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domenica 24 Novembre 2024
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Cellini: via alla comunicazione “Ogni caffè è un’avventura” in nove grandi stazioni

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La campagna di Cellini Caffè alla stazione centrale di Milano (immagine concessa)

MILANO – Con il concept “Ogni caffè è un’avventura”, la Contemporary Italian Roastery Cellini Caffè invita i consumatori ad avventurarsi oltre il solito caffè, in un viaggio di scoperta degli aromi e delle esperienze stimolanti della sua rinnovata gamma Aluminium e dell’innovativa linea Vivagreen, completamente compostabile.

La campagna cross-canale firmata SBAM, agenzia creativa super-powered by JAKALA, unisce digital e territorio, anche attraverso la scelta di OOH e domination nelle grandi stazioni: Milano, Genova, Torino, Firenze, Verona, Bologna e Venezia, 9 delle maggiori stazioni Italiane, ospitano dal 30 settembre tutto il colore, il gusto e lo spirito delle miscele Cellini.

“Con Cellini, ogni caffè è un’avventura. Ecco perché accanto al digitale abbiamo scelto come fulcro della prima campagna affissioni del brand i luoghi di transito per eccellenza, quelli dove ogni avventura comincia: le stazioni”, commenta Samanta Giuliani, Chief Strategy Officer di SBAM, che dal 2023 è partner di Cellini Caffè su tutta la comunicazione. “Il miglior modo per presentare a tutti in un’unica domination la straordinaria varietà di aromi di Cellini, con tutto lo spirito non convenzionale che, dal 1946, spinge l’azienda ad avventurarsi ben oltre il solito caffè, e anche oltre al solito modo di comunicarlo”.

Le scale di Milano Centrale (immagine concessa)

Nella Stazione Centrale di Milano, la campagna include anche un percorso esperienziale che gioca con il formato e invita i viaggiatori in transito ad affrontare la scalinata principale della Stazione scegliendo la propria avventura tra tre disponibili: una chiave semplice ma efficace per esprimere il tono di voce del Brand e il posizionamento di marca, invitando le persone ad avventurarsi nelle sfumature di gusto che ogni caffè Cellini sa offrire.

La campagna multicanale punta poi su un’altra nota caratteristica di Caffè Cellini: il colore. Il mondo di illustrazioni ed energia della gamma Cellini prende vita attraverso i formati interattivi video che colorano i canali digitali e la stazione Centrale di Milano, costruendo memorabilità per i pack della rinnovata linea Aluminium.

La key visual di Vivagreen (immagine concessa)

“Cellini Caffè sta crescendo bene all’interno della GDO: ecco perché per noi in questa fase è fondamentale consolidare l’imprinting della Marca nei potenziali prospect, affinché ci riconoscano e ci scelgano poi a scaffale”, spiega Gianluca Fausti, CMO di Cellini Caffè. “Abbiamo lavorato tanto per definire l’identità visiva di Cellini, andando oltre i soliti stereotipi nel mondo del caffè, partendo dal pack e poi sviluppando un body language digitale coerente. Ora veder vivere Cellini con questa consistenza e questo impatto sia online che offline è un’avventura bellissima che ci riempie di orgoglio”.

La campagna media cross-canale è pianificata da JAKALA, agenzia media di Cellini Caffè per online e offline, ed è distribuita anche sui circuiti delle stazioni di Genova Porta Principe, Genova Brignole, Torino Porta Nuova, Firenze Santa Maria Novella, Verona Porta Nuova, Bologna Centrale e Venezia Santa Luca e Venezia Mestre, in rotazione su tutti gli impianti Maxiled. Con adattamenti e declinazioni, il messaggio vive anche sulle piattaforme Meta (Instagram e Facebook) e con attivazioni speciali che prevedono in coinvolgimento di talent e influencer.

Arriva Vivagreen: la nuova linea di capsule plant based e home compostable di Cellini Caffè

La campagna accoglie anche la nuova linea nata sotto la stella della rivoluzione: Vivagreen.

Un prodotto pensato per rispondere numerose richieste dei consumatori sempre più attenti alla sostenibilità di brand e prodotti. Tre nuove miscele a base di Specialty Coffee, il massimo della selezione e della qualità Cellini: Puro, Zen e Selvaggio. Tutti e tre proposti in capsule compostabili a casa, cioè con involucri completamente plant based. Per una rivoluzione dei comportamenti da sostenere una tazzina alla volta.

Credits

  • Chief Creative Officer: Luca Grelli
  • Head of Creative: Giorgio Bologna, Gabriele Salamone
  • Senior Art Director: Lorenzo Chiesa
  • Art Director: Elena Davani
  • Senior Motion Designer: Adriana Zingaro, Walter Masut
  • Motion Designer: Nicole Danelli
  • Senior Copywriter: Giulia Meggiolaro
  • Account Manager: Carlo Firrito
  • Social Media Coordinator: Serena Torriani
  • Chief Strategy Officer: Samanta Giuliani
  • Chief Business Officer: Jenny Nieri
  • Pianificazione media: JAKALA

La scheda sintetica di EKAF Spa/Cellini Caffè

EKAF SPA è un gruppo internazionale attivo nella produzione, confezionamento e vendita di caffè tostato di elevata fascia qualitativa, con sede e stabilimento a Genova. Cellini Caffè è il marchio di riferimento dell’azienda genovese, che conta attualmente un centinaio di addetti e che ha chiuso il 2023 con un fatturato di oltre 58 milioni di euro.

