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sabato 23 Novembre 2024
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IMF compie 30 anni e pensa già ai prossimi: la festa a Occhiobello passa per le tostatrici e il caffè

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Alessandro Garbin, ceo IMF (@coffeeandlucas @myMediastudio)
Alessandro Garbin, ceo IMF con in mano la targa di riconoscimento per i 30 anni compiuti di attività, conferita dalla Confindustria Veneto Est (@coffeeandlucas @myMediastudio)

OCCHIOBELLO (Rovigo) – Entrare nello lo stabilimento IMF a Occhiobello, nella provincia di Rovigo, significa conoscere il cuore dell’azienda italiana leader di settore di macchine tostatrici e di impianti per la torrefazione del caffè e partecipare alla celebrazione dei suoi 30 anni di attività. Vuol dire far parte di un progetto imprenditoriale che ha successo e che spinge continuamente in avanti.

La festa partita da una cena stellata presso il Hotel Ristorante I Portici (1 Stella nella Guida Michelin Italia 2024) è stata l’occasione per tutti, italiani e stranieri – chi addirittura dalla Cina, chi da Londra, chi dalla Svizzera, chi dall’Arabia Saudita e dal Marocco, chi da Taiwan e chi dalla Germania – di esplorare il passato, il presente e il futuro di un settore che continua ad essere trainante per il made in Italy.

Presenti all’apertura delle porte della sede produttiva, tutti i protagonisti che hanno reso IMF l’azienda di successo che è oggi

In prima fila naturalmente, Alessandro Garbin, socio nonché amministratore delegato (che ha iniziato la sua esperienza in IMF nel 2010) accompagnato da Roberto Pedini, sales coordinator business development e il dottor Giorgio Maria Mosca, area sales manager del brand.

IMF: una produzione che supera la prova del tempo

Un dettaglio delle tostatrici IMF (@coffeeandlucas @myMediastudio)

E lo si può toccar con mano proprio attraversando l’impianto produttivo, dove tutto sembra pronto ad entrare in funzione davanti agli occhi dei visitatori. Dal magazzino alla sala di montaggio, la filiera produttiva funziona sotto gli occhi degli ospiti fino al punto in cui i modelli vengono collaudati con la tostatura effettiva del caffè.

Tra modelli più industriali (RM30, RM60, RM120, RM240 e RM480) e quelli più artigianali (RM2, RM6 e RM15), si articola il racconto di questa impresa che nell’ultimo anno è cresciuta e si è evoluta, sia in termini di fatturato che sul piano dell’offerta prodotti (circa 16 milioni a gennaio 2024).

Un 2024 che promette ulteriori sviluppi, con l’acquisto di nuovi spazi dedicati alla produzione, investimenti nelle risorse umane e nel welfare aziendale con sempre l’obiettivo chiaro in mente: garantire il massimo del servizio al cliente.

Tutto questo grazie ai punti di forza dell’azienda in provincia di Rovigo: tostatrici all’avanguardia, personalizzazione degli impianti, gestione del processo di lavorazione del caffè – nello stesso impianto produttivo, un Coffee Lab dove si possono allenare tutti i sensi e conoscere la materia prima – , un affiancamento durante e nel post-vendita.

Il Coffee Lab dentro IMF
Il Coffee Lab dentro IMF

Il tutto reso possibile da un team efficiente e professionale formato da dipendenti che sentono di appartenere all’organismo costantemente in trasformazione che è IMF.

Dai luoghi di produzione sino agli uffici amministrativi dove la quota rosa si muove agilmente per sostenere IMF, la partecipazione e il coinvolgimento si respirano, si percepiscono nelle voci e nelle testimonianze di ciascun componente di questa realtà.

Parlando di numeri

Durante la presentazione dei risultati IMF (@coffeeandlucas @myMediastudio)

La crescita dal 1994 è stata commentata da Roberto Pedini, sales coordinator business development con queste parole “Gli ultimi dieci-dodici anni sono stati il massimo che l’azienda ha prodotto come crescita esponenziale” definendolo come “Quasi un miracolo imprenditoriale”.

