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Eraclea è lo sponsor di Around coffee al Sigep 2011

MILANO – Com’è consuetudine da anni, Eraclea ha annunciato una presenza in grande stile al Sigep che apre domani a Rimini. La storica azienda italiana leader dei prodotti solubili in polvere per la preparazione di bevande calde e fredde è presente con un importante stand di 192 mq nel padiglione A1, pensato per rappresentare tutto l’universo di Eraclea, con l’esposizione di ogni prodotto, dalla busta alla presentazione in tazza, attraverso tutti i materiali di supporto e promozionali che la Ercom – l’azienda che ha Eraclea come marchio principale e che da poco fa parte della Lavazza Spa – mette a disposizione dei clienti.

Eraclea presente al Sigep

Un secondo stand di 52 mq è invece allestito nel padiglione B3. Qui il protagonista assoluto è la cioccolata. Ogni giorno sono proposti in degustazione i dieci gusti della linea “Antica Cioccolateria Qualità Unica” Eraclea, lanciata nel 2010.

Dieci variazioni sul tema fondente, latte e bianca, con originali e raffinati abbinamenti agli ingredienti più rappresentativi della tradizione gastronomica italiana: dalla mandorla Pizzuta di Sicilia al peperoncino di Calabria, dalle nocciole del Piemonte alle noci di Sorrento.

“Antica Cioccolateria Qualità Unica” offre agli appassionati un viaggio nel cuore delle migliori varietà di cacao provenienti dall’Africa esaltati nell’abbinamento con la migliore tradizione italiana.

A sottolineare lo storico legame di Eraclea con il Sigep, l’Azienda è il main sponsor della prima edizione di Around Coffee, un fitto e avvincente programma di competizioni uniche nel loro genere e, al tempo stesso, un laboratorio sperimentale dedicato alle miscele con cioccolata, caffè, gelato, creme e distillati.

Il primo appuntamento di Around Coffee è una sfida tra baristi a suon di tazze di cioccolata all’italiana e il vincitore sarà eletto Brand Ambassador Eraclea: ambasciatore della vera cioccolata all’italiana.

La scheda sintetica dell’azienda

Fondata nel 1968, Eraclea dedita alla produzione di polveri solubili per la preparazione di bevande calde e fredde, cioccolata in particolare.

A quest’azienda si deve l’introduzione sul mercato della ricetta della cioccolata calda autentica all’italiana, quella densa, cremosa, che si gusta al cucchiaio, un modello inimitabile apprezzato oggi non solo in Italia ma nel mondo.

Eraclea è stato il primo brand a lanciare sul mercato la Crema al Caffè, un una crema fredda che propone un nuovo modo di gustare il piacere dell’espresso, prodotto che oggi rappresenta una parte importante del business dell’Azienda.

Eraclea è presente con i suoi prodotti in 14mila esercizi in tutta Italia e in 24 nazioni del mondo. Oggi l’azienda occupa 60 addetti e conta su una forza vendita di 100 agenti distribuiti sul territorio nazionale.

Wi-fi nei bar: ecco i doveri per chi fornisce l’accesso ai clienti

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MILANO – La modifica e lo snellimento del gran parte dell’ormai celebre Decreto Pisanu e in particolare degli articoli 4 e 5, che imponevano ai titolari di bar, hotel, ristoranti e altre attività che forniscono un servizio di connettività wireless di “schedare” i loro utenti, ha suscitato, in maniera comprensibile, l’entusiasmo dei sostenitori italiani dell’accesso libero alla Rete, ma ha suscitato anche alcuni dubbi che forse saranno risolti solo nei prossimi mesi.

Il wi-fi nei bar

Con questo modifiche, infatti, non è chiaro come farà il titolare a collaborare con la Polizia postale o la Guardia di finanza in caso di indagini, né se il gestore possa essere ritenuto responsabile di eventuali attività illecite nella sua rete.

