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domenica 20 Aprile 2025
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Moda: il maglione chocolate protagonista per l’inverno 2025

Il maglione chocolate è protagonista dei look street style dell’inverno 2025. Gli abbinamenti più interessanti sono ispirati al mondo culinario: cioccolato e arancia o cioccolato e fragola, sono le combo colore che stupiscono nella quotidianità, osando con gusto. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Selene Oliva pubblicato sul portale d’informazione Vogue Italia.

Il maglione chocolate

MILANO – Non è una novità che il knitwear sta vivendo una stagione importante, passando dalle sfilate ai nostri guardaroba. Tra tutti i maglioni quello a girocollo è infatti il sostituto invernale della maglietta, mentre il cardigan granny sostituisce i blazer nella mezza stagione. Ma queste sono solo tipologie.

Un occhio guarda con attenzione sui colori che fanno tendenza: se il nero tutti noi lo indossiamo, e definisce la nostra comfort zone, sappiamo bene che marrone e blu navy si stanno facendo spazio, diventando i nuovi “neutri” nei look casual chic che rifuggono dalle sfumature dark.

E questo lo vediamo anche nei filati, più o meno pregiati: così al caffelatte (una sfumatura di beige diventata neutra, molto affine al colore Pantone 2025 Mocha Mousse) si aggiunge anche il maglione chocolate, ovvero che ricorda le sfumature del cioccolato.

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Agnese Santanatoglia: “Futuro di studi sul caffè nell’economia circolare e nella sostenibilità”

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Agnese Santanatoglia, 27 anni, ricercatrice, laureata in Farmacia industriale ed attualmente dottoranda all’ultimo anno presso la “School of Advanced Studies” dell’Università degli Studi di Camerino. Il suo ingresso nel mondo del caffè è avvenuto durante il dottorato nell’ambito del progetto RICH (Research and Innovation Coffee Hub), co-finanziato dall’Università di Camerino e da Simonelli Group.

Negli Stati Uniti, presso l’Ohio State University, Agnese ha approfondito lo studio della chimica e degli aspetti sensoriali del caffè ed ha partecipato alla conferenza internazionale SCA Expo di Chicago, nell’aprile del 2024, come relatrice.

Attualmente, il suo curriculum vanta oltre 25 pubblicazioni scientifiche, su riviste internazionali peer-reviewed. Ha presentato numerosi contributi in conferenze nazionali ed internazionali.

È stata anche co-relatrice di tesi magistrali, ed i suoi progetti di ricerca hanno esplorato aspetti nella chimica alimentare e nel settore caffè, anche con un’attenzione particolare alla sostenibilità ed alla valorizzazione dei sottoprodotti.

Per approfondire la ricerca nel campo del caffè e scoprire alcuni segreti della sua composizione chimica e sensoriale, le abbiamo chiesto di raccontarci il suo percorso.

Come è entrata nel mondo del caffè? Qual è stato il percorso accademico?

“La mia passione per il caffè è nata durante il dottorato di ricerca in Chimica degli Alimenti, che concluderò nel dicembre 2024 presso l’Università degli Studi di Camerino.

Il mio percorso è iniziato con la laurea in Farmacia Industriale con menzione accademica nel 2021, subito dopo il liceo classico. Successivamente, ho deciso di specializzarmi nella chimica degli alimenti, completando anche un corso avanzato in Nutrigenomica per studiare l’interazione tra nutrizione e genetica.

Durante gli studi universitari, ho trascorso un periodo presso l’Università di Granada, in Spagna, che mi ha permesso di ampliare ulteriormente le mie competenze scientifiche.

Il mio ingresso nel mondo del caffè è avvenuto quasi per caso, quando ho iniziato il dottorato nell’ambito del progetto RICH, co-finanziato dall’Università di Camerino e da Simonelli Group. Questo progetto mi ha aperto le porte ad un universo scientifico che conoscevo solo in piccola parte, rivelandosi molto affascinante.

Ho esplorato diversi ambiti di ricerca, dalle proprietà chimiche del caffè alle sue componenti sensoriali. Sono rientrata circa un mese fa dagli Stati Uniti, dove ho avuto l’opportunità di approfondire la connessione tra gli aspetti chimici e sensoriali del caffè presso l’Ohio State University, a Columbus.

Ogni tappa del mio percorso accademico ha aggiunto un nuovo tassello al mosaico della mia conoscenza di questo settore”.

La ricerca sul caffè in Italia e all’estero è allo stesso punto ed indaga gli stessi temi, oppure ci sono differenze?

“La ricerca in Italia e all’estero, pur affrontando talvolta le stesse tematiche, adotta approcci differenti, riflettendo la varietà di struttura accademiche, risorse disponibili ed obiettivi delle istituzioni. In Italia, l’approccio alla ricerca tende ad essere più teorico e didattico, spesso focalizzato sullo studio delle basi scientifiche.

Questa impostazione offre una formazione solida in termini di conoscenze teoriche. All’estero, tuttavia, la ricerca sul caffè tende ad avere un approccio più pratico ed applicativo, grazie, anche ad una maggiore disponibilità di risorse economiche e tecnologiche.

Ritengo che questi due approcci siano complementari: la base teorica italiana, integrata con l’aspetto pratico e le risorse disponibili all’estero, può portare ad una ricerca sempre più innovativa”.

Ha avuto l’occasione di presentare una ricerca allo SCA Expo di Chicago. In cosa consisteva la sua relazione?

“Durante lo SCA Expo di Chicago, ho presentato la relazione “Unveiling the Science of Coffee Acidity: from Fundamentals to Extraction Influences”. Ho esplorato l’acidità del caffè dal punto di vista sia chimico che sensoriale. L’acidità è uno degli elementi chiave del profilo sensoriale del caffè, in particolare negli specialty coffee.

Nella mia relazione, sono partita dai concetti di pH e acidità titolabile.

Il pH misura la concentrazione di ioni H+, indicando la forza degli acidi dissociati in soluzione, ma non la quantità totale di acidi. L’acidità titolabile rappresenta invece, l’ammontare complessivo di acidi, inclusi quelli dissociati e non dissociati, e contribuisce in modo significativo all’acidità percepita al gusto. Questi due parametri insieme offrono un quadro completo dell’acidità percepita e del suo impatto sul profilo gustativo del caffè.

Agnese Santanatoglia alla Specialty Coffee Expo (immagine concessa)

Successivamente, ho analizzato il ruolo dei vari acidi organici presenti nel caffè e come la loro concentrazione possa variare in base al metodo di estrazione.

