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lunedì 21 Aprile 2025
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Bazzara lancia Rarity Line, particolare selezione di caffè monorigine

TRIESTE – Bazzara, storica torrefazione artigianale di Trieste, continua a innovare nel mondo del caffè di alta gamma con il lancio della Rarity Line, una nuova selezione di caffè monorigine esclusivi. Un tributo a tre icone del caffè: Nepal Himalaya, Jamaica Blue Mountain e Panama Geisha. Queste pregiate origini arricchiscono la rinomata gamma Bazzara Luxury, già celebrata ai Luxury Food&Beverage Quality Awards 2023 e 2024, dove le miscele Dodicigrancru, Panamericana, Panafricana e Panasiatica hanno conquistato il palato di chef stellati e importanti esperti dell’alta ristorazione italiana.

Rarity Line: il caffè diventa gioiello

La nuova linea Rarity nasce per soddisfare una clientela sempre più attenta e appassionata di caffè particolari e ricercati. Il nome stesso riflette l’esclusività di queste origini rare, riassunta nel claim “The world’s most precious coffee gems” (le gemme più preziose del mondo del caffè).

A comporre questa nuova gamma, troviamo tre autentiche eccellenze mondiali: Jamaica Blue Mountain – una delle varietà più iconiche, celebre per il suo trasporto in botti di quercia, proprio come il rum, caratterizzata da un profilo aromatico raffinato con note di coriandolo, papaya e vaniglia; Panama Geisha – definito “l’oro liquido del caffè”, che si distingue per il suo bouquet aromatico unico, con sentori di mango, litchi, gelsomino e infine Nepal Himalaya – un’autentica rarità, coltivata sulle pendici dell’Everest, che rappresenta appena lo 0,01% del mercato globale del caffè e porta in tazza sentori di yuzu, rododendro e cardamomo.

Per sottolineare il valore prezioso di questa collezione, il brand Bazzara ha scelto una storica gioielleria triestina come set per lo spot di lancio della linea Rarity – un connubio perfetto tra lusso, artigianalità e cultura del caffè.

Coltivati ad altitudini straordinarie – dai 1000 metri del Nepal Himalaya fino ai 2300 metri delle Blue Mountains giamaicane – questi caffè sviluppano un profilo aromatico complesso grazie ai microclimi montani unici. La raccolta avviene esclusivamente tramite hand-picking, selezionando manualmente solo le drupe perfettamente mature, mentre la tostatura artigianale, lenta e calibrata per ogni origine – segno distintivo della torrefazione Bazzara -, esalta al massimo le caratteristiche sensoriali di ciascun caffè.

Il trend del caffè high-premium e specialty

Il settore del caffè high-premium e specialty sta vivendo una crescita costante. La domanda di caffè 100% Arabica di qualità superiore è in forte espansione, complice anche la riduzione del consumo di Robusta, frenato dall’impennata dei prezzi. In particolare, il segmento specialty, ovvero caffè di altissima qualità che si distingue per caratteristiche eccezionali in termini di aroma, gusto e provenienza e che ottiene un punteggio di almeno 80 punti su 100 nella scala di valutazione della SCA, registra un incremento annuo del 10%.

Bazzara ha accolto questa evoluzione dei consumi ed esigenze dei consumatori, rispondendo alla crescente richiesta di esperienze sensoriali raffinate e di prodotti d’eccellenza.

Proprio come accade nel mondo del vino o della birra artigianale, sempre più consumatori desiderano scoprire il caffè in tutte le sue sfumature, sia al bar che a casa. Bazzara così conferma la sua attenzione verso la ricercatezza dei propri prodotti ed il lancio di questa nuova collazione – come tributo a tre icone del mondo del caffè – rappresenta soltanto l’inizio.

