CASALECCHIO DI RENO (Bologna) – Il 1° ottobre, in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale del caffè, una ricorrenza speciale per riflettere su uno degli elementi più iconici della nostra cultura quotidiana. Quest’anno, la comunità emblematica di Bologna, costituita da La Spaziale per la parte relativa ai produttori delle macchine per caffè espresso professionali ed Essse Caffè, si fa portavoce di un tema centrale e sempre più attuale: il rapporto tra i giovani e il caffè, un legame che va oltre il semplice consumo, abbracciando passione, innovazione e nuove opportunità professionali.
Per l’occasione, Bologna ha scelto un contesto particolarmente significativo per la celebrazione: l’Istituto alberghiero Veronelli di Casalecchio di Reno (BO), luogo in cui i giovani imparano l’arte della ristorazione e, naturalmente, si avvicinano alla cultura del caffè.
Questa scelta non è casuale, ma evidenzia la crescente attenzione verso la formazione delle nuove generazioni, che non solo sono consumatori, ma anche futuri protagonisti della filiera del caffè.
La presenza dell’Istituto alberghiero come centro delle celebrazioni non è solo un omaggio all’importanza della formazione, ma anche un’occasione per sensibilizzare i giovani professionisti sul valore di una preparazione accurata e consapevole. In un mondo in cui la qualità è sempre più riconosciuta e apprezzata, le nuove generazioni hanno l’opportunità di ridare lustro all’arte del caffè, facendo leva su competenze tecniche e creative.
Durante la giornata del 1° ottobre, la Comunità emblematica di Bologna ha organizzato dimostrazioni pratiche, offrendo ai partecipanti la possibilità di scoprire i segreti di un buon espresso, esplorare nuove tendenze nel mondo del caffè e conoscere meglio le tecniche di estrazione.
L’evento che si terrà a Bologna rappresenta una piattaforma perfetta per celebrare l’incontro tra tradizione e innovazione, con un occhio di riguardo verso l’educazione delle nuove leve.
La Giornata internazionale del caffè 2024 sarà dunque un’occasione per celebrare non solo una delle bevande più amate al mondo, ma anche il futuro del settore. I giovani rappresentano non solo il nuovo pubblico di consumatori, ma anche il motore di un’industria in trasformazione, capace di coniugare innovazione, rispetto per l’ambiente e attenzione alla qualità.
In questa circostanza sarà portato avanti il sostegno alla candidatura del caffè espresso a bene immateriale dell’Unesco.
FIRENZE – Accademia del caffè espresso annuncia la proiezione di “The Rise of Espresso” nel contesto dell’Italian Film Festival a Sydney, in occasione della Giornata Internazionale del Caffè il 1° ottobre. L’Australia è stata scelta per ospitare la prima mondiale essendo riconosciuta universalmente come uno dei mercati più all’avanguardia in termini di caffè, oltre ad essere un paese con una ricca storia di migrazione e di passione per l’espresso.
La giornata internazionale del caffè è una data iconica per il settore, dedicata alla celebrazione del lavoro di qualità e della passione delle persone che permettono al caffè espresso di essere apprezzato in tutto il mondo.
“The Rise of Espresso”, è prodotto interamente da Accademia del caffè espresso, e vuole condividere i sogni, le sfide e gli aneddoti dei molti emigranti che hanno dedicato la loro vita a questa bevanda, con l’auspicio di favorire l’apprezzamento per il caffè di qualità e la comprensione della sua filiera presso un pubblico più ampio.
Le storie raccontate nel documentario illustrano la trasformazione dell’espresso da tradizione italiana ad un fenomeno culturale globale, simbolo del made in Italy.
Questo progetto fa parte di un approccio più ampio al tema, iniziato con la mostra creata da Accademia ed attualmente esposta negli spazi museali di Accademia: “Coffee Migrant | Migrant Coffee – BRAZIL Capitolo I”, che racconta il significativo flusso migratorio di oltre un milione di italiani, tra il XIX e il XX secolo, verso i porti brasiliani, che li ha portati a dedicarsi alla coltivazione del caffè e ad attività commerciali legate ad esso.
Il secondo capitolo della mostra, invece, “Coffee Migrant | Migrant Coffee – NUOVI MONDI Capitolo II”, sarà inaugurato nel 2025 e illustrerà il viaggio dei migranti italiani verso i Nuovi Mondi (Australia, Canada, USA), fungendo da estensione narrativa del documentario.
