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domenica 24 Novembre 2024
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Essse Caffè al SUN Beach&Outdoor Style di Rimini tra masterclass e degustazioni, 9-11/10

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Lo stand di Essse Caffè (immagine oncessa)

BOLOGNA – Essse Caffè si prepara a partecipare alla fiera SUN Beach&Outdoor Style, parte del Salone InOut 2024, con uno stand ampliato e una gamma di nuovi prodotti, tra cui un’innovativa soluzione pensata per la ristorazione e l’hospitality. La storica torrefazione bolognese sarà presente alla Fiera di Rimini, dal 9 all’11 ottobre, presso la HALL D5 STAND 037.

Oltre a presentare le ultime novità del catalogo, Essse Caffè offrirà un banco degustazione e una serie di masterclass tematiche rivolte ai professionisti del fuoricasa, con approfondimenti, curiosità e ispirazioni legate al mondo del caffè.

Essse Caffè alla fiera SUN Beach&Outdoor Style

SUN Beach&Outdoor Style è la fiera internazionale di riferimento per il settore dell’arredo e delle attrezzature destinate agli spazi all’aperto, alle spiagge e al turismo en plein air. Ogni anno, alla Fiera di Rimini, richiama professionisti e operatori del settore: dai gestori di stabilimenti balneari a quelli di campeggi, villaggi turistici, hotel e strutture ricettive, tutti alla ricerca di soluzioni innovative per valorizzare i propri spazi esterni.

Tra le proposte di punta di questa edizione, Essse Caffè presenterà la linea Expresss, una macchina a capsule progettata specificamente per il mondo della ristorazione e dell’hospitality. Pensata per gli esercizi che servono un numero limitato di tazzine al giorno, garantisce un caffè di qualità costante, anche senza personale specializzato o attrezzature professionali. Questa soluzione permette di ridurre sprechi, ottimizzare i consumi energetici e semplificare la manutenzione, offrendo sempre un’ottima resa in tazza.

La linea Expresss sarà una delle protagoniste dello stand, insieme ai prodotti complementari e alle nuove bevande vegetali, create per un cappuccino perfetto. Realizzata con materie prime italiane di alta qualità, la linea Isola Verde Barista comprende una bevanda a base di soia e una a base di avena, ideali per garantire una crema densa e vellutata, dal gusto delicato.

Nel Beach Village, l’area dedicata agli stabilimenti balneari, l’espresso firmato Essse Caffè sarà servito quotidianamente, offrendo un’ulteriore occasione per dimostrare l’eccellenza del marchio e consolidare il suo legame con il settore dell’hospitality. Un’opportunità preziosa per confermare la qualità che contraddistingue l’iconica torrefazione.

La scheda sintetica di Essse Caffè

Scienza, Sapienza e Specializzazione: tre “S” che riassumono perfettamente i valori e la filosofia di Essse Caffè, storica torrefazione bolognese fondata nel 1979 da Francesco Segafredo assieme alle sorelle Chiara e Cristina Segafredo. Oggi Essse Caffè è un marchio di successo in tutta Italia e all’estero, sinonimo di autenticità ed eccellenza, contraddistinto dall’inconfondibile “family feeling” delle sue miscele.

L’obiettivo? Garantire un prodotto di massima qualità, tutti i giorni, tutto l’anno, realizzando con cura l’intero processo, a partire dall’accurata selezione della materia prima.

Grazie alle collaborazioni universitarie – Facoltà di Agraria delle Università di Bologna, Cesena e Foggia – l’Azienda ha acquisito elevato spessore scientifico nel proprio settore, con conoscenze su ogni tipologia di caffè, dalla torrefazione al confezionamento, fino al caffè in tazzina.

Ai fondatori, oggi si affianca la quarta generazione di torrefattori della famiglia: Agata Segafredo, Pietro Buscaroli, Riccardo e Ruggero Auteri che condividono la missione imprenditoriale con uno sguardo imprescindibile verso il futuro.

Il consumo di 3 caffè al giorno riduce il rischio di diabete e ictus: lo studio

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, il consumo di caffè riduce il rischio di diabete e malattie cardiache. Per saperne di più sull’argomento, leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione dell’Ansa.

I benefici del caffè sulla salute

MILANO – Un consumo moderato di caffè e bevande contenenti caffeina fa bene alla salute metabolica riducendo il rischio di diabete, cardiopatia coronarica e ictus. Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism. In sintesi è emerso che l’assunzione regolare di caffè o caffeina, soprattutto a livelli moderati, è associata a un rischio ridotto di multimorbidità cardiometabolica (CM), che si riferisce alla coesistenza di almeno due malattie cardiometaboliche.