La scheda sintetica di SBAM

SBAM è l’agenzia creativa superpowered by JAKALA, nata per guidare il business creativo delle aziende intercettando nell’insieme di segnali culturali, sociali e di mercato quelli più adatti per disegnare la migliore strategia creativa, raggiungere i risultati e al contempo costruire solidità e distintività per i marchi sul lungo periodo. SBAM opera in chiave glocal e in diverse Industry, offrendo tutti i prodotti e le soluzioni full service atte a coprire i principali ambiti della comunicazione.

 La scheda sintetica di JAKALA

JAKALA è un’azienda specializzata in dati, AI ed esperienze personalizzate, con un impatto significativo a livello globale. Con sede a Milano e uffici in tutto il mondo, JAKALA guida le aziende nella trasformazione digitale, con un focus sull’intelligenza artificiale. Fondata nel 2000 da Matteo de Brabant, JAKALA ha saputo sfruttare le opportunità della New Economy, registrando una crescita straordinaria. L’azienda è diventata una potenza europea, consolidando la sua posizione di leader nel panorama digitale, come evidenziato dall’investimento di Ardian nel 2021.

Con un team di 3.000 professionisti, JAKALA serve oltre 900 clienti in più di 30 nazioni e ha un fatturato annuo superiore a 500 milioni di euro. Grazie a un team internazionale composto da talenti versatili e altamente qualificati, JAKALA continua a offrire soluzioni uniche e sartoriali, anticipando le sfide di un mercato in continua evoluzione. L’azienda persegue i suoi obiettivi con la ferma convinzione che il benessere dei suoi collaboratori e un impatto positivo sull’ambiente siano elementi essenziali per garantire una crescita sostenibile.

Fipe: ad agosto l’inflazione nella ristorazione a +3,2%, nel bar resta a 3,3%

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(dati: Centro Studi Fipe)

ROMA – L’inflazione nei servizi di ristorazione si attesta nuovamente al +3,2%, sia per il totale ristorazione che per la ristorazione commerciale. L’inflazione generale scende a +1,1% da +1,3% di luglio, soprattutto per l’ampliarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici. Leggiamo di seguito la nota pubblicata dal Centro Studi Fipe.

Bar

Il profilo inflazionistico del bar (+3,3%) resta sugli stessi livelli rilevati a luglio. Gli incrementi sopra la media del comparto riguardano solamente i prodotti di pasticceria e gelateria sia al bar che altrove.

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(dati: Centro Studi Fipe)

Ristoranti

Per i ristoranti e le pizzerie la variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si attesta ancora a +3,4%. I prezzi della gastronomia registrano +3,1% e il delivery +4,3% rispetto ad agosto 2023.

(dati: Centro Studi Fipe)

 

Mense

I prezzi delle mense registrano un +3,5% rispetto all’anno precedente.

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(dati: Centro Studi Fipe)

Rapporto EVA 2023: 5 milioni di macchine vending in Europa, vendite a cinque miliardi

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Sergio Barbarisi (foto concessa)
Sergio Barbarisi (foto concessa)

MILANO – Il presidente di EVA (European Vending & Coffee Service Distribution) Sergio Barbarisi, ha firmato e rilasciato il primo rapporto annuale della sua gestione. L’atteso documento dimostra che il fatturato totale dei prodotti in tutta Europa è finalmente tornato al di sopra dei livelli pre-pandemia del 2019, a testimonianza del duro lavoro e della resilienza degli operatori di macchine e delle aziende OCS. Si ritiene che i significativi aumenti di prezzo degli ultimi anni abbiano contribuito a raggiungere questo recupero e crescita dei ricavi.

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Il logo di EVA l’associazione europea del vending

Il numero totale di macchine sul campo nei 24 mercati coperti dal rapporto mostra una crescita continua, ma d’altra parte il consumo, sebbene in crescita rispetto all’anno precedente, è ancora ben al di sotto dei livelli del 2019.

La nuova edizione del rapporto complessivo europeo aggiunge nuovi dati settoriali per le vending machine, quindi non solo è possibile comprendere la percentuale di macchine collocate nei luoghi di lavoro, ma ora viene mostrata anche una suddivisione per i settori della sanità, del tempo libero e dei viaggi nei 6 maggiori mercati.

Il nuovo rapporto di mercato EVA sarà presentato per la prima volta durante l’Assemblea Generale Annuale dell’EVA a Le Forum-EVEX a Cannes il 17 ottobre e, come sempre, sarà accessibile gratuitamente per i membri. Per i non membri, il rapporto è disponibile per l’acquisto contattando l’indirizzo vending@vending-europe.eu.

Alcuni risultati selezionati:

  • Il numero totale di macchine in Europa continua a crescere; ora è a 5 milioni
  • Il numero di vendite si attesta a 5 miliardi
  • Il fatturato totale dell’industria è di 22,67 miliardi di euro
  • I micro-mercati ora superano i 10.000 in Europa, grazie a un aumento del 38% in un anno
  • In tutta Europa i sistemi di pagamento senza contanti sono installati su quasi il 78% delle macchine a pagamento
  • Le bevande calde continuano a dominare con una quota del 68% della base macchine
  • 21 dei 24 paesi hanno aumentato la loro base di macchine nell’ultimo anno, principalmente grazie all’investimento in vending machine semiautomatiche da tavolo.

Pascucci presenta Nipple, il formato monodose per la casa da acquistare nei bar

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La macchina K7 con Nipple (immagine concessa)

MONTE CERIGNONE (Pesaro e Urbino) – Pascucci raddoppia con Nipple, il formato monodose destinato all’uso domestico che si acquisterà nei bar. Dopo l’uscita della capsula “Bianca Professional”, dedicata alla ristorazione, arriva sul mercato “Nipple – First Pure Approach To Life”. “Caffè Pascucci lo trovi al bar o sul sito pascucci.it” questo slogan racconta chiaramente come l’impresa intenda mantenersi a distanza dalla distribuzione organizzata per rafforzare il posizionamento nelle caffetterie con la finalità di migliorarne la redditività.