Inoltre, ho presentato anche alcuni dati sugli acidi clorogenici, una classe di composti fenolici presente nei chicchi di caffè verde.

Le tostature leggere, in generale, preservano una maggiore quantità di acidi clorogenici, mentre le tostature scure tendono a ridurre la loro concentrazione, esaltando l’amarezza e riducendo l’acidità percepita.”

Cosa differenzia una miscela di caffè specialty rispetto a quelle commerciali da un punto di vista chimico?

“Uno specialty coffee è tipicamente composto da chicchi di 100% Arabica, mentre una miscela commerciale contiene spesso anche Robusta, che presenta una maggiore concentrazione di caffeina e acidi clorogenici.

Questi ultimi donano sapori più amari e astringenti, contribuendo a un profilo gustativo meno complesso. La varietà Arabica, invece, è nota per il suo profilo aromatico più ricco e delicato, spesso con note fruttate e floreali.

Il caffè commerciale, al contrario, tende ad avere un profilo aromatico più semplice, con predominanza di note tostate, spesso dovute a una tostatura intensa. Questa tostatura scura, pur riducendo la percezione di acidità e aumentando la corposità, può mascherare gli aromi più delicati presenti nei chicchi.

Inoltre, i chicchi destinati al caffè commerciale sono generalmente raccolti e lavorati in grandi quantità, con un controllo qualità meno rigoroso. Questo può portare alla presenza di chicchi difettosi, come quelli malformati o sovramaturi, che possono influire negativamente sulla qualità della bevanda finale.

Al contrario, gli specialty coffee sono selezionati manualmente, con un’attenta rimozione dei chicchi difettosi, ottenendo così un prodotto più puro e complesso. Inoltre, i metodi di lavorazione utilizzati per gli specialty coffee mirano a preservare al meglio i composti volatili aromatici, che sono fondamentali per il loro profilo sensoriale distintivo.

Nei caffè commerciali, i processi industriali più rapidi possono portare alla perdita di questi composti volatili, riducendo la complessità aromatica del caffè.”

Dove crede che la ricerca sul caffè si stia dirigendo nei prossimi anni? Quali sono gli aspetti che vorrebbe approfondire ulteriormente?

“La ricerca del caffè si sta espandendo in molte direzioni. Un primo filone è la sostenibilità e l’economia circolare, sfruttando materiali di scarto come i fondi di caffè per creare prodotti ad alto valore aggiunto.

Ad esempio, i fondi di caffè vengono usati per produrre biocarburanti, materiali compostabili e prodotti cosmetici, grazie anche alla loro ricchezza in polifenoli antiossidanti ed altri composti bioattivi. Questo approccio riduce l’impatto ambientale del ciclo produttivo del caffè e valorizza materiali che, fino a pochi anni fa, erano considerati rifiuti.

Alcune aziende hanno industrializzato la trasformazione dei fondi di caffè in biodiesel e pellet di biomassa, che vengono riutilizzati per tostare nuovi lotti di caffè, creando un esempio di economia circolare. Altri fondi di caffè vengono utilizzati per produrre fertilizzanti. Con il mio gruppo di ricerca, abbiamo recentemente pubblicato uno studio sulla formulazione di un fertilizzante a base di fondi di caffè.

Un altro ambito di ricerca importante riguarda l’enfasi sugli attributi sensoriali, soprattutto per gli specialty coffee. Ad esempio, la SCA sta sviluppando standard sempre più precisi per valutare la qualità del caffè tramite analisi chimiche dettagliate e panel sensoriali, esaminando parametri specifici come la dolcezza.

Infine, un terzo ambito è l’approccio olistico, che mira ad ottimizzare e salvaguardare l’intera filiera del caffè, dalla coltivazione alla tazza finale. Questo comporta lo studio di ogni fase della produzione, dall’agronomia alla lavorazione dei chicchi, fino all’estrazione e preparazione del caffè, per garantire sostenibilità, qualità e un’esperienza sensoriale ottimale.”

In questo momento a cosa sta lavorando?

“In questo momento, stiamo completando vari studi sui sistemi di estrazione e la loro caratterizzazione, includendo metodi come AeroPress, French Press, Pure Brew, V60, Chemex, Moka, Turkish e Clever, utilizzando diverse tecniche analitiche accoppiate alla spettrometria di massa (LC/GC).

Ora mi sto concentrando sull’approccio flavoromico per approfondire lo studio dell’acidità del caffè: un metodo che analizza l’insieme dei composti chimici che contribuiscono al gusto e all’aroma complessivo della bevanda. Questo approccio combina la spettrometria di massa con l’analisi statistica avanzata per identificare quali composti chimici siano responsabili delle percezioni sensoriali.

L’obiettivo è individuare correlazioni tra la composizione chimica e le percezioni sensoriali, come gusto e aroma. Nel contesto del caffè, l’approccio flavoromico permette di esplorare le complesse interazioni tra composti che contribuiscono a creare percezioni specifiche, come appunto l’acidità.

Quest’ultima non è influenzata solo dalla concentrazione di un singolo acido, ma da una combinazione di analiti diversi e composti volatili, che interagiscono per creare un profilo sensoriale unico. Inoltre ogni metodo di estrazione influenza questa interazione, estraendo i composti in modo diverso e contribuendo a variazioni nell’acidità percepita e nel gusto complessivo.”

Quale consiglio darebbe a chi sta iniziando ora un percorso di ricerca in un campo così competitivo?

“È importante sviluppare una mentalità flessibile e adattabile, rimanendo sempre aperti ai cambiamenti senza mai perdere la passione per ciò che si studia. La ricerca richiede dedizione, pazienza e capacità di affrontare gli ostacoli.

È fondamentale imparare a vedere le sfide e gli insuccessi come opportunità di crescita, anche se non sempre è semplice. Consiglio anche di mantenere la curiosità e l’apertura mentale, considerando che la scienza è in continuo progresso. Bisogna evolversi costantemente, partecipando a conferenze e collaborando con esperti per crescere come persone e ricercatori.”

Brasile, Conab abbassa ancora le stime: raccolto 2024/25 a 54,2 milioni di sacchi, in calo dell’1,6%

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MILANO – Nella suo quarto report per l’anno trascorso – diffuso nel pomeriggio di ieri, martedì 21 gennaio 2025 – Conab ha tagliato di quasi 600 mila sacchi la sua stima sulla produzione 2024/25 del Brasile, ora pari a 54,2 milioni di sacchi. Un’ulteriore revisione al ribasso – ampiamente prevista – dovuta a un impatto più negativo di quanto inizialmente preventivato dei fattori meteorologici.

