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domenica 20 Aprile 2025
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La Moka della Bialetti nasce da una antica macchina per lavare i panni con la lisciva

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MILANO – Se la politica resta in sordina, prima dei fuochi artificiali della prossima settimana, e se Wikileaks comincia a sapere di déjà vu, la stampa estera va in caccia dei segreti d’Italia. E talora ne scova che persino noi ignoriamo.

La nascita della Bialetti

Un esempio: alzi la mano chi sapeva che la moka della Bialetti è nata da una lavatrice. Lo racconta l’Independent, che ha una passione per la macchina da caffè tuttora più popolare in Italia, nonostante il trasferimento degli impianti e dell’omino con i baffi di uno dei caroselli più famosi dal Piemonte nell’Europa dell’Est.

Alfonso Bialetti era un emigrato in Francia, che nel 1918 tornò in Italia e aprì una officina dove mettere a frutto quel che da aveva imparato in dieci anni da operaio nell’industria dell’alluminio.

Osservando le donne del paese lavare i panni in una specie di pentola a vapore, con un tubo che portava su dal basso verso l’alto l’acqua insaponata calda, ebbe l’intuizione della moka che avrebbe trasformato il caffè da bevanda per soli uomini, da consumarsi nei caffè e nelle osterie, in bevanda familiare. L’invenzione risale al 1933 e fu subito popolare.

Alfonso non l’ha mai abbandonata: l’omino con i baffi, che il figlio Renato introdusse come marchio sulle caffettiere, è ispirato alla sua figura. Segreti, ma anche banalità : James Grieson, un esperto, consiglia agli inglesi quello che tutti gli italiani sanno, “non togliete dal fondo e dalle pareti della vostra Moka la patina di caffè, così l’aroma del prossimo sarà migliore “.

Pubblicato da Giampiero Gramaglia

Giornalista, nato a Saluzzo (Cn) il 22 giugno 1950. Ha lavorato alla Provincia Pavese, alla Gazzetta del Popolo e all’ANSA, per cui e stato corrispondente da Bruxelles, Parigi e Washington, prima di esserne direttore dal 2006 al 2009. Dall’ottobre 2010, dirige a Bruxelles l’Agence Europe. Inoltre, collabora con numerosi media, fra cui Il Fatto Quotidiano, e tiene corsi alla Sapienza e in altri Atenei e Scuole di Giornalismo. E’ consigliere per la comunicazione allo IAI, segretario generale dello European Press Club, presidente del Premio Giovannini e dell’Associazione degli Amici di Media Duemila.

Per saperne di più basta cliccare qui.

Segafredo Zanetti arriva nella stazione di Harbrücke a Zurigo

ZURIGO – Segafredo Zanetti Espresso ha annunciato l’apertura di una nuova caffetteria all’interno della stazione ferroviaria di Zurigo, Harbrücke in Svizzera. Il nuovo locale è il primo aperto in collaborazione con Elvetino, azienda leader in Svizzera nel settore dei servizi per bar e ristoranti.

Il nuovo store Segafredo Zanetti Espresso

Il personale del bar è stato addestrato dagli esperti baristi Segafredo Zanetti. Elvetino e Segafredo Zanetti Espresso proseguiranno la collaborazione: altre caffetterie seguiranno presto quella di Zurigo in quasi tutte le stazioni ferroviarie più importanti della Svizzera, come Berna, Ginevra e Losanna.

Starbucks in trattativa per aprire nuovi punti vendita in India

MILANO – La notizia era attesa da tempo. Dopo gli annunci di un rafforzamento in Cina Starbucks (400 i locali aperti sulla scia del primo nel 1999) ha rivelato di essere in trattative con una multinazionale indiana per aprire nuovi punti vendita in India. Ma c’è anche l’obiettivo di allargare il mercato del caffè prodotto nel paese nel resto del mondo, attraverso le 17 mila caffetterie del colosso di Seattle.