Pascucci presenta Nipple

“Saranno i bar a diventare i rivenditori di Caffè Pascucci per la casa, siamo di fronte ad un cambiamento storico e si devono trovare soluzioni innovative perché il Bar migliori i propri risultati economici. Per questo offriremo al barista la possibilità di diventare rivenditore riservandogli una marginalità importante. Il nostro è un prodotto che contiene una enormità di valori che devono essere raccontati ed i baristi sono i migliori ambasciatori del caffè” Le parole di Mario Pascucci sono chiare, non c’è interesse a percorrere la via della GDO ma una forte volontà verso la specializzazione e nel voler sollevare i Bar da una importante crisi di sistema.

La cialda Nipple (immagine concessa)

Nipple è una monodose di caffè biologici confezionati in un materiale rivoluzionario, un mix di fibre vegetali plastic free e prive di qualsiasi materiale inquinante. Uniche nel loro genere una volta utilizzate possono essere gettate in giardino e divenire un eccellente fertilizzante naturale.

L’ultima grande scoperta è che le fibre di cui sono composte trattengono le microplastiche presenti nell’acqua rendendole perfette anche per la salute.

L’impatto ambientale per produrre questo contenitore è bassissimo, la materia prima si ottiene da scarti di altre lavorazioni con una circolarità per ora impareggiabile.

Esistono al momento due modelli di macchina per caffè per estrarre le Nipple. Un modello di maggior prestigio e valore realizzata in Italia ed un modello più economico realizzato in Cina.

Il primo blend disponibile è Genesi, sono in uscita Forte, Dolce e Deca Bio che vanno a completare la gamma dei caffè, accompagnati da Orzo e Cicoria, tutti provenienti da agricoltura biologica.

Cesar Marin, Slow Food Coffee Coalition in Perù: “Qualità e sostenibilità devono andare di pari passo”

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Chicchi di caffè tostato (credits: Alexa from Pixabay)

Cesar Marin, membro della Slow Food Coffee Coalition, lavora con la famiglia in una piantagione di caffè, osservando le più antiche tradizioni: l’uomo, il terreno e gli animali devono interagire in armonia. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Lara De Luna per La Repubblica.

La sostenibilità secondo Cesar Marin

MILANO – Trecento miliardi di euro di ricavo annuo, con una crescita prevista del 10%. Eppure ancora oggi, nel mondo, quella del caffè è una di quelle colture nei cui campi si annidano più ingiustizie, umane e ambientali. Ed è in questo campo che lavora, rompendo qualsiasi schema, di coltivazione e gestione delle piantagioni, Cesar Marin. Il volto Millenial e rampante di una tradizione lunga secoli.

Membro della Slow Food Coffee Coalition, Cesar è uno dei tre figli di Dagoberto Martin, fondatore, nel 2006, della Chacra D’dago a Palomar (cuore del Perù, quasi 400 km da Lima verso l’interno del Paese), la prima azienda peruviana a essere certificata (2011) come biodinamica.

Il sovvertimento di un sistema faticoso e non umanista, mettendo al posto delle vecchie regole la filosofia lavorativa secondo cui uomo, terra e animali debbano essere in armonia. E rigenerare la terra, non sfruttarla. “Io faccio parte della terza generazione di produttori di caffè – racconta Cesar a La Repubblica – In famiglia ha iniziato mio nonno, coltivando con tecniche convenzionali”. Poi sotto la gestione di Dagoberto è avvenuto il transito verso il biologico e “dal 2005 siamo andati oltre, per un approccio più olistico. Mangiare sano e coltivare il cibo in maniera sostenibile devono per forza andare di pari passo. La qualità organolettica non può prescindere la sostenibilità ambientale”.

È un binomio che oggi va di gran moda, anche quando le aziende in realtà non la mettono in atto, ma qui siamo molto lontani dal green washing, siamo nel territorio della realtà. Che a volte supera l’immaginazione. A La Chacra sono banditi i fertilizzanti di qualsiasi tipo, sostituiti – come si faceva secoli fa, seppur con meno tecnologia – dal compost tratto dagli scarti degli animali allevati in azienda.

Sugli stessi terreni in cui i chicchi vengono poi raccolti, fermentati, ed essiccati. “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”: de Lavoisier, padre della chimica contemporanea, avrebbe sintetizzato così il loro lavoro, la loro storia. Che non si ferma ai confini della trattoria, ma – anche – grazie all’incontro con Slow Food ha preso il volo e ha cominciato ad arrivare in ogni angolo del mondo.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Nestlé Italia: nel 2023 destinati oltre 3,5 mln per progetti sociali

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Gruppo Nestlé in Italia (immagine concessa)

ASSAGO (Milano)  – Un impatto sociale positivo e misurabile: è quanto emerge dal report “Il nido che condividiamo”, il primo Studio di Impatto Sociale, relativo al 2023, presentato da Nestlé e realizzato in collaborazione con LUISS Business School e SCS Consulting[1]. Sono diversi gli ambiti di impegno sociale e in materia di welfare aziendale analizzati dallo studio, sintetizzati in cinque macro-aree: benessere delle persone del Gruppo Nestlé in Italia e delle loro famiglie, supporto alle comunità locali, educazione alimentare, salute e benessere nutrizionale, sicurezza sul lavoro.

Per ottenere questo importante risultato, il Gruppo Nestlé in Italia ha destinato, solo nel 2023, oltre 3,5 milioni di euro in favore di misure e progetti a impatto sociale.

