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Così Hartree Partners, colosso del trading delle materie prime energetiche, si sta bevendo il caffè di Volcafe

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Volcafe Hartree Partners
Il logo Volcafe

MILANO – Continua il risiko delle concentrazioni nel mercato mondiale del caffè verde: è notizia di questo mese, l’annuncio dell’acquisizione – da parte del colosso newyorchese Hartree Partners – della britannica ED&F Man Commodities, società madre dell’elvetica Volcafe, commerciante crudista di importanza e prestigio internazionali.

ED&F Man Commodities comprende tre divisioni: ED&F Man Liquid Products (MLP), ED&F Man Sugar e, per l’appunto, Volcafe.

ED&F Man Liquid Products (MLP), è leader mondiale nel commercio di melassi e prodotti correlati per l’alimentazione animale.

C’è poi ED&F Man Sugar, uno dei massimi commercianti planetari nel settore dello zucchero, con oltre 6 milioni di tonnellate movimentate ogni anno e un focus crescente, negli ultimi anni, nel segmento degli zuccheri certificati e specialty.

Volcafe, azienda le cui origini risalgono al lontano 1851, è uno dei massimi commercianti di caffè verde a livello globale, sia per gli arabica che per i robusta.

Essa comprende anche le due affiliate statunitensi Volcafe Specialty e Genuine Origin, fondate rispettivamente nel 2011 e nel 2016. Volcafe è entrato a far parte della galassia di ED&F Man nel 2004.

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De’Longhi lancia la campagna social “Un Perfetto, per favore” con l’aiuto dell’IA

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de'longhi
La campagna social "Un Perfetto, per favore" (immagine concessa)

TREVISO – De’Longhi, leader globale nel settore degli elettrodomestici per la casa, annuncia il lancio della campagna social “Un Perfetto, per favore”, realizzata in collaborazione con l’agenzia M&C Saatchi. Un’attività sviluppata sui canali social media del brand che intende offrire un’esperienza di caffè premium, basata sull’utilizzo di chicchi macinati freschi per garantire sempre la bevanda desiderata.

La nuova campagna social di De’Longhi

Il concept della campagna parte dall’idea di “Un Perfetto, per favore”, che rappresenta l’esperienza completa e personalizzata offerta da De’Longhi. Una creatività fondata su quattro elementi chiave che contraddistinguono l’anima e il dna del brand: Quality assurance cioè la garanzia di qualità che promette un risultato perfetto in ogni tazza, evidenziando l’impegno del brand per l’eccellenza.

La product celebration dove la macchina del caffè è vista come uno strumento fondamentale per creare esperienze uniche. L’individual experience che riconosce l’unicità delle preferenze e dei gusti di ciascun consumatore. E, infine, la cultural experience per esplorare l’anima italiana del caffè, evocando tradizioni e gesti che fanno parte della nostra cultura.

Nei prossimi mesi, la campagna guiderà la comunicazione del brand, focalizzandosi sull’italianità e sull’arte del caffè. Un ruolo chiave lo gioca proprio la cultural experience: la cultura italiana è basata su tradizioni, abitudini, clichè diversi da regione a regione e, partendo proprio da questo presupposto, è stata impostata la campagna illustrata attraverso contenuti che chiedono all’intelligenza artificiale di descrivere come gli italiani bevono il caffè a Napoli e Milano.

L’intelligenza artificiale, infatti, è diventata uno strumento di uso quotidiano per tutti ma l’arte di preparare e gustare un caffè perfetto, rimane comunque una prerogativa delle persone e della cultura italiana. Questi contenuti, infatti, hanno lo scopo di stimolare un dialogo con il pubblico invitando gli utenti a condividere se queste descrizioni rispecchiano la loro esperienza personale.

Attraverso una call to action mirata, la campagna invita gli utenti a raccontare il loro rituale quotidiano per un caffè perfetto, creando un’interazione autentica e coinvolgente. De’Longhi continua a innovare e a celebrare l’arte del caffè, valorizzando la ricchezza culturale italiana e la passione per questa iconica bevanda.

