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“Odore di caffè”: il racconto di Pazzaglia ispirato all’espresso

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MILANO – Ne abbiamo già parlato ma è sempre bello rileggere i brevi, ma sempre verosimili e divertenti racconti di vita vissuta con un fino conduttore odoroso di caffè, narrati con la consueta vena ironica caratteristica dell’autore Riccardo Pazzaglia. Scorrendo la pagine del volumetto che li raccoglie è quasi impossibile non sentire il profumo della nera bevanda cui si riferisce il titolo, “Odore di caffè”. Ve ne proponiamo un passaggio.

Il caffè raccontato da Riccardo Pazzaglia

“Buongiorno, caffè – scrive Pazzaglia -: te lo dico ogni mattina, pensando a tutto quello che hai significato per me, attraverso gli anni, per me e per tutti, fin da quando – in braccio a mammà – tendemmo le manine verso la tazzina e la nostra linguetta, impaziente di conoscere i sapori del mondo, leccò il cucchiaino, e poi subito cominciammo a piangere perché il caffè ci era piaciuto e volevamo assaggiarlo di nuovo.”

“Quante volte poi mi sarò chiesto: ma come avrà fatto Pitagora a stare sveglio delle dolci notti di Crotone, come sarà giunto all’intuizione del carattere matematico dell’universo, senza un caffè? Tralascio tutti i pensatori che dovevano cercare di risolvere i grandi quesiti che si poneva per la prima volta la mente umana, i condottieri che dovevano preparare, nelle ore della della vigilia, i piani delle grandi battaglie della storia, gli scienziati che dovevano scoprire le leggi del la natura.”

“Essi furono grandi, ma ancora più grandi di quelli che li seguirono perché, durante le loro angosciose ricerche, non venne una sorella o una zia, una schiava, un’ancella, un luogotenente o un discepolo a dire: eccellenza, maestro, sire, il caffè è pronto, quanto zucchero?”

“Galileo dovette fare tutte le osservazioni e le scoperte che fece ancora senza poter bere alcunché che gli aprisse meglio il cervello. Mentre scriveva il Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo si guardava intorno, povero vecchio, cercando qualcosa che lo aiutasse a concentrarsi, senza sapere nemmeno che cosa. Cercava un caffè.”

“E invece mi fa ridere Emanuele Kant, che già può riempire la sua caffettiera, poi prepara la zuccheriera e poi si mette a pensare al problema della conoscenza, dice: stanotte lo risolvo.”

“Bello sforzo, con il caffè davanti il problema della conoscenza ormai lo possiamo risolvere tutti. O almeno io si”.

Battaglia legale per le finte cialde Nespresso: Nestlé vince contro Denner

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MILANO – È ufficiale: il tribunale si schiera con Nestlé nel suo scontro contro Denner. Le cialde della catena discount elvetica erano compatibili con le macchine del caffè Nespresso con un particolare degno di nota: costavano la metà. Le cialde dovranno quindi essere sostituite. Riportiamo di seguito l’articolo pubblicato su Varese News.

Nestlé vince la battaglia legale contro Denner

MILANO – Le cialde erano compatibili con le macchine del caffè Nespresso (ma costavano la metà) e per questo erano andate a ruba dagli scaffali della Denner, una catena discount elvetica appartenente al gruppo Migros. Ma le cialde prodotte dall’azienda Alice Allison (prima Ticinese e che ora ha sede nei Grigioni) dovranno essere ritirate dal commercio. Lo ha deciso il tribunale di San Gallo che con la sua sentenza ha dato ragione alla Nestlé che aveva dichiarato battaglia alla concorrente del caffè.

La Denner, principale distributrice di questo tipo di cialde, avrà ora dieci giorni di tempo per prendere posizione sulla decisione del tribunale del commercio. “Ci difenderemo con tutti i mezzi giuridici”, ha dichiarato all’Agenzia telegrafica svizzera Nicole Schöwel, portavoce della Denner.

“Abbiamo fiducia e speriamo in una rapida decisione”, ha aggiunto, precisando che prima del lancio delle capsule è stata analizzata la situazione legale. A infastidire la Nestlè, numero 1 degli alimentari e del caffè nel mondo, dovrebbero essere stato il successo delle imitazioni.