Starbucks in India

Sino ad ora l’India, che è la terza economia asiatica dopo Cina e Giappone, era rimasta uno dei mercati inesplorati per una società globale che ha negozi in quasi tutto il mondo. Ma non in Italia.

L’annuncio è arrivato dal presidente Howard Schultz che, in un’intervista rilasciata a Mumbai (Bombay) ha detto che l’India «potrebbe un giorno essere un degno rivale della Cina», dove è stato recentemente annunciato che i punti vendita Starbucks triplicheranno nei prossimi cinque anni.

“L’India è una grande opportunità” ha detto Schultz al Wall Street Journal. In trattative con Starbucks è Tata Group, una società che tratta dalle auto popolari (come la Nano da 1.700 euro) a quelle di lusso, alle acciaierie alle piantagioni di tè.

Il confronto è in corso con l’Eight O’ Clock, leader nella produzione di caffè in India è di proprietà della multinazionale Tata. La prima fase dell’alleanza tra le società riguarda un ampliamento delle esportazioni di caffè prodotto in India nel resto del mondo. Successivamente, ha confermato Schultz, stanno trattando per l’apertura di punti vendita all’interno di negozi, centri commerciali e alberghi di proprietà Tata.

L’accordo con Tata Coffee

E Starbucks ha firmato un accordo con Tata Coffee per lo sbarco in India. Il piano prevede che la prima caffetteria Starbucks dovrebbe aprire in India al massimo tra sei o sette mesi, ha spiegato annunciato il presidente di Tata Coffee, R.K.Krishna Kumar. L’azienda indiana è controllata dalla Tata Global Beverages, parte del conglomerato di Ratan Tata.

Da notare che, negli ultimi dieci anni, il consumo del caffè in India è più che raddoppiato toccando le 100 mila tonnellate di torrefatto. Tra le clausole dell’accordo è prevista la creazione di torrefazioni per preparare il prodotto in loco e non scontare la forte tassa d’importazione, oltre che esportare caffè indiano torrefatto verso altri mercati.

Una possibilità molto gradita ai soci indiani di Starbucks dato che l’India è il quinto maggior produttore al mondo ed esporta quasi l’80 per cento del raccolto.

Tata Coffee che possedeva nel 2001 il 34 per cento nella catena Barista in 2001, azioni che aveva ceduto al Sterling Group nel 2004. A sua volta Sterling aveva poi venduto Barista alla Lavazza nel 2007.

In Gran Bretagna la Nutella trionfa sulla marmellata: ecco i dati

MILANO – Tè, biscotti e marmellata: una tradizione tutta britannica che sta rapidamente andando verso il tramonto. Secondo uno studio pubblicato dalla rivista specializzata The Grocer, sulle tavole degli inglesi la marmellata sta diventando sempre più rara, sostituita dalla Nutella Ferrero e dal burro di arachidi.

È ufficiale: la Gran Bretagna preferisce la Nutella

La notizia ha fatto arrabbiare le stampa britannica. È “tragico”, ha scritto il Telegraph, che ricorda come una “marmellata preparata come si deve… È uno dei migliori prodotti britannici”.

Stando alle cifre ufficiali in Gran Bretagna la vendita di marmellata è calata del 2,8% tra ottobre 2009 e ottobre 2010 (due milioni e mezzo di vasetti in meno) mentre le vendite del burro di cacao sono salite del 7.5% e quelle di Nutella o simili addirittura dell’8%.

Lanciato a Pechino il Tpresso, il nuovo modo di bere tè

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MILANO – La capitale cinese ha ospitato il lancio delle capsule di tè: le ha illustrate Eric Favre, l’ex manager Nestlè che inventò Nespresso. Il prodotto che sconvolge il modo, lento ed elaborato, di bere il the secondo le tradizioni cinese è chiamato Tpresso. Favre è in società con Teafinder, una società di distribuzione cinese.

