Il portale d’informazione Milano Città Stato stila una lista di consigli su come migliorare l’accoglienza degli Autogrill delle tangenziali italiane, ponendo particolare enfasi su un maggiore utilizzo della tecnologia e il possibile utilizzo di un design futuristico e sostenibile. Leggiamo di seguito parte dell’articolo del sito.
Come migliorare gli Autogrill
MILANO – Gli Autogrill delle tangenziali sono tra le infrastrutture più trascurate della città: spazi grigi, poco accoglienti e scarsamente serviti. Soprattutto non modificano il loro assetto per la vicinanza con la città rispetto a strutture simili delle autostrade. Perché invece non potrebbero distinguersi? Ecco come.
Gli Autogrill potrebbero essere dotati di tecnologie avanzate per migliorare l’esperienza degli utenti. Ad esempio:
Segnaletica intelligente lungo la strada: schermi e app che mostrano in tempo reale la disponibilità di parcheggi e il livello di affollamento dell’autogrill dalla strada e della strada dall’autogrill.
Stazioni di ricarica per veicoli e dispositivi elettrici: aree dedicate sia a chi guida veicoli elettrici che a chi ha necessità di ricaricare il proprio dispositivo. Sarebbe fondamentale che queste zone tecnologiche fossero ben custodite, e magari anche gratuite, per consentire al consumatore di lasciarvi la propria auto e i propri dispositivi in sicurezza e, mentre attende la ricarica, di usufruire dei servizi dell’autogrill in tutta tranquillità.
Pagamenti contactless e prenotazioni online: se il pagamento contactless è ormai un must per tutti gli esercenti, sono ancora in pochi quelli che permettono di gestire la propria prenotazione completamente online.
Un’app che integri tutta la rete di autogrill, simile a quella in dotazione Tesla per le colonnine elettriche, ovvero che permetta di stabilire con precisione quale è l’autogrill conveniente in base al singolo viaggio, o per esempio, in base allo storico e alle abitudini di un pendolare, sarebbe un’innovazione senza precedenti. Prenotare, pagare e, eventualmente, disdire in pochi secondi, con la possibilità di arrivare in autogrill e trovare ad aspettarci un pasto caldo con sopra il nostro nome.
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ROMA – Pernigotti e Walcor partecipano a ISM 2025, la maggiore fiera mondiale sul settore dei dolciumi e degli snack, che ha aperto domenica 2 febbraio a Colonia in Germania. Le due storiche aziende dolciarie, controllate a partire dal 2022 da JP Morgan e Invitalia, presenteranno i nuovi prodotti destinati ai mercati internazionali.
Pernigotti e Walcor protagonisti a ISM 2025
Il fatturato complessivo per l’export delle due società è infatti in notevole crescita, con un aumento del 15% nel 2024 rispetto all’anno precedente e con una distribuzione in 45 Paesi esteri.
“Il nostro obiettivo per il 2025 è ampliare la presenza dei nostri prodotti negli Stati Uniti e rafforzare le posizioni in Europa, soprattutto nei mercati di Francia, Gran Bretagna, Germania, Austria e Svizzera, agendo in particolare sulla leva dell’innovazione”, spiega Gabriele Oddo, international business unit manager di Pernigotti e Walcor.
Oddo continua: “Questo nuovo anno si presenta ancora difficile, a causa del trend del cacao/cioccolato che continua la sua crescita al rialzo. Questa situazione impone all’intera filiera di produzione e distribuzione di apportare aumenti di prezzo al consumo significativi, che molto probabilmente potranno riflettersi in una possibile contrazione dei volumi di vendita”.
Alla fiera “ISM 2025”, Pernigotti e Walcor presentano tutte le ultime novità, che prevedono tra l’altro l’utilizzo di licenze prestigiose per alcuni mercati europei anche su categorie diverse dalle uova di cioccolato e un impulso al settore delle praline, con i prodotti iconici Gianduiotti e Cremini, in particolare per il gifting. Inoltre, sarà completata la gamma delle creme spalmabili con l’arrivo della Crema cremino e della Crema pistacchio.
BOLOGNA – Cesarine chiude il 2024 con entusiasmo, festeggiando un anno ricco di nuove iniziative e un gradimento senza precedenti tra il pubblico nazionale: gli ospiti italiani di Cesarine sono infatti aumentati del 25%, mentre la crescita del turismo enogastronomico nel nostro Paese si attesta sul 12%.
Secondo il recente Rapporto sul Turismo Enogastronomico curato da Roberta Garibaldi infatti “Nella stasi del turismo domestico, si rafforza ulteriormente il legame tra gli italiani ed il viaggio enogastronomico: il 70% dichiara di aver svolto almeno una vacanza negli ultimi tre anni con motivazione primaria il cibo, il vino, l’olio, segnando un +12% sul 2023”.
