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illy presenta la nuova illy Art Collection dedicata a Progetto Genesi

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La nuova illy Art Collection (immagine concessa)

TRIESTE – illycaffè, azienda globale del caffè conosciuta per il legame privilegiato che ha costruito con il mondo dell’arte contemporanea, presenta la nuova illy Art Collection che sostiene il messaggio promosso dall’Associazione Genesi e dal suo Progetto Genesi. Arte e Diritti umani, curato da Ilaria Bernardi: un percorso itinerante che unisce eventi espositivi ed educativi con l’obiettivo di offrire una formazione permanente sul tema dei diritti umani.

La nuova illy Art Collection

Il sodalizio tra illycaffè e l’Associazione Genesi affonda le radici in una fiducia condivisa nella funzione sociale dell’arte – intesa come strumento capace di parlare a tutti e di incidere sulla società per trasformarla e favorirne il progresso – e trova massima espressione nella illy Art Collection realizzata dalle quattro artiste di fama internazionale protagoniste dell’edizione 2024 di Progetto Genesi attraverso focus monografici dedicati a queste all’interno delle quattro mostre incluse nell’iniziativa.

La siriana Simone Fattal, l’iraniana Shirin Neshat, l’italiana Monica Bonvicini e la milanese di origini senegalesi Binta Diaw, ognuna con il proprio linguaggio espressivo, hanno utilizzato la tazzina illy come una tela bianca per riflettere attorno ad alcune delle più urgenti questioni culturali, ambientali e sociali, raccontando la propria esperienza di donne in differenti contesti geografici e sociali e facendosi così portavoce della condizione femminile nel mondo.

“Siamo entusiasti di presentare la nuova illy Art Collection firmata da un pool di artiste quali Monica Bonvicini, Binta Diaw, Simone Fattal e Shirin Neshat – dichiara Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè -. L’abilità e il linguaggio distintivo di ciascuna trovano espressione nelle nostre tazzine con una collezione appassionante e carica di significato, che ci induce a riflettere sul dibattito sempre più attuale della condizione femminile nel mondo. Un’edizione limitata che ben esprime il nostro impegno verso questi temi e il profondo rispetto per i diritti umani, fiduciosi che l’arte possa essere un potente strumento per sensibilizzare e ispirare il cambiamento”.

Monica Bonvicini, artista italiana di fama internazionale con base a Berlino, ha scelto per questa illy Art Collection il motivo delle maglie della catena, elemento che compare in molte delle sue iconiche installazioni, sculture e disegni, ispirati alla serie di disegni rossi “Hanging Heavy” del 2001. Le catene e i loro nodi resi neri per questa edizione si riferiscono a quei momenti che condividiamo davanti a un caffè, scambiandoci idee, impegnandoci in conversazioni, parlando di cose di nuovo. Rappresentano le relazioni e i ricordi, esprimono un senso di comunità e connessione.

Binta Diaw è un’artista visuale italo-senegalese che vive e lavora a Milano. Spesso declinata sotto forma di installazioni di varie dimensioni, la sua ricerca plastica fa parte di una riflessione filosofica sui fenomeni sociali che definiscono il mondo contemporaneo attraverso il corpo e la spazialità. Nella sua tazzina illy Art Collection, Binta Diaw porta lo spettatore nell’esplorazione di molteplici livelli di identità: in particolare, sé stessa come corpo sociale e la sua posizione di donna nera in un contesto occidentale.

Tra le più importanti artiste contemporanee, Simone Fattal è nata in Siria e cresciuta in Libano. La sua ricerca, che si articola nell’impiego di diversi mezzi espressivi, tra cui il disegno, la pittura e la ceramica, evoca l’unione fra dimensione carnale e mistica, realtà e immaginazione. Il gioco di linee e segni colorati che decorano la tazzina illy Art Collection, restituiscono l’intimità profonda dei sentimenti e dei pensieri degli esseri umani ed esprimono il valore e la fragilità della vita.

Shirin Neshat è un’artista visiva iraniana che vive e lavora a NY, conosciuta principalmente per il suo lavoro nel mondo del cinema e per le sue fotografie in bianco e nero che immortalano donne velate sulle quali l’artista sovrascrive versi di poetesse iraniane. Attraverso la rappresentazione del corpo femminile e la scrittura sulla pelle, Neshat esplora la complessità della condizione sociale della donna nella cultura islamica, esprimendo così il suo forte impegno civico a favore del femminismo e contro ogni forma di pregiudizio o censura.

La nuova illy Art Collection sarà presentata in anteprima alla fiera d’arte contemporanea internazionale Frieze London il prossimo 9 ottobre.

La collezione in edizione limitata di tazzine sarà disponibile nell’e-shop illy, negli store (illy Caffè e illy Shop), nei canali della grande distribuzione al dettaglio e nei canali di e-commerce indiretti, in diversi formati:

● Kit da 4 tazzine da espresso al prezzo consigliato di € 94,00
● Kit da 4 tazzine da cappuccino al prezzo consigliato di € 114,00
● Kit da 2 tazzine da espresso al prezzo consigliato di € 51,00
● Kit da 2 tazzine da cappuccino al prezzo consigliato di € 61,00

Riguardo Monica Bonvicini

Monica Bonvicini è emersa come artista visiva e ha iniziato a esporre a livello internazionale a metà degli anni ’90. La sua poliedrica pratica – che indaga il rapporto tra architettura, potere, genere e spazio – si traduce in opere che si interrogano sul senso del fare arte, sull’ambiguità del linguaggio, sui limiti e le possibilità legate all’ideale di libertà. Schietta, diretta e intrisa di riferimenti storici, politici e sociali, l’arte di Bonvicini non rinuncia mai a stabilire un legame critico con i luoghi in cui è esposta, i suoi materiali, i ruoli di spettatore e creatore.

