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Pesaro, va alla piccola ribalta l’aroma del caffè

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Il palazzo Ducale di Pesaro
Il palazzo Ducale di Pesaro

PESARO – Talleyrand affermava che il caffè, per essere buono, deve essere “nero come la notte, caldo come l’inferno, puro come un angelo e dolce come l’amore”. E’ in omaggio a questa straordinaria bevanda che la Piccola Ribalta di Pesaro metterà in scena venerdì 6 gennaio 2003 alle ore 17, nella sede di via Tasso 18, lo spettacolo Aroma di caffè, una delle novità della stagione 2005-2006 patrocinata dalla Provincia e dal Comune di Pesaro. Per la città si tratta di un viaggio, letterario e musicale, nel mondo del caffè, alla scoperta di storie dolci e amare celate in questa bevanda.

Lo spettacolo di Pesaro, la cui lettura scenica è a cura di Patrizia Paoloni, vedrà come voci recitanti Corrado Capparelli, Paola Mariotti, Amarilli Sucato, Marco Pierleoni e la stessa Patrizia Paoloni. Le musiche di Pesaro sono del Classic Jazz Trio, composto dai maestri Enzo Veddovi (fisarmonica e arrangiamenti), Giacomo Dominici (contrabbasso) e Michele De Blasiis (chitarra).

L’originale formula di Aroma di caffè preparata per Pesaro prevede, nel corso della serata, una degustazione di caffè offerta dal Bar Torrefazione “Rio Rica” di Cristina Diotalevi, mentre all’ingresso verrà donata agli spettatori una tazzina dipinta da Ilda Tartaglione, socia e attrice della compagnia.

In programma a Pesaro, tra gli altri, un monologo di Pasquale Lojacono da Questi fantasmi di Eduardo De Filippo; Chicchi di storia del caffè, Elogi celebri del caffè; Cafecito – La canzone del caffè di Julia Alvarez, Il gusto amaro del caffè, I caffè storici d’Italia: intensi ricordi dentro la tazzina.

Afferma Patrizia Paoloni

“Il caffè ci affascina e seduce con la sua intensa e misteriosa fragranza da bosco millenario. Accompagna l’inizio delle nostre giornate, i momenti di stanchezza, la fine di un pranzo. Ma ne conosciamo veramente la storia, le origini, le metamorfosi, prima che giunga nelle nostre case? Con questo spettacolo abbiamo voluto compiere un viaggio fantastico nella letteratura e nella tradizione del caffè. Accompagnati dalle calde note dei ritmi musicali del Sud del mondo”.

I biglietti: 7 euro (ridotto a 5 per bambini fino a 10 anni e adulti sopra i 65). Possono essere prenotati a Pesaro lasciando un messaggio al numero 0721.31103. O via email a: info@teatropiccolaribalta.it, o acquistati la sera dello spettacolo.

Milano resta la regina del settore intrattenimento e bar

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Duomo di Milano
Il duomo, simbolo di Milano

MILANO – Nel 2002 sono quasi 219mila le imprese ricreative in Italia e la provincia con il maggior numero di imprenditori del divertimento è Milano. Lo rileva un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro nazionale delle imprese tra il terzo trimestre del 2000 e lo stesso periodo del 2005.

In cinque anni il numero di attività che si occupano di organizzazione di spettacoli è cresciuto del 76,3%.

Periodo positivo anche per le discoteche con +74,9% e per i ristoranti cresciuti del 28,6%. Solo nella provincia di Milano ci sono 13.367 imprese tra cinema, organizzazione di spettacoli, parchi di divertimento, ristoranti, bar e discoteche, pari al 6,1% del totale nazionale; si legge in una nota della Camera di commercio di Milano.

Al secondo posto si piazza Roma con il 5,5% e Napoli con il 4,5%. Negli spettacoli operano in Italia 3.403 imprese. Il primato va alla Lombardia con 659 attività, seguono Sicilia (433) e Emilia Romagna (386).