“Il venir meno dell’obbligo di identificazione degli avventori – chiarisce l’avvocato Guido Scorza, esperto di diritto della Rete – non comporta, naturalmente, un divieto per i gestori dei locali pubblici di ricorrere, comunque, a forme light di identificazione a scopo di autotutela”.

In futuro, quindi, il gestore di un bar potrebbe, ad esempio, identificare il cliente interessato ad accedere ad internet, attraverso il suo numero di carta di credito, mediante l’invio di una mail o tramite un numero di telefono a cui inviare un Sms con la password di accesso al Wi-Fi.

“Detto questo – continua Scorza – è bene precisare che la circostanza che una certa condotta sia stata posta in essere partendo da un certo Ip (poniamo quello del bar che ha fornito connettività), non è, di per sé, sufficiente a fare del gestore del bar il responsabile di una condotta illecita esattamente come la circostanza che una telefonata minatoria sia stata fatta partendo dal mio telefonino non basta a far sì che io sia condannato per tale telefonata”.

“E ciò perché – prosegue l’avvocato – nel diritto penale vige il principio di personalità dell’illecito con la conseguenza che, in assenza di una precisa norma che affidi al gestore del bar la custodia delle risorse di connettività come ipotizzato in Francia per l’Hadopi, il gestore del bar non può essere chiamato a rispondere delle condotte degli utenti”.

Il Decreto Pisanu

Per quanto riguarda gli esercizi commerciali per cui la fornitura di connettività costituisce l’attività principale, come gli Internet Point, alcuni commentatori ritengono che, malgrado la modifica del Decreto Pisanu, resterebbero in piedi gli obblighi previsti da un decreto del ministero dell’Interno datato 16 agosto 2005, in cui si impone ai gestori l’adozione di una serie di “misure fisiche e tecnologiche occorrenti per impedire l’accesso a persone non identificate”.

È quanto ad esempio sostiene nel suo blog un altro esperto di legislazione della Rete, l’avvocato Massimo Melica. Gli Internet point, inoltre, dovrebbero inoltre osservare gli stessi obblighi di registrazione dei dati dei grandi provider, conservando tutti i log per un periodo di dodici mesi.

In ogni caso, a prescindere da quelle che saranno le misure più idonee a garantire “un giusto equilibrio tra la libertà di comunicazione, lo sviluppo della new economy e idonei standard di sicurezza” che il tavolo tecnico del Parlamento individuerà nei prossimi mesi, è probabile che ai gestori dei servizi Wi-Fi convenga optare per soluzioni tecniche (come l’accesso tramite Hot Spot) che consentono di tenere separata la propria rete da quella in cui si offre il Wi-Fi pubblico.

In questo modo sarà più facile monitorare il traffico web, autenticare in maniera univoca l’utente e rintracciarlo, se necessario.

Per saperne di più cliccare qui.

Nuova Simonelli presente al Sigep 2011 con la Prontobar

MILANO – Da sabato al 28 gennaio si svolgerà alla Fiera di Rimini il Sigep, la Fiera del gelato all’interno della quale il caffè e il cioccolato avranno un loro spazio con numerosi eventi in programma per l’appuntamento fieristico dedicati agli artisti del caffè e non solo. La sezione intitolata All around coffee, debutta in questa 32° edizione, all´interno della grande area dedicata a Espresso and Hot Drink (Pad. A1) poiché il caffè esprime cultura, che va dalla conoscenza del prodotto primario, il chicco di caffè, alla capacità di utilizzarne le proprietà, che consentono agli operatori di preparare bevande ed espressi di qualità.

Nuova Simonelli al Sigep

Anche il cioccolato avrà il suo spazio con l’ Eraclea Cup; da non perdere poi la finale mondiale Coffee Flair Challenge, lo spazio dedicato alle gare e di cui abbiamo diffuso il programma dettagliato lo scorso 10 gennaio.

Si tratta di una selezione dei migliori baristi caffetteria e di Flair bartending; in programma anche il “Rimini Flair Challenge” e, per concludere, la finale nazionale del campionato mondiale Coffee in Good Spirits, valevole per la finale che si terrà a Maastricht.