Da 2 persone assunte a 50 unità impiegate, da 450 metri quadri a circa 3.500 – che non bastano ancora, perché la prospettiva è quella di ampliare ulteriormente lo spazio dedicato alla produzione e su cui sono stati installati 100 metri di pannelli fotovoltaici che oggi producono 33 kilowatt, un buon punto di inizio per andare verso una sempre maggiore sostenibilità energetica – da 400mila euro di fatturato ai 17 milioni previsti nel 2024.

Da una partenza tutta italiana ad un 60% di risultati all’estero, specialmente in Australia.

Scendendo nel dettaglio del parco macchine: circa il 18% dei ricavi deriva dalla vendita di tostatrici di piccole dimensioni (6-15 chili), un dato che ha registrato negli ultimi anni uno sviluppo interessante al punto da aver creato un’area apposita proprio per questi modelli – un segnale che le micro roastery stanno aumentando – per un totale di 35-40 esemplari all’anno con l’obiettivo di raggiungere a breve i 50-55.

In questi casi, ha raccontato Vladimiro Boschi, Controllo di gestione IMF, la possibilità di customizzare la propria tostatrice è una richiesta sempre più presente tra i clienti. Ed ecco che in mezzo alle finiture classiche, svettano i colori – una delle personalizzazioni più gettonata -.

Un modello personalizzato IMF
Un modello personalizzato IMF

Il core business IMF restano le macchine industriali (30-60-120 chili) per 30-35 unità in media all’anno, compresi almeno 15 modelli da 240-480 chili, spesso affiancati da una linea completa di sylos, con l’obiettivo di crescere ulteriormente

E a proposito di impiantistica, questa copre circa il 30% dei risultati. A completare il quadro la parte legata all’assistenza e agli interventi tecnici: obiettivo, spiega Roberto Pedini, quello di ampliare l’attuale percentuale circa del 12%, perché i servizi alla clientela sono fondamentali quanto l’offerta della fornitura.

Un aspetto che già durante la visita in azienda si può notare in via di sviluppo, dentro la stanza riservata al service da remoto con 4 addetti sempre disponibili per intervenire di fronte a qualsiasi problematica segnalata dai clienti in tutto il mondo.

Ma l’efficienza dell’azienda passa ovviamente e in particolare attraverso una sapiente gestione del personale che, come ha specificato Roberto Pedini, non è “Controllo delle persone, ma dei risultati”.

Tutta la squadra è affiatata e il welfare aziendale è al primo posto, così come testimonia chi ci entra in contatto quotidianamente, rafforzando lo spirito coeso, Vladimiro Boschi: con l’inserimento di bonus, la mensa, ambienti a prova di sicurezza e work flow funzionale.

E infine la parte sulle certificazioni: da quella di qualità ISO 9001 a quella che verrà ottenuta entro fine anno che riguarda la sostenibilità, la 141001, IMF è attenta a tutti i processi produttivi, dovendosi anche confrontare con diversi mercati ciascuno con le proprie regole per l’esportazione.

Tecnologia e sviluppo

Un reparto dedicato alla ricerca e sviluppo di nuove soluzioni sta attualmente studiando, rispondendo più che altro alle richieste presentate dagli stessi clienti che puntano a soluzioni integrate per migliorare l’aspetto qualitativo del caffè tenendo in considerazione parametri chimico-fisici del prodotto durante il processo di tostatura.

Le tostatrici IMF tostano tramite aria calda, per convezione e sono caratterizzate da un sistema di abbattimento delle emissioni integrato nella stessa macchina che utilizza un solo bruciatore: questo garantisce un risparmio energetico.

E poi c’è Vortex, brevetto IMF per la miscelazione e il completo controllo dell’aria di tostatura, di sistema di ri-circolo dell’aria e di software di gestione dell’intero ciclo di tostatura.

L’emozione di questo primo traguardo raggiunto con determinazione e sacrificio è stata tangibile durante la giornata a porte – e cuori – aperti: IMF c’è, ma soprattutto ha intenzione di esserci sul lungo termine, proponendo la sua identità in un comparto competitivo e che pone sempre nuove sfide.

Che IMF è prontissima a raccogliere.