Per tasso di crescita, primo però il Trentino (+263% in 5 anni) seguito a ruota da Marche (+168,2%) e Calabria (+186,7%). Nel settore delle proiezioni cinematografiche 1.593 imprese e un aumento del 10,9% in 5 anni si registra, forte soprattutto in Lombardia (237 imprese).

Le imprese che gestiscono parchi di divertimento, luna park e simili sono 305, con un aumento del 23,5% in 5 anni. Tra le regioni, prima la Campania (49 imprese, +81,5%), poi Veneto (29) e Sicilia (27). Quasi 1.900 i gestori di discoteche, sale da ballo, night club e simili con un incremento in 5 anni del 74,9%. Ai primi posti il Nord, Lombardia (283 imprese), Emilia Romagna (232) e Piemonte (180) anche se la crescita maggiore l’ha registrata il Molise (+320% in 5 anni). Crescita del 28,6% in cinque anni per i ristoranti: sono 83.437 le imprese del settore di cui 11.247 lombarde, 7.970 campane e 7.355 laziali. 127.927, infine, le attività di bar, caffetterie, birrerie, pub, enoteche. Di queste, conclude la nota, 22.874 si trovano in Lombardia, 11.774 in Veneto e 10.859 in Emilia Romagna.

Modena contribuisce e finanzia l’apertura di nuovi bar

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duomo di Modena Bar Modeba
Duomo di Modena

MODENA – Tre pubblici esercizi apriranno nella zona della Pomposa e dieci attività già presenti riqualificheranno la propria offerta grazie all’ultimo bando di gara del Comune di Modena, i cui risultati sono pubblicati sul sito internet www.comune.modena.it.

Ammonta a oltre 500 mila euro il totale degli investimenti che i dieci vincitori realizzeranno nell’area grazie ai 100 mila euro di contributi assegnati dal Comune.

«Anche in questo caso, l’intervento del Comune è decisivo per stimolare gli investimenti privati in un’area chiave del nostro centro storico», spiega in una nota l’assessore alle Politiche economiche Stefano Prampolini.

«E – aggiunge – data l’alta qualità dei progetti presentati, la Giunta ha deciso di portare il contributo complessivo da 70 mila a 100 mila euro».

I contributi, pari al 19,8% delle spese ammissibili per ciascun progetto, sono stati assegnati all’Hotel Bonci; allo Juta Cafè; al catering Bibendum; alla scuola di lingua italiana Romanica; alla libreria per bambini La Bottega di Merlino; all’attività di decorazioni Trompe l’oeil; all’enoteca Avion Blu; al negozio del commercio equo e solidale della Coop Oltremare; all’agenzia di organizzazione eventi Archimedia; al ristorante pizzeria Papillon.

Dunque i primi tre progetti in graduatoria per l’assegnazione di licenze sono una fiaschetteria che aprirà in piazza Pomposa. Oltre alla trasformazione del circolo Montecristo in locale pubblico. Infine il caffè biologico proposto dal negozio Naturalmente.

ROMA, Poesia e caffè: un libro di verso al posto di 1 € di resto

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salone libro Roma
Locandina salone internazionale del libro

ROMA – Forse dire: «Tutto il resto è poesia» può apparire eccessivo, ma una parte del resto, magari un solo euro, appare più possibile specie ora, grazie all’iniziativa di Lettere Caffè di Via San Francesco a Ripa a Roma, creata con il contributo della Presidenza della regione Lazio.

E’ nata una piccola collana di libricini di poesia distribuiti vicino alle casse di locali e librerie e che si potranno avere rinunciando a 1 € di resto (o pagando 1 euro), intitolata appunto Il resto è poesia.

Per ora, durante le feste, sono usciti il primo e il secondo numero, miscellanee di una trentina di pagine in ognuna delle quali sono presentati 12 poeti più o meno giovani, in cerca di una strada per farsi conoscere. E il presidente della Regione Piero Marrazzo scrive sul primo volume: «In sei anni di vita Lettere Caffè è diventato un punto di riferimento per i romani, un luogo di incontro e di discussione vivace e dinamico una versione intelligentemente moderna degli antichi caffè letterari… ».