* Le cifre di Conab sono basate su un’accuratissima analisi sul campo, ma sono, di norma sottostimate, risentendo delle forti pressioni esercitate dallle lobby dei produttori.

“Negli ultimi 4 anni, le condizioni climatiche si sono rivelate sfidanti per il settore del caffè – tra gelate, siccità e temperature elevate” si legge nella presentazione del report.

“Il clima avverso registrato nell’anno trascorso e a fine del 2023 ha impattato alcune importanti aree di produzione influenzando negativamente la produttività delle colture”.

Di qui la decisione di Conab di abbassare ulteriormente la stima portandola a 54,2 milioni: l’1,6% in meno rispetto al raccolto 2023

L’area coltivata a caffè è pari a 2,23 milioni di ettari, un dato in linea con quello dell’annata precedente. La superficie produttiva è in lieve espansione (+0,4%), a 1,88 milioni di ha, mentre quella in formazione segna una qualche contrazione (-2.2%), a 353.600 ha. La produttività complessiva è, a sua volta, in calo dell’1,9%, a 28,8 sacchi/ha.

La produzione di arabica è quantificata in 39,6 milioni, in crescita dell’1,8% rispetto all’anno precedente, con un lievissimo incremento della produttività (+0,2%).

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Cimbali Group a SIGEP World con i brand Faema, LaCimbali, Casadio, Slayer

BINASCO (Milano) – Cimbali Group, azienda italiana tra i principali produttori al mondo di macchine professionali per caffè espresso, porta alla 46° edizione di SIGEP, dal 18 al 22 gennaio a Rimini, alcune delle sue iconiche macchine per caffè espresso dei suoi brand Faema, LaCimbali, Casadio e Slayer.

Cimbali Group: Faema

E71E: una macchina multitasking al servizio del barista

La E71E è la macchina ideale per chi non vuole rinunciare alla manualità̀ e desidera un’interazione con la macchina semplice e immediata. Grazie ai gruppi indipendenti, si possono gestire diverse origini di caffè rispettando le temperature specifiche di ognuna per un’estrazione ottimale.

In più̀, il circuito idraulico con sistema di controllo GTI garantisce una gestione perfetta dei tempi di infusione del caffè. Interagire con la E71E è pratico ed intuitivo grazie ad un display ergonomico dedicato per ognuno dei gruppi e alle lance vapore Cold Touch più̀ lunghe e snodate che migliorano l’ergonomia della macchina.

Il pannello posteriore, le teste dei gruppi, le cover dei rubinetti vapore e le manopole portafiltri possono essere personalizzati, per creare una macchina davvero esclusiva.

President GTI: metal & wood style per una macchina dal design ricercato

Con uno stile senza tempo, nella macchina Faema President GTI lo stile vintage e quello moderno coesistono armoniosamente e danno vita a un prodotto dal design ricercato e unico. Dalla scelta accurata dei materiali fino alle finiture: la Faema President GTI è il risultato dell’incontro tra il peltro e la carrozzeria interamente in acciaio.

faema president
Faema President GTi (immagine concessa)

Inoltre, in risposta al bisogno di avere una macchina sempre in linea con il design dell’ambiente di destinazione, la macchina è ordinabile in una vasta gamma di finiture per il basamento e ha un ampio pannello sul retro completamente personalizzabile, per esprimere al meglio la personalità di chi la utilizza.

Adatta al mondo dell’horeca e a quello dell’hospitality, Faema President GTi presenta gruppi termocontrollati e indipendenti, per gestire e rispettare temperature e tempi d’infusione adatti a diverse tipologie e miscele di caffè.

La Cimbali

M40, alte performance con uno sguardo al futuro

M40 è la macchina per caffè espresso per la fascia medio di gamma. Con la firma di Valerio Cometti – V12 Design, M40 si pone in netta continuità con lo stile di M200 inaugurando un Family Feeling. L’ampiezza e l’inclinazione migliorano il workflow e l’ergonomia del professionista; sempre in quest’ottica i gruppi sono posizionati al centro e sono più distanti dalle lance vapore per garantire inoltre una maggiore interazione.

M40 (immagine concessa)

È dotata di un’unica interfaccia utente, totalmente customizzabile, che prevede un full touch screen capacitivo per migliorare la user experience del barista con la macchina stessa.

M40 risponde perfettamente alla richiesta green del brand: è realizzata infatti con materiali riciclabili per il 94,4% e consente un notevole risparmio energetico del -55% rispetto al modello precedente. È inoltre dotata di un nuovo sistema termico, innovativo e sostenibile: una termica per garantire la massima flessibilità̀, costanza e un minor spreco di energia e di acqua.

Per facilitare il lavoro del barista, la macchina è anche dotata della tecnologia Perfect Grinding System, che esegue automaticamente eventuali correzioni di macinatura e dosaggio per garantire un’erogazione accurata e costante senza l’intervento del barista. Inoltre, grazie al sistema BDS che identifica automaticamente la corretta dose di caffè da macinare, si evitano potenziali errori del barista e sprechi di materia prima.

Per soddisfare le diverse esigenze del cliente, la M40 dispone del Turbosteam Milk4 Cold Touch con quattro ricette pre-impostabili e che permette il riscaldamento e la montatura automatica del latte.

M200 HQM – High Quality Milk

LaCimbali M200 è una macchina per caffè espresso top di gamma, innovativa e sostenibile al tempo stesso. Dal design firmato da Valerio Cometti – V12 Design, M200 è la perfetta sintesi di eleganza e artigianalità Made in Italy, in cui tecnologia sempre più avanzata e qualità superiore sono garanzia di un eccellente caffè in tazza.

M200 (immagine concessa)

M200 rispecchia perfettamente l’impegno del Gruppo per la produzione di macchine sostenibili in ogni aspetto. Realizzata, infatti, con materiali riciclabili per il 93,4%, consente un notevole risparmio energetico (-42%) rispetto al precedente modello M100 Dosatron, grazie all’introduzione della termica a boiler indipendente.

La M200, inoltre, prevede una riduzione del 50% del consumo energetico in modalità Energy Saving che permette di ridurre le prestazioni della macchina in momenti della giornata di bassa produttività; infine grazie al sistema Barista Drive System che identifica automaticamente la corretta dose di caffè da macinare, si evitano potenziali errori del barista e sprechi di materia prima.