Il lancio delle capsule di tè a Pechino

“Sono stati i miei partner cinesi ad insistere, questa è la ragione per la quale abbiamo lanciato il Tpresso prima in Cina che in Europa e nel resto del mondo”, ha dichiarato Favre durante la presentazione del prodotto a Pechino.

“I cinesi – ha precisato Favre – pensano che abbia un mercato, soprattutto tra le donne ricche che amano tutto ciò che è legato alla salute”.

Le capsule di Tpresso devono essere acquistate insieme ad una speciale teiera, disegnata dalla cristalleria francese Bayel, che costerà 5.000 yuan (pari a 580 euro). Si tratta, un prezzo che è molto alto per la Cina, che mette il Tpresso tra i beni di lusso. Invece dei cinque minuti che bisogna aspettare con le normali teiere cinesi, col sistema proposto da Favre l’infusione avviene in 50 secondi.

“Con questo sistema”, ha aggiunto Favre, “noi estraiamo tutti gli aromi in una volta sola, perché raggiungiamo direttamente il cuore delle foglie”.

L’inventore del nuovo modo di bere il caffè e il tè ha aggiunto che subito dopo il lancio del suo prodotto in Cina si metterà alla ricerca di partner adeguati per portare il Tpresso in altri Paesi dell’Asia ma anche in Europa, ma non in quelli dove si beve il the con lo zucchero e il latte.

Roma: Wi-fi gratis disponibile nei bar della Capitale

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ROMA – Navigare gratis su Internet mentre si prende un caffè al bar. A breve sarà possibile anche nella capitale come accade già all’estero. Lo rende possibile l’accordo firmato ieri tra la Provincia e la Confederazione nazionale dell’artigianato di Roma. Lo scopo è portare il wi-fi gratuito della Provincia tra i 4.200 associati che la Cna ha tra Roma e il suo hinterland, di cui 1.500 bar e ristoranti, 1.300 imprese del settore benessere (acconciatori-estetica) e 1.400 imprese settore alimentare (pizzerie al taglio, gelaterie, rosticcerie).

Wi-fi gratuito nei bar di Roma

Tecnicamente, gli associati alla Cna, che promuoverà il protocollo tra i suoi iscritti, si vedranno cancellati i problemi burocratici, l’installazione e la manutenzione degli hot spot, tutti a carico della Provincia.

L’obiettivo è quello di una città sempre più moderna che avrà la rete wi-fi più grande d’Italia e tra le più grandi d’Europa.

Ico: fine anno al rialzo per le quotazioni di caffè, 184,26 centesimi per libbra: è il livello più alto dal 1994

MILANO – L’ultimo mese dell’anno non ha rallentato la corsa al rialzo del caffè, che registra a dicembre una nuova potente impennata. Lo rivelano i dati del rapporto mensile sul mercato del caffè dell’Ico. Come riferisce il report, la media mensile dell’indicatore composto ha registrato a dicembre un ulteriore riapprezzamento del 6% raggiungendo quota 184,26 centesimi per libbra: il livello più alto mai raggiunto da questo indice dall’ottobre del 1994, anno in cui una vasta area di produzione brasiliana fu interessata da una devastante ondata di gelo e da una successiva siccità.

Il rapporto di fine anno dell’Ico

A livelli da record anche la media della 2a e 3a posizione dell’Ice Futures US, cresciuta del 7% da 206,92 a 221,51 centesimi per libbra, massimo, in questo caso, da settembre 1994. Come si legge nell’introduzione del report “i fondamentali di mercato continuano a essere favorevoli nel sostenere alti livelli di prezzo. Il maltempo continua a interrompere la raccolta e il trasporto in numerosi paesi esportatori ripercuotendosi sull’approvvigionamento a breve. I consumi rimangono relativamente vivaci, in particolare nei paesi emergenti.

