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sabato 30 Novembre 2024
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Renato Ninfole, fondatore dell’omonima torrefazione tarantina, si spegne a 85 anni

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Renato Ninfole (foto concessa)
Renato Ninfole (foto concessa)

MILANO – Lutto nel mondo dell’impresa a Taranto. Ieri, dopo una lunga malattia, è venuto a mancare all’età di 85 anni, Renato Ninfole, mitico capitano d’impresa della celebre torrefazione tarantina.

Renato Ninfole ha, infatti, guidato per tanti anni la storica azienda di caffè che dal cuore della città vecchia

A partire dal 1921 è riuscita ad evolversi, rappresentando, di fatto, uno dei simboli produttivi della città dei due mari.

Era tenace Renato Ninfole, e come esponente della seconda generazione dei Ninfole, aveva guidato a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90 il nuovo corso dell’impresa famigliare, traghettando l’opera artigianale in un vero e proprio colosso agro-industriale di qualità.

A lui si deve anche la costruzione del moderno stabilimento lungo la strada che da Ta-
ranto porta a San Giorgio Ionico, e il rinnovamento dell’asse produttiva, di commercia-
lizzazione e distribuzione del prodotto in tutta Italia.

Era un uomo libero e per questo amava il mare e il vento – commenta Rossella Ninfole,
figlia di Renato e a cui lo stesso aveva passato il testimone circa un anno fa – e come un
timoniere esperto aveva condotto l’azienda verso importanti traguardi, scegliendo però
di lasciare sempre a Taranto il porto di attracco.

Alla sua famiglia, ai figli, ai nipoti, a tutta l’azienda Ninfole mancherà il leader istrioni-
co, caparbio e risoluto, ma non quella visione, il sogno che seppe incarnare.

Lascia a noi e alla città quel bene assoluto che è il desiderio di appartenere alla propria
gente, alla propria terra, provando ad essere valore aggiunto – commenta Rossella
Ninfole – Preserveremo quel sogno e proveremo a renderlo orgoglioso di noi.

Ciao pa’!

I funerali di Renato Ninfole si svolgeranno domani (22 agosto) alle 17.00, nella Chiesa di San Francesco di Paola a Taranto.

Il ricordo del torrefattore

 

Il cioccolato Mars mangia il Gruppo delle Pringles per 35,9 miliardi di dollari

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mars barretta wafer cioccolato
Una confezione di cioccolato Mars

MILANO – Un articolo del quotidiano Il Giornale a firma di Gian Maria De Francesco affronta l’argomento di un clamoroso acquisto negli Usa tra colossi dell’alimentare. Ed a comprare è stato il cioccolato Mars, noto anche in Italia. Il titolo è significativo: Mars si mangia il gruppo delle Pringles, compra Kellanova per 35,9 miliardi di dollari. E c’è pure Rice Krispies.

Qui sotto vi proponiamo un estratto dell’articolo per leggere l’intero pezzo basta cliccare QUI.

Gli snack al cioccolato «sposano» le chips ricurve prodotte con fiocchi di patate. Potenza della Borsa di Wall Street quando si insinua anche nelle nostre dispense. Ieri, infatti, Mars – il colosso a stelle e strisce che detiene i marchi M&M’s e Snickers – ha annunciato l’acquisito per 35,9 miliardi di dollari di Kellanova, proprietario tra gli altri dei marchi Pringles e Rice Krispies. Si tratta di un’Opa al prezzo unitario di 83,50 dollari per azione con un premio di circa il 44% rispetto alla media dell’ultimo mese.

Nel 2023 Kellanova ha registrato un fatturato netto di oltre 13 miliardi di dollari, con una presenza in 180 mercati e circa 23mila dipendenti. Mars, oltre ai dolciumi, ha anche 10 marchi di prodotti per la cura degli animali domestici con oltre un miliardo di dollari di vendite, tra cui Royal Canin, Pedigree, Whiskas, Cesar e Sheba. Con oltre 150.000 dipendenti il fatturato netto 2023 è stato di oltre 50 miliardi.

