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sabato 23 Novembre 2024
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IEG Asia premiata come migliore PMI italiana a Singapore

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Da sinistra: Carlo Costa, cco di IEG, Ilaria Cicero , ceo di IEG Asia e Francesco Santa, international business development director di IEG (immagine concessa)

SINGAPORE – La Camera di Commercio Italiana a Singapore (ICCS) ha premiato IEG Asia Pte. Ltd., società controllata da Italian Exhibition Group (IEG), durante gli ICCS Business Awards ‘24, riconoscendola Migliore PMI italiana a Singapore. La prestigiosa iniziativa evidenzia il ruolo delle imprese nel promuovere le relazioni internazionali e la collaborazione economica tra l’Italia e la Città del Leone.

Le motivazioni del premio

La giuria ha premiato IEG Asia per i suoi investimenti nel settore MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) di Singapore, in particolare attraverso Sigep Asia e SIJE, e per l’impegno nel plasmare il panorama di business della Città del Leone e promuovere la collaborazione con l’Italia.

A ricevere il premio alla presenza dell’ambasciatore italiano a Singapore, Dante Brandi, del direttore dell’Italian Trade Agency (ICE) a Singapore, Giorgio Calveri, dei leader e rappresentanti delle comunità imprenditoriali italiane e singaporiane, sono stati Ilaria Cicero , ceo di IEG Asia e Francesco Santa, international business development director di IEG. Presente Carlo Costa, cco di IEG.

Le dichiarazioni e i dati

“Ringrazio ICCS e coloro che hanno sostenuto IEG Asia in questo percorso di crescita in una città in cui sempre più aziende italiane approdano e che rappresenta il più importante hub economico di tutta l’area ASEAN” ha dichiarato Ilaria Cicero. “In poco più di un anno, IEG Asia ha acquisito manifestazioni nei settori F&B, horeca e Gioielleria da un organizzatore locale e da uno internazionale, anche con il supporto e la consulenza di Algebra Pte. Ltd. di Singapore. Numerose le sfide affrontate, altre ci attendono: continueremo con tenacia e professionalità a espandere il nostro business a Singapore e nei Paesi ASEAN”.

“Questo premio ci onora. Ed una conferma del nostro impegno nel portare l’eccellenza italiana nel mondo, in particolare a Singapore, la prima destinazione delle esportazioni del nostro Paese nel Sud-Est asiatico che nel 2023 hanno superato i 2,8 miliardi di euro (+16,9%)” ha aggiunto Francesco Santa. “È il risultato del lavoro e della passione del nostro team, e della fiducia e supporto dei nostri partner e clienti”.

“Secondo le stime del Ministero del Commercio e dell’Industria, l’economia di Singapore è cresciuta del 2,7% nel Q1 del 2024: più velocemente di quanto fatto nel Q4 del 2023. Anche alla luce di questi numeri – ha sottolineato Carlo Costa – questo riconoscimento è importante, oltre a dimostrare che lo ‘spirito IEG’, che ci motiva ad affrontare il mercato con curiosità, professionalità, gioco di squadra e attenzione ai dettagli, è vincente anche lontano dal nostro headquarter, sempre fortemente connesso a tutte le sedi del Gruppo”.

Oltre Singapore: IEG l’unica italiana nella classifica globale Stax

E nel frattempo arriva un altro importante riconoscimento: Italian Exhibition Group è per il secondo anno consecutivo l’unico italiano tra i primi 27 player fieristici nel mondo inseriti nella prestigiosa classifica di Stax – realtà di consulenza strategica globale – basata sul fatturato prodotto esclusivamente da fiere dirette degli organizzatori.

Rilevante anche il fatto che quattro delle prime 27 posizioni della classifica sono occupate da partner industriali o commerciali di IEG che proietta le industry leader del Gruppo in aree geografiche strategiche come Medio Oriente e Americhe.

Informa è infatti collocato da Stax al primo posto ed è partner di IEG con JGT in Dubai dedicata alla filiera dell’oro e del gioiello. Così come partner di IEG sono Koelnmesse (per Sigep China), mentre Deutsche Messe è partner di IEG in Messico e Canada. Presente in classifica anche Nürnberg Messe, che nel quartiere fieristico vicentino di IEG organizza Focus on PCB.