La proposta Cesarine cresce quindi più del doppio rispetto a un trend già in grandissima ascesa su un ampio bacino di potenziali acquirenti – si stima circa 14,5 milioni – che sceglie prevalentemente mete domestiche.
Ottimo riscontro ha avuto il nuovo forma interamente dedicato al pubblico italiano, le conviviali Seratine – appuntamenti fissi a cadenza settimanale in 10 città italiane che hanno visto gli ospiti protagonisti nel preparare una ricetta della tradizione e brindare insieme nella formula Aperitivo, o mettere le mani in pasta per realizzare una ricetta più articolata nella proposta Mani in pasta.
Si conferma quindi l’apprezzamento per l’esperienza autentica offerta da Cesarine, così come il trend che vede il turismo enogastronomico in grande ascesa a livello internazionale: per la piattaforma cresciuta all’ombra delle Due Torri e oggi estesa su tutto il territorio nazionale gli Stati Uniti continuano a essere il principale mercato, con oltre 30.000 ospiti nel 2024. Seguono Australia, Regno Unito, Canada e in generale il Nord Europa (in primis Germania, Francia, Svizzera).
Da sempre ambasciatrice dell’autentica cucina italiana, la piattaforma Cesarine.com ha rafforzato la propria missione di promuovere il patrimonio enogastronomico del nostro Paese attraverso progetti innovativi e collaborazioni di valore.
Tra le iniziative più significative dell’anno spiccano le partnership con l’associazione I borghi più belli d’Italia e quella con Dimore Storiche d’Epoca, accordi che mirano a portare il turismo fuori dai flussi tradizionali, valorizzando le gemme nascoste del nostro Paese. Con un focus sull’esperienza autentica, Cesarine ha contribuito così a far scoprire a migliaia di visitatori la bellezza e la tradizione dei piccoli borghi italiani. A giugno è stata inoltre inaugurata ad Assisi la prima scuola di cucina firmata Cesarine, un luogo dove apprendere l’arte della cucina italiana direttamente dalle sue custodi più appassionate. Questo progetto rappresenta un ulteriore passo avanti nella trasmissione della cultura culinaria italiana.
La community Cesarine – che fa capo a Home Food Società Benefit – continua poi a distinguersi per il proprio impegno nel sociale. Tra le attività non profit del 2024 spiccano le collaborazioni con UDI Bologna a favore delle detenute della casa circondariale del capoluogo emiliano, con la realtà Emmaus di Alba a favore di persone con varie fragilità, il supporto al Tortellante di Modena, un progetto che unisce tradizione e inclusione a sostegno di giovani affetti da autismo. Queste iniziative testimoniano il desiderio di Cesarine di utilizzare la cucina come strumento di empowerment e connessione.
Il 2024 ha segnato infine un traguardo importante per Cesarine: il ventesimo anniversario dalla fondazione della storica associazione di cui la piattaforma e la community sono oggi espressione. Per l’occasione Cesarine e Cesarini provenienti da tutta Italia si sono ritrovati a Bologna in una grande festa per celebrare la tradizione e l’autenticità della cucina di casa, valori sui quali da sempre si fonda la community. In chiusura d’anno, Cesarine ha infine portato l’autentica cucina italiana oltreoceano, con due cooking class dedicate a stampa e influencer e una presentazione organizzata da ENIT presso l’Istituto Italiano di Cultura a New York, in collaborazione con Bologna Welcome e Destination Verona Garda.
Con una visione sempre rivolta all’innovazione e all’inclusività, Cesarine si prepara ad affrontare il 2025 con nuovi progetti e un impegno rinnovato nel portare l’autenticità della cucina italiana nel mondo. La storia continua, e Cesarine è pronta a scrivere il prossimo capitolo.
La scheda sintetica della piattaforma Cesarine.com
Cesarine.com è la prima piattaforma online in Italia di food experiences con una community di 1.500 cuoche e cuochi di casa che nel 2023 hanno aperto le porte a 50.000 ospiti, prevalentemente internazionali (+65% rispetto al 2022) per offrire corsi di cucina, dining experiences e food, wine, market tours.
Nata nel 2004 a Bologna come Associazione per la Tutela e Valorizzazione del Patrimonio Gastronomico Culinario Tipico d’Italia, nel 2014 la community diventa piattaforma sotto la guida dell’imprenditore tech Davide Maggi – ideatore di alcune tra le prime digital startup italiane e direttore esecutivo del Digital Marketing & Communication Executive Program della Bologna Business School.
Comunità diffusa Slow Food dal 2019, al suo 20° compleanno Cesarine conta decine di candidature spontanee ogni settimana. Nel primo trimestre del 2024 le esperienze food firmate Cesarine hanno segnato un incremento del 20%, con Bologna per la prima volta in testa alla classifica delle scelte dei viaggiatori, in crescita del 25% rispetto al 2023, e un notevole incremento della Sicilia, con Palermo +60% e Messina +130% e le Cinque Terre che hanno raddoppiato le presenze rispetto allo stesso periodo del 2023.