Bonvicini ha ottenuto diversi premi, tra cui il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia (1999); il Preis der Nationalgalerie für Junge Kunst, dallo Staatliche Museen zu Berlin (2005); e il Rolandpreis für Kunst per l’arte nel pubblico della Fondazione Brema, Germania (2013); il Premio Hans Platschek per l’arte e la scrittura, Germania (2019); e il Premio Oskar Kokoschka, Austria (2020).

Il suo lavoro è stato presentato in molte biennali in tutto il mondo, tra cui Busan, Berlino, Shanghai, Santa Fe, Istanbul, Gwangju, New Orleans e Venezia. Gli spettacoli multimediali di Bonvicini sono stati presentati nei principali musei di tutto il mondo, come il MoMa PS1, New York; Palais de Tokyo, Parigi; Arte moderna Oxford; Secessione, Vienna; Hamburger Bahnhof, Berlino; Istituto d’Arte di Chicago; Kunstmuseum Basel; Kunsthalle Fridericianum, Kassel; Deichtorhallen, Amburgo; Centro baltico per l’arte contemporanea, Gateshead; Berlinische Galerie, Berlino; Maxxi, Roma; Belvedere 21, Vienna; Galleria Nazionale di Danimarca, Copenaghen; Kunsthalle Bielefeld; Castello di Rivoli, Torino; Kunsthaus Graz; Art Sonje Center, Seoul; Kunst Museum Winterthur; Neue Nationalgalerie, Berlino. Le opere d’arte installate in modo permanente di Bonvicini si trovano al Queen Elizabeth Olympic Park di Londra, al fiordo di Bjørvika di fronte al Teatro dell’Opera di Oslo e al Weserburg Museum di Brema, tra gli altri. Nel 2012 Bonvicini è stata nominata Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Monica Bonvicini è nata a Venezia e ha studiato arte all’UdK di Berlino e al California Institute of the Arts di Los Angeles. Dal 2003 al 2017 è stata titolare di una cattedra di Arti Performative e Scultura all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Nell’ottobre 2017 ha assunto la cattedra di Scultura all’Universität der Künste di Berlino. Vive e lavora a Berlino.

Riguardo Binta Diaw

Binta Diaw (1995) vive e lavora tra Milano e Dakar. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e all’ÉSAD di Grenoble. Il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre, come Manifesta 15 Barcelona Metropolitan (2024), la Biennale di Gwangju (2024), la Biennale di Liverpool (2023), la 12a Biennale di Berlino, Berlino (2022) e la 13a Rencontres de Bamako / Biennale Africaine de la Photographie, Bamako (2022), la School of Water – Mediterranea – Young Artists Biennale, Repubblica di San Marino (2021), oltre che in mostre personali tra cui quelle alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Magasin CNAC, Grenoble; Prometeogallery, Milano; Galerie Cécile Fakhoury, Dakar; Bungalow ChertLüdde, Berlino. Ha svolto importanti residenze e ha ricevuto numerosi riconoscimenti come la Première laurèate – Prix Carta Bianca 2022, il Premio PART-Rimini, 2022 e la Bourse arts plastiques de la ville de Grenoble 2020.

Riguardo Simone Fattal

Simone Fattal è nata nel 1942 a Damasco, in Siria, ed è cresciuta in Libano, dove ha studiato filosofia all’École des Lettres di Beirut. Si è poi trasferita a Parigi, dove ha proseguito le sue ricerche filosofiche alla Sorbona. Nel 1969 è tornata a Beirut e ha iniziato a lavorare come artista visiva, esponendo i suoi dipinti fino all’inizio della guerra civile libanese. Ha lasciato il Libano nel 1980 e si è stabilita in California, dove ha fondato la Post-Apollo Press, una casa editrice dedicata a opere letterarie innovative e sperimentali. Nel 1988 si è iscritta all’Art Institute di San Francisco, dove è ritornata alla pratica artistica e ha ritrovato la dedizione alla scultura e alla ceramica.

Fattal attualmente vive a Parigi. Il suo lavoro è incluso in diverse collezioni pubbliche, come il Centre Pompidou di Parigi; la Fondazione Yves Saint Laurent, Marrakech; il Museo Nazionale del Qatar, Doha; il Sursock Museum, Beirut e la Sharja Art Foundation, Sharja.

Tra le sue mostre più recenti: Secessione, Vienna (2024); Portikus, Francoforte (2023); KINDL, Berlino (2023); Sharjah Art Foundation, Sharjah (2023); La Biennale di Venezia, Venezia (2022); 16a Biennale di Lione, Lione (2022); 12a Biennale di Berlino, Berlino (2022); Whitechapel Gallery, Londra (2021); Bergen Kunsthall, Bergen (2020); Nuveau Musée National de Monaco, Monaco (2020); MoMA PS1, New York (2019); Punta della Dogana, Venezia (2019).