Grazie alle diverse soluzioni ergonomiche – come la bacinella regolabile, le lance vapore manuali inclinate e i materiali soft touch – la M200 si trasforma in una vera estensione dell’abilità del barista, migliorando così il rapporto con il cliente che diventa sempre più diretto. M200 è una macchina digitale e innovativa grazie alle diverse interfacce disponibili, tra cui l’interfaccia Touch, e alle più avanzate innovazioni firmate LaCimbali, come la tecnologia Multiboiler, il sistema di Pressure Profile e la tecnologia Perfect Grinding System, pensata per potenziare e migliorare le performance di prodotto e per semplificare il workflow di tutti i professionisti.

La M200 è pensata per un target sia italiano che internazionale grazie alla sua funzione brewing per diverse specialità di caffè e ad un ricco menù di bevande a base di latte. La M200 HQMHigh Quality Milk, nella sua versione GT1 solamente touch è una macchina intelligente.

Dalla lancia HQM è possibile erogare direttamente il latte (montato caldo o freddo) con ricette personalizzabili e impostabili direttamente dall’utente (per quanto riguarda temperatura e montatura). La macchina è capace di ibridare le tecnologie delle tradizionali e delle super automatiche per creare una piattaforma di trattamento del latte in maniera ottimale.

S30 Turbomilk

LaCimbali S30 Turbomilk è la piattaforma per eccellenza per il trattamento del latte e delle bevande e base di latte. È la scelta ideale per catene di fast-food, hotel e locali dove velocità e costanza sono fondamentali.

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S30 Turbo Milk (immagine concesssa)

Con una capacità di gestione fino a 300 tazze al giorno, questa macchina combina funzionalità avanzate e design intuitivo per rispondere alle esigenze di alti volumi mantenendo una qualità costante. Il sistema Turbomilk garantisce una montatura al di sopra di ogni standard perché il latte tradizionale viene preso direttamente da un frigo, mentre la lancia Turbosteam Milk4 Cold Touch può anche montare il latte vegetale direttamente dal bricco, evitando contaminazioni incrociate e garantendo una pulizia rapida grazie al rivestimento antiaderente, in modo da ampliare anche in maniera semplice e sicura il menu di ogni locale.

Dotata di interfaccia touchscreen, ampia scelta di bevande e connettività intelligente, la S30 Turbomilk rappresenta una soluzione versatile per soddisfare le tendenze attuali del consumo di caffè e bevande a base di latte, ottimizzando il flusso di lavoro e semplificando ogni operazione.

S-Lite: la superautomatica per il segmento Not Only Coffee

S-Lite è la nuova macchina superautomatica progettata per il segmento Not Only Coffee, ovvero i convenience stores, gli small Offices, gli Hotels e i B&B, dove generalmente gli utenti finali non hanno la professionalità̀ di un barista e che quindi ricercano facilità d’uso, di manutenzione e un approccio “self service” della macchina. Una macchina compatta, in cui già̀ nel nome vengono espresse in maniera chiara e semplice la dimensione del prodotto e le sue performance, capaci di adattarsi al target di riferimento.

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S-Lite (immagine concessa)

Con una capacità di 80 tazze al giorno è adatta per chi ha poco spazio, senza però rinunciare a un buon livello di qualità̀ in tazza. Dalle linee minimali e dal design tutto italiano, S-Lite è dotata di un’interfaccia personalizzata e dispone di una serie di servizi digitali come l’Art.In.Coffee, il Global Remote Service Program, in collaborazione con TeamViewer, e l’app Cup4You. Con S-Lite il pagamento è facile e veloce, attraverso la soluzione senza contanti compatibile con i più diffusi sistemi di pagamento sul mercato.

S20 CS10

La superautomatica S20 garantisce flessibilità e prestazioni elevate, rendendola perfetta per soddisfare qualsiasi esigenza. Con 96 ricette personalizzabili e una produzione giornaliera fino a 200 tazze, è ideale per spazi di relax in ufficio, panetterie, colazioni in hotel e ambienti self-service.

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S20 (immagine concessa)

L’unità di erogazione metallica preriscaldata assicura risultati di livello superiore, garantendo un’estrazione costante nel tempo, mentre il boiler ad alta capacità offre eccellenti prestazioni per acqua calda e vapore. La configurazione Power Station, che consente di collegare due macchine a un solo frigorifero, è perfetta per gestire i momenti di punta.

Dotata di funzionalità intelligenti come la telemetria bidirezionale, l’app CUP4YOU e il controllo da remoto, la S20 semplifica la programmazione e offre un’elevata flessibilità nella scelta del menù, includendo bevande a base di latte, caffè e cioccolata, con soluzioni di latte fresco o in polvere.

Cimbali: Casadio

Nettuno, design inedito e massima funzionalità

Nettuno è la nuova macchina firmata Casadio il cui nome onora Bologna, il luogo di fondazione dell’azienda, e si associa ai valori più noti del suo nome: forza, flessibilità, bellezza e creatività.

Dal design inedito, lineare e compatto, studiato dalla design Manuela Bucci, Nettuno ha il pannello frontale in acciaio inox lucido, i portafiltri soft-touch, i pulsanti a goccia con gemma illuminata ed è disponibile nella versione bianca e nera con la possibilità di personalizzare le guance laterali post-acquisto.

Nettuno (immagine concessa)

È dotata di un sistema termosifonico, affidabile e performante in termini di stabilità termica, che garantisce un eccellente caffè in tazza anche nei momenti di maggior affluenza della giornata. Non solo caffè ovviamente, grazie al sistema di montatura Easy Steam si potranno preparare facilmente anche bevande a base di latte vaccino o vegetale. Nettuno è pensata per i luoghi in cui il caffè non è il core business come ristoranti, piccoli hotel, B&B e per quelle figure meno esperte che vogliono essere supportate dalla macchina e che necessitano di un’alta performance con un prodotto semplice, ergonomico e di facile manutenzione.

La macchina è dotata anche di un sistema di telemetria: con un kit wi-fi integrabile nella macchina sarà possibile connetterla alla piattaforma Art.In.Coffee attraverso una applicazione scaricabile sul proprio device, così da monitorarne stato e consumi.

Enea, design innovativo e alte performance

Un design unico dalle forme eleganti. Robusto, affidabile e di facile manutenzione. È il nuovo macinadosatore Enea che offre un’alta qualità sia in termini di prestazione sia di design. Disponibile sia nella versione automatica che on demand, Enea presenta una nuova interfaccia: un display digitale easy-setting 2,4 pollici, facile da usare e personalizzare. Dotato di un supporto portafiltro regolabile e di un nuovo stabilizer per l’auto compensazione della dose, Enea assicura performance costanti nel tempo.