Nuova Simonelli, costruttore di macchine professionali, sarà presente al Sigep nello stand 001 del padiglione A1 con le novità sulle sue macchine per caffè espresso: Talento – la macchina superautomatica silenziosa e supercompatta, per i locali che puntano sulla qualità di espressi e cappuccini anche con alti volumi di prodotti.

Prontobar – la nuova superautomatica che la Nuova Simonelli propone ad una fascia di mercato che chiede prodotti di alta qualità ma estremamente semplici e compatti.

Appia – la macchina per caffè espresso tradizionale che sarà proposta nella versione Volumetrica 2 gruppi, dedicata ai professionisti che pretendono qualità ma anche economicità.

Musica – che ha conquistato e rivoluzionato il mercato domestico per la sua efficienza, compattezza e versatilità, senza dimenticare li suo accattivante impatto estetico. Aurelia – presente in versione volumetrica tre gruppi insieme ad Aurelia Competizione 2010 la macchina per caffè espresso sponsor tecnico del World Barista Championship.

Inoltre, presso lo Stand Nuova Simonelli, ci sarà un angolo allestito con le macchine per caffè espresso del marchio Victoria Arduino, oggetti di design dedicati a chi vuol dare un’impronta di stile e raffinatezza al proprio locale, senza tralasciare la moderna tecnica.

Boom di acquisti nella distribuzione automatica per i milanesi, +16,6% gli incassi delle imprese

MILANO – Se inizialmente i prodotti venduti dai distributori automatici erano esclusivamente alimentari, oggi è possibile trovare di tutto, dai jeans agli articoli sanitari, giocattoli, fiori, dvd e cellulari ma anche latte, yogurt o libri. Da momento di pausa e di incontro in ufficio, il distributore automatico è diventato un servizio diffuso nei luoghi di passaggio ed attesa come aeroporti, stazioni ferroviarie e si colloca nelle città accanto al tradizionale negozio di vicinato o al centro delle piazze.

Incremento di acquisti a gettoni a Milano

Milano concentra nella sua provincia 197 sedi di impresa attive nel commercio tramite distribuzione automatica e gettoni, il 39,6% delle imprese lombarde (497 in totale) e il 6,6% di quelle italiane, in crescita del 16,6% in un anno.

All’interno della provincia, è il capoluogo a concentrare il maggior numero di imprese, 78 che corrispondono al 39,6% del totale provinciale e al 15,7% del totale regionale di settore. Tra gli altri comuni, bene anche Parabiago con il 3,0% delle imprese di settore della provincia, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni con il 2,5% ciascuna.

E tra le province italiane Milano è seconda dopo Roma, seguita da Torino. L’identikit dell’imprenditore: le imprese del settore vendita tramite distributori automatici sono per il 49,3% ditte individuali.

Il 40% di queste ha un titolare con meno di quarant’anni mentre il 23,8% è condotto da donne, contro una media nazionale del 25,3% ed una lombarda del 23,4%. Nella quasi totalità dei casi (95,2%) i titolari sono italiani.

Ciò emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2009 e 2010.

Il Brasile candida Roberio Silva alla carica di direttore esecutivo dell’Ico

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MILANO – Sarà Roberio Silva, dallo scorso aprile direttore del dipartimento del caffè (Dcaf) presso il ministero dell’agricoltura, il candidato del Brasile alla carica di direttore esecutivo dell’Ico, rimasta vacante dopo le dimissioni di Néstor Osorio e attualmente occupata ad interim dal capo delle operazioni José Sette. Assieme al direttore esecutivo dell’Abic Nathan Herszkowicz, Silva era dato dalla stampa come il principale favorito tra i potenziali candidati brasiliani (vedi Comunicaffè di giovedì scorso, ndr.).