I consumi americani di caffè nel fuori casa sono tornati ai livelli di prima della pandemia

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consumi America
il logo Nca

MILANO – Crescono ancora i consumi di caffè fuori casa degli americani, che sono tornati ormai ai livelli pre-pandemici: è questo uno dei dati salienti contenuti nel Fall 2024 National Coffee Data Trends, edizione autunnale dell’indagine sulle abitudini dei consumatori di oltreoceano commissionata, due volte all’anno, dalla National Coffee Association of Usa, storica associazione di oltreoceano sorta nel 1911.

La ricerca si è svolta su un campione statistico rappresentativo della popolazione adulta degli Stati Uniti di età superiore ai 18 anni.

La presentazione ai media è avvenuta giovedì 19 settembre.

Un primo dato importante emerge dalle risposte del campione: il 36% degli intervistati che hanno consumato caffè il giorno precedente lo ha fatto fuori casa: in un locale pubblico, sul lavoro o per strada.

Si tratta del dato massimo dal gennaio del 2020, ancorché sempre molto al di sotto del 40% del 2017. Oltre i quattro quinti dei consumatori del giorno prima hanno sorseggiato la loro bevanda tra le mura domestiche.

Quasi un consumatore su cinque dichiara di consumare caffè tanto in casa quanto fuori casa.

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Lavazza, nella serie tv Netflix Emily in Paris, il marchio diventa Bavazza: la risposta ironica dell’azienda di Torino

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IVS Lavazza Group logo convendum yak emilia coffee
Il logo di Lavazza Group

Nella nuova, quarta stagione di una delle serie più viste su Netflix, il marchio Lavazza compare in evidenza, ma modificato. Polemiche sui social, mentre l’azienda (che ha scelto di non concedere il brand) risponde con un video ironico. Leggiamo di seguito un estratto di un articolo di Chiara Sandrucci per Il Corriere della Sera.

Lavazza diventa Bavazza nella serie Netflix

TORINO – La scena inizia con il collega di Emily che propone il lancio di una campagna pubblicitaria per il caffè “Bavazza”. Proprio così. Non Lavazza, ma Bavazza. Nella seconda parte della quarta, attesissima stagione di Emily in Paris, appena uscita su Netflix, compare il marchio torinese. Modificato.

“Bavazza è sinonimo del lusso italiano e siamo molto entusiasti di presentarlo al mercato francese – dice Luc -. Di sicuro siamo a conoscenza della lunga rivalità che esiste da tempo tra i francesi e gli italiani su chi abbia il vino più buono, la miglior squadra di calcio, ma c’è un fatto innegabile: gli italiani hanno il caffè migliore, forte, intenso e meravigliosamente complesso, proprio come le loro donne”.

Nei commenti sui social il nome modificato è definito “imbarazzante”, “un marchio da Topolinia”. C’è chi suggerisce “La Tazza anziché l’orrido Bavazza” che secondo altri “sa di “bava” per nulla appetibile”. L’azienda torinese ha deciso giocarci su e di rispondere via social con un video ironico in stile Lavazza.

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Nestlé Italia e Malta: Barbara Vita nuova responsabile marketing e Anna Belardi è IT business relationship manager and digital officer

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Nestlé Nespresso
Il logo Nestlé

Barbara Vita è stata nominata responsabile marketing Italia e Malta e Anna Belardi come IT business relationship manager and digital officer. Intanto l’azienda Nestlè nel Regno Unito stanzia oltre 150 milioni di sterline per il miglioramento del suo stabilimento Nestlé Purina PetCare a Wisbech. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maria Vincenza D’Egidio per Business24.

Le nuove nomine di Nestlé Italia e Malta

MILANO – Nestlé in Italia ha nominato Barbara Vita responsabile marketing Italia e Malta e Anna Belardi come IT business relationship manager and digital officer Italia e Malta. Entrambe hanno assunto il nuovo incarico a partire dal mese di luglio ed entreranno a far parte del Leadership board del gruppo. Grazie a queste due nomine, il gruppo Nestlé in Italia raggiunge il 45% di donne nel Functional leadership board.

Barbara Vita ha la responsabilità delle aree media, insights&analytics, consumer experience, marketing excellence, innovation acceleration e nutrition health wellness a supporto di tutte le categorie di Nestlé. In Nestlé dal 1996, ha alle spalle una ventennale carriera all’interno del gruppo, arricchita anche da un’esperienza internazionale presso il quartier generale di Vevey.

