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sabato 23 Novembre 2024
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Kimbo per la giornata festeggia il caffè a Napoli con un concerto al Conservatorio di San Pietro a Majella

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La Sala Scarlatti del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella, a Napoli (foto concessa) kimbo
La Sala Scarlatti del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella, a Napoli (foto concessa)

NAPOLI – In occasione della Giornata Internazionale del Caffè, martedì 1° ottobre 2024, alle 18, la Sala Scarlatti del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella, a Napoli, ospita il primo “Concerto per Kimbo”, protagonisti Davide Fedele (clarinetto), Fabiana Iovene (violoncello), Giusy Lo Sapio (percussioni), Camilla Mancuso (pianoforte), Lorenzo
Marrone (chitarra), Mattia Raimo (mandolino), Gaetano Rizzo (sassofono) ovvero i sette studenti del Conservatorio che hanno vinto le Borse di Studio bandite da Kimbo con Ciccio Merolla per l’anno accademico 2023/24.

In programma musiche di Costantino Bertucci, Hector Villa-Lobos, Raffaele Calace, Johann Sebastian Bach, Béla Kovàcs, Robert Schumann, Astor Piazzolla, Emmanuel Sejourne che sono state scelte e saranno eseguite dagli stessi sette giovani musicisti, con un finale a sorpresa che prevede la partecipazione straordinaria dell’artista e percussionista Ciccio Merolla.

Nel corso del concerto, condotto dal giornalista Ciro Cacciola, i musicisti saranno premiati pubblicamente da Gaetano Panariello, direttore del Conservatorio di Napoli, da Mario Rubino, Presidente di Kimbo S.p.A., e da Ciccio Merolla.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Kimbo, il progetto

Lo scorso 1° ottobre 2023 Kimbo e Ciccio Merolla hanno intrapreso un percorso di collaborazione teso a valorizzare i legami col territorio in cui operano, rispettivamente, in ambito industriale e artistico.

Panariello e Merolla con i 7 studenti durante le prove del Concerto per Kimbo nella Sala Scarlatti del Conservatorio (foto concessa)

Tale forma di collaborazione si sostanzia nell’impegno di realizzare opportunità di sostegno ai giovani musicisti campani che intendano formarsi sul territorio e coltivare la bellezza della musica: da qui è nato un protocollo d’intesa con il Conservatorio di Napoli “San Pietro a Majella” quale ente a presidio della cultura e della formazione in ambito musicale affinché accogliesse un primo fondo di 12.000 euro (per n.6 borse di studio di 2.000 euro ciascuna) per l’anno accademico 2023/24, condiviso in parti eguali da Kimbo e da Merolla, e ancora, l’istituzione di quattro successive borse di 5.000 euro cadauna (per un valore totale di 20.000 euro) che Kimbo affiderà al Conservatorio per i successivi quattro anni accademici.

Il 24 luglio 2024 si è riunita la Commissione per la valutazione delle domande per le suddette Borse di Studio (nelle persone del M. Gaetano Panariello, di Mario Rubino, del M. Carlo Mormile e di Ciccio Merolla) e, dopo un’attenta analisi delle domande, la Commissione ha decretato i 7 vincitori.

“Il San Pietro a Majella è presidio culturale e civile oltreché istituzione accademica riconosciuta a livello internazionale come eccellenza nel campo della formazione musicale” – aveva affermato Luigi Carbone un anno fa al lancio dell’iniziativa – “Grazie alla disponibilità di un’azienda prestigiosa come Kimbo abbiamo istituito una borsa di
studio quinquennale che possa essere ulteriore strumento per gli studenti per coltivare la bellezza della musica, possibile argine al dilagare delle non-culture”.

“Facciamo tesoro della collaborazione con Kimbo per dare ulteriore impulso alle attività didattiche e formative che portiamo avanti da tempo per valorizzare la ricchezza di professionalità e talenti che contraddistingue il nostro Istituto” – sottolinea Gaetano Panariello, direttore del San Pietro a Majella.

“Con le nostre iniziative aziendali e identitarie abbiamo spesso messo in luce il “senso” del caffè, il suo valore culturale – conferma Mario Rubino, presidente di Kimbo S.p.A. – Oggi, con l’autorevolezza di un’istituzione storica e patrimonio mondiale come il “San Pietro a Majella” e con il ritmo di un grande percussionista come Ciccio Merolla, riusciamo non solo a sostenere i giovani talenti del nostro territorio nel loro percorso di formazione ma anche ad esprimere il “sesto senso” del nostro caffè, attraverso la “nostra” musica, il nostro jingle che, con il nostro caffè, diffondiamo ormai in 100 paesi del mondo e che contiene il senso per il ritmo della vita e dunque per la musica”.

“Con Kimbo abbiamo formato una nuova band – conclude l’artista Ciccio Merolla, che ha composto per Kimbo il fortunato singolo ‘O Kafè – perché ci siamo “scambiati” la musica per condividere una visione: quella di chi decide di fare arte e impresa restando in questa città, puntando sull’impegno, sulla qualità e sull’internazionalità delle nostre identità”.

E anche l’Istituto espresso italiano partecipa alla Giornata internazionale

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luigi morello iei istituto espresso
Luigi Morello, presidente Iei (immagine concessa)

BRESCIA – Il primo ottobre si celebrerà in tutto il mondo la Giornata internazionale del caffè, una iniziativa nata nel 2015 e che ogni anno vede promuovere iniziative a partire proprio dalle aziende della filiera. Non potevano mancare i programmi delle aziende che fanno capo all’Istituto espresso italiano, una realtà che in Italia raccoglie decine di imprese rappresentando un fatturato di oltre 700 milioni di euro.

L’Istituto espresso italiano per la Giornata internazionale del caffè

“Consideriamo questa giornata come l’inizio dell’anno caffeicolo e il nostro programma strategico prevede tre direttrici a partire da una spinta commerciale verso i nuovi soci, certificazione dei locali, coinvolgimento del consumatore unico discriminatore del settore – spiega il presidente di Iei, Luigi Morello  i nostri soci hanno utilizzato questi ultimi anni difficili oltre che per creare efficienza e cercare di ridurre i costi non strategici per contenere il più possibile l’aumento dei prezzi al mercato, anche se in futuro sarà indispensabile ritoccare i listini senza dimenticare che le imprese del settore continuano a investire sulla sostenibilità come ha dimostrato tra l’altro una nostra recente ricerca”.

A proposito di sostenibilità, la recente indagine condotta da IEI sui propri associati, sottolinea per esempio che circa l’impatto ambientale, il 54.6% delle imprese guardino ad una gestione sostenibile delle risorse naturali, tra cui l’acqua, l’energia e i vari materiali.