L’offerta di Denner

La catena di discount svizzeri offriva, dal dicembre scorso, ben quattro tipi di capsule (Denner Expresso Milano, Denner Ethiopian Dream, Denner Indian Summer e Denner Dolce Vita) al prezzo di lancio di 0,25 franchi l’una, 0,20 centesimi di euro, quasi la metà di quelle amate da George Clooney.

La fama di questo prodotto e dell’azienda produttrice era in forte crescita grazie anche al passaparola su Internet e sui media locali. Ora però le notizie sono di tutt’altro tenore: sembra che per l’azienda Alice Allison le conseguenze della decisione della corte saranno drastiche.

Il fondatore e direttore tecnico, Giovanni Alberti, ha espresso alla Radio della Svizzera italiana l’intenzione di licenziare i suoi 25 dipendenti: “Al momento dobbiamo sospendere tutte le attività produttive. Riteniamo che quella decisa dal tribunale sia una misura estrema, del tutto sproporzionata”.

Ancora secondo le prime informazioni soltanto una piccola parte della produzione dovrebbe rimanere attiva, quella che riguarda la vendita in internet di capsule vuote, riutilizzabili e da riempire con polvere di caffè. Che già da tempo propone anche un produttore spagnolo.

Ico: esportazioni in ripresa nei primi mesi 2010/11, Indonesia in calo

MILANO – Export in crescita a novembre, secondo le statistiche dell’Ico. L’organizzazione londinese (Ico) riferisce che gli imbarchi nel corso dell’undicesimo mese dell’anno (il secondo dell’anno caffeario 2010/11) sono stati di 7,69 milioni di sacchi, in crescita del 13,7% rispetto all’analogo periodo del 2009.

Analisi Ico

Nei primi due mesi del 2010/11, le esportazioni sono aumentate complessivamente del 9,3%, a 15,62 milioni di sacchi, contro i 14,29 del 2009/10. Nel periodo dicembre 2009 – novembre 2010, l’export totale è stato di 95,04 milioni di sacchi, di cui 63,22 di arabica e 31,82 di robusta, contro i 97,38 milioni dei 12 mesi precedenti.

Per l’indonesia Aeki prevede un ulteriore calo dell’export nel 2011

Secondo stime degli esportatori, la produzione di caffè dell’Indonesia potrebbe subire nel 2011 un calo dell’8,3% rispetto alle 600 mila tonnellate raccolte nel 2010 dovuto alle sfavorevoli condizioni meteo.

Dette previsioni sono avvalorate del segretario generale dell’associazione degli esportatori (Aeki) Rachim Kartabrata, che ha sottolineato in merito, oltre ai problemi climatici, l’incidenza dei furti, in forte crescita a seguito della forte rivalutazione dei corsi della derrata.

Sempre secondo le stime Aeki, l’Indonesia esporterà quest’anno circa 300 mila tonnellate di caffè, contro le 350 mila dell’anno scorso e le 401 mila del 2009. Il valore dell’export – secondo Kartabrata – potrebbe però aumentare a fronte dei prevedibili ulteriori incrementi dei prezzi che dovrebbero verificarsi quest’anno.

Vietnam: torna il festival del caffè di Buon Ma Thuot e Pelé sarà l’ospite d’onore

MILANO – Si rinnova l’appuntamento con il Festival del caffè di Buon Ma Thuot, che si svolgerà quest’anno, dal 10 al 13 marzo, nella città omonima, capitale del Dak Lak, massima regione produttrice di caffè del Vietnam. La kermesse triennale, giunta alla sua terza edizione (le prime due sono andate in scena nel 2005 e nel 2008), è stata presentato la settimana scorsa in una conferenza stampa a Ho Chi Minh City, presenti i responsabili del comitato organizzativo e le autorità locali.

Si calcola che prenderanno parte ai vari appuntamenti rivolti al grande pubblico non meno di 450 mila visitatori, con un forte incremento di presenze rispetto alle due precedenti edizioni. Molto spettacolari si preannunciano sin d’ora le cerimonie di apertura e di chiusura, che si svolgeranno entrambe nella piazza centrale di Buon Ma Thuot, sotto la direzione del noto regista teatrale Le Quy Duong.