Accademia del caffè espresso, per l’occasione, ha deciso di aprire le proprie porte al pubblico, con un Open Day volto a mostrare i suoi spazi, ed invitare i visitatori a gustare un espresso. Lo staff sarà a disposizione per accompagnare i visitatori nella scoperta delle diverse aree di Accademia. Saranno accessibili gli spazi museali, i laboratori riservati al caffè e tutta l’area dedicata alle macchine da caffè espresso de La Marzocco Home.
“The Rise of Espresso” sarà protagonista in futuro di altre proiezioni, in cui verrà mostrato nella sua completezza durante degli eventi speciali, legati all’ospitalità ed alle celebrazioni culturali, oltre che presso festival di tutto il mondo. Naturalmente, il documentario sarà presto disponibile anche in Italia.
La scheda sintetica dell’Accademia del caffè espresso
Accademia del caffè espresso è un centro culturale situato a Firenze, creato per preservare e promuovere la cultura del caffè espresso accrescendo la sua rilevanza e il suo apprezzamento su scala globale.
L’Accademia è stata fondata da La Marzocco, storica azienda fiorentina nata nel 1927 oggi leader nella produzione di macchine per caffè. Situata nella vecchia fabbrica de La Marzocco, Accademia impiega ricercatori, educatori e una serra interna per il caffè, vantando collaborazioni con università, istituzioni ed esperti internazionali di tutto il mondo.
TORINO – Il futuro del caffè si decide oggi. Crisi climatica, vulnerabilità dei produttori e perdita di aree coltivabili sono i principali fattori che, secondo la Teoria del cambiamento di Fondazione Lavazza, minacciano le condizioni di vita delle comunità produttrici e la disponibilità di caffè di qualità. In questo scenario complesso, in occasione dell’evento di chiusura delle celebrazioni per il suo ventesimo anniversario, la Fondazione riafferma il proprio impegno per un futuro prospero della filiera del caffè e dei suoi protagonisti: i produttori e le produttrici.
Il 20° anniversario della Fondazione Lavazza
“Siamo consapevoli delle sfide che il settore del caffè si trova ad affrontare. La Fondazione guarda ai prossimi 20 anni con un obiettivo ambizioso, ossia rendere i coltivatori e le coltivatrici, e in particolare le nuove generazioni e le donne, degli imprenditori e delle imprenditrici in grado di essere competitivi sul mercato globale del caffè e di rispondere con efficacia alle nuove sfide, contribuendo alla crescita del sistema paese in cui vivono.” haaffermato Giuseppe Lavazza, presidente del Gruppo Lavazza e Consigliere della Fondazione, nel corso dell’evento The Coffeeprint of Tomorrow che si è tenuto oggi (30 settembre 2024, NdA) presso la Centrale, Nuvola Lavazza di Torino per chiudere le celebrazioni del ventesimo anniversario della Fondazione parlando delle sfide future della filiera con i protagonisti dei progetti più recenti e ospiti come Rigoberta Menchú – Premio Nobel per la pace 1992 grazie al suo impegno per i diritti delle popolazioni indigene – e Steve McCurry, fotografo tra i più celebri al mondo.
“Gli obiettivi prioritari di Fondazione per il futuro saranno supportare le comunità produttrici attraverso progetti di formazione che le aiutino ad adattare le piantagioni all’impatto del cambiamento climatico, a rispondere alla crescente richiesta di prodotto di qualità e fornire un’ampia gamma di varietà di caffè, favorendo la biodiversità e combattendo la deforestazione. Queste azioni, unite al lavoro svolto finora, ci permetteranno di contribuire a un futuro più equo e sostenibile per l’intera filiera del caffè, garantendo al contempo la disponibilità di un prodotto di qualità per le generazioni future. Un ruolo di guida strategica e di apripista che nei prossimi anni vogliamo coinvolga sempre più profondamente tutti i nostri brand e le nostre consociate, in ogni geografia in cui siamo presenti come Gruppo”, ha concluso Giuseppe Lavazza.