MILANO – Da Firenze si parla di Kiple – nato dalla crasi delle due parole “keep” e “people”, la parola Kiple si riferisce alla forza di unione conviviale che si crea intorno alla tazza di caffè, come momento di unione e amicizia tra persone – un grinder single shot al servizio del consumatore più attento alla bevanda che si prepara a casa, senza però dover per forza avere particolari conoscenze da barista.
Ugo Albanese, Salvatore Vaccari, Romeo Albanese, Marco Picchioni, Margherita Loli, Filippo Zuti Giachetti, Filippo Brizzi, soci e la designer Alice Zuti Giachetti, la maggiorparte sotto i 35, con un’età media di 32: sono loro i protagonisti di questa avventura che ora prende il via con una campagna su Kickstarter. Obiettivo da raggiungere, almeno 10mila euro in un mese.
Kiple grinder si potrebbe definire monodose, come appunto il sistema delle capsule. Ci spiegate bene il funzionamento e in cosa si differenzia dal classico macinacaffè on demand?
“Kiple grinder è diverso da un macinacaffè on demand perché non è stato creato per contenere chicchi nella tramoggia ma per preparare dei single shot. Rientra in effetti proprio in questa categoria e come tale nasce con tutte le caratteristiche di questi strumenti: zero ritenzione, facilità di utilizzo, rapidità e versatilità su diverse granulometrie per varie estrazioni. È più semplice degli on demand classici.
Tutti parlano di zero retention ma in pochi riescono a garantirla. Il nostro gruppo di macinatura interno è invece dotato di un condotto di ingresso dei chicchi di caffè, prima della fuoriuscita e tramite macine coniche e un sistema specifico, i grani arrivano più direttamente all’interno ed escono in un contenitore chiuso che evita la creazione di sporco e la dispersione del macinato.
Con una geometria che convoglia i grani all’interno della macina, si passa direttamente nello spazio di raccolta. Possiamo ottenere la zero retention proprio perché, a differenza dell’on demand, nel nostro caso abbiamo abbreviato i passaggi che deve fare il caffè prima di uscire.
La macchina Kiple grinder (foto concessa)
Le macine coniche aiutano in questo senso. Stiamo anche lavorando su quelle piane, ma è più complesso gestire il flusso della polvere. Siamo in fase di studio attualmente.”
Qual è il suo valore aggiunto, la vera innovazione di Kiple?
“Il funzionamento combinato con un sistema a single shot che consente di abbattere le barriere di complessità e ampliare la versatilità di utilizzo. L’abbiamo pensato per democratizzare il grinder e renderlo alla portata di tutti, anche di chi non è operatore, ma un semplice curioso che è appassionato di caffè.
Chiunque può riuscire a ottenere un ottimo espresso o un filtro senza avere particolari competenze: grazie alla Beanbox che contiene chicchi interi predosati e le indicazioni della granulometria semplicemente da impostare ma già settate, il consumatore può regolare facilmente il macinato. Non c’è rischio di sbagliare.”
Perché avete scelto il formato delle beanbox?
Le beanbox (foto concessa)
“Bean box è diversa anche esteticamente dal formato standard di una capsula del supermercato (che contiene dai 5 grammi di Nespresso ad un massimo 8 grammi di polvere per Lavazza Blue; n.d.C.). La nostra più piccola contiene tra i 7 e i 9 grammi di chicchi interi per la single dose in espresso, mentre quella doppia arriva sino ai 22 grammi di chicchi, perfetta per i double shot, la moka – con delle combinazioni che permettono di raggiungere anche le 8 tazze -, l’Aeropress – tra i più comuni – V60, Chemex e le altre estrazioni come French Press con una granulometria più alta.
Pensiamo di aggiungere in futuro qualcosa per l’infusione a freddo.”
Quindi esistono diversi formati e miscele? Di quale materiale sono composte le capsule e quanti grammi di caffè contengono?
“Abbiamo studiato una linea in base a ciò che va più in voga tra i grandi player del settore per il canale home e poi anche tra le micro roastery per i filtrati. Tramite una selezione abbiamo realizzato 5 diverse proposte: ogni nostro caffè ha un nome composto da 4 lettere, che rappresenta le sue caratteristiche. Ciro, più intenso, miscela di Arabica e Robusta, che supera il 20%, un decaffeinato Elio. Poi tre miscele specifiche per il filtro, Alba, Sofi, Argo: l’ultimo è un monorigine tostato chiaro, Sofi è una via di mezzo, medium roasted 100% Arabica, Alba è uno specialty dark roasted, 100% Arabica.
Abbiamo deciso di collaborare con dei micro roaster di specialty per sviluppare queste soluzioni che sono di alta qualità ma non per forza specialty per coffee geek.”