Starbucks: Molly Liu viene nominata unico amministratore delegato in Cina

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Il logo di Starbucks

Il colosso statunitense Starbucks ha nominato Molly Liu come amministratore delegato in Cina. Liu era già stata nominata co-ceo nel 2023 insieme a Belinda Wong, che rimarrà presidente, secondo il rapporto. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maria Vincenza D’Egidio per il portale d’informazione Business24.

Molly Liu è l’unico amministratore delegato in Cina

PECHINO – Starbucks ha nominato Molly Liu come unico amministratore delegato della sua divisione cinese, ha riferito Bloomberg News, citando un messaggio sul suo canale WeChat.

La nomina arriva nel contesto di un riassetto della gestione, secondo il rapporto. Liu è stata nominata co-CEO nel 2023 insieme a Belinda Wong, che rimarrà presidente, secondo il rapporto.

Starbucks ha sempre incrementato la sua presenza in Cina da quando ha aperto il suo primo negozio nel China World Trade Building, a Pechino, nel 1999.

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Trismoka apre le porte dell’azienda per la Giornata internazionale del caffè

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La sede di Trismoka (immagine concessa)

PARATICO (Brescia) – Il caffè è un rito quotidiano, forse tra i più popolari al mondo, come ci raccontano le circa 2.5 miliardi di tazze che ogni giorno vengono bevute. Un’esperienza, per usare un termine più consumer ed oggi molto in voga, che parte dalla tazza e si estende a tutti i sensi, diventando per ognuno memorabile a modo suo: nel piacere e nell’energia dell’espresso al mattino, nella calma di un caffè filtro, negli aromi e nei ricordi che rievoca una moka fatta in casa.

Trismoka per la Giornata internazionale del caffè

Molte volte, tuttavia, c’è poca consapevolezza sul viaggio straordinario che questo prodotto affronta per arrivare fino a noi. Vi siete infatti mai chiesti quale mondo ci sia dietro ad una tazzina di caffè? Martedì 1° ottobre sarà la Giornata Internazionale del Caffè, ed in occasione di questa ricorrenza celebrata in tutto il mondo, Trismoka apre gratuitamente le proprie porte a tutti coloro vogliano approfondire la loro conoscenza della bevanda calda più consumata al mondo.

Prenotandosi con una semplice mail all’indirizzo scuola@trismoka.it, sarà infatti possibile partecipare ad una delle due visite guidate (10-11 e 15.30-16.30) con degustazione della giornata: un’opportunità unica per scoprire e conoscere la lunga filiera che dai Paesi del Sud del mondo parte per arrivare fino a noi. Una supply chain che interpella diversi attori e che mai come in questo momento storico sta affrontando cambiamenti e difficoltà.

Azienda a tradizione famigliare con sede a Paratico, sulle sponde del Lago d’Iseo, da oltre 40 anni Trismoka si impegna nella diffusione della cultura del buon espresso. Lo fa selezionando e lavorando le migliori origini di caffè, investendo nella formazione e curando ogni espresso come una piccola opera d’arte.

Oggi l’azienda continua a crescere – in Italia e all’estero – avendo come focus qualità e sostenibilità, due valori che trovano concretizzazione, per fare solo l’esempio più recente, nel progetto Miss Moka: uno specialty coffee nato da un’iniziativa mirata a creare rapporti virtuosi con le coltivatrici che lavorano nelle piantagioni da cui proviene il caffè crudo Trismoka.

Commenta così il patron Paolo Uberti: “È un grande piacere per noi poter ospitare chi verrà a trovarci. Sarà un modo per presentarci e mostrare la passione e dedizione che mettiamo ogni giorno nel nostro lavoro. Un’occasione unica per scoprire da vicino questo straordinario percorso e per condividere con i nostri visitatori l’amore per il caffè di qualità”.

Non resta dunque che prenotarsi per festeggiare insieme l’International Coffee Day 2024 e scoprire le storie che si nascondono ogni giorno dietro un espresso perfetto.

Il Gran Caffè Gambrinus dà il via al contest fotografico per l’International Coffee Day

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Gambrinus Napoli locali storici guida
L'ingresso della caffetteria Gambrinus di Napoli

Per la Giornata internazionale del caffè del primo ottobre, il Gran Caffè Gambrinus promuove un contest fotografico per la valorizzazione e la promozione della candidatura Unesco del rito dell’espresso. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano Napoli Village.