Una sfida tutt’altro che banale. La filiera del caffè, infatti, è una delle più articolate e frammentate al mondo: il 95% della produzione mondiale proviene da 25 milioni di piccoli produttori, circa 12,5 milioni di aziende agricole a conduzione familiare su terreni di grandezza inferiore ai 5 ettari, dislocate in più di 40 Paesi produttori all’interno della cosiddetta coffee belt, la cintura del caffè compresa tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno (fonte dati: The Coffee Guide, Fourth Edition).
Fondazione Lavazza – vent’anni di impegno sul campo
Dal 2004, data di istituzione della Fondazione da parte del Gruppo Lavazza, ha sostenuto oltre 50 progetti, e attualmente ne sta supportando e finanziando 30 in 17 paesi lungo 3 continenti, a beneficio di oltre 94.000 persone. Un viaggio raccontato nel libro “I chicchi che hanno fatto la storia” che celebra l’anniversario della Fondazione Lavazza attraverso gli scatti realizzati nel corso degli anni dal fotografo Steve McCurry, accompagnati dai testi del giornalista Mario Calabresi.
A partire dal 2019, anno di firma del Memorandum of Understanding tra i partner, la Fondazione Lavazza partecipa al progetto promosso dallo United Nations Development Programme (UNDP) insieme alle istituzioni ecuadoriane, quali i Ministeri dell’Ambiente, dell’Acqua e della Transizione Ecologica (MAAE) e dell’Agricoltura e dell’Allevamento (MAG).
In 3 anni, l’iniziativa ha portato l’Ecuador a realizzare la sua prima produzione di caffè di alta qualità certificata “deforestation-free”, proveniente da piantagioni presenti in 23 province confinanti con la foresta amazzonica. Il Governo dell’Ecuador insieme a UNDP, infatti, hanno realizzato il primo protocollo di certificazione nazionale dedicato al monitoraggio delle aree forestali nella produzione di caffè, un protocollo che è oggi considerato tra le best practice a livello globale, posizionando l’Ecuador come paese pioniere nelle pratiche agricole sostenibili. La certificazione “Caffè senza deforestazione” garantisce ai consumatori che nessun terreno forestale è stato dissodato o degradato per la coltivazione del caffè. Il certificato viene ottenuto a seguito di un rigoroso monitoraggio e dell’applicazione di immagini satellitari e di una verifica da parte di terzi che confermano l’aderenza della produzione di caffè a rigorosi standard ambientali.
A supporto dell’empowerment femminile, invece, va il progetto “Coffe to be reborn”, sviluppato con l’Associazione Civile Verdad y Vida, che ha consentito a 180 donne della comunità indigena di etnia Maya Poq’omchi del Guatemala – dopo 36 anni di guerra civile e pulizia etnica che hanno decimato la popolazione e impoverito l’area – di divenire autonome, prima come produttrici poi anche come imprenditrici, attraverso programmi di formazione agricola e imprenditoriale.
Un’altra sfida importante raccontata durante la giornata è quella che riguarda il coinvolgimento delle giovani generazioni nella filiera del caffè, sia per contrastare l’abbandono delle campagne in atto nei Paesi produttori sia per sostenere la professionalità dell’intera catena del valore, raggiungendo anche l’ambito delle caffetterie. In Uganda il progetto Ujana Coffee Project, avviato da Fondazione Lavazza insieme alla ONG Sawa World, coinvolge i giovani e le giovani ugandesi che abitano sia nelle aree di produzione del caffè che in zone urbane in contesti vulnerabili consentendo loro di sviluppare delle microimprese intorno al mondo del caffè, o anche di artigianato locale, diversificando e aumentando il loro reddito.
Inoltre, la Fondazione se da un lato continua a sviluppare programmi di formazione sul campo sulle buone pratiche agricole, dall’altro, in sinergia con il Gruppo, sta diffondendo sempre di più il progetto internazionale A Cup of Learning, un programma di formazione dedicato alle persone giovani, che permette di diventare professionisti del caffè a tutto tondo. Il programma include un percorso dedicato al caffè verde e le varie tecniche di lavorazione, oltre a fornire gli strumenti migliori per diventare baristi, con l’obiettivo di creare concrete opportunità professionali: nato nel 2017, il programma è oggi presente in 19Paesi.
Nel corso dell’evento, infine, è stato ripercorso il progetto “Il caffè come megafono di pace” che ha consentito agli agricoltori del dipartimento rurale di Meta, in Colombia, di riconvertire in piantagioni di caffè le coltivazioni illegali di cocaina, sorte durante la guerra civile. La narrazione è stata arricchita dal lancio dell’omonimo podcast, realizzato da Chora Media, sulle sfide e le opportunità della filiera caffeicola colombiana.