“Consumare tre tazze di caffè o 200-300 mg di caffeina al giorno potrebbe aiutare a ridurre il rischio di sviluppare multimorbidità cardiometabolica”, afferma il principale autore dello studio Chaofu Ke del Suzhou Medical College dell’Università di Soochow, in Cina.

Lo studio ha rilevato che rispetto ai non consumatori o a chi consuma meno di 100 mg di caffeina al giorno, i consumatori di quantità moderate di caffè (3 tazze al giorno) o di caffeina (200-300 mg al giorno) avevano un rischio ridotto del 48,1% o 40,7% di sviluppare multimorbidità cardiometabolica.

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Giancarlo Samaritani: “Dietro ogni chicco ci sono interi popoli, la loro anima”

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Giancarlo Samaritani in uno dei suoi viaggi (foto concessa)
Giancarlo Samaritani in uno dei suoi viaggi (foto concessa)

Giancarlo Samaritani, esperto di caffè e autore di diversi documentari sull’argomento, ha rilevato i diversi aspetti all’origine di questa bevanda, simbolo della cultura italiana, e di come abbia un impatto profondo a livello globale. Leggiamo di seguito l’intervista a Samaritani condotta da Varese News.

Giancarlo Samaritani sull’aspetto culturale del caffè

MILANO – “Secondo me ci sono tre modi di prendere il caffè – spiega Samaritani – il primo, purtroppo il più diffuso, consiste “nell’ingerire” la bevanda distrattamente in modo inconsapevole, per semplice abitudine, in diverse circostanze della routine quotidiana. Il secondo modo concede un po’ più di attenzione all’atto, almeno quel tanto che basta per farci valutare se ciò che stiamo bevendo è gradevole oppure no. Il terzo, invece, richiede consapevolezza e attenzione, perché solo così potremo percepire e distinguere gli aromi e i sapori esotici che il caffè di qualità sprigiona. Auspico che si possa anche attribuire merito al lavoro dei contadini del caffè, perché è nei paesi di origine che inizia il percorso che determina le caratteristiche organolettiche della nostra tazzina”.

Samaritani ci aiuta a riflettere su come il caffè non sia solo una bevanda, ma un legame tra culture e persone di tutto il mondo. “Il caffè cresce e si coltiva in oltre 70 paesi nella fascia equatoriale tra il tropico del Cancro e il tropico del Capricorno. A livello globale, oltre cento milioni di persone traggono sostentamento dalla coltivazione di caffè e le nostre scelte di consumo influiranno sulle loro condizioni di vita, economiche, sociali ed ambientali”.

“Consumare caffè di scarsa qualità alimenta coltivazioni intensive, deforestazione, sfruttamento del suolo e uso di fertilizzanti e diserbanti con conseguenze disastrose per l’ambiente. Dietro ogni chicco, ci sono interi popoli, la loro anima, le loro origini, la loro vita”.

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Csc, Caffè Speciali Certificati in Brasile: “Una buona annata, per i farmer ricerca e voglia di crescere”

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I soci CSC (immagine concessa)

MILANO – Primo produttore mondiale con 66,3 milioni di sacchi da 60 kg nel 2023, pari al 39% del raccolto a livello planetario, il Brasile si conferma un riferimento e un modello di avanguardia per la produzione e la lavorazione del caffè. Lo affermano alcuni soci di CSC – Caffè Speciali Certificati che hanno effettuato il sopralluogo periodico nelle terre di produzione: Giovanni Corsini di Caffè Agust, MarieLuise Millemaci di Blaser Café, Graziano Carrara, presidente della Commissione Tecnica CSC e titolare di Carrara Coffee Agencies ed Enrico Romano titolare di C.B.C., Coffee Brokers Company, che racconta “abbiamo visitato produttori storici di CSC come le fazendas Samambaia, Monte Alegre e Impanema nella parte meridionale dello stato di Minas Gerais, inoltre due cooperative: la più grande del Paese, Cooxupé, e Minasul”.

Il viaggio di Caffè Speciali Certificati in Brasile

“In tutte le realtà abbiamo incontrato grande attenzione al mercato, ricerca, sperimentazione, voglia di crescere e un clima molto positivo: in genere le fluttuazioni del mercato del caffè sono legate alla siccità, alla gelata o alla roja che si verificano nell’immenso Paese sudamericano. Per la prima volta avevano grandi quantità di sacchi di arabica e di robusta da vendere a prezzi superiori alla media senza esserne la causa diretta: una situazione ideale”.