In Brasile, oltre agli alti livelli produttivi raggiunti nell’anno di raccolto 2010/11, anche i consumi interni continuano a crescere. Sono previsti cali produttivi più lievi in Vietnam e maggiormente significativi in Indonesia, nonché in vari altri paesi esportatori, in conseguenza di condizioni meteo sfavorevoli.

La Colombia incontrerà difficoltà nel tornare ai precedenti livelli produttivi, poiché molte piante sono state colpite dalla ruggine del caffè e l’accesso ad appropriati trattamenti è limitato dai costi degli input. In compenso, le più recenti informazioni ricevute da altri paesi esportatori, in particolare dall’Etiopia e da alcuni altri paesi africani, hanno portato a rivedere al rialzo la stima preliminare della produzione totale nell’anno di raccolto 2010/11 a circa 135 milioni di sacchi. Come già detto, la media mensile dell’indicatore schizza a 184,26 centesimi, livello massimo dall’autunno ’94.

A spingere i prezzi ulteriormente al rialzo sono, in primo luogo, gli indicatori degli arabica. I colombiani dolci segnano la variazione sul mese più rilevante (+7,4%), seguiti a ruota dai brasiliani naturali (+7,2%) e dalla media di New York (+7,1%). Gli altri dolci crescono del 6,3%. Più contenuta la crescita dei robusta (+2,2%) e della media di Londra (+2,7%).

Rispetto allo stesso mese 2009, la media dell’indicatore composto registra un incremento del 47,5%. Guardando alle singole voci, gli incrementi più forti (oltre il 50%) riguardano altri dolci (+56,9%), brasiliani naturali (53,8%) e New York (+53,7%). Relativamente più contenute, ma comunque molto rilevanti, le variazioni positive dei colombiani dolci (+36,4%,), dei robusta (+34,6%) e di Londra (+41,2%).

La media annua dell’indicatore composto raggiunge i 147,24 centesimi (+27,3%): il livello più alto mai registrato dal lontano 1986. L’impennata maggiore la registrano gli altri dolci (+36,2%), mentre rimane modesta la rivalutazione dei robusta (+5,6%). La consueta tabella riepilogativa della produzione mostra alcuni importanti aggiornamenti statistici. Rivisto al rialzo, innanzitutto, il dato sulla produzione 2009/10, che viene portato a 122,855 milioni di sacchi, contro i 119,823 milioni indicati ancora il mese scorso. Questa consistente correzione (3 milioni di sacchi) è da attribuirsi in massima parte al miglior raccolto africano, stimato ora in 15,655 milioni di sacchi, contro i 12,626 milioni riportati nel report precedente.

Merito quasi esclusivo dell’Etiopia, la cui produzione 2009/10 viene stimata ora in quasi 7 milioni di sacchi, contro i 4 sin qui indicati.

Ciò porta la produzione di arabica dell’intero continente a quasi 9,2 milioni di sacchi. Lievissime correzioni al rialzo per le cifre relative ad Asia & Oceania e al ribasso per quanto riguarda Messico & America centrale, mentre il dato del sud America rimane lo stesso a 53,52 milioni di sacchi. L’Ultima colonna della tabella fornisce anche la prima stima dettaglia per l’anno in corso. La produzione totale è calcolata in 134,633 milioni di sacchi, in crescita del 9,6% rispetto al 2009/10.

La crescita maggiore si riscontra in sud America (+16,9%), grazie all’abbondantissimo raccolto brasiliano e alla produzione colombiana in ripresa (da 8,1 a 9 milioni di sacchi), seppur sempre lontana dalle medie storiche del decennio passato. In crescita anche Ecuador e Perù, mentre si registra un crollo del 52,3% alla voce “Altri”. In evoluzione positiva anche l’Africa, che vedrebbe crescere i propri raccolti di arabica e robusta rispettivamente del 15,6% e del 16,3%, per un incremento complessivo del 15,9% a 18,14 milioni di sacchi.