Il Festival di Buon Ma Thuot

Varie manifestazioni all’aperto valorizzeranno le peculiari tradizioni locali, tra costumi tipici, cucina etnica e musica popolare. In programma anche un’esibizione ospitata dal locale museo del caffè, il primo di questo genere a essere sorto in Vietnam.

Tra gli appuntamenti rivolti agli addetti ai lavori, va segnalato il seminario sullo sviluppo sostenibile delle produzioni locali, la conferenza internazionale sulla produzione e sui consumi e uno workshop dedicato al brand Buon Ma Thuot.

Il Dak Lak raccoglie mediamente circa 400 mila tonnellate di caffè all’anno, per un fatturato di esportazione che raggiunte i 600 milioni di dollari. Il settore dà lavoro a 300 mila persone, più ulteriori 100 mila nell’indotto, su una popolazione totale di 1,8 milioni di abitanti.

O Rei do café Ospite d’onore del festival sarà la stella più fulgida del firmamento calcistico di tutti i tempi: Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelé, detto anche “O Rei”. Il leggendario calciatore carioca parteciperà alla manifestazione in veste di ambasciatore brasiliano del caffè, pronunciando un discorso durante la cerimonia inaugurale. Nato nel 1940, Pelé è considerato da molti il più grande calciatore di sempre. In una sfida infinita con Diego Armando Maradona mai risolta a favore dell’uno o dell’altro.

Nominato calciatore del secolo nel 1999 dall’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio (Iffhs) è stato insignito, lo stesso anno, di un riconoscimento analogo anche dalla rivista francese France Football, che ha stillato, in tale occasione, una speciale classifica di tutti vincitori annuali del “Pallone d’Oro”.

Fabio Menichelli vincitore della semifinale della Coppa toscana baristi caffetteria

BADIA AL PINO (Arezzo) – Conclusa con successo la seconda edizione della Coppa toscana baristi caffetteria, semifinale del campionato italiano baristi caffetteria, organizzata nel centro commerciale I Gigli a Campi di Bisenzio (Firenze). Migliaia di curiosi hanno ammirato la prova dei baristi, che oltre ad incuriosire con le dettagliatissime descrizioni delle miscele, deliziare il gusto e la vista con cappuccini perfetti e con cocktails innovativi e fantasiosi, hanno avuto modo di dimostrare al pubblico, rappresentativo del cliente quotidiano dei nostri bar, cosa significa “essere un barista”.

Fabio Menichelli pronto per la finale del Campionato

La scelta del luogo della manifestazione si è rilevata di grande richiamo mediatico, aiutando a divulgare la cultura sul caffè.

Caffè Corsini, da anni portavoce in Toscana della qualità, per divulgare che cosa significhi espresso si è messo al fianco degli operatori desiderosi di scoprire questo meraviglioso mondo sia con la scuola di formazione “master bar”, che tra i docenti può vantare Francesco Sanapo (campione italiano baristi caffetteria) e di Michele Anedotti (vice campione italiano assaggiatori), sia mettendo tutta la passione nell’organizzare manifestazioni come questa.

“Supportare questi eventi ci rende più ricchi, perché oltre ad essere vicini al barista contribuiamo ad alzare il livello di qualità in tutto il settore”, ha detto Patrick Hoffer (presidente Caffè Corsini), sintetizzando l’entusiasmo di un giovane imprenditore impegnato in un antico lavoro.

Alla sfida hanno partecipato 10 baristi provenienti da diverse parti d’Italia: il premio più ambito era l’accesso alla finale del campionato italiano baristi caffetteria. Se lo è aggiudicato Fabio Menichelli, presentando ai giudici un curiosissimo abbinamento tra avocado ed espresso.

Con Menichelli sono saliti sul podio anche Orazio Saretto e Massimo Dominici. Presto saranno prossimamente disponibili sulla pagina Caffè Corsini su facebook tutte le foto della manifestazione.

David Veal è il nuovo direttore esecutivo di Scae

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LONDRA – Scae, Speciality coffee association of Europe, ha annunciato che ha nominato David Veal suo nuovo direttore esecutivo. Veal, che ha maturato un’esperienza di 28 anni nel settore del caffè nel Regno Unito, è stato direttore di Acs Coffee Service (poi ceduta al gruppo tedesco Tchibo) prima di eseguire per 17 anni una sua attività commercio di caffè speciali all’ingrosso, Caffè Sienna, poi entrato nel gruppo belga Miko Caffè.