La scheda sintetica della Fondazione Lavazza
La Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza è un Ente del Terzo Settore istituito dal Gruppo Lavazza nel 2004 con l’obiettivo di coordinare e realizzare i progetti di sostenibilità sociale, ambientale, economica nelle comunità produttrici di caffè nel mondo; la Fondazione oggi supporta e finanzia 30 progetti in 17 paesi in 3 continenti, a beneficio di oltre 94.000 beneficiari, attraverso oltre 40 partner – tra i più longevi Save the Children, da oltre 20 anni, Oxfam e Cesvi.
I progetti sostenuti hanno l’obiettivo di migliorare la resa produttiva e la qualità del caffè, promuovendo allo stesso tempo l’imprenditorialità dei produttori e delle produttrici e il miglioramento delle loro condizioni di vita, a sostegno all’autonomia delle comunità locali, attraverso la valorizzazione del lavoro delle donne e il coinvolgimento delle nuove generazioni, a cui si accompagna la condivisione di buone pratiche agricole e l’introduzione di strumenti tecnologici finalizzati al contrasto degli effetti del cambiamento climatico.
LECCE – Il primo ottobre, in occasione della Giornata internazionale dedicata alla tazzina, la torrefazione Quarta Caffè con sede a Lecce, offre il sostegno per la Fondazione Telethon con un caffè sospeso, una campagna solidale che porta in tutta Italia la tradizione napoletana di donare l’equivalente di un espresso al bar a scopo benefico.
Quarta Caffè per la Fondazione Telethon
Sarà possibile donare la tazzina a favore di Fondazione Telethon e firmare per sostenere la candidatura del Rito del caffè espresso a patrimonio immateriale Unesco cliccando qui.
Per maggiori informazioni sulla Fondazione Telethon e saperne di più su come donare basta cliccare qui.
Per saperne di più su Quarta Caffè basta cliccare qui.
MILANO – In occasione della Giornata internazionale del caffè, illycaffè propone “Mind the coffee cup” – Il futuro del caffè analizzato a fondo”, un progetto che intende stimolare un lavoro congiunto per trovare una soluzione sostenibile agli effetti del cambio climatico. Il caffè non è solo una bevanda, ma un vero e proprio rito che accompagna la vita quotidiana di milioni di persone, basti pensare che ogni giorno vengono consumate più di 3 miliardi di tazzine e che l’industria del caffè dà lavoro a 25 milioni di famiglie di coltivatori.
Una risorsa minacciata dal cambiamento climatico che, attraverso l’aumento delle temperature, le variazioni nelle precipitazioni e la diffusione di malattie delle piante, ne mette a rischio la produzione in tutto il mondo.
Per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici illycaffè da anni promuove l’utilizzo dell’agricoltura rigenerativa, l’insieme di pratiche agronomiche che riducono l’impatto ambientale, rinnovando la fertilità del suolo e aumentando la biodiversità, garantendo una continuità di reddito ai produttori.
Un modello che illycaffè ha tradotto in realtà realizzando Arabica Selection Brasile Cerrado Mineiro, il primo caffè prodotto al 100% da agricoltura rigenerativa e certificata regenagri.
Dal 1° ottobre in diverse città del mondo illycaffè parlerà di agricoltura rigenerativa con il progetto “Mind the coffee cup – Il futuro del caffè analizzato a fondo” attraverso l’attivazione di canali fisici e digitali.
A Milano fino al 14 ottobre l’edicola di Piazza San Babila sarà trasformata in un bar dove sarà possibile sorseggiare un caffè 100% prodotto da agricoltura rigenerativa, leggendo un giornale per scoprire di più sul progetto Mind the coffee cup.
La stazione della metropolitana di San Babila sarà completamente personalizzata da illy, per far vivere ai passeggeri un viaggio nel futuro del caffè.
Tutti i punti vendita illy a gestione diretta insieme ad alcuni selezionatissimi bar e ristoranti di Milano – come quello dello chef stellato Andrea Aprea – serviranno per tutto il mese di ottobre l’Arabica Selection Brasile Cerrado Mineiro.