E proprio in alcuni di questi ambiti l’impegno profuso dal Gruppo si concretizza in best practice a livello nazionale. Guardando alla genitorialità, ad esempio, il 91% dei padri o secondi caregiver che lavorano nel Gruppo Nestlé ha deciso di usufruire della “Nestlé Baby Leave”, il congedo di tre mesi retribuito al 100% introdotto dall’azienda nel 2022. Una percentuale decisamente molto più alta del dato nazionale che ha visto fermarsi al 64% i papà che hanno usufruito del permesso di 10 giorni previsto dalla legge alla nascita di un figlio[2].

Significativo anche l’impulso che Nestlé fornisce all’educazione delle giovani generazioni: sono infatti oltre 140mila i bambini e i ragazzi coinvolti in iniziative promosse dall’azienda su tematiche quali corretta nutrizione, sensibilizzazione sull’uso dell’acqua, cura e rispetto degli animali domestici. Il Gruppo Nestlé si impegna anche ad aiutare associazioni ed enti benefici, come Banco Alimentare, attraverso donazioni di prodotti alimentari. Solo nel 2023 queste ultime hanno superato le 2mila tonnellate (+10% rispetto al 2022), pari a 41.610 carrelli della spesa, e si aggiungono alle donazioni di natura monetaria, per un totale (sempre lo scorso anno) di 2,2 milioni di euro (+65% rispetto al 2022).

“Siamo orgogliosi di condividere il nostro primo report di impatto sociale, che certifica l’impegno e la responsabilità nei confronti delle nostre persone e delle comunità in cui operiamo, le quali rappresentano i capisaldi del nostro modello di business” – ha dichiarato Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato del Gruppo Nestlé in Italia – “Sono diverse le misure e i progetti che abbiamo promosso per generare un impatto positivo e duraturo, con il desiderio di creare un futuro migliore per tutti. Gli importanti risultati conseguiti ci spingono a lavorare con ancora più entusiasmo e dedizione, nella convinzione che la nostra crescita come azienda e come individui sia strettamente legata al valore sociale che riusciamo a generare ogni giorno con il nostro lavoro”.

“In un periodo storico in cui la responsabilità sociale è sempre più centrale nel percorso intrapreso da ogni impresa verso il perseguimento del cosiddetto Successo Sostenibile, siamo stati felici di collaborare con il Gruppo Nestlé in Italia che ambisce a generare cambiamenti sociali positivi”, ha dichiarato Cristiano Busco, professore ordinario, Luiss Business School. “Il Report di Impatto Sociale 2023 del Gruppo Nestlé in Italia si propone infatti di condividere, a valle di un rigoroso processo di identificazione e misurazione, gli impatti più significativi generati dal Gruppo. Le iniziative sociali realizzate hanno impattato positivamente ambiti di impegno quali, tra gli altri, il benessere delle loro persone e famiglie, il supporto alle comunità locali, l’educazione alimentare. Tali ambiti di impegno sono oggi tra gli ingredienti più preziosi della ‘ricetta’ d’impatto sociale proposta dall’azienda – una ricetta che, grazie al primo Report di Impatto Sociale, il Gruppo Nestlé in Italia ha deciso di raccontare”.

L’impegno di Nestlé per le persone e le comunità

Nestlé è da sempre consapevole del ruolo e della responsabilità che una grande azienda ha nel fornire il proprio contributo per migliorare la vita delle proprie persone e delle comunità in cui è inserita. In questa prospettiva, sono diverse le misure che ha introdotto per supportare le proprie persone nella gestione dell’esperienza della genitorialità, promuovendo il corretto bilanciamento dell’equilibrio vita-lavoro e l’uguaglianza di genere nella cura dei figli.

In aggiunta alla “Nestlé Baby Leave”, nel 2023 l’azienda ha contribuito al pagamento di 27 rette di asilo nido per i figli dei suoi collaboratori, per un ammontare di quasi 75.000 euro, oltre a più di 58.500 euro di prodotti alimentari per la prima infanzia forniti gratuitamente ai neogenitori. Numeri considerevoli se si pensa che in Italia la spesa per la gestione di un figlio è di circa 640 euro al mese[3].

Il valore sociale generato dalle attività di Nestlé è anche legato all’impegno e alla generosità delle sue persone, che – grazie al pieno sostegno dell’azienda – possono dedicare il proprio tempo a chi ne ha più bisogno.

Il volontariato aziendale retribuito rappresenta infatti un importante cardine della responsabilità sociale del Gruppo. Nel 2023 sono stati 90 i dipendenti a svolgere attività di volontariato con un permesso aziendale retribuito e l’azienda punta ad arrivare a 450 persone entro il 2026.

Il report completo “Il nido che condividiamo” è disponibile qui

La scheda sintetica del Gruppo Nestlé

Il Gruppo Nestlé, presente in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la Nutrizione, la Salute e il Benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo.

Nel 2023 Nestlé ha celebrato 110 anni di presenza in Italia, rinnovando il suo impegno con azioni concrete per esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.

L’azienda opera in Italia in 9 categorie con un portafoglio di numerose marche, tra queste: Meritene, Pure Encapsulations, Vital Proteins, Optifibre, Modulen, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite e aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Starbucks, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet, Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.