Roberio Silvia è il nuovo candidato come direttore esecutivo dell’Ico

Il fascicolo della candidatura è stato inoltrato dal ministro dell’agricoltura Wagner al ministro delle relazioni estere Antonio Patriota il 5 gennaio scorso, si legge in una nota. Patriota ha esaminato l’incartamento dando quindi il suo assenso al nome proposto da Rossi e assicurando il pieno appoggio del dicastero degli esteri e della diplomazia alla candidatura.

La candidatura sarà notificata entro il termine del 15 marzo alla segreteria dell’Ico. Come già riferito, il Consiglio potrà, se lo riterrà opportuno, costituire un comitato incaricato di vagliare tutte le candidature presentate entro la scadenza suddetta, al fine di selezionare (entro il 30 giugno 2011) un elenco ristretto (short list) di cinque candidati al massimo da invitare alla 107a sessione del Consiglio, in programma a fine settembre.

La nomina

Successivamente alla presentazione delle candidature, il Consiglio procederà alla nomina del nuovo direttore esecutivo, il cui mandato avrà una durata di cinque anni, rinnovabile per altri cinque.

“Si tratta di una procedura lunga” ha dichiarato Silva in merito all’iter di designazione, senza sbilanciarsi in alcun commento sugli altri possibili candidati alla carica, come pure sui nomi dei suoi eventuali successori alla direzione del Dcaf. Va da sé che l’influenza del Brasile in seno all’Ico lo rende sin d’ora il favorito numero uno.

Laureato in scienze economiche all’università federale del Minas Gerais, Silva vanta una vastissima esperienza nelle istituzioni nazionali e internazionali del caffè. In particolare è stato segretario generale dell’Acpc (Associazione dei Paesi Produttori di Caffè), il cartello costituito da una trentina di paesi produttori (rappresentanti allora circa l’85% della produzione mondiale) nel 1993.

L’associazione, che aveva sede a Londra, sospese le attività nel gennaio 2002. È stato inoltre segretario generale della federazione brasiliana degli esportatori di caffè (Febec) e segretario esecutivo della camera di commercio estero brasiliana (Camex). In una recente intervista, Silva ha riaffermato la centralità dell’Ico nell’elaborazione delle strategie di sviluppo del settore del caffè su scala globale.

Lorenzo Potecchi è il nuovo direttore generale vendite di Nestlé

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MILANO – Nasce in Nestlé Italia la Direzione generale vendite e il Gruppo ne affida la guida a Lorenzo Potecchi nominato head of corporate sales (direttore generale vendite), ruolo che ricopre da novembre 2010. Nello svolgimento delle sue attività riporterà direttamente a Leo Wencel, presidente e amministratore delegato Nestlé Italiana e Capo mercato Gruppo Nestlé in Italia.

Il curriculum di Lorenzo Potecchi

Lorenzo Potecchi, 44 anni, entrato a far parte del Gruppo nel 2000, e ha ricoperto ruoli di responsabilità crescente: nel 2004 ha assunto la direzione della business retail all’interno di Nestlé Waters che, sotto la sua guida, ha sviluppato fatturati e quote di mercato, mentre da febbraio 2009 ha ricoperto il ruolo di direttore generale della Divisione gelati.

La scheda sintetica di Nestlé

L’azienda, presente nel nostro Paese dal 1875, ha raggiunto nel 2009 un giro d’affari oltre 1700 milioni di euro. Con un portafoglio di circa 87 marchi, si conferma oggi la principale azienda alimentare del Paese, con un organico di circa 3500 dipendenti, occupati nella sede centrale di Milano e nei 7 stabilimenti distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Fabio Cairoli è il nuovo direttore generale della Bialetti Industrie (Moka)

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COCCAGLIO (Brescia) – Il consiglio di amministrazione della Bialetti Industrie ha nominato direttore generale Fabio Cairoli, con effetto da ieri, al posto di Giuseppe Servidori, che si è dimesso. Lo comunica la società. Servidori ha lasciato anche la carica di consigliere e Cairoli è stato nominato al suo posto, in attesa dell’assemblea.