Enea (immagine concessa)

Cimbali Group: Slayer

Slayer Steam LP: la macchina da sogno per i baristi

La macchina perfetta per chi desidera un controllo incredibile e una precisione eccezionale grazie alle funzioni di pressure profiling e ripetibilità. Con la Slayer Steam LP, è semplice ottenere un espresso delizioso ogni volta, grazie alle impostazioni programmabili di pre-infusione, post-infusione e output volumetrico.

cimbali amsterdam
Lo Slayer Steam LP (foto concessa da Gruppo Cimbali)

La LP consente di lavorare sia in modalità manuale sia volumetrica. Questa macchina intuitiva può registrare automaticamente le impostazioni del barista mentre prepara il caffè, rendendo facile ripetere lo stesso straordinario espresso per tutta la giornata. La Slayer Steam LP è disponibile in una gamma di finiture opzionali: ali cromate e lucide, attuatori e guide per tazze in legno di sapele, oltre alla possibilità di scegliere tra quattro colori per il corpo macchina, tra cui turchese, bianco lucido, beige ossa e nero opaco.

La Slayer Steam LP offre un accesso semplice al pressure profiling manuale e un’estrazione eccellente dell’espresso. Gli output volumetrici possono essere facilmente ripetuti “registrando” le ricette mentre si regolano le impostazioni, per poi riprodurre lo stesso espresso con consistenza per tutto il giorno grazie all’attuatore a paddle. Questa macchina rappresenta una combinazione perfetta di tecniche avanzate di estrazione e facilità di ripetizione, rendendola la macchina dei sogni per ogni barista.

Cimbali Group è presente al padiglione D1, stand 080

Evoca Group ottiene la certificazione per parità di genere UNI/PdR 125:2022

VALBREMBO (Bergamo) – Evoca S.p.A. celebra un traguardo significativo con l’ottenimento della certificazione per la parità di genere (UNI/PdR 125:2022) conferita da IMQ, confermando la propria dedizione alla valorizzazione delle persone e alla promozione dell’uguaglianza di genere. Questo riconoscimento rappresenta una tappa fondamentale in un percorso strategico che l’azienda ha avviato tempo fa, e successivamente rafforzato con l’adesione al Global Compact delle Nazioni Unite nell’ottobre 2023 e con l’adozione di una politica DEI (Diversity, Equity, and Inclusion) nell’ottobre 2024.

“In Evoca crediamo che un ambiente di lavoro inclusivo sia sinonimo di rispetto e valorizzazione delle persone. Questo non è solo un obiettivo etico, ma anche una leva strategica per il miglioramento delle performance aziendali” afferma Monica Bruni, head of human resources. “La nuova certificazione rilasciata da IMQ conferma il nostro impegno costante verso la parità di genere, l’equità e l’inclusione”.

Iniziative chiave

L’impegno di Evoca S.p.A. per la diversità, l’equità e l’inclusione si traduce in azioni concrete che fanno la differenza ogni giorno, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più aperto e rispettoso delle esigenze di tutte le persone.

Un passo importante in questa direzione è stata l’istituzione del Comitato Guida per la Parità di Genere, che ha il compito di definire politiche chiare e un piano strategico triennale volto a promuovere l’equità di genere in azienda. Parallelamente, è stato valorizzato il ruolo della Commissione Paritetica per le Pari Opportunità, già consolidata da anni, fondamentale nella promozione di iniziative per garantire pari opportunità a tutte le collaboratrici e i collaboratori.

Per favorire un ambiente di lavoro più flessibile e il benessere delle sue persone, Evoca ha promosso servizi a supporto della genitorialità e a favore della conciliazione vita-lavoro.

Inoltre, ha avviato importanti collaborazioni con enti e associazioni impegnate nella lotta alla violenza di genere e nella promozione della parità. Con il Centro Antiviolenza Aiuto Donna, sono stati organizzati incontri e momenti di sensibilizzazione dedicati alla prevenzione della violenza di genere, rivolti a tutto il personale. Parallelamente, con il supporto di Fondazione Libellula, Evoca ha lavorato a un Manifesto sul Linguaggio, uno strumento che invita a promuovere una comunicazione aziendale più inclusiva, rispettosa e libera da stereotipi.

L’impegno di Evoca non si ferma all’interno dell’azienda: la partecipazione e il sostegno a iniziative sul territorio dimostrano una forte volontà di contribuire attivamente alla creazione di una cultura del rispetto e della consapevolezza. Tra le iniziative promosse, spiccano la manifestazione “Un Passo Avanti”, la donazione di una panchina rossa al Comune di Valbrembo – simbolo della lotta contro la violenza sulle donne – e la proiezione gratuita del film “C’è Ancora Domani”, un evento che ha coinvolto anche l’intera comunità locale, sensibilizzando sul tema dell’uguaglianza di genere.

Un futuro sempre più inclusivo

La Certificazione per la Parità di Genere, recentemente ottenuta da Evoca S.p.A., non rappresenta solo un riconoscimento, ma un punto di partenza per nuovi traguardi. Questo risultato conferma l’impegno costante dell’azienda e rafforza la volontà di costruire un ambiente di lavoro sempre più equo e inclusivo.

Guardando al futuro, Evoca ha definito obiettivi ambiziosi, tra cui:

  • Azzerare il divario retributivo di genere entro il 2030, garantendo equità salariale a parità di ruolo e
  • Implementare percorsi di sviluppo della leadership e mentoring per le donne, offrendo strumenti concreti per favorire la crescita professionale e l’accesso a ruoli di responsabilità.
  • Rafforzare il supporto alla maternità e alla paternità, con un focus particolare sul congedo parentale, per favorire una maggiore condivisione dei carichi familiari e una cultura aziendale basata sulla parità.

Questi obiettivi non solo rafforzano l’identità di Evoca come azienda responsabile e orientata al futuro, ma contribuiscono anche al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, promuovendo inclusione, crescita sostenibile e valorizzazione delle diversità.

L’impegno di Evoca per la diversità e l’equità non è un progetto a termine, ma un percorso continuo di evoluzione e miglioramento, in cui le persone restano sempre al centro delle strategie aziendali.