Riguardo Shirin Neshat

Shirin Neshat è un’artista e regista di origine iraniana che vive a New York. Lavora e continua a sperimentare attraverso la fotografia, i video e i film, che diffonde usando immagini e narrazioni altamente poetiche e politicamente cariche che riprendono questioni di potere, religione, razza, genere, rapporto tra passato e presente, Oriente e Occidente, individuali e collettivi attraverso la lente delle sue esperienze personali di donna iraniana che vive in esilio.

Neshat ha tenuto numerose mostre personali in musei internazionali, tra cui la Pinakothek der Moderne, Monaco; Museo d’Arte Moderna di Fort Worth; The Broad, Los Angeles; Museo Correr, Venezia, Italia; Hirshhorn Museum, Washington DC e il Detroit Institute of Arts. Ha diretto tre lungometraggi, Women Without Men (2009), che ha ricevuto il Leone d’argento per la migliore regia alla 66a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Looking For Oum Kulthum (2017) e più recentemente Land of Dreams, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia (2021). Neshat ha diretto la sua prima opera Aida di Verdi al Festival di Salisburgo nel 2017 e nel 2022, che sarà riproposta al Teatro dell’Opera di Parigi nel 2025.

E’ stata insignita del Leone d’Oro, del Primo Premio Internazionale alla 48a Biennale di Venezia (1999), dell’Hiroshima Freedom Prize (2005), del Dorothy and Lillian Gish Prize (2006) e nel 2017 ha ricevuto il prestigioso Praemium Imperiale Award a Tokyo. È rappresentata dalla Gladstone Gallery di New York e dalla Goodman Gallery di Londra.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica.

Ogni giorno vengono gustate più di 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 130 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale.

Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 23 paesi del mondo. Nel 2023 illycaffè ha generato un fatturato consolidato pari a €595,1 milioni. La rete monomarca illy conta 159 punti vendita in 30 Paesi.

A Loreto, Ancona, nasce il gelato plant-based con un investimento di 800mila euro

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gelato cono bari garda sardegna mostra milano
Un cono gelato (immagine: Pixabay)

L’innovativo gelato artigianale, sviluppato dall’Università Politecnica delle Marche, punta a una filiera circolare e inclusiva, dedicata anche a persone con disfagia. Sostenibilità ambientale, economica e sociale sono al centro del progetto. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato sul Corriere del Conero.

Il gelato plant-based di Loreto

LORETO (Ancona) – Affrontare i temi della sostenibilità ambientale e dellʼinclusione, con gusto e leggerezza. È questo lʼobiettivo del progetto SusPlant-IC4.5, che lancerà presto la
sperimentazione di un innovativo gelato artigianale funzionale e salutistico, originato dalle principali filiere vegetali del territorio e destinato al consumo da parte di soggetti con difficoltà di deglutizione, ma anche di persone sane.

Ma non solo: dietro la produzione del gelato cʼè soprattutto lʼintento di costruire una filiera
circolare, dalla produzione alla distribuzione del nuovo dolce. Con lo scopo finale di creare un prodotto sostenibile per lʼambiente e lʼeconomia.

Il progetto è stato presentato a Loreto, nel rinnovato Bastione Sangallo, nel pomeriggio di sabato 21 settembre.

Il progetto, capitanato dallʼUniversità Politecnica delle Marche con i Dipartimenti di Medicina Clinica e di Agraria, sarà finanziato dallʼUnione Europea nellʼambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con uno stanziamento di 800.000 euro e vede una proficua partecipazione di stakeholder e partner realizzativi.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Federgrossisti lancia il webinar per illustrare i principi dell’Eudr, 14/10

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federgrossisti

MILANO – In considerazione della complessità del regolamento 2023/1115, (meglio noto come Eudr-Deforestazione), pur prendendo atto della proposta di proroga di 1 anno per la sua entrata in vigore, Federgrossisti, con il supporto di qualificati professionisti del settore, organizza un webinar dedicato per il 14 ottobre 2024 ore 15:00 con l’obiettivo di illustrare i principali contenuti della normativa, le implicazioni per le aziende interessate, l’operatività e le criticità interpretative.

Il webinar è del tutto gratuito. Si invitano pertanto tutti gli operatori interessati a comunicare la loro partecipazione al seguente indirizzo federgrossisti@federgrossisti.org indicando una propria mail dedicata a cui verrà inviato il link di collegamento qualche giorno prima della data prevista dell’incontro.

Possono essere proposti anche eventuali quesiti specifici che l’organizzazione Federgrossisti girerà ai relatori.

Come si ricorderà, i prodotti interessati sono: caffè, cacao, bovini, palma da olio, soia, legno e gomma, ivi compresi i prodotti derivati, come riportato nell’allegato 1 del suddetto regolamento.

Nello specifico e per i settori rappresentati da Federgrosisti, si fa riferimento a:

  • caffè, anche torrefatto o decaffeinizzato; bucce e pellicole di caffè; succedanei del caffè contenenti caffè in qualsiasi proporzione;
  • cacao, in grani o franti, greggi o tostati; gusci o pellicole di cacao; pasta di cacao; burro, grasso e olio di cacao; cacao in polvere; cioccolata e altre preparazioni alimentari contenenti cacao;
  • bovini, animali vivi, carni della specie bovina, fresche, refrigerate, congelate; altre
    preparazioni e conserve di carni;
  • palma da olio, noci e mandorle di palmisti, olio di palma e acidi relativi;
  • legno, carta e cartone (da verificare);
  • gomma, pneumatici nuovi, usati o rigenerati (da verificare).