Note

[1] La metodologia di valutazione dell’impatto sociale utilizzata nel Report è basata sulla Teoria del Cambiamento (ToC), che determina l’efficacia delle iniziative sociali intraprese dal Gruppo Nestlé in Italia analizzando 12 impatti generati nelle 5 aree chiave in cui l’azienda genera effetti positivi nei contesti in cui opera (cfr. sopra)

[2] Fonte: XXII Rapporto Annuale INPS (2023)

[3] Fonte: Banca di Italia, Relazione Annuale 2022

VADO, startup del delivery automatizzato, chiude un round di investimento di 440mila euro

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Il logo di VADO

TORINO – VADO, la startup torinese che automatizza il delivery, trasformando i distributori automatici in punti vendita intelligenti connessi alle principali app di consegna, ha chiuso un Seed Round con una raccolta di 444.000€1. L’operazione è stata guidata da Startup Wise Guys, uno degli acceleratori, dedicati alle startup early stage, più attivi a livello europeo, con la partecipazione, tra gli altri, di Angels 4 Impact, rappresentati da Alberto Adorini, Dirigente Mooney ed ex McKinsey, come champion, Eberhard Schmidt investitore e imprenditore Tedesco, ex McKinsey, Gianni Tagliapietra imprenditore italiano, e i business angel Hugo Valdivia e Silvestro Russo.

Con i fondi raccolti, VADO punta ad accelerare l’espansione internazionale, con un focus sui mercati di DACH (Germania, Austria, Svizzera) e Francia, a rafforzare le integrazioni con altri produttori di distributori automatici e a implementare nuove tecnologie basate su Generative AI, per ottimizzare ulteriormente i processi di delivery e migliorare l’esperienza del cliente.

Oltre all’aumento di capitale, VADO annuncia l’ingresso di Andrea T. Orlando come late co-founder. Andrea T. Orlando, già Managing Partner e Amministratore Delegato in Italia di Startup Wise Guys, torna a dall’altra parte del tavolo dopo aver completato gli investimenti del suo Fondo. Dopo oltre dieci anni trascorsi come “expat” nei Paesi Nordici, Orlando è tornato nel Bel Paese, mettendo a disposizione la sua esperienza nel mondo dell’innovazione. Grazie al suo background internazionale e alla sua visione strategica, ha contribuito allo sviluppo di numerosi progetti, consolidandosi come figura di riferimento nell’ecosistema italiano delle startup.

“Siamo entusiasti del supporto ricevuto dai nostri investitori e dell’ingresso di Andrea, nel core team” ha dichiarato Alessandro Ursino, ceo e co-founder di VADO. “Questo round di finanziamento, insieme all’esperienza e alla visione strategica di Andrea, ci permetterà di accelerare l’espansione in Europa e continuare a innovare con soluzioni tecnologiche all’avanguardia, rivoluzionando il settore del delivery automatizzato.”

“Sono davvero entusiasta di essere ritornato operativo in una startup, specialmente in un’azienda innovativa come VADO, durante una fase così strategica per la sua crescita” ha dichiarato Andrea T. Orlando, già imprenditore e investitore e adesso co-founder di VADO. “VADO ha tutte le carte in regola per lanciare l’industry vending e in particolare l’automated retail verso grandi traguardi. Con il sostegno dei nostri investitori e un team dinamico, siamo pronti a crescere rapidamente nei mercati europei e ad ampliare la suite di prodotti digitali per servire al meglio i nostri clienti”.

 Fondata a Torino alla fine del 2020, VADO è una startup innovativa che propone soluzioni digitali per il delivery, consentendo ai retailer di integrare un canale di vendita automatizzato ed efficiente in diversi settori, tra cui food, farmacia, bevande, beauty e pet care.

La missione di VADO è trasformare un mercato tradizionalmente statico come quello delle vending machine in un ecosistema dinamico, connesso alle moderne piattaforme di delivery e in grado di rispondere alle crescenti esigenze dei consumatori; la startup si inserisce, infatti, in un mercato in cui i consumatori cercano comodità e velocità, soprattutto nelle ore serali o in aree a bassa densità di punti vendita fisici

Grazie alla connessione con app di consegna come UberEats, Just Eat, Glovo e Deliveroo, questa soluzione apre le porte a una nuova generazione di distributori automatici, che non si limitano più alla vendita diretta sul posto, ma diventano veri e propri hub di delivery automatizzato.

Con VADO Delivery, infatti, i distributori sono in grado di gestire consegne in meno di 30 minuti, generando entrate più elevate per ogni singolo macchinario, vendite h24, senza i costi fissi di un negozio fisico. In questo modo, VADO permette ai rivenditori di ridurre i costi di gestione fino all’80%, grazie alla completa automazione del processo di vendita e distribuzione.

 Non solo: VADO facilita l’accesso e l’uso di queste nuove soluzioni grazie al QR Code Branded Payment System, un sistema che consente agli utenti di acquistare prodotti dai distributori automatici senza dover scaricare app o usare POS fisici. Questo trasforma ogni vending machine in un e-commerce accessibile a chiunque, ampliando il potenziale bacino d’utenza.

Inoltre, la piattaforma V-Locator permette agli utenti di trovare i distributori automatici più vicini, verificare in tempo reale la disponibilità dei prodotti e scegliere tra ritiro diretto o consegna tramite le app di delivery. Per i rivenditori, invece, la Dashboard VADO offre una panoramica completa delle performance di vendita, aiutando a ottimizzare la gestione di ordini, scorte e prodotti più richiesti.

L’azienda non si limita a soddisfare la crescente richiesta di automazione e delivery, ma offre anche una soluzione scalabile che consente ai retailer di operare senza interruzioni. Questa continuità nelle operazioni rappresenta un vantaggio competitivo significativo, specialmente in un mercato globale in rapido cambiamento.

In un contesto commerciale dove i modelli tradizionali di vendita spesso mostrano inefficienze e difficoltà nel mantenere la sostenibilità economica, la startup consente ai rivenditori di adattarsi alle nuove dinamiche di consumo e di entrare in mercati internazionali, ampliando così la loro portata e aumentando le opportunità di crescita.