Alcuni dati tratti dal rapporto statistico mensile del Consiglio brasiliano degli esportatori di caffè (Cecafé) evidenziano come le esportazioni del mese di luglio (il primo del raccolto 2024-25) abbiano totalizzato 3,774 milioni di sacchi da 60 chili, con un aumento in volume del 25,7% e del 47,9% per gli incassi.

Le piantagioni in Brasile (immagine concessa)

Globalmente il raccolto è stato buono, anche se condizionato dalla grande ondata di calore (superiore a 27°C per più giorni) che si è verificata nel mese di maggio che ha causato un rallentamento della fotosintesi da parte delle piante di caffè (un meccanismo automatico di “difesa” delle piante): questo ha comportato la maturazione contemporanea di frutti più piccoli rispetto ai classici raccolti.

“Ci si aspetta una minore disponibilità di crivello 17 e 18, che in genere rappresentava il 35% circa del raccolto, ma questo non ci preoccupa – afferma Graziano Carrara -: da anni abbiamo verificato come la maggiore dimensione del chicco non influisca sulla qualità del prodotto in tazza; preferiamo investire in una selezione migliore, magari con un crivello 16, ma uniforme (molto importante per il torrefattore) e di qualità molto alta, senza difetti: come sempre badiamo più alla sostanza che alla “facciata” del nostro prodotto”.

La ricerca dei produttori brasiliani prosegue su più fronti. Si stanno piantando nuove varietà botaniche in grado di fruttificare più rapidamente ovvero dopo 2 anni invece che i classici 4-5 dalla messa a dimora, e si sperimentano nuovi incroci di varietà arabica che oltre ad avere maggiore produttività e resistenza, hanno la prerogativa di maturare più tardi, permettendo di distribuire meglio nel tempo la raccolta e la lavorazione delle drupe.

C’è poi un obiettivo che più di un addetto ai lavori ha affermato si raggiungerà nel corso di 5-6 anni: diventare il Paese primo produttore al mondo di robusta, considerato che probabilmente il Vietnam vedrà diminuire la produzione nei prossimi anni anche a causa della conversione di numerose piantagioni in colture di durian, un frutto decisamente puzzolente, che al gusto offe un mix di dolce, piccante e speziato molto gradito (e ben pagato) nel Sud Est Asiatico.

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Campioni pronti per il cupping (immagine concessa)

Il Conillon è la varietà coltivata in Brasile che – riprende Enrico Romano – “dà una tazza aggressiva e astringente; ricorda i robusta del Vietnam di 25 anni fa, prima che cominciassero a lavorarlo bene e a migliorarne la qualità. Per questo ad oggi è utilizzato per lo più dall’industria del solubile e del liofilizzato, ma anche in questo caso si stanno sperimentando nuove varietà botaniche al fine di ottenere un miglioramento qualitativo nel giro di qualche anno”.

Le visite ai produttori sono per CSC un momento importante di confronto: “ormai i produttori di caffè sono all’avanguardia da un punto di vista tecnologico e qualitativo – osserva Graziano Carrara -, ma per loro rimaniamo un riferimento importante: chiediamo “the best coffee for espresso” e garantiamo un buon margine, da sempre. Per questo sono molto attenti alle nostre osservazioni e pronti a correggere il tiro”.

Un’ultima nota: i produttori d’oltre oceano si sono bene organizzati anche per realizzare l’export con l’Eudr, il nuovo regolamento dell’Unione Europea contro la deforestazione che entrerà in vigore il1° gennaio 2025: a uno dei soci CSC, Blaser, la Cooperativa Cooxupé ha inviato un container con caffè provenienti da 52 piantagioni diverse, fornendo per ognuna la documentazione necessaria. Il problema del Vecchio Continente rimane tuttavia come utilizzare e come verificare questa grande mole di dati. I dubbi già espressi sulla nuova normativa da parte di CSC, permangono.

Il mondo CSC

Le torrefazioni che aderiscono a CSC sono Barbera 1870 – Messina; Blaser Café – Berna (CH); Caffè Agust Brescia; Caffè Moreno – Casoria (NA); DiniCaffè – Firenze; Goppion Caffè – Preganziol (TV); Le Piantagioni del Caffè – Livorno; Mondicaffè C.T.&M. – Roma.

I torrefattori che vogliono avere la certezza di approvvigionarsi di un prodotto di qualità superiore, possono associarsi a CSC, che non acquista direttamente, ma organizza ed effettua i controlli necessari per garantire i migliori caffè, mettendoli a disposizione degli associati.

