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martedì 22 Aprile 2025
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Pasquale Calderone, finalista del Gran premio della caffetteria italiana Aicaf: “Ho vinto utilizzando una monorigine Robusta, una specie denigrata ingiustamente da REPORT”

MILANO – Pasquale Calderone ha trionfato nella seconda tappa di selezione per le finali del Gran premio della caffetteria italiana di Aicaf, portando in gara una monorigine Robusta Kaapy Royale di provenienza indiana. In nove anni di Gran premio nessuno aveva mai rischiato di presentarsi in gara con un caffè simile.

Calderone spiega i motivi che lo hanno portato a scegliere una monorigine Robusta per la competizione, una specie di caffè denigrata erroneamente, secondo Calderone, anche nell’ultimo servizio di REPORT su Rai3. Leggiamo di seguito le sue considerazioni.

Calderone, cosa l’ha portata a scegliere una monorigine Robusta per la gara?

“La Robusta è la specie botanica che meglio mi rappresenta. Noi italiani siamo abituati ad una tipologia di caffè piuttosto amara e sciropposa, aspetti che si trovano nella Robusta monorigine.

Dopo tanti anni di studio e formazione ho scoperto e approfondito tutte le varie sfaccettature del caffè ma sono rimasto comunque legato ai sapori classici italiani che, forse, possono essere definiti meno nobili rispetto a quelli che si trovano all’interno di un monorigine Arabica”.

Perché la Robusta è generalmente considerata una specie botanica di minore qualità rispetto all’Arabica?

“Spesso la Robusta viene denigrata perché nasce a monte come un prodotto da taglio. Il chicco in questione viene utilizzato insieme all’Arabica per dare corpo al caffè: si tratta di un prodotto che è sempre stato utilizzato come materia complementare. Tuttavia è fondamentale notare che ci sono delle piantagioni di Robusta di alta qualità che sono sottovalutate.

Molti esperti si focalizzano sugli specialty coffee, il 10% della produzione di caffè mondiale, che racchiude in sé tipologie di Arabica estremamente particolari. Ma c’è anche la Fine Robusta: la varietà specialty dedicata a questa pianta. Sono prodotti poco utilizzati anche nelle caffetterie di un certo livello. Ho scelto di partecipare alla competizione dell’Aicaf con una  Robusta monorigine estremamente pregiata: il Kaapy Royale che è di origine indina.

Cosa intendo per pregiato? Un prodotto che ha una tracciabilità a monte: quando si conosce non solo la zona di provenienza del caffè ma anche la regione e la piantagione. Questo rappresenta un enorme vantaggio poiché garantisce controlli maggiori e quindi un prodotto di grado elevato”.

Cosa rende un caffè di alta qualità? Quali sono le proprietà che lo contraddistinguono?

“Per avere un buon risultato finale in tazza è necessario avere una buona materia prima di partenza. È importante che ci sia stata cura nelle coltivazioni e che, successivamente, la torrefazione faccia un buon lavoro nella lavorazione del chicco.

In Italia c’è un grande problema: molte torrefazioni non apprezzano i propri clienti. Il caffè è come il maiale: non si butta via nulla. Se un’azienda ha un lotto di un caffè che ha preso muffe o sensori sbagliati durante il trasporto, lo tosta scuro, lo macina, lo tosta e crea una cialda o una capsule mettendoli ad un prezzo decisamente alto per un prodotto scadente.

Il caffè in tostatura subisce una fase chimica chiamata reazione di Maillard, con la caramellizzazione degli zuccheri: questo avviene anche con la cottura di altri cibi come la carne in padella o sulla griglia. Quando i grassi superano una certa temperatura si bruciano e rendono il prodotto cancerogeno.

Per me è importante che la gente sappia ciò che beve. Il caffè non è sinonimo di bruciore di stomaco: solo una miscela bruciata fa male. Ognuno è libero di fare ciò che vuole. Nonostante io abbia studiato il chicco a 360° preferisco comunque una Robusta con sapori meno nobili piuttosto che una Arabica specialty di prim’ordine con sapori floreali. Questo è il mio gusto. L’importante però è capire cosa si sta bevendo”.

Come si sta preparando per le prossime gare? Che cosa ha in serbo per Host?

“Ho la fortuna di essere in un team di cinque persone e di essere continuamente supportato. La competizione non è limitata solo alla caffetteria ma anche alla latte art e alla mixology.