La scheda sintetica di Evoca Group

Evoca Group è un produttore di livello mondiale di macchine da caffè professionali e distributori automatici per il consumo fuori casa, con oltre 90 anni di tradizione nel settore del caffè e della distribuzione automatica. La nostra ampia gamma di prodotti serve circa

10.000 clienti, portando caffè e prodotti di distribuzione automatica di qualità in hotel, ristoranti, uffici, spazi pubblici e molto altro. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

SIGEP World si avvia verso la conclusione tra competizioni e analisi del settore

RIMINI – Nel 2024 circa 88 milioni di visitatori stranieri hanno consumato gelato nelle prime dieci città d’arte italiane, per una spesa complessiva in gelato artigianale che ammonta a 1 miliardo di euro. Sono queste le stime diffuse oggi da Assoturismo Confesercenti nel corso del convegno Oltre il gusto, il gelato come ambasciatore del turismo italiano, andato in scena a SIGEP World, in corso alla Fiera di Rimini fino a domani e organizzato da Italian Exhibition Group.

A crescere anche l’interesse per tour ed esperienze legate alla produzione e alla degustazione del gelato artigianale: 1,5 milioni di turisti hanno partecipato a visite guidate nelle gelaterie e le piattaforme come GetYourGuide hanno offerto circa 250 esperienze a tema. Interesse anche per la sperimentazione di nuovi gusti con tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, anche se rimane il principio cardine del rispetto per la tradizione.

Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, ha dichiarato: “Il gelato artigianale è percepito dai visitatori stranieri come una tipicità ed un’eccellenza della gastronomia italiana, sinonimo di qualità, creatività e autenticità. Autentico motore per la scoperta delle tipicità di ogni parte d’Italia, il gelato trova sempre più spazio negli itinerari e nei tour”.

Caffè e bartending: annunciati a SIGEP World i migliori baristi italiani

Andrea Batacchi, fiorentino di 27 anni, è il vincitore del Campionato italiano brewers cup 2025. Sul secondo e terzo gradino del podio sono saliti Gabriele Pezzaioli, bresciano di 26 anni, e Luana Lazzarone, torinese di 30 anni. Il concorso è andato in scena a SIGEP World. Il metodo di preparazione “brewers cup” prevede che i concorrenti eroghino i caffè con i metodi manuali di “pourover”, ovvero con sistemi di filtrazione in cui si versa l’acqua calda sulla polvere di caffè, che viene trattenuta da un filtro.

Andrea Batacchi è il vincitore del Campionato italiano brewers cup 2025 (immagine concessa)

I partecipanti, che hanno preparato tre bevande a testa per i tre giudici, hanno cercato di ottenere non solo un buon caffè ma anche di prepararlo correttamente con un valore di solidi misurato dai giudici con il “refrattometro”. Il campionato è valido per il WBC (World Brewers Cup).

Per quanto riguarda il CIGS – Campionato italiano coffee in good spirits, andato in scena sempre a SIGEP World, la medaglia d’oro è andata ad Andrea Villa, 44 anni di Lesmo (MB). Secondo e terzo posto a Marco Poidomani, 49 anni di Modica (RG), e Luigi Cippone, 35 anni di Bari.

Il Coffee in good spirits è una disciplina che coniuga il mondo del caffè e quello del bartending per creare delle bevande classiche o di fantasia. I concorrenti hanno avuto a disposizione 10 minuti per preparare due Irish coffee e due cocktail, caldi o freddi, a base di caffè caldo e alcolici. Il campionato è valido per il WCIGS (World coffee in good spirits championship).

Gli eventi da non perdere di mercoledì 22 gennaio

Sustainability district (padiglione B1)

11:00 – 12:00

Guida delle Torrefazioni d’Italia: ecco chi paga il caffè

Pastry Arena (Padiglione B5)

10:00 – 16:00 | Premiazioni a seguire

Contest SIGEP Giovani

Pizza Arena (Padiglione D6)

16:00 – 17:00

Premiazione Pizza Senza Frontiere – World Pizza Champion Games

Bakery arena (padiglione D8)

11:00 – 12:00

Premiazione Bread in the City – Bakery World Cup

Per maggiori informazioni basta cliccare qui

La San Marco presenta in Fiera E.LUXURY, la nuova macchina per l’espresso

GRADISCA D’ISONZO (Gorizia) – Migliaia di visitatori hanno ammirato nei primi due giorni di SIGEP la nuova E.LUXURY, la macchina per l’espresso modello di punta de La San Marco, esposta nello stand dell’azienda di Gradisca d’Isonzo (Gorizia) produttrice da 105 anni di macchine professionali per il caffè.

La San Marco al SIGEP

“La E.LUXURY rappresenta la perfetta sintesi tra tradizione e innovazione – spiega il general manager di La San Marco, Roberto Nocera – Abbiamo voluto creare una macchina che non solo fosse all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, ma che fosse anche un capolavoro di design, in grado di impreziosire qualsiasi ambiente in cui venga collocata.”

E.LUXURY rappresenta l’ultima frontiera in termini di design, tecnologia e funzionalità. Questo modello elettronico si distingue per un’estetica di design unica e raffinata, che già caratterizza la versione a leva. La carrozzeria, completamente trasparente, è realizzata in vetro temperato dello spessore di 1 cm, un dettaglio che non solo garantisce robustezza e sicurezza, ma dona anche un tocco di eleganza e unicità ad ogni ambiente.

Questa scelta estetica permette di valorizzare al massimo la visibilità delle componenti interne, esaltando la bellezza della meccanica di precisione artigianale che contraddistingue ogni macchina La San Marco.

Lo stand de La San Marco al SIGEP (immagine concessa)

La E.LUXURY non è l’unica novità che l’azienda isontina presenta all’evento di riferimento per l’intera community del Foodservice internazionale, in programma a Rimini fino al 22 gennaio prossimo. Al padiglione D1 stand 151, La San Marco, sul grande palcoscenico del Sigep, espone anche i suoi nuovi ritrovati tecnologici, vale a dire il sistema Low Effort Leva (LEL), che consente di ridurre di circa il 30% la forza iniziale di trazione della leva, preservando il risultato in termini di pressione in fase di erogazione e la tecnologia Quick Discharge System (QDS), che permette di scaricare il residuo di pressione presente nella camera di estrazione a fine erogazione per ridurre al minimo il tempo di attesa tra un’erogazione e la successiva, semplicemente premendo un pulsante.

Lo stesso pulsante potrà poi essere premuto in qualsiasi fase dell’erogazione per abbassare repentinamente la pressione nella camera del gruppo leva, favorendo così un ritorno altrettanto rapido della leva nella sua posizione di partenza.