Quando ne viene acquistata una partita, i suoi assaggiatori la confrontano con il campione testato in precedenza: se le sue caratteristiche sono in linea con il prodotto di riferimento, può ricevere la certificazione di caffè speciale certificato, dunque il bollino. È la garanzia che in quelle confezioni ci sono prodotti con una storia: un importante strumento di vendita per il barista e un piacere in più per il cliente.

Caffenauta lancia la guida online delle caffetterie specialty in Italia per il coffee day

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Il lancio della web app di Caffenauta (immagine concessa)

TRIESTE – In occasione dell’International Coffee Day, Caffenauta annuncia il suo ingresso ufficiale nel panorama digitale con il lancio della prima guida online dedicata alle caffetterie specialty in Italia. Caffenauta si propone come punto di riferimento per tutti gli amanti del caffè che desiderano esplorare e scoprire le eccellenze del settore, guidandoli verso esperienze di alta qualità e autenticità.

Il progetto è solo al suo primo passo nell’universo del caffè di qualità. Attualmente, la piattaforma raccoglie una selezione iniziale di caffetterie, ma l’obiettivo è ambizioso: espandere le sue aree di interesse e arricchire i contenuti con nuove realtà da esplorare, coprendo tutto il territorio nazionale. Nei prossimi mesi, nuove sezioni verranno implementate per includere approfondimenti, recensioni dettagliate e guide regionali, offrendo un’esperienza ancora più completa e coinvolgente.

Candidature aperte per le caffetterie

Le caffetterie presenti su Caffenauta sono state selezionate secondo criteri di merito rigorosi dalla redazione, con un’attenzione particolare alla qualità del caffè servito, alla varietà di metodi di preparazione proposti e alla gamma di prodotti offerti. La guida si concentra esclusivamente su caffetterie che effettuano la mescita del caffè, escludendo flagship store e negozi che, pur rappresentando marchi di rilievo, non si occupano direttamente della preparazione e del servizio al pubblico.

Tuttavia, Caffenauta intende espandere il suo raggio d’azione e invita le caffetterie che condividono la stessa passione per l’eccellenza a candidarsi per entrare nella guida. Le realtà interessate possono proporre la propria candidatura scrivendo a info@caffenauta.it e unirsi al viaggio verso l’iperspazio del caffè specialty in Italia, raccontando la propria storia  e portando la loro esperienza unica sotto i riflettori.

La San Marco, sponsor del progetto

Il progetto Caffenauta può contare sul prestigioso sostegno di La San Marco, storica azienda leader nella produzione di macchine per caffè espresso, il cui supporto rafforza la missione della guida nel valorizzare le migliori realtà caffettiere. Il successo e la crescita di Caffenauta richiedono un impegno collettivo: la piattaforma è aperta a ulteriori sponsorizzazioni da parte di aziende che condividono la passione per il caffè e l’innovazione e credono nel progetto.

Il contributo di queste realtà sarà fondamentale per continuare a sviluppare e migliorare la piattaforma, rendendo possibile l’inserimento di nuove funzionalità e un’esperienza sempre più coinvolgente per i consumatori e i professionisti del settore.

Questo progetto è realizzato da Freshmedia, una società di comunicazione ed eventi specializzata nel settore del food & beverage, che si pone l’obiettivo di creare progetti innovativi capaci di valorizzare il mondo del caffè e non solo.

Caffenauta è pronta a prendere il volo, e con essa, il caffè italiano verso nuove dimensioni di eccellenza. Il viaggio è appena iniziato e tutti coloro che amano il caffè sono invitati a unirsi a questa straordinaria avventura.

Tornano le Settimane Fairtrade: la campagna nazionale per gli acquisti sostenibili

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PADOVA –  Da vent’anni le persone hanno imparato a riconoscere ottobre come il mese della spesa sostenibile grazie alle Settimane Fairtrade, la campagna nazionale dei prodotti con l’omonima certificazione, che assicura il rispetto dei diritti delle persone e dell’ambiente.

Nelle prossime settimane teatro dell’iniziativa saranno gli scaffali dei supermercati Aldi, Carrefour, Coop Liguria, Coop Alleanza 3.0, IN’s, Lidl, Megamark con i punti vendita A&O e Famila, Mercatò, Pam Panorama e Unicoop Tirreno. Inoltre i brand Alce Nero, Costadoro, Damiano e Natural Nostos offriranno sconti per chi acquista tramite i loro e-commerce. Maggiori informazioni sulle promozioni sono disponibili qui.

Fairtrade: 30 anni di storia in Italia

Il viaggio del marchio Fairtrade è iniziato trent’anni fa proprio il 24 ottobre, con l’introduzione del primo caffè tra le linee di prodotto Solidal Coop. Da allora Fairtrade è diventato una sicurezza per le persone per gli acquisti di caffè, cacao, banane, tè, zucchero e molto altro.