A termine della campagna, sono previsti altri due contenuti realizzati sulla base di quanto raccolto tra le risposte degli utenti e sviluppati partendo dal concetto di ‘Fake Out of Home’ (FOOH) grazie anche all’utilizzo della CGI (Computer-Generated Imagery).

La scheda sintetica di De’Longhi

La combinazione unica di qualità, innovazione e design che contraddistingue De’Longhi, ha reso la società un leader mondiale nel piccolo elettrodomestico. Oltre ad essere numero 1 al mondo nelle macchine per caffè espresso, De’Longhi soddisfa un’ampia gamma di necessità domestiche: De’Longhi, da anni, riscalda e raffredda e tiene pulite le nostre case, ci affianca nella preparazione dei nostri pasti.

L’obiettivo di De’Longhi è offrire ai consumatori prodotti innovativi con una combinazione unica di stile e prestazioni, trasformando sempre la “quotidianità” in qualcosa di speciale.

Quarta Caffè omaggia il caffè in ghiaccio con lo spot in stop motion di Stefano Colferai

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Caffè in ghiaccio (immagine concessa)

Quarta Caffè ha deciso di omaggiare il caffè in ghiaccio lanciando una campagna basata su un’animazione in stop motion, realizzata grazie all’abilità artistica e all’intuizione di Stefano Colferai, artista milanese contemporaneo che ha messo in scena un siparietto ironico. Leggiamo di seguito l’articolo pubblicato su Lecce Prima.

Lo spot in stop motion di Stefano Colferai per Quarta Caffè

LECCE – L’estate sembra ormai essere tornata in tutta Italia. Complice anche le temperature record degli ultimi giorni e le città che stanno iniziando a svuotarsi in maniera irreversibile. Milioni di italiani si stanno già riversando sulle spiagge nostrane. E assieme a loro, torna tutta una serie di tradizioni estive ormai ben consolidate nell’immaginario.

Tra queste, c’è sicuramente il caffè in ghiaccio: più che una tradizione, una realtà sempre più diffusa.

Breve storia del caffè con ghiaccio

Come unire la tradizione quotidiana del caffè con il calore della spiaggia? La risposta è: il caffè in ghiaccio. Una moda relativamente giovane, nata a Lecce più o meno 70 anni fa grazie all’intuizione di Antonio Quarta, nonno dell’attuale amministratore unico della Quarta Caffè S.p.A.

Antonio Quarta senior – all’epoca proprietario di una fabbrica del ghiaccio venduto a peso – inventò “Il caffè in ghiaccio alla leccese”: una straordinaria alchimia tra il caldo aroma di un caffè espresso appena fatto versato velocemente su cubetti di ghiaccio in un bicchere (meglio se un tumbler), con l’obiettivo di rendere quel mix energetico, ma anche dissetante. Da quel momento, tutti si recarono all’AVIO BAR di Antonio per degustare il caffè con il ghiaccio picconato, semplicità e gusto tuttora apprezzato, sia al bar che in casa, o in spiaggia.

Quarta Caffè: un’azienda storica

Il mestiere e la sapienza di Antonio vengono portati avanti dall’azienda Quarta Caffè, giunta oggi alla quarta generazione, grazie all’eredità di Antonio Quarta (nipote) e dei suoi figli Gaetano ed Edoardo.

Quarta Caffè è un perfetto esempio di “innovazione nella continuità”, ottenuta nel corso degli anni senza mai perdere di vista la qualità, l’attenzione per il prodotto e l’attaccamento al territorio. Un caso molto importante di azienda che ha fatto della propria sostenibilità e della qualità del prodotto la propria identità.

La passione nella ricerca delle migliori origini di caffè, la tostatura separata e la cura nella realizzazione delle miscele hanno reso Quarta Caffè un’eccellenza, oggi riconosciuta come una delle migliori torrefazioni italiane.

Quarta Caffè: lo spot in stop motion realizzato da Stefano Colferai

Oggi, Quarta Caffè decide di stupire ancora di più i propri consumatori. E lo fa in maniera artistica: lanciando una campagna basata su un’animazione in stop motion, realizzata grazie all’abilità artistica e all’intuizione di Stefano Colferai, artista milanese contemporaneo che ha messo in scena un siparietto molto simpatico.