Il contest fotografico del Gran Caffè Gambrinus

NAPOLI –  Martedì 1° ottobre al Gran Caffè Gambrinus si celebra il caffè con un contest fotografico e la “Comunità del rito del caffè espresso italiano” promuove la raccolta fondi per Telethon. Una mattinata densa di appuntamenti quella di martedì 1° ottobre, quando si festeggia la Giornata internazionale del caffè introdotta nel 2015 su iniziativa dell’Italian Coffee Organization.

Per l’occasione il Gran Caffè Gambrinus promuove un contest fotografico finalizzato alla valorizzazione della celebre bevanda e alla promozione della candidatura UNESCO del rito e della cultura dell’espresso italiano.
Durante l’evento verranno raccolti i fondi a favore di Telethon attraverso la campagna benefica “un caffè sospeso per …”.
La Comunità del rito del caffè espresso italiano, prendendo spunto dall’usanza tutta napoletana del caffè sospeso, in occasione della Giornata internazionale del caffè ha organizzato appunto una raccolta fondi destinata a supportare i progetti della Fondazione Telethon. In pratica le donazioni avverranno attraverso un apposito Qrcode disponibile sulle locandine della Giornata internazionale del caffè. Sarà l’occasione per raccogliere firme a sottoscrizione della Carta dei Valori.
I partecipanti dovranno scattare foto a “tema caffè”: gli scatti dovranno raccontare il rito sociale del caffè, un vero e proprio momento di condivisione e di convivialità.
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Babbel celebra il primo ottobre e spiega come ordinare la tazzina in giro per il mondo

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Il caffè nel mondo (immagine concessa)

MILANO – Dal Medio Oriente all’Europa, la cultura del caffè si è diffusa in tutto il mondo consolidandosi attraverso rituali condivisi, preferenze di preparazione: dalla moka alle cialde, fino all’ultima tendenza dello “steeped coffee” in bustine da tè. Innumerevoli varianti soddisfano ogni gusto, con aggiunte che spaziano dai liquori alla panna.

In occasione della Giornata internazionale del caffè, che si celebrerà il 1° ottobre, Babbel – ecosistema leader nell’apprendimento delle lingue – ha stilato un elenco di espressioni da conoscere per ordinare diverse gustose varianti e ha raccolto alcune curiosità insolite per celebrare la ricchezza culturale di questa iconica bevanda.

Pausa caffè: le espressioni internazionali da conoscere

Come afferma Sofia Zambelli, linguista e Curriculum Manager di Babbel Live, chi si avvicina al mondo del caffè si trova davanti, da un lato, a una varietà di usanze e denominazioni locali e, dall’altro, a una rete di tradizioni condivise che uniscono realtà anche molto distanti tra loro.

Se a Trieste, ad esempio, città conosciuta per la sua cultura caffettiera, chiedere un “nero” equivale a ordinare un espresso, e chi ordina un “cappuccino” probabilmente si vedrà servire un caffè macchiato (il classico “capo”), chi in Puglia richiede un “espressino” non riceverà un caffè ristretto, ma un espresso arricchito da una piccola quantità di schiuma di latte.

Al contrario, altre espressioni collegano luoghi lontani come Napoli e Bruxelles: l’usanza squisitamente partenopea del “caffè sospeso”, che consiste nel pagare in anticipo un caffè al banco a chi non se lo può permettere, in segno di solidarietà, si è fatta strada infatti anche in Belgio, dove ha assunto il nome di “café suspendu”.