Il Marchio sulle confezioni assicura che le organizzazioni agricole di Asia, Africa e America Latina abbiano ricevuto una somma extra rispetto al prezzo di vendita, il Premio Fairtrade, per la realizzazione di progetti di miglioramento della produzione, di acquisto di prodotti per l’agricoltura, per l’avvio di iniziative sociali e di emancipazione nelle comunità. Inoltre la maggior parte dei prodotti Fairtrade ha un Prezzo Minimo stabilito. Si tratta di una rete di salvezza: quanto i prezzi di mercato sono bassi, i compratori devono acquistare almeno secondo il Prezzo Minimo, che funziona da “stabilizzatore” rispetto ai loro guadagni.

Negli anni l’assortimento disponibile si è ampliato moltissimo e oggi sono in vendita anche tè, cereali per la colazione, barrette al cioccolato di diverso tipo, succhi di frutta, biscotti, merendine, gelati, crackers, prodotti da forno e molto altro.

In concomitanza con la campagna “Settimane Fairtrade”, con tempi diversi per ciascuna catena di supermercati, sono previste promozioni e sconti, attività di segnalazione a punto vendita.

Si può organizzare la propria spesa controllando tutte le promozioni sul sito della campagna: https://settimane.fairtrade.it/. A ottobre sarà quindi più facile e conveniente per tutti mettere nel proprio carrello acquisti sostenibili.

La scheda sintetica di Fairtrade

Fairtrade è un grande movimento internazionale per la sostenibilità, i diritti umani e ambientali e una famiglia di Marchi di Certificazione. I marchi si trovano su prodotti come caffè, cacao, banane, ananas, tè coltivati o realizzati a condizioni che migliorano la qualità di vita degli agricoltori in Asia, Africa e America Latina. Fairtrade assicura un prezzo stabile alle organizzazioni agricole, il Prezzo Minimo Fairtrade, che permette di coprire i costi medi di una produzione sostenibile.

Inoltre, le organizzazioni ricevono una somma aggiuntiva, il Premio Fairtrade, per attivare progetti di interesse per le comunità agricole ad esempio per potenziare le tecniche produttive, acquistare mezzi o prodotti per l’agricoltura, costruire strade e infrastrutture, coprire spese per l’istruzione dei bambini e delle bambine, costruire ambulatori medici, pozzi per l’acqua potabile a beneficio delle loro comunità.

Complessivamente Fairtrade nel mondo rappresenta 1,9 milioni di agricoltori in 75 paesi. Parallelamente, sugli scaffali di negozi e supermercati di oltre 150 paesi nel mondo sono in vendita più di 30.000 prodotti finiti a marchio Fairtrade. Fairtrade International è l’organizzazione capofila del network.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

La scheda sintetica di Fairtrade Italia

Fairtrade Italia rappresenta i marchi di certificazione Fairtrade nel nostro paese dal 1994. Lavora in partnership con le aziende italiane, le supporta nell’approvvigionamento di materie prime certificate e nel consolidamento delle filiere dove sono stati rispettati i diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Attualmente in Italia sono in vendita circa 2.500 prodotti Fairtrade e il valore delle vendite di prodotti con almeno un ingrediente Fairtrade è di più di 500 milioni di euro.

Mercato bevande a 160 miliardi, +2,4%: giù il consumo di alcolici nell’intero continente

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Il mercato beverage (immagine concessa)

MILANO – Secondo una nuova analisi di Circana, una delle più importanti società di consulenza sulla complessità dei comportamenti dei consumatori, nell’ultimo anno l’industria delle bevande è cambiata in modo significativo, creando nuove opportunità in tutto il mercato per brand e retailer.

L’analisi di Circana sul mercato beverage

Presentata l’analisi “Sector Spotlight – Cosa beviamo, cosa pensiamo” mette in evidenza diverse tendenze all’interno dell’industria delle bevande FMCG (Fast Moving Consumer Goods), in un momento in cui i portafogli dei brand stanno evolvendo e le categorie tradizionali sono meno omogenee, introducendo prodotti crossover innovativi.

I cambiamenti nei modelli di consumo stanno spostando la domanda su alternative salutistiche, funzionali e convenienti. Da un lato la crescita delle Private label genera un aumento della pressione competitiva per marchi e dall’altro nuovi canali di mercato, come l’e-commerce e i canali diretti al consumatore (D2C), aumentano le opportunità per i marchi di raggiungere nuovi consumatori e di diversificare la distribuzione.