Ed è conto alla rovescia per le due masterclass tenute dai coffee expert che i coffee expert Francesco Costanzo, Andrej Godina e Mauro Illiano terranno martedì 21 alle 11 e alle 14 allo stand de La San Marco. “Espresso Perfetto: la tecnologia al servizio” e “Taglio Perfetto: l’arte delle macine e il sistema Inverter” sono i titoli dei due incontri dedicati rispettivamente all’estrazione di diverse qualità di caffè con tecnologie distinte e alla nuova tecnologia di taglio delle macine sviluppata da La San Marco.

I partecipanti esploreranno, nella masterclass delle 11, come, diverse soluzioni tecnologiche, siano in grado di influenzare il risultato finale in tazza, con l’obiettivo di guidare alla scelta della macchina più adatta alle preferenze della clientela, anche a seconda della tipologia di caffè utilizzato.

Alle 14, invece, il pubblico verrà portato a scoprire le variazioni sensoriali legate alla velocità del motore in fase di macinazione, l’impatto positivo del sistema Inverter e il percorso di validazione della coppia di macine ottimale, con un accento sul rapporto tra design delle macine e risultato in tazza. I docenti sono massimi esperti che condurranno gli ospiti in un approfondito percorso formativo, in un contesto che esprime la massima professionalità del settore.

“La San Marco è determinata a continuare il suo impegno per la crescita del settore del caffè”, afferma il general manager Roberto Nocera. “Non solo attraverso le nostre innovazioni tecnologiche e l’attenzione al design, ma anche formando i professionisti del settore affinché lo sviluppo coinvolga l’intera filiera produttiva, dal momento in cui il caffè viene tostato fino a quando diventa un espresso. Sigep rappresenta per La San Marco una vetrina importante dove raccontare la nostra storia e filosofia, e naturalmente presentare al pubblico le novità dei prodotti a marchio aziendale.”

La Fipgc annuncia a SIGEP il Campionato del mondo di pasticceria 2025 a Roma, 06-07/11

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ROMA – Il World trophy of pastry gelato e ice cream, uno dei concorsi più prestigiosi a livello internazionale nel settore della pasticceria e del gelato edito dalla Federazione internazionale di pasticceria, gelateria e cioccolateria (Fipgc) torna nel 2025 con un’edizione completamente rinnovata. L’appuntamento è per il 6 e 7 novembre a Roma, presso l’Hotel Roma Aurelia Antica.

Il ritorno del Campionato del mondo di pasticceria 2025

È quanto è stato annunciato sabato 18 gennaio al SIGEP di Rimini dal presidente Fipgc Matteo Cutolo e dal direttivo della Federazione. Quest’anno, come mai prima, il campionato presenta importanti novità: le squadre partecipanti, composte da 3 membri ciascuna, dovranno realizzare due pièce artistiche (una in cioccolato e l’altra in zucchero artistico, con l’inserimento del pastigliaggio) esaltando così ulteriormente la creatività e la tecnica dei concorrenti. Saranno ammesse 12 nazioni provenienti da tutto il mondo.

Un’altra novità riguarderà le giurie, che saranno suddivise in due categorie: una giuria di degustazione, composta dai team manager delle squadre, e una giuria tecnica super partes, composta dai migliori pasticceri internazionali, chiamati a giudicare la qualità e l’innovazione tecnica delle creazioni.

Un ruolo speciale nel progetto del 2025 sarà ricoperto dal Maestro Davide Malizia, che collaborerà per la realizzazione di questa edizione mondiale. Il programma completo e tutti i dettagli saranno presentati nei prossimi mesi. Per ulteriori informazioni basta cliccare qui.

La scheda sintetica della Fipgc

La Federazione internazionale pasticceria, gelateria e cioccolateria (Fipgc) è l’ente che promuove la pasticceria italiana in tutto il mondo. Vanta una presenza radicata e capillare sul territorio italiano, con delegati per ogni regione e dei sotto-delegati per ogni provincia. Ha lo scopo di unire tutte le realtà esistenti sul territorio (scuole, grossisti, associazioni, imprese del settore pasticceria, gelateria, cioccolateria, panificazione), per rafforzarne la collaborazione ed ottenere la crescita di tutto il settore e dei prodotti Made in Italy.

Fipgc organizza in tutta Italia eventi, fiere, corsi di formazione di alto livello, preparazione One-to-One o di squadra per gareggiare nei concorsi a livello nazionale e internazionale. Dal 2015 organizza i Campionati italiani e i Campionati mondiali di pasticceria e cake design.

Nel 2017 nascono anche i Campionati nazionali di pasticceria alberghieri d’Italia: promossi insieme al MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è il primo campionato Juniores di pasticceria dedicato agli istituti alberghieri, che dà modo ai giovani che vogliono intraprendere la professione di confrontarsi con i grandi maestri d’Italia.

Fipgc è un soggetto che ha acquisito in questi ultimi anni una grande importanza a livello istituzionale. Un ruolo suggellato dai protocolli d’intesa con il Ministero degli Esteri, con lo scopo di sostenere il made in Italy e delle eccellenze italiane nel mondo e con il MIM (Ministero dell’Istruzione del merito) per rafforzare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro.

A Rimini, per l’edizione 2025, la parola chiave è sostenibilità di caffè e cacao

RIMINI – Il Sustainability District, il distretto della sostenibilità, rappresenta una delle principali novità dell’edizione 2025 di SIGEP WORLD – The World Expo for Foodservice Excellence. Questo spazio speciale, collocato nel Padiglione B1, sarà completamente dedicato alla promozione di pratiche sostenibili lungo le filiere del caffè e del cacao, creando un ponte diretto tra consumatori consapevoli e produttori sostenibili.

La presenza di Paesi d’origine come Ecuador, Costa Rica, El Salvador, Venezuela, Colombia, Etiopia, Tanzania, Uganda, Costa d’Avorio e Kenya, arricchisce ulteriormente l’iniziativa, offrendo un’opportunità unica per valorizzare le origini del caffè e del cacao, promuovere pratiche agricole sostenibili, costruire relazioni etiche lungo la filiera e sensibilizzare gli operatori.

I progetti on-site durante il SIGEP

Micro Roaster Village
Bean To Bar
Fully Automated Coffee Machinery

Micro Roaster Village, viaggio alla scoperta dell’eccellenza dello specialty coffee sempre sostenibile

In questo angolo del Sustainability District, i micro torrefattori provenienti da tutto il mondo presenteranno le loro miscele uniche, frutto di una passione per il caffè e di una lavorazione attenta e meticolosa.

L’area offre ai visitatori l’opportunità di scoprire le ultime tendenze nell’approvvigionamento, nella manipolazione, nella tostatura, nella preparazione e nella distribuzione del caffè, oltre a degustare caffè di alta qualità.