Bialetti annuncia il nuovo direttore generale

“Ringraziamo il dottor Servidori per il lavoro svolto, pur in un contesto di mercato assai difficile -ha detto il presidente e amministratore delegato di Bialetti Industrie, Francesco Ranzoni- e gli porgiamo i migliori auguri per le prossime sfide professionali che intraprenderà”

Francesco Ranzoni continua: “Siamo fiduciosi che il nuovo direttore generale Fabio Cairoli saprà proseguire nell’opera di rilancio avviata da Bialetti Industrie negli ultimi anni migliorando l e performance aziendali che ancora risentono del difficile momento congiunturale, con un focus particolare sull’evoluzione e posizionamento dei brand del gruppo, in considerazione delle sue esperienze maturate, anche a livello internazionale”.

Cairoli è stato direttore generale di Star Italia, amministratore delegato per l’Italia e la Slovenia di Julius Meinl Italia, multinazionale austriaca operante nel mercato del caffè, direttore commerciale Motorola Mobile Devices Italia, direttore marketing Kraft Foods Italia, dove ha lavorato per 11 anni sia in Italia sia nella sede centrale europea, a Londra.

Il percorso della sua esperienza professionale si è concentrato su business maturi, attraverso il rilancio di marchi storici, sviluppo dell’innovazione, ridefinizione delle strutture di costo, potenziamento delle competenze aziendali.

Via libera del Comune di Torino al nuovo centro direzionale di Lavazza

TORINO – All’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio Comunale del provvedimento che riguarda la trasformazione dell’area Ex Enel di via Bologna su cui sorgerà il nuovo Centro Direzionale Lavazza, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino e Giuseppe Lavazza, vicepresidente del Gruppo, hanno presentato ufficialmente il progetto che farà da volano di riqualificazione per un’ampia e importante area della città.

A illustrare i dettagli della proposta progettuale sono intervenuti l’arch. Cristiano Picco, per quanto riguarda la parte urbanistica, e l’arch. Cino Zucchi, uno dei migliori professionisti italiani di livello internazionale, che ha curato invece il progetto architettonico.

Il progetto di Lavazza

L’intervento riguarderà l’area delimitata dalle vie Bologna, Pisa, Ancona, Largo Brescia e Corso Palermo. La scelta localizzativa e le linee progettuali, data la forte valenza economica, urbanistica e sociale dell’intervento, sono state valutate in sinergia con la Città di Torino:

“L’importante progetto di Lavazza è un segnale di fiducia nei confronti di Torino – ha dichiarato il Sindaco Chiamparino – e dimostra che nonostante il momento particolare che stiamo attraversando, imprese solide scelgono di investire qui. Il centro direzionale rappresenta un tassello fondamentale nella trasformazione e nel rilancio di tutta la zona nord della città”.

Giuseppe Lavazza, Vicepresidente del Gruppo, ha colto l’occasione per ribadire una volta di più il legame profondo dell’azienda con la città: “La realizzazione della nuova sede a Torino costituisce un’importante e ulteriore conferma della volontà di radicamento e di crescita di Lavazza sul territorio. Contribuire alla valorizzazione di un’area così importante della città ci consente di poter esprimere la nostra gratitudine nei confronti di questi luoghi, a cui siamo legati con orgoglio sin dalle nostre origini”.

Durante il Consiglio Comunale svoltosi lunedì è stato dunque discusso e approvato il piano urbanistico realizzato dall’Arch. Cristiano Picco, che ha dichiarato: “Il progetto urbanistico propone una nuova centralità urbana, dove la vocazione direzionale degli uffici Lavazza è abbinata al recupero e alla trasformazione degli edifici storici dell’ex centrale elettrica: una nuova struttura complessa con attività di interesse pubblico e servizi, a conferire un rinnovato “effetto città” sull’intero quadrante urbano”.

