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Il Brasile lancia la campagna per promuovere il consumo di caffè tra i giovani

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MILANO – Si chiama Incrível Café (l’Incredibile Caffè) – nome che fa probabilmente il verso al celebre “Incredibile Hulk” – la mascotte-supereroe protagonista della campagna  omonima varata dal governo brasiliano per incoraggiare il consumo di caffè tra i più giovani. Finanziato con 2 milioni di reais dal fondo per la tutela dell’economia del caffè, dipendente dal minagricoltura, il progetto ha come target la fascia adolescenziale e preadolescenziale.

Il progetto del Brasile per promuove il caffè tra i più giovani

Obiettivo: mettere in evidenza i benefici di un consumo moderato di caffè (massimo due tazzine al giorno, mescolate al latte e assunte preferibilmente durante le ore diurne per non disturbare il sonno) descrivendo la bevanda come un eccellente stimolante, che conferisce “umore ed energia”.

La prima fase della campagna pubblicitaria – con spot sulle principali reti televisive in chiaro – si è svolta tra il 20 e il 27 dicembre.

La seconda partirà nelle prossime settimane. Incrível Café si colloca nel solco di analoghe iniziative condotte nell’arco del decennio passato per promuovere il consumo di caffè tra gli alunni delle scuole pubbliche.

Tra queste spicca il progetto di educazione alimentare Café na Merenda, Saúde na Escola, lanciato dall’Abic (l’associazione del Brasile dell’industria del caffè) nel 2007, volto a divulgare i benefici del caffè nella prevenzione delle malattie e nel miglioramento dell’apprendimento scolastico.

Il Congresso nazionale brasiliano approva l’Accordo Internazionale del Caffè

MILANO – Con il decreto legislativo n. 806, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 dicembre scorso, il Congresso nazionale brasiliano ha approvato il testo dell’Accordo Internazionale del Caffè (Ica 2007), sottoscritto dal Brasile nel 2008.  “Lo scenario del mercato internazionale del caffè si dimostra positivo: il via libera all’accordo da parte del Congresso nazionale garantisce la continuità delle azioni dell’Ico e ci mette inoltre in condizione di indicare il prossimo direttore esecutivo di questa entità” ha dichiarato il segretario alla produzione e l’agroenergia del minagricoltura Manoel Bertone.

Manoel Berton crede che la ratifica dell’accordo costituisca un’ulteriore buona notizia per i produttori, dopo la recente ammissione del Brasile tra le origini accettate all’Ice di New York.

L’Accordo Internazionale sul Caffè

Al momento è tuttora vigente l’Accordo Internazionale sul Caffè del 2001 (Ica 2001), la cui validità è stata prorogata di un anno ancora, con decorrenza 1° ottobre 2010, mediante la risoluzione 444 adottata dal Consiglio Internazionale del Caffè il 21 settembre scorso, nel corso della sua 105a sessione.

Questa ulteriore proroga di determini si è resa necessaria poiché alla data sopra indicata non erano ancora stati raggiungi i requisiti richiesti per l’entrata in vigore dell’Accordo. Secondo le disposizioni dell’art. 42, l’Accordo entra in vigore a titolo definitivo quando “hanno depositato i loro strumenti di ratifica, di accettazione o di approvazione governi firmatari che detengono almeno due terzi dei voti dei membri esportatori e governi firmatari che detengono almeno due terzi dei voti dei membri importatori, calcolati al 28 settembre 2007”.

A seguito delle dimissioni rassegnate, lo scorso settembre dal direttore esecutivo Ico Néstor Osorio, il Consiglio ha nominato facente funzioni ad interim – per il periodo 1º novembre 2010 – 30 settembre 2011 – il Capo delle operazioni dell’Ico, il brasiliano José Sette, e ha fissato contestualmente termini e condizioni di nomina del nuovo direttore esecutivo.

Un ex promotore finanziario decide di aprire un bar: ecco la sua lettera

LA STORIA – Il sito www.bluerating.com ha diffuso una lettera scritta da un ex promotore finanziario che ha deciso di cambiare radicalmente la sua vita e aprire un bar. La lettera, dai toni ironici e provocativi, esprime tutta la felicità  dell’ex consulente. Proponiamo di seguito il testo.