Ma poi le beanbox di che materiale sono composte, come preservano e quanto a lungo, la qualità del caffè?
“Attualmente abbiamo scelto di costruirle in polipropilene 100% riciclabile da fonti rinnovabili, smaltibili nella plastica. La shelf life è semplice da risolvere: rispetto alle capsule tradizionali, noi usiamo i chicchi e non la polvere, preservati dalla chiusura sottovuoto in un contenitore non permeabile all’ossigeno e all’umidità. La capsula una volta svuotata dai grani, non ha residui che eventualmente creano problemi nel riciclo.
Stiamo studiando la plastica compostabile, ma la realtà è che ad oggi non sono sostenibili economicamente né sono di reale beneficio ecologico: non garantiscono in termini alimentari la sicurezza del contatto con gli alimenti su un tempo prolungato. In più il loro smaltimento non è sempre così green come si racconta.
Quando saremo sicuri che sarà una vera soluzione, ci muoveremo in questo senso.”
Quanto costano Kiple e le bean box?
“Sulla campagna Kickstarter, partita il 29 gennaio, il costo è diverso: si parte dai 279 euro per i primi 100, con caffè per un mese (4 scatole) e si sale in funzione di chi arriva prima cronologicamente e si arriva di un massimo di 379. Il prezzo medio di Kiple è sui 315-330 euro, a seconda dal paese di spedizione e della customizzazione.” In seguito, quando partirà la produzione standard, si ragiona con la modalità dell’abbonamento come le classiche macchine monodose.”
Estero e Italia? Dove puntate?
“Il mercato di riferimento resta il Nord Europa, Stati Uniti, Inghilterra e Germania. Noi certo punteremmo anche all’Italia, ma siamo ancora indietro su questo tema. Non siamo abituati a pensare che ci sia da spendere per macinare il caffè. È un dato di fatto ancora molto presente.
Il trend del single shot all’estero è sempre più significativo e le aziende richiedono una maggiore versatilità, così abbiamo pensato a Kiple: unendo la semplicità del sistema capsule per offrire qualità e flessibilità a chiunque. Abbiamo già una società che ci ha finanziato dalla nostra partenza, abbiamo vinto dei bandi nazionali per supportarci e poi la ricerca e sviluppo è durata un anno e mezzo.
Kiple è stato costruito come prodotto valido anche per chi vuole usarlo come macinacaffè senza l’acquisto di beanbox. Basta inserire i grani che si possiedono già e impiegarlo come un macinatore on demand classico.”
Ma con l’umidità come gestite la cosa? A seconda della giornata la granulometria può variare anche sensibilmente
“Essendo chiuso dentro la confezione ermetica e macinato al momento il caffè in chicchi e di conseguenza la polvere non sono soggetti alle variazioni ambientali. O comunque lo sono in minima parte.”
La campagna su Kickstarter: quando sarà attiva e quali obiettivi vi siete dati?
“La campagna dura un mese e l’obiettivo che ci siamo posti per ora è di circa 10mila euro. Il passo successivo sarà procedere poi alla produzione in larga scala. Abbiamo la nostra sede produttiva a Firenze dove realizziamo e distribuiamo anche altri prodotti del settore.
Partirà poi in seguito la campagna su Indiegogo on demand, che fa riferimento a quella di Kickstarter e la trasforma in una vendita impostata come un e-commerce.”
MILANO — Non si arresta la corsa sfrenata dei mercati del caffè, che volano a nuovi massimi storici, con New York sopra i 3 dollari e 70 e Londra che viola la soglia dei 5.700 dollari. Nella giornata di ieri, giovedì 30 gennaio, il contratto per scadenza marzo dell’IceArabica ha guadagnato un ulteriore 1,9% chiudendo a 373,40 centesimi.
Ai rialzi hanno contribuito le notizie negative sul fronte del meteo provenienti dal Brasile, dove si prevedono periodi di siccità e temperature in salita per le prossime settimane.
“La realtà dei mercati è semplice: l’offerta sta scendendo molto più rapidamente della domanda” ha dichiarato alla Reuters Trishul Mandana, managing director di Volcafe
Secondo Haroldo Bonfá – analista di mercato e direttore di Pharos Consultoria – non è escluso che New York subisca ulteriori rialzi e raggiunga quota 3,84 centesimi. “La situazione potrebbe migliorare un po’ con i dati Cecafé di gennaio sull’export” ha aggiunto.
È rally anche a Londra, dove il contratto per scadenza marzo ha guadagnato il 2,2% chiudendo a un nuovo massimo di 5.734 dollari. Ad accentuare le tensioni sui mercati dei robusta, le scarse vendite dal Vietnam, dove sono tuttora in corso le festività del capodanno lunare.