Bazzara Academy lancia nuove date per i corsi di formazione in profumeria, 27-30/11

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Il Camp Bazzara (immagine concessa)

TRIESTE – La Bazzara Academy annuncia il lancio delle nuove date per i corsi di formazione in profumeria certificati IPA – Italian Perfumery Academy, che si svolgeranno in un camp di profumeria dal 27 al 30 novembre 2024 presso la sua sede sita nel cuore di Trieste in via Battisti, 1.

Un aspetto distintivo della Bazzara Academy è la sua capacità di attrarre studenti internazionali desiderosi di apprendere i segreti della profumeria italiana, ma l’attenzione verrà rivolta anche al pubblico locale, promuovendo una sessione di Fragrance Design per avvicinare e sensibilizzare il pubblico al tema del profumo.

I nuovi corsi della Bazzara Academy

L’appuntamento è su prenotazione e si terrà sabato 23 novembre dalle ore 15.00 alle ore 18.00 presso la Bazzara Academy, per dedicare un pomeriggio di workshop alla progettazione e realizzazione della propria fragranza personalizzata con il supporto di un profumiere certificato.

Dopo il grande successo del “Perfumery Camp” tenutosi dal 5 al 9 agosto 2024, che ha visto la partecipazione di corsisti provenienti da Arabia Saudita, America ed Europa, la Bazzara Academy continua il suo impegno nella formazione di professionisti del settore. Durante il camp, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di esplorare i segreti della profumeria, unendo formazione teorica e pratica, con una particolare attenzione all’analisi sensoriale e alla fisiologia degli organi di senso.

Questo evento formativo, disponibile sia in versione italiana che inglese, è aperto a tutti coloro che desiderano avventurarsi nell’affascinante mondo della profumeria artistica e approfondire la cultura sensoriale, ma soprattutto intraprendere un percorso sensoriale e apprendere le tecniche di formulazione o diventare critici valutatori di fragranze.

Durante le sessioni verranno trasmesse e consolidate tutte le conoscenze relative alla filiera del profumo necessarie ad acquisire la metodologia per la formulazione di profumi naturali e sintetici e la terminologia tecnica per la valutazione delle fragranze. Inoltre, si tratteranno contenuti legati allo studio dei sensi e dei meccanismi di percezione fisiologica e all’utilizzo di strumenti che permettono di predisporre piani di valutazione per prodotti del settore profumeria e della food industry.

I corsi verranno diretti da Marco Bazzara, profumiere e formatore sensoriale, finalista al concorso di profumeria “New Luxury Awards”, che ha frequentato numerosi corsi e master di alta formazione presso istituzioni del settore profumeria. “Il camp mira non solo a dare gli strumenti per creare una fragranza ma anche a fornire le basi per analizzare i propri sensi e poter essere obiettivi e performanti nel valutare un prodotto – afferma a tal proposito l’esperto -. Durante il corso non solo si impara a creare una fragranza, ma si vive la materia prima sia sotto forma di olio essenziale che di materia secca, per poter così intendere al meglio come il ventaglio aromatico evolverà nelle fasi di processamento”.

Bazzara: “La creazione di un profumo rimane sempre un’esperienza mirata. Chiunque può creare una fragranza, ma non tutti riescono a farlo mantenendo il giusto equilibrio fra gli elementi coinvolti. La guida di un esperto è fondamentale per sviluppare competenze solide e un concetto creativo distintivo per applicarsi inizialmente a quelle che sono formulazioni semplici e proseguire con quelle più complesse; il tutto sorretto da un concept creativo ben preciso che possa definire la personalità del profumo”.

“Quando si crea un profumo c’è una tendenza che porta ad includere la parte gusto/tattile nell’analisi anche se il gusto non può essere percepito con l’olfatto; ecco perché risulta fondamentale studiare e combinare assieme questi contenuti didattici affinché il futuro profumiere possa essere calibrato in fase di analisi” conclude Marco Bazzara.

Per ulteriori informazioni e per iscriversi alla sessione di Fragrance Desgin, cliccare qui o contattare l’Academy su WhatsApp al numero +39 339 4656971 o all’indirizzo di posta elettronica info@italianperfumeryacademy.com.

Aicaf presenta la 1° tappa del Gran premio della caffetteria italiana presso Mokafé, Alba, 11/10

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Il logo del Gran premio della caffetteria italiana (immagine concessa)

MILANO – L’Accademia italiana maestri e sommelier del caffè (Aicaf) annuncia la prima tappa della 9ª edizione del prestigioso Gran premio della caffetteria italiana, che si terrà l’11 ottobre 2024 presso la sede di Mokafè Torrefazione ad Alba, Cuneo. Questa affascinante location, rinomata per la sua tradizione enogastronomica, offrirà uno scenario perfetto per celebrare la passione e la maestria nel mondo della caffetteria.

Durante l’evento, dieci talentuosi baristi si sfideranno dimostrando le loro abilità nelle tecniche di estrazione del caffè espresso, nella preparazione del cappuccino e nell’affascinante arte della Latte Art. Ogni concorrente sarà valutato per creatività, precisione e padronanza tecnica, presentando anche un drink a base di caffè che esprimerà il loro talento e la loro capacità di innovare.