La lettera dell’ex promotore finanziario

“Cari colleghi di tutta Italia, vi comunico che dopo l’ultima esperienza di banca ho preso una santa decisione: aprire un bar elegante nella mia città dove posso vendere cose concrete e fare felice la gente che entra per gustare caffè, dolci, rosticceria ecc. E nel frattempo mi girano giornalmente i soldini. Basta con queste reti, basta con banche a cui devi dare il pizzo per collocare strumenti finanziari, basta dire: bisogna investire nel lungo periodo, tanto loro anche se i mercati crollano ci guadagnano lo stesso con il management e a voi danno le briciole. Rendetevi conto che vendete solo emozioni, almeno nell’immobiliare come investi tanti anni fa Silvio Berlusconi, lasciate contenti i clienti che se crolla il mercato gli resta il mattone.”

L’ex promotore conclude: “Io cerco 2 banconisti a stipendio e non a provvigioni, ripeto stipendio 1800 euro netti al mese più tredicesima, chi vuole può contattarmi, non vi chiederò mai di mettervi una divisa, la divisa è per i militari e per i promotori finanziari. Colleghi pensateci prima che restate fregati”.

Tra le innovazioni più interessanti del terzo millennio spicca il brunch Nescafé: ecco lo studio di Meta Comunicazione

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MILANO – Dal tanto temuto avvento del terzo millennio sembrano passati secoli, proprio perché in questi primi dieci anni sono innumerevoli i cambiamenti, le innovazioni, vere e proprie rivoluzioni che hanno modificato drasticamente il modo di vivere degli Italiani. E se a primeggiare è sicuramente la tecnologia (89%) che ha subito incessanti trasformazioni anno dopo anno, non mancano brand e marchi che hanno saputo modificare lo stile di vita anche in settori come l’alimentazione e la gastronomia (75%), il mondo del divertimento e del tempo libero (67%), la moda (63%) e, infine, il modo di informarsi, conoscere e apprendere (61%).

I brand più amati dagli italiani: ecco lo studio di Meta Comunicazione

Ma quali sono i meccanismi per cui un marchio è diventato capace di aver rivoluzionato un decennio? Secondo gli italiani, più che l’imporsi come status symbol (58%), è stata fondamentale la forza con cui ha mutato il proprio stile di vita (65%), rendendola più facile e comoda (56%) e fornendo alternative divertenti e mai viste prima (52%).

Per il 75% degli italiani, infatti, i marchi che hanno saputo rinnovare sono garanzia di continuo cambiamento anche in futuro perché testimoniano una propensione alla novità e al “domani” (81%) che include non solo nuovi prodotti ma veri e propri stili di vita innovativi (67%).

Ma quali sono i brand più rivoluzionari? Nella speciale classifica ecco spiccare la Apple, grazie all’iPod, all’iPhone e all’iPad; la Ryanair con i suoi viaggi low-cost.

Il food-fenomeno brunch di Nescafé

Ma anche Nescafé con il food-fenomeno brunch. È quanto emerge da uno studio di Meta Comunicazione condotto attraverso un monitoraggio di 500 siti internet e blog italiani e dei principali social network per sondare il giudizio sui marchi più rivoluzionari degli ultimi 10 anni.

Se è scontato che i protagonisti della tecnica siano il mondo Apple alla rinascita della radio con Tivoli Audio sino al successo del 3D al cinema con Avatar, è interessante esaminare il successo dell’idea del bruch lanciata da Nescafè ha cambiato la domenica di molti italiani, mentre l’energy drink della Red Bull e il commercio equo-solidale di FairTrade hanno imposto nuovi stili di vita.

Anche l’alimentazione e il modo di consumare i cibi ha subito un drastico cambiamento negli ultimi dieci anni.

A partire dal brunch, il food-fenomeno che, sbarcato a Milano nei primi anni ’90 grazie all’intuizione di Nescafé, emblema del caffè lungo, ha conquistato l’intera Italia, imponendosi come il nuovo modo di mangiare della domenica e non solo, ed entrando persino nelle case degli italiani.

A testimoniarlo anche l’ultimo libro dal titolo “Storie di brunch” del giovane chef Simone Rugiati che racconta il suo viaggio all’interno delle comitive e delle famiglie che, ognuna con il suo stile di vita, fa del brunch un punto di riferimento sulla propria tavola.