Nestlé investirà 1 miliardo di dollari nel triennio 2025-2027 in Messico, per espandere le proprie attività e per costruire un nuovo centro di distribuzione
Il colosso svizzero ha dichiarato che il 50% degli investimenti sarà rivolto all’incrementodelle capacità produttive nel settore del caffè.
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BOLOGNA – Lo store di Essse Caffè in via Galliera 18/b si trasforma in un luogo di arte e poesia in occasione di Arte Fiera – Art City Bologna 2025, ospitando la mostra fotografica “Immaginario” di Guido Piacentini, curata da Morena Pedrini. L’inaugurazione – ad inviti – avrà luogo sabato 1° febbraio alle ore 11.00 e sarà introdotta da Saverio Marchignoli.
La mostra, aperta al pubblico dal 2 febbraio al 30 maggio 2025 con ingresso gratuito, invita i visitatori a immergersi in un viaggio visivo di straordinaria suggestione.
Le fotografie di Guido Piacentini intrecciano temi eterogenei – alberi, acqua, nuvole, forme architettoniche e segni apparentemente incoerenti – in un gioco ironico e allusivo. Un racconto sospeso e fantastico che esplora i ritmi della natura e il modo in cui l’uomo abita il mondo.
Essse Caffè, prestigiosa torrefazione bolognese fondata nel 1979, ospita questa iniziativa nel cuore del suo storico locale di via Galliera, un luogo che riflette i valori dell’azienda: passione, eccellenza e radicamento nel territorio.
“Essse Caffè è da sempre sinonimo di tradizione e innovazione – spiega Agata Segafredo, communications manager – valori che guidano il nostro impegno quotidiano nella creazione di miscele di altissima qualità. Allo stesso modo, crediamo fermamente nell’importanza di sostenere l’arte e la cultura, elementi che arricchiscono il legame profondo con il territorio e con la nostra comunità”.
“Immaginario” non si limita alla dimensione visiva: durante la mostra verrà presentato l’omonimo libro di Guido Piacentini, edito da AnimaMundi. Un’opera che unisce le immagini dell’artista ai suoi haiku, aforismi e motti scherzosi, condensando in poche parole l’essenza di pensieri e visioni. Per Piacentini, la scrittura è come la fotografia: cattura istanti, emozioni e riflessioni, dando vita a un dialogo intimo tra parola e immagine.
Come evento speciale durante Arte Fiera, una fotografia di Guido Piacentini sarà esposta nella suggestiva cappella di Santa Maria dei Carcerati all’interno del complesso di Palazzo Re Enzo, decorata da un wall drawing di David Tremlett.
Guido Piacentini: una vita dedicata alla fotografia
Nato a Bologna nel 1934, Guido Piacentini fotografa sin dall’età di dodici anni. La sua passione per l’immagine lo ha accompagnato per tutta la vita, portandolo a lavorare in una casa editrice e a illustrare libri su architettura, scultura, geologia e botanica. Tra i suoi lavori più celebri si ricordano le fotografie dedicate alla Certosa di Bologna, alla Rocchetta Mattei e agli Orti Botanici.
Scienza, sapienza e specializzazione: tre “S” che riassumono perfettamente i valori e la filosofia di Essse Caffè, prestigiosa torrefazione bolognese fondata nel 1979 da Francesco Segafredo assieme alle sorelle Chiara e Cristina Segafredo.
Oggi Essse Caffè è un marchio di successo in tutta Italia e all’estero, sinonimo di autenticità ed eccellenza, contraddistinto dall’inconfondibile “family feeling” delle sue miscele. L’obiettivo? Garantire un prodotto di massima qualità, tutti i giorni, tutto l’anno, realizzando con cura l’intero processo, a partire dall’accurata selezione della materia prima.
Grazie alle collaborazioni universitarie – Facoltà di Agraria delle Università di Bologna, Cesena e Foggia – l’Azienda ha acquisito elevato spessore scientifico nel proprio settore, con conoscenze su ogni tipologia di caffè, dalla torrefazione al confezionamento, fino al caffè in tazzina.
Ai fondatori, oggi si affianca la quarta generazione di torrefattori della famiglia: Agata Segafredo, Pietro Buscaroli, Riccardo e Ruggero Auteri che condividono la missione imprenditoriale con uno sguardo imprescindibile verso il futuro.
BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Dal 11 al 12 febbraio Simonelli Group è al WOC Dubai, stand Z6-G5, con le novità dei brand Victoria Arduino e 3Temp. Al WOC Dubai Victoria Arduino avrà un ruolo davvero importante in qualità di sponsor del Barista Competition con la macchina per caffè espresso Eagle One e Mythos, il macinino ufficiale del WBC.
Eagle One è la macchina per caffè espresso innovativa dal punto di vista sia del design che della tecnologia: le sue linee minimal e contemporanee favoriscono e invitano alla customizzazione anche con materiali esclusivi, mentre il motore NEO (New Engine Optimization) permette di ottenere ottime prestazioni, migliorando l’efficienza energetica.