Molto brillanti, in particolare, la Tanzania (+52,9%), che tornerebbe sopra la soglia del milione di sacchi), il Kenya (+32,1%) e la Costa d’Avorio (+22,6%). L’Etiopia rafforzerebbe il suo primato salendo a 7,45 milioni di sacchi. Crescerebbe del 7,5% anche l’area Messico & America centrale, con quasi tutti i principali produttori in ripresa (El Salvador + 36,4%).

È prevista infine in calo la produzione dell’Asia, per effetto dei già citati andamenti negativi in Vietnam (-1,1%) e, soprattutto, in Indonesia (-16,5%), a causa del tempo sfavorevole. Complessivamente, la produzione di arabica si incrementerebbe di 10,8 milioni di sacchi (quasi il 15%), quella di robusta di un milione scarso di sacchi (circa il 2%). Si tenga conto che siamo in presenza di una stima preliminare, da prendere con ampio beneficio di inventario, poiché passibile di consistenti revisioni con il passare dei mesi.

Concludiamo con un cenno ai consumi 2010, stimati preliminarmente in “al minimo” 131 milioni di sacchi, contro i 130 del 2009 e i 132 del 2008. I dati relativi ai primi 5 paesi importatori (Usa, Germania, Giappone, Italia e Francia) riguardanti i primi 9 mesi dell’anno appena trascorso rilevano consumi complessivi per 37,3 milioni di sacchi, contro i 36,5 dello stesso periodo del 2009. Come già riferito, Il Congresso Nazionale brasiliano ha finalmente approvato, il testo dell’Accordo Internazionale del Caffè (Ica 2007), sottoscritto dal Brasile nel 2008.

“Lo scenario del mercato internazionale del caffè si dimostra positivo: il via libera all’accordo da parte del Congresso Nazionale garantisce la continuità delle azioni dell’Ico e ci mette inoltre in condizione di indicare il prossimo direttore esecutivo di questa entità” ha dichiarato il segretario alla produzione e all’agroenergia del minagricoltura Manuel Bertone.

E proprio per quanto riguarda la successione di Néstor Osorio cominciano a emergere, sulla stampa brasiliana, le prime ipotesi sui possibile candidati alla carica.

Due nomi su tutti: quelli del direttore esecutivo dell’Abic Nathan Herszkowicz e del direttore del dipartimento del caffè presso il ministero dell’agricoltura Robério Silva. Herszkowicz, che ha già espresso esplicitamente il suo interesse alla carica, gode di buoni consensi nel settore privato, mentre Silva dispone di appoggi maggiori in ambito politico e verrebbe sostenuto (sempre secondo la stampa) anche dal colosso cooperativo Cooxupé.

Tra gli “outsider” non si esclude lo stesso nome di José Sette (capo delle operazioni all’Ico, che attualmente riveste ad interim la carica lasciata vacante da Osorio) e di Francisco Ourique, del Consiglio Nazionale del Caffè. Nella sua 105a sessione, che si è svolta a Londra dal 21 al 24 settembre, il Consiglio internazionale del caffè ha fissato termini e condizioni di nomina del nuovo direttore esecutivo. I pretendenti alla carica dovranno ottenere l’avvallo alla loro candidatura da parte del governo di almeno un paese membro. Ciascun governo potrà sostenere una sola candidatura.

I nomi dei candidati dovranno essere notificati alla segreteria dell’organizzazione entro e non oltre il 15 marzo prossimo. Se lo riterrà necessario, il Consiglio costituirà un comitato (composto dai rappresentanti di sei paesi membri importatori e sei paesi membri esportatori) che avrà il compito di vagliare le candidature e raccomandare, al Consiglio stesso (entro il 30 giugno 2011), un elenco ristretto (short list) di cinque candidati al massimo da invitare alla sessione del settembre 2011 per presentare la propria candidatura. Successivamente alla presentazione delle candidature, il Consiglio procederà alla nomina del nuovo direttore esecutivo, il cui mandato avrà una durata di cinque anni, rinnovabile per altri cinque.