Da notare che il brunch proposto dall’azienda Nescafé si è piazzato terzo in classifica con l’85% di percentuale di risposte affermative alla domanda “Reputi X con i prodotti X un marchio rivoluzionario dei primi dieci anni del 2000?”.

E’ stato battuto soltanto da Apple e Ryanair ma precede Facebook, Wikipedia, i negozi di confezioni H&M, Red Bull e altri.

Ultima rivoluzione gastronomica è quella del commercio equo e solidale che, a piccoli passi, ha trovato spazio anche nella grande distribuzione italiana, facendosi conoscere al grande pubblico. Un nome su tutti: FairTrade.

Nescafé Dolce Gusto lancia “Piccolo” per San Valentino

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MILANO – Nescafé Dolce Gusto festeggia anche quest’anno gli innamorati proponendo la perfetta idea regalo per stupire la propria metà. È la “Piccolo” che con i suoi 28 cm di altezza e i suoi colori è infatti un vera e propria “miniatura da collezione” che coniuga il puro design alla praticità e alla funzionalità.

La proposta di Nescafé Dolce Gusto per San Valentino

In ben due varianti di rosso, colore metafora del cuore, dell’amore e della passionalità, la “Piccolo” mantiene le sue qualità e la sua immagine e per, San Valentino, si trasforma in un originale e moderno Cupido.

Sorprendere il proprio amato o la propria amata con un regalo che coniuga design, innovazione, modernità è adesso possibile. Un oggetto che arreda, senza dimenticare praticità e funzionalità, vero simbolo per chi ama circondarsi di oggetti comuni, da utilizzare tutti i giorni, che siano allo stesso tempo delle vere opere d’arte.

Regalare alla propria dolce metà la “Piccolo” è un modo semplice per rendere il proprio amore protagonista di dolci e golose pause da vivere insieme. Dotata di una stravagante personalità e forza espressiva, misteriosa ed intrigante con la sua curiosa silhoutte, con le sue linee e forme molto particolari stimola l’immaginazione richiamando alla mente il profilo di un piccolo pinguino, di un passerotto o di un birillo.

E’ quindi perfetta per personalizzare con stile ed originalità ogni ambiente diventando un irrinunciabile oggetto del desiderio.

Tratto caratterizzante, oltre alla forma, è il colore. E se il rosso è il classico colore simbolo dell’amore, Nescafé Dolce Gusto regala quest’anno la possibilità di scegliergliene anche l’intensità.

Le versioni di “Piccolo”

Infatti, ad accompagnare le versioni Bianco, Nero e Arancione, propone la versione Rosso brillante, simbolo di un amore nuovo, sbarazzino, allegro e molto passionale e la versione Rosso ciliegia per chi vive una storia d’amore già consolidata dove la comprensione, la fiducia, il rispetto e la sintonia fanno da padroni.

La cura del design e l’innovazione tecnologica, fanno di “Piccolo” la macchina da caffè ideale che trova spazio in ogni luogo: dall’appartamento in città, all’ufficio o ovunque si preferisca. Compatta nelle dimensioni ma potente nelle prestazioni, la Piccolo è infatti un capolavoro di stile e tecnologia che nulla ha da invidiare alle macchine espresso da bar.

Anche Piccolo entra a far parte della gamma del “sistema” Nescafé Dolce Gusto che con le sue originali macchine e con una grande varietà di capsule e bevande regala dolci ed intensi momenti da concedersi in ogni momento della giornata.

Le varietà di espresso

Con Nescafé Dolce Gusto, in soli 30 secondi infatti è possibile preparare, oltre ben quattro varietà di espresso di elevata qualità e anche una serie di gustose bevande calde e fredde: Cappuccino, Latte Macchiato, Chococino, Mocha, Cappuccino Ice, Nestea Peach e Nesquik. Piccolo di Nescafé Dolce Gusto, garantita da Krups e da De Longhi, è un concentrato di tecnologia in soltanto 28 cm.

È provvista infatti di un sistema porta-capsule in plastica che ne consente l’inserimento facile ed immediato nonché l’assoluta sicurezza e inoltre garantisce la massima pulizia grazie al sistema di foratura delle capsule che evita schizzi e macchie.