Simonelli Group presente al WOC Dubai
Ad affiancare Eagle One per ottenere il massimo risultato in tazza, c’è il macinino professionale Mythos. Primo macinino pensato e progettato per il mondo specialty da coffee specialists, Mythos di Victoria Arduino rappresenta la macinatura di qualità in un design unico e riconoscibile. Le sue tecnologie come Clima Pro e Gravitech garantiscono la massima stabilità di temperatura e precisione della dose in modo da ottenere un risultato in tazza eccellente senza sprechi.
Allo stand Z6-G5, Victoria Arduino regalerà un’esperienza unica a tutti i visitatori, ospitando alcuni importanti partners del mondo del caffè per una serie di workshop sul tema “Espresso& Signature Drink”.
Il programma prevede la presenza di Jane Espante, CIGS UAE Champion, del bartender Mariano Da Conde, di torrefattori come Cafè Richard, El Matador, Gold Box, Palate Coffee e Watch House London.
I partner si alterneranno in una staffetta di esperienze sensoriali con il supporto di Black Eagle Maverick, la macchina top di gamma di Victoria Arduino, e le sue innovative tecnologie T3 Genius e PBtech.
Al WOC Dubai verrà presentata anche Eagle Tempo, la macchina professionale per caffè espresso dedicata ai cafès, ristoranti, torrefattori, catene, pasticcerie, bakeries. Eagle Tempo è un prodotto dal design riconoscibile e dall’elevata capacità produttiva, incorporando la tecnologia NEO (New Engine Optimization) che permette di ottenere un ottimo risultato in tazza, risparmiando energia e riducendo gli sprechi.
Ogni giorno nella stazione Eagle Tempo sarà possibile degustare una serie di bevande a base di caffè e di latte, preparate dai baristi di Cafè Richard, CMI, Lohas Beans, Ore Coffee e Seriate Coffee.
Da quasi due anni i locali si stanno trasformando in laboratori di creatività e storytelling anche a seguito della forte crescita di domanda da parte delle nuove generazioni di bevande a base di ingredienti sempre più naturali, salutari e sostenibili come il caffè. Per rispondere a questo nuovo trend, Victoria Arduino ha presentato il PureBrew+, un single brewer in grado di preparare in modo automatico il PureBrewCoffee, un caffè filtro con profilo aromatico completamente nuovo.
PureBrew+ offre un’esperienza unica di bevanda in una combinazione perfetta tra qualità premium e una brewing technology davvero innovativa, che permette di settare ogni parametro (dose, volume e temperatura), scegliendo uno dei vari profili di impulsi dell’acqua (light, medium e dark – utili per definire l’esperienza sensoriale che si vuole offrire al cliente) per estrarre caffè di alta qualità in meno di tre minuti, con un risultato ripetibile e consistente.
Proprio in occasione di WOC Dubai, allo stand Z6-G5, sarà possibile partecipare a una serie di tasting experiences con Eagle Tempo e PureBrew+. Diversi torrefattori faranno scoprire una serie di diverse bevande da preparare con il proprio caffè e quindi ampliare il proprio menu per un’offerta che risponde a diverse esigenze dei clienti. La flessibilità di PureBrew+ sta nella possibilità di estrarre fino a 12 ricette, garantendo velocità, automazione e, soprattutto, personalizzazione del risultato ricercato fino a 500 ml.
In mostra anche E1 Prima PRO, la macchina per caffè espresso professionale a 1 gruppo, in cui Victoria Arduino ha condensato le più avanzate tecnologie in uno dei design più eclettici. E1 Prima PRO è la macchina per caffè espresso per gli specialisti del caffè, i torrefattori, chef e mixologists che vogliono raggiungere picchi di qualità inesplorati, scoprire nuovi confini di gusto ad assaporare l’emozione di arrivare dove nessuno è giunto prima.
Tra gli appuntamenti da non perdere anche il “Victoria Arduino Exclusive Party” in programma il 10 Febbraio (dalle 17 alle 19) presso Victoria Arduino Experience Lab di Dubai; il workshop a cura di Antonio Orria (Coffee Beverage Community di Simonelli Group Middle East) “E1 Prima PRO. Extracting from fresh coffee beans” e la lecture di Andrew Tolley (CoffeeKnowledgeHub.com) “Everyday Hospitality”.
Lo stand Z6-G5 si arricchisce anche delle soluzioni di 3Temp, marchio svedese specializzato nella progettazione e produzione di macchine da caffè filtro. 3TEMP, di cui Simonelli Group ha acquisito una quota a fine 2024, si distingue come esempio di eccellenza tecnologica ed innovativa, avendo costruito negli anni una solida reputazione come uno dei “segreti meglio custoditi” del settore. Le macchine da caffè filtro di 3TEMP, infatti, sono dotate di un sistema di erogazione senza serbatoio all’avanguardia e garantiscono che ogni tazza sia preparata con acqua fresca, preservando l’essenza naturale del caffè.
