc.

[8] La componente non fibrosa delle confezioni di cartone è nota come polyAl, che indica gli strati di polietilene e alluminio utilizzati come barriera contro l’ossigeno e l’umidità per proteggere il contenuto alimentare nelle confezioni di cartone asettico.

Davide Trombini, Confesercenti: “Il prezzo giusto per l’espresso al bancone a Ferrara sarebbe 1,50 euro”

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Davide Trombini, Confesercenti, giustifica il rincaro dei prezzi della prima colazione al bar. Nell’analisi voce per voce dell’esperto spiccano 70 centesimi solamente per la manodopera. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Stefano Ciervo pubblicato sul portale d’informazione Gazzetta di Reggio.

Il prezzo del caffè a Ferrara

FERRARA – Il costo della colazione si sta ormai avvicinando ai 3 euro, con una media della tazzina di caffè a 1,30 euro nei bar cittadini? “Guardi che il prezzo giusto per l’espresso al bancone sarebbe 1,50 euro, a causa dei rincari di questi anni: lo stiamo tenendo più basso perché si cerca di guadagnare su altro, ma praticamente facciamo una “patta””.

Davide Trombini, che gestisce un esercizio pubblico all’interno del centro commerciale Il Castello, è presidente di categoria della Confesercenti, e dopo aver letto l’articolo della Nuova si è rimesso a fare i conti su colazione e dintorni, “perché i clienti devono avere un quadro completo di cosa costa agli esercenti servire la colazione, tra materie prime, manutenzione, ammortamenti, manodopera e tasse”.

Si parte appunto dall’espresso: per farne uno, dal momento dell’ordine, “servono due minuti e mezzo di lavoro del dipendente: al costo medio di 17-20 euro all’ora, fanno 70 cent solo di manodopera”. Di caffè ne servono 7 grammi, costo 19-20 cent, più altri 5 cent tra zucchero, cartine, latte, detergenti ecc: “E siamo già a 95 cent”.

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International coffee tasting 2024: la Factory Food Designers di Autogrill ospita la sessione dedicata ai caffè in grani, 5-7/11

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carlo odello istituto caffè iiac
Carlo Odello, presidente Iiac (immagine concessa)

ROZZANO (Milano) – International coffee tasting, il concorso organizzato da Iiac – International institute of coffee tasters, annuncia la sessione dedicata al segmento caffè in grani che si terrà presso la Factory Food Designers all’interno dell’headquarter di Autogrill a Rozzano (Milano). Una sessione particolarmente attesa dai torrefattori italiani e non proprio perché storicamente in grado di attrarre i grandi marchi nazionali e internazionali nel confronto per assegnare le Gold Medal ai prodotti migliori.

International coffee tasting annuncia la sessione per i caffè in grani

“Iiac nasce nel 1993 come associazione dedicata all’assaggio del caffè in generale, ma sin da subito ci siamo focalizzati in modo specifico sull’espresso, prima quello italiano e poi, mano a mano che il mercato internazionale evolveva, abbiamo acquisito una notevole esperienza anche sugli altri stili – ha commentato Carlo Odello, presidente Iiac – L’espresso si ricollega a un mondo che ben conosciamo in quanto da più di trent’anni organizziamo corsi di analisi sensoriale dedicato agli operatori sia nell’ambito della certificazione dell’Istituto espresso italiano (Iei) sia in altri contesti con player globali”.

International Coffee Tasting si basa sulle rigide regole dell’analisi sensoriale. Si avvale infatti di assaggiatori che operano alla cieca, quindi senza conoscere il prodotto. Inoltre, i dati di assaggio (nel 2023 più di 120.000) sono elaborati tramite un ampio numero di strumenti statistici per valutare la loro qualità e arrivare a profili sensoriali validati statisticamente. A riprova della massima trasparenza del concorso, la formula per il calcolo del punteggio attribuito ai prodotti in gara è pubblica, disponibile sul sito di International Coffee Tasting con la spiegazione dettagliata ed esauriente del peso attribuito alle singole caratteristiche sensoriali.

“International coffee tasting è nato con l’idea di fornire un banco di prova equo e indipendente per le torrefazioni, per dare loro la possibilità di una valutazione oggettiva dei propri prodotti e permettergli di valorizzarli e migliorarli a favore del consumatore finale – ha continuato Odello – Questo è davvero lo scopo ultimo della competizione: sostenere la competenza del settore e dei suoi professionisti. Per questo siamo tra i concorsi più selettivi del food & beverage: nel 2023 abbiamo premiato con la Gold Medal meno del 25% dei prodotti in gara”.

Caffè ammantecato: ecco i segreti della bevanda di Trapani

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trapani ammantecato
Trapani (immagine: Pixabay)

Il caffè a Trapani in Sicilia è ammantecato, ovvero preparato con il latte di mandorla al posto dell’acqua. Un abbinamento particolare ma vincente, che permette di ottenere una bevanda cremosa, piacevole da bere e diversa dal classico caffè a cui si è abituati. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Martina De Angelis per Cookist.

Le origini del caffè ammantecato

TRAPANI – Le mandorle, in Sicilia, sono un prodotto fondamentale: non solo la regione vanta la maggiore produzione italiana di mandorle, ma ne coltiva anche alcune delle varietà più pregiate come la mandorla d’Avola. Non sorprende quindi che, dalle mandorle, derivino tantissime specialità locali: il marzapane per esempio, la cassata, la frutta martorana. E il caffè ammantecato, meno conosciuto delle altre delizie a base di mandorle ma è ugualmente delizioso.

È una specialità della città di Trapani e dei suoi dintorni, una preparazione che unisce il tradizionale rito della tazzina di caffè preparato con la moka al gusto delizioso del latte di mandorla. La tradizione del caffè ammantecato è molto antica, dal procedimento semplicissimo ma dal risultato sorprendente.

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