Con il nuovo incarico, Vita dirige un team di circa 25 professionisti con l’obiettivo di guidare la trasformazione di queste aree verso un marketing più evoluto, al fine di rafforzare il legame con il consumatore. In questa nuova organizzazione Barbara guiderà non solo le expertise verticali ma anche lo sviluppo delle capabilities per i giovani talenti di marketing di Nestlé. Barbara Vita è laureata in economia presso l’Università Cattolica di Milano, ha un master in management distributivo e ha due figli.

Anna Belardi, invece, è in Nestlé dal 1998, ha sviluppato competenze significative in diverse aree come marketing, trade marketing, sales e project management, oltre che nell’ambito IT, che le hanno permesso di acquisire una solida e ampia conoscenza dell’azienda e dei suoi processi.

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Pubblici esercizi: 95.870 le imprese a conduzione femminile, Picca Bianchi, Fipe: “Si può e si deve fare di più”

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pubblici esercizi fipe
Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Umbria le regioni dove cresce maggiormente l’imprenditoria femminile nel settore (immagine concessa)

ROMA – L’imprenditoria femminile è una realtà sempre più consolidata nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi: sono infatti 95.870 le imprese condotte da donne, pari al 28.9% sul totale delle imprese attive. È quanto emerge dall’elaborazione del Centro Studi di Fipe-Confcommercio sui dati di Infocamere, che mostra inoltre l’incidenza delle imprese femminili per tipologia di attività: in testa si trovano bar e caffè (33.1%), seguite dalle attività di fornitura di pasti preparati (27.1%) e da ristoranti e attività di ristorazione mobile (26.2%).

La conduzione femminile nei pubblici esercizi

Approfondendo lo sguardo sul territorio, le regioni che registrano la crescita più marcata in questo senso sono la Valle d’Aosta, con il 36.3% sul totale nazionale, il Friuli Venezia Giulia (34.8%) e l’Umbria (33.4%).

“La fotografia scattata dai dati Fipe sui pubblici esercizi mostra come l’imprenditoria femminile costituisca un perno cruciale per il settore e il suo sviluppo” commenta Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe-Confcommercio. “Tuttavia, si può e si deve fare di più: in un comparto che impiega più donne che uomini, la presenza femminile nei ruoli di gestione e di responsabilità è ancora troppo limitata. È necessario lavorare per diffondere una vera cultura di genere al fine di favorire l’intraprendenza imprenditoriale femminile, obiettivo su cui il Gruppo Donne Imprenditrici è ogni giorno in prima linea”.

Fipe: “Apprezzamento per l’iter legislativo sulla Giornata della ristorazione”

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fipe
Fipe si esprime sull'iter per la Giornata della ristorazione (immagine concessa)

ROMA – Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi, si è espressa in merito alla Proposta di legge n. 1672 “Istituzione della Giornata della ristorazione” discussa giovedì 19 settembre alla X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati.

Fipe sulla Giornata della ristorazione

Fipe: “Come Fipe esprimiamo il nostro apprezzamento per il proseguimento dei lavori parlamentari in merito alla proposta di legge sull’istituzione della Giornata della Ristorazione presentata il 29 gennaio alla Camera dei Deputati, primo firmatario l’onorevole Luca Squeri”.

“Il grande interesse riscosso dall’iniziativa, come è emerso ieri dal confronto presso la X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera, testimonia il valore della proposta nel riconoscere la Giornata della ristorazione quale manifestazione di interesse nazionale mirata alla valorizzazione del ruolo economico e sociale della ristorazione”.

Fipe conclude: “Auspichiamo che nella prosecuzione del dibattito parlamentare venga portata a termine con successo la proposta legislativa”.

Caffè Cagliari compie 115 anni e inaugura la nuova sede direzionale

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caffè cagliari
Il taglio del nastro (immagine concessa)

MODENA – In occasione del 115° anniversario dalla sua fondazione, Caffè Cagliari S.p.A. ha inaugurato la nuova sede direzionale in presenza delle autorità locali, dei propri clienti e collaboratori. Prendendo spunto dall’anno di fondazione 1909, è stata scelta come data del compleanno aziendale il 19/09.