I fratelli Bonacchi presentano il nuovo progetto di caffè terroir insieme al nuovo brand

FIRENZE – Erano presenti operatori di settore, ristoratori e giornalisti alla conferenza stampa che venerdì 21 febbraio ha visto Sandro e Samuele Bonacchi lanciare il nuovo progetto di caffè di terroir e il nuovo brand presso l’Accademia del caffè espresso di Fiesole. L’appuntamento ha consentito ai partecipanti di approfondire il parallelismo fra i due mondi agricoli del vino e del caffè attraverso il racconto della botanica, dei territori, delle tecniche di coltivazione e raccolta dei frutti, dei processi di lavorazione e trasformazione.

Il nuovo progetto di caffè di terroir di Fratelli Bonacchi

È l’introduzione di parole come terroir, bouquet aromatico o cru che crea il collegamento. Per entrambe le realtà si può parlare di vitigno o varietà (nel caso del caffè) a cui si aggiunge il lavoro di trasformazione fatto dall’uomo: la vinificazione o la tostatura. Il processo di lavorazione resta una parte determinante del risultato in tazzina proprio come lo è per il calice del vino. Tra caffè e vino le fasi della degustazione in fondo sono simili: esame visivo, olfattivo e gustativo.

È emersa l’importanza di seguire tutta la filiera del caffè, dal seme alla tazza, per rimettere al centro la storia delle persone che lo lavorano nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, in modo etico, buono e socialmente responsabile. “Il torrefattore ha sempre rivendicato il ruolo d’onore nella filiera di produzione – racconta Sandro Bonacchi – dimenticando l’importanza della parte agricola e botanica, della materia prima che resta ancora pressoché sconosciuta a baristi, ristoratori e consumatori”.

Il caffesperto ha messo l’attenzione sui territori e sui metodi di lavorazione come genesi di un nuovo corso. Al centro del modello le fattorie con i propri uomini, le varietà, l’altitudine, il microclima e gli altri fattori, tutti determinanti: “Il flavore, ovvero l’insieme delle percezioni organolettiche di aromi, gusti e corpo, è rappresentativo di un terroir quando l’uomo non prevarica ma si armonizza con un territorio e il suo varietale, ne è al servizio. Ecco il concetto di gentilezza agricola: l’espressione di studio, ricerca, prove, assaggi, passione, umiltà per arrivare a tazze di caffe con un’identità precisa, rappresentative davvero di un terroir”.

All’appuntamento sono intervenuti anche Daniela Ciampoli, designer e Marco Marseglia, professore universitario, che hanno spiegato come hanno trasferito il concetto di terroir nel nuovo logo: “Con questo lavoro abbiamo cercato di racchiudere visivamente l’essenza, la ricchezza e l’autenticità. L’irregolarità del lettering evoca una storia che viene da lontano, richiama la morfologia variegata dei territori d’origine, la diversità delle persone che seguono con cura ogni fase della produzione e la biodiversità. La calligrafia del payoff ne sottolinea con decisione l’autenticità dei prodotti mentre il cerchio, anch’esso volutamente irregolare, racchiude il processo che rende ogni caffè unico e si pone come una vera e propria finestra sulle origini”.

Louis Vuitton e Da Vittorio presentano il nuovo café ristorante a Milano

Il café e ristorante firmato dai brand Louis Vuitton e Da Vittorio debutterà nello showroom al civico 2 di via Montenapoleone di Milano, che riaprirà del tutto rinnovato ad aprile. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Gabriele Principato pubblicato sul quotidiano Il Corriere della Sera.

Il café ristorante Louis Vuitton e Da Vittorio a Milano

MILANO – Louis Vuitton e Da Vittorio fanno coppia a Milano in una delle aperture più attese dell’anno. Ossia un café e un ristorante — il primo in Italia — nello showroom al civico 2 di via Montenapoleone, che riaprirà del tutto rinnovato ad aprile. “Questa partnership ci permette di offrire alla città una nuova destinazione, un punto di riferimento per l’arte dell’ospitalità e dell’esperienza culinaria ad altissimo livello”, spiega a Cook Pietro Beccari, presidente e ceo di Louis Vuitton.