Oltre all’Italia verranno attivati anche alcuni clienti illy in Francia, Germania, Olanda, Regno Unito e Stati Uniti. A Seoul invece, verrà organizzato uno speciale tasting con 4 ricette esclusive a base di Arabica Selection Brasile Cerrado Mineiro, per evidenziare le diverse fasi del ciclo di vita della pianta di caffè. Infine, sui canali digitali di YouTube, Meta e TikTok saranno disponibili contenuti educativi sul mondo dell’agricoltura rigenerativa.
“Per proteggere la coltivazione del caffè è essenziale aiutare le comunità agricole ad adottare pratiche agronomiche sostenibili e investire nella ricerca,” commenta Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè. “Abbiamo colto l’opportunità della Giornata internazionale del caffè per promuovere la campagna di comunicazione ‘Mind the coffee cup’ e sensibilizzare i consumatori sulla necessità di sviluppare modelli agronomici e sociali sostenibili. Soltanto così potremo continuare a godere di questa bevanda straordinaria e preservare il patrimonio culturale che rappresenta”.
La Giornata internazionale del caffè è stata istituita nel 2015 dall’International Coffee Organization per creare un legame fra i paesi produttori e consumatori di caffè e sostenere l’importanza della collaborazione.
L’Arabica Selection Brasile Cerrado Mineiro rappresenta il risultato della relazione che illycaffè ha costruito negli anni con i produttori e con la Federazione dei Produttori del Cerrado Mineiro, con i quali è stata condivisa l’urgenza di trovare una soluzione agli effetti del cambio climatico. Attraverso questa cooperazione è stato possibile identificare e applicare le migliori tecniche di adattamento, mitigazione e rigenerazione dell’ecosistema che hanno dato vita ad un’agricoltura più sostenibile.
Per maggiori informazioni sul progetto e per scoprire la lista dei locali aderenti basta cliccare qui.
PALERMO – Il racconto del ruolo del caffè come aggregatore sociale, dalla nascita delle prime caffetterie fino ai giorni nostri, per celebrare insieme alla città di Palermo la Giornata internazionale del caffè. Il primo ottobre, dalle ore 10.30, Arturo Morettino e Gaetano Basile, giornalista e scrittore tra i massimi esperti di cultura siciliana, ripercorreranno secoli di storie e tradizioni attraverso il rituale del caffè, nell’evento “Dai cafè al caffè. Il Rito dell’espresso nel tempo”, organizzato dalla Comunità emblematica del rito del caffè espresso di Palermo.
L’incontro, aperto alla città, si svolgerà al Morettino Caffè Palermo, il caffè letterario che ha riportato in vita una delle caffetterie simbolo della Palermo Liberty, il “Caffè Palermo”, all’interno di uno dei Quattro canti, nei bassi di Palazzo Guggino Chiaramonte Bordonaro (via Vittorio Emanuele 306-308, Palermo).
In un appassionante viaggio nel tempo attraverso la narrazione di Basile, si rivivranno le atmosfere della Belle Époque palermitana, con i suoi cafè luoghi di ritrovo per nobili e artisti, fucine di idee e di affari, covi di rivoluzionari, officine di riviste letterarie e politiche, si ripercorreranno poi i tempi bui delle due Guerre mondiali, fino alla rinascita del Dopoguerra con l’avvento di quei luoghi che oggi chiamiamo Bar. Fatti, storie e miti legati tra di loro da un unico fil rouge: il rito del caffè.
Il Caffè Palermo
Non è un caso che il luogo scelto per l’evento sia il Caffè Palermo, uno dei simboli della Palermo felicissima, tra le più belle caffetterie Liberty che ha animato la città tra il 1878 e il 1902. A quel tempo i caffè erano luoghi di socialità: dai Quattro Canti, lungo il Cassaro, fino al Foro Italico, si assistette ad un proliferarsi di caffetterie, pasticcerie, sorbetterie che divennero il cuore pulsante della vita cittadina.
Il Caffè Palermo ospitava la nuova borghesia imprenditoriale e le famiglie nobiliari dell’epoca, che trascorrevano il tempo libero sorseggiando caffè e gustando sorbetti e cioccolata.
Il supporto alla candidatura dell’espresso a patrimonio Unesco
L’evento dell’1 ottobre si inserisce nel calendario di appuntamenti delle Comunità rappresentative del rito del caffè espresso che in tutta Italia supportano la candidatura del rito dell’espresso a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco e che a Palermo ha alla guida Arturo Morettino.