  • Il galão in Portogallo: il caffè è parte integrante della cultura portoghese, dove è facile trovare “cafés” (locali tipici) soprattutto lungo le strade delle grandi città come Porto e Lisbona. Una delle ordinazioni più comuni in questi posti è il galão: simile al “milchkaffee” (“caffè macchiato”) in Germania o al “café au lait” (“caffèlatte”) in Francia, viene servito in alti bicchieri di vetro molto eleganti con tre parti di latte ed una di espresso. Il galão si traduce letteralmente con il termine “gallone”, il distintivo sulla manica o sul cappuccio delle uniformi militari; si sostiene infatti che l’associazione con la bevanda sia dovuta alla quantità di caffè utilizzata corrispondente alla larghezza del “galão” delle divise. In Olanda, lo stesso concetto si ritrova nel “koffie veerkerd”, traducibile con “caffè sbagliato” per via della maggiore quantità di latte presente rispetto alla minore dose di caffè.
  • Il karsk in Norvegia: nei “kaffeebar” norvegesi si conservano tradizioni dalle origini remote per preparare il “karsk” (dall’aggettivo “karskr” che, nell’antica lingua norvegese, significava “salutare/vigoroso”), una tipica bevanda a base di caffè con una correzione alcolica, simile al noto “Irish coffee” in Irlanda, ma non accompagnato dalla crema e servito in un modo assolutamente unico. Sul fondo della tazza viene infatti inserita una moneta, si aggiunge poi il caffè finché questa non è più visibile e successivamente si continua a versare liquore finché la moneta non riapparirà in superficie.
  • Il kapuziner in Austria: le caffetterie austriache sono luoghi che ricordano i salotti di casa, posti in cui non si beve un caffè di corsa la mattina, ma si gusta senza fretta mentre si legge un libro o si ascolta della musica in compagnia. Il “kapuziner” è senz’altro una delle varianti più gustose da ordinare in questi luoghi: servito in una tazza, è la versione austriaca nonché l’antenato del “cappuccino” italiano. La prima menzione documentata della parola risale infatti ai menù di Vienna del XVIII secolo, dove il “kapuziner” veniva descritto come “caffè con panna e zucchero”. La bevanda ha un caratteristico colore marrone simile a quello degli abiti indossati dai frati cappuccini che ne avrebbero ispirato il nome.
  • Il café con hielo in Spagna: date le alte temperature che caratterizzano le estati in Spagna, non sorprende la popolarità del “café con hielo” (“caffè con il ghiaccio”): leggermente più lungo di un espresso, viene servito con dei cubetti di ghiaccio in un bicchiere a parte in cui viene versata direttamente la bevanda calda zuccherata a piacere. A Valencia è anche noto come “café del tiempo” e può essere accompagnato, oltre che dai cubetti freddi, anche da una fetta di limone: questa espressione si riferisce infatti alla temperatura “ambiente” (“del tiempo”) che si raggiunge grazie ai cubetti di ghiaccio.
  • Il kaffeost in Svezia: nelle pasticcerie svedesi (“konditorier”), la “pausa caffè” diventa una vera e propria filosofia di vita: con il termine “fika” si fa infatti riferimento ad un momento molto importante per la cultura svedese, “una pausa dal lavoro” vissuta come l’opportunità di rallentare i ritmi della giornata sorseggiando una bevanda calda come, per esempio, il tradizionale “kaffeost”. Letteralmente “caffè e formaggio”, si tratta di una tazza di caffè bollente, dal gusto amaro, servita insieme a dei cubetti di formaggio locale da immergere all’interno della bevanda. Un abbinamento tanto insolito quanto originale che si può anche ritrovare in Finlandia, dove il “kahvi” (“caffè” solitamente servito in una tazza di legno) viene accompagnato dal “leipäjuusto” (traducibile come “pan-formaggio”).
  • Il kafes ellinikos in Grecia: visitando un “kafenion” (“caffetteria”) greco, bisogna cogliere l’occasione per gustare il tradizionale “kafes ellinikos” (letteralmente “caffè greco”), una bevanda che si distingue per il metodo di preparazione di derivazione yemenita. Invece di essere tostato, come per esempio avviene nei “coffee roasters” in Inghilterra, il caffè viene direttamente bollito in un “briki”, un bricco di ottone con un lungo manico. Durante l’ebollizione si dovrà formare della “kaimaki” (la “schiuma”) da lasciar scaldare fino a quando non raggiungerà il bordo del bricco, in seguito poi si dovrà aspettare che i residui del caffè si raccolgano sul fondo prima di assaporarlo in tutta la sua intensità.

Il caffè in Italia, tra rituali e tradizioni

Il Belpaese vanta sicuramente una lunga storia legata al caffè tanto da essersi diffuse innumerevoli tradizioni legate a questa iconica bevanda.

Emblematica e difficile da trovare in altri paesi, per esempio, è l’abitudine di bere il caffè espresso in piedi al bancone del bar, sia per iniziare la giornata sia per una pausa energizzante. Il cappuccino invece, secondo la tradizione italiana, andrebbe bevuto esclusivamente a colazione, magari accompagnato da un dolce come una brioche e dei biscotti. Altrettanto centrale è la moka, metodo tipico della cultura italiana di fare il caffè in casa che simboleggia in tutto il mondo la convivialità e l’ospitalità.