Stessa percentuale, 54,6%, opta per la gestione dei rifiuti o dei prodotti di scarto attuata attraverso la promozione del riciclaggio e la riduzione stessa del rifiuto, oltre ad aumentare e implementare la collaborazione con le società per il riutilizzo. Seguono poi, con quasi il 35%, sia l’abbattimento delle emissioni di gas serra, sia l’utilizzo di attrezzature di nuova generazione.

Obiettivo della giornata, per l’Istituto espresso italiano, sarà anche quello di continuare a valorizzare l’espresso, e il caffè in generale, come prodotto di alta qualità e anche per questo Iei collabora con il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale con il quale condivide anche la candidatura dell’espresso a patrimonio Unesco.

“Con queste azioni vogliamo far capire al mercato, ma in particolare al consumatore finale, che il prezzo è funzione della qualità e pertanto non bisogna trincerarsi dietro a un prezzo fisso (a volte eccessivo per un caffè di scarsa qualità) – prosegue il presidente di IEI, Luigi Morello – nel corso di questi mesi ci siamo impegnati a rilasciare interviste ai quotidiani nazionali e internazionali per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi e come Istituto continueremo a farlo, anche attraverso occasioni come questa della Giornata internazionale del caffè”.

I programmi delle aziende di IEI nella Giornata internazionale del caffè

IMS, insieme all’altro brand aziendale, E&B Lab, coglierà l’occasione per lanciare sui social il programma ‘ask the expert’: le domande dei consumatori arriveranno tramite Instagram e gli esperti risponderanno con brevi video o in forma testuale. La San Marco propone invece un open day con una visita guidata gratuita dell’azienda di Gradisca d’Isonzo e un espresso offerto ai partecipanti per riattivare la tradizione del caffè sospeso.

Essse Caffè – La Spaziale punterà sui giovani con un evento dal titolo “Giovani e caffè: l’energia del futuro in ogni tazza” in programma all’Istituto Alberghiero Veronelli di Casalecchio di Reno (Bo). Caffè Milani invece lancerà il format on line “Viaggio nel tempo: Caffè Milani racconta la storia del caffè in 6 tappe”.

Si tratta di una campagna social in cui ogni giorno della settimana rappresenta un momento nella storia del caffè, permettendo al pubblico di apprezzare non solo la bevanda, ma anche il suo impatto culturale e innovativo nel corso dei secoli.

La Genovese propone infine un Open Day di tostatura presso la Micro Roastery Coffee Storming alle ore 15 del primo ottobre per dare visibilità al processo che c’è dietro al prodotto finale che i nostri consumatori bevono poi in tazza.

La scheda sintetica dell’Istituto espresso italiano

L’Istituto espresso italiano (IEI), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 36 aziende aderenti con un fatturato aggregato di più di 700 milioni di euro.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui

Bazzara per l’International coffee day c’è, con l’iniziativa Telethon

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Il logo Bazzara Espresso
Il logo Bazzara Espresso

TRIESTE – In occasione della Giornata internazionale del caffè, che si celebra il 1° ottobre 2024, Bazzara rinnova il suo impegno per valorizzare la cultura del caffè di qualità sostenibile e la solidarietà. L’azienda celebra questa giornata con un video (che potete vedere qui) ispirato alla passione per il caffè, dedicato a tutta la filiera – dove vuole mettere in luce l’importanza della tradizione caffeicola e il legame che unisce tutti coloro che contribuiscono a creare l’esperienza del caffè.

Bazzara celebra la Giornata internazionale del caffè

Inoltre, Bazzara sostiene l’iniziativa “Un caffè per…”, che raccoglie fondi a favore della Fondazione Telethon. Promossa dal Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, questa azione solidale, ispirata alla tradizione del “caffè sospeso” napoletano, supporta la ricerca sulle malattie genetiche rare e promuove il valore della convivialità legata al caffè.

Come soci del Consorzio, Bazzara è fiera contribuire alla salvaguardia del Rito del caffè espresso italiano tradizionale, che abbiamo sempre sostenuto nella sua candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco.

Questo impegno rappresenta una fusione dell’amore per il caffè con cause di grande rilevanza sociale. Per Bazzara, il caffè non è solo un prodotto, ma un autentico patrimonio culturale.

Marco Bazzara, Q-grader, AST e Quality Manager della omonima azienda: “La Giornata internazionale del caffè rappresenta un momento ideale per riflettere su ciò che il caffè rappresenta: una tradizione millenaria, un’occasione di innovazione e, in queste circostanze, una potente leva di solidarietà. Siamo orgogliosi di essere parte attiva di questo percorso e di celebrare il caffè come simbolo di unione e di progresso. Ogni tazza di caffè è un atto di riconoscimento verso il lavoro di chi coltiva, raccoglie e lavora il chicco. La nostra volontà è quella di portare avanti questa tradizione con la stessa passione e dedizione con cui è stata creata, e oggi, più che mai, vogliamo che questo gesto si traduca in un supporto concreto per chi ha bisogno”.

Nel video celebrativo, esploriamo il profondo legame che unisce il caffè alle nostre vite attraverso parole cariche di significato: devotion, il costante impegno che dedichiamo a ogni fase della produzione; courage, il coraggio di innovare e portare avanti la tradizione; heritage, l’eredità culturale che preserviamo e tramandiamo; knowledge, la conoscenza che abbiamo acquisito attraverso anni di studio e passione; passion, l’energia che ci guida ogni giorno; e home, il luogo in cui tutto si riunisce, dove il caffè diventa un gesto di accoglienza e familiarità. In una sola parola… caffè.

Sostenibilità, innovazione e rispetto per la tradizione sono i valori che ci guidano e che rappresentiamo con orgoglio in ogni progetto. Con questo video, vogliamo ricordare che il caffè non è solo una bevanda: è una storia fatta di persone, territori e legami, un vero e proprio patrimonio culturale che attraversa generazioni e confini. Bazzara invita tutti a unirsi alla celebrazione, perché un caffè può essere molto più di un semplice gesto quotidiano: è una tradizione che collega culture, storie e, in questo caso, anche la solidarietà.

Torrefazione Monforte promuove la Giornata internazionale con uno speciale caffè letterario

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Torrefazione Monforte per la Giornata internazionale del caffè (immagine concessa)

RIPALIMOSANI (Campobasso) – Il caffè letterario, questo il nome dell’evento culturale organizzato da Torrefazione Monforte per celebrare la Giornata internazionale del caffè 2024 il prossimo 1 ottobre per promuovere la conoscenza e la cultura del caffè di qualità e delle diverse tradizioni legate alla bevanda più diffusa e apprezzata al mondo.

Durante l’evento si andrà alla scoperta del caffè attraverso le opere letterarie, accompagnando il pubblico in questo viaggio di conoscenza con degustazioni guidate, a opera della dottoressa Marianna Colozza, tecnologo alimentare con Master SCA in green coffee, roasting e sensory skills, nonchè barista trainer, per scoprire tutte le peculiarità, i riti e le diverse metodologie di estrazione del caffè.