Lo spot in stop motion realizzato da Stefano Colferai (immagine concessa)

Protagonista di questo spot è un uomo visibilmente accaldato, su una sdraio in spiaggia. Non riesce a darsi pace: dapprima prova a distrarsi facendo un cruciverba, poi a chiudere gli occhi, rigirandosi continuamente. L’unico modo per uscirne è sognare il freddo: eccolo in un bar refrigerante, su cui campeggia il nome dell’azienda, degustare un caffè servito dall’uomo delle nevi.

Ma non è un semplice sogno: pochi istanti dopo, troviamo lo Jeti proprio accanto alla sdraio del protagonista: gli offre un caffè in spiaggia e finalmente può degustarlo anche nella realtà.

Uno spot che rappresenta in maniera esemplare l’attitudine di Quarta Caffè, la sua volontà di trovarsi a fianco del consumatore e concedersi in questo modo un caffè con ghiaccio… a regola d’arte.

 

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Sammontana insieme a Forno d’Asolo: nasce il gruppo da 1 miliardo

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sammontana investindustrial
Il logo Sammontana

L’azienda Sammontana ha avviato una partnership per creare una nuova realtà industriale nel settore del gelato e dei prodotti da forno e pasticceria surgelati attraverso l’unione con FdA Group (Forno d’Asolo). Il gruppo potrà contare su un fatturato di quasi un miliardo di euro e avrà stabilimenti produttivi dislocati in Italia, negli Stati Uniti e in Francia, oltre a una forza lavoro di circa 2.500 dipendenti. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano La Nazione.

L’unione di Sammontana e Forno d’Asolo

EMPOLI – L’operazione finanziaria era stata avviata lo scorso 5 febbraio e il 30 luglio è stato dato l’annuncio che, dopo il via libera da parte dell’Antitrust arrivato il 26 luglio, è stata finalizzata: il colosso della produzione di gelati e prodotti da forno per colazione e snack è ora una realtà. A seguito del perfezionamento dell’accordo, infatti, la famiglia Bagnoli, proprietaria di Sammontana Spa, e Frozen Investments Sàrl, una società di investimento di Investindustrial VIII gestita in modo indipendente, hanno avviato una partnership per creare una nuova realtà industriale italiana, di rilievo internazionale, nel settore del gelato e dei prodotti da forno e pasticceria surgelati, attraverso l’unione di Sammontana, con FdA Group (Forno d’Asolo).

La famiglia Bagnoli, Investindustrial e il senior management delle società avranno il controllo del 100 per cento del nuovo gruppo, con il controllo operativo che resta nelle mani della famiglia Bagnoli e Investindustrial che guiderà l’espansione internazionale. Questa partnership avrà come effetto di valorizzare la forza competitiva di marchi che sono considerati simboli dell’eccellenza italiana nel settore, quali Sammontana, Bindi, Tre Marie, Forno d’Asolo e Il Pasticcere.

Una partnership che manterrà alto l’impegno a favore dello sviluppo sostenibile che ha contrassegnato il percorso di Sammontana e Investindustrial nell’ultimo decennio.

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Venchi: Gruppo DeAgostini rivela il 10,28% dell’azienda

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Il marchio Venchi

DeAgostini, erede dell’editore nato nei primi anni del Novecento e specializzato nella produzione di atlanti e che oggi ha invece diversificato le proprie attività tra editoria, media e Tv, università ed education, lotterie e gaming, ora entra nel mercato della cioccolata rilevando il 10,28% dell’azienda Venchi. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Torino Oggi.

Il gruppo DeAgostini entra nel mondo del cioccolato Venchi

MILANO – Dopo rumors che si inseguivano da alcune settimane a dare conto delle notizia sono le pagine economiche del “Corriere della Sera”, secondo le quali il gruppo novarese DeAgostini sarebbe entrato nell’azionariato di Venchi, rilevandone il 10,28%. Una quota che farebbe della storica società controllata dalle famiglie novaresi Drago e Boroli, questi ultimi già proprietari di una cantina nelle Langhe nel Barolo, a Castiglione Falletto, il primo investitore istituzionale nel marchio piemontese della cioccolata.