La scheda sintetica di VADO

Fondata a Torino alla fine del 2020, VADO è una startup che offre soluzioni digitali per il delivery, aiutando i retailer a integrare un canale di vendita automatizzato e altamente efficiente. Grazie alla sua piattaforma innovativa, VADO supporta retailer di ogni dimensione nella gestione ottimizzata del delivery, contribuendo a migliorare l’efficienza operativa e l’esperienza del cliente.

Altroconsumo lancia con Corepla, EIIS, WWF Italia e Procter & Gamble Italia la Guida sull’economia circolare

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La guida “Pianeta=Casa. Impariamo l’economia circolare" (immagine concessa)

ROMA – È dedicata al tema dell’economia circolare la seconda edizione di Pianeta=Casa, la guida gratuita che racconta ad adulti e ragazzi i cicli della natura e l’importanza dell’economia circolare nella nostra vita quotidiana. La guida è frutto della collaborazione di Procter & Gamble Italia, Altroconsumo, Corepla, EIIS e WWF Italia: realtà diverse, ma che condividono l’impegno per la sostenibilità, nonché l’obiettivo di aiutare a comprendere l’importanza della salvaguardia dell’ambiente e di uno stile di vita meno gravoso per il Pianeta, informando e sensibilizzando le persone di ogni età rispetto ai comportamenti quotidiani che possono fare la differenza.

La guida Pianeta=Casa. Impariamo l’economia circolare

A partire dal concetto di “economia circolare” e delle “4 R” (ridurre, riciclare, riparare, riusare), passando dall’eco-design, fino alle buone pratiche sostenibili come il risparmio dell’acqua e la raccolta differenziata, per salvaguardare le risorse del Pianeta e di tutti gli esseri che lo abitano.

Come l’edizione 2023, la guida Pianeta=Casa. Impariamo l’economia circolare è un grande viaggio sostenibile in due tappe. La prima parte è un’esplorazione dei cicli naturali a cui l’economia circolare si ispira: dal ciclo della vita a quello dell’aria, dal ciclo dell’acqua a quello del suolo, la guida mostra come la Natura funziona a cicli chiusi e non conosce rifiuti. Ma i comportamenti umani provocano la rottura dei cicli naturali, che da chiusi diventano aperti, con conseguenze evidenti: cambiamenti climatici, minore fertilità dei suoli, diffusione di sostanze tossiche, minore biodiversità.

Quali comportamenti, quindi, possiamo adottare nella vita di tutti i giorni per invertire la rotta?

E come prendere esempio dalla natura per rendere le nostre case circolari? A queste domande risponde la seconda parte della guida che, ripercorrendo i cicli naturali, spiega come mettere in pratica un approccio circolare nelle nostre case per risparmiare e non gravare troppo sul Pianeta: nel “Ciclo dell’aria in casa” suggerisce strategie efficaci ed economiche per una buona qualità dell’aria nelle nostre abitazioni, nel “Ciclo dell’acqua in casa” fornisce consigli per limitare gli sprechi di acqua, nel “Ciclo dei rifiuti” spiega come una corretta raccolta differenziata permetta di rimettere in circolo materiali preziosi, e nel “Ciclo dei rifiuti organici” come ridurre lo spreco alimentare e conferire correttamente i rifiuti organici che rappresentano l’inizio dell’economia circolare, per la rigenerazione del suolo.

In tutti i casi, quelli suggeriti da “Pianeta=Casa. Impariamo l’economia circolare” sono accorgimenti che possiamo adottare senza difficoltà nel nostro quotidiano e che, sommati tutti insieme, possono davvero fare la differenza per l’ambiente. Coinvolgendo anche i più piccoli, a cui la guida dedica curiosità, semplici laboratori o brevi quiz per aiutarli a comprendere il valore della sostenibilità.

Paolo Grue, presidente e amministratore delegato di Procter & Gamble Italia: “Attraverso il programma di cittadinanza d’impresa “P&G per l’Italia” stiamo sostenendo azioni concrete di sostenibilità ambientale e sociale in tutto il Paese, e la guida “Pianeta=Casa” ne è un meraviglioso esempio. Si tratta di un’iniziativa di educazione ambientale che contribuisce a informare e sensibilizzare le persone— a partire dai più piccoli e nella concretezza della loro quotidianità— su come funziona la natura e su come le loro azioni la influenzino. A livello globale, ci siamo posti obiettivi di sostenibilità ambiziosi e abbiamo avviato diverse iniziative per tutelare l’ambiente. I nostri marchi continuano a innovare per offrire prodotti sempre meno impattanti, ma non basta: gli studi LCA dimostrano che la maggior parte delle emissioni legate ai nostri prodotti si genera in fase di utilizzo, ovvero a casa. Ecco perché è indispensabile che ognuno di noi adotti comportamenti più sostenibili, a partire da piccoli accorgimenti che, senza stravolgere la nostra quotidianità, possono fare un’enorme differenza per il pianeta che chiamiamo casa”.

Federico Cavallo, responsabile relazioni esterne di Altroconsumo: “Con la collaborazione alla guida “Pianeta=Casa. Impariamo l’economia circolare”, rinnoviamo il nostro impegno per promuovere una cultura del consumo consapevole. Come Altroconsumo, siamo da sempre impegnati nel sensibilizzare sull’importanza di adottare stili di vita sostenibili e nel supportare le buone pratiche quotidiane legate all’economia circolare. Ogni gesto individuale può davvero fare la differenza per il nostro pianeta, contribuendo a un cambiamento collettivo. Come ribadiamo anche con la nostra piattaforma-manifesto “Impegnati a cambiare”, ogni scelta individuale e consapevole può diventare il tassello fondamentale di un cambiamento collettivo e il motore di un futuro più sostenibile”.