Come ex presidente della Standards Beverage Association britannica, del Regno Unito, Veal è stato membro Scae per sette anni, e si è impegnato oltre che come giudice nel campionato baristi UK, come membro del Comitato UKBC.

Commentando la sua nomina Mr Veal ha detto: “Essendo stato coinvolto per 28 anni in un settore che amo, sono lieto di avere ora l’opportunità di impegnarmi ancora di più per Scae, che ritengo è l’organismo più influente nel mercato del caffè”.

Ed ha aggiunto: “La mia nomina avviene in un momento particolare. Spero di incontrare nuovi amici e di far diventare la Scae ancora più importante in futuro”. Mr Veal prende il posto occupato dal 2005 da Mick Wheeler ora andato in pensione.

La scheda sintetica di Scae

Scae, associazione caffè speciali d’Europa, è un organismo che riunisce membri di oltre 70 Paesi.ommercio del caffè, con membri in oltre 70 paesi.

Scae comunica ai suoi membri gli ultimi sviluppi nel settore dei caffè speciali, si dedica alla formazione professionale e ai programmi di certificazione, organizza visite nei luoghi di origine del caffè.

E’ un’autorità riconosciuta da organizzazioni governative sui temi della qualità del caffè. Per ulteriori informazioni sulla associazione basta visitare il sito.

Stima Conab: previsti incrementi nei principali stati produttori di caffè

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MILANO – Sarà comunque un raccolto da record, anche se inferiore al suo potenziale iniziale, quello che il Brasile prevede per l’annata entrante. Lo sostiene la prima stima ufficiale di Conab, diffusa ieri mattina dal ministero dell’agricoltura di Brasilia, secondo la quale la produzione si attesterà nel 2012/13 tra i 48,97 e 52,27 milioni di sacchi da 60 kg (per un valore mediano pari a 50,61 milioni) nettamente al di sopra dunque del raccolto record di 48,48 milioni di sacchi registrato esattamente 10 anni fa.

La stima Conab

Come osserva Conab nel capitolo introduttivo del report che accompagna la stima, la produzione brasiliana ha segnato nelle ultime 4 annate positive (vedi tabella soprastante) un andamento costantemente al rialzo, che riflette i miglioramenti nelle metodologie agronomiche e la crescente meccanizzazione delle attività.

La stima Conab ritiene che il prossimo raccolto possa essere compreso tra i 48,966 e i 52,272 milioni di sacchi in crescita rispettivamente – a seconda che si consideri il limite inferiore o superiore della stima – del 12,6% o del 20,2% rispetto al dato di 43,48 milioni di sacchi registrato nel 2011/12, a sua volta da record per un anno negativo del ciclo biennale.

La produttività media è stimata tra i 23,63 e i 25,23 sacchi/ettaro. La stima della produzione di arabica è compresa tra i 36,4076 e i 39,02 milioni di sacchi; quella di robusta tra i 12,5581 e i 13,2517 milioni di sacchi.

Una crescita della produzione

A tali dati corrisponde una crescita della produzione degli arabica compresa tra i 4,2191 e 6,8315 milioni di sacchi e dei robusta compresa tra 1,2624 e 1,956 milioni di sacchi. L’area coltivata risulta pari complessivamente a 2,3513 milioni di ettari, in crescita del 3,21% rispetto al 2011 e si concentra principalmente negli stati di Minas Gerais (1,2088 milioni di ettari, prevalentemente di arabica) ed Espírito Santo (493.700 ettari, di cui 305.400 di robusta).

La produzione del Minas Gerais è stimata in 26.335.499 di sacchi, con un margine di stima in più o in meno del 3,01% e una produttività media di 25,84 sacchi/ettaro. La variazione positiva (considerando il valore medio della stima) è del 18,73% rispetto al 2011/12 e del 4,69% rispetto al 2010/11.

