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sabato 30 Novembre 2024
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Panettone estivo: chi sono le aziende siciliane che lo producono

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panettone milano
Il panettone (immagine: Pixabay)

Tutti coloro che amano il re dei lievitati saranno più che felici della nuova tendenza che negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più tra i pasticceri di tutta Italia: il panettone estivo. Scopriamo, di seguito, chi lo produce in Sicilia e i consigli su come gustarlo al meglio grazie ad un estratto dell’articolo di Manuela Zanni per All Food Sicily.

Il panettone estivo

MILANO – Sono tanti i maestri pasticceri che hanno iniziato a sfornare il panettone anche d’estate, lavorando su nuove versioni creative. Dalla frutta esotica agli agrumi, dal cioccolato bianco agli infusi di fiori, sono davvero tanti gli ingredienti di queste nuove ricette che portano con sé una ventata di freschezza.

La Delizia- Bolognetta – Mauro Lo Faso

In Sicilia non sono molte le aziende che hanno deciso di dare una chance al re dei lievitati anche durante la bella stagione. Ma quelle che lo fanno stanno ottenendo dei risultati molto soddisfacenti. Tra queste la pasticceria la Delizia a Bolognetta offre ben tre versioni estive: il Panbrillo al limoncello, il Chocobum al cioccolato imbevuto al rum e il Panettone Conca d’Oro, rivisitazione siciliana del panettone tradizionale in cui al posto di uvetta ci sono solo canditi di agrumi (arancia, limone, cedro, mandarino).

“I panettoni vengono abbinati al gelato di cannella nel caso del Panbrillo, al gelato di nocciola nel caso del Chocobum, e il Conca d’Oro va a nozze con tutti i gusti fruttati, in particolare agli agrumi che esalta i profumi e gli aromi dell’impasto” ci racconta il pastry chef e proprietario Mauro Lo Faso.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Panettone tutto l’anno? Si discute per fissare la sua giornata

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panettone milano
Il panettone (immagine: Pixabay)

MILANO – Il panettone, così amato dagli italiani in particolare sotto le feste, ora è il protagonista di una proposta di legge portata avanti dalla deputata di Fratelli d’Italia Daniela Dondi: obiettivo, fissare una data istituzionale per festeggiarlo. Il fatto che questa ricetta stesse già uscendo dai suoi confini natalizi era già un fenomeno in azione e ora si pensa ad ulteriori strategie per spingerlo tutto l’anno.

Riportiamo la notizia firmata da Lorenzo Cresci su repubblica.it.

Panettone a capodanno…panettone tutto l’anno

Dopo tante metafore, la sostanza. Il panettone entra nelle aule di Camera e Senato, quelle stesse che hanno ospitato fette di mortadella, grazie a una proposta di legge per celebrarlo con una giornata dedicata. Finiti i tempi in cui veniva tirato in ballo a vanvera – «Legge di Bilancio senza discussione. M5S parlava di rivoluzione.

Ora pensa solo a mangiare il panettone» scrisse su uno striscione il deputato di Fratelli d’Italia Mollicone (espulso dall’aula) per contestare il governo Conte oppure «È un panettone amaro quello che preparate per gli italiani, praticamente indigesto, e se il panettone sarà amaro, la befana porterà il carbone nero», come affermava quasi dieci anni prima il deputato leghista Paolo Arrigoni attaccando il governo di Enrico Letta – ecco che il dolce degli italiani diventa un oggetto del desiderio, nella proposta di legge avanzata dalla deputata di Fratelli d’Italia Daniela Dondi, che già nella lista delle proprie attività da parlamentare ricorda la battaglia per la “tutela del lievito madre e del panettone italiano”, lo scorso anno. Dondi vorrebbe quindi istituire una giornata per celebrarlo.

Il vero problema sarà trovare la data. Il 25 dicembre sarebbe l’ideale, ma come dirlo al pandoro?

Allora si potrebbe scegliere il 3 febbraio, San Biagio, perché se quel giorno si consuma un pezzo di panettone – come vuole la tradizione – ci si protegge dal mal di gola. Oppure il 15 agosto, Ferragosto, perché ormai il panettone si mangia tutto l’anno, soprattutto da quando è nato quello “estivo”. E come la mettiamo con gli organizzatori del “Panettone Day”, che quest’anno hanno scelto l’8, il 9 e il 10 novembre per celebrare il meglio del prodotto dolciario?