La macchina è dotata di un serbatoio d’acqua di 0.6 litri amovibile e facile da riempire e dell’esclusivo sistema Eco-Mode, che permette lo spegnimento automatico dopo 20 minuti dall’ultimo utilizzo, riducendo così notevolmente i consumi energetici.

Le macchine “Piccolo” di Nescafé Dolce Gusto, prodotte da Krups nei colori Bianco e Rosso brillante e da De Longhi nelle varianti di colore Nero, Arancione e Rosso ciliegia sono in vendita nei migliori negozi specializzati ed ipermercati a sole 79.00 €.

Venezia: la nuova partnership tra Alajmo e la Ligabue per il rilancio del caffè Quadri

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MILANO –Stendhal, Lord Byron, Alexandre Dumas, Honoré de Balzac, Richard Wagner, Woody Allen. Sono alcuni dei personaggi celebri che hanno varcato nei secoli la soglia del caffè Quadri, uno dei più antichi di Venezia. Per rilanciare lo storico locale lagunare, la cui apertura risale al 1775, è stata varata un’importante partnership.

Il rilancio dello storico caffè Quadri a Venezia

La famiglia Alajmo, titolare del celebre ristorante 3 stelle Michelin ”Le Calandre” di Sarmeola di Rubano (Padova), ha concluso infatti un accordo con la Ligabue, importante gruppo veneziano attivo nel catering oltre novant’anni, in base al quale Alajmo assume la gestione dello storico caffè-ristorante.

Per Raffaele e Massimiliano Alajmo (quest’ultimo è il più giovane cuoco al mondo a essere insignito delle tre stelle Michelin), l’acquisto della gestione del Quadri è il primo passo di una strategia di sviluppo, che punta a far crescere l’azienda di famiglia.

“Con la nostra gestione, il locale non diventerà una copia delle Calandre. Viceversa, intendiamo portare il Quadri al livello che merita rispettando in pieno la sua venezianità” ha tenuto a sottolineare Raffaele Alajmo, ceo della società, che ha ribadito inoltre l’impegno a collaborare con la signora Yoko Nagae Ceschina, la mecenate della cultura, veneziana d’adozione, nota in tutto il mondo, che resta proprietaria del locale e delle licenze, ed è attualmente impegnata nella sistemazione della facciata del Quadri.

“In armonia con questi lavori – spiega – nei prossimi tre mesi intendiamo muoverci in due direzioni: da un lato puntiamo a rinnovare gli impianti della cucina e dall’altro vogliamo limitare il più possibile i danni prodotti dall’acqua alta” ha affermato ancora Alajmo.

“La nostra società metterà a disposizione di Alajmo spa l’approfondita conoscenza del mercato veneziano e il know-how acquisito nei molti anni di gestione di questo storico caffè di Piazza San Marco.”

“La famiglia Alajmo saprà ridare a una pietra miliare dell’ospitalità lagunare il lustro che merita, offrendo a cittadini e ai visitatori un’esperienza enogastronomica unica” ha dichiarato Inti Ligabue.

La lettera di Rifiuti Zero a Lavazza: “Le capsule di caffè inquinano troppo”

MILANO – Le capsule usa e getta del caffè non si possono riciclare, per questo dovrebbero essere riprogettate. È quanto chiede alla Lavazza il centro di ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori in provincia di Lucca, una popolazione 46.000 abitanti e sede del distretto cartario più importante d’Italia, offrendo la propria collaborazione attraverso una lettera aperta di cui ieri è stato diffuso il testo.

La lettera a Lavazza

Il centro di ricerca di Capannori – ha spiegato in una nota il Comune – ha dato vita a un caso-studio su questo tipo di rifiuto residuo: attraverso sopralluoghi alla stazione ecologica di Salanetti (Lucca) è emerso che “uno degli scarti prevalenti è costituito proprio dalle capsule da caffè. Capsule che secondo quanto indicato ai consumatori vanno collocate nel contenitore dell’indifferenziato, poiché realizzate in plastica parzialmente contaminata dalla residua polvere di caffè”.