Bisogna costruire un tema che accompagni tutta la gara. In questo momento sto ancora cercando di capire come approcciare al meglio il percorso tematico da portare alla finale italiana della competizione”.

Ha qualcosa da aggiungere sulle considerazioni espresse da REPORT e sulla Robusta?

Consiglio alle persone di non limitarsi ad ascoltare solo un parere, ma a fare le proprie ricerche e trarre le proprie conclusioni. Bisogna capire e conoscere tutti gli aspetti della questione nel dettaglio e non soffermarsi all’apparenza. Mi piacerebbe che un giorno le degustazioni di caffè fossero pratica comune come quelle del vino.

Non occorre essere dei sommelier professionisti ma è giusto che i clienti abbiano un minimo di formazione. La consapevolezza e il saper bere bene dovrebbero partire dal consumatore finale: questo migliorerebbe la qualità di tutti i prodotti e di conseguenza renderebbe l’intera filiera decisamente migliore”.

Progetti per il futuro? Una scuola di formazione a Genova

Insieme ad AICAF sto organizzando l’apertura di una scuola di formazione a Genova. Il progetto non sarà solo riservata ai professionisti di settore, ma anche ai consumatori che hanno voglia di conoscere uno dei più famosi prodotti della tradizione italiana, con corsi e masterclass interessanti e formativi.

Mi auguro di poter diventare un punto di appoggio anche per aziende, disoccupati e neodiplomati offrendo una formazione autofinanziata da enti terzi”.

Luckin Coffee, l’anti-Starbucks cinese, chiude l’anno con ricavi superiori a €4,5 miliardi (+38,4%)

MILANO – Luckin Coffee brinda a una quarta trimestrale molto positiva, che spinge il fatturato sopra i 4,5 miliardi di euro e il numero di locali a un totale di 22.340 unità. L’ormai celebre catena di caffetterie cinese, considerata – a torto o a ragione – l’anti-Starbucks del paese del dragone chiude l’esercizio 2024 con numeri decisamente importanti. Nel quarto trimestre, i ricavi netti volano a 9.613,3 milioni di renminbi (€1,265 miliardi), con un incremento del 36,1% rispetto al pari periodo del 2023.

Le aperture nette sono state 997, di cui 6 a Singapore. La media mensile di clienti è stata di 77,8 milioni, con un incremento sull’anno del 24,5%.

I ricavi dai locali a gestione diretta sono stati di RMB7.233,8 milioni (€951,9 milioni), in crescita del 41,7%. Unica nota dolente, le vendite a parità di perimetro nei locali a gestione diretta, che registrano un – 3,4%, comunque in netto miglioramento rispetto al -13,1% del precedente trimestre e al -13,5% del pari periodo 2023.

E, soprattutto, anche questa metrica è tornata positiva nell’ultimo mese dell’anno. L’utile operativo è stato di RMB1.419 milioni (€186,7 milioni), più che doppio (+105,5%) rispetto all’anno scorso.

Il margine di utile operativo è stato di 610 punti base in più risultando pari al 19,6%. I ricavi dai locali in partnership sono stati pari a RMB2.045,8 milioni (€269,229 milioni), in crescita a loro volta del 16%.

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Simonelli Group lancia S4S, il bando per creare un incubatore nazionale di startup con progetti innovativi

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – S4S (Simonelli for Startup) è il progetto organizzato e promosso da Simonelli Group -insieme a Visionar srl, – che prevede la creazione di un incubatore nazionale di startup con progetti innovativi e sostenibili. All’interno degli spazi attrezzati del Campus Simonelli Group, alle startup selezionate verrà offerta una formazione specifica per la durata complessiva di 256 ore su temi di gestione aziendale, marketing strategico, pianificazione finanziaria e altre competenze chiave per lo sviluppo di nuove imprese.

Il bando S4S di Simonelli Grou

Alle lezioni teoriche tenute da qualificati docenti UNIVPM, si affiancheranno delle sessioni pratiche guidate da esperti professionisti e manager di Simonelli Group e incentrate su tematiche più specifiche riguardanti i processi di innovazione, la sostenibilità dei processi produttivi, la gestione della qualità e dei servizi.

La data ultima per iscriversi alla call è il 21 marzo 2025. Una commissione costituita da rappresentanti dei vari partner valuterà le candidature raccolte e selezionerà le idee migliori. A partire da aprile e fino a settembre si terranno le lezioni ed i partecipanti potranno utilizzare le aule, le attrezzature ed i laboratori a disposizione al Campus Simonelli Group.