“Porteremo il meglio della tradizione italiana e della nostra storia gastronomica in un contesto culturale contemporaneo, di creatività internazionale, in cui il concetto di condivisione sarà centrale”, racconta a Cook la famiglia Cerea, alla guida d’una galassia d’insegne che vanta sette stelle Michelin, di cui tre nella casa madre a Brusaporto, nella bergamasca.

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Nespresso svela White Chocolate & Strawberry, novità per la gamma Vertuo Barista Creations

MILANO – Nespresso presenta White Chocolate & Strawberry, il nuovo caffè in edizione limitata per la gamma Vertuo Barista Creations che, grazie al suo gusto pop che combina note di cioccolato bianco e fragola a sfumature di caramello, vaniglia e mandorla, unisce tutte le generazioni.

Sorso dopo sorso, la novità White Chocolate & Strawberry è in grado di far vivere un vero e proprio tuffo nei ricordi anni ‘90: pomeriggi spensierati d’infanzia, un gelato alla fragola in compagnia degli amici di scuola, merende all’aria aperta e sorrisi rubati, per un momento di golosità che risveglia emozioni e ricordi di un passato non così lontano.

Il nuovo caffè White Chocolate & Strawberry di Nespresso

Ma non solo. La nuova miscela, realizzata con pregiati chicchi 100% Arabica e perfetta da degustare in purezza come Mug (230ml) o con l’aggiunta di latte o bevande a base vegetale, offre anche la possibilità di sperimentare nuovi trend attraverso la creazione di ricette golose. Un caffè quindi che, grazie al suo gusto unico, permette alle e ai coffee lovers di scoprire la loro vera essenza, scegliere la ricetta che più li rappresenta e decidere così se tornare agli anni ‘90 o, in alternativa, scoprire nuovi trend di ricettazione con bevande a base vegetale.

Per esaltare al meglio ogni sfumatura di White Chocolate & Strawberry, il brand Nespresso propone due ricette esclusive, ideali per trasformare ogni tazza in un’esperienza di degustazione unica.

Le ricette firmate Nespresso

’90 Coffee Dream

La ricetta ideale per rivivere i dolci momenti dell’infanzia, riportando tutte e tutti agli anni ’90: il gusto unico di White Chocolate & Strawberry si fonde con cioccolato bianco e caramelle alla fragola, dando vita a sapori inediti e senza tempo.

Occorrente:

• 1 capsula di White Chocolate & Strawberry (230ml) per la linea Vertuo
• 3 caramelle gommose
• 80 ml di latte
• 3 pezzi di cioccolato bianco
• 1 cucchiaino di polvere di fragole
• Aeroccino XL
• Set da 2 tazze Vertuo Mug Medium Nespresso

Procedimento

• Inserire 3 pezzi di cioccolato bianco in una tazza Mug.
• Versare in un Aeroccino XL 80 ml di latte parzialmente scremato e aggiungere un cucchiaino di polvere di fragole.
• Selezionare il montaggio a caldo.
• Erogare 230 ml di White Chocolate & Strawberry sul cioccolato bianco.
• Aggiungere la crema di latte calda sul caffè.

Oat Strawberry Latte

Un’esperienza di degustazione che abbraccia nuovi trend, in grado di deliziare il palato con la squisitezza della crema di bevanda a base vegetale, in questo caso avena, montata, l’intensità della marmellata di fragole e la dolcezza avvolgente di White Chocolate & Strawberry.