Per le Pringles si tratta del secondo passaggio di proprietà negli ultimi in dodici anni di attività. Cedute nel 2012 da Procter & Gamble a Kellogg’s per 2,7 miliardi di dollari in quanto il colosso dell’healthcare e dei detersivi intendeva uscire dal settore food, ora traslocano sotto un’altra bandiera inseme agli altri marchi dello spin-off di Kellogg’s (cui sono rimasti esclusivamente i cereali) varato nel 2022.

Per leggere l’intero articolo cliccare QUI.

Alkaff insieme a Dimitra per ottimizzare la procedura di conformità all’EUDR per il settore del caffè in Italia

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Il logo Alkaff

CATANIA –  Dimitra, una delle aziende leader nella creazione di soluzioni tecnologiche digitali applicate all’agricoltura basate su sistemi di blockchain, ha integrato il 12 agosto Alkaff un’azienda italiana specializzata nel commercio internazionale ed importazione di caffè verdi, nella propria piattaforma EUDR Due Diligence Service (DDS) così da assicurare la conformità delle forniture in Italia.

Questa piattaforma utilizza processi di intelligenza artificiale (IA) e tecnologia blockchain per acquisire ed analizzare dati provenienti dai produttori di caffè ed assicurare la conformità alla normativa del Regolamento EU Anti Deforestazione EUDR, che entrerà in vigore a fine 2024.

Dimitra in partership con Alkaff

Riducendo l’onere della gestione dei dati per commercianti, torrefattori ed importatori di caffè verde in Italia, la piattaforma DDS dell’azienda riceve, gestisce, analizza e archivia i dati della catena di approvvigionamento per ottenere una continuità nei flussi di informazioni con le autorità di controllo designate e gli altri operatori della supply chain.

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Il logo Dimitra

Una volta che una catena di fornitura è stata completamente mappata, il DDS di Dimitra preparerà automaticamente una valutazione dei rischi e un rapporto di Due Diligence e, previa conferma dell’utente, caricherà tutti i dati richiesti nel sistema informativo dell’UE, documentando la conformità. La piattaforma DDS di Dimitra può fungere da sistema autonomo o essere completamente integrata in qualsiasi ambiente ERP (Enterprise Resource Planning) di terze parti.

Alkaff utilizzerà la piattaforma DDS su misura di Dimitra e coinvolgerà i principali esperti del settore di Dimitra per mappare l’intera catena di approvvigionamento di Alkaff, supportare i fornitori di Alkaff nell’acquisizione di dati a livello di azienda agricola e analizzare i dati caricati dai fornitori per garantire una catena di approvvigionamento trasparente, tracciabile e conforme all’EUDR . Dimitra provvederà inoltre alla piena integrazione nell’ambiente digitale di Alkaff che permetterà la visualizzazione dei clienti della traceability completa attraverso l’app Alkaff.

Maurizio Zugna, Dimitra Europe, Italy Project Manager, ha dichiarato: Alkaff, il principale crudista italiano, nel fare questo passo decisivo verso la conformità EUDR dimostra ancora una volta come Rudi Albert, il CEO dell’azienda, ed il suo team abbiano compreso le opportunità che provengono dalla digitalizzazione globale della catena di fornitura. La piattaforma di Dimitra digitalizza il processo rendendo la conformità molto più realizzabile”

Rudi Albert, ceo e fondatore di Alkaff, dichiara: “Noi in Alkaff uniamo la nostra passione per il caffè con un focus dedicato all’innovazione. Siamo entusiasti di semplificare la conformità EUDR con gli strumenti avanzati e l’esperienza che Dimitra ha fin dall’origine”.

Starbucks: nuovo CEO Brian Niccol, operativo dal 9/09, Schultz: “Leader di cui avevamo bisogno”

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Il logo di Starbucks

MILANO – La catena di caffetterie fondata da Howard Schultz a Seattle, Starbucks, protagonista di un cambio ai vertici: fresca la nomina del nuovo chairman e CEO, Brian Niccol, che diventerà attivo nel suo ruolo a partire dal 9 settembre di quest’anno. Leggiamo i dettagli da teleborsa.it.