Insieme a loro una compagine variegata, con il 30% in mano al presidente e amministratore delegato Daniele Ferrero, l’imprenditore cui si deve il rilancio dell’azienda con sede a Castelletto Stura, alle porte di Cuneo, realtà che ha chiuso il 2023 con 205 milioni di fatturato e un margine operativo lordo di poco inferiore ai 50 milioni.

Al loro fianco lo storico socio Nicolò Cangioli (22%), il mastro cioccolatiere Giovanni Battista Mantelli (12%) e una ventina di azionisti tra i quali figura il ceo del gruppo Prada Andrea Guerra, già amministratore delegato di Luxottica e quindi di Eataly, Luca Baffigo Filangieri, azionista di Eataly nonché marito di Elisa Miroglio, esponente della famiglia industriale del tessile albese, la famiglia Pao di Hong Kong (attraverso Nuo Capital) e quella saudita degli Olayan.

Sulla base del closing arrivato giovedì, sarebbe tale variegata compagine ad aver fatto spazio nell’azionariato alla holding presieduta da Lorenzo Pellicioli e guidata dal ceo Marco Sala.

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Marr: ricavi totali consolidati a 987,7 mln, utile netto a 17,5 mln

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Il Gruppo Marr (foto dal sito aziendale)
Il Gruppo Marr (foto dal sito aziendale)

RIMINI – Il consiglio di amministrazione di Marr S.p.A. (Milano: MARR.MI), società leader in Italia nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari e non- food, ha approvato in data la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2024.

Principali risultati consolidati del primo semestre 2024

Il primo semestre 2024 si chiude con ricavi totali consolidati a 987,7 milioni di euro che nel confronto con i 1.003,2 milioni del pari periodo 2023 hanno risentito, in particolare nei primi mesi del 2024, anche dell’attuazione di politiche per la gestione dell’inflazione alimentare avviate a partire dalla prima parte del 2023 e che hanno interessato in special modo il segmento di clientela della ristorazione collettiva.

In conseguenza delle citate politiche, volte ad un recupero del primo margine, si conferma il miglioramento della redditività operativa con il margine operativo lordo (Ebitda) consolidato del primo semestre 2024 che è pari a 55,6 milioni di euro (53,4 milioni nel 2023) e l’Ebit pari a 35,4 milioni di euro (34,7 milioni nel 2023).

Alla fine dei primi sei mesi del 2024 l’utile netto, che risente di maggiori oneri finanziari netti per effetto delle dinamiche del costo del denaro, si attesta a 17,5 milioni di euro (18,7 milioni nel 2023).

Il Capitale Circolante Netto Commerciale al 30 giugno 2024 è pari a 183,7 milioni di euro e si confronta con i 198,6 milioni della fine del primo semestre 2023.

L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2024 è di 240,8 milioni di euro (250,1 milioni alla fine del primo semestre 2023), mentre al netto dell’applicazione del principio contabile IFRS 16 è di 163,6 milioni di euro (172,4 milioni al 30 giugno 2023).

Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2024 è pari a 326,2 milioni di Euro e si confronta con i 332,2 milioni alla fine del primo semestre 2023.

Risultati per segmento di attività del primo semestre 2024

 Le vendite del Gruppo Marr nel primo semestre 2024 sono pari a 968,9 milioni di euro (986,2 milioni nel 2023) con 556,4 milioni di euro nel secondo trimestre (566,1 milioni nel 2023).

Le vendite ai clienti del segmento Street Market (Ristorazione commerciale indipendente) nei primi sei mesi 2024 ammontano a 624,6 milioni di euro (628,9 milioni nel 2023); mentre quelle del secondo trimestre sono pari a 367,9 milioni di euro (378,2 milioni nel 2023) e sono state conseguite in un contesto di mercato contraddistinto da un avvio debole della stagione turistica estiva, anche per effetto di condizioni metereologiche non favorevoli, e da una tendenziale riduzione dell’Euro/Kg dei prodotti venduti, in particolare per i prodotti ittici.