In questa occasione si potrà anche aiutare Telethon partecipando all’iniziativa benefica “Un caffè per…” dedicato alla Fondazione Telethon”, organizzata dalle Comunità rappresentative del Rito del caffè Espresso, grazie alla quale si potrà donare l’equivalente di un caffè all’organizzazione per la ricerca biomedica e la cura delle malattie genetiche rare.
L’attività di divulgazione educativa, culturale e scientifica sul mondo del caffè, a cura della Comunità del Rito del caffè Espresso di Palermo, continuerà nella Fabbrica museale del caffè Morettino all’interno del festival Le Vie dei Tesori.
VERONA – Oggi è la Giornata internazionale del caffè in cui viene celebrata questa calda bevanda che è da sempre un rituale consolidato della giornata di ogni italiano. Dal preparare la moka la mattina al profumo che fuoriesce dai bar del quartiere, dalla pausa caffè con i colleghi al caffè post pranzo e al deca serale, una bevanda che accompagna e scandisce le ore della quotidianità.
In questa giornata dedicata al caffè, Altromercato, la principale realtà italiana di commercio giusto e tra le più grandi al mondo, lancia la sua nuova linea di caffè in cialda.
Il caffè in cialde Altromercato è rigorosamente prodotto in cialde compostabili, proveniente da filiera equa e diretta, con tostatura italiana in un packaging senza alluminio, conferibile nella plastica, distribuita in astucci da 50 e 18 cialde comprensivi di finestra dosa cialde.
Ecco le versioni disponibili per le cialde di caffè Altromercato:
Espresso Classico
L’espresso Classico prevede una miscela di caffè arabica e robusta da filiera diretta, ideale per ottenere un espresso cremoso come al bar. Ideato per estrarre una tazza cremosa e pulita al tempo stesso, dal gusto deciso e dal corpo pieno, caratterizzata da una tostatura media. Presentato con un eco pack aluminum-free che contiene 50 cialde compostabili.
Espresso Bio Cremoso
L’espresso Bio Cremoso è composto da una miscela di caffè arabica e robusta da filiera diretta e biologica, ideale per ottenere un espresso cremoso. Ideato per estrarre una tazza piena, cremosa e leggermente aromatica, caratterizzata da una tostatura media. Presentato con un eco pack aluminum-free che contiene 50 cialde compostabili.
Espresso Bio Deka
Il piacere di un caffè biologico pensato per chi preferisce il decaffeinato, grazie alle origini di elevata qualità che sprigionano le note pregiate e intense dei caffè latino americani. La caffeina viene eliminata con metodo naturale, e consente di preservare intatto l’aroma, il risultato è un caffè dall’acidità fine, corposo e piacevolmente agrumato. Presentato con un eco pack aluminum-free che contiene 18 cialde compostabili.
Espresso Ginseng
Caffè espresso macinato con arabica e robusta con estratto naturale di ginseng, senza aggiunta di zucchero, è la soluzione per chi vuole unire il sapore dell’espresso con l’energia naturale del ginseng. Una tostatura media dal forte aroma, con una spiccata dolcezza. Presentato con un eco pack aluminum-free che contiene 18 cialde compostabili.
Tutto il caffè Altromercato viene realizzato nel rispetto di chi lo produce e del pianeta, al fine di garantire un prodotto di alta qualità. Il caffè è coltivato all’ombra di foreste curate da piccoli produttori, cresce insieme ad altre piante da frutto e alberi autoctoni per tutelare la biodiversità dei luoghi d’origine.
L’intera linea di cialde di caffè Altromercato sarà disponibile sul sito da fine ottobre, mentre la versione ginseng e deka saranno già disponibili da inizio mese.
VIDRACCO (Torino) – Elephant Gin si prepara a festeggiare la Giornata internazionale del caffè con il suo Coffee Liqueur, il liquore che unisce il celebre gin che tutela gli elefanti d’Africa e il miglior caffè etiope preparato a freddo. Un distillato speciale da gustare da solo, in abbinamento ad un dolce o in accompagnamento proprio al rito del caffè di fine pasto.