L’incremento produttivo avrebbe potuto essere maggiore in assenza delle avversità climatiche che hanno colpito alcune regioni dello stato nell’arco dell’inverno e della primavera 2011, il cui impatto è tuttora in via di valutazione da parte degli specialisti di Conab e verrà più precisamente quantificato nelle prossime stime. Nel Cerrado Mineiro, l’incremento produttivo previsto è nell’ordine del 40% per una produttività media del 32,88 sacchi/ettaro contro i 24,85 del 2011. Da registrare anche una significativa espansione delle aree in produzione (+5,8%).

Il potenziale produttivo

Nonostante la siccità prolungata, le grandinate e le gelate occorse a giugno e luglio e le forti escursioni termiche notturne registrate in alcuni periodi, le regioni del Sul e Centro Oeste de Minas vedranno crescere la loro produzione del 24,86% rispetto al 2011 e 3,35% rispetto al 2010, con una produttività attestata a 25,62 sacchi/ettaro (20,67 nel 2011).

A limitare il potenziale produttivo, oltre ai fattori climatici, è stata anche una parziale inversione del ciclo biennale registrata in alcune zone, nonché i programmi di rinnovo colturale in atto.

L’invertirsi del ciclo biennale appare ancora più marcato nella Zona da Mata, dove ricorrerà, a tutti gli effetti un anno negativo, e la produzione diminuirà del 2,6% rispetto all’anno precedente, con un livello di produttività, viste le premesse, che Conab considera comunque “straordinario” (23,12 sacchi ettaro contro i 24,18 dell’annata trascorsa) La produzione dell’Espírito Santo si attesterà tra gli 11,642 e 12,478 milioni di sacchi, con un dato medio di 12,06 milioni di sacchi, di cui 2,810 (23,3%) di arabica e 9,250 (76,7%) di robusta.

In crescita il raccolto di conillon – stimato tra gli 8,9744 e i 9,5275 milioni di sacchi (rispettivamente +5,6% e +12,2% rispetto agli 8,494 milioni di sacchi del 2011), con elevati livelli di produttività (33 sacchi/ettaro) resi possibili dai forti investimenti degli ultimi anni.

Ben diversa la situazione per quanto riguarda gli arabica, la cui produzione subirà un calo stimato tra il 4,2% e il 13,3% rispetto all’annata precedente imputabile all’andamento climatico sfavorevole, ma anche all’invecchiamento degli arbusti e all’arretratezza del comparto, che si riflettono sui bassi indici di produttività (appena 16 sacchi/ettaro).

L’analisi Conab

La variazione positiva più spettacolare rispetto al 2011 è prevista nello stato di San Paolo, dove Conab – nonostante le difficoltà incontrate nell’elaborazione della stima, causa i ritardi nel ciclo vegetativo – si sbilancia a prevedere un incremento compreso tra il 40,7% e il 55,2%, per una produzione che potrebbe raggiungere i 4,83 milioni di sacchi.

Nello stato di Bahia è previsto un incremento compreso tra il 13,8% e il 20,9% cui contribuiranno soprattutto gli arabica (+26,4% e +22% rispettivamente nelle regioni del Cerrado e del Planalto), mentre la crescita dei robusta darà più contenuta (+5%), per effetto dei forti interventi di rinnovo e potatura, destinati comunque a dare i loro frutti negli anni a venire.

Nel Paraná, le stime elaborate da Conab in collaborazione con le istituzioni locali prevedono un raccolto grosso modo in linea con quello del 2011, mentre sarebbe lecito attendersi, al ricorrere di un’annata positiva, un incremento di almeno il 20%. A spiegare questo risultato, all’apparenza deludente, concorrono varie ragioni, tra cui: l’andamento migliore del previsto del raccolto precedente, le gelate occorse a fine giugno, il regime irregolare delle precipitazioni e le forti escursioni termiche registrate nel periodo primaverile.

Va detto inoltre che è in atto una profonda ristrutturazione del comparto, che dovrebbe contribuire in futuro a far crescere in misura rilevate le rese, grazie alla razionalizzazione e alla modernizzazione delle tecniche agronomiche.

Positive, infine, le previsioni per lo stato di Rondônia, secondo produttore nazionale di robusta, dove si prevede un incremento compreso tra 26,8% e il 32,0% legato soprattutto a fattori ciclici. Nonostante la forte crescita sull’anno anteriore, i livelli di produttività rimangono tra i più bassi del paese.