Occorrente

• 1 capsula White Chocolate & Strawberry (230ml) per la linea Vertuo
• 80 ml bevanda a base vegetale – avena
• Marmellata di fragole q.b.
• Fragole disidratate q.b.
• Aeroccino XL
• Barista Recipe Small – Glass

Procedimento

• Aggiungere 2 cucchiaini di marmellata di fragole sul fondo di una tazza Recipe S
• Versare 80 ml di bevanda a base vegetale (avena) fredda in un Aeroccino XL e selezionare il montaggio a freddo
• Erogare 230 ml di White Chocolate & Strawberry in tazza, sulla marmellata di fragole
• Versare la crema di bevanda a base vegetale fredda sul caffè
• Aggiungere alcune fragole disidratate

Tutte le ricette firmate Nespresso sono disponibili sul sito ufficiale. La novità White Chocolate & Strawberry è già disponibile su tutti i canali Nespresso (Boutique Nespresso, canale e-commerce ufficiale, App Nespresso e tramite Servizio Clienti al numero 800 39 20 29) come edizione limitata e fino ad esaurimento scorte.

La scheda sintetica di Nespresso

Nespresso è pioniera e punto di riferimento per il caffè porzionato di altissima qualità. L’azienda lavora con oltre 157.000 coltivatrici e coltivatori in 18 Paesi attraverso il suo Programma AAA Sustainable Quality per integrare le pratiche di sostenibilità nelle aziende agricole e nei territori circostanti. Lanciato nel 2003 in collaborazione con la ONG Rainforest Alliance, il Programma aiuta a migliorare la resa e la qualità dei raccolti, assicurando una fornitura sostenibile di caffè di alta qualità e migliorando le condizioni di vita delle coltivatrici, dei coltivatori e delle loro comunità.

Nel 2022 Nespresso ha ottenuto la certificazione B Corp, unendosi a un movimento internazionale di oltre 9.000 aziende che soddisfano gli elevati standard di responsabilità sociale e ambientale e di trasparenza B Corp. Con sede a Vevey, Svizzera, Nespresso opera in 93 mercati e conta 14.000 dipendenti. Nel 2023 ha gestito una rete globale di vendita al dettaglio globale di 791 boutique. Per ulteriori informazioni, visitare il sito aziendale di Nespresso cliccando qui.

Palermo: le concessioni per i dehors estese fino al 31 dicembre

La giunta di Palermo ha esteso la validità dei dehors fino al 31 dicembre 2025 accogliendo in tal modo le richieste di Confesercenti: lo ha dichiarato in una nota stampa Doriana Ribaudo, referente Fiepet Confesercenti Palermo. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Blog Sicilia.

Estese le concessioni per i dehors a Palermo

PALERMO – “Accogliendo le nostre richieste, la giunta della città ha approvato di estendere la validità al 31 dicembre 2025 delle concessioni di suolo pubblico e le istanze per attività di ristoro all’aperto scadute o aventi scadenze legate alla normativa nazionale in ambito di emergenza Covid”.

Lo dichiara in una nota stampa Doriana Ribaudo, referente Fiepet Confesercenti Palermo, che annuncia insieme al direttore provinciale di Confesercenti Palermo, Salvo Basile, anche la costituzione di un coordinamento provinciale Fiepet.

“Il 29 gennaio – dice Doriana Ribaudo come riportato da Blog Sicilia – con il vice presidente vicario di Confesercenti della città Massimo Mangano e il direttore di Basile abbiamo rappresentato alla VI Commissione consiliare la difficoltà di numerosi imprenditori della ristorazione a cui è stato chiesto di ri-presentare la documentazione necessaria all’autorizzazione semplificata per potere ottenere la proroga annuale della concessione, senza tenere conto del Decreto concorrenza che ha prorogato le concessioni fino al 31 dicembre di quest’anno”.

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Antico Caffè Greco di Roma: il Ministero della cultura blocca lo sfratto con l’Avvocatura dello Stato

Lo sfratto dell’Antico Caffè Greco di Via Condotto e Roma è stato sospeso in seguito all’intervento dell’Avvocatura dello Stato per conto del Ministro della cultura. I quadri, gli arredi e gli oggetti in mostra dentro il bar devono restare inamovibili. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Rai News.