I partecipanti potranno inoltre usufruire di facilitazioni economiche per eventuali esigenze logistiche (trasporto e/o alloggio).

A conclusione del percorso formativo, l’Investment Day darà la possibilità ai partecipanti di presentare idee e progetti ad una platea di potenziali investitori (Istituti di credito, CDP, private equity, altri).

Laddove possibile, Simonelli Group integrerà le idee più promettenti all’interno dei propri prodotti e/o processi, contribuendo in questo modo all’applicazione operativa del progetto.

“Crediamo molto in questo progetto che per noi è un modo di contribuire allo sviluppo di imprenditoria innovativa e di qualità nel territorio, mentre per i partecipanti rappresenta l’occasione unica di ricevere formazione qualificata all’interno di un network di relazioni imprenditoriali, finanziarie e istituzionali che Simonelli Group può garantire”, Marco Feliziani, ceo Simonelli Group.

Per ulteriori informazioni, contatti e adesioni basta cliccare qui

Consorzio promozione caffè spiega come preparare un espresso più sostenibile

MILANO – La sostenibilità parte dai gesti quotidiani, e perfino la preparazione del caffè può diventare un’occasione per adottare comportamenti più attenti all’ambiente. Limitare i consumi energetici e le emissioni nocive nel tempo può generare un impatto positivo, e farlo mentre si gusta una tazzina di caffè rende il tutto ancora più piacevole.

La moka: una tradizione virtuosa secondo Consorzio promozione caffè

Compagna fedele di molti italiani fin dal risveglio, la moka è da oltre 90 anni un’icona del consumo domestico. Ma a differenza di altri oggetti considerati d’epoca, che con il tempo non si sono rivelati amici dell’ambiente, è riuscita a evolversi e a stare al passo con i tempi. Secondo uno studio condotto dall’Accademia dei Georgofili nel 2021 , il modello tradizionale per il fornello a gas ha un’impronta di carbonio contenuta che non supera i 51 g CO2e, mentre quello più moderno idoneo per i piani cottura a induzione rilascia 48 g CO2e consumando 6,8 Wh di energia elettrica .

Per preparare un caffè con la moka che sia buono per il palato ma anche per l’atmosfera basta seguire il Disciplinare della moka firmato dal Comitato italiano del caffè , posizionando la caffettiera sul fornello più piccolo e utilizzando la fiamma contenuta all’interno del diametro della caldaia, con una potenza di gas o di energia elettrica che deve essere contenuta.

Fondamentale non è solo la cottura, ma anche la preparazione: è bene riempire il serbatoio inferiore di acqua fino a filo della valvola di sicurezza, mentre la polvere di caffè deve essere rasa rispetto al filtro a imbuto.

Rispettare le corrette quantità può rivelarsi utile anche per limitare gli sprechi di energia e di emissioni, nonché per preservare il gusto.

Esagerare con la quantità di acqua o con la pressatura della polvere, infatti, non aiuta il liquido a risalire attraverso il filtro, allungando in modo non necessario i tempi di preparazione e quindi i consumi energetici. Il tempo di cottura non supera i cinque minuti: si potrà spegnere la fiamma non appena si avverte l’inconfondibile brontolio, segno della fine dell’erogazione.

Consorzio promozione caffè: risparmiare energia anche con cialde e capsule

Anche chi ama la velocità delle macchine a cialde o capsule, preferite da circa il 65% degli italiani , può imparare a essere virtuoso dal punto di vista energetico. La maggior parte dei dispositivi oggi in commercio è pensata per offrire un’esperienza simile a quella del bar nella comodità di casa ottimizzando il più possibile i consumi di energia elettrica.

La potenza di un apparecchio automatico può variare, in media, tra gli 800 e i 1.200 W, inferiore rispetto ad altri piccoli elettrodomestici di uso quasi quotidiano come la friggitrice ad aria (tra i 1.400 e i 2.000 W) e il phon (tra i 600 i 2.400 W). Per ridurre ulteriormente lo spreco di energia, è consigliabile scegliere una macchina dotata della funzione di spegnimento automatico. Lasciandola nella modalità stand-by, quindi non completamente spenta, assorbe circa 1 W ogni ora: un consumo inutile, in quanto i modelli attuali sia per cialde sia per capsule si scaldano in pochi secondi.