Con il cambiamento delle preferenze dei consumatori, l’analisi di Circana mostra come il settore delle bevande nel mercato europeo delle “Big 6” stia crescendo e si stia adattando rapidamente alle tendenze salutistiche, all’innovazione e alla sostenibilità.

Innovazione – Un motore chiave per la crescita futura

Il mercato beverage totale, valutato 160 miliardi di euro, ha continuato a crescere con un aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente. Le bevande alcoliche detengono la quota di valore maggiore (43%, ovvero 69 miliardi di euro), mentre le bevande analcoliche (bevande fresche escluse) dominano per volume (64%, ovvero 62 miliardi di euro), rappresentando quasi due terzi del consumo totale.

L’aumento dei prezzi, in particolare per le bevande analcoliche (bevande fresche escluse), ha portato a un calo del volume in diverse categorie con il totale delle bevande che registra una leggera diminuzione del volume del -1,4%.

Quelle alcoliche sono state colpite più duramente, con un calo del -2,0% in volume, il che supera il declino delle categorie analcoliche, che hanno visto una diminuzione del -1,2%.

Tuttavia, l’innovazione nelle bevande analcoliche ne sta guidando la crescita, poiché i consumatori attenti alla salute cercano alternative migliori. La domanda è in aumento per bevande funzionali, a base vegetale e arricchite di proteine. Gli energy e sport drink stanno diventando sostituti chiave di quelle tradizionali contenenti caffeina, soprattutto tra i consumatori più giovani e attivi.

Ananda Roy, senior vice president of global thought leadership and strategic insights di Circana, ha dichiarato: “Con l’attenuarsi dell’inflazione nei principali mercati europei inizia il recupero dei volumi, pertanto i brand devono cogliere questa opportunità per innovare ulteriormente e soddisfare l’evoluzione delle aspettative dei consumatori.”

“La nostra analisi evidenzia l’importanza di sfumare i confini di categoria per creare nuovo interesse tra i consumatori. I brand di alcolici stanno lanciando in misura crescente varianti a basso/nullo contenuto alcolico per attirare i consumatori attenti alla salute e i giovani, mentre gli analcolici proseguono nel prendere il posto tradizionalmente riservato agli alcolici. Questa tendenza, nota come ‘blurring beyond beverages’, rappresenta un trend che sta delineando nuovi confini tra tipologie di bevande, e che sta aprendo nuovi mercati target e occasioni di consumo, permettendo ai brand di rimanere competitivi in un mercato sempre più affollato.”

Sostenibilità e accessibilità economica sono le priorità dei consumatori

La sostenibilità è diventata un fattore imprescindibile per i consumatori odierni, dove quasi la metà degli acquirenti europei dà priorità al packaging ecologico. I dati di Circana rivelano che il 55% dei consumatori spagnoli ha cambiato brand a favore di packaging sostenibili, mentre tendenze simili sono state osservate in Germania, Francia e Regno Unito.

La convenienza, influenzata dalle pressioni economiche, è un altro fattore significativo da cui dipendono molto le scelte dei consumatori. L’analisi di Circana evidenzia come i consumatori stiano optando sempre più per promozioni, formati e confezioni più piccoli e alternative di private label come reazione ai prezzi ora più alti. I prodotti private label, in particolare per le bevande analcoliche, hanno mantenuto in diversi paesi in Europa la loro posizione di vantaggio sui marchi nazionali sia in termini di valore che di volume, mostrando resilienza nonostante l’aumento dei prezzi.

Esperienze a casa e responsabilità sociale “elevano” i brand del beverage

L’ascesa delle “insperience”, ovvero portare nella propria casa l’esperienza e il consumo normalmente vissute fuori, sta rimodellando il mercato del beverage. Degustazioni di vino a casa, kit per cocktail e bevande bar- style stanno creando per i brand nuovi modi per coinvolgere i consumatori. Collaborazioni, come bevande proteiche e cocktail analcolici, hanno suscitato un crescente interesse da parte dei consumatori.

I brand stanno sostenendo in misura crescente iniziative di responsabilità sociale, come le partnership con i Giochi Olimpici di quest’anno per promuovere opzioni a basso/nullo contenuto alcolico. Queste collaborazioni migliorano l’immagine del marchio e mostrano le aziende come leader nella sostenibilità.

Roy ha aggiunto: “Attraverso l’innovazione, le offerte salutistiche o le pratiche sostenibili, le opportunità all’interno di tutto il settore beverage sono enormi. I brand che abbracciano questi cambiamenti saranno meglio posizionati per avere successo in questo scenario dinamico.”