Stop allo sfratto dell’Antico Caffè Greco

antico caffè greco
L’interno dell’Antico Caffè Greco di Via Condotti (immagine concessa)

ROMA – Dopo la sentenza della Cassazione e la conferma di quelle della Corte d’Appello di Roma, tutto era pronto per lo sfratto dei gestori dell’Antico Caffè Greco, uno dei locali storici della capitale, con i suoi più di 250 anni.

Lo sgombero è stato sospeso per intervento dell’Avvocatura dello Stato effettuato per conto del Ministero della cultura. I quadri, gli arredi e gli oggetti in mostra dentro il bar devono restare “inamovibili”.

Le mura del Caffè Greco sono di proprietà dell’Ospedale Israelitico. Il contratto d’affitto è scaduto dal 2017. L’ultima pronunciamento della Cassazione aveva rigettato il ricorso dei gestori contro la sentenza della Corte di Appello di Roma che aveva già dato ragione ai proprietari, riconoscendogli il diritto a rientrare in possesso dei locali in di via Condotti.

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Ecco le 100 caffetterie migliori del mondo: al 1° posto Toby’s Estate in Australia, per l’Italia c’è solo Faro di Roma (26°)

MADRID – Nella capitale spagnola si è tenuta il 17 febbraio la cerimonia per la lista inaugurale delle 100 migliori caffetterie al mondo. La corona è stata data a Toby’s Estate di Sydney in Australia. È interessante notare che 10 dei caffè presenti nella lista si trovano in Australia e Nuova Zelanda, i quali recentemente si sono contraddisti per la attivissima community dedicata al caffè.

Le migliori caffetterie al mondo

L’Italia invece non occupa nemmeno le prime venti posizioni. L’unica caffetteria del Bel Paese presente nella lista è Faro di Roma e si trova al 26° posto.

Seguendo Toby’s Estate, si possono trovare i locali Onyx Coffee LAB negli Stati Uniti, Gota Coffee Experts in Austria, Proud Mary Coffee in Australia e Time Wendelboe in Norvegia alla quinta posizione.

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World bartender day: ecco la storia della professione dalla civiltà greca ad oggi, 24/02

MILANO – Il bartender, più comunemente noto come barman, è una figura versatile che si presta al servizio di chi esce per godersi un drink in compagnia. C’è chi va dritto al punto e ordina il proprio cocktail senza esitazioni, chi si affida ai suoi consigli per scegliere cosa bere e chi, indeciso, lascia carta bianca con un semplice “fai tu”.

Il barman non è solo un esperto nella preparazione dei drink, ma anche una presenza carismatica dietro il bancone. Spesso osservato con curiosità dai clienti, il suo lavoro diventa quasi uno spettacolo, mentre miscelando gli ingredienti dà vita al cocktail richiesto.

Il 24 febbraio si celebra il World bartender day, una professione le cui origini risalgono a molti secoli fa, più precisamente alle civiltà greca e romana. Nei tempi antichi, chi si occupava di servire da bere non era solo un semplice dispensatore di bevande, ma aveva un ruolo ben più significativo nella società.

Il bartender, spesso anche proprietario della locanda, si occupava della gestione, produzione e servizio finale ai clienti. Questi locali, situati in passato lungo le rotte di viaggiatori e mercanti, nel corso della storia hanno subito un’evoluzione straordinaria: da ambienti esclusivi e costosi a luoghi d’incontro accessibili a persone di ogni classe sociale e generazione.

Anche la figura di colui che sta dietro al bancone si è trasformata nel tempo e un contributo fondamentale a questa evoluzione è stato dato da Jerry Thomas, considerato il primo grande bartender.