“I consumi continuano a evolvere influenzati da numerosi fattori come la sostenibilità, che oggi determina sempre di più le scelte di acquisto, le abitudini e i comportamenti. Anche per onorare un rito quotidiano di gusto e piacere come il caffè, i consumatori si dimostrano attenti a limitare il proprio impatto sull’ambiente, in particolare dal punto di vista dell’energia e delle emissioni di gas serra”, dichiara Michele Monzini, presidente di Consorzio promozione caffè, che da oltre 30 anni riunisce le principali aziende che producono e commercializzano le diverse tipologie di caffè oltre che i produttori di macchine professionali per l’horeca e fornitori di attrezzatura.

Monzini aggiunge: “Il settore del caffè negli ultimi anni ha affrontato un importante percorso di sviluppo sostenibile ed è un valore aggiunto che le principali modalità di consumo domestico, la più tradizionale moka e le più moderne macchine automatiche, dimostrino di cambiare in questo senso e di inserirsi nel contesto di stili di vita più sostenibili, continuando ad accompagnare gli italiani con l’aroma inconfondibile di questa bevanda”.

Note

[1] Accademia dei Georgofili, Carbon footprint di una tazzina di caffè, 2021.

[1] Il consumo energetico e la produzione di emissioni di CO2 sono riferiti a una tazzina di caffè di 40 ml.

[1] Il disciplinare si riferisce alla bevanda moka, preparata con una caffettiera caricata con caffè tostato e macinato (non con caffè solubile). La caffettiera di riferimento per il metodo di preparazione è una 3 tazze, in vista della sua rappresentatività nel mercato Italia. Per maggiori informazioni: link

[1] “Gli Italiani e il Caffè”, indagine condotta da AstraRicerche per il Consorzio Promozione Caffè a maggio 2023 su un campione di 1.011 intervistati 18-65enni statisticamente rappresentativi della popolazione.

Espresso macchiato: il Codacons chiede l’esclusione dall’Eurovision della nuova canzone del rapper estone Tommy Cash che esplora gli stereotipi italiani

“Espresso macchiato, macchiato, macchiato, por favore” è il ritornello della canzone del rapper Tommy Cash che rappresenterà l’Estonia all’Eurovision, dedicata agli stereotipi con cui vengono rappresentati gli italiani all’estero. Il brano è stato oggetto sin da subito di un acceso dibattito. Lo stesso Codacons è intervenuto chiedendo l’esclusione del brano dalla competizione all’European Broadcasting Union (Ebu). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Il Post.

Espresso macchiato di Tommy Cash

MILANO – Chi frequenta i social network e si interessa di musica pop negli ultimi giorni potrebbe essersi imbattuto in un ritornello che fa: “Mi amore, mi amore, espresso macchiato, macchiato, macchiato, por favore, por favore”. Proviene da “Espresso Macchiato”, una canzone del rapper estone Tommy Cash che cita fin dal titolo una serie di stereotipi tipici del modo in cui gli italiani vengono rappresentati all’estero, tra cui appunto l’abitudine di bere molto caffè espresso.

Anche se circola online già da dicembre, “Espresso macchiato” è stata ripresa e condivisa in Italia da qualche giorno perché è la canzone con cui, sabato scorso, Cash ha vinto la 12esima edizione dell’Eesti Laul, il concorso con cui l’Estonia sceglie il cantante e la canzone che rappresenteranno il paese all’Eurovision Song Contest, la più importante competizione musicale europea, che si tiene a maggio.

Anche il video ufficiale della canzone, in cui Cash estrae un bicchiere di caffè da una busta di carta, lo addolcisce con un cucchiaino di zucchero e poi lo beve con un senso di solennità e piacere ostentato, citando tra l’altro un famoso filmato di Andy Warhol, sta avendo un certo successo: su YouTube ha 1,7 milioni di visualizzazioni.

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Nestlé e Mars investono 27 mln per ridurre le emissioni nel settore lattiero-caseario

Le aziende Nestlé e Mars hanno investito insieme 27 milioni di dollari con il fine di ridurre le emissioni nel settore lattiero-caseario. Il programma quinquennale, denominato Farmer Forward, coinvolgerà circa 2.000 agricoltori. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Cibus Link.