I protagonisti della degustazione saranno le miscele Caffè Monforte Turkish Coffee, utilizzata per la preparazione del tradizionale caffè alla turca con Ibrick, e Caffè Monforte Espresso Bio, miscela certificata che verrà utilizzata per l’estrazione del caffè con la tradizionale moka italiana.

Trattandosi di un evento culturale che riunisce appassionati di letteratura e caffè, oltre a celebrare l’amata bevanda, Torrefazione Monforte intende promuovere la conoscenza di una bevanda all’apparenza così semplice ma, che, in realtà, nasconde molteplici sfaccettature.

Parteciperà all’evento anche la dottoressa Magda Katsoura, mastro torrefattore della Torrefazione Monforte, diplomata in Botanica, per presentare il caffè Biologico e accompagnare il pubblico in un viaggio alla scoperta del mondo delle piantagioni dei caffè certificati, Bio e Fairtrade, e rivelare interessanti aspetti che si celano dietro a questi prodotti d’eccellenza, per far comprendere il reale valore del costo della famosa tazzina di caffè. Una lotta cui partecipa fin dalla fondazione della torrefazione e per cui continua a battersi affinché sempre più consumatori riconoscano il valore etico dell’intera filiera.

Infine, verrà fatto cenno anche alla sostenibilità del settore caffè e al nuovo regolamento europeo EUDR, direttamente collegato al tema, che entrerà in vigore il prossimo 1 gennaio 2025 e che interessa direttamente i paesi di origine del caffè e che andrà a influenzare il settore del caffè a livello internazionale, soprattutto per gli operatori dell’Unione Europea.

La manifestazione sarà ospitata presso Coffee Filia, la caffetteria della Torrefazione Monforte situata in Corso Vittorio Emanuele II, 73 a Campobasso, a partire dalle ore 18:00 ed è stata organizzata in collaborazione con Europe Direct Molise della Provincia di Campobasso e Phlogas.

L’appuntamento di martedì 1 ottobre è il primo di una serie di incontri che si susseguiranno con cadenza mensile e consentiranno di approcciare più da vicino il mondo del caffè.

Premio Lady Amarena International: il contest mixology di Fabbri 1905 a Bologna l’1 ottobre

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fabbri 1905 roma amarena
Il logo della storica azienda

BOLOGNA – C’è chi decorava automobili, chi ha studiato ingegneria dei software, chi sognava un futuro da stilista, chi è laureata in psicologia ma oggi preferisce ascoltare e aiutare le persone di fronte a un buon cocktail. Storie diverse, uniche, frutto di percorsi eterogenei ma con un denominatore comune: la passione e il talento per la mixology, che ha portato tredici donne, provenienti da altrettanti Paesi, a diventare le migliori bartender del mondo pronte a sfidarsi in Italia per conquistare il Premio Lady Amarena International 2024.

L’appuntamento con l’unica competizione internazionale nel settore riservata esclusivamente alle donne e promossa da Fabbri 1905 è a Bologna, il primo ottobre, presso la prestigiosa cornice del quattrocentesco Palazzo Grassi.

Ma nel 2024 c’è ancora bisogno di una competizione per sole donne? “Più che una competizione – afferma Nicola Fabbri, amministratore delegato dell’azienda e ideatore dell’iniziativa – si tratta di una piattaforma internazionale per promuovere il talento femminile in una professione in cui ancora oggi essere donne non è un fattore neutrale: sono frequenti pregiudizi e ostacoli che rendono più complicato per una donna affermarsi. Lady Amarena offre quindi alle più talentuose bartender del mondo un palcoscenico per accendere i riflettori sul tema e per fare rete a livello internazionale, aprendo a nuove opportunità lavorative. Siamo convinti che il mondo della mixology possa trarre un grande vantaggio da una più forte presenza rosa”.

Sono prerogative riconosciute alle donne in generale che trovano spazio anche nella mixology: un’attenzione e una sensibilità diversa per i dettagli che aiuta a entrare meglio in sintonia con gli interlocutori e i clienti, una grande capacità di ascolto, il sapersi mettere in discussione e l’apertura alla sperimentazione di nuovi sapori e abbinamenti. Qualità che si ritrovano nelle tredici finaliste, che hanno superato la concorrenza di oltre 200 bartender tra Europa e Asia.

Ed è proprio l’oriente a brillare per numero di partecipanti, con ben cinque nazioni in gara: Singapore, Cina, Taiwan, Hong Kong, Corea del Sud. Oltre ai Paesi asiatici sono presenti concorrenti da Spagna, Austria, Ungheria, Romania, Svizzera, Germania e ovviamente Italia.

Il Premio Lady Amarena

Il Premio Lady Amarena è dal 2015 l’unico riconoscimento internazionale riservato alle barladies, un piccolo esercito di donne che, sfidando pregiudizi e luoghi comuni, è impegnato a innovare profondamente il settore della miscelazione. Ispirato alla figura di Rachele Fabbri, che inventò oltre cento anni fa la ricetta dell’Amarena Fabbri e contribuì alla fortuna dell’azienda di famiglia, il Premio ha come obiettivo quello di accendere i riflettori sulla forza delle donne, sulla loro capacità di superare ostacoli e impedimenti che troppo spesso persistono in molti contesti professionali, a partire da quello del beverage, in ogni angolo del globo.

Negli anni la competizione ha visto la partecipazione di migliaia di barladies provenienti dai diversi continenti. L’edizione 2024 ha ottenuto il patrocinio di diverse importanti associazioni femminili nazionali: Soroptimist International d’Italia, Ladies’ Circle 13 Bologna, AIDDA Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda, ACDMAE Associazione Consorti Dipendenti Ministero Affari Esteri e Club Ladies’ Round Table.

Le biografie delle finaliste

Rahel Studer, Svizzera

Un passato in un mestiere molto lontano, ma in qualche modo legato alla creatività: Rahel Anna Studer, vincitrice del titolo di Lady Amarena Svizzera, faceva la car painter professionale prima di avvicinarsi al mondo dell’ospitalità e dei cocktail, spinta da passione e curiosità. Dal 2021 lavora al Cocktail bar Zum Türk di Solothurn, Svizzera, e nel 2022 ha completato il percorso di sommelier degli spirits. Oltre al suo lavoro è appassionata di viaggi, cucina e longboard.

Hua Ling Lee, Cina

Lee, da Shenzhen, in Cina ha iniziato la sua carriera nel mondo dei cocktail 12 anni fa a Taiwan. Il suo asso nella manica è la capacità di fondere ingredienti, sapori e profumi della sua terra con gli spirits occidentali. L’obiettivo è far conoscere al pubblico la cultura orientale, valorizzandola anche attraverso il buon bere. Le piace esibirsi e condividere la propria passione: è infatti anche insegnante per giovani aspiranti bartender.