I partecipanti:

  •  Angelo Dossi
  •  Cesare Bassani
  •  Denis Ferrari
  •  Federico Quilici
  •  Filippo Comella
  •  Mario Bocchiardi
  •  Mattia Monetti
  •  Pasquale Calderone
  •  Samanta Renegaldo
  •  Simone Toppi

L’evento vedrà una giuria di esperti, guidata dal maestro del caffè Valter Griffone, e sarà supportata dal giudice tecnico, il maestro del caffè Andrea Villa, che valuterà i concorrenti in base a criteri di eccellenza come l’equilibrio dei sapori, la presentazione e l’organizzazione della postazione di lavoro.

Un’occasione unica per i baristi

Il Gran premio della caffetteria non è solo una competizione, ma anche un’importante vetrina per i professionisti del settore. Questa tappa ad Alba è la prima di una serie che si snoderà in tutta Italia, con le successive gare nelle seguenti città:

– Milano (presso Anfim Hemro Italia)

– Modena (presso Casa Toschi Vignola)

– Napoli (in collaborazione con Saka Caffè)

I primi tre classificati della tappa di Alba accederanno direttamente alle semifinali, che si terranno a ottobre 2025 presso HOST Milano, uno degli eventi più prestigiosi del settore della caffetteria.

Per ulteriori informazioni e per iscriversi alle prossime tappe del Gran Premio, potete consultare il sito ufficiale di Aicaf o contattare la segreteria nazionale.

Eridania celebra 125 anni e partecipa al Salone della CSR e dell’innovazione sociale

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Alessio Bruschetta, amministratore delegato Eridania Italia (immagine concessa)

BOLOGNA – Eridania, l’icona della dolcificazione che quest’anno celebra 125 anni di storia tra tradizione e modernità, torna al Salone della CSR e dell’innovazione sociale, uno degli appuntamenti italiani più attesi in materia di sostenibilità: il 10 ottobre Alessio Bruschetta, amministratore delegato dell’azienda, interviene ad una delle tavole rotonde all’interno del Salone dedicata al ruolo dei consumatori e alla richiesta, sempre crescente, di ridurre le asimmetrie informative ancora oggi presenti, e permettere maggior consapevolezza nelle scelte d’acquisto.

Vari i temi affrontati, dalle iniziative messe in campo per raccontare l’origine dei prodotti e fornire basi strutturate alle scelte di consumo, fino alle importanti certificazioni ottenute dall’azienda negli anni, per offrire a consumatori e stakeholder strumenti e informazioni utili a promuovere una cultura della trasparenza e della fiducia.

La trasparenza della filiera: la certificazione EPD, risultato di più di 10 anni di lavoro sulla sostenibilità

La trasparenza nella filiera agroalimentare è un valore fondamentale per garantire standard elevati di qualità e, al tempo stesso, la fiducia dei consumatori. Per questo Eridania è sempre attenta a fornire strumenti e informazioni volti a promuovere una cultura improntata alla trasparenza, un impegno che passa anche dalle certificazioni ottenute e riconosciute a livello internazionale.

I packaging Eridania che celebrano i 125 anni dell’azienda (immagine concessa)

Da oltre un decennio, l’azienda leader della dolcezza è attivamente coinvolta in un percorso di sviluppo sostenibile sotto il profilo ambientale, produttivo, sociale e d’impresa, che rientra a partire dal 2022 all’interno della campagna continuativa “Il Futuro Chiede Dolcezza”. L’inizio del cammino è avvenuto nel 2013 quando Eridania ha scelto di sottoporsi ad una prima analisi volontaria mirata a misurare e ridurre l’impatto ambientale dello Zucchero Zefiro, e poi successivamente nel 2021 con lo Zucchero Classico, attraverso la certificazione EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto).

Tale certificazione ha permesso a Eridania di monitorare e migliorare il proprio impatto ambientale, evidenziando risultati concreti come la significativa riduzione delle emissioni di CO2, il risparmio di risorse idriche pari a 500 piscine olimpioniche all’anno, e l’utilizzo del 100% di energia rinnovabile per il confezionamento dello zucchero Classico nello stabilimento di Russi (RA). Questi traguardi sono stati riportati sulle confezioni dell’iconico Zucchero Classico attraverso i cosiddetti “pack parlanti”, introdotti nel 2022 e 2023, per comunicare in modo trasparente i progressi fatti in termini di produzione, trasporto e utilizzo delle risorse e permettere ai consumatori di fare scelte consapevoli, orientate verso prodotti attenti non solo alla qualità, ma anche alla sostenibilità dei processi produttivi.

La trasparenza come chiave per scelte di consumo responsabili: “Zucchero & co” e “Eridania on tour”

L’azienda leader della dolcezza si è dimostrata, in questi anni, attenta alla trasparenza nei confronti del consumatore anche attraverso attività educativo-informative a carattere divulgativo.

Un esempio in tal senso è il laboratorio “Zucchero & co – l’impronta della dolcezza”, un’attività ludico-educativa di divulgazione scientifica dedicata a bambini, studenti e appassionati di ogni età sul mondo della dolcificazione, alla scoperta dello zucchero in tutte le sue forme e aspetti, realizzata in collaborazione con Cooperativa Ossigeno, realtà specializzata in progetti di comunicazione e divulgazione scientifica.