L’investimento di Nestlé e Mars

MILANO – Nestlé e Mars hanno annunciato un investimento congiunto di 27 milioni di dollari per ridurre le emissioni nel settore lattiero-caseario, in collaborazione con Fonterra, una delle principali cooperative lattiero-casearie mondiali. Il programma quinquennale, denominato Farmer Forward, coinvolgerà circa 2.000 agricoltori, fornendo loro strumenti, tecnologie e incentivi finanziari per implementare pratiche più sostenibili.

L’iniziativa si pone l’obiettivo di abbattere le emissioni Scope 3 di Mars derivanti dai prodotti lattiero-caseari di oltre 150.000 tonnellate metriche entro il 2030, rispetto ai livelli del 2015.

Amanda Davies, Chief R&D, Procurement and Sustainability Officer di Mars Snacking, ha sottolineato l’importanza di questo investimento per il supporto finanziario agli agricoltori e per ottenere riduzioni significative delle emissioni.

Parallelamente, Fonterra ha annunciato un nuovo schema di incentivi per gli agricoltori, che sostituirà il precedente accordo con Nestlé del 2023. Il nuovo schema prevede pagamenti aggiuntivi per le aziende agricole che raggiungono specifici obiettivi di sostenibilità.

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SCA Italy: aperte le iscrizioni alle nuove competizioni al Tirreno CT e Horeca Expo Forum

MILANO – SCA Italy ricorda che sono ancora aperte le iscrizioni per partecipare alle nuove competizioni Coffee Triathlon e Latte Art Throwdown 1vs1, che si terranno durante Tirreno CT a Massa Carrara (23-26 febbraio 2025) e Horeca Expo Forum a Torino (16-18 marzo 2025).

Coffee Triathlon

Nel Coffee Triathlon, i partecipanti si sfideranno nella preparazione di un espresso, un caffè filtro e un cocktail (alcolico o analcolico) utilizzando lo stesso caffè. Il vincitore avrà un posto garantito per le selezioni ufficiali SCA Italy per i Campionati italiani baristi 2026, oltre a un premio dedicato.

Latte Art Throwdown

Il Latte Art Throwdown 1vs1 vedrà invece due baristi sfidarsi contemporaneamente nella realizzazione della miglior latte art. Il vincitore accederà direttamente a una delle selezioni ufficiali SCA Italy e un rimborso per le spese di viaggio, oltre a un premio dedicato.

Le competizioni si svolgeranno all’interno di due fiere di settore, che ospiteranno anche un’area dedicata al Villaggio del Caffè, con torrefattori italiani e brand del settore. Il Roasters Village di Massa Carrara è già sold out, con la presenza di Spazio Caffè Firenze, Le Piantagioni del caffè, la Tosteria e Francesco Corona. Mentre per Horeca Expo Forum a Torino sono ancora disponibili pochi posti.

Per iscriversi gratuitamente alle competizioni e visionare i regolamenti è necessario inviare il proprio curriculum a events@scaitaly.coffee.

Gli sponsor di questi eventi sono: XLVI, per le macchine da caffè al Tirreno CT;
La San Marco macchine da caffè al Horeca ExpoForum di Torino; Remidag, per i macinacaffè da Espresso; Fiorenzato All Ground e Pietro grinders, per i macinacaffè per filtro; Pulycaff (Asachimici), Metallurgica Motta, Carraro caffè delle gare di Tirreno CT, Costadoro caffè delle gare di Horeca Expo Forum, Balugani, Oatly e Centrale del Latte.

Gianluca Lavacca, campione Roasting 2025: “Ma il costo della tazzina potrebbe salire del 30%”

Gianluca Lavacca, anima della torrefazione Il Manovale, sca trainer e campione Roasting 2025, che disputerà i mondiali a Houston ad aprile rappresentando l’Italia, analizza la scena del chicco in Italia. Leggiamo di seguito la prima parte dell’intervista pubblicata sul quotidiano la Repubblica.

Il futuro del caffè in Italia secondo Gianluca Lavacca

MILANO – Afferma Lavacca a Repubblica: “Il caffè servito in tanti bar italiani, spesso non rispetta gli standard di freschezza, estrazione e materia prima che definiscono un vero caffè di qualità. La causa è duplice: una scarsa formazione dei baristi e la predominanza di miscele con troppa Robusta, che garantisce crema e corpo ma penalizza aromaticità e complessità”.