L’articolo completo, qui.

Cristina Scocchia, ceo illycaffè, al Meeting di Rimini 2024: “La tazzina al bar, potrà toccare i 2€”

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scocchia illycaffè
Cristina Scocchia amministratore delegato illycaffè (foto concessa)

RIMINI – Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè, a margine del suo
intervento oggi al Meeting di Rimini, dichiara: “L’Europa deve andare avanti nel processo di integrazione e nella messa in comune di risorse per grandi investimenti strategici, dall’autosufficienza energetica alla difesa comune, all’innovazione deep tech e digitale. Urge un piano industriale, un industrial deal, che l’Europa non ha mai avuto. Urge una strategia per la leadership nelle nuove tecnologie (nel digitale solo 4 dei primi 50 player al mondo sono europei) e in quelle tradizionali.

Se le imprese UE tradizionali non riescono a competere è anche perché altrove i costi energetici sono più bassi, gli oneri normativi sono inferiori e spesso le sovvenzioni statali sono ingenti.

Cristina Scocchia: “Infine, per competere con le economie americana e cinese, le dimensioni aziendali sono fondamentali.”

“L’EU ha bisogno di campioni nei settori chiave (oggi l’80% dell’occupazione e il 50% del PIL europeo è generato dalle PMI).

Infatti, alcune delle condizioni che hanno consentito ai paesi europei di crescere negli ultimi vent’anni (l’apertura dei mercati internazionali con la possibilità di esportare liberamente nelle economie emergenti dell’Asia, l’energia a basso costo dal mercato russo, la spesa per la difesa legata agli Stati Uniti) sono state messe in discussione dal nuovo contesto geopolitico.

In più l’Europa sembra essere rimasta indietro in tutte le tecnologie del futuro, a partire dall’intelligenza artificiale. Anche perché queste tecnologie richiedono enormi investimenti e lo sfruttamento di economie di scala che le imprese europee mediamente piccole rispetto ai colossi cinesi e americani non sono in grado di sostenere.

Il rischio è quello di vedere allungarsi ulteriormente la differenza rispetto agli Stati Uniti in termini di produttività e dunque di reddito.

Scocchia: “L’economia globale ha iniziato a ravvivarsi e l’OCSE prevede una crescita del PIL globale pari al 3,1% nel 2024.

“L’impatto delle condizioni monetarie più rigide continua, tuttavia, l’attività globale si sta dimostrando resiliente, l’inflazione sta diminuendo più rapidamente di quanto previsto, la fiducia del settore privato si è stabilizzata e la disoccupazione è scesa ai minimi record, in molti Paesi tra cui il nostro dove i redditi reali hanno iniziato a crescere.

Ovviamente, gli sviluppi continuano ad essere differenti da Paese a Paese con risultati purtroppo più deboli in Europa. La frammentazione economica globale e il ritorno al protezionismo hanno conseguenze particolarmente rilevanti per l’area euro.

Area il cui peso sull’economia mondiale è sceso negli ultimi 20 anni dal 26% al 18%, mentre quello degli Stati Uniti è pressoché invariato, al 26%, e quello della Cina è quadruplicato al 17%. Nel 2050 l’economia europea varrà solo il 14% di quella globale.

In questo contesto, la sfida che si trova a fronteggiare l’Italia si chiama debito, una zavorra che ci costringe ogni anno ad impegnare risorse pubbliche considerevoli per pagare interessi.

Serve un piano credibile per ridurre il debito pubblico attraverso la crescita, la riduzione delle inefficienze e dell’evasione fiscale, serve gestire in modo strategico l’immigrazione per far fronte alla diminuzione della forza lavoro e investire in tecnologia per migliorare la produttività.

Nella prossima manovra saranno necessarie scelte attente soprattutto dal lato della spesa al fine di riorientarne la composizione in favore dello sviluppo, eliminando le inefficienze”.