Sempre secondo lo studio emerge che: “Ogni anno in Italia si consumano 1 miliardo di capsule da caffè usa e getta (il 10% di quante ne vengono consumate nel mondo) e che a Capannori, ipotizzando che rientri nella media nazionale, ogni anno se ne consumano 750 mila, corrispondenti a 9 tonnellate di rifiuto indifferenziato”.

L’inquinamento delle capsule

Rifiuti Zero ha deciso così di scrivere a Lavazza per chiedere “di aprire un percorso condiviso per un suo ‘ripensamento’ in grado di superare le criticità attualmente evidenziate dai sopralluoghi”.

Indicate nello studio anche alcune alternative all’attuale capsula da caffè usa e getta: le cialde biodegradabili (impiegano 3-4 anni a degradarsi), oppure le capsule ricaricabili o ancora le cialde in carta che possono essere compostate.

“Questo – conclude la nota del Comune – sarebbe un risparmio importante per l’ambiente, considerando che per realizzare un kg di capsule di caffè usa e getta occorrono 4 kg di acqua, 2 kg di petrolio e 22 kW di energia elettrica”.

Questa la sintesi della lettera inviata alla Lavazza. Ma il problema è più generale e riguarda tutti i produttori di capsule.

Rivoluzione anti-fumo in Spagna: sigarette e pipe vietati nei locali pubblici

MILANO – L’inizio dell’anno ha coinciso in Spagna con l’avvio della rivoluzione anti-fumo. Perché adesso sigarette, pipe e sigari sono definitivamente vietati nei locali pubblici. E, come è avvenuto prima in Italia e in quasi tutti gli altri paesi d’Europa, assieme alle congratulazioni dei salutisti, le lamentele degli esercenti timorosi e la rabbia di chi considera un diritto inalienabile fumare con il caffè o il bicchiere davanti, per non parlare degli intervalli fra una portata e l’altra al ristorante.

Il divieto di fumo in Spagna

D’altronde gli anti-fumo e lo stesso ministro della Salute della Spagna, Trinidad Jiménez García-Herrera, hanno sottolineato che la norma potrebbe avere un risvolto positivo per il settore degli esercizi pubblici con il ritorno di chi evitava bar e caffetterie per l’aria. La legge varata dal governo Zapatero è la più severa tra quelle entrate in vigore.

Perché il divieto è assoluto in tutti i locali, i negozi e gli edifici non privati. Non solo: il fumo è proibito anche negli spazi aperti di ospedali e scuole infantili.

Infine non esiste l’opzione della sala fumo, anche se era sul tappeto. Il governo ha deciso per il no sulla base dell’esperienza in Italia che ha dimostrato che il costo per uno spazio fumatori adeguato è così alto che la maggior parte degli esercizi hanno optato per il divieto totale.

Vietnam: il clima mette a rischio la qualità del raccolto

MILANO – Fine anno con i botti per i due principali mercati a termine. Come si è letto la settimana scorsa nei report quotidiani di Hencorp, l’Ice Futures Us ha concluso il 2010 con l’ennesimo rialzo, che ha proiettato il contratto per scadenza marzo a quota 240,50 centesimi per libbra: per ritrovare livelli di prezzo così elevati bisogna andare a ritroso nelle statistiche della piazza newyorchese sino ai primi giorni di giugno del 1997.

Mettendo a segno guadagni nell’ordine del 76% nell’arco del 2010, il contratto “C” si lascia alle spalle 12 mesi durante i quali ha realizzato una performance seconda a quelle di poche altre commodity.

I prezzi del mercato in Vietnam

Ai massimi storici, ancorché più recenti, anche il Liffe, che ha concluso l’ultima seduta dell’anno in ulteriore crescita (+13 dollari), a 2.097 dollari per tonnellata (contratto per scadenza marzo), dopo aver raggiunto il 30 dicembre un intraday di 2.152 dollari, costituente il picco più alto toccato dal mercato londinese negli ultimi 27 mesi.

A fronte di un Liffe sopra la soglia dei 2.000 dollari anche i prezzi sul mercato del Vietnam si sono stabilizzati nell’ultimo scorcio del 2010 su livelli mai visti dall’autunno del 2008, con il chilogrammo di caffè quotato mediamente a 36.200 dong nel Dak Lak.

Il prezzo Fob Ho Chi Minh City per una tonnellata di robusta si attestava invece poco al di sotto dei 1.900 dollari.