Per approfondire meglio il tema, è possibile prendere parte alle varie lezioni online Babbel Live dedicate al mondo del caffè, come ad esempio “En la cafeteria” per imparare ad ordinare il caffè in spagnolo, oppure “Order at a café” per cimentarsi nel lessico inglese legato al caffè e al cibo.

La scheda sintetica di Babbel

Babbel sviluppa e gestisce un ecosistema di esperienze di apprendimento linguistico online interconnesse ed è guidato dallo scopo di creare comprensione reciproca attraverso il linguaggio. Ciò significa creare prodotti che aiutino le persone a connettersi e comunicare tra culture diverse.

I prodotti Babbel App, Babbel Live, Babbel Podcasts e Babbel for Business si concentrano sull’uso di un nuovo linguaggio nel mondo reale, in situazioni reali, con persone reali. E questo metodo funziona: gli studi di linguistica presso istituzioni come la Michigan State University, la Yale University e la City University di New York hanno dimostrato l’efficacia dei metodi di apprendimento linguistico di Babbel.

La chiave è un misto di umanità e tecnologia. Babbel offre più di 60.000 lezioni in 14 lingue, sviluppate da 200 esperti di didattica, analizzando continuamente i comportamenti degli utenti per modellare e modificare l’esperienza degli studenti.

Ciò si traduce in un costante adattamento dei contenuti interattivi con lezioni dal vivo, giochi, podcast e video che facilitano la comprensione di una nuova lingua, dallo spagnolo all’indonesiano. Poiché Babbel è per tutti, il suo team è tanto vario quanto il suo contenuto.

Dalla sua sede di Berlino e dal suo ufficio negli Stati Uniti a New York, 1.000 persone di oltre 80 nazionalità rappresentano i background, le caratteristiche e le prospettive che rendono unico ogni essere umano. Babbel ha venduto più di 16 milioni di abbonamenti creando una vera connessione con gli utenti.

Premio Lady Amarena: la finale a Bologna, l’1/10

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LOGO LADY AMARENA
LOGO LADY AMARENA

BOLOGNA – Si svolgerà a Bologna la sfida finale tra le migliori bartender del mondo: martedì 1° ottobre, nella splendida e prestigiosa cornice del quattrocentesco “Palazzo Grassi”, tredici professioniste della miscelazione, provenienti da altrettanti Paesi, si contenderanno a suon di cocktail il Premio Lady Amarena International 2024, dal 2015 l’unico riconoscimento internazionale riservato alle barladies, un piccolo esercito di donne che, sfidando pregiudizi e luoghi comuni, è impegnato a innovare profondamente il settore della miscelazione.

Ispirato alla figura di Rachele Fabbri, che inventò oltre cento anni fa la ricetta dell’Amarena Fabbri e contribuì alla fortuna dell’azienda di famiglia, il Premio ha come obiettivo quello di accendere i riflettori sulla forza delle donne, sulla loro capacità di superare ostacoli e impedimenti che troppo spesso persistono in molti contesti professionali, a partire da quello del beverage, in ogni angolo del globo.

“Lady Amarena – ha commentato Nicola Fabbri, amministratore delegato dell’azienda e patron del concorso – è un’iniziativa vitale per promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne nel mondo della mixology. Celebrando i loro successi e promuovendo il loro lavoro, il Premio aiuta a rompere le barriere e sfida lo status quo. Inoltre, promuove il consumo responsabile di alcool, sottolineando l’importanza della qualità del cocktail che è un antidoto all’eccesso, mettendo a frutto sensibilità squisitamente femminili”.

Particolarmente significativa, quest’anno, la presenza al concorso dell’Asia, con Singapore, Corea del Sud, Taiwan e l’importante ritorno di due Paesi di grande rilevanza come Hong Kong e Cina.

Per l’Europa si segnala la novità dell’Ungheria, mentre si confermano la Spagna, la Germania, l’Austria, la Svizzera, la Polonia e la Romania, oltre ovviamente all’Italia. In totale sono stati presentati quasi 200 cocktail. Nella serata bolognese le finaliste delle rispettive nazioni si sfideranno preparando cocktail che abbiano almeno uno di questi ingredienti: Gin Fabbri, Marendry e sciroppo di Amarena Fabbri.