Riley Lin, Taiwan

Si sente un po’ Joy, il personaggio di Inside Out. Il suo talento è quello di mettere le persone a proprio agio. Venticinque anni, attualmente lavora al Vender Bar di Taichung, Taiwan, ma ha studiato psicologia al college. Per lei il lavoro da bartender e quello da psicologa non sono troppo distanti: bisogna saper ascoltare, osservare e trasmettere energia positiva alle persone. Meglio farlo davanti a un buon cocktail piuttosto che in uno studio medico.

È convinta che la presenza sempre più forte delle donne nel mondo della mixology sia un arricchimento per il settore, perché porta prospettive nuove, maggior calore e cordialità.

Sabrina Schonau, Austria

Viene da un piccolo paesino della Baviera (Germania) e ha studiato come hotel manager, pur avendo sempre lavorato nel mondo della ristorazione. Oggi è chef de rang, ossia responsabile di sala, e si è avvicinata al bar lo scorso anno, con grande soddisfazione. È consapevole che le donne debbano fronteggiare più ostacoli per affermarsi: una difficoltà che rende tuttavia più forti e determinate.

Szintia Franzony, Ungheria

Szintia Franzony è originaria di Budapest e si è avvicinata al settore del bartending circa due anni fa, iniziando il suo percorso all’Hotsy Totsy, uno dei pochi bar in Ungheria presenti nella prestigiosa classifica del Top 500 al mondo. Qui ha imparato i segreti del bartending dal suo mentore Lionel Kalapacs, con cui ancora oggi lavora a volta insieme nel nuovo e versatile Bazaar Budapest.

Jing Jen Ho, Hong Kong

Proveniente da Hong Kong, dove ha studiato e lavora, ha iniziato ad avvicinarsi al mondo del bar attraverso il caffè, appassionandosi alle diverse combinazioni di sapori.  Da qui, seguendo il proprio estro creativo e la sete di sperimentazione, è passata ai cocktail. È convinta che le donne non siano il sesso debole: “siamo tutti esseri umani e penso che ognuno di noi abbia qualcosa di speciale da offrire in questa carriera, proprio come tutti. Le donne, forse più sensibili, possono apportare innovazione perché pensano fuori dagli schemi classici”. L’incontro con Fabbri 1905 e con le famose Amarene le ha aperto un mondo di combinazioni e ricette nuove da sperimentare.

Seyong Cho, Corea Del Sud

Sognava di diventare stilista, ma si sentiva persa. Poi la visita, due anni fa, ad un famoso bar – il The Fountain di Seul – e la certezza di essersi trovata nel posto giusto. Una vera e propria folgorazione per l’arte della mixology, che per Cho significa creare esperienze memorabili e portare calore e qualità al bar.

Essere una donna in questo mondo, pensa, comporta delle sfide: “a volte le persone giudicano basandosi sull’aspetto piuttosto che sulle competenze, il che può essere frustrante. Inoltre, spesso le bartender devono affrontare clienti più aggressivi, ma nonostante tutto sono orgogliosa dei progressi che abbiamo fatto. Credo che sostenendoci a vicenda possiamo continuare a promuovere un cambiamento positivo. La nostra attenzione ai dettagli e la comprensione dei bisogni dei clienti possono davvero elevare l’esperienza per gli ospiti. Queste qualità aiutano a rendere la scena del bar più inclusiva e piacevole”.

Laura Merino Herreros, Spagna

Merino, trentuno anni, viene da Torrelavega, Cantabria. Figlia d’arte, ha iniziato a partecipare a competizioni di mixology quando aveva diciassette anni.

Crede che oggi l’immagine delle donne nel mondo dei cocktail sia più valorizzata, anche grazie alla presenza sempre più massiccia della componente femminile. È particolarmente felice di partecipare al concorso, che unisce le migliori professioniste di ogni Paese, creando un’atmosfera unica e speciale.

Ashley Ho, Singapore

Originaria della Malesia, attualmente vive e lavora a Singapore, presso il The Singapore Edition. Ha iniziato a lavorare nel mondo del bartending appena maggiorenne, inizialmente attratta dall’aspetto “cool” della professione. Con tempo l’interesse si è trasformato in vera passione nonostante la durezza del lavoro e le sfide quotidiane.

Crede che le donne nel bartending siano particolarmente abili nell’equilibrare i sapori, creare esperienze personalizzate e rompere gli stereotipi di genere, migliorando la diversità e la dinamica di squadra.

Oana Pirvu, Romania

Proveniente da Craiova, Romania, ha studiato ingegneria del software. È entrata nel settore del bartending durante il terzo anno di università, inizialmente per necessità più che per passione. Oggi è una private bartender e ama il suo lavoro, che le offre l’opportunità per esprimere la sua creatività e connettersi con le persone in modi che non avrebbe mai immaginato. È convinta che le donne portino al settore nuova linfa creativa, una prospettiva diversa e attenzione ai dettagli.

Lisa Neubauer, Germania

Bartender e Sommelier. Specializzata in Cocktail e Wine Pairing presso ristoranti stellati è bartender professionista e sommelier. Oggi lavora al Speisemeisterei Stuttgart, ristorante 2 stelle Michelin.

Francesca Aste, Italia

Detentrice del titolo Lady Amarena Italia, ha trentuno anni ed è di Carloforte, una piccola isola nel sud della Sardegna. Appassionata del mondo F&B fin da ragazzina, ha lavorato per molti anni a Milano per poi ritornare sulla sua isola tre anni fa per aprire un cocktail bar, il Cabaret social bar, insieme al suo compagno. È appassionata dell’ospitalità a trecentosessanta gradi e adora vivere il bar nell’essenza delle relazioni che è in grado di creare.

Il titolo di Lady Amarena l’ha fatta crescere sia professionalmente sia personalmente: grazie alla visibilità e alla sicurezza conquistate è riuscita a creare, insieme ad altre colleghe sarde, un piccolo movimento di barlady (Sorellanza Barlady Sardegna), che si incontra per condividere esperienze, supportarsi e creare rete. È convinta che le donne apportino al settore dell’ospitalità tanti valori, come l’eleganza, la gentilezza, l’attenzione ai particolari.

Giorgia Cullurà – Lady Amarena Italia Junior

Giorgia Cullurà, dalla provincia di Messina, è studentessa dell’Istituto Alberghiero Salvatore Pugliatti di Taormina e nel periodo estivo lavora in una brigata che si occupa di banqueting per matrimoni ed eventi.

La sua famiglia lavora nel settore della ristorazione e fin da piccola ha respirato l’atmosfera del bar, provando grande ammirazione per chi preparava i cocktail. La passione per il bartending è cresciuta sempre più con il passare degli anni e la partecipazione all’iniziativa gemella under 18 Lady Amarena Junior le ha aperto le porte ad un possibile futuro professionale. È convinta che le donne abbiano molto da offrire al settore e non vede l’ora di poter mettere alla prova tutta la sua preparazione e creatività.