A buon punto le operazioni di raccolta, ritardate a novembre dalle piogge persistenti, che sarebbero completate al 70-80% nella regione degli altipiani centrali, stando a varie stime compiute da commercianti locali.

Lo sviluppo del raccolto

Le prospettive non appaiono comunque ottimistiche. Secondo informazioni provenienti dal ministero dell’agricoltura, riportate da autorevoli fonti stampa vietnamite, la produzione è destinata a subire quest’anno un calo del 15%, scendendo a 1 milione di tonnellate, a causa delle sfavorevoli condizioni climatiche.

Lo sviluppo del raccolto avrebbe risentito, in particolare, della siccità intervenuta in alcune fasi chiave del ciclo vegetativo, non sempre compensata dall’irrigazione.

Risultato: un’incidenza maggiore dei chicchi di piccole dimensioni, che potrebbero arrivare a costituire (in base a valutazioni compiute da alcuni esportatori e riprese dai media internazionali) addirittura il 55-60% del raccolto, contro il 40-45% dell’anno passato. A ciò va aggiunto, sempre secondo informazioni raccolte dai trader, un volume maggiore di chicchi neri dovuto alla ritardata essiccazione del caffè causata dalle forti precipitazioni che hanno accompagnato le prime fasi del raccolto.

Alcuni operatori sottolineano come il problema dei chicchi di piccole dimensioni sia ricorrente in Vietnam all’inizio di ogni stagione di raccolta e si risolva normalmente, mano a mano che la parte più consistente del nuovo raccolto viene immessa nel mercato.

Secondo una stima preliminare diffusa dall’Istituto generale di statistica di Hanoi la scorsa settimana, l’export vietnamita ha raggiunto nell’anno solare 2010 gli 1,17 milioni di tonnellate, in lieve calo (-0,9%) rispetto al 2009.

A dicembre, gli imbarchi del primo produttore mondiale di caffè robusta sarebbero stati di 130 mila tonnellate, in forte crescita su novembre (69 mila tonnellate), ma in flessione rispetto alle 145 mila tonnellate registrate a dicembre 2009.

Il Florian di Venezia compie 290 anni: Poste Italiane gli dedica un annullo filatelico

VENEZIA – Lo scorso 29 dicembre un annullo postale speciale ha festeggiato il 290/mo anniversario del Caffè Florian, a Venezia, aperto sotto le Procuratie Nuove di Piazza San Marco nel 1720, proprio il 29 dicembre. Per celebrare l’occasione, Poste Italiane ha dedicato uno speciale annullo filatelico e realizzato un folder di cartoline celebrative a tiratura limitata, in tremila copie.

L’anniversario del Caffè Florian a Venezia

Tra le immagini spicca un’illustrazione tratta da un quadro di Bertini che raffigura il pittore Francesco Guardi, mentre offre i suoi quadri fra i tavolini del caffè, e una fotografia del 1953 che ritrae l’attore Clark Gable al Florian.

“È la prima volta – ha spiegato il responsabile Spazio Filatelia di Poste Italiane, Giorgio Marchi – che si celebra un evento attraverso non una sola cartolina, ma tre: una, da conservare come ricordo, annullata con lo speciale timbro figurato realizzato per l’occasione e riportante, insieme alla data e al motivo dell’iniziativa anche lo storico logo istituzionale del Caffè Florian, con il leone in moeca (Il leone in moeca o moleca è detto così perché è di solito racchiuso in un tondo, si presenta frontalmente cioè in maestà o in scorcio e le ali seguono il profilo del cerchio facendole assomigliare alle chele di un granchio detto in veneziano moeca o moleca).”

“Nelle monete o nei sigilli il leone, è spesso raffigurato in questa posizione. Le altre due, invece, sono state inserite nel folder per veicolare il messaggio dei 290 anni ad amici e parenti e possono essere annullate su richiesta presso l’ufficio postale mobile attivato nel locale”.

L’anniversario è stato celebrato anche dal giornale Gazzettino Illustrato. La responsabile dell’Ufficio comunicazione del Nordest, Patricia Da Rin, ha auspicato di poter realizzare tra dieci anni, in occasione del trecentesimo anniversario, anche uno speciale francobollo celebrativo.