Le vendite ai clienti del segmento National Account (Catene e Gruppi della Ristorazione Commerciale Strutturata e Ristorazione Collettiva) del primo semestre sono pari a 245,0 milioni di euro e nel confronto con i 253,3 del 2023 hanno risentito nel sotto-segmento della ristorazione collettiva e in particolare nei primi mesi del 2024 di attività implementate a partire dalla prima parte del 2023 per la gestione dell’inflazione alimentare.

Le vendite del secondo trimestre 2024 nel segmento National Account sono pari a 130,4 milioni di Euro e nel confronto con i 131,7 milioni del 2023 evidenziano una crescita a livello di Catene e Gruppi (67,7 milioni di euro rispetto i 66,9 milioni del secondo trimestre 2023) ed un recupero nella ristorazione collettiva (62,7 milioni di euro rispetto ai 64,8 milioni del secondo trimestre 2023) in rapporto alla flessione di 10,8 milioni di Euro dei primi tre mesi del 2024.

Nel complesso le vendite del primo semestre 2024 ai clienti della Ristorazione Commerciale – sia indipendente (segmento Street Market) sia strutturata (Catene e Gruppi, nel segmento National Account) – ammontano a 740,8 milioni di Euro e si confrontano con i 740,6 milioni di Euro del pari periodo 2023; mentre le vendite alla Ristorazione Commerciale del secondo trimestre 2024 sono pari a 435,6 milioni di Euro (445,2 milioni nel 2023).

Per quel che concerne il contesto di mercato dei consumi alimentari fuori casa, secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio (Congiuntura n. 7, luglio 2024) i consumi a quantità della voce “Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa” in Italia nel secondo trimestre 2024 risultano in diminuzione dell’1% rispetto al pari periodo dell’anno precedente; mentre per TradeLab (AFH Consumer Tracking, luglio 2024) il numero di visite alle strutture della ristorazione fuori casa dell’ “Away From Home” (AFH) nel secondo trimestre 2024 ha evidenziato una flessione del 2,4%.

Le vendite ai clienti del segmento dei Wholesale (per la quasi totalità di prodotto ittico congelato a grossisti) nel primo semestre 2024 sono pari a 99,2 milioni di Euro (103,9 milioni nel 2023), mentre quelle del secondo trimestre 2024 sono pari a 58,0 milioni (56,2 milioni nel 2023), pur in presenza della già citata tendenziale riduzione dell’Euro/Kg per i prodotti ittici.

Marr: evoluzione prevedibile della gestione

La crescita delle vendite nel mese di luglio, beneficiando anche di un effetto di calendario che aveva penalizzato giugno, ha interessato tutti i segmenti di clientela. Alla fine dei primi sette mesi, in un contesto di tendenziale diminuzione dell’Euro/Kg dei prodotti venduti, l’andamento delle vendite ai clienti della Ristorazione Commerciale è coerente con gli obiettivi di rafforzamento della presenza di mercato e di attenzione alla gestione del primo margine.

L’intera organizzazione è concentrata sulla stagione estiva in corso per continuare a dare supporto al Cliente nel periodo di picco dei consumi fuori casa, attraverso un livello di servizio che è fattore distintivo della proposta di Marr al mercato.

Confermato il focus sul recupero di redditività operativa, in particolare grazie alla gestione del primo margine, e sul controllo dei livelli di assorbimento di capitale circolante.

Con riferimento al Piano investimenti, comunicato dalla Società il 14 novembre 2023 in occasione della presentazione dei risultati al 30 settembre 2023, a seguito della recente finalizzazione del progetto definitivo della piattaforma logistica nel Centro-Nord (Ospedaletto Lodigiano in Lombardia), si informa che l’attivazione di tale progetto, originariamente prevista nella prima metà del 2024, è atteso possa avvenire nel quarto trimestre 2024.

Prosegue secondo programma la realizzazione della piattaforma logistica nel Centro-Sud (a Castelnuovo di Porto nel Lazio) il cui avvio delle attività è confermato nella prima parte del 2025.