E durante la stessa occasione, così come riporta l’intervista svolta dalla redazione di adnkronos.com, Cristina Scocchia ha analizzato il mercato del verde

“Siamo sempre nella tempesta, il mercato continua a essere caratterizzato da un prezzo del caffè verde che è molto volatile e da un trend rialzista senza precedenti. Oggi il caffè verde costa 245 cents per libbra, il 66% in più dell’anno scorso, oltre il doppio rispetto a 3 anni fa.

E questo ci spiega perché in tre anni il costo della tazzina del caffè che beviamo al bar è aumentato del 15%, e adesso costa in media un euro e mezzo in Italia. E si stima che aumenterà ancora, e che possa arrivare a toccare i 2 euro nei prossimi mesi se queste pressioni rialziste sul costo del caffè verde, la materia prima, continueranno”.

Secondo Scocchia infatti “le ragioni per cui il caffè verde continua a costare sempre di più sono molteplici e non hanno una facile soluzione. La prima è sicuramente il cambiamento climatico che potrebbe dimezzare i terreni coltivati entro il 2050”.

Qui l’articolo completo.

E su ilgiornale.it, sono stati riportati anche alcuni riferimenti strategici per il futuro di illycaffè, con un ventilato ingresso in Piazza Affari entro il 2026.

Riprende così le dichiarazioni di Cristina Scocchia ilgiornale.it: «Penso che scioglieremo le riserve nel giro dei prossimi dodici mesi», così la ceo ha puntualizzato a margine del suo intervento, rimarcando come Illycaffè abbia già fatto passi concreti come il passaggio ai principi contabili internazionali e la rendicontazione della sostenibilità come previsto per le società quotate.

Qui l’articolo completo.

Triestespresso Expo: tutto è già pronto per l’11ª edizione che si terrà dal 24 al 26 ottobre prossimi

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Triestespresso 2024 (immagine concessa)

TRIESTE – Triestespresso Expo 2024  (TEE2024) si sta preparando per l’undicesima edizione che si terrà dal 24 al 26 ottobre 2024 all’interno del Generali Convention Center  (Gcc) del Porto Vecchio di Trieste. Nel 2022, nella decima edizione di TriestEspresso Expo, dopo lo stop di 4 anni imposto dalla pandemia, venne riconfermata la fiducia nella manifestazione.

L’undicesima edizione di Triestespresso Expo

Dopo due anni, nel segno della cadenza biennale dell’evento, la scommessa della Camera di commercio Venezia Giulia e degli imprenditori del caffè si ripropone per un appuntamento ricco di opportunità e novità.

L’evento nel Generali Conventio Center  sarà organizzato dalla Camera di commercio Venezia Giulia attraverso la sua società in house Aries Scarl, in collaborazione con l’Associazione Caffè Trieste e con la co-organizzazione e il contributo del Comune di Trieste.

L’internazionalità dell’appuntamento è il valore aggiunto di quella che, a tutti gli effetti, è l’unica fiera mondiale dedicata all’espresso. Sono già preannunciati visitatori provenienti da 20 Paesi come ad esempio la Corea del Sud, l’Arabia Saudita, ma anche Etiopia, Burundi, Lettonia, Ungheria, Repubblica Ceca e molti altri si aggiungeranno nei due mesi e mezzo che ci separano dall’evento. A TEE2024 Hanno già confermato la presenza espositori da vari Paesi europei a caratterizzare un’offerta rappresentativa dei maggiori player del comparto.

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L’undicesima edizione del Triestespresso Expo (immagine concessa)

“L’appuntamento Triestino è indubbiamente una delle fiere internazionali più importanti del Nord Est – commenta il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti – e un autentico fiore all’occhiello del comparto caffeicolo mondiale. Nonostante il periodo difficile che ha colpito il settore siamo fermamente convinti che Triestespresso Expo sarà un’occasione per fare affari, ma l’opportunità di sostenere le imprese e amplificare la loro voce nei confronti del regolamento europeo che entrerà in vigore a fine anno in tema di deforestazione e certificazione delle produzioni di caffè, perché i burocrati di Bruxelles non possono mettere in ginocchio i mercati”.