Il 115° anniversario di Caffè Cagliari

La storica torrefazione modenese è stata quindi aperta giovedì 19 settembre, per un grande evento di festeggiamenti all’interno della moderna e accogliente sede.

Durante l’evento sono state organizzate visite guidate dello stabilimento produttivo e del nuovo museo “Le macchine da caffè”, allestito temporaneamente per l’occasione in attesa di essere completato con altri esemplari della collezione di cimeli legati al caffè.

Il nuovo museo (immagine concessa)

I visitatori hanno potuto scoprire come viene lavorato il caffè, dal laboratorio, alla tostatura fino al confezionamento, e hanno assistito a dimostrazioni di preparazioni alternative di caffè, con i trainers del centro di Formazione.

Un racconto appassionante e coinvolgente che ruota attorno ad una realtà storica fatta di profumi, sensazioni e aromi di caffè.

Nel tardo pomeriggio è stata inaugurata la nuova sede direzionale, con il taglio del nastro in presenza delle autorità locali.

Ferrero: ai dipendenti un premio di produzione fino a 2450 euro lordi

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Ferrero salmonella Wells
Il logo della Ferrero

ALBA (Cuneo) – Il giorno 19 settembre 2024 la direzione aziendale Ferrero si è incontrata con le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e con il Coordinamento sindacale Ferrero delle RSU e delle Rappresentanze Sindacali della Rete Commerciale.

L’incontro, previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, ha consentito alle Parti di analizzare gli andamenti di mercato, le prospettive produttive aziendali, i programmi di investimento e le tendenze occupazionali nonché lo stato di applicazione del vigente Accordo Integrativo Aziendale.

Con riferimento al PLO che, per l’esercizio 2023/2024, prevede un importo massimo di euro 2.450,00 lordi, le parti hanno preso in esame i fattori che concorrono a determinarlo: il risultato economico (30% del premio), unico per tutta l’azienda, e il risultato gestionale (70% del premio) legato all’andamento specifico di ogni stabilimento/area.

I premi dell’azienda risultano quindi differenti nelle varie sedi e precisamente:

  • Alba euro 2.387,85 lordi
  • Aree e depositi euro 2.207,78 lordi
  • Balvano euro 2.379,28 lordi
  • Pozzuolo euro 2.416,44 lordi
  • Angelo euro 2.382,14 lordi
  • Staff euro 2.372,72 lordi

Le somme sopra riportate saranno erogate con le competenze del mese di ottobre 2024, come stabilito dall’Accordo Integrativo Aziendale attualmente in vigore.

Inoltre sarà possibile convertire una parte del Premio Legato agli Obiettivi in servizi alle persone (flexible benefits) tramite apposita piattaforma on-line già operativa. In particolare, i dipendenti potranno volontariamente convertire una somma a scelta tra 300, 500, 750, 1000, 1250 o 1500 euro del PLO.

Il paniere dei flexible benefits conferma molteplici agevolazioni che possono essere catalogate negli ambiti famiglia (es. istruzione, formazione, cura dei figli, assistenza anziani e disabili), servizi vari (es. abbonamenti trasporti, pagamento rata passiva dei mutui, buoni benzina, buoni spesa, rimborso per bollette di acqua, luce e gas), tempo libero (sport, viaggi, cultura), assistenza sanitaria (visite specialistiche, esami di laboratorio, check up, cure dentali e odontoiatriche, alimentazione e benessere, fisioterapia e riabilitazione, attività sportive, terme e centri benessere) e previdenza complementare.

L’azienda e le organizzazioni sindacali esprimono congiuntamente piena soddisfazione per i risultati raggiunti, sottolineando i percorsi sviluppati in questi anni di valorizzazione delle persone e del loro benessere in azienda, resi possibili anche grazie a solide e positive relazioni industriali.

Fairtrade, studio sulle foreste e la prevenzione della deforestazione per cacao e caffè

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Fairtrade Premium Impact (foto concessa)
Fairtrade Premium Impact (foto concessa)

PADOVA – Un nuovo studio commissionato da Fairtrade mostra come le cooperative di cacao e caffè certificate siano incentivate alla protezione delle foreste e così al rispetto del Regolamento dell’UE sulla deforestazione (EUDR), che entrerà in vigore alla fine di quest’anno.