Alla luce anche della nuova tempistica di progetto per la piattaforma nel Centro-Nord, fermo restando l’importo complessivo del Piano investimenti e gli ambiti di intervento, è prevedibile che gli investimenti complessivi dell’esercizio 2024 possano attestarsi nell’intorno dei 50 milioni di Euro.

La scheda sintetica di Marr

Marr (Gruppo Cremonini), quotata al Segmento Euronext STAR Milan di Borsa Italiana, è la società leader in Italia nella distribuzione specializzata di prodotti alimentari alla ristorazione extra domestica ed è controllata da Cremonini S.p.A..

Attraverso un’organizzazione composta di oltre 950 tecnici di vendita, il Gruppo MARR serve circa 55.000 clienti (principalmente ristoranti, hotel, pizzerie, villaggi turistici, mense aziendali), con un’offerta che include oltre

25.000 prodotti alimentari, tra cui pesce, carne, alimentari vari, ortofrutta e con una significativa offerta di prodotti verdi, sostenibili e del Made in Italy (per maggiori informazioni basta cliccare qui).

La società opera su tutto il territorio nazionale attraverso una rete logistico-distributiva costituita da oltre 40 unità distributive, alcune delle quali con cash&carry, e si avvale di oltre 950 automezzi.

Marr ha realizzato nel 2023 ricavi totali consolidati per 2.085,5 milioni di euro (1.930,5 milioni nel 2022) con un Ebitda consolidato di 123,1 milioni di euro (82,1 milioni nel 2022) ed un utile netto consolidato di 47,1 milioni di euro (26,6 milioni nel 2022).

Per maggiori informazioni su Marr visita il sito Internet della società alla pagina cliccando qui.

Il Bilancio di sostenibilità di Marr è disponibile qui.

Bialetti conclude il 1° semestre con una perdita di 3,8 mln, ricavi a 67,3 mln, +6,2%

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Il celebre omino coi baffi del logo Bialetti

Bialetti, azienda italiana icona del caffè nel mondo, termina il primo semestre del 2024 con una perdita di 3,8 milioni di euro. Il margine operativo lordo (Ebitda) consolidato normalizzato risulta positivo per 8,6 milioni (+10,8%). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.

Il primo semestre di Bialetti

COCCAGLIO (Brescia) – Il gruppo Bialetti chiude il primo semestre dell’anno con una perdita di 3,8 milioni, rispetto al rosso da 3,1 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi si attestano a 67,3 milioni in aumento del 6,2% rispetto al primo semestre 2023.

Il margine operativo lordo (Ebitda) consolidato normalizzato risulta positivo per 8,6 milioni (+10,8%).

Il risultato operativo sale a 6,1 milioni (+9,1%). L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2024 è pari a 116,5 milioni, con un incremento di 8,4 milioni rispetto al 31 dicembre 2023.

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Il caffè letterario LuccaLibri chiude definitivamente dopo 39 anni

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Il logo LuccaLibri

Il caffè letterario LuccaLibri ha chiuso definitivamente dopo 39 anni di servizio tra romanzi e attività culturali: ad annunciarlo è stata la stessa attività nel profilo social di Facebook. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Lucca in Diretta.

La chiusura del caffè letterario LuccaLibri

LUCCA – “Pensavamo potesse essere solo una pausa per ferie e ristrutturazioni necessarie, per poi far ripartire LuccaLibri, magari con dei cambiamenti inevitabili. Non siamo ancora in grado di fare delle dichiarazioni ufficiali e spero che questo sia compreso e rispettato il più possibile”. Inizia così l’addio di LuccaLibri: il caffè letterario vista Mura di Lucca è chiuso.

Una notizia nell’aria, ma ora ufficiale, arrivata dal profilo social dell’attività con tutto il patos di chi è vissuto e ha costruito sui libri la propria esistenza, per 39 anni.