 

La fondazione dell’Europa attraverso il caffè: ecco come è andata questa storia

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MILANO – La tavola, o il caffè, sono sempre stati i luoghi della parola, dove si sono rotte o aggiustate le cose: discusso animatamente, trovato un accordo, aperte lacerazioni. Però di solito il mangiare o il bere insieme ha indotto a fraternizzare, a confrontarsi, ma per trovare un punto d’incontro. Carlo Dossi, nelle Note azzurre (num. 4589) racconta: “Ai tempi di Cattaneo fu fatta la pace tra classici e romantici e per celebrarla si bandì un gran banchetto in cui intervennero i caporioni delle due scuole, e in cui i piatti alternavansi nei due stili.”

L’importanza del caffè nella storia

“Dopo un gigot classico veniva p. es. una mondeghiglia romantica, dopo una semplice sleppa di manzo classico un pasticcio di Strasburgo romantico, dopo un sorbetto di pura crema classico, un sorbetto punch romantico”.

Incontrarsi al caffè ha significato condividere col luogo anche idee e interessi. Anche oggi al caffè non si va semplicemente per sorbire un aperitivo da soli, ma per berlo insieme. Solitudine e silenzio non s’addicono a quel luogo.

Al caffè il tempo scorre conversando: è sempre stato il luogo della parola (così come la taverna era il luogo del chiasso festoso e della trasgressione linguistica, dove le parole e il vino, diceva Manzoni parlando di Renzo alla ” ‘luna piena’, scorrevano ‘senza misura né regola’), il luogo della discussione, della ragione, dei regolari contrapposto agli irregolari dell’osteria.

In questo luogo d’incontro, annotavano i fratelli Verri fondatori della celebre rivista settecentesca Il Caffè, ci si scambiano idee, si trovano i giornali, “In essa bottega, chi vuol leggere, trova sempre i fogli di Novelle Politiche”, trova “Il Giornale Enciclopedico, e l’estratto della Letteratura Europea, e simili buone raccolte di Novelle interessanti, le quali fanno che gli uomini che in prima erano Romani, Fiorentini, Genovesi, o Lombardi, ora si e no tutti presso a poco Europei”.

La fondazione dell’unità europea

George Steiner ha scritto che l’unità europea si è fondata nei caffè metropolitani, in questi ambienti cosmopoliti, caldi di legni e di stucchi e di specchi. Così come hanno contribuito a unire (o a dividere) l’Italia.

Nel periodo rivoluzionario a Torino i giacobini si trovavano alla Taverna della Giamaica, al Caffè ‘d Catlina o al Marsiglia. Roberto D’Azeglio, l’8 febbraio 1848, al caffè Nazionale di Torino aveva letto agli amici, prima dell’affissione in pubblico, il proclama di Carlo Alberto. In città c’erano caffè frequentati dai conservatori, altri soltanto dagli innovatori.

Illuminismo, Romanticismo, Risorgimento, Futurismo e Avanguardie hanno trovato nei caffè italiani di un tempo il luogo in cui discutere ed elaborare le idee.

I macchiaioli, artisti e patrioti, si sono sempre incontrati al Michelangiolo di Firenze, in via Larga, ora via Cavour. Fonte: Tuttolibri di sabato 8 gennaio. Per saperne di più cliccare qui.

Aumento del prezzo del caffè a Livorno: ora costa 1 euro

LIVORNO – Caffè mio, quanti mi costi! Da pochi giorni molti bar e caffetterie livornesi hanno dovuto alzare il prezzo della bevanda scura più amata portando il costo a un euro. A far levitare il prezzo della bevanda di 10 centesimi, passando da 90 centesimi a un euro, l’aumento, già dal mese scorso, del costo del caffè al chilo che gli esercenti acquistano dalle varie case di produzione.

Aumento del prezzo del caffè a Livorno

C’è già chi in città si è adeguato al cambiamento e chi invece cerca ancora di resistere al rincaro. Tutto dipende dal tipo di caffè che viene acquistato dal titolare del bar, spiegano alcuni esercenti.

Il costo del caffè, infatti, può variare da 10 euro fino a 30 euro al chilo. E in molti bar il cappuccino è passato da 1.10 euro a 1.20 euro, il caffè decaffeinato da 1 euro a 1.10 e il cappuccino decaffeinato da 1.20 a 1.30.