A giudicare gusto e aspetto del drink, oltre che replicabilità e capacità di raccontare e valorizzare la propria proposta, una giuria tecnica composta, tra gli altri, da Leo Ko, campione del mondo WCC IBA 2023, Anna Knorr, flair bartender nel Guinness World Record dell’Accademia Barschule München di Monaco di Baviera e Giacomo Giannotti, titolare del cocktail bar Paradiso, che ha ricoperto il primo posto per molti anni nella classifica dei World’s 50 Best Bar.

La serata sarà presentata da un altro campione mondiale, nonché personaggio televisivo e personalità di spicco nel mondo della mixology italiano, Bruno Vanzan, che condurrà insieme a Federica Geirola, già Lady Amarena Italia 2021-22 e head bartender del Singer Palace di Roma.

Prevista infine la partecipazione della vincitrice del Premio riservato alle scuole alberghiere, Lady Amarena Junior 2024, Giorgia Cullurà, che porterà sul palco la sua proposta analcolica.

Paesi coinvolti e finaliste di Lady Amarena:

1. Italia, Francesca Aste

2. Spagna, Laura Merino Herreros

3. Germania, Lisa Neubauer

4. Austria, Sabrina Schonau

5. Svizzera, Chiara Panaia

6. Polonia, Olga Palamarchuk

7. Ungheria, Szintia Franzony

8. Romania, Oana Alexandra Pirvu

9. Singapore, Ashley Ho

10.Corea, Seoyeon Cho

11.Taiwan, Riley Lin

12.Hong Kong, Jing Jen Ho

13.Cina, Hua Ling Lee

Gise Caffè stringe la partnership con Baratti&Milano

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Le miscele Gise (immagine concessa)

GAGGIO MONTANO (Bologna) – E’ una collaborazione di grande successo quella nata tra Gise Caffè e Baratti&Milano, la dolcezza del cioccolato si coniuga ai sapori forti del caffè Gise per esaltare i diversi aromi dei blend. I cioccolatini realizzati con sapienza artigianale dallo storico brand piemontese, nato a metà dell’800, sono il tocco di classe che arricchisce le novità dell’azienda di Gaggio Montano.

La sua gamma che vanta i classici cremini, i gianduiotti e nocciolatini ma anche le varianti dark ed extra dark accompagnano le diverse tipologie di caffè selezionate dagli esperti di Gise Caffè.

Gusto e benessere sono i pillars su cui si poggiano le iniziative di Gise Caffè, dopo le tisane in capsule nate in collaborazione con l’Istituto Erboristico L’Angelica, adesso si punta a valorizzare il rito del caffè in chiave anche salutista: secondo uno studio danese condotto dalla School of Public Health, nonostante la caffeina abbia proprietà eccitanti se assunta in dosi moderate e quotidianamente, può solo fare bene al cuore e accompagnata al cioccolato fondente e aiuta anche contro la fibrillazione atriale.

“E’ una collaborazione che abbiamo voluto fortemente – sottolinea Giovanni Zaccanti, fondatore di Gise Caffè – il momento del caffè è un rito e come tale ha bisogno della migliore qualità. Dal bicchiere d’acqua bevuto prima per preparare il palato alle sensazioni del caffè, al cioccolatino gustato dopo, ogni attimo non è lasciato al caso. – Spiega Zaccanti – C’è uno studio ben preciso dietro ogni elemento e inziativa che portiamo avanti, Baratti&Milano è un’azienda storica di altissima qualità e artigianalità che si sposa in maniera magistrale con i nostri caffè. Ci auguriamo che questa partnership sia duratura e che porti nelle case dei coffee lovers benessere e gusto”.

Le capsule dei diversi blend coffee, realizzate da Gise Caffè sono compatibili esclusivamente con il sistema Gise Technology, presente nella macchina Aura, Made in Italy e progettata dai professionisti dell’azienda di Gaggio Montano, e adesso anche reperibili online attraverso il nuovo shop online dell’azienda.

Christina Meinl, 5ª generazione Julius Meinl: “Il nostro futuro sarà sostenibile ed innovativo”

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Christina Meinl

VIENNA – Christina Meinl, quinta generazione della famiglia Julius Meinl, condivide le sue riflessioni sul futuro dell’azienda, concentrandosi in particolar modo sull’aspetto della sostenibilità nella catena di approvvigionamento e sulle competizioni di caffè che stanno lentamente plasmando e cambiando l’industria. Di seguito riportiamo le sue considerazioni.