“Solo dieci anni fa – ricorda la consigliera comunale del Pd Serena Mammini – la famiglia Ciancarella aveva sfidato la cronica ‘crisi delle librerie indipendenti’: era il 2014 e, trovato un fondo accogliente e luminoso in viale Regina Margherita, con coraggio aveva portato in quello spazio non solo la storica libreria, ma anche un caffè letterario”

Mammini continua: “Amaro oggi mettere insieme alcune parole per rendere giustizia a una realtà come questa che, dopo 39 anni di ininterrotto servizio, ha scelto di farsi da parte. Ci vogliamo provare, tuttavia. La responsabilità di quello che è successo non sarà certo di Amazon: troppo facile sentirsi vittime di un enorme fenomeno globale che tritura l’economia locale e manda in frantumi i negozi di prossimità”.

C’è di più: “Come se non fosse una scelta consapevole che operiamo tutti noi, lettori forti e meno forti, ogni volta che quel minuscolo risparmio sul prezzo di copertina o la consegna in meno di 24 ore diventa l’alibi perfetto per fare clic dal divano. È forse in quel momento che fallisce ogni ambizione di essere città che costruisce cultura insieme”.

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Caffè illy presenta Strawberry Kiss, bevanda che unisce caffè e fragola

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logo marchio illy master mondo
Il logo illy

Con la bella stagione sono apparsi alcuni nuovi indirizzi da segnarsi in agenda, fra le recenti nuove aperture di bar, ristoranti e store già esistenti a Milano che presentano un menù d’avanguardia. In particolare, il Caffè illy situato in Montenapoleone (e gli altri punti vendita del marchio) offre una nuova bevanda chiamata Strawberry Kiss in cui il blend 100% Arabica si unisce all’aroma delle fragole. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Barbara Giorgia Alex per Il Giornale d’Italia.

Caffè illy lancia Strawberry Kiss

MILANO – Anche prendere il caffè cambia colore con la bella stagione: da Caffè illy in via Montenapoleone (e negli altri monomarca Illy in Italia e nel mondo) l’inconfondibile blend 100% Arabica si unisce all’aroma intenso delle fragole e alla freschezza del lime.

La sensuale bevanda, chiamata Strawberry Kiss, è una combinazione irresistibile di sapore e profumo, dall’intensa e affascinante nuance rossa, un caffè inedito da gustare insieme ad un delizioso macaron al cioccolato e un assaggio di panna montata.

La ricetta può essere facilmente ricreata anche a casa: basta versare in un bicchiere precedentemente raffreddato 35 ml di Cold Brew Illy in lattina, frullare 50 g fragole fresche, 10 ml sciroppo di zucchero e un cubetto di ghiaccio; mescolare gli ingredienti frullati e il Cold Brew e aggiungere un rametto di menta fresca, del lime grattugiato e una spolverata di zucchero a velo.

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Il gelato più economico d’Europa si trova sul Lago di Garda con 2,14 euro a pallina: l’indagine tedesca

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gelato cono bari garda sardegna mostra milano
Un cono gelato (immagine: Pixabay)

Una pallina di gelato nei pressi del Lago di Garda costa 2,14 euro, contro una media europea di 2,39 euro: secondo un’indagine di una società tedesca ciò renderebbe la location in questione la scelta la più economica per gustare uno dei dolci più amati. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Economy.

Il gelato più economico d’Europa è sul Lago di Garda

MILANO – Un’indagine condotta da una società tedesca ha rivelato che i turisti tedeschi in vacanza in Europa possono trovare il gelato più economico sul Lago di Garda. Qui, una pallina di gelato costa solo 2,14 euro: cifra inferiore alla media europea che si attesta di 2,39 euro.

Nel resto d’Italia, il prezzo del gelato varia notevolmente da una regione all’altra. A Roma, ad esempio, una pallina di gelato arriva a costare 3,62 euro, rendendo la Capitale, secondo questa classifica, la più costosa in fatto di gelato.

Sulla riviera romagnola, a Rimini, il prezzo è di circa 3 euro. In Sicilia, Puglia e Sardegna, i prezzi sono più contenuti, mantenendosi rispettivamente intorno ai 2,52 euro, 2,60 euro e 2,66 euro.

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