Insomma la poesia come resto, ma non certo come avanzo

Anzi, ribadendone la necessità per una vita che abbia senso e magari anche sia alla ricerca di un senso.

«L’occasione della poesia rimane un momento irrinunciabile di coscienza collettiva», dichiara sempre Marrazzo.

Che precisa: «Il resto cui fa riferimento il titolo di questa raccolta, non si intende come un surplus, un orpello di cui si può anche fare a meno. Ma come un’opportunità da cogliere, per conoscere noi stessi e il mondo in cui viviamo».

La collana, nata da un’idea di Alfredo Meleo e Elsa Li Gioi; ha scelto per garantirne la qualità un poeta, critico e animatore culturale come Antonio Veneziani. Qui si dovrebbero, per giustizia, citare tutti e 24 i poeti dei due numeri ora disponibili. Quindi non lo facciamo: Lasciando di scoprirli al lettore, che troverà versi che sicuramente sapranno dirgli qualcosa.

Come scrive Veneziani nel finale della sua poesia-introduzione. «Il resto è poesia è: una bardana di fiori rosso-porporini smemorati e persi nello smog; un venerando monumento tormentato da accidiosi pensieri; un nodo scorsoio per il nostro ordinario buio; una scala per il nostro cielo quotidiano. Il resto è poesia è moneta sonante».

In Germania alle stelle le vendite di caffè espresso: il torrefatto italiano batte (+15,6%) di quello locale (+7,5%)

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DUSSELDORF (Germania) – Mentre le vendite di caffè tostato (inteso tutti i tipi di caffè tostato, ma trattandosi della Germania, particolarmente il caffè tostato alla tedesca, da bere lungo con latte o latte condensata oppure panna, rispetto al caffè espresso, dunque tostato all’italiana) nel 2004 per il terzo anno consecutivo hanno continuato a calare (- 1,5 %: 407.000 tonnellate), il caffè espresso invece ha potuto espandere le sue vendite di quasi il 15 % a complessivamente più di 15.000 tonnellate.

I responsabili per questa tendenza sono soprattutto le importazioni dall’Italia che hanno raggiunto 13.121 tonnellate, pari ad un aumento del 15,6 % e corrispondenti ad una quota dell’87,2 %.Le vendite di caffè espresso di produzione tedesca sono invece cresciute solo del 7,5 % a sole 1.880 tonnellate.

Poiché continua la tendenza osservata in Germania di bersi il caffè espresso a casa propria, cresce anche la quota della grande distribuzione che ormai ha raggiunto più del 50 % delle vendite (gli ipermercati da soli vendono quasi il 60 %)

Caffè cultura: la parola di oggi è espresso

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to drip Caffè Cultura to greet Il ragazzini 2006 caffè cultura
Il Ragazzini 2006 per Caffè cultura

MILANO – Caffè cultura, le parole del caffè, la rubrica con la quale abbiamo esaminando tutte le parole della lingua italiana collegate in qualche al mondo del caffè è terminata il 29 dicembre con il vocabolo zuppetta. Il tutto utilizzando le definizioni del vocabolario Lo Zingarelli 2005. Da qualche settimana è in vendita l’edizione 2006 che abbiamo già recensito e che utilizzeremo prossimamente per i vocaboli legati al the e al cacao.

Si riparte da quegli stessi vocaboli ma abbinati alla traduzione. La fonte sarà il Ragazzini 2006, sempre in collaborazione con la Casa editrice Zanichelli.

Non è una sorpresa che i testi di questa fase, prima italiano-inglese poi inglese italiano, per notare le differenze d’approccio agli stessi soggetti delle due lingue saranno identici tra Comunicaffè, diffuso prevalentemente in Italia tra 20.000 operatori, e Comunicaffè International, diffuso prevalentemente nel mondo a 15.000 operatori, perché la cultura del caffè non ha barriere culturali o geografiche.

E, una volta tanto, abbiamo già scoperto che l’italiano è lingua leader nel settore del caffè. Nel vocabolario inglese-italiano il sostantivo caffè batte per 94 a 67 coffee.
Come era naturale