TriestEspresso Expo
Il presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia che organizza la Fiera Triestespresso

Alla parte espositiva di alto livello viene sempre affiancata un’azione informativa e formativa di attualità e qualità. Si partirà, infatti, con un convegno dedicato al tema normativo del European Deforestation-free products Regulation (EUDR), il regolamento  dell’Unione Europea (Ue) contro la deforestazione che entrerà in vigore il 30 dicembre 2024: manca pochissimo tempo a questo cambiamento epocale ma le problematiche sono davvero molte.

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Il ritorno di Triesteespresso Expo (immagine concessa)

Organizzato in collaborazione con Assocaffè Trieste andrà a fare chiarezza sulle ripercussioni che ci saranno sia nelle attività di importazione della materia prima, che di esportazione extra Ue del prodotto finito. L’incontro sarà di portata internazionale e saranno invitati relatori dell’European Coffee Federation (Ecf), della Commissione Europea e del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare.

Differentemente dalle edizioni precedenti è stato identificato come Paese ospite non un Paese di produzione ma bensì  un Paese in cui vi è un elevato consumo e che per questa edizione sarà la Turchia.

Il caffè protagonista della Fiera (immagine concessa)

Storicamente mercato di grande consumo del caffè con una importante rete di collegamenti commerciali con i Paesi “astan”  si tratta di Afghanistan, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Tagikistan, Turkmenistan ed Uzbekistan  e connessioni logistiche molto importanti con Trieste e il suo porto e che ha già ottenuto il riconoscimento Unesco per il suo caffè preparato con l’Ibrik, ovvero una piccola pentola a manico lungo progettata specificamente per la preparazione del cosiddetto caffè alla turca.

In questa edizione ci sarà anche una competizione dedicata caffè Ibrik che si affiancherà alle finali mondiali WLAG (World Latte Art Grading Battle)  e alle competizione dedicate alla “moka” e al “capo in B”. Confermati i workshop in italiano e inglese organizzati dalla Illy improntati sulla gestione dei punti vendita finalizzati all’aumento delle performance economiche.

Novità commerciale introdotta quest’anno è l’organizzazione di sessioni di business B2B e workshop con rappresentanti dei Paesi d’origine coinvolgendo la rete Enterprise Europe Network per predisporre durante la fiera un B2B matching aperto sia ad espositori e visitatori sia anche ad altri soggetti.

Nestlé S.A.: Laurent Freixe nominato CEO, operativo dal 1° settembre, Mark Schneider lascia l’azienda dopo 8 anni

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Novità nel mondo Nestlé

VEVEY (Svizzera) – Il Consiglio di amministrazione di Nestlé ha nominato Laurent Freixe, attualmente Vicepresidente esecutivo e CEO Zone Latin America (LATAM), amministratore delegato di Nestlé S.A., a partire dal 1° settembre. Il Consiglio ha inoltre nominato Laurent Freixe come candidato al Consiglio di Amministrazione per l’Assemblea generale annuale del 2025.

Mark Schneider ha deciso di abbandonare il suo ruolo di amministratore delegato e di membro del Consiglio di amministrazione. Negli 8 anni trascorsi in azienda, ha plasmato attivamente il portafoglio della società, in linea con la strategia di Nestlé e con un’attenzione particolare alle categorie in forte crescita come il caffè, la cura degli animali domestici e i prodotti nutrizionali per la salute.

Laurent Freixe è entrato in Nestlé in Francia nel 1986

Da allora ha fatto continui progressi all’interno dell’azienda, assumendo varie posizioni di crescente responsabilità in diversi settori, mercati e zone. Ha gestito con successo la Zona Europa durante la crisi economica e finanziaria, dal 2008 al 2014. Ha poi assunto la carica di CEO della Zona America, accelerandone la crescita. In seguito alla creazione della nuova struttura delle Zone di Nestlé nel 2022, Laurent Freixe è stato nominato CEO della Zona America Latina, guidandola con successo in condizioni difficili.

Laurent Freixe è membro del Comitato esecutivo da 16 anni e, in quanto tale, ha svolto un ruolo importante nel rafforzare la direzione strategica dell’azienda e del suo portafoglio. Grazie alla sua profonda conoscenza della cultura e dei valori di Nestlé, ha guidato diverse iniziative aziendali globali per migliorare la produttività, aumentare l’efficienza operativa, semplificare i processi e promuovere l’innovazione.