Fiepet accoglie positivamente l’ordinanza per l’accesso degli animali al bar

MILANO – La nuova delibera del Consiglio Comunale di Modena è stata accolta con entusiasmo da Fiepet Confesercenti Modena. La nuova ordinanza prevede l’accesso di animali nei pubblici esercizi lasciando completa libertà al titolare. Riportiamo di seguito l’articolo pubblicato sul quotidiano online Sassuolo2000.

Gli esercenti Fiepet giudicano positiva la nuova delibera

MODENA – La Fiepet Confesercenti Modena ha espresso giudizio positivo riguardo la nuova delibera del Consiglio Comunale di Modena che disciplina anche l’accesso di animali nei pubblici esercizi, in particolare lasciando al titolare la facoltà di consentirlo o meno valutando di volta in volta la situazione.

“Siamo sempre stati contrari ai divieti assoluti – ha detto Mario Bugani, presidente Fiepet Confesercenti- in particolare quando le norme vanno a toccare sensibilità tanto diverse tra i cittadini qual è ad esempio il tema dell’ingresso nei pubblici esercizi delle persone accompagnate dal proprio animale d’affezione”.

Con la nuova delibera che regolamenta, tra l’altro, l’accesso degli animali a bar e ristoranti, viene lasciata discrezionalità al titolare del pubblico esercizio la scelta di consentire ai propri clienti di portare o meno con sé il proprio cane o gatto o altro animale di compagnia all’interno del locale.

“A nostro avviso potranno accedere liberamente in tutti quei locali pubblici in cui sarà consentito, purché riconoscibili dall’apposito cartello esposto all’ingresso e ad alcune condizioni. Oltre a rispettare l’obbligo di tenere i cani al guinzaglio, e ricordando che il comportamento dell’animale rimane sempre sotto la responsabilità del suo proprietario, consideriamo utile suggerire agli esercenti alcune ulteriori norme da far rispettare” prosegue Bugani, elaborando alcune delle riflessioni che Fiepet Confesercenti aveva in passato già elaborato.

Una soluzione accessibile per tutti

“L’animale deve essere pulito e curato, il proprietario dovrà farsi carico degli inconvenienti igienici di qualsiasi tipo, usufruendo del materiale monouso in commercio. Infine, quanto ai ristoranti che ne consentiranno l’accesso è opportuno che si dotino di una zona riservata ai clienti accompagnati da animali, in modo da venire incontro alle esigenze di tutti”.

“In queste proposte –conclude Bugani- c’è da parte nostra l’impegno concreto a trovare una soluzione condivisa e accessibile, così da rispondere alle necessità sia di chi ama gli animali e non vuole separarsene quando esce di casa e di chi invece preferisce prendere un caffè o pranzare e cenare in ambienti senza animali.”

“Come operatori sempre a contatto con il pubblico siamo sicuri che sia possibile trovare una soluzione che rispetti le esigenze di tutti, senza creare situazioni di disagio”. Fonte: Confesercenti Modena

Il pilota Carroll Shelby ha inventato la caffettiera realizzata in un casco integrale

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MILANO – Carroll Shelby è un nome noto agli appassionati di sport motoristici. Come pilota ha corso sia in Formula 1 sia la 24 Ore di Le Mans conquistando più di una vittoria. In seguito ha costruito, con alterne fortune, macchine sportive. Ma adesso ha deciso che il suo nome debba andare anche su macchine del caffè molto particolari, piazzate all’interno di un casco integrale.

L’invenzione del pilota Carroll Shelby

Idea geniale oppure no? La macchine del caffè Carroll Shelby è montata all’interno di un casco da corsa.

Per ora è pronta soltanto a preparare caffè all’americana: 10 tazze per volta in modo completamente automatico.

E se non siete convinti del risultato guardate il filmato. Cliccando qui è possibile accedere al video.