Dopo il successo dello scorso anno al Festival della Scienza di Genova, dove il laboratorio ha coinvolto oltre 1.700 partecipanti, Eridania ha riproposto l’attività anche nel 2024, in due importanti manifestazioni di diffusione della cultura scientifica: le Settimane della Scienza di Torino, che si sono tenute nel capoluogo piemontese lungo tutta l’estate, e a BergamoScienza, in corso a Bergamo fino al prossimo 13 ottobre.

“Zucchero & Co” è strutturato come un interessante viaggio attraverso gli elementi nutritivi, con particolare attenzione allo zucchero in tutte le sue forme, per comprenderne le origini e peculiarità e sfatarne i falsi miti grazie a divertenti attività interattive. Tra gli obiettivi principali del progetto, infatti, vi è quello di guidare i partecipanti nel distinguere fake news e notizie attendibili, così da capire quale sia la via migliore per scegliere un’alimentazione quanto più equilibrata e bilanciata, senza rinunciare a un pizzico di dolcezza.

Un’ulteriore iniziativa che va in questa direzione, e che verrà lanciata tra pochi giorni con due appuntamenti a Milano (12 e 13 ottobre) e a Bologna (19 e 20 ottobre), è il progetto “Eridania on tour, la dolcezza scende in piazza”, due eventi che vedranno Eridania protagonista con la sua linea di dolcificanti Zero, Truvia ed Eritritolo unitamente a Tropical&Stevia e Eridania Per Ricette, il mix ideale per ridurre l’impatto glicemico. Un’occasione coinvolgente per sensibilizzare trasversalmente le diverse generazioni sull’importanza di una nutrizione corretta, di stili di vita sani, consapevoli e responsabili, insieme ad un team di nutrizionisti dell’associazione AINut.

“Come leader di settore, ascoltiamo con attenzione i bisogni dei consumatori che oggi, più che in passato, chiedono trasparenza rispetto ai prodotti che acquistano e consumano – ha dichiarato Alessio Bruschetta, amministratore delegato di Eridania Italia – Per questo, in Eridania ci impegniamo a ridurre le asimmetrie informative, fornendo dati chiari e verificabili sui nostri prodotti e sui processi produttivi. Negli anni, inoltre, abbiamo investito in iniziative di sensibilizzazione e divulgazione scientifica per offrire basi solide e strutturate alle scelte di consumo. Il nostro impegno è volto a promuovere una cultura della responsabilità condivisa, fondata sulla fiducia e sulla trasparenza. Siamo convinti che un consumatore ben informato possa fare scelte più responsabili, contribuendo allo sviluppo sostenibile di tutto il comparto agroalimentare; le aziende hanno il dovere di accompagnare i consumatori in questo percorso, facendosi garanti di un dialogo aperto e trasparente”.

Sempre in materia trasparenza, non soltanto nei confronti dei consumatori ma anche verso tutti gli stakeholder, Eridania ha partecipato attivamente allo studio condotto nell’ambito del progetto “Sostenibilità nelle categorie di prodotto” promosso da GS1 Italy, che verrà presentato proprio in occasione del Salone della CSR il prossimo 11 ottobre. Lo studio, basato sull’approccio scientifico del Life Cycle Assessment (LCA), ha coinvolto 29 categorie merceologiche e mira a identificare in modo oggettivo e a ridurre l’impatto ambientale dei prodotti di largo consumo. L’impegno di Eridania, da sempre orientato verso la sostenibilità, si riflette nella volontà di integrare questo elemento nei propri processi aziendali, collaborando con i partner commerciali per sviluppare un dialogo trasparente e creare valore lungo tutta la filiera. L’evento rappresenta un’importante occasione per condividere i risultati ottenuti e contribuire al miglioramento delle relazioni tra Industria e Distribuzione, rispondendo in modo concreto alle crescenti aspettative dei consumatori in tema di sostenibilità.

Baci Perugina presenta il nuovo gusto caramellato alle mandorle

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Baci Perugina caramellato alle mandorle (immagine concessa)

PERUGIA – L’iconico cioccolatino Baci Perugina si reinventa in un nuovo mix di contrasti e consistenze che unisce croccantezza e gusto: Baci Perugina caramellato alle mandorle. La nuova pralina ha preso vita all’interno della Scuola del Cioccolato Perugina, vero e proprio laboratorio creativo in cui si continua a fare sperimentazione e innovazione grazie alla sapienza e originalità dei maestri cioccolatieri.

Baci Perugina caramellato alle mandorle

Il gusto croccante alle mandorle è un sapore tradizionale e intramontabile, amato dagli italiani poiché evoca ricordi d’infanzia e momenti di festa. In particolare, la popolarità del croccante alle mandorle in Italia si deve alla semplicità dei suoi ingredienti: mandorle croccanti caramellate che danno vita ad un equilibrio di sapori in grado di sprigionare sensazioni intense al palato.

La caramellatura, infatti, avvolgendo le mandorle tostate, ne esalta sia la croccantezza che la dolcezza.

Baci Perugina, da sempre attento alle esigenze in evoluzione dei propri consumatori, presenta dunque una nuova golosa ricetta in grado di appagare tutti i sensi. Ogni assaggio è una sorpresa, grazie a un gioco di contrasti e consistenze che uniscono materie prime d’eccellenza.