Inoltre, Laurent Freixe è impegnato nello sviluppo dei leader e dei talenti del futuro, come dimostra il suo ruolo attivo nei programmi di leadership e formazione di Nestlé e nell’iniziativa Nestlé Needs YOUth, che promuove l’occupazione giovanile.

Paul Bulcke, Presidente del Consiglio di amministrazione, ha dichiarato:

“Il Consiglio di amministrazione è lieto di annunciare la nomina di Laurent a nuovo CEO. Conosco Laurent da molto tempo e lo considero un leader di talento dotato di acume strategico, ampia esperienza e competenza sul mercato e profonda conoscenza dei mercati e dei consumatori.

Ha dimostrato la sua capacità di ottenere risultati in condizioni di mercato difficili. La curiosità di Laurent alimenta la sua passione per l’innovazione e il cambiamento positivo. Laurent è la persona perfetta per Nestlé in questo momento. Sotto la sua guida, Nestlé rafforzerà ulteriormente la sua posizione di azienda affidabile e affidabile attraverso una creazione di valore coerente e sostenibile.”

Paul Bulcke ha proseguito: “Vorrei anche esprimere la nostra gratitudine a Mark per i suoi significativi contributi a Nestlé e per la sua straordinaria e costante leadership in tempi turbolenti. Mark è stato determinante per i grandi progressi che abbiamo compiuto nel nostro programma di sostenibilità. Gli facciamo i nostri migliori auguri per tutti i suoi impegni professionali e personali”.

Laurent Freixe ha dichiarato: “Ho il privilegio di aver avuto l’opportunità di continuare a costruire e rafforzare Nestlé e sono entusiasta di assumere questa responsabilità. Le sfide non mancheranno, ma abbiamo punti di forza ineguagliabili, come marchi e prodotti iconici, una presenza globale senza pari, capacità di innovazione e di esecuzione all’avanguardia e, soprattutto, persone e team eccezionali. Possiamo posizionare strategicamente Nestlé per essere leader e vincere ovunque operiamo”.

Mark Schneider ha dichiarato: “Guidare Nestlé negli ultimi 8 anni è stato per me un onore. Sono grato per i risultati raggiunti e per aver trasformato Nestlé in un’azienda innovativa e sostenibile a prova di futuro. Vorrei ringraziare l’intera comunità di Nestlé per ciò che abbiamo realizzato insieme e augurare a Laurent tutto il meglio nel suo nuovo ruolo”.

Nestlé retrocede del -2,2% in seguito alla notizia del cambio del ceo

Da Borsa Italiana, il quadro della situazione attuale: “Il titolo del colosso alimentare elvetico attorno alle 10,45 accusa una flessione del 2,2% a 87,44 franchi svizzeri, finendo in fondo all’indice Smi, che intanto cede lo 0,2%. La quotazione ha perso circa il 10% dall’inizio dell’anno. “

Un calo, spiega ancora Borsa Italiana, probabilmente determinato dall’annuncio inatteso di questa sostituzione, fatto insolito rispetto al modo di comunicare del colosso elvetico, attraverso informazioni e annunci diffusi con un certo anticipo.

Ancora da Borsa Italiana ulteriori dettagli sugli effetti sul mercato: “Gli analisti per ora non hanno modificato i loro giudizi su Nestle’. Bernstein ha mantenuto la raccomandazione `neutrale´ con un obiettivo di prezzo invariato a 105 franchi. Anche Ubs e Jp Morgan sono rimasti su `neutral´, entrambe con un prezzo di riferimento di 95 franchi, cosi’ come Rbc ma con un target price di 96 franchi.”

Mercati del caffè: contratto dei robusta a nuovi massimi storici nella seduta di venerdì

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni
Il logo dell'Ice

MILANO — Potente rally di fine settimana per i mercati del caffè robusta. Nella seduta di venerdì 23 agosto la borsa londinese è tornata a volare, dopo la correzione negativa di giovedì 22 agosto, che aveva interrotto una precedente striscia di sei sedute consecutive al rialzo su entrambe le piazze. Il contratto per scadenza novembre ha guadagnato 141 dollari (+3,1%) chiudendo a 4.715 dollari.