“Eudr e cambiamenti climatici: sono queste le due facce della stessa medaglia che ora stanno mettendo sotto pressione i 2 Mercati di robusta e arabica”

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Uberto Marchesi e Donato Pensa, co-Managers di NKG Bero Italia (immagine concessa9

Uberto Marchesi e Donato Pensa, co-managers di NKG Bero Italia, di Genova, rivelano il loro parere sull’entrata in vigore della normativa EUDR e il suo impatto sull’azienda che ha fatto da sempre il suo punto di forza nella sostenibilità. Leggiamo qui di seguito le opinioni degli esperti NKG Bero Italia.

Ci sono novità sull’entrata in vigore della normativa?

“Nelle ultime ore ci sono voci insistenti che danno come certa la conferma del 31 dicembre 2024 come data di inizio applicazione dell’EUDR, con l’eventuale possibilità di un periodo di tolleranza per quanto riguarda controlli e sanzioni.

In tutti i casi decisamente meglio attendere delle notizie ufficiali, che potrebbero addirittura arrivare da qui alla pubblicazione di questo articolo”.

Cosa ne pensate dell’EUDR?

“Molti dei principi alla base della normativa sono senza dubbio condivisibili, il problema è che arriva in un momento di grande difficoltà del settore caffeicolo, con una forte contrazione degli stocks dovuta al costo del denaro e agli enormi disservizi legati alla logistica.

Questo sta contribuendo a creare ulteriore pressione sui prezzi della nostra materia prima e sta penalizzando i piccoli produttori di alcune origini che non sono ancora attrezzati”.

Le società NKG invece sono già completamente attrezzate?

“Trasparenza e tracciabilità sono sempre stati nel dna di Neumann Kaffee Gruppe, non a caso il claim di Bero Italia recita da molti anni “Dalle nostre piantagioni alle vostre miscele”, ben prima che si parlasse di EUDR.

Il processo di allineamento nei Paesi di origine ha richiesto tanto lavoro e il dispiegamento di un elevatissimo numero di risorse umane, in tutti i casi le relazioni di partnership pluriennali con molti produttori e il nostro programma “NKG Verified” ci hanno notevolmente avvantaggiato. In questo momento stiamo concentrando i nostri sforzi sul sistema di Due Diligence”.

A proposito di Due Diligence, stanno nascendo molti software dedicati. Potete rivelarci quale sarà il vostro?

“Certo che sì, anche perché l’abbiamo presentato ufficialmente martedì scorso in un webinar a cui si sono collegati oltre 200 torrefattori europei, evento che ripeteremo in esclusiva per il mercato italiano a metà ottobre.

Si tratta di OSapiens che, oltre ad essere uno dei software più evoluti sul mercato, è già attrezzato per gestire molti altri aspetti legati alla sostenibilità ma, soprattutto, ha un portale dove i nostri clienti avranno accesso per scaricare tutti i dati EUDR relativi ai propri lotti di caffè”.

Quindi i torrefattori italiani possono stare tranquilli?

“Anche se gli obblighi di legge in fase di import non sono ancora del tutto chiariti, sicuramente possono contare su noi. Abbiamo due persone in azienda, Diana Rola ed Elena Gramatica, che compongono un dipartimento dedicato a EUDR e Sostenibilità e che sono specializzate su ogni tematica ad esse correlata, abbiamo un indirizzo mail eudr.it@nkg.coffee per rispondere ad ogni domanda dei nostri clienti e abbiamo imbarcato nelle ultime settimane diversa merce invenduta che sarà sdoganata prima del 31 dicembre.

Come NKG Bero Italia siamo da sempre molto attenti ai bisogni delle torrefazioni di ogni dimensione e saremo equipaggiati per fornire appoggio e informazioni a tutta la clientela per guidarli in questa non facile transizione”.

Elena Gramatica (sinistra) e Diana Rola (destra) durante l’Awareness Day, giornata dedicata alla sensibilizzazione sulle tematiche legate alla sostenibilità e cambiamenti climatici (immagine concessa)

Ma i problemi dei torrefattori non si limitano all’EUDR. Cosa ne pensate di questi prezzi da record?

“Purtroppo, siamo costretti a ripetere quanto già detto le scorse volte che ci avete interpellato nel corso del 2024, ovvero che i mercati potrebbero continuare ad essere molto volatili.

I tre anni consecutivi di deficit, causati da eventi metereologici inattesi, a cui oggi si è aggiunto questo prolungato periodo di siccità in Brasile che potrebbe condizionare il raccolto 25/26, stanno portando la speculazione a spingere il mercato al rialzo. A livello psicologico anche l’entrata in vigore dell’EUDR, poi giuriamo di cambiare argomento, crediamo stia mettendo ulteriore benzina sul fuoco”.

Quando si può prevedere una situazione più stabile?

“Un primo assestamento delle borse si potrebbe vedere con l’arrivo di eventuali piogge in Brasile, al momento attese dal 28 settembre al 1° ottobre, seppur in volume molto ridotto, e poi dal 7 ottobre in avanti.

Altri due fattori che a fine anno potrebbero risultare decisivi sono l’arrivo del raccolto vietnamita e le prese di profitto dei fondi di speculazione. In tutti i casi per vedere un reale ridimensionamento dei valori di borsa ci vorrà un anno caffeicolo di marcato surplus, che potrebbe arrivare da un aumento dell’offerta ma anche da un calo della domanda”.

Come reagire a questa situazione?

“A nostro giudizio la situazione odierna impone una strategia maggiormente concentrata sulla valorizzazione della nostra materia prima e di tutto il lavoro che c’è dietro ad ogni chicco lungo l’intera supply chain, dal produttore al consumatore.

Il passaggio cruciale da commodity a prodotto sarà molto difficoltoso, soprattutto dopo anni di ricerca esasperata del prezzo più basso, ma è assolutamente necessaria per dare valore aggiunto alla propria offerta e poter reagire a questa impennata dei prezzi, sia di borsa che in origine”.

Avete previsto qualche iniziativa in tal senso?

“A livello di filiera abbiamo sempre fatto il massimo per porci nei confronti dei nostri clienti come partner affidabili, identificando prodotti in grado di valorizzare le miscele e cercando sempre di tenere alta l’asticella del servizio post-vendita.

Il progetto Coffee Culture (immagine concessa)

Quello che andremo ad integrare con l’inizio del 2025 sarà un dipartimento, guidato dalla nostra responsabile qualità e Q-grader Deborah Righeschi, dedicato a diffondere la cultura del caffè attraverso l’organizzazione di corsi, la promozione di caffè dall’altro valore aggiunto e altre iniziative. Non a caso questo nuovo progetto, a cui teniamo moltissimo, si chiamerà Coffee Culture”.

