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La sorpresa, l’ingorgo all’autogrill per un espresso gratis

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Autogrill
L'insegna di Autogrill

MILANO – Anche in autostrada ci si consola con un caffè. Quello che, nelle notti di venerdì, sabato e domenica, gli autogrill hanno offerto agli automobilisti, in un tentativo di contrastare l’insorgere di colpi di sonno al volante. L’iniziativa è partita nel mese di novembre ma è già finita con capodanno, e così è tempo di bilanci.

Tutti soddisfatti: anche se questa promozione non ha scalfito le statistiche sugli incidenti stradali, a sentire i gestori delle aree di servizio il successo è stato grande. Una sorpresa può esserlo per automobilisti molto distratti, vista l’imponente campagna pubblicitaria. Gestori e utenti sono stati d’accordo sul fatto che l’iniziativa caffè gratis sia molto efficace nel migliorare il rapporto tra Autogrill e cittadini. Anche se non sono mancati gli effetti collaterali: per qualche scherzo del destino, la notte di Natale un’orda di automobilisti ha invaso l’area di servizio di Campora Est, spinta anche dalla possibilità di approfittare della famosa promozione.

Il problema è che una sola persona si trovava in servizio in quel momento che ora racconta. «Una nottata da incubo». Il successo della tazzina omaggio è stato
accompagnato dal fiorire di una leggenda ad uso e consumo dei baristi di tutti gli
Autogrill.

Per esempio ci sono automobilisti che si sono presentati agli Autogrill per chiedere il caffè omaggio raccontando di aver preso l’autostrada apposta. Pagando il pedaggio.

De gustibus.

Caffècultura: si ricomincia da caffè-coffee con le decine di espressioni legate alla bevanda e al suo consumo

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caffecultura Vocabolario Ragazzini Zanichelli
Il vocabolario Ragazzini del 2006

MILANO – Caffècultura, le parole del caffè, la rubrica con la quale abbiamo esaminando tutte le parole della lingua italiana collegate in qualche al mondo del caffè è terminata il 29 dicembre con il vocabolo zuppetta. Il tutto utilizzando le definizioni del vocabolario Lo Zingarelli 2005. Da qualche settimana è in vendita l’edizione 2006 che abbiamo già recensito e che utilizzeremo prossimamente per i vocaboli legati al the e al cacao.
Si riparte da quegli stessi vocaboli ma abbinati alla traduzione. La fonte sarà il Ragazzini 2006, sempre in collaborazione con la Casa editrice Zanichelli.

Non è una sorpresa che i testi di questa fase, prima italiano-inglese poi inglese italiano, per notare le differenze d’approccio agli stessi soggetti delle due lingue saranno identici tra Comunicaffè, diffuso prevalentemente in Italia tra 20.000 operatori, e Comunicaffè International, diffuso prevalentemente nel mondo a 15.000 operatori, perché la cultura del caffè non ha barriere culturali o geografiche

Per caffècultura naturalmente cominciamo, non in ordine alfabetico, dalla parola da cui tutto ha origine: caffè.

caffè
A m.
1 (pianta, prodotto e bevanda) coffee: caffè amaro, coffee without sugar; unsweetened coffee; caffè corretto, coffee laced with liqueur (o with a shot of liqueur); caffè decaffeinato, decaffeinated coffee; decaff (fam.); caffè di montagna, mountain-grown coffee; caffè dolce, coffee with sugar; sweetened coffee; caffè doppio, double espresso; caffè espresso, espresso coffee; caffè freddo, iced coffee; caffè in grani, coffee beans (pl.); caffè in polvere, instant coffee; caffè lungo,

weak black coffee; caffè macchiato, coffee with a dash of milk; caffè macinato, ground coffee; caffè nero, black coffee; caffè ristretto, strong coffee; caffè solubile, instant coffee; caffè tostato, roasted coffee; fare il caffè, to make coffee; Prendiamo un caffè, let’s have a (cup of) coffee; Bevi troppi caffè, you drink too much coffee (o too many cups of coffee); chicchi di caffè, coffee beans; cucchiaino da caffè, coffee spoon; fondi di caffè, coffee grounds; macchinetta per il caffè (a filtro), percolator; maci nino da caffè, coffee mill; pausa per il caffè, coffee break; piantagione di caffè, coffee plantation; tazza da caffè, coffee cup