Starbucks: le novità per l’azienda USA

Si legge da teleborsa.it: Il direttore finanziario Rachel Ruggeri ricoprirà il ruolo di CEO ad interim fino a quel momento. Mellody Hobson, chair del board, diventerà lead independent director.

Niccol è attualmente Chairman e CEO di Chipotle. Da quando è diventato CEO nel 2018, Niccol ha trasformato Chipotle: i ricavi sono quasi raddoppiati, gli utili sono aumentati di quasi sette volte e il prezzo delle azioni è aumentato di quasi l’800% durante la sua leadership, il tutto aumentando gli stipendi per i membri del team di vendita al dettaglio, ampliando i benefit e rafforzando la cultura.

Laxman Narasimhan, nominato a capo dell’azienda nel settembre 2022, si dimette dal suo ruolo di amministratore delegato e membro del consiglio di amministrazione di Starbucks con effetto immediato.

Prima di entrare a far parte di Chipotle, Niccol è stato amministratore delegato di Taco Bell. Prima di diventare amministratore delegato, ha ricoperto ruoli tra cui Chief Marketing and Innovation Officer e Presidente. Ha anche ricoperto ruoli dirigenziali presso Pizza Hut, un’altra divisione di Yum! Brands. Ha iniziato la sua carriera nel brand management presso Procter and Gamble. Niccol attualmente fa parte del consiglio di amministrazione di Walmart.

“Avendo seguito il percorso di leadership e trasformazione di Brian presso Chipotle, ammiro da tempo il suo impatto di leadership ” ha affermato Howard Schultz, fondatore e presidente emerito di Starbucks

“La sua eccellenza nel commercio al dettaglio e la sua comprovata esperienza nel fornire uno straordinario valore agli azionisti riconoscono l’elemento umano fondamentale necessario per guidare un’impresa guidata dalla cultura e dai valori. Credo che sia il leader di cui Starbucks ha bisogno in un momento cruciale della sua storia”.

Qui la notizia completa.

Nims (Lavazza) investe nel mercato dei sistemi di microfiltrazione e frigogasatura dell’acqua in tutta Italia

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Davide Celin Nims Lavazza
Davide Celin è il nuovo amministratore delegato di Nims Spa del Gruppo Lavazza

MILANO – Nims, azienda parte del Gruppo Lavazza dal 2017, da Padova si è specializzata dalla sua fondazione nel 1979 nella vendita diretta del sistema a capsule Lavazza in Black e di sistemi per la filtrazione e la frigogasatura dell’acqua Star Tap in Italia. Di recente ha nominato Davide Celin come nuovo amministratore delegato.

L’interesse per l’acqua è strettamente collegata a quello per il caffè e rappresenta un mercato in forte crescita che mostra segnali positivi anche in Italia.

Leggiamo l’evoluzione di questo business e di come Nims stia riuscendo ad affiancarlo al caffè, che resta il mercato principale per l’azienda padovana, dall’articolo de ilsole24ore.com.

Nims entra nel mercato dei sistemi di microfiltrazione e frigogasatura dell’acqua su tutto il territorio nazionale

Si legge su ilsole24ore.com: “I prodotti per l’acqua – la cui realizzazione è affidata ad aziende italiane – sono destinati a portare acqua fresca e sicura nelle case, ma anche negli uffici e nelle aziende, guardando a quella fascia di consumatori che chiede il gusto, ma è attenta anche al risparmio di tempo e all’impatto ambientale delle bottiglie di acqua o vetro.

«Una nuova idea di acqua smart», la definisce Celin, pura e controllata anche se esce dal rubinetto: «I nuovi prodotti della gamma Star Tap Smart Water System sono tutti made in Italy e permettono di ottenere un’acqua più pura, eliminando i batteri e microfiltrando quanto proviene dalla rete idrica, e anche di personalizzare l’acqua, nel gusto e nella temperatura, grazie a innovativi ed efficienti frigogasatori di design. Il tutto nel rispetto dell’ambiente».