Con ricette personalizzabili e un controllo preciso della temperatura, sia per il caffè caldo che freddo, l’avanzata tecnologia di estrazione 3TEMP è capace di soddisfare le esigenze di caffetterie, baristi e catene in tutto il mondo. Grazie alla collaborazione con 3Temp, Simonelli Group amplia e completa la propria offerta, rispondendo alle nuove esigenze di catene, torrefattori e baristi di tutto il mondo, offrendo un’esperienza di caffè completa e innovativa.
Al WOC Dubai- stand Z6-G5 – sarà in esposizione tutta la rinomata serie di brewers HIPSTER (che include 3TEMP KOBRA, 3TEMP PULS, 3TEMP WALL e il Coffee Particle Analyzer-CPA) e i visitatori potranno assaggiare Batch brew filter e Cold brew estratti utilizzando il caffè offerto da CMI (Coffee Market Innovations).
I brewers 3Temp saranno disponibili per tutti i torrefattori anche presso lo SCA Brew Bar. Saranno messi a disposizione degli slot per i torrefattori per poter provare caffè differenti estratti dai brewers 3Temp.
CESENA – In un inizio anno ricco di nuovi progetti, REPA, distributore leader di ricambi per attrezzature per ristorazione, caffè e distributori automatici, e divisione europea di Parts Town Unlimited, si sofferma a riflettere su un 2024 denso di risultati significativi. Nell’anno appena concluso, REPA si è concentrata sull’espansione delle partnership e sul miglioramento dell’esperienza clienti.
Grazie a nuovi accordi con i costruttori di apparecchiature OEM e all’estensione delle partnership esistenti in nuovi paesi, REPA ha ampliato il proprio campo d’azione, garantendo ai clienti l’accesso a una gamma ancora più estesa di ricambi originali.
Il futuro di REPA
Guardando al 2025, REPA prevede un futuro positivo: “Nel 2025, ci aspettiamo di crescere con i nostri partner, sia in Europa che negli altri Paesi nei quali operiamo. Partnership più estese con i produttori, un maggior numero di ricambi originali, un portafoglio di prodotti più ampio, soluzioni innovative: tutto con l’obiettivo di fornire ogni giorno un supporto di valore ai nostri partner e ai loro clienti”, afferma Colten Kohler, Group Director OEM Partnerships REPA.
Il centro di distribuzione REPA (immagine concessa)
Per REPA il 2025 è iniziato incontrando i principali stakeholder alla 46° edizione di SIGEP WORLD. L’evento ha rappresentato un’importante occasione per approfondire le soluzioni ottimali per garantire a clienti e OEM il supporto migliore nel corso dell’anno.
Durante la fiera, i partner OEM hanno espresso un forte interesse per i servizi personalizzati offerti da REPA. Uno dei principali punti ricordati dai partner è la capacità di REPA di fornire ricambi 100% originali anche durante i periodi di chiusura estivi o invernali dei produttori, assicurando ai clienti la consegna dei ricambi fondamentali in ogni momento.
Il supporto tecnico di REPA, l’eccellenza del servizio, la velocità di consegna, la presenza di centri logistici in tutta Europa e la disponibilità di ricambi originali sono emersi come ulteriori elementi apprezzati dagli OEM, che confermano il ruolo di REPA come partner affidabile per la distribuzione e la gestione dei ricambi originali.
Gilberto Guidi, director of professional coffee REPA, aggiunge: “La conoscenza approfondita del mercato è fondamentale per la nostra attività: per questo cogliamo ogni occasione di incontro con i nostri clienti e partner. Lavorando a stretto contatto, miglioriamo continuamente la nostra offerta e i nostri servizi per il settore caffè.
Riusciamo così a garantire la fornitura rapida, in Europa e oltre, di tutti i ricambi e accessori per gli ultimi modelli macchina dei brand più richiesti dal mercato.”
La scheda sintetica di REPA
REPA è il principale distributore europeo di ricambi per attrezzature per la ristorazione, caffè, distributori automatici ed elettrodomestici ed è un partner di fiducia per i produttori di apparecchiature. Dal 2022 REPA è una divisione di Parts Town Unlimited, leader mondiale nella distribuzione high-tech di parti di ricambio indispensabili, prodotti e servizi correlati per i settori della ristorazione, degli elettrodomestici e dell’HVAC. I clienti di REPA beneficiano di una forte competenza in materia di ricambi, con oltre 40 anni di esperienza nel mercato da parte di REPA Italia, REPA Deutschland, REPA France, REPA Iberia, ATEL e Big Warehouse.
Con il più grande database del settore accessibile attraverso webshop all’avanguardia, un’elevata disponibilità di magazzino e centri logistici altamente innovativi che assicurano la consegna dei ricambi più rapida del settore, REPA fornisce a ogni cliente il pezzo giusto, al momento giusto, ovunque.