La scheda sintetica di Circana

Circana è l’azienda leader nella gestione ed interpretazione della complessità del comportamento del consumatore. Grazie a tecnologia unica, analytics, informazioni relative a diverse industry e comprovata esperienza in numerosi settori, Circana aiuta oltre 7000 tra i principali Produttori e Distributori nel mondo a raggiungere la chiarezza necessaria per intraprendere azioni strategiche e guidare la crescita del business.

Possiamo contare sulla conoscenza a tutto tondo del consumatore, del punto vendita e della domanda. Questo ci consente di aiutare i clienti, sulla base dei nostri dati, a sfruttare insights ed analisi di valore, in grado di stimolare l’innovazione, soddisfare le esigenze dei consumatori e mantenere la competitività. Per ulteriori informazioni basta cliccare qui.

Fipe: “Il 52,2% dei bar ha investito in digitalizzazione e sostenibilità nel 2023”

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Fipe: il bar italiano al centro della giornata (immagine concessa)

ROMA – Negli ultimi dieci anni le imprese che svolgono attività di bar in via esclusiva o principale sono diminuite di 16.160 unità. E su 100 imprese che nascono ogni anno almeno la metà a distanza di 5 anni chiude la “claire”. Sono numeri che confermano la complessità e la difficoltà di gestire un format fondamentale dell’offerta di ristorazione in Italia e che più di altri evoca nel mondo l’immagine della convivialità italiana.

Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia che esprime la capacità di innovazione e di inclusione del bar italiano che nel tempo ha saputo segmentarsi in tanti format per rispondere alle esigenze in continua trasformazione dei consumatori.

Fipe sulla Giornata internazionale del caffè

Attualmente sono attivi 132.004 bar in Italia, ovvero il 39,8% delle imprese della ristorazione. Uno su 3 è guidato da una donna ed è significativo anche il numero di bar guidati da under 35 (12,6%). In crescita l’occupazione: in totale sono 375 mila di cui 272.266 dipendenti, aumentati del 6,5% rispetto al 2022. Nel dettaglio le donne sono il 58,9% della forza lavoro dipendente (+6% rispetto al 2022), mentre gli under 30 sono il 41,5% (+4,7% rispetto al 2022). In crescita, nell’ultimo anno, anche i dipendenti stranieri (54.512 unità, +10,1% sul 2022).

La trasformazione dei bar passa anche attraverso gli investimenti: il 52,2% ha investito in sostenibilità e digitalizzazione nel corso del 2023, rinnovando le attrezzature per la refrigerazione (12,6%) e acquistando soluzioni digitali per migliorare l’interfaccia con il cliente (10,9%). Oltre l’82,4% delle imprese ha adottato nuove tecnologie, tra cui POS di ultima generazione, registratori di cassa evoluti e reti Wi-Fi aperte, rendendo i locali sempre più smart e accessibili.

Risulta inoltre evidente come i bar italiani abbiano ormai abbracciato la svolta sostenibile: infatti, l’88% delle imprese ha introdotto misure orientate all’efficientamento energetico: dal più semplice utilizzo di lampadine LED alla più sofisticata attività di sensibilizzazione e formazione del personale volta alla razionalizzazione dei consumi. Buone pratiche ambientali sono state introdotte da 9 bar su 10: dal riciclo e smaltimento dei rifiuti all’’uso di prodotti stagionali e locali.

Ma il trend non si ferma qui: il 49,1% dei bar ha pianificato investimenti per l’anno in corso, con priorità al rinnovamento del banco bar (+14,1%) e agli strumenti digitali come palmari per le comande o totem per consentire ai clienti di fare gli ordini in autonomia (+13,7%).

“Questi dati evidenziano come i bar italiani stiano affrontando le sfide del futuro con una visione chiara: investire in sostenibilità e tecnologia senza dimenticare la centralità della qualità del servizio e della competenza non solo professionale ma anche manageriale ” commenta Lino Enrico Stoppani, presidente della Federazione Fipe. “È essenziale che gli imprenditori siano in grado di misurarsi con un mercato sempre più incerto e competitivo evitando di imboccare scorciatoie che deroghino ai principi irrinunciabili di trasparenza e qualità.  Il bar è un campione del modello italiano di servizio e di convivialità ed è senz’altro il format che più di ogni altro nell’offerta di ristorazione ha saputo interpretare il cambiamento degli stili di vita e di consumo degli italiani.“

Fipe e Treccani Accademia lanciano il master per la gestione delle imprese di ristorazione

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Fipe insieme a Treccani Accademia per il master nella gestione delle imprese di ristorazione (immagine concessa)

ROMA – Fornire gli strumenti per implementare le competenze manageriali e rafforzare la tenuta delle imprese. Sono questi gli obiettivi principali della collaborazione tra Fipe – Confcommercio, la Federazione italiana pubblici esercizi, e Treccani Accademia, che uniranno le loro competenze nel nuovo master in gestione delle imprese di ristorazione.