Innovation Center

Il sito che ospiterà la nuova sede – ideata con l’obiettivo di ampliare, migliorare e rendere più efficienti gli uffici direzionali Lavazza – è stato individuato in un quadrante che permette una facile accessibilità al polo industriale di Strada Settimo, composto sia dallo stabilimento produttivo, uno tra i più grandi impianti al mondo per la trasformazione e produzione del caffè, sia dal recentemente inaugurato Lavazza Innovation Center, in cui sono state concentrate tutte le funzioni del Gruppo dedicate alla ricerca e all’innovazione.

L’intervento di riqualificazione urbanistica ed edilizia si integra perfettamente con il territorio e sarà attuato nel pieno rispetto dei canoni di sostenibilità energetica e ambientale.

Sostenibilità che caratterizza il progetto di Cino Zucchi, una sorta di “Nuvola Verde” che raccorda tra loro i vari fronti e gli edifici industriali conservati e convertiti a nuove funzioni, offrendo un nuovo spazio aperto ai cittadini: “Il progetto per la nuova sede Lavazza rappresenta un modello innovativo di riqualificazione urbana che unisce azione pubblica e privata” – ha concluso l’Arch. Cino Zucchi – “Un recinto a destinazione industriale si apre alla città e alla sua vita quotidiana, creando luoghi di lavoro e svago di grande qualità.

La scheda sintetica dell’azienda

Lavazza è oggi una tra le più rilevanti realtà produttive di caffè al mondo, leader in Italia nel mercato retail con una quota del 48% (in valore, fonte Nielsen) e presente in oltre 90 Paesi attraverso 11 consociate, numerosi distributori e propri stabilimenti produttivi, oltre che in Italia, anche in India e Brasile. L’azienda presidia i business Casa e Fuori casa (Foodservice, Distribuzione Automatica e Coffee Shop Business) e prevede di chiudere il 2010 con oltre 1,1 miliardi di euro di fatturato, occupando nel mondo circa 4000 dipendenti.

Brasile: il maltempo non colpisce le coltivazioni di caffè, Uganda: export in lieve flessione a gennaio

MILANO – Non smette di piovere nella zona collinare dell’interno dello stato di Rio de Janeiro aggravando una situazione già drammatica. L’ennesima frana ha provocato ieri ulteriori 3 morti portando a un totale di 643 le vittime del maltempo degli ultimi 10 giorni. I bilanci più gravi si registrano nelle località di Nova Friburgo, dove le persone morte sono 302, e Teresopolis, che ne conta 272.

Il maltempo in Brasile

Critica anche la situazione di Petropolis, dove in 2800 sono rimasti senza casa e altri 3600 sono stati costretti comunque ad abbandonare le loro abitazioni, con 57 morti. Sumidouro, conta 20 morti, e Sao José do Vale do Rio Preto altre due vittime. Il governo della presidente Dilma Rousseff ha annunciato intanto la creazione di un piano per la prevenzione dei disastri climatici, in cui si specifica che nel Paese “esistono almeno 500 aree a rischio, in cui vivono oltre cinque milioni di persone”.

Secondi gli esperti, l’eccezionale ondata di maltempo abbattutasi sul Brasile non ha arrecato danni alle principali produzioni agricole del paese. Il Minas Gerais, adiacente allo stato di Rio de Janeiro, è stato risparmiato dalle piogge diluviali, ma ha goduto comunque di buoni livelli di precipitazioni, benefici per lo sviluppo delle piantagioni.

In questa stagione, la pioggia è il miglior amico del caffè – ha dichiarato Mario Ferraz, direttore del colosso cooperativo Cooxupé – aggiungendo che “caldo e piogge stanno contribuendo alla formazione di un eccellente raccolto”. Il Brasile è attualmente nel pieno dell’estate, in un periodo in cui le piogge abbondanti sono essenziali per consentire al suolo di accumulare la maggiore quantità di umidità possibile, in vista dei lunghi periodi di siccità autunnale e invernale.