Grazie a lui, il mestiere ha acquisito una nuova dimensione, diventando un’esperienza d’intrattenimento e una carriera ambita e ricercata. “Essere un bartender non significa solo servire drink, ma creare connessioni e momenti indimenticabili con i propri clienti attraverso l’arte della mixology. Durante il World bartender day, celebriamo la passione, la creatività e la dedizione che i bartender mettono ogni giorno nel loro lavoro. Ogni cocktail racconta una storia e un’emozione da condividere con gli amici al bar. Un brindisi a tutti i colleghi che, con maestria e impegno, rendono speciale ogni serata dietro al bancone”, ha affermato Alberto Birollo, drinksetter di Anthology by Mavolo.

Negli ultimi anni l’arte del bartending e della mixology hanno raggiunto livelli senza precedenti. L’interesse dei consumatori per i drink è ai massimi storici e, grazie all’accesso a prodotti esclusivi e di nicchia, unito all’uscita continua di nuove proposte, la figura del barman ha acquisito un valore prestigioso.

Inoltre, la storia millenaria di questa professione l’ha resa una delle figure più carismatiche della società moderna. Nel corso del tempo, il suo ruolo ha subito l’evoluzione delle antiche tradizioni, adattandosi ai cambiamenti culturali e sociali senza perdere il suo charme. Ecco quindi le 10 curiosità meno note su questa misteriosa quanto affascinante professione:

1. Le origini: il lavoro di barista nasce tra il 700 e il 500 a.C., in un periodo in cui venivano serviti perlopiù vino e birra artigianale. I primi bartender, spesso proprietari di locande o birrerie, erano esperti nella preparazione di bevande alcoliche e gestivano anche i luoghi di ritrovo della comunità.

2. L’affermazione della professione: nel XV secolo, in Europa, la professione iniziò a essere più accettata e ben pagata, soprattutto in Francia, Germania, Irlanda e Inghilterra, diventando ben presto un lavoro d’élite tanto da essere considerato uno dei più remunerativi dell’epoca.

3. Le prime novità: nel 1832, la legge Pioneer Inn and Tavern legalizzò le taverne negli Stati Uniti, permettendo la vendita di alcolici anche a chi non pernottava. Prima di questa legge, i clienti dovevano sempre affittare una stanza per consumare alcolici. Con l’approvazione della legge, le taverne si trasformarono in luoghi di ritrovo sociali, ampliando la loro clientela e diventando spazi conviviali per la comunità.

4. Il manuale: nel 1862, Jerry Thomas, considerato il padre della mixology, pubblicò “The Bon Vivant’s Companion”, il primissimo libro di cocktail che è ancora in stampa oggi. Questo libro divenne la guida essenziale per il bartending per i successivi 100 anni.

5. La clandestinità: durante il proibizionismo (1920-1933), che vietava la produzione, vendita e consumo di alcol negli Stati Uniti, nacque una delle pratiche più audaci e clandestine della storia: la distillazione illegale di alcol nota come “moonshine”. Questo termine, che significa letteralmente “chiaro di luna”, richiama l’operazione di creazione dell’alcol durante la notte per fuggire dagli occhi indiscreti delle autorità.

6. La nascita della mixology: al termine del periodo del proibizionismo l’arte del cocktail conobbe un periodo di grande fioritura, offrendo numerose opportunità a baristi di talento. Tra i protagonisti di questa rinascita c’era Ernest Raymond Beaumont Gantt, noto con lo pseudonimo Donn Beach e considerato uno dei padri della mixology e l’inventore del cocktail Tiki.

7. Le scuole di formazione: dopo il 1933 il cocktail bar ha ripreso vita in modo più strutturato e le scuole di bartender sono emerse per rispondere alla crescente domanda di professionisti qualificati in un settore in rapida espansione. Un’affermazione che ha portato alla nascita di nuove figure professionali; come ad esempio i drinksetter di Anthology by Mavolo, detti anche “spirit specialist”: si tratta di ex bartender con un’importante esperienza nel settore che, grazie alle loro competenze e conoscenze approfondite, collaborano strettamente con la rete di vendita per potenziarla ulteriormente, contribuendo quotidianamente alla valorizzazione del portfolio di prodotti esclusivi.