Ultimo ad intervenire su una polemica sempre attuale, è Gianluca Lavacca: lui, torrefattore pugliese, ama calarsi nel ruolo del “Davide contro Golia” nel mondo complicato di chicchi e miscele. E pazienza se, come cantavano gli 883, “avrà fatto qualche sgarro a qualche industria di caffè”, sbaragliando la concorrenza e vincendo, a fine gennaio, i campionati italiani di Roasting: infatti toccherà proprio a lui rappresentare l’Italia ai mondiali (World Coffee Roasting Championship) che si svolgeranno dal 25 al 27 aprile a Houston, in Texas.

“Dipende poi da cosa intendiamo per buon caffè”, precisa sempre su la Repubblica. “Se lo valutiamo solo in base al gusto medio del consumatore italiano, la risposta potrebbe essere sì, perché il caffè al bar è radicato nella nostra cultura e molti si accontentano di un’esperienza che risponde alle loro abitudini. Tuttavia, se parliamo di qualità oggettiva, la risposta cambia”.

La sua è una piccola realtà pugliese, “Il Manovale” di Turi, provincia di Bari. Le realtà territoriali – ne è convinto – “producono un caffè dove si privilegiano lotti provenienti da produttori o cooperative, con qualità eccezionale, pratiche sostenibili e tracciabilità completa”.

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Bruno Vanzan: “La formazione è indispensabile per puntare ad un guadagno più elevato”

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MILANO – Bruno Vanzan, bartender campione del mondo di flair competition Bacardi e Martini nel 2008 e primo posto nel 2016 al Campionato mondiale IBA, è stato ospite al Fatturare Fatturare Fatturare Podcast. In questo episodio, disponibile su YouTube, Vanzan ha parlato dell’importanza della formazione nel campo della ristorazione per guadagnare di più.

Bruno Vanzan sulla formazione

Secondo Vanzan, prima di ambire ad avere uno stipendio più alto, bisognerebbe puntare ad incrementare le proprie competenze.

Vanza afferma: “Tutto arriva con il tempo. Un ragazzo appena entrato in questo mondo non può pretendere di avere lo stesso stipendio di chi ha più esperienza”.

Vanzan aggiunge: “Noi possiamo affermare di avere un utile quasi doppio rispetto alla media nazionale. Questo risultato è stato raggiunto grazie alla credibilità che mi sono costruito con il tempo grazie ad eventi e sponsor. Il nostro sogno è quello di essere un’azienda sana che offre un’opportunità di crescita nel lavoro”.

1895 Coffee Designers by Lavazza a Identità Milano 2025 con il microlotto Avanguardia VIII

MILANO – Lavazza conferma la partecipazione a Identità Milano 2025, il Congresso italiano di cucina giunto alla ventesima edizione, a Milano dal 22 al 24 febbraio presso Allianz MiCo, con 1895 Coffee Designers by Lavazza brand nato nel 2020. Una storia ispirata dalla visione in cui l’eccellenza del caffè si trasforma in un rituale in grado di esaltare tutti i sensi. Un universo dove passione, artigianalità e tecnologia si intrecciano con precisione e armonia, nel totale rispetto dello stile italiano e con una particolare attenzione alla sostenibilità.

1895 Coffee Designers by Lavazza tra i protagonisti di Identità Milano 2025

Identità Future, 20 anni di nuove idee in cucina” è il tema di questa edizione del Congresso, a conferma dell’importanza di continuare ad innovare immaginando il futuro del gusto e della ristorazione.

1895 Coffee Designers by Lavazza, in linea con i suoi valori di eccellenza, innovazione e qualità, sarà presente firmando la Lounge Identità Future. All’interno dell’area, un palinsesto ricco di appuntamenti che coinvolge i protagonisti del mondo dell’alta pasticceria, del fine dining e dell’hôtellerie consentendo agli ospiti di immergersi in un viaggio esperienziale nel mondo dei caffè di eccellenza.

Un viaggio unico guidato dai Coffeelier 1895 che accompagneranno gli ospiti nel mondo dello Specialty coffee, in uno spazio progettato da Cierresse e arricchito dalla Classic S de La Marzocco.

Sabato 22 febbraio, alle 10:55, presso il main stage di Identità Golose Ferran Adrià dialogherà sul tema “Mejorando el sistema creativo de elBullirestaurante” esaltando il minimalismo dell’avanguardia. A seguire, Ferran Adrià e Federico Zanasi, Chef di Condividere, ristorante stellato del Gruppo Lavazza, saranno presenti alla Lounge Identità Future.