Bean To Bar all’insegna della sostenibilità

All’interno del Sustainability District, un’area speciale sarà dedicata al Bean to Bar, un movimento che rivoluziona il mondo del cioccolato, portando in tavola un prodotto di altissima qualità, lavorato artigianalmente e con una storia da raccontare.

L’area è realizzata in collaborazione con Guido Castagna, famoso cioccolatiere torrefattore.

All’interno di queso spazio, i visitatori potranno immergersi nel mondo delle tecnologie legato al cioccolato artigianale.

Workshop e degustazioni guidate permetteranno, inoltre, di approfondire la conoscenza di questo prodotto e di apprezzarne la complessità.

Fully Automated Coffee Machinery per la sostenibilità

Il Sustainability District metterà in mostra una selezione di macchine da caffè superautomatiche che rappresentano il futuro della preparazione del caffè, nel segno della sostenibilità.

Queste macchine all’avanguardia combinano tecnologia avanzata e design intuitivo per garantire un’esperienza di caffè impeccabile e personalizzata, e sono progettate per automatizzare ogni fase del processo di preparazione del caffè, dalla macinatura dei chicchi alla regolazione della temperatura, fino alla creazione di schiuma perfetta per cappuccini e caffè macchiati.

Grazie a sistemi intelligenti di gestione energetica e alla riduzione degli sprechi, contribuiscono a minimizzare l’impatto ambientale, garantendo al tempo stesso un’eccellente qualità del caffè.

La partnership tra aziende e startup FoodTech in continua crescita: l’analisi di Sigep Vision

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Le startup protagoniste del settore FoodTech stanno ricevendo meno investimenti da parte delle grandi aziende. Tuttavia, la tendenza delle partnership tra startup e grandi aziende è fortemente presente ed è destinata a crescere e ad evolversi ancora di più.  Sigep analizza nel dettaglio la questione nell’articolo pubblicato sul sito ufficiale e che riportiamo di seguito.

L’evoluzione della partnership tra aziende e startup

MILANO – Le startup del settore FoodTech stanno attraversando un periodo difficile. Gli investimenti sono diminuiti del 72% tra il 2021 e il 2033 (e il 2024 non sarà migliore). Da questi dati potremmo supporre che le grandi aziende si ritirino semplicemente e smettano di investire. Tuttavia, se investono meno denaro, moltiplicano il loro coinvolgimento attraverso le partnership.

Perché stiamo assistendo a più partnership?

Le partnership tra startup, con tutte le loro innovazioni dirompenti e la loro agilità, da un lato, e aziende leader, dall’altro, dovrebbero essere qualcosa di ovvio. Tuttavia, se ci pensiamo bene, è difficile citare molti esempi di successo nel settore alimentare. Per anni, infatti, abbiamo assistito per lo più a quelle che potremmo definire “ PR collaborations” o annunci di partnership con una startup per il gusto di comunicare, senza alcuna reale intenzione di dare un seguito significativo.

Ma ora le cose stanno cambiando da entrambe le parti. In primo luogo, le startup hanno molto meno accesso al capitale, quindi devono dimostrare ai potenziali investitori di essere in grado di creare una trazione commerciale e di poter realizzare la loro tecnologia con una clientela concreta. Inoltre, fra le grandi aziende si sta diffondendo la consapevolezza che l’ “Open Innovation” possa portare a risultati misurabili.

1 – Utilizzare gli ingredienti delle startup per stimolare l’innovazione

Questa è la collaborazione più ovvia e anche la più complessa. Per avere successo, sono richiesti requisiti piuttosto stringenti. La sfida principale consiste nel fatto che la startup deve possedere un ingrediente utilizzabile per un esperimento commerciale.

Tuttavia, negli ultimi mesi, molte startup FoodTech hanno raggiunto questo livello di maturità, motivo per cui abbiamo assistito a numerosi esperimenti, lanci di prodotti e annunci:

Nestlé e BEL hanno introdotto negli Stati Uniti prodotti che utilizzano il siero di latte a fermentazione di precisione di Perfect Day.

Ajinomoto sta producendo snack a Singapore impiegando le proteine di Solar Foods (ottenute catturando la CO₂ dall’atmosfera).

Unilever ha annunciato l’utilizzo delle proteine dell’uovo di Every, prodotte con la fermentazione di precisione, nei suoi prodotti a base vegetale.

2 – Startup che forniscono un servizio di co-sviluppo

Un numero crescente di startup FoodTech sta sfruttando l’intelligenza artificiale (AI) per creare alimenti migliori. Queste aziende analizzano la natura e identificano le proteine con proprietà interessanti, che possono spaziare dai dolcificanti ai nuovi grassi. inoltre studiano anche come produrre queste proteine su scala, spesso utilizzando biotecnologie come la fermentazione di precisione.

Per le grandi aziende, queste “designer proteins” sono molto promettenti. Possono accedere a ingredienti naturali e studiati al 100% per rispondere a esigenze specifiche.

Negli ultimi mesi, aziende leader nel settore come Fonterra (la più grande cooperativa lattiero-casearia del mondo) e Ajinomoto hanno annunciato partnership in questo ambito.

3 – Produzione e commercializzazione della tecnologia di una startup

Un’altra applicazione dell’intelligenza artificiale è l’identificazione da parte delle startup di come combinare gli ingredienti per creare alternative ai prodotti alimentari esistenti. Mentre qualche anno fa queste startup avrebbero probabilmente cercato di arrivare fino al consumatore finale, oggi si concentrano su partnership con marchi affermati.

Recentemente Voyage Foods, una startup statunitense che sviluppa alternative sostenibili alle creme spalmabili al cioccolato e alle noci, ha annunciato una partnership con Cargill.
Cargill, grande colosso nel settore delle commodities, offrirà gli ingredienti sviluppati dalla startup ai suoi clienti.

Allo stesso modo, Climax Foods, una startup statunitense che utilizza l’intelligenza artificiale per creare formaggi a base vegetale, sta collaborando con BEL per creare un babybee a base vegetale.

Il futuro delle partnership nel settore FoodTech

Per le aziende consolidate, collaborare con le startup rappresenta un’opportunità a basso rischio per portare nuove idee e agilità nelle proprie operazioni.

Guardando al futuro, la tendenza delle partnership tra startup e grandi aziende è destinata a crescere e a evolversi. Con la riduzione dei finanziamenti, queste collaborazioni diventeranno sempre più frequenti. È ormai comune che gli investitori richiedano una prova di interesse da parte delle grandi aziende prima di impegnare il proprio capitale.