2 (locale) café; coffee bar; coffee shop; coffee house (stor.): caffè concerto, café chantant (franc.); café with band

B a. inv.
(posposto) coffee (attr.): color caffè, coffee colour; coffee-coloured (agg.).

Per le osservazioni sulle definizioni dei vocaboli i lettori possono rivolgersi direttamente alla redazione de il Ragazzini e-mail lineacinque@zanichelli.it sito Web www.zanichelli.it

Caffècultura

La parole del caffè in italiano e in inglese sono tratte il Ragazzini edizione 2006, dizionario Inglese-Italiano Italiano-Inglese. Questa edizione contiene oltre 400.000 voci e accezioni, oltre 6.000 neologismi, 3.000 verbi frasali e 120.000 termini specialistici, l’indicazione delle 4.300 parole inglesi più importanti.

Homespresso: in mostra la collezione di 100 macchine da caffè italiane

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homespresso
La mostra per gli appassionati e collezionisti

NOVEGRO (Milano) – Si chiama Homespresso la mostra che porterà in pubblico 100 macchine da caffé italiane per uso domestico dal 1900 al 1970 delle Collezione privata di Alberto Trabatti – Ferrara, a cura dello Studio Archeo900 di Ferrara verrà presentata al Parco esposizioni di Novegro (a Milano, nella zona dell’aeroporto di Linate).Come mostra collaterale, durante Novegronovecento e AltoAntiquariato che si terranno dal 19 al 22 gennaio 2006.

Homespresso: per viaggiare nell’evoluzione del made in Italy

Un’avventura che passa attraverso lo sviluppo tecnico degli strumenti che hanno contribuito a rendere l’espresso uno dei simboli dell’italianità. I volti dei bar e il rito del caffè dietro al bancone in mostra assieme a quelle macchine che ne hanno servito il fascino in tazzina lungo gli anni.

Dettagli tecnici e design che cambiano aspetto e modo di vivere l’esperienza di questa abitudine, direttamente sui modelli che ne hanno scritto la storia.

Un’occasione imperdibile per osservare il passaggio del genio italiano

Ripercorrendone le creazioni più significative per un settore che ancora oggi è un fiore all’occhiello dell’economia tricolore a livello nazionale e in tutto il mondo.

Info: Studio Archeo900 archeoxx@tin.it

Fumo, a un anno dalla legge bilancio positivo della Fipe

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Divieto di fumo bulgaria
Divieto di fumo negli esercizi pubblici

MILANO – A dieci giorni dal primo compleanno della legge anti-fumo, Edi Sommariva, responsabile della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) traccia un bilancio della sua applicazione: «Se per alcune tipologie di locali ha determinato effetti economici pesanti – ha affermato – l’impatto generale è stato comunque positivo e ormai assorbito dal settore».

«L’impatto che la legge ha avuto sul mondo dei locali di ristorazione e intrattenimento – dice Sommariva – ha avuto un impatto in generale positivo e non si sono registrati particolari contraccolpi. Anche tra i clienti – ha aggiunto – il divieto di fumo nei locali è ormai accettato e non fumare è divenuto un comportamento diffuso e naturale».

Dunque per la Fipe l’impatto sembra assorbito senza traumi particolari,. Una volta scongiurato, grazie alla sentenza del Tar dello scorso giugno, il tanto contestato ruolo da sceriffo per i gestori. Che, in base alla legge, avrebbero dovuto
denunciare gli avventori irrispettosi del divieto di accendere le sigarette.