Il concetto di Avanguardia, elemento chiave nello speech di Ferran Adrià, per 1895 Coffee Designers by Lavazza si traduce nella massima espressione dei caffè d’eccellenza.
In anteprima nazionale, sarà presentato Avanguardia VIII, microlotto estremamente limitato (<330 kg) acquistato all’asta della Cup of Excellence, in cui vengono commercializzati i caffè più pregiati di ogni Paese d’origine.

Avanguardia VIII rende omaggio alla Colombia, varietà Caturra con processo Honey Anaerobic. Un caffè d’eccellenza, che verrà proposto anche estratto in cold brew, esaltandone le note di fichi, albicocca e zucchero filato.

“Identità Golose è un palcoscenico straordinario per raccontare la nostra visione di 1895 Coffee Designers by Lavazza. Un’occasione unica per esplorare e celebrare l’incontro tra i nostri specialty coffee e la cucina d’eccellenza, creando una fusione perfetta fra sapori e innovazione”, ha dichiarato Michele Cannone, Lavazza Brand Away from Home Director.

Cannone aggiunge: “È sempre più evidente la necessità di accrescere la cultura del caffè, trasformandolo da semplice pausa quotidiana a un vero e proprio rito, che ci accompagna dalla colazione al brunch, dal coffee time al fine pasto. Per questo siamo convinti che qualificare l’offerta e sensibilizzare i consumatori sia fondamentale. Per farlo ci avvaliamo dei caffè più pregiati al mondo, le più avanzate tecnologie produttive, la maestria dei nostri Coffee Designer e collaborazioni coi migliori interpreti del fuori casa. Il tutto per creare un’esperienza sensoriale, unica. Questi saranno gli elementi che guideranno il nostro futuro”.

“1895 Coffee Designers by Lavazza nasce proprio con la volontà di evolvere e generare esperienze di eccellenza. Siamo in un momento rivoluzionario nel mondo della ristorazione e del caffè che sta portando cambiamenti rilevanti nei modelli di business, nell’innovazione di prodotto e nel modo di concepire la degustazione. Un’accelerazione senza precedenti che tiene conto di sinergie, contaminazioni e globalizzazione, così come del mutamento dei gusti di appassionati e consumatori, sempre più informati e attenti. Insieme a Identità Golose vogliamo dar vita ad un momento di dialogo e confronto tra professionisti del settore per creare scambio e generare cultura” ha commentato Marco Barbieri, marketing director Italy di Lavazza Group.

Tutti gli appuntamenti vedranno le figure degli chef/pastry chef e dei coffelier 1895 alternarsi per guidare gli ospiti in una esclusiva esperienza di gusto.

Programma

Sabato: dalle 9,30 alle 11,30, e dalle 12,00 alle 15 le creazioni dell’executive pastry chef Cesare Murzilli del Portrait di Milano esalteranno l’armonia degli specialty coffee 1895 dove la perfezione in tazza incontra l’arte del gusto.

Domenica: dalle 9,30 alle 11,30 la collezione di Specialty Coffee 1895 dedicata alla Pasticceria Marchesi verrà accompagnata da una proposta dolce curata dal maître pâtissier Diego Crosara by Marchesi 1824.

Lunedì: dalle 9,30 alle 11,30, Il savoir fair culinario di Elio Sironi di Ceresio 7 firmerà l’eclettico tasting Brunch per 1895 Coffee Designer.

Tutti i giorni dalle 14,30 le creazioni del maestro cioccolatiere Guido Gobino accompagneranno il microlotto Avanguardia VIII, presentato in anteprima.

Infine, durante i giorni del Congresso, nell’area espositiva sarà disponibile, per tutti gli ospiti, uno spazio caffetteria “Un caffè sospeso per Cuba”, gestito da AICEC (Agenzia di Interscambio Culturale ed Economico con Cuba). AICEC è un’associazione senza fini di lucro che collabora con Procuba, l’ente cubano di promozione per gli investimenti stranieri, e con l’ICAP, l’istituto Cubano di amicizia tra i popoli.

I visitatori avranno l’opportunità di degustare preparazioni a base di espresso realizzate con il blend La Reserva de ¡Tierra! Cuba, offerto da Lavazza ed estratto con le macchine superautomatiche professionali fornite da Eversys, e di lasciare un’offerta a loro discrezione.