Il contatto con i clienti è affidato – come già avveniva per il caffè – ai personal shopper

Un piccolo esercito di 3mila professionisti della vendita a domicilio formati dall’azienda, che in alcuni casi svolgono il ruolo nel tempo libero come integrazione di un reddito principale, ma con uno zoccolo duro di oltre un migliaio di figure che ne fanno la fonte principale di reddito. Sono loro a rispondere alle richieste e a consigliare in modo quasi sartoriale la migliore soluzione in risposta alle diverse necessità, dall’esperienza d’acquisto fino alle fasi successive.

Fipe: a ferragosto aperti due ristoranti su tre, 5 milioni di clienti attesi

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Fipe: oltre 91mila ristoranti aperti a Ferragosto (il 69,2%) (immagine concessa)

ROMA – Oltre 91mila ristoranti, pari al 69,2% del totale, saranno aperti a Ferragosto per accogliere circa 5 milioni di clienti. È quanto emerge da una ricerca di Fipe-Confcommercio realizzata in occasione della festa per eccellenza dell’estate italiana. Residenti e turisti italiani rappresentano la maggior parte della clientela che passerà il Ferragosto in un ristorante, ma sono tanti anche gli stranieri attesi.

I dati di Fipe per ferragosto

E se la tendenza generale dice che quasi il 50% dei ristoranti hanno prenotazioni sia per il pranzo che per la cena del 15 agosto, non è sorprendente scoprire che nelle località balneari, soprattutto del centro nord, la Festa dell’Assunzione viene festeggiata soprattutto a cena.

Il Menu à la carte è preferito dal 79% dei ristoratori, a fronte di un 21% che sceglie quello degustazione, con un prezzo medio di 59 euro, bevande incluse.

La varietà culinaria italiana, unica al mondo, non impedisce di vedere alcuni piatti proposti in molti ristoranti da nord a sud, pur declinati diversamente nelle diverse regioni: nelle località montane troviamo i classici canederli, il risotto o tagliatelle ai funghi; nelle città d’arte e nei borghi storici, i piatti più richiesti sono gnocchi o ravioli, arrosticini, anatra o cinghiale; nelle località marine troviamo i frutti mare, tagliolini allo scoglio o il gambero, la frittura o la grigliata di pesce e il guazzetto.

Tra i dolci più richiesti, in tutta Italia, trionfano il gelato e il classico tiramisù, ma il Nord si distingue proponendo lo strudel come dessert finale.

“Ferragosto è da sempre la festa dell’estate più sentita, dai tempi delle antiche feriae augustales dell’antica Roma, da cui il nome. Un momento di riposo e condivisione per stare con gli amici e i propri affetti, godendo anche delle straordinarie tradizioni culinarie italiane” dichiara Lino Enrico Stoppani, presidente della Federazione.

Il presidente aggiunge: “Per questo, vanno ringraziati gli imprenditori e tutti i lavoratori del mondo della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo, oltre un milione di persone, che con dedizione, professionalità e passione, sono al servizio di chi oggi festeggia o si riposa,   È un impegno che caratterizza e rende unico il modello dell’ospitalità italiana, punto di forza e di attrazione della nostra offerta, che include un atto di amore per il proprio lavoro, che porta ad accettare generosamente anche i sottostanti sacrifici, permettendo ai turisti di vivere al meglio questa ricorrenza. Buon Ferragosto!”, conclude Stoppani.

Il bilancio dell’estate 2024 in Italia è positivo, con circa 215 milioni di presenze turistiche, che segnano un incremento dell’1,6% rispetto al 2023. Il principale motore di questa crescita si rivela essere il turismo estero, che si prevede aumenterà del 4% rispetto all’anno precedente, mentre il turismo interno registra una lieve flessione dello 0,8%.

Per il trimestre estivo (giugno-agosto 2024), la spesa turistica complessiva si attesta a 62 miliardi di euro. Di questi, circa 11,7 miliardi di euro saranno spesi dai turisti per i pasti fuori casa. 

Il mese di agostooffrirà un’importante boccata d’ossigeno alla stagione estiva, e di conseguenza al PIL nazionale, con 84,1 milioni di presenze attese e una spesa turistica complessiva di oltre 24 miliardi di euro. Per colazioni, pranzi, cene, aperitivi, dolci e gelati, i turisti spenderanno circa 4,8 miliardi di euro.