Il morbido cuore al gianduia arricchito da granella di mandorle caramellate e la croccante nocciola intera si sposano perfettamente al cioccolato Fondente Luisa al gusto caramello. Le mandorle caramellate aggiungono poi alla pralina una nota tostata e una nuova croccantezza, rendendo l’assaggio una vera e propria esperienza di gusto.

Anche l’incarto in alluminio color bronzato, che abbraccia ogni singolo cioccolatino, richiama i colori del croccante alle mandorle ed è impreziosito da luminose stelle dorate.
Baci Perugina Caramellato alle Mandorle, prodotto all’interno dello Stabilimento di San Sisto a Perugia, entra nella gamma continuativa e si aggiunge alle proposte Classico, Latte, Fondente 70% e Caffè. La nuova variante è disponibile nel formato Bijou, da 200g al prezzo consigliato al pubblico di 7,89€, e Tubo Baci da 37,5g al prezzo consigliato al pubblico di 2,79€.

La scheda sintetica del Gruppo Nestlé

Il Gruppo Nestlé, presente in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la nutrizione, la salute e il benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo.

Presente da più di 110 anni in Italia, rinnova ogni giorno il suo impegno con azioni concrete per esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.

L’azienda opera in Italia in 9 categorie merceologiche con un portafoglio di oltre 90 marche, tra queste: Meritene, Pure Encapsulations, Vital Proteins, Optifibre, Modulen, Solgar, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite e aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Starbucks, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet, Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.

Il caffè veste Armani: le nuove caffetterie del brand in India, Giappone e USA, l’Italia dell’espresso e della moda c’è

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armani india
L'esterno del nuovo café a Mumbai, India (immagine concessa)

MILANO – Il caffè non passa mai di moda e lo sanno bene i brand di fashion esclusivi come Bulgari o Armani. Quest’ultimo fiore all’occhiello del made in Italy, ha intuito – seguendo il trend globale segnato da altri nomi noti del settore lusso: Calvin Clain, Gucci, Prada, di recente Dolce e Gabbana, Roberto Cavalli, Ferragamo, Louis Vuitton, Ralph Lauren eccetera – che caffetteria e alta moda sono un abbinamento vincente.

Anzi, si potrebbe dire che ormai stanno diventando uno stile di vita.

A dimostrazione di questo, l’espansione del concept oltre oceano: tra le aperture più recenti dei brand segna un cambio di passo l’Armani/Caffè Mumbai, situato accanto alla nuova boutique Giorgio Armani. Uno spazio che incarna lo stile distintivo del brand, sia nell’estetica del design che nelle scelte del menu.

Da est a ovest, dall’India agli USA, il concetto di caffetteria italiana dimostra di essere un ever green che ha ancora molto da dire e che non tramonta. Almeno se si sviluppa l’idea di poterla legare a delle aziende ben rappresentative del saper fare italiano.

L’espresso italiano funziona.

E funziona bene.

Non è un caso che Tommy Hilfiger, marchio del celebre stilista negli USA, abbia scelto proprio Milano – città di riferimento della fashion week italiana e internazionale – per aprire il primo Tommy’s Cafe al mondo.

I nuovi Armani/Caffè: classe e profumo di caffè

Lo stile ovviamente non deve mancare, perché un luogo legato all’ospitalità di livello non può che essere curato in ogni dettaglio: dalla palette di colori, sui toni delicati del blu e del verde, ai motivi più classici di Armani. Bere un caffè avvolti da paraventi decorati con un raffinato motivo di palme, fa rivivere l’esperienza della tazzina all’interno di un ambiente sofisticato.

Secondo Forbes, la dinamica premia entrambe le realtà, hospitality e fashion retailers, perché permette ai primi di trovare modi alternativi di coinvolgere e interagire con i clienti fornendo degli spazi di incontro che invitano anche alla condivisione sui social. La caffetteria è un canale per raggiungere un pubblico più ampio e, viceversa, l’alta moda diventa una strada differente per proporre un consumo di caffè lontana dal bere frettolosamente al banco.

In un luogo in cui il lusso, la qualità, è una firma, di certo anche l’offerta di food & beverage deve essere all’altezza: il consumatore sa di immergersi in un’atmosfera di un certo tipo e probabilmente è più disposto innanzitutto a pagare di più una tazzina di caffè – che ritorna ad essere un rito con il suo valore – e soprattutto pretenderà di berne una che sia eccellente.

L’interno della caffetteria a Mumbai (immagine concessa)

Boutique e ristorante trovano la miscela perfetta nell’elegante facciata, mantenendo però ognuno il proprio ingresso.

Ma l’impero di Armani Caffè allarga i suoi confini

E lo racconta un’altra apertura di questo mese: Armani/Caffè Omotesando, anch’esso collocato vicino alla boutique Giorgio Armani e direttamente collegato ad essa. Anche il Giappone beve caffè italiano e si veste di made in Italy. Un modo differente ed elevato di continuare a parlare dell’espresso italiano come un’icona globale.

Il punto vendita a Omotesando, Tokyo (immagine concessa)

L’ambiente trae ispirazione dal design e dall’atmosfera degli anni 30, caratterizzato da linee morbide e materiali naturali. I pannelli delle pareti, rivestiti in un tessuto iridescente verde chiaro, si sposano perfettamente con il pavimento in verde scuro.