I proventi delle offerte saranno devoluti da AICEC alle comunità caffeicole cubane colpite dagli uragani Oscar e Rafael. Questo gesto di solidarietà mira a sostenere le comunità che hanno subito gravi danni a causa delle calamità naturali nel corso del 2024
La Reserva de ¡Tierra! Cuba è un blend certificato biologico per espresso dedicato ai professionisti del fuori casa.

Ha un gusto equilibrato, nato dall’incontro di una pregiata selezione di Arabica e Robusta lavate, impreziosito dalla Robusta fermentata fino a 72 ore, che sprigiona note delicate di cacao e un retrogusto dolce. Questo caffè proviene dalle comunità cubane coinvolte in uno dei progetti di sostenibilità della Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza ETS.

Grazie all’uso della tecnologia blockchain, i consumatori possono seguire il viaggio del caffè da Cuba fino alla loro tazzina, così come l’impegno aziendale per la sostenibilità dietro questo progetto.

La scheda sintetica di 1895 Coffee Designers by Lavazza

1895 Coffee Designers by Lavazza è un brand nato ad ottobre del 2020 nel rispetto della grande eredità del Gruppo Lavazza.

1895 Coffee Designers by Lavazza è una storia ispirata dalla visione in cui il caffè d’eccellenza diventa un rito che esalta tutti i sensi. Un universo dove passione, artigianalità e tecnologia si intrecciano con precisione, armonia e con una particolare attenzione alla sostenibilità.

Gli elementi connaturati nella progettualità di 1895 Coffee Designers by Lavazza sono la ricerca del prodotto, proveniente dalle aree più vocate al mondo, selezionato in piccole piantagioni sostenibili dagli esperti coffee designers.

Culla e cuore pulsante del progetto è la Factory 1895 di Torino: progettata da Ralph Appelbaum Associates (RAA), studio americano già ideatore del Museo Lavazza inaugurato nel 2018 a Torino, è il luogo in cui nascono i caffè di 1895 e dove è possibile scoprire il viaggio che i chicchi compiono da terre lontane fino a diventare un’esperienza in tazza.
La collezione attualmente comprende 3 specialty blend, 3 monorigini e 1 microlotto, ognuna delle quali rappresenta al meglio l’interpretazione degli specialty coffee di 1895 by Lavazza.

Il brand mira ad essere un partner per realtà di eccellenza nel settore della pasticceria, caffetteria, ristorazione e hotellerie con le quali condivide i valori di innovazione, heritage, qualità creando esperienze di puro gusto.

La scheda sintetica del Gruppo Lavazza

Lavazza, fondata a Torino nel 1895, è un’azienda italiana produttrice di caffè di proprietà dell’omonima famiglia da quattro generazioni. Il Gruppo è oggi tra i principali protagonisti nello scenario globale del caffè, con un fatturato di oltre 3 miliardi di euro e un portfolio di marchi leader nei mercati di riferimento come Lavazza, Carte Noire, Merrild e Kicking Horse. È attivo in tutti i segmenti di business, presente in 140 mercati, con 8 stabilimenti produttivi in 5 Paesi.

La presenza globale è frutto di un percorso di crescita che dura da oltre 125 anni e gli oltre 30 miliardi di tazzine di caffè Lavazza prodotti all’anno sono oggi la testimonianza di una grande storia di successo, per continuare a offrire il miglior caffè possibile in qualsiasi forma, curando ogni aspetto della filiera, dalla selezione della materia prima al prodotto in tazza.

Il Gruppo Lavazza ha rivoluzionato la cultura del caffè grazie ai continui investimenti in Ricerca e Sviluppo: dall’intuizione che ha segnato il primo successo dell’impresa – la miscela di caffè – allo sviluppo di soluzioni innovative per i packaging; dal primo espresso bevuto nello Spazio alle decine di brevetti industriali sviluppati.

Un’attitudine a precorrere i tempi che si riflette anche nell’attenzione dedicata a temi economici, sociali e ambientali, da sempre considerati fondamentali per orientare la strategia aziendale. “Awakening a better world every morning” è il purpose del Gruppo Lavazza, che ha l’obiettivo di creare valore per gli azionisti, i collaboratori, i consumatori e le comunità in cui opera, unendo la competitività alla responsabilità sociale e ambientale.