Il front month (settembre), che continua comunque a generare volumi di contrattazione significativi, ha addirittura scavalcato di slancio la soglia dei 5.000 dollari chiudendo a 5.128 dollari.

Più contenuti i rialzi di New York. Il contratto per scadenza dicembre dell’Ice Arabica si è rivalutato di 440 punti terminando la settimana a 247,30 dollari, sotto i massimi di mercoledì 21 agosto, quando il benchmark aveva chiuso a 249,25 centesimi, non lontano dal valore di 249,95 centesimi raggiunto il 9 luglio, massimo per il contratto principale da quasi 2 anni e mezzo a questa parte.

Il quadro dei fondamentali nei mercati del caffè rimane immutato, con i problemi climatici in Brasile e Vietnam a tenere banco, aggravati dalle gelate che hanno colpito la coffee belt brasiliana

In Vietnam, il tempo è sensibilmente migliorato e presenta attualmente condizioni favorevoli allo sviluppo del prossimo raccolto. Ma le precipitazioni sotto la media del primo semestre potrebbero avere lasciato il segno.

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Ico: indicatore composto oltre i 236 cents, ma nel 1977 superò i 16 dollari

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Ico export mondiale prezzi robusta G7
Il logo dell'Ico

MILANO – Dai dati dell’ultimo report Ico si rileva che la media mensile dell’indicatore composto è volata, a luglio, a un nuovo massimo di 236,54 centesimi per libbra. La media giornaliera ha raggiunto il suo picco il 9 luglio, con 251,68 centesimi. In termini nominali siamo di fronte ai valori massimi riscontrabili, nelle serie storiche, dal 1990 a oggi.

Ulteriori ricerche nei nostri archivi – oltre alla memoria personale dei nostri collaboratori – ci hanno consentito di ricostruire anche le statistiche dei decenni precedenti.

È così che abbiamo appurato che la media mensile arrivò a 305,13 centesimi nel marzo del 1977 e, addirittura, a 314,96 centesimi nel successivo mese di aprile, in conseguenza della devastante gelata nera del 1975.

È importante sottolineare che la composizione e i criteri di determinazione dell’indicatore composto Ico sono variati nel tempo

E che gli indicatori – ai tempi degli accordi a clausole economiche (cioè sino al 1989) – non rivestivano un mero interesse statistico, ma erano, prima di tutto, alla base del sistema Ico delle quote all’esportazione, che scattavano quando l’indicatore scendeva al di sotto di un determinato livello prestabilito.

Detto ciò dobbiamo anche tenere conto però che si parla dei prezzi di 47 anni fa, che vanno dunque rivalutati, tenendo conto dell’inflazione, se vogliamo rapportarli correttamente ai valori attuali.

Considerando, dal 1977 al 2024, un tasso cumulativo di inflazione del 419%, ecco così che il valore dell’indicatore mensile di 314,96 centesimi, rivalutato ai valori di oggi, dà il prezzo stellare di circa 1.635 centesimi.

Va comunque sottolineato che, circa un anno più tardi, la media mensile risultava già pressoché dimezzata (152,86 centesimi a maggio 1978).

L’indicatore composto tornerà a sfiorare i 200 centesimi nella seconda metà dell’anno successivo (199,78 centesimi a luglio 1979) e a cavallo tra il 1985 e il 1986.

Tornando ai giorni nostri è interessante osservare il comportamento delle diverse voci che compongono l’indicatore

Come già detto, la media mensile è stata pari, a luglio, a 236,54 centesimi, in crescita del 4,3% rispetto a giugno.

Gli indicatori degli arabica hanno raggiunto livelli molto elevati, ma non da record statistici. I colombiani dolci sono cresciuti infatti del 3% dal mese precedente, a 257,82 centesimi, livello massimo da ottobre 2022.

Gli altri dolci del 3,5%, a 257,10 centesimi, massimo da settembre 2022. I brasiliani naturali del 4,6%, a 239,70 centesimi, massimo da febbraio 2022. New York del 3,6%, a 234,62 centesimi.