Il miglior bar d’Italia è Gustificio a Carmignano di Brenta, Padova, per la Guida del Gambero Rosso

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La premiazione della Guida bar d'Italia 2025 (foto: © Francesco Vignali Photography)

MILANOTorna anche per il 2025 l’appuntamento al Teatro Manzoni di Milano per la presentazione della Guida bar d’Italia del Gambero Rosso realizzata in collaborazione con illycaffè. Giunta ormai alla venticinquesima edizione, la Guida svela un panorama sempre più variegato e dinamico del mondo dei bar italiani.

“La guida che dà i voti al locale più amato dagli italiani”, come recita lo storico claim che la accompagna ormai da diversi anni, fotografa la profonda trasformazione vissuta dal settore per adattarsi ai cambiamenti della società e alle nuove abitudini di consumo, confermando il bar italiano come centro della socialità, un palcoscenico per vivere esperienze uniche e un presidio fondamentale per la comunità.

Il caffè resta il protagonista indiscusso, nel classico binomio espresso e cornetto, che restituisce l’immagine della sosta veloce al bancone, e in un’offerta che si è arricchita di proposte creative e ricercate.

Metodi di estrazione alternativi, come il v60 e l’aeropress hanno dato vita a un consumo più consapevole e lento, accompagnato da scenografici lievitati da colazione, che puntano a stupire per forme e farciture e da una ricca selezione di prodotti dolci e salati che scandiscono ogni momento della giornata, sempre più attenti al mondo vegetale e ad assecondare diverse esigenze alimentari.

Terreno di ricerca è l’aperitivo che si conferma un rito irrinunciabile per gli italiani. Accanto all’intramontabile Spritz, trovano ampio spazio mocktail, drink a tema caffè, interessanti cocktail list e intriganti abbinamenti food.

“I bar oggi non rappresentano più soltanto il luogo dove si consuma il caffè, ma uno spazio di condivisione, socialità e cultura. Sono il punto di incontro fra tradizione e innovazione dove si sviluppano nuove offerte con una ricerca costante della qualità e attenzione agli aspetti sostenibili. In uno scenario complesso come quello attuale, costellato da inflazione e aumento dei costi, vogliamo premiare chi si distingue per un servizio d’eccellenza in grado di offrire una vera e propria experience ai clienti” ha commentato Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè.

 Scocchia continua: “Il bar è reso unico dalla capacità di costruire un rapporto di fiducia con i clienti, le cui scelte sono sempre più influenzate dalla ricerca della qualità. Riuscire a garantire ai propri clienti una elevata qualità in tazza è il primo passo ed è il risultato di un lungo processo che richiede competenza, innovazione e passione. Questo viaggio nasce nelle piantagioni dove illycaffè seleziona solo l’1% dei chicchi migliori di Arabica e si conclude nei locali. La qualità però non basta e deve essere accompagnato alla sostenibilità. Il caffè oggi è minacciato dal cambiamento climatico”.

C’è di più: “Per cercare di mitigare gli impatti di ciò, da anni promuoviamo l’agricoltura rigenerativa e circolare che rinnova la fertilità del suolo. Abbiamo tradotto questo modello attraverso un’Arabica selection Cerrado Mineiro: il primo caffè prodotto al 100% da agricoltura rigenerativa. Celebreremo questa miscela il primo ottobre in occasione della Giornata internazionale del caffè”.

“In questo contesto sempre più complesso e sfaccettato, è l’identità del locale a fare la differenza: vince chi ha una visione chiara e sa declinarla in modo coerente in ogni aspetto, dal proprio alter ego sul web ad ambiente e servizio, ed è capace di rinnovarsi nel tempo” spiega Marina Savoia, curatrice della Guida, nelle prime pagine.

I numeri della Guida:

 Sono oltre 1.100 le insegne contenute nell’edizione 2025: locali che rappresentano al meglio i valori di qualità, eccellenza e sostenibilità, in crescita rispetto ai 1.091 contenuti nella Guida dello scorso anno, in un panorama variegato e trasversale che celebra da un lato i grandi caffè, custodi della cultura territoriale, e dall’altro le realtà più innovative capaci di sperimentare e offrire nuove esperienze al consumatore.

Ben 106 i nuovi ingressi a testimonianza della vivacità del settore e della continua ricerca della migliore qualità.

A livello regionale, la Lombardia si conferma il territorio con il maggior numero di insegne (158), seguita da Veneto (113) ed Emilia-Romagna (89). Ben rappresentato anche il Sud Italia: spiccano Sicilia (83) e Puglia (82), quest’ultima in particolare protagonista dei nuovi ingressi con 15 indirizzi.

Premio illy bar dell’anno

È il Gustificio, di Carmignano di Brenta, in provincia di Padova, di Andrea Poli ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento, volto a premiare la realtà che si distingue, attraverso pratiche concrete e quotidiane, per la particolare attenzione posta al tema della sostenibilità.

Andrea Poli, il titolare del Gustificio di Carmignano di Brenta, riceve il premio illy bar dell’anno

L’insegna veneta è stata scelta all’interno di una rosa di cinque candidati da una prestigiosa giuria di esperti composta da Antonia Klugmann, illy Chef Ambassador e chef del ristorante L’Argine a Vencò, in provincia di Gorizia, Lorenzo Ruggeri, direttore responsabile Gambero Rosso, Marina Savoia, curatrice della Guida Bar d’Italia, Moreno Faina, direttore Università del Caffè illy e Violante Avogadro, chief communication & key client officer illy.

In particolare, per l’approvvigionamento delle materie prime l’insegna lavora in sinergia con la fattoria sociale il PomoDoro di Bolzano Vicentino e con piccoli produttori di prossimità, mentre cacao e caffè arrivano da aziende certificate B-Corp. Importante il ruolo della tecnologia, con sistemi 4.0 che consentono di limitare e recuperare le emissioni di calore. Bandita la plastica, anche per i prodotti acquistati.

Tre tazzine e tre chicchi

Crescono anche le eccellenze premiate con il massimo punteggio, che quest’anno arrivano a 48 con il ritorno di Pasticceria Roberto a Erbusco (BS) e gli ingressi nell’Olimpo della Guida di Gambero Rosso di: Loste a Milano,  per la sua offerta contemporanea e di alto livello in ogni sua sfaccettatura, Palazzo Rainaldi, a Treia in provincia di Macerata, che, al suo debutto nella Guida, raggiunge già il massimo riconoscimento per la sua capacità di regalare momenti unici in un ambiente elegante e raffinato, dove il fascino antico del palazzo si sposa con un design moderno e accogliente; premiata anche la caffetteria specialty Faro, vicino al centro di Roma, che si presenta con uno stile unico capace di incantare i visitatori da tutto il mondo.

In Toscana spicca la presenza di Ditta Artigianale a Firenze con Francesco Sanapo che afferma: “Noi tutti rappresentiamo l’eccellenza, la cosa più bella, e il Gambero Rosso sta dando grande spazio alla qualità aiutandoci ad elevare non solo le nostre aziende ma l’Italia intera che rappresenta il mondo dell’hospitality”.