Il master, che inizierà il 18 novembre 2024 e avrà una durata di cinque mesi, è pensato per imprenditori, aspiranti tali e dirigenti del settore della ristorazione. Attraverso una formula innovativa che combina lezioni on demand, sessioni in live streaming e incontri in presenza, il master mira a fornire tutti gli strumenti necessari alla gestione della complessità di un’impresa dei pubblici esercizi, per favorire lo sviluppo di modelli di business sostenibili e in linea con le richieste del mercato attuale.

Per questo motivo, il programma del master copre un ampio spettro di aree fondamentali per la gestione aziendale, dal branding e strategia di comunicazione, alla gestione economica e finanziaria, fino all’ottimizzazione delle risorse umane e l’adozione di tecnologie digitali avanzate.

“La collaborazione con Treccani ed in particolare con la sua qualificata Scuola di Management Treccani Accademia, ci permette di fare un salto di qualità nella nostra azione a supporto delle imprese della ristorazione”, ha commentato Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe-Confcommercio. “In un mercato sempre più competitivo e in costante cambiamento, possedere adeguate competenze manageriali è una necessità non solo per proiettare le imprese verso il futuro ma anche per creare maggior valore per tutti. I dati, purtroppo, ci dicono che sono molte le esperienze imprenditoriali che finiscono male non per condizioni economiche avverse ma per scarsa competenza nella gestione. Rafforzare le competenze è dunque un percorso obbligato per chiunque gestisca un’impresa o intenda avviarla”.

“Abbiamo unito le nostre forze con Fipe per mettere a fattor comune le nostre competenze e sviluppare iniziative finalizzate a rafforzare il sistema imprenditoriale e la qualità del capitale umano in un settore in continua evoluzione come quello dei pubblici esercizi”, ha dichiarato Massimo Bray, direttore generale di Treccani. “Questo percorso formativo, al contempo rigoroso e accessibile, è un passo importante: un’iniziativa che trasferisce competenze pratiche e sostenibili che possano avere un impatto reale e duraturo sulle imprese di ristorazione, permettendo agli imprenditori di affrontare con successo le sfide del mercato attuale e futuro”.

Iginio Massari Alta Pasticceria presenta il primo Maritozzo day a Firenze, 03/10

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maritozzo iginio massari
Il maritozzo di Iginio Massari (immagine concessa)

FIRENZE – Si terrà giovedì 3 ottobre, presso la Galleria Iginio Massari di Firenze (via de’ Vecchietti 3-5), il primo Maritozzo day, un’esperienza che celebra uno dei dolci più amati della tradizione italiana, rivisitato dalla creatività del Maestro Iginio Massari e della sua famiglia.

Il primo Maritozzo day

“Il maritozzo è un dolce che affonda le sue radici nella tradizione più semplice e popolare, ma è proprio da questi sapori genuini che spesso nascono le più grandi meraviglie della pasticceria – spiega il maestro Iginio Massari -. L’evoluzione è la storia di un dolce che, pur rimanendo fedele alla sua essenza, ha saputo adattarsi ai tempi giocando con ingredienti, consistenze ed estetica. Oggi reinterpretarlo vuol dire mantenere vivo quel legame con la tradizione, ma allo stesso tempo aprire la strada alla creatività e all’innovazione, facendo del maritozzo un’esperienza unica, capace di sorprendere con il suo carattere deciso e contemporaneo”.

Nella suggestiva cornice dell’elegante sala della Galleria Iginio Massari di via de’ Vecchietti 3-5, i partecipanti avranno l’opportunità di vivere un’esperienza unica e indimenticabile. Durante l’evento, gli esperti pasticcieri di Iginio Massari Alta Pasticceria saranno a disposizione per farcire e decorare i maritozzi al momento direttamente al tavolo secondo i gusti del cliente.

Le fasce orarie disponibili per partecipare al Maritozzo Day sono le seguenti: 10.30-11.30; 11.30-12.30; 16.30-17.30; 17.30-18.30; 18.30-19.30. I posti sono limitati e la
prenotazione è necessaria. Per riservare il proprio posto, è necessario inviare un’e-mail all’indirizzo maritozzoday@iginiomassari.it specificando nome, numero di persone e la fascia oraria desiderata.