Secondo l’agronomista Gabriel Araujo, che opera nella città di Tres Pontas (Minas Gerais), l’andamento meteo è stato sin qui positivo, anche se è opportuno che i periodi di piogge siano intercalati da giornate di tempo secco.

Aggiornamento Secondo i più recenti aggiornamenti, le forti piogge della settimana scorsa si sposteranno a sud durante questa settimana. Le previsioni sino a venerdì parlano di 100 mm di precipitazioni nel Paraná settentrionale, San Paolo e in parte del Minas Gerais meridionale.

Nel Cerrado Mineiro e nella Zona da Mata, nonché in Espírito Santo e nel sud di Bahia, i valori dovrebbero essere nettamente inferiori. Dal 22 gennaio in poi è atteso un ritorno a condizioni di tempo tipicamente estive in tutte le principali aree del caffè, con sole, caldo e piogge leggere nelle tarde ore del pomeriggio.

Uganda: Export in lieve flessione a gennaio

MILANO – L’export dall’Uganda dovrebbe attestarsi questo mese a 240.000 sacchi, su livelli di poco inferiori a quelli registrati a dicembre, quando sono stati esportati 237.747 sacchi di caffè. Lo sostiene il più recente rapporto diramato dalla locale autorità per lo sviluppo del caffè (Ucda). In esso si legge, tra l’altro, che le esportazioni nel primo trimestre 2010/11 (ottobre-dicembre) sono state di 692.485 sacchi, pari al 4% in più rispetto allo stesso periodo del precedente anno caffeario.

Andamento positivo per gli arabica, che passano da 164.659 a 187.044 sacchi beneficiando dei prezzi remunerativi pagati ai produttori. Negativo invece il trend dei robusta, penalizzati dall’andamento climatico sfavorevole, dall’incidenza di malattie e avversità, nonché dal ridursi delle superfici coltivate dovuto alla crescente urbanizzazione.

Coffee Republic: la storica catena di caffetterie cambia volto con nuovi interni

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MILANO – A due anni di distanza dalla messa in liquidazione e dal successivo paesaggio alla società londinese di investimenti immobiliari Arab Investments, Coffee Republic, la storica catena di caffetterie fondata nel 1995 da Bobby e Sahar Hashemi, volta pagina: nuovi interni per i locali (disegnati dal celebre designer Terence Conran), rinnovati programmi di espansione e una più efficace strutturazione della rete in franchising.

Il nuovo volto di Coffee Republic

Tappa simbolica di questo nuovo capitolo di sviluppo, l’apertura del flagship café, che si inaugura oggi a Londra, nella centralissima Tottenham Court Road.

Coffee Republic conta 135 locali (tra Regno Unito, medio oriente ed Europa orientale), di cui 90 costituiti da concessioni all’interno di negozi o hotel e ha recentemente concluso un accordo per l’installazione di distributori automatici in 450 stazioni di servizio della Shell.

Nei progetti futuri è prevista l’apertura di un’ulteriore ventina di caffetterie – come ha dichiarato di recente il chief executive della società Tariq Affara, che punta anche suoi nuovi interni più moderni e di tendenza (“i precedenti sembravano disegnati da un ragazzino” ha dichiarato in un’intervista) per sfidare frontalmente i colossi Costa Coffee, Starbucks e Caffè Nero, che detengono rispettivamente il 37%, 23% e 14% del mercato delle caffetterie a marchio in UK.

Uno sforzo volto anche a capitalizzare il perdurante buon momento dei coffee shop in terra britannica dove questa tipologia di esercizi ha registrato, l’anno scorso, a dispetto della crisi, un incremento delle vendite pari a quasi il 13% sfiorando i 2 miliardi di sterline di fatturato.

Un ulteriore exploit di Coffee Republic sarà l’apertura di un locale in cima a The Pinnacle, il grattacielo di 63 piani, che la società madre Arab Investments sta completando nel cuore di Londra e che sarà la caffetteria “a più alta quota di tutta l’Inghilterra”.