Recentemente l’azienda ha aderito all’iniziativa green coffee&climate. Cosa significa per Julius Meinl assumere un ruolo così proattivo in termini di sostenibilità?

“Nel 2022, come azienda familiare, abbiamo celebrato 160 anni e pensiamo costantemente alla prossima generazione: questo è il motivo che ci ha spinto ad entrare nell’iniziativa coffee&climate. Il cambiamento climatico sta cambiando inesorabilmente la nostra industria ed è interamente nostra responsabilità, oltre che priorità, agire nel pieno rispetto della sostenibilità.

Abbiamo anche un altro programma chiamato “Julius Meinl Generation Program” in cui mi sono impegnata, anche nei confronti dei miei figli, per garantire e fare tutto ciò che è in mio potere per lasciar loro in eredità un mondo pulito. Nel Generation Program, questo significa includere le piantagioni di caffè.

Questo progetto è attualmente attivo in Colombia e Uganda. L’anno prossimo coinvolgeremo un altro Paese”.

Christina Meinl, come stanno plasmando le competizioni il mondo del caffè? Questi eventi aiutano a diffondere il caffè specialty?

“Qualche anno fa ero presidente della Specialty Coffee Association e ci siamo concentrati in modo particolare sulla qualità del caffè. Penso che tutto aiuti a migliorare la qualità complessiva e a garantire una maggiore competenza nella gestione e nell’estrazione della tazza finale per il consumatore.

Le piantagioni di caffè possono produrre la miscela perfetta, ma poi si può rovinarla se non la si estrae bene alla fine.

Ogni passaggio è importante per gustare una buona tazza di caffè e le competizioni ci fanno rendere conto di quanto sia cruciale per un barista essere più che competente. Sono entusiasta di questa prima edizione della Julius Meinl Barista Cup, perché trovo affascinante vedere l’esperienza e la passione dei concorrenti all’opera.

Per esempio, per competere nel World Coffee Championship, i baristi devono allenarsi per almeno un anno. Le competizioni aiutano anche il cliente a comprendere meglio il prodotto e ad apprezzare di più blend speciali e originali. È per questo che sono una grande sostenitrice di competizioni come questa: rappresentano il meglio della coffee community”.

Christina Meinl, lei rappresenta la quinta generazione dell’azienda: quali sono i maggiori cambiamenti che ha visto nel corso degli anni?

“Il cambiamento principale che ho visto è una spinta maggiore verso la sostenibilità, che è un valore forte per Julius Meinl, soprattutto in termini di coltivazione, confezionamento e approvvigionamento. Stiamo lavorando affinché tutti i nostri imballaggi siano compostabili o riciclabili.

Nella nostra torrefazione abbiamo un exhanger speciale: quest’ultimo, quando si utilizza il calore per il processo di tostatura, riscalda anche gli uffici durante l’inverno e li raffredda durante l’estate.

Abbiamo anche pannelli solari sui tetti dei laboratori di produzione. Questo è senza dubbio il più grande cambiamento nell’azienda, combinato con un focus negli ultimi 10 anni sulla qualità del caffè specialty e con diverse origini”.

Quali sono i prodotti più venduti per il mercato italiano?

“L’anno scorso abbiamo lanciato tre referenze Bio Fairtrade, fortemente in linea con il nostro posizionamento sulla sostenibilità.

Amo il gusto del caffè, ma anche il fatto che sia biologico e certificato Fairtrade. È molto popolare e le vendite stanno crescendo rapidamente in Italia”.

Cosa ci può dire sul futuro di Julius Meinl?

“La combinazione che rappresenterà Julius Meinl in futuro sarà la sostenibilità e l’innovazione.

Tutto ciò che faremo sarà prodotto in modo consapevole, tenendo conto di vari fattori: dalla sostenibilità, ai prodotti e alla qualità, combinati con l’innovazione e anticipando ciò che le prossime generazioni desiderano, considerando nuovi metodi di estrazione, nuovi profili di gusto approcci diversi al caffè.

Prendiamo ad esempio la cascara, il tè ottenuto dal frutto del caffè. Si mette il frutto del caffè nella tazza e lo si prepara ad infusione come una tazza di tè. L’innovazione è cruciale per la nostra azienda, proprio come la sostenibilità”.