8. L’associazione internazionale ufficiale: nel 1951 nasce l’International Bartender Association a Torquay, Regno Unito, un’organizzazione professionale che rappresenta i bartender di tutto il mondo. Il suo obiettivo è la promozione della cultura del beverage. Oggi è un punto di riferimento per tutti i barman del mondo e l’organo che ufficializza i cocktail classici, creando un catalogo che viene aggiornato negli anni.

9. Gli strumenti: Uno dei fatti più strani e affascinanti legati alla storia dei cocktail è che i primi shaker utilizzati dai bartender avevano la forma di un pinguino, un dettaglio che ancora oggi sorprende e diverte molti appassionati di drink e storia del bartending.

10. I cocktail moderni: il famoso drink Bellini, oggi uno dei cocktail più iconici e conosciuti al mondo, è stato creato dal bartender Giuseppe Cipriani. La leggenda vuole che Cipriani abbia deciso di chiamarlo così perché il colore rosato del cocktail gli ricordava la tonalità della toga indossata da un santo ritratto in un dipinto del celebre artista rinascimentale Giovanni Bellini.

Unilever: al via la quotazione in borsa di Magnum e Cornetti

Unilever ha annunciato la prossima quotazione in borsa del suo comparto gelati, nell’ambito di una più ampia operazione di rilancio della multinazionale. Il gruppo è in una fase di rilancio, ed è sotto stretta osservazione dagli azionisti. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione msn.

La quotazione in borsa di Magnum e Cornetti

MILANO – Continuano le grandi manovre nel comparto gelati di Unilever, multinazionale britannica titolare di un portfolio di 400 marchi tra i più diffusi nel settore dell’alimentazione. Un’attività iniziata nell’estate dell’anno scorso, quando il nuovo amministratore delegato Hein Schumacher ha deciso la separazione col settore gelati -resa più complicata dalla polemiche politiche intorno alla comunicazione di Ben & Jerry’s– a causa di profitti sempre più risicati, con margini di circa la metà rispetto al comparto della cura personale, in cui Unilever possiede marchi come Clear e Dove.

Ora si procede alla quotazione nella borsa di Amsterdam in cui, a breve, si potranno scambiare Magnum, Cornetti e Calippi.

Il gruppo è in una fase di rilancio, ed è sotto stretta osservazione dagli azionisti. Dopo un 2024 andato così così, con profitti netti in calo del 10,8% per 6,4 miliardi di euro, e un utile operativo anch’esso in leggera flessione (-3,7%), le proiezioni per 2025 prevedono modesti miglioramenti tra il 3 e il 5%.

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Ferrero North America e Wells Enterprises lanciano la gamma di barrette di gelato

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Ferrero North America in partnership con Wells Enterprises annuncia il lancio di una nuova gamma di barrette di gelato. Per ora tutti i prodotti sono già disponibili negli Stati Uniti. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato dal portale d’informazione Efa News.

La nuova gamma di barrette di gelato di Ferrero

MILANO – Wells Enterprises e Ferrero North America collaborano al lancio di una nuova gamma di barrette di gelato, con tre marchi dolciari: Butterfinger, Baby Ruth e 100 Grand. I nuovi prodotti, sottolineano le aziende, combinano i sapori e le consistenze delle barrette di cioccolato originali con il vero gelato: per ora sono disponibili negli Stati Uniti.

La barretta Butterfinger è caratterizzata da un gelato al gusto di Butterfinger con uno strato croccante ricoperto da un guscio di cioccolato. La barretta Baby Ruth è composta da gelato al gusto di torrone con arachidi tostate e caramello, ricoperto da un rivestimento di cioccolato.

La barretta 100 Grand, invece, comprende gelato al gusto di caramello, ricoperto da un ricco caramello e racchiuso in un guscio di cioccolato con pezzi croccanti.

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