Andrea Campelli, direttore della comunicazione e delle relazioni esterne di Corepla: “La cultura della sostenibilità si fonda sulla conoscenza delle buone pratiche da adottare e, soprattutto, sulla consapevolezza di poter dare un contributo attraverso dei semplici gesti quotidiani, come fare correttamente la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica. Attraverso questa guida, e grazie a dei partner di valore, abbiamo voluto dar vita a un progetto di responsabilità condivisa, il risultato di un nuovo approccio dove aziende e associazioni collaborano per promuovere il bene comune con l’obiettivo di tracciare insieme un nuovo percorso all’insegna della sostenibilità”.

Carlo Alberto Pratesi, Presidente di EIIS – European Institute of Innovation for Sustainability: “La sostenibilità è un gioco di squadra, dove il raggiungimento dell’obiettivo finale non dipende dalla “somma”, ma dal “prodotto” dei diversi contributi apportati dai singoli attori coinvolti. In pratica, quindi, basta che uno solo dei soggetti che compongono la filiera non faccia la sua parte per azzerare lo sforzo fatto da tutti gli altri. Ecco perché l’impegno nell’educare i cittadini a uno stile di vita più sostenibile è fondamentale per l’intero mercato dei beni di consumo”.

Eva Alessi, responsabile sostenibilità del WWF Italia: “Non passa settimana senza che la scienza mandi allarmi sulla gravità della crisi ambientale. La specie umana da tempo ha cambiato le regole del gioco, modificando l’ambiente, per adattarlo a sé mentre in passato si adattava ad esso. La questione centrale diventa la sostenibilità (o insostenibilità) delle attività umane per la biosfera, che non ha bisogno di noi, ma da cui invece noi strettamente dipendiamo. Ripensare il rapporto tra le nostre società, l’economia e la Natura è fondamentale per recuperare il debito nei confronti degli ecosistemi e sanare la frattura che nel tempo si è creata, agendo sulle cause e non sugli effetti. La guida “Pianeta=Casa” ci racconta come l’osservazione della Natura stessa debba essere fonte di ispirazione, ma anche strumento di innovazione”.

La nuova guida Pianeta=Casa. Impariamo l’economia circolare è scaricabile gratuitamente cliccando qui.

La scheda sintetica di P&G

 I prodotti P&G sono utilizzati da quasi 5 miliardi di persone al mondo. Procter & Gamble possiede uno dei più importanti portafogli di marchi di qualità tra i quali: Dash, Fairy, Lenor, Mastro Lindo, Swiffer, Viakal, AZ, Oral B, Olaz, Pantene, Head&Shoulders, Gillette®, Venus, Braun. P&G opera in 70 paesi nel mondo e in Italia è presente dal 1956. Per maggiori informazioni visita il sito https://it.pg.com e segui gli account Instagram, LinkedIn, YouTube.

La scheda sintetica di P&G per l’Italia

 “P&G per l’Italia” è il più importante programma di cittadinanza di impresa mai avviato da P&G nel nostro Paese. Lanciato nel 2021, il programma prevede il sostegno alla realizzazione di azioni concrete nell’ambito della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. Obiettivo: contribuire in modo sempre più significativo e concreto a creare un futuro migliore per tutti affinché nessuno resti indietro. https://it.pg.com/pg-per-l-italia/

Francesca Aste è la miglior bartender del mondo e vince il premio Lady Amarena International

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Francesca Aste, di Carloforte, Sardegna, vince con il cocktail B-Loved Martini il Lady Amarena International 2024 (immagine concessa)

BOLOGNA – È Francesca Aste di Carloforte, Sardegna, la migliore bartender del mondo. Con il suo B-Loved Martini e un’esibizione spettacolare giocata sul tema dell’amore, si è infatti aggiudicata a Bologna il Premio Lady Amarena International 2024, promosso da Fabbri 1905 e patrocinato dal Ministero dell’Industria e del Made in Italy. Il prestigioso riconoscimento internazionale nell’arte della mixology torna così dopo quasi dieci anni in Italia, a conferma della capacità del nostro Paese di coltivare e far crescere talenti femminili nel settore.

Francesca Aste vince il Premio Lady Amarena International 2024

“Il contributo delle donne in questo campo – ha spiegato Nicola Fabbri, amministratore delegato dell’azienda e ideatore dell’iniziativa – è sempre più fondamentale. Nelle professioniste c’è un approccio moderato all’alcool e una spiccata attenzione e sensibilità nei confronti dei dettagli e delle esigenze del consumatore. Nonostante ciò permangono pregiudizi e ostacoli che il Premio Lady Amarena vuole contribuire ad abbattere offrendo alle professioniste un palcoscenico internazionale dove dimostrare le proprie capacità e creare un network”.

Francesca Aste ha conquistato la giuria internazionale e superato le colleghe finaliste provenienti da tredici Paesi – Singapore, Cina, Taiwan, Hong Kong, Corea del Sud, Spagna, Austria, Ungheria, Romania, Svizzera, Germania, Polonia e Italia – con un cocktail a base di Marendry Fabbri e Sciroppo Italiano Fabbri, dalla bassa gradazione alcolica, equilibrato e armonioso, perfetto dall’aperitivo all’after dinner, ma soprattutto capace di far sognare e di giocare con il cliente cocktail.

Ispirato al celebre murales di Banksy, invita infatti chi lo beve ad esprimere un desiderio: sull’Amarena che fa da garnish al drink è infatti legato un palloncino a forma di cuore, pronto a spiccare il volo.