Firenze è la città con più ristoranti falliti in Italia: -5,3% locali sul 2022

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Firenze (immagine: Pixabay licensed)

L’Osservatorio Ristorazione ha riportato una perdita di locali a Firenze pari a -5,3% sul 2022: ciò conferma il capoluogo toscano come la città con più ristoranti falliti in Italia, seguita da Roma (-3,4%) e Milano (-1,69%). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Giulia Poggiali per Il Tirreno.

Il settore della ristorazione a Firenze

FIRENZE – Turismo con numeri da capogiro ma i ristoranti fiorentini sono in perdita. Questo il quadro riportato dall’analisi dell’Osservatorio Ristorazione (di Ristoratoretop società che si occupa di marketing e consulenza per attività del settore). La spesa alimentare fuori casa raggiunge gli 89,6 miliardi di euro, ma 28.012 imprese del settore hanno cessato l’attività.

E Firenze si attesta con una perdita pari a -5,3% sul 2022, confermandosi la città con più ristoranti falliti in Italia, seguita da Roma (-3,4%) e Milano (-1,69%). Una doccia fredda per la città, ma che non sorprende Raffaele Madeo, presidente di Tni Ristoratori Italia (Tutela nazionale imprese), che sostiene che la chiusura delle “botteghe del gusto” sia una diretta conseguenza di alcune scelte da rivedere: “Firenze deve fare i conti con un turismo di bassa qualità, diverso rispetto a quello di Venezia. Chi visita la nostra città, tra pochi anni non avrà modo di assaggiare piatti cucinati da ristoranti gestiti da famiglie. Al contrario, se lasciamo che le grandi catene prendano possesso del centro storico, Firenze si trasformerà in un grande centro commerciale, l’ennesima copia di una città americana”.

Le cause

Madeo infatti si riferisce ai colossi dell’industria alimentare statunitense, come Starbucks, la nota catena di caffè e frappè, e Kentucky Fried Chicken, un fast food specializzato nel pollo fritto speziato. Secondo il presidente, entrambi i marchi sono alla ricerca di fondi nel centro storico, dopo le loro recenti aperture avvenute nei centri commerciali e in altre zone limitrofe della città.

“Dobbiamo porre un deciso limite, anche se queste catene garantiscono importanti investimenti. Dopo l’apertura dello Starbucks in via Canova – spiega – si prospetta un periodo di chiusure di bar e pasticcerie. Catene come queste ci mettono poco a conquistare il mercato e le giovani generazioni rischiano di perdere il senso del gusto”, continua Madeo.

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Olimpiadi: i nuotatori hanno bevuto Coca-Cola, bevanda che contiene caffeina, per difendersi dall’Escherichia coli

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Il logo della Coca-Cola

I nuotatori olimpici hanno bevuto Coca-Cola per prevenire batteri e problemi di stomaco, una preoccupazione reale per chi nuota in un fiume come la Senna. Le bevande gassate sono state a lungo un rimedio casalingo per i disturbi gastrointestinali: questo per via delle bollicine che calmano lo stomaco e gli zuccheri della bevanda che reintegrano il glucosio. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Sasha Rogelberg per Fortune Italia.

La Coca-Cola come rimedio all’Escherichia coli

PARIGI – La Coca-Cola non solo è uno sponsor ufficiale delle Olimpiadi di Parigi, ma ha anche ricevuto un’entusiastica approvazione da parte di alcuni atleti. I nuotatori olimpici bevono Coca-Cola dopo gli eventi per la sua presunta capacità di prevenire batteri e problemi di stomaco, una preoccupazione reale per chi nuota in un fiume come la Senna, fortemente inquinato.

“Il mito della Coca-Cola è vero”, ha dichiarato Moesha Johnson, nuotatrice australiana di maratona, al Wall Street Journal. “Spesso dopo ci beviamo una Coca-Cola per cercare di eliminare tutto ciò che abbiamo dentro”.