L’incremento più sensibile lo ha registrato l’indicatore dei robusta, che è volato a 214,72 centesimi (+5,1%) e quello della borsa di Londra (media della seconda e terza posizione), che si è rivalutato del 6,1% volando a 193,93 centesimi.

Valori elevatissimi, anche se nei nostri archivi scopriamo che l’indicatore giornaliero dei robusta raggiunse – il 5 luglio 1977 – quota 204 centesimi, pari in valori attuali a quasi 1.060 centesimi.

Ancora in crescita l’export mondiale, che a giugno 2024 è stato pari a 10,78 milioni di sacchi: il 3,8% in più rispetto allo stesso mese del 2023

L’export di arabica è stato di 7,075 milioni, pari a un incremento del 14.4% rispetto a un anno fa. Le esportazioni di colombiani dolci sono state di 1,122 milioni (+24,9%); quelle di altri dolci di 2,642 milioni (+3,9%); quelle di brasiliani naturali di 3,311 milioni (+20,8%).

Negativo invece l’andamento dei robusta, i cui imbarchi scendono a 3,705 milioni (-11,8%).

Questi dati portano le esportazioni, per i primi 9 mesi dell’annata 2023/24, a un totale di 103,469 milioni: ben il 10,1% in più rispetto all’equivalente periodo del 2022/23.

Le esportazioni di arabica sono state di 63,32 milioni (+14,1%), di cui 9,85 milioni (+9,7%) di colombiani dolci, 19,075 milioni di altri dolci (+2,1%) e 34,396 milioni di brasiliani naturali (+23,5%).

L’export di robusta ha raggiunto quota 40,149 milioni, in crescita del 4,3%.

Ditta Artigianale con Francesco Sanapo aprirà il primo store fuori Firenze, alla conquista di Milano in Corso Magenta 31: dove avrà ben sette vetrine

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Francesco Sanapo (immagine concessa)

La creatura di Francesco Sanapo, fondatore e Ceo, e Patrick Hoffer, Ditta Artigianale, è pronta per aprire entro l’anno un punto vendita molto importante: il primo fuori da Firenze. Si tratta di un grande locale in pieno centro in Corso Magenta 31 all’angolo con Via Bernardino Buttinone e Via Terraggio con ben sette vetrine, già sede di Panini Durini e conteso da diversi imprenditori.

Una zona comunque già battuta dagli specialty, considerato che in Corso Magenta 96 gli appassionati possono già contare su un altro punto di riferimento in materia di caffè: Cafezal.

Leggiamo una sintesi della prima parte dell’articolo di Massimiliano Tonelli per Milano Today.

Ditta Artigianale arriva a Milano

MILANO – La celebre caffetteria Ditta Artigianale di Firenze sta aprendo un grande punto vendita a Milano. Già, ma come abbiamo fatto a capirlo visto che ancora nulla è ufficializzato? Una scala mobile in funzione, un gruppo di bicchieri di carta da caffè americano che salgono, e l’annuncio capzioso: “Secondo te dove apriremo il nostro prossimo store?”.

Poi la promessa: “Manca poco, next opening very soon”. Ditta Artigianale ci fa sapere con un contenuto sui suoi social che aprirà un nuovo punto vendita e ci fa intuire invitandoci a indovinare che sarà in una città dotata di linee metropolitane. E allora abbiamo provato a indovinare.

Innanzitutto la scelta si restringe alle poche aree urbane italiane dotate di trasporti sotterranei di massa: Catania, Brescia, Torino, Roma, Milano, Genova. Nei commenti poi tra tante boutade di utenti che lanciano ipotesi c’è però anche un’indicazione più precisa da parte di una persona bene informata: “Milano Corso Magenta”.