“Il mio obbiettivo – ha spiegato la vincitrice, che a Cagliari ha aperto un locale, il Cabaret Social Bar – è quello di stupire gli ospiti e far provare emozioni. Credo che nella vita ogni cosa debba avere un senso o una motivazione e anche nei cocktail che propongo c’è sempre una storia o un sentimento che voglio lasciare ai miei clienti: in questo caso la gioia, la magia di un desiderio che si avvera”.

Seconda classificata della competizione la tedesca Lisa Neubauer, con il suo cocktail Hands On a base di Marendry Fabbri. Sul podio anche l’ungherese Szintia Franzony con Il Successo, a base di Fabbri Dry Gin, un drink che racconta il suo percorso umano e professionale. Premio speciale Style & Technique a Riley Lin Ping Chen da Taiwan con Mamma Mia, Premio Marendry alla cinese ZhaZha Lee con il Rising Star e infine Premio Gin Fabbri alla rumena Oana Pirvu con FIVE.

A giudicare le esibizioni e i cocktail delle professioniste, una giuria tecnica composta da alcuni tra i più importanti nomi della mixology internazionale: giudici di pedana Angelo Donnaloia, presidente AIBES Italia e Claudia Carrozzi, presidente Uk Bartenders Guild.

Con loro una giuria degustativa composta da Cinzia Ferro, prima vincitrice del titolo Lady Amarena e imprenditrice, Leo Ko, vincitore del WCC IBA, Mattia Pastori, Bartender di fama internazionale e fondatore di Nonsolococktails, Anna Knorr, Flair Bartender nel Guinness World Record dell’Accademia Barschule Munchen di Monaco di Baviera, Antonella Tolomelli, Global Marketing Director Fabbri 1905 e infine Giacomo Giannotti, una vera e propria star del settore, titolare del Bar Paradiso a Barcellona, per anni al primo posto nella classifica del World’s 50 Best Bar.

Il premio Lady Amarena

Il Premio Lady Amarena è dal 2015 l’unico riconoscimento internazionale riservato alle barladies, un piccolo esercito di donne che, sfidando pregiudizi e luoghi comuni, è impegnato a innovare profondamente il settore della miscelazione. Ispirato alla figura di Rachele Fabbri, che inventò oltre cento anni fa la ricetta dell’Amarena Fabbri e contribuì alla fortuna dell’azienda di famiglia, il Premio ha come obiettivo quello di accendere i riflettori sulla forza delle donne, sulla loro capacità di superare ostacoli e impedimenti che troppo spesso persistono in molti contesti professionali, a partire da quello del beverage, in ogni angolo del globo.

Negli anni la competizione ha visto la partecipazione di migliaia di barladies provenienti dai diversi continenti. L’edizione 2024 ha ottenuto, oltre al patrocinio del Ministero per l’Industria e il Made in Italy il patrocinio di diverse importanti associazioni femminili nazionali: Soroptimist International d’Italia, Ladies’ Circle 13 Bologna, AIDDA Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda, ACDMAE Associazione Consorti Dipendenti Ministero Affari Esteri e Club Ladies’ Round Table

A rendere possibile la competizione anche la presenza di importanti sponsor tecnici: Caffè Diemme Torrefazione; Rcr cristalleria italiana; The Bars manufacturing industry; Thrill International.

Eudr: la Commissione europea ha richiesto il rinvio d’un anno nell’attuazione della contestata normativa anti deforestazione

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La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (fonte: Wikimedia Commons - https://audiovisual.ec.europa.eu/en/reportage/P-052484)

MILANO – Eudr, si va verso il rinvio. La Commissione europea ha proposto ieri, mercoledì 2 ottobre, uno differimento di 12 mesi nell’entrata in vigore delle controversa normativa anti deforestazione. In un comunicato stampa, l’esecutivo di Bruxelles annuncia infatti la pubblicazione contestuale di “ulteriori documenti di orientamento e di un quadro di cooperazione internazionale più solido, per sostenere le parti interessate a livello mondiale, gli Stati membri e i paesi terzi nei loro preparativi per l’attuazione del regolamento dell’UE sulla deforestazione”.

Alla luce dei riscontri ricevuti dai partner internazionali sullo stato dei preparativi – si legge nel comunicato – “la Commissione propone inoltre di concedere alle parti interessate più tempo per prepararsi”.

Se approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, la proroga richiesta dalla Commissione rinvierà l’applicazione della legge al 30 dicembre 2025, per le grandi imprese, e al 30 giugno 2026 per le microimprese e le piccole imprese.

Poiché tutti gli strumenti di attuazione sono tecnicamente pronti, i 12 mesi ulteriormente concessi potranno fungere da “periodo di introduzione graduale per garantire un’attuazione corretta ed efficace”.

A tre mesi dalla scadenza prevista per l’entrata in vigore della norma, continua ancora il comunicato “diversi partner mondiali hanno ripetutamente espresso preoccupazione per il loro stato di preparazione, da ultimo durante la settimana dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Inoltre, anche lo stato dei preparativi tra le parti interessate in Europa non è per tutti uguale. Mentre molti si aspettano di essere pronti in tempo, grazie a preparativi intensivi, altri hanno espresso preoccupazione”.

Dato il carattere innovativo dell’Eudr, il calendario serrato e la varietà delle parti interessate internazionali coinvolte, la Commissione ritiene che “un ulteriore periodo di 12 mesi per introdurre gradualmente il sistema costituisca una soluzione equilibrata a sostegno degli operatori di tutto il mondo nel garantire, sin dall’inizio, un’ordinata attuazione”.

La proposta di proroga – sottolinea ancora il comunicato – “non mette in alcun modo in discussione gli obiettivi o la sostanza della legge”, bensì vuole permettere agli operatori globali di aderire al regolamento senza problemi operativi

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