La borsa di San Paolo lancia un nuovo contratto futures per il caffè robusta brasiliano

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Foto di gruppo per il via del nuovo contratto (credits: Abics)

MILANO – Mentre la borsa di Londra è ai massimi storici, il Brasile annuncia la nascita di un nuovo mercato a termine per la quotazione del caffè robusta. Lunedì 23 settembre, la borsa di San Paolo del Brasile B3 (precedentemente nota come BM&FBOVESPA) ha inaugurato il suo contratto conilon/robusta. Il nuovo contratto (codice di negoziazione: CNL) avrà per oggetto il caffè verde di produzione brasiliana, coffea canephora, tipo 7/8 o migliore, per consegna nella città di Vitória, capitale dello stato di Espírito Santo, massimo produttore di caffè robusta del Brasile, con un raccolto secondo soltanto a quello dell’intero Vietnam.

Il prezzo delle quotazioni è espresso in reais per sacco.

I lotti sono di 100 sacchi da 60 kg, pari a 6 tonnellate. I mesi di scadenza: gennaio, marzo, maggio, luglio, settembre e novembre. Il contratto consentirà la consegna fisica del sottostante.

La prima operazione sulla borsa è stata realizzata dal colosso cooperativo Cooabriel di São Gabriel (Bahia)

Il consulente commerciale José Carlos de Azevedo ha dichiarato che la nuova borsa paulista accelererà la predisposizione dei meccanismi di copertura del rischio della cooperativa, che conta 7.800 associati.

“Nella produzione e commercializzazione di qualsiasi prodotto agricolo è molto importante disporre di uno strumento di fissazione del prezzo per le vendite a termine” ha commentato Marielle Brugnari, responsabile materie prime di B3.

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Scotsman Ice annuncia la nuova partnership con la Bruno Vanzan Academy

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Il bartender Bruno Vanzan (immagine concessa)

MILANO – Scotsman Ice, leader mondiale nella produzione di macchine per il ghiaccio, annuncia una nuova e prestigiosa partnership con la Bruno Vanzan Academy, fondata dal celebre bartender di fama internazionale, Bruno Vanzan. Questa collaborazione segna un passo importante nel settore del bartending professionale, unendo la qualità e l’innovazione delle macchine per il ghiaccio Scotsman con l’esperienza formativa e creativa di una academy che ha come obiettivo diventare un punto di riferimento del settore in Italia e in Europa.

Scotsman Ice: unione di eccellenze

La partnership tra Scotsman Ice e la Bruno Vanzan Academy nasce dalla comune volontà di elevare gli standard nel mondo del bartending e della mixology.

Bruno Vanzan all’opera (immagine concessa)

Grazie alle soluzioni all’avanguardia di Scotsman Ice, che garantiscono ghiaccio di alta qualità per ogni esigenza professionale, e all’approccio innovativo e formativo della Bruno Vanzan Academy, i bartender di domani potranno accedere a risorse uniche per migliorare le loro competenze e creare drink indimenticabili.

Il ghiaccio scelto per questa collaborazione è il cubetto Gourmet da 20g, il migliore per il mondo della Mixology, perchè totalmente trasparente, ideale per la corretta diluizione e il raffreddamento delle bevande.

“Siamo estremamente entusiasti di collaborare con la Bruno Vanzan Academy,” ha dichiarato Simone Buratti, marketing manager di Scotsman Ice. “Condividiamo la stessa passione per la qualità e l’innovazione, valori che sono alla base del nostro successo. Questa partnership ci permetterà di supportare i bartender in tutta Italia oggi e in Europa in futuro, offrendo loro strumenti e formazione di eccellenza.”

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Scotsman Ice in collaborazione con la Bruno Vanzan Academy (immagine concessa)

L’obiettivo principale della collaborazione è quello di fornire ai bartender professionisti e aspiranti tali, l’accesso a tecnologie di produzione del ghiaccio di altissima qualità e a un’educazione specializzata che promuova creatività, precisione e innovazione.

Attraverso workshop, corsi e dimostrazioni pratiche, la Bruno Vanzan Academy utilizzerà le macchine per il ghiaccio Scotsman per formare la prossima generazione di bartender, rendendo ogni drink una vera opera d’arte.