Marina Savoia, curatrice della Guida Bar d’Italia e Francesco Sanapo

Le stelle

Tra le eccellenze riconosciute dalla guida, sono 18 i locali segnalati con una stella, per aver conservato i Tre chicchi e le tre tazzine per almeno dieci anni consecutivi. Esempi di costanza e flessibilità, capaci di mantenere nel tempo i più alti standard di qualità: Dolce & Salato – Gabriele Spinelli a Pianoro (BO) e Sciampagna a Palermo raggiungono questo traguardo per la prima volta. La doppia stella, invece, simbolo di un’eccellenza ventennale, è stata assegnata a 6 locali, con l’ingresso di Caffè Sicilia di Noto (SR) nell’élite della guida.

La lista completa dei bar premiati Tre tazzine e tre chicchi

Valle d’Aosta

  • Paolo Griffa al Caffè Nazionale – Aosta

Piemonte

  • Converso – Bra [CN]
  • Baratti & Milano – Torino
  • Caffè San Carlo – Torino
  • Bar Zucca – Torino

Liguria

  • Douce – Genova
  • Murena Suite – Genova

Lombardia

  • La Pasqualina Almenno San Bartolomeo [BG]
  • Caffè Cavour 1880 Bergamo
  • Bedussi Brescia
  • In Croissanteria Lab Carobbio degli Angeli [BG]
  • Colzani – Cassago Brianza [LC]
  • Pasticceria Sartori – Erba [CO]
  • Pasticceria Roberto – Erbusco [BS]
  • L’Ile Douce – Milano
  • Loste Café – Milano
  • Pavé – Milano
  • Marelet – Treviglio [BG]
  • Morlacchi – Zanica [BG]

Veneto

  • Olivieri 1882 – Arzignano [VI]
  • Il Chiosco – Lonigo [VI]
  • Biasetto – Padova
  • Amo – Venezia
  • Grancaffè Quadri – Venezia

Friuli Venezia Giulia

  • Caffetteria Torinese – Palmanova [UD]
  • Antico Caffè San Marco – Trieste
  • Caffè Vatta – Trieste

Emilia Romagna

  • Gino Fabbri Pasticcere – Bologna
  • Staccoli Caffè – Cattolica [RN]
  • Bar Roma – Novellara [RE]
  • Gabriele Spinelli – Dolce Salato – Pianoro [BO]
  • Rinaldini – Rimini
  • Nuova Pasticceria Lady – San Secondo Parmense [PR]

Toscana

  • Tuttobene – Campi Bisenzio [FI]
  • Ditta Artigianale – Firenze
  • Gilli – Firenze
  • Paszkowski – Firenze

Marche

  • Picchio – Loreto [AN]
  • Palazzo Rainaldi – Treia [MC]

Umbria

  • Il Molino Centumbrie – Magione [PG]

Lazio

  • Faro – Roma
  • Spazio Niko Romito Bar e Cucina – Roma

Campania

  • Sal De Riso – Costa d’Amalfi Minori [SA]
  • Gran Caffè La Caffettiera – Napoli

Puglia

  • 300mila – Lecce

Sicilia

  • Caffè Sicilia – Noto [SR]
  • Sciampagna – Palermo
  • Antico Caffè Spinnato – Palermo

 

Marcel Löffler, ceo di Julius Meinl: “Negli Stati Uniti prevediamo un business da 100 milioni in 7 anni”

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julius meinl marcel
Marcel Löffler, ceo e presidente del Gruppo Julius Meinl, sul palco della Mainl Barista Cup a Vienna

VIENNA – Marcel Löffler, ceo e presidente del Gruppo Julius Meinl, ha condiviso la sua visione sul piano aziendale del Gruppo, concentrandosi sull’espansione del mercato internazionale e spiegando come l’approccio del marchio al business sia cambiato nell’ultimo decennio. Di seguito, condividiamo le sue opinioni.

La Meinl Barista Cup è stata la prima competizione creata da Julius Meinl. Qual è l’idea dietro l’evento?

“L’idea della Meinl Barista Cup va oltre alla semplice competizione. I baristi in gara cercano di ottenere il meglio dai chicchi di caffè con cui lavorano. Si tratta di qualità e passione. La qualità del prodotto è sempre stato l’elemento fondamentale della nostra cultura: per questo la Meinl Barista Cup è così importante per noi.

Inoltre, non dobbiamo dimenticare la parte del servizio che coinvolge le macchine per il caffè e i macinini, che sono cruciali per garantire un’esperienza di alta qualità ai clienti.

C’è di più: non si deve tralasciare l’importanza sociale dell’evento che è al cuore della cultura del caffè viennese. Questa competizione non è solo un’opportunità per i baristi, veri e propri artisti, di competere e mostrare la loro passione, ma è anche un riflesso della nostra tradizione”.

Qual è il vostro piano aziendale in Italia?

“Siamo presenti sul mercato italiano da molto tempo. Il Bel Paese è un mercato domestico esteso per noi. Abbiamo cercato di fondere la cultura del caffè viennese con il competitivo mercato italiano: questo ci ha aiutato a rafforzarci.

Attualmente, nel mercato horeca, siamo classificati tra il numero 6 e il 7 su 920 realtà e intendiamo crescere ancora di più per raggiungere almeno la quinta posizione e spingerci oltre. L’Italia è un mercato chiave per noi“.

L’anno scorso ha menzionato che Julius Meinl vuole concentrarsi maggiormente sul mercato internazionale (soprattutto negli Stati Uniti). Come sta andando l’espansione?

“Siamo molto soddisfatti del nostro lavoro negli Stati Uniti. Naturalmente, i primi anni sono i più difficili, ma siamo riusciti a stabilire con successo la nostra attività di gastronomia horeca in Florida, Washington D.C. e Chicago.

Ora abbiamo una forte presenza negli Stati Uniti con 15 milioni nel settore della gastronomia, ma puntiamo a raggiungere una presenza con un business da 100 milioni nei prossimi 7-8 anni. Negli USA stiamo anche cercando acquisizioni per crescere ulteriormente.

Siamo ancora in una fase iniziale, quindi dobbiamo sperimentare il più possibile. Abbiamo bisogno di almeno 3 anni per spingere davvero nel mercato dei consumatori negli USA”.

Come è cambiato l’approccio di Julius Meinl al business nell’ultimo decennio considerando la pandemia, la guerra, l’inflazione, la crisi energetica e delle materie prime?

“Innanzitutto, la nostra piattaforma web doveva essere più stabile per crescere. Avevamo bisogno di un’infrastruttura IT robusta che abbiamo ora implementato con SAP 4 (un software di pianificazione delle risorse aziendali per grandi imprese). Abbiamo anche esplorato a fondo il mondo digitale.