Altri olimpionici sono d’accordo: un sorso della bevanda dopo un tuffo nella Senna può essere un elisir contro batteri e virus che irritano lo stomaco. Le bevande gassate sono state a lungo un rimedio casalingo per i disturbi gastrointestinali, con la motivazione che le bollicine calmano lo stomaco e gli zuccheri della bevanda reintegrano il glucosio.

Ma i medici sono tiepidi nei confronti di questo trattamento, consigliando invece antinfiammatori naturali come lo zenzero al posto di un sorso carico di zucchero che può causare ancora più disturbi allo stomaco. Alcuni corridori di lunghe distanze, tuttavia, continuano ad affidarsi a questa bevanda per darsi una sferzata di energia a fine gara.

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Il post degli schermidori italiani alle Olimpiadi: “Caffè francese? No grazie”

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Nelle recenti Olimpiadi di Parigi il team di schermidori italiani è diventato virale sui social media grazie ad un post in cui si vede una macchinetta del caffè nello spogliatoio del Grand Palais. Il team ha affermato di aver ricorso alla macchinetta perché “si rifiutava di bere quello fornito dall’organizzazione al ristorante”. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di RDS.

Gli atleti italiani si portano la macchinetta del caffè in spogliatoio

PARIGI – È risaputo, ci sono certe cose su cui molti italiani non scendono a compromessi, e una di queste è proprio l’espresso. Nelle recenti Olimpiadi che si stanno disputando a Parigi, in Francia, il team di schermidori italiani è diventato virale sui social media, oltre che per i meriti sportivi, anche grazie ad un curioso gesto che non è sfuggito agli occhi sempre attenti del web.

Un post, condiviso dalla satirica pagina Facebook “Italians mad at food”, mostra una simpatica immagine trapelata dai corridoi del Grand Palais francese, in cui in questi giorni si sono disputate le gare di scherma. Lo scatto, corredato da spiegazione, mostra lo spogliatoio degli azzurri con un curioso oggetto: una macchinetta del caffè.

“Ciao a tutti, questa è una foto degli spogliatoi del Grand Palais per le gare di scherma. La squadra dell’Italia ha portato la sua macchinetta del caffè nello spogliatoio perché si rifiutava di bere quello fornito dall’organizzazione al ristorante”, recita la spiegazione.

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Parigi 2024: ecco i bicchieri riutilizzabili per ridurre il carbonio di Coca-Cola

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La torre Eiffel di Parigi (immagine: Pixabay)

La multinazionale con sede ad Atlanta Coca-Cola, fornitore esclusivo di bevande alcoliche per le Olimpiadi 2024, ha contribuito alla riduzione di carbonio con il lancio dei bicchieri riutilizzabili. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione dell’Ansa.

I bicchieri riutilizzabili di Coca-Cola per le Olimpiadi

PARIGI – Negli impianti di Parigi 2024 le bevande dei distributori vengono servite in bicchieri riutilizzabili: è questa una delle azioni che Coca-Cola (fornitore esclusivo di bevande analcoliche per le Olimpiadi e le Paralimpiadi) ha scelto per contribuire alla riduzione di carbonio rispetto ai Giochi olimpici e paralimpici di Londra 2012, gli ultimi estivi in Europa.

“Noi – è stato fatto notare oggi in un incontro a Parigi dai dirigenti della multinazionale di Atlanta – collaboriamo con il Comitato organizzatore per garantire che i bicchieri vengano riutilizzati o raccolti e riciclati correttamente al termine del loro utilizzo. Stessa cosa per le bottiglie di vetro, raccolte e riempite nuovamente”.

Le bottiglie servite a Parigi 2024 sono realizzate in materiali riciclati o vetro. La scelta di servire le bevande in bicchieri riutilizzabili è stata però criticata da alcuni gruppi ambientalisti francesi, secondo i quali tutto ciò comporterebbe un accumulo di bottiglie vuote. Su questo tema la multinazionale osserva che “sta lavorando affinché le bottiglie di plastica servite a Parigi 2024 siano riciclate per essere trasformate in nuove bottiglie”.

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