L’interno della caffetteria a Omotesando (immagine concessa)

Solo eccellenze nelle boutique Armani, che uniscono il caffè ad altri nomi italiani che sono sinonimo di eccellenza: dove c’è espresso, c’è pasticceria e così, all’interno dello store Armani è possibile trovare una selezione di prodotti Armani/Dolci by Guido Gobino. La proposta gastronomica, semplice e raffinata, è pensata per soddisfare un pubblico internazionale.

Ultimo colpo di coda di Armani: l’apertura a Costa Mesa, in California

Così dall’Oriente all’Occidente, passando naturalmente dallo Stivale, il marchio Armani procede a braccetto con la caffetteria, portando il profumo delle miscele sino a South Coast Plaza, accanto alla boutique Giorgio Armani.

E questo ottobre verrà invece inaugurato il nuovo Armani/Ristorante a New York – ricordiamo che il vero pioniere che ha puntato su questo connubio ormai nel lontano 2014, proprio nella Grande Mela, è stato Ralph Lauren, con il primo Ralph’s Cafè -.

Un altro tassello del mosaico Armani e caffè che però fa nascere anche qualche domanda: che caffè viene servito, a che prezzo e per fare questo salto in avanti (e sopra l’euro) è necessario come in molti temono, far diventare la tazzina una bevanda di lusso come i prodotti Armani?

In India, Giappone e Stati Uniti, la risposta sembra essere abbastanza chiara. O in Cina, dove le nuove generazioni hanno mostrato grande interesse per questo mix di brand del luxury.

E in Italia?

Andrea Illy: “12,5 milioni di microproduttori non possono investire in sostenibilità: se non li aiutiamo il prezzo del caffè aumenterà ancora”

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Andrea Illy, presidente illycaffè (immagine concessa)

MILANO – Il presidente di illycaffè Andrea Illy ha parlato di prezzi, Eudr e iniziative del governo italiano per il settore del caffè in una puntata di Coffee Break, lo spazio mattutino per l’approfondimento e l’attualità condotto in studio LA7 da Andrea Pancani. Leggiamo di seguito le sue considerazioni.

L’Impatto dell’EUDR e il prezzo del caffè secondo Andrea Illy

“Il prezzo del caffè è il doppio rispetto all’anno scorso e ciò non era previsto. Questo è dovuto all’impatto climatico sui due Paesi produttori più importanti: il Brasile e il Vietnam. Prima c’era stata la siccità in Vietnam e ora è in Brasile. Poi prima c’erano le piogge in Brasile e invece ora sono in Vietnam.

Questo comporta la perdita della produzione e la previsione di deficit che fa salire i prezzi e infiamma la speculazione.

Il tema è talmente rilevante che il Governo italiano quest’anno non solo ha messo il caffè tra le priorità del Piano Mattei (il progetto strategico di diplomazia, cooperazione allo sviluppo e investimento dell’Italia per l’Africa) ma è riuscito a metterlo nell’agenda del G7.

Adesso c’è uno studio capitanato dalla Cassa Depositi Prestiti, insieme all’International Coffee Organization, che sta elaborando una proposta di fondo pubblico privato per investire nelle piantagioni di caffè per creare adattamento al cambiamento climatico, poiché il vero problema è che solo il 5% della catena del valore globale del caffè rimane nelle piantagioni.

Sono 12,5 milioni i microproduttori che non hanno i soldi per fare il minimo investimento per adattarsi al cambio climatico: o li aiutiamo noi o il prezzo del caffè aumenterà a dismisura”.

Mercati del caffè di nuovo in ripresa: i futures di arabica e robusta spingono gli hedge fund più dell’oro

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni
Il logo dell'Ice

MILANO – Futures del caffè trainanti nelle positive prestazioni dei fondi speculativi trend-following durante il mese di settembre. Secondo un report di Société Générale citato da Reuters, il caffè è stato – assieme all’oro – uno degli asset che più hanno contribuito ai risultati di queste tipologie di fondi, che stabiliscono la direzione del mercato, attraverso l’analisi tecnica di prezzi e volumi di contrattazione, per poi cercare di cavalcarla.

L’oro si è rivalutato di quasi il 30% dall’inizio dell’anno. Ma la performance del metallo prezioso per eccellenza è niente al cospetto di quella dei chicchi di coffea, compresi quelli meno pregiati.

A Londra, infatti, la scadenza principale è passato dai 2.804 dollari del 2 gennaio ai 5.527 dollari del 26 settembre, massimo storico del contratto 10-Ton dei robusta: un rialzo del 97%, in meno di 9 mesi.

A New York, la scadenza principale ha iniziato l’anno a 190,15 centesimi, per raggiungere, sempre il 26/9, un picco di 273,90 centesimi, massimo degli ultimi 13 anni.

La banca francese ha monitorato l’andamento di 96 fondi speculativi registrando, il mese scorso, rendimenti compresi tra il +7,41% e il -15,77%, per una media positiva del +0,7%.

Intanto, i futures del caffè hanno registrato ieri – mercoledì 9 ottobre – una seconda giornata consecutiva di rialzi

Il contratto per scadenza dicembre dell’Ice Arabica ha guadagnato 185 punti chiudendo a 250,05 centesimi.

A Londra, il contratto per scadenza gennaio, che catalizza ormai la parte più consistente delle contrattazioni, si è rivalutato di ulteriori $17 risalendo a 4.701 dollaro.

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