Rapido giro di telefonate tra gli addetti ai lavori del settore e l’intuizione è confermatissima: Ditta Artigianale è riuscita ad aggiudicarsi il fondo commerciale in Corso Magenta 31 all’angolo con Via Bernardino Buttinone e Via Terraggio. È un grande spazio dotato di ben 7 vetrine su tre esposizioni diverse, giusto a fianco allo storico Bar Magenta e fino a qualche tempo fa occupato dalla fallita catena di fast food Panini Durini.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Brian Niccol, nuovo ceo Starbucks fa discutere con il jet aziendale per arrivare in ufficio (previsto dal suo contratto)

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Starbucks caffetterie Percassi Usa forbes niccol roma
Il logo di Starbucks

MILANO – Una piccola bufera avvolge la sirena di Seattle: il nuovo CEO Starbucks Brian Niccol, nominato di recente e in procinto di insediarsi questo settembre, è al centro di una critica sui social per via delle opportunità piuttosto favorevoli di cui gode, tra cui la possibilità di spostarsi in jet privato. Sono condizioni però previste dal suo stesso contratto, che quindi non violano alcun tipo di norma né tanto meno rappresentano trattamenti aziendali irregolari.

Riportiamo i dettagli della vicenda, dalla Redazione Economia su il corriere.it.

Niccol: il jet aziendale per andare a lavoro scatena la polemica

Ancora prima di insediarsi, il nuovo ceo di Starbucks Brian Niccol, che sarà operativo dal 9 settembre, fa già discutere. Nelle scorse ore è rimbalzata sui social una lettera già resa pubblica dalla Sec e datata 11 agosto con l’offerta al ceo che prevede l’uso dell’aereo aziendale per gli spostamenti casa-lavoro.

L’aereo

Dal documento, diffuso anche dall’azienda era già emerso il trattamento economico e di welfare di Niccol, che avrà uno stipendio di 113 milioni di dollari e potrà lavorare in smart working da un ufficio appositamente creato per lui a Newport beach, in California.

Ma anche quando andrà in ufficio, Niccol lo farà più che comodamente: ora i social hanno infatti puntato il dito contro la clausola contenuta a pagina 7 della lettera che riguarda il ricorso all’aereo aziendale. Niccol, si legge nel testo, potrà utilizzarlo «nel tragitto tra la città di residenza e la sede centrale della società a Seattle, Washington e per viaggi personali conformi alla società fino a un massimo di 250 mila dollari all’anno».

Qui l’articolo completo.

Dersut Caffè: la transizione agli imballaggi di cartone

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Logo Dersut caffè
Logo Dersut caffè

CONEGLIANO (Treviso) – La costanza qualitativa del prodotto, mantenuta dall’utilizzo dei tradizionali packaging realizzati con laminati ad alta barriera e con valvola di degasazione, abbraccia una svolta ecologica fortemente voluta dall’azienda. Infatti per un’azienda come Dersut, che vede nell’ambiente un bene da tutelare, il passaggio dall’impiego di cellophane agli imballaggi di cartone rappresenta un altro processo virtuoso di cui essere parte attiva.

Dersut
Il confezionamento con i nuovi imballi di cartone

Nel cercare di dare risposte concrete ad una questione che riguarda tutti da vicino, l’azienda ha deciso di impiegare gli imballaggi di carta e cartone per tutta la propria clientela, con un impegno che non si limita al mercato italiano ma che riguarda anche i mercati esteri.

La svolta agli imballaggi ecosostenibili si combina con l’osservanza di diversi prestigiosi sistemi di certificazione, tra cui l’FSC (Forest Stewardship Council), che indica standard globali per la gestione delle foreste.

Gli standard di gestione forestale di FSC comprendono infatti la protezione della qualità dell’acqua, vietano il taglio di foreste antiche, prevengono la perdita della naturale copertura forestale e proibiscono l’uso di prodotti chimici altamente tossici.

Lara Caballini, AD Dersut Caffè

Così l’Avv.to Lara Caballini, AD Dersut: “Il passaggio agli imballaggi in cartone comporterà un risparmio annuo di oltre quattromila chilogrammi di cellophane che non finiranno nell’ecosistema. Questo cambiamento ridurrà significativamente la nostra impronta ecologica, diminuendo la quantità di plastica non biodegradabile nei rifiuti e contribuendo a un ambiente più pulito e sostenibile. Inoltre, l’uso di cartone, un materiale riciclabile e più facilmente degradabile, aiuterà a preservare le risorse naturali e a ridurre l’inquinamento”.

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Il bilancio di sostenibilità di Dersut Caffè (immagine concessa)