Lo studio è intitolato “L’effetto di Fairtrade sulla protezione delle foreste e sulla prevenzione
della deforestazione” e ha rilevato i diversi fattori che le favoriscono. Anzitutto, il fatto di dover rispettare gli standard previsti dalla certificazione, allineati con i requisiti dell’EUDR, è una guida nell’implementazione di misure chiave per la protezione delle foreste.

In alcuni casi, gli agricoltori Fairtrade intervistati nello studio hanno affermato che agricoltori non certificati si sono rivolti a loro per consigli sulla deforestazione, a dimostrazione della ricaduta positiva della certificazione sulle comunità.

“Lo studio arriva al momento giusto, mentre tutti stanno discutendo su come affrontare l’EUDR.

Questi risultati ci aiuteranno a comprendere meglio il nostro lavoro e a innovare il nostro
approccio programmatico”, ha detto Juan-Pablo Solis, Consulente Senior per il Clima e
l’Ambiente presso Fairtrade International. L’EUDR prevede che le aziende conducano le proprie verifiche e che Fairtrade – in qualità di certificazione volontaria –sia di supporto nella fase di valutazione e mitigazione del rischio.

Le certificazioni possono contribuire agli sforzi di due diligence delle aziende in diversi
passaggi, e lo studio in particolare evidenzia come nelle aree legate alla mitigazione del
rischio di deforestazione.

Lo studio comprende interviste con otto cooperative di caffè Fairtrade e non Fairtrade in Colombia, Honduras e Costa d’Avorio

Ha anche evidenziato gli effetti positivi del Prezzo Minimo e del Premio Fairtrade, che forniscono fondi alle cooperative e agli agricoltori per investire in misure di conservazione forestale necessarie per una produzione di caffè e cacao più resilienti al clima. Ad esempio, i membri della cooperativa COOBADI in Costa d’Avorio hanno dichiarato che il Premio Fairtrade ha permesso loro di investire nella protezione delle foreste.

Secondo i risultati dello studio, alcune cooperative e agricoltori stanno utilizzando le loro
risorse aggiuntive per investire in alcuni requisiti dell’EUDR, tra cui la geolocalizzazione per
punti o poligoni.

Inoltre, lo studio ha rilevato che le cooperative di cacao e caffè beneficiano dei programmi e della formazione offerti dalle reti dei produttori Fairtrade, in particolare riguardo all’agroecologia e all’agroforestazione.

I membri della cooperativa ECAMOM, anch’essa in Costa d’Avorio, hanno osservato che la “lotta contro la deforestazione nella loro regione è stata avviata da Fairtrade Africa” e che attualmente stanno sperimentando l’agroforestazione e altre pratiche grazie alla formazione ricevuta dalla loro rete di produttori.”

Le cooperative Fairtrade considerano preziosi questi programmi e hanno chiesto che questo tipo di supporto pratico continui.

Hanno affermato che la certificazione le ha aiutate a costruire partnership multi-stakeholder sia nel settore pubblico che in quello privato e i ricercatori hanno confermato che le cooperative Fairtrade sono “molto più collegate a iniziative esterne rispetto alle cooperative non Fairtrade.”

Inoltre, lo studio ha rilevato che gli agricoltori Fairtrade stanno vedendo i vantaggi della
protezione delle foreste, tra cui microclimi migliori, protezione delle fonti d’acqua, maggiore
biodiversità e protezione degli animali. Ad esempio in Honduras, i produttori hanno evidenziato la protezione delle risorse idriche come il vantaggio più importante delle attività di conservazione.

Lo studio ha anche sottolineato la necessità di maggiori incentivi per compensare le
cooperative per i loro sforzi di conformità alle leggi. Questo aiuterà anche a salvaguardare la catena di approvvigionamento – e i mezzi di sussistenza degli agricoltori – contro le conseguenze del cambiamento climatico in futuro.

Lo studio è stato condotto da KIT – Royal Tropical Institute, The Chain Collaborative e Expressing Origin

Da aprile 2023 a maggio 2024, ed è stato organizzato in quattro fasi. La prima fase ha
incluso l’analisi di oltre 60 documenti interni ed esterni sulla deforestazione. La seconda fase ha incluso interviste approfondite con una gamma di stakeholder Fairtrade, compresi i
rappresentanti delle reti di produttori, organizzazioni nazionali Fairtrade, nonché consulenti
senior e manager di prodotto senior.