Insomma, per i livornesi il caffè da oggi in poi potrebbe risultare un po’ più amaro, rispetto al solito, o forse sarebbe meglio dire più salato.

Coffee Board of India rivela le previsioni per il prossimo anno

MILANO – Il Coffee Board of India annuncia le previsioni per l’anno in corso. La stima post-monsone colloca la produzione del terzo produttore asiatico poco al di sotto della soglia delle 300 mila tonnellate, in calo del 3% circa rispetto a quanto indicato nella stima post-fioritura. Sul dato incide principalmente l’andamento inferiore alle previsioni che si è avuto nel Karnataka, massimo stato caffeario indiano (dal quale proviene mediamente circa il 70% circa della produzione del paese) e, parzialmente, nel Kerala.

Le previsioni di Coffee Board India

Analizziamo i dati nel dettaglio servendoci anche della tabella sottostante. Il raccolto 2010/11 è stimato ora in 299 mila tonnellate, contro le 308 mila indicate nella stima post-fioritura (-2,92%), con le produzioni di arabica e robusta stimate rispettivamente in 95 mila e 204 mila tonnellate, in calo, nell’ordine, del 4,52% e del 2,16% rispetto alla stima precedente.

Previsioni pessimistiche per tutti e tre i distretti del Karnataka, con un ridimensionamento più marcato delle stime per quanto riguarda il Chikmagalur (-3.350 tonnellate ossia il 4,36% in meno), dove sono ritoccate al ribasso sia le cifre degli arabica (-5,90%) che dei robusta (-2,70%), e il Kodagu (-2,93%) e dall’Hassan (-2,93%).

Le variazioni negative più rilevanti si osservano nelle zone di Balehonnur (-9,40%), Gonibeedu (-7,33%), Aldur (6,80%) Mallandur (-6,06%) Giris (-4,23%) e Mudigere (-4,12%) per quanto riguarda il distretto di Chikmagalur; Sanivarasanthe (-9,45%), Napoklu (-7,38%%), Gonikoppal (5,27%) and Suntikoppa (-3,67%) per il Kodagu; nonché Rayarkoppal (-11,76%), Yeslur (-8,18%) e Sakleshpur (-4,69%) per l’Hassan.

Tra le cause citate dal Coffee Board, la normale caduta di una certa percentuale di drupe durante il periodo monsonico, ma anche le piogge atipiche e persistenti che hanno imperversato a ottobre e novembre.

Condizioni monsoniche più favorevoli hanno caratterizzato invece il Kerala, dove la produzione è stimata ora in 64.700 tonnellate (-1,63% rispetto alla stima post-fioritura), con variazioni negative concentrate nei distretti di Wayanad (-1,76%) e Travancore (-1,22%).

Correzioni solo marginali nel Tamil Nadu, dove gli effetti della ciclicità negativa sono stati computati già nella precedente stima, rispetto alla quale il dato sulla produzione è ritoccato al ribasso di sole 25 tonnellate.

Nelle aree non tradizionali (Andhra Pradesh, Orissa e regione di nord est) la stima post-monsone indica un dato di 6.010 tonnellate, con un calo dell’1,48% rispetto alle 6.100 tonnellate della stima post-fioritura.

Intanto in Vietnam operazioni di raccolto prossime alla conclusione

Si avviano a conclusione le operazioni di raccolto in Vietnam, che hanno registrato una consistente accelerazione nelle ultime settimane, dopo il ritardo forzato imposto dalle sfavorevoli condizioni meteo di ottobre e novembre.

I trader locali attendo l’immissione nel mercato del grosso della produzione prima di perfezionare le loro stime per l’anno in corso, ma confermano sostanzialmente sin d’ora le loro previsioni iniziali di un raccolto attestato attorno ai 20 milioni di sacchi confutando dati più pessimistici circolati nelle ultime settimane.

I prezzi rimangono intanto vicini ai livelli massimi degli ultimi due anni e mezzo. Il prezzo di riferimento per i robusta nella regione di Dac Lak ha subito una lieve flessione nella seconda metà della settimana trascorsa, ma a detta di vari produttori esso potrebbe tornare a salire a breve spingendosi sino in area 40.000 dong/kg.