Il bando alle sigarette è ormai generalizzato. Anche se, ha aggiunto Sommariva della Fipe, solo l’1% dei locali è riuscito ad attrezzare due sale distinte per fumatori e non fumatori.

«Troppo costosi gli impianti di aerazione necessari e spesso insostenibili gli interventi edilizi richiesti. Così la quasi totalità ha optato per il divieto di fumo nell’intero locale; senza prevedere un’area per i fumatori».

A Londra un caffè italiano diventa la roccaforte contro gli immobiliaristi

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Londra bandiera gran bretagna
La bandiera della Gran Bretagna

LONDRA – I tavoli e le sedie sono già stati portati via. Non c’è più acqua corrente nè elettricità e dal tetto distrutto dagli operai entrano fiocchi di neve. Ma gli affezionati clienti del Francesca Cafè di Hackney, nell’East End di Londra, continuano ad affollare il bar italiano fondato 30 anni fa dal siciliano Calogero Tony Platia, stavolta non per gustare una buona colazione, bensì per dimostrare la loro opposizione ai piani di demolizione che vedrebbero il bar di Tony e molti altri negozi scomparire per far spazio ai progetti di immobiliaristi senza scrupoli.

Gli abitanti della zona hanno occupato il bar italiano di Broadway Market, una graziosa strada che ospita negozi e bancarelle, il giorno dopo Natale e ora si danno i turni affinchè nel locale vi siano sempre circa 60 persone ad impedire il ritorno dei bulldozer.
Naturalmente la battaglia non è soltanto per il Francesca Cafè.

Quattro anni fa, intuendo che l’area di Broadway Market rappresentava un buon investimento. Diversi gruppi di immobiliaristi stranieri hanno acquistato dall’autorità locale, in disperato bisogno di fondi, molti degli edifici occupati dai negozi della strada. Il fatto è la conferma che Londra ospiterà le olimpiadi del 2012. In vista delle quali le aree popolari dell’East End e soprattutto di Hackney subiranno profondi mutamenti, gli immobiliaristi hanno dunque deciso che è venuto il momento buono per trasformare la fila di graziosi e semplici negozi di Broadway Market in un’area residenziale e di shopping di lusso.

Ma l’ondata di benessere non arriverà a giovare alle persone che, come Tony il siciliano, hanno vissuto nel quartiere per decenni.

«Sono le persone come me, negozianti locali che si sono sforzati di dare un senso di comunità a Broadway Market; che dovrebbero festeggiare l’arrivo delle Olimpiadi.;

Invece perdo il mio lavoro e la mia casa. Per 30 anni ho dato la mia vita alle persone del posto. Tutto ciò che gli immobiliaristi vogliono fare è prendere i soldi che arrivano ad Hackney e portarseli via»; ha detto il proprietario del Francesca Cafè.

Comunicaffè ha organizzato i convegni “Che cosa c’è di nuovo nella tazzina” nel 2003 e nel 2005

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ferie comunicaffè gratis

MILANO – Per la redazione di Comunicaffè, agli inizi, è’ stata una cavalcata durata 5 giorni durante la Fiera Host. Più precisamente della parte di Host (Salone dell’Hospitalità) dedicata a Sic, il Salone Internazionale.

E’ stata la prima presenza pubblica di Comunicaffè che ha presentato tutti i convegni che si sono svolti sul palco del Sic sotto il titolo “Che cosa c’è di Nuovo nella tazzina”. I convegni sono stati ripetuti con analogo successo anche nel 2005.

Sempre sotto la direzione di Roberto Pregel, all’epoca direttore marketing della Brasilia macchine per caffè professionali. E della Brasilia stesso per volontà del titolare Giampero Rossi

Capodanno 2003: Comunicaffè e Comunicaffè International festeggiano il suo primo anno di vita

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primo Compleanno Comunicaffè
La torta per il primo compleanno di Comunicaffè e Comunicaffè International

MILANO – Comunicaffè festeggia il suo primo anno di vita.