Entrato nella gamma Elephant Gin nel 2022 e creato sempre dalla coppia tedesca di Robin e Tessa Gerlach, Elephant Gin Coffee Liqueur unisce tre ingredienti principali: Elephant Aged Gin, caffè etiope cold brew e un distillato di caffè con note di zucchero di canna, torrone e mirtillo rosso.
Prodotto a partire dalla distillazione sottovuoto – più complessa rispetto alla normale distillazione – che preserva al massimo l’aroma dei chicchi di caffè, si caratterizza per un profilo equilibrato e raffinato che armonizza sapori dolci e intensi, con caratteristiche uniche ed un finale corposo, che lo rendono la perfetta chiusura per il dopo pasto e l’alternativa ideale al dessert.
Perfetto anche per un drink mai banale, Elephant Gin Coffee Liqueur propone un cocktail capace di stupire ogni palato, avvolgente e intenso.
Martini Espresso Elephant
Ricetta:
• 30 ml di Elephant Coffee Liqueur
• 30 ml Elephant London Dry Gin
• Una tazzina di caffè
Procedimento: raffreddare una coppetta. Inserire tutti gli ingredienti all’interno di uno shaker con il ghiaccio a cubetti. Shakerare e filtrare il liquido versandolo nella coppetta.
Come tutti i progetti firmati da Elephant Gin B Corp, il 15% dei profitti derivanti dalla vendita delle bottiglie di Elephant Gin Coffee Liqueur viene devoluto alla African Wildlife Foundation (AWF), impegnata nella tutela dell’elefante africano e del suo ecosistema, così che le generazioni future abbiano ancora la possibilità di esplorare, e tutelare a loro volta, questi paesaggi meravigliosi.
Elephant Gin Coffee Liqueur è disponibile in vendita su dispensa.com al prezzo di 38,90€
La scheda sintetica di Elephant Gin
Elephant Gin è destinato a tutti coloro che hanno il senso dell’avventura. Prodotto artigianalmente in Germania con alti standard di qualità, ogni lotto viene distillato utilizzando 14 botanici, che includono rari ingredienti africani, donando un profilo caratteristico al sapore del gin.
I fondatori di Elephant Gin, Tessa e Robin Gerlach, si sono ispirati alla creazione della gamma dei gin premium fatti artigianalmente dopo le loro avventure in Africa. Nel 2013 hanno sviluppato il pluripremiato Elephant London Dry Gin (45%) che utilizza rari botanici africani assieme a metodi artigianali di produzione. Con il passare degli anni, il portfolio si è arricchito con l’aromatico Elephant Sloe Gin (35%), il corposo Elephant Strength Gin (57%) e il fresco Elephant Orange Cocoa Gin (40%).
Tutta la linea dei prodotti Elephant Gin viene fatta artigianalmente in piccoli lotti, utilizzando i metodi tradizionali di distillazione con alambicchi di rame Arnold Holstein. Il controllo manuale dei passaggi di produzione e la lenta distillazione assicurano l’intensità degli aromi e la più alta qualità. Tutte le bottiglie sono realizzate su misura, con etichette scritte a mano, sigillate con sughero naturale e legate con uno spago. Il gruppo vuole anche restituire qualcosa a ciò che ha ispirato, in primo luogo, la nascita del brand.
Per questo Elephant Gin devolve il 15% dei suoi profitti alle fondazioni per la salvaguardia dell’elefante africano garantendo la conservazione della natura africana, così che le generazioni future abbiano ancora la possibilità di esplorare questi paesaggi meravigliosi.
In tutti gli aspetti del lavoro dell’azienda si riflette l’attenzione verso la sostenibilità e la responsabilità sociale. Le iniziative includono la riduzione degli sprechi, la ricerca dei metodi innovativi dello smaltimento dei rifiuti e anche l’offerta di opportunità di lavoro in Sudafrica. A Marzo 2023, Elephant Gin ha ottenuto la certificazione B Corp, sottoscrivendo un accordo legalmente vincolante con il quale si impegna ad anteporre le persone e il pianeta al profitto.
FRÉJUS – Il Progetto Erasmus Frejus Hermes formazione pasticceria siciliana e caffetteria nasce in collaborazione con l’istituto Albert Camus di Frejus, istituto alberghiero francese e l’associazione Mangiare bene e non solo, ente con corsi di formazione rivolti ai docenti degli istituti alberghieri riconosciuti dal M.I.U.R e accreditata come ente formatore esterno sulla piattaforma Erasmus.