LUND – DUG Foodtech ha concluso con successo cinque entusiasmanti giornate al SIGEP, la fiera internazionale di riferimento. L’evento di quest’anno ha attirato circa 180.000 partecipanti e professionisti del settore da circa 160 paesi, rendendolo una piattaforma privilegiata per mostrare l’innovazione e il futuro dell’industria alimentare.
Riflettori sulla bevanda a base di patate DUG e sull’espansione horeca
DUG Foodtech ha ricevuto un enorme interesse per la sua bevanda a base di patate DUG, un punto di svolta nel settore delle bevande vegetali. Durante la fiera, abbiamo interagito con distributori, proprietari di bar e professionisti del settore desiderosi di introdurre DUG nei loro mercati.
Ivan De Rosa (immagine concessa)
“Abbiamo ora stabilito partnership per lanciare DUG Barista nel settore horeca e la risposta al SIGEP è stata fenomenale. Il nostro ambasciatore DUG in Italia, Davide Cobelli, sta lavorando per creare una rete di distribuzione nel paese e siamo ansiosi di portare DUG nel settore del caffè e dell’HORECA in Italia. DUG Barista non è solo senza lattosio, senza glutine e a basso contenuto di zuccheri, ma soddisfa anche le esigenze di molti consumatori. Secondo uno studio pubblicato su The Lancet nel 2017, circa il 72% degli italiani ha una qualche forma di intolleranza al lattosio”, afferma Helene Nielsen, CEO di DUG Foodtech.
DUG Barista al SIGEP (immagine concessa)
DUG è stata onorata di avere Ivan De Rosa, rinomato barista e Campione del mondo di Latte Art Grading System (2022 Green Jug, 2024 Red Jug), come parte del team al SIGEP. La sua esperienza nel caffè specialty e la sua maestria nella latte art hanno attirato un vasto pubblico allo stand DUG, dove ha mostrato la versatilità di DUG Barista nella creazione di bevande a base di caffè di alta qualità.
La positive potato di DUG Barista (immagine concessa)
“La consistenza e il gusto della bevanda a base di patate DUG Barista la rendono una scelta eccellente per la Latte Art. La risposta dei Baristi e dei professionisti del caffè al SIGEP è stata davvero incoraggiante”, afferma De Rosa.
Il SIGEP ha riunito i principali professionisti di tutto il mondo, con una forte presenza dall’Europa. Alcuni dei principali paesi visitatori includevano Italia, Spagna e Germania, rendendolo la piattaforma perfetta per espandere la presenza di DUG nel mercato internazionale.
Latte art (immagine concessa)
Mentre DUG conclude un SIGEP di successo, rafforza anche le sue partnership locali nel settore horeca ed espanda la presenza del marchio in Italia e oltre.
Massimo Zanetti, presidente della Virtus Segafredo Bologna, ha parlato del termine della sponsorizzazione di Segafredo. Zanetti, come ha affermato, è già all’opera alla ricerca di nuovi sponsor. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Eugenio Petrillo per il portale d’informazione Basket Magazine.
Massimo Zanetti sul rapporto tra Segafredo e Virtus
A margine della conferenza stampa che il patron della Virtus Bologna, Massimo Zanetti, ha tenuto all’Hotel Savoia, ha parlato per le canoniche stand up televisive. All’interno di questo spazio ha dato un’importate notizia riguardando la sponsorizzazione Segafredo.
Queste le sue parole:
Sull’addio di Luca Baraldi
“Siamo insieme da 16 anni, con Baraldi, e se ci si separa con le mogli può succedere anche qua. Quando un rapporto si sfilaccia si deve cambiare, fare un passo indietro e cercare persone giovani.”
La goccia è stata la trattativa con gli israeliani? “Quello che mi è dispiaciuto è stato chiudere con le ragazze, è parsa la fine del mondo. Io in giro per il mondo sono stato accusato di questa chiusura, per 700mila euro la faccia la mettevo io, nonostante budget da milioni che venivano comunque sforati”
Sul futuro Virtus
“Splendente e pieno di stelle. Fino ad una settimana fa pareva che tutto fosse un disastro, eppure eravamo in testa alla classifica, come se il campionato non valesse niente. E chi non fa l’Eurolega, allora? Ha un costo, non dimentichiamocelo, poi capita che perdi a Sassari e anche il campionato diventa una tragedia. Ma vedremo poi i playoff”
Sul marchio Segafredo
“Il marchio Segafredo quest’anno finisce perché di là ho dei soci che hanno giustamente deciso di non spendere più nello sport. Io mi sto già muovendo per trovare dei nuovi sponsor, ci sarà un nuovo nome, di valore perché sono tanti soldini… e vediamo se sarà uno o due”.
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