Durante la pandemia, entrambi i fattori, questa infrastruttura IT e la componente digitale, sono diventati sempre più importanti per il nostro business.

Siamo nel mezzo di un processo di trasformazione qui sull’IT e sulla digitalizzazione, che ora è nella seconda metà dell’implementazione. Ma questo modus operandi è stato notevolmente rafforzato dalla pandemia.

La seconda componente è l’efficienza e il terzo elemento è l’horeca. Amiamo la gastronomia, ma quando nel 2020 tutti i nostri negozi nel mondo erano chiusi, abbiamo pensato di dover fare di più. E così raggiungere i consumatori finali al dettaglio è diventata una priorità.

Abbiamo quindi iniziato a prestare ancora più attenzione alla sostenibilità con la celebrazione dei nostri 160 anni nel 2022. Vogliamo assicurarci che Julius Meinl possa prosperare per altrettanti anni, ma vogliamo anche garantire che ci sia ancora caffè da coltivare.

Tuttavia, la pandemia, insieme ovviamente al riscaldamento globale, ci ha mostrato che i modelli di business possono cambiare improvvisamente, e credo che il nostro impegno per iniziative sostenibili sia triplicato nel nostro core business negli ultimi 10 anni.

Tornando al fattore della tecnologia, se un’azienda ha un modello CRM (customer relationship management), è possibile gestire meglio la propria forza vendita.

In quel caso, è possibile comprendere meglio i propri clienti. Grazie all’IA è possibile parlare ai consumatori con voce artificiale, per avere una forza vendita digitale oltre alla propria forza vendita e raddoppiare i risultati. Quindi gli elementi chiave per noi sono: la digitalizzazione, il lato e-commerce e capire al meglio le esigenze del cliente.

Per Julius Meinl, poiché ci siamo sempre concentrati sull’aspetto tradizionale, è fondamentale che assorbiamo completamente l’aspetto tecnologico”.

Quali sono i Paesi con una presenza più forte nelle vendite di Julius Meinl?

“I nostri migliori paesi in termini di vendite sono Austria, Romania, Croazia, Italia, Polonia e nuovi mercati in cui stiamo investendo di più come la Germania e gli Stati Uniti: ovviamente non hanno le stesse dimensioni, ma questi sono i nostri mercati futuri insieme all’Italia e alla Polonia”.

Cosa prevede per il mercato italiano nei prossimi anni?

“In Italia, dal punto di vista delle vendite nette, ci aspettiamo una crescita organica del 4-5%. Vedrei il nostro business raddoppiare nei prossimi 5 o 6 anni. E questo non accadrà senza una crescita organica, che si traduce in acquisizioni”.

Ancora rialzi sui mercati del caffè: robusta oltre i 5.500 dollari, New York a nuovi massimi dal 2011

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Il logo dell'Ice

MILANO – Sempre più in alto i mercati del caffè, che hanno raggiunto ieri, giovedì 16 settembre, nuovi massimi storici. A Londra, la scadenza novembre inanella il quarto rialzo consecutivo guadagnando $81 (+1,8%) e volando a 5.527 dollari (intraday a 5.575 dollari), nuovo massimo del contratto 10-T. Permane un’accentuata situazione di mercato inverso, con una curva di prezzi in discesa dalla prima all’ultima scadenza.

Da notare anche l’attività intensa sulla scadenza gennaio, i cui volumi sono ormai vicini a quelli della prima posizione.

Nel corso di questa settimana, il contratto principale ha sin qui guadagnato 468 dollari (+9,3%).

Vola pure l’Ice Arabica, anch’esso alla sua quarta seduta consecutiva in territorio positivo, che guadagna 480 punti (+1,5%) e chiude a 273,90 centesimi, massimo degli ultimi 13 anni.

Analogamente a Londra, anche il mercato newyorchese ha segnato un rialzo del 9,2%, da lunedì a ieri. La situazione meteorologica in Brasile e Vietnam continua a influenzare pesantemente entrambi mercati del caffè.

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Accademia del caffè espresso presente a Terra Madre Salone del Gusto

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accademia del caffè espresso
Accademia del caffè espresso a Terra Madre Salone del Gusto a Torino (immagine concessa)

TORINO – Dal 26 al 30 settembre tornerà a Torino al Parco Dora il festival Terra Madre Salone del Gusto curato da Slow Food.  Il tema del festival di quest’anno, che porta avanti i valori e gli argomenti affrontati nelle edizioni precedenti, sarà la natura.  Non poteva quindi mancare il caffè, a cura di Slow Food Coffee Coalition con cui  Accademia del caffè espresso ha sempre collaborato, condividendone intenti e valori.

Slow Food Coffee Coalition ha due obiettivi: promuovere una coltivazione più sostenibile e resiliente attraverso il sostegno ai lavoratori che coltivano il caffè in sistemi agroforestali e sensibilizzare i bevitori di caffè su come essere più responsabili nella scelta dei chicchi per la loro tazzina quotidiana.

Saranno presenti torrefattori e caficoltori della Slow Food Coffee Coalition provenienti da: Colombia, Filippine, India, Honduras, Malawi, Messico, Perù, Sierra Leone, Thailandia e Uganda.

Accademia del Caffè Espresso sarà presente con due eventi:

  • il 29 settembre l’agronomo Massimo Battaglia presenterà alle 12:30 la mostra Coffee Migrant Migrant Coffee in corso all’Accademia del Caffè Espresso a Pian di San Bartolo, provincia di Firenze; un racconto multimediale del flusso migratorio di oltre un milione di italiani, tra il XIX e il XX secolo, verso i porti brasiliani, che li ha portati a dedicarsi alla coltivazione del caffè e ad attività commerciali legate ad esso.
  • il 29 settembre Battaglia alle 18:30 parlerà del progetto ConSenso nella piantagione Songwa Estate in Tanzania, in partnership con PNAT e Cisco. Attraverso la tecnologia sviluppata con Cisco è possibile monitorare lo stato delle piante attraverso dei sensori che ne registrano le reazioni all’ambiente circostante e rispondere con interventi mirati secondo i loro bisogni, ottimizzando le risorse utilizzate. L’utilizzo dell’IoT permetterà quindi di contrastare l’effetto del cambiamento climatico sulle coltivazioni.

La Marzocco sarà partner dell’evento e metterà a disposizione le attrezzature necessarie ad allestire le postazioni caffè. Per assicurare la miglior estrazione dei caffè selezionati ci saranno una Linea Micra e un macinacaffè Pico.

Il programma del festival avrà una grande varietà di temi, esperienze ed interventi, con relatori e relatrici provenienti da ogni campo. Con la partecipazione di oltre 600 produttori dall’Italia e dal mondo, sarà anche possibile incontrare professionisti e chef stellati, assaggiare e scoprire la vasta offerta di prodotti selezionati, grazie anche a food truck, birrifici artigianali e tutto ciò che rappresenta ancora l’artigianalità del cibo.