La terza fase ha previsto un ampio lavoro sul campo in Colombia, Costa d’Avorio e Honduras con cooperative Fairtrade e non Fairtrade, importante per un confronto controfattuale. Nella quarta fase sono stati intervistati anche i buyer delle aziende.

“Questo studio dimostra, ancora una volta, come le organizzazioni di agricoltori forti e
democratiche siano le meglio attrezzate per affrontare le sfide della sostenibilità. Ridurre la
deforestazione è possibile, in particolare in quei luoghi in cui le organizzazioni di produttori
servono i loro membri e affrontano le cause profonde. I produttori e le loro organizzazioni sono i leader locali di cui abbiamo bisogno per ripristinare i nostri ecosistemi”, ha aggiunto Solis.

Ritter Sport lancia la nuova tavoletta di cioccolato Fondente Extra 70%

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ritter sport
La tavoletta di cioccolato Fondente Extra 70% (immagine concessa)

MILANO – Ritter Sport presenta una nuova esperienza di gusto: la tavoletta Fondente Extra 70%, regalando sia agli amanti del cioccolato fondente che ai neofiti, un momento di piacere extra fondente, grazie ad una tavoletta realizzata con pregiato cacao e i suoi pezzetti dalla forma unica e innovativa.

Ritter Sport presenta Fondente Extra 70%

Ritter Sport, offrendo da oltre un secolo tavolette pensate per tutti grazie a varietà golose e sorprendenti, lancia il nuovo Fondente Extra 70%, presentando il vero gusto intenso del cacao racchiuso in trentasei pezzetti perfetti di puro piacere. Ogni quadratino, rivisto in formato più piccolo rispetto al taglio tradizionale di Ritter Sport, offre un’esperienza unica: la perfetta consistenza palatale in grado di sprigionare tutte le note aromatiche di un fondente inebriante.

La qualità delle materie prime utilizzate, abbinata alla semplicità e all’essenzialità della ricetta, uniti ad un nuovo packaging elegantemente ed inaspettatamente nero, rendono Fondente Extra 70% una nuova esperienza di gusto, un vero e proprio momento di relax da vivere in ogni quadratino.

Sostenibile è buono per tutti

“Fare la cosa giusta per produrre un cioccolato davvero buono” è il purpose di Ritter Sport, che si traduce non solo nel voler utilizzare ingredienti di qualità, ma anche nell’operare nel rispetto delle persone e dell’ambiente.

Per fare questo, dal 2018 l’azienda approvvigiona solo Cacao 100% Certificato sostenibile per l’intera gamma di prodotti. Collabora inoltre con i coltivatori di cacao e le loro organizzazioni di produttori, attuando programmi specifici di sostegno per il miglioramento delle loro condizioni di vita e lavoro.

In aggiunta, con l’ambizione di dettare nuovi standard sociali ed ecologici nella coltivazione del cacao, nel 2012 nasce El Cacao, la piantagione di Ritter Sport in Nicaragua.

El Cacao è un luogo che fa bene al cacao, alle persone e all’ambiente, dove il cacao viene coltivato seguendo i principi dell’agricoltura integrata e con un sistema agroforestale. Ed è anche da El cacao che proviene il cacao utilizzato per produrre la nuova tavoletta Fondente Extra 70%.

La tavoletta Fondente Extra 70% sarà disponibile in GDO in tavolette da 100g, con un prezzo al pubblico consigliato di € 2,09cad.

La scheda sintetica di Ritter Sport

Azienda familiare indipendente fondata nel 1912 da Alfred Ritter e da sua moglie Clara. Ritter Sport, dal 2018 è stato il primo grande produttore di tavolette di cioccolato ad approvvigionare cacao 100% certificato sostenibile per la sua intera gamma di prodotti.

Caratterizzati dalla peculiare forma quadrata e dai pack vivaci e colorati, i prodotti a marchio Ritter Sport sono venduti in oltre 100 paesi al mondo. L’azienda impiega attualmente circa 1.900 persone e ha raggiunto un fatturato di 565 milioni di euro nel 2023.