Nato il primo maggio del 2002 il notiziario, e il gemello Comunicaffè International, celebra il suo primo compleanno e il cambio del numero 1 con il 2 sotto la testata.

 

Quando Comunicaffè non era ancora nato

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Comunicaffè
La prima pagina del Comunicaffè uscito nel 2003

MILANO – Tra la fine di dicembre 2001 e l’inizio dell’anno seguente Comunicaffè non c’era ancora.

 

Sì perché come un essere vivente Comunicaffè ha avuto una sua gestazione, quando non c’era ancora, neppure era un’idea. Ma nel dicembre ci fu la prima mossa: la riparazione di una Pavoni Europiccola.

 

A Londra c’è un caffè italiano roccaforte contro gli immobiliaristi

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Regno Unito Londra Caffè Francesca's cafè
Un classico autobus a due piani di Londra

LONDRA – I tavoli e le sedie sono già stati portati via. Non c’è più acqua corrente nè elettricità e dal tetto distrutto dagli operai entrano fiocchi di neve. Ma gli affezionati clienti del Francesca Cafè di Hackney, nell’East End di Londra, continuano ad affollare il bar italiano fondato 30 anni fa dal siciliano Calogero Tony Platia, stavolta non per gustare una buona colazione, bensì per dimostrare la loro opposizione ai piani di demolizione che vedrebbero il bar di Tony e molti altri negozi scomparire per far spazio ai progetti di immobiliaristi senza scrupoli.

Gli abitanti della zona hanno occupato il bar italiano di Broadway Market, una graziosa strada che ospita negozi e bancarelle, il giorno dopo Natale e ora si danno i turni affinchè nel locale vi siano sempre circa 60 persone ad impedire il ritorno dei bulldozer.

Naturalmente la battaglia non è soltanto per il Francesca Cafè. Quattro anni fa, intuendo che l’area di Broadway Market rappresentava un buon investimento, diversi gruppi di immobiliaristi stranieri hanno acquistato dall’autorità locale, in disperato bisogno di fondi, molti degli edifici occupati dai negozi della strada.

Da quando è stato confermato che Londra ospiterà le olimpiadi del 2012, in vista delle quali le aree popolari dell’East End e soprattutto di Hackney subiranno profondi mutamenti, gli immobiliaristi hanno dunque deciso che è venuto il momento buono per trasformare la fila di graziosi e semplici negozi di Broadway Market in un’area residenziale e di shopping di lusso.

Ma l’ondata di benessere non arriverà a giovare alle persone che, come Tony il siciliano, hanno vissuto nel quartiere per decenni.

«Sono le persone come me, negozianti locali che si sono sforzati di dare un senso di comunità a Broadway Market, che dovrebbero festeggiare l’arrivo delle Olimpiadi. Invece perdo il mio lavoro e la mia casa. Per 30 anni ho dato la mia vita alle persone del posto. Tutto ciò che gli immobiliaristi vogliono fare è prendere i soldi che arrivano ad Hackney e portarseli via», ha detto il proprietario del Francesca Cafè.

Costa d’Avorio: sceso quasi a zero l’export di cacao

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costa avorio cacao abidjan
La bandiera della Costa d'Avorio

YAMOUSSOUKRO – Come previsto la chiusura di due importanti banche in Costa d’Avorio minaccia di dare il colpo definitivo alle esportazioni di cacao dal Paese che da solo vale circa il 40% delle forniture mondiali della materia prima. Il flusso di merce si è quasi azzerato nelle ultime settimane, a causa di un bando all’export invocato dal presidente Alassane Ouattara per strangolare il rivale Laurent Gbagbo, che si rifiuta di lasciare il potere dopo la sconfitta elettorale del 28 novembre.

L’export di cacao in Costa d’Avorio

Lo stesso Ouattara in un’intervista al Financial Times ha dichiarato di voler prorogare la misura, che inizialmente doveva durare fino al 23 febbraio, fino alla resa di Gbagbo: affermazioni che ieri hanno spinto le quotazioni del cacao ai massimi da un anno a New York.