Nel 2019 è iniziato l’interscambio culturale e formativo tra l’associazione e il Lycee Albert Camus, con l avvio di stage formativi presso la sede operativa a Siracusa, proseguiti negli anni successivi con eventi che ne hanno rafforzato la collaborazione e l’intesa.
Il Progetto Erasmus Frejus Hermes formazione pasticceria siciliana e caffetteria
Numerose le aziende del mondo dell’ospitalità e della ristorazione che hanno contribuito nelle precedenti edizioni , alla realizzazione degli eventi. Anche in questa edizione saranno presenti le aziende leader del settore Pulycaff, Motta Metallurgica, ACS, Remidag, Brazil cafè , Clean Express Technology, che metteranno a disposizione macchine da caffè, macinadosatori, caffè , attrezzature per la caffetteria , prodotti per la pulizia.
Il progetto Pasticceria siciliana e caffetteria prevede dal 01 al 04 ottobre una full immersion nel mondo della pasticceria siciliana e della caffetteria presso Il Lycee Albert Camus, dove verranno formati docenti di sala, di pasticceria e gli alunni del quinto anno .
Mercoledi 02 ottobre si terrà una degustazione “Dolcezze siciliane ” in concomitanza con la giornata internazionale del caffè.
Gaetano Bongiovanni e Luigi Attardo, docenti dell’istituto alberghiero Federico II di Svevia di Siracusa si dedicheranno alla preparazione di dolci della pasticceria siciliana abbinata a tecniche di degustazione di miscele di caffè con differenti estrazioni.
In questa occasione verranno fatte degustare dolci di mandorla, in particolare il Femminello al caffè, un dolce di mandorla e scorze di limone I.G.P di Siracusa abbinato ad un chicco di caffè e creato appositamente per l ‘occasione , integrando i prodotti del territorio, mandorla e limone al caffè.
Un connubio che concettualmente rafforza l’internazionalizzazione dell’evento.
Nel Progetto Erasmus Frejus Progetto HERMES fanno parte anche altri istituti alberghieri europei che a richiesta potrebbero fare attivare percorsi formativi nei loro paesi
ROMA – Con l’obiettivo di continuare a far conoscere il sapore, la qualità e la diversità del caffè colombiano, nonché di promuovere l’internazionalizzazione delle aziende del settore, l’Ambasciata della Colombia in Italia, ProColombia e l’Organizzazione internazionale italo latino americana (Iila), hanno tenuto una degustazione e cutting a Roma.
Attraverso un cutting di caffè si può meglio conoscere, analizzare e valutare la qualità nella degustazione e in questo viaggio sensoriale guidato da un esperto con più di 20 anni di esperienza, erano presenti 5 aziende di caffè colombiane: Soto Café, tipologia Bourbon che viene dal dipartimento di Nariño; La Antigua Café che è un caffè coltivato da donne della Sierra Nevada de Santa Marta e ha sede a Barranquilla; Grand Speciality Coffee che è un’azienda a conduzione familiare originaria di Ibagué, Neiva e Santa Marta; La Sierra Coffee Company proviene da Valledupar, dove il caffè è stato piantato tra i 1.400 e i 1.800 metri sul livello del mare e da Forestcol che è un’azienda di piccoli coltivatori di Tolima e Huila.
L’evento, che si è svolto presso la sede dell’Ambasciata della Colombia in Italia, è stato portato avanti dall’Ambasciatrice Ligia Margarita Quessep Bitar, la direttrice di ProColombia per Spagna, Italia e Portogallo, Liliana García Rendón, la delegata di ProColombia in Italia Melany Quiñonez, il Fondatore DM Italia, Alberto Cocci, oltre ad un selezionato gruppo di produttori, imprenditori ed ambasciatori latinoamericani nella città eterna.
L’incontro ha permesso alla Colombia, il Paese della bellezza, di essere presentato come uno dei principali produttori di caffè al mondo, mettendone in risalto l’origine, la tecnica di semina e la qualità premium.
In evidenza la coltivazione sostenibile dei piccoli e medi produttori, che fanno parte delle 550.000 famiglie che vivono di caffè e che ogni anno esportano in Italia almeno 60 milioni di dollari. Il caffè, inoltre, è un elemento turistico sempre più richiesto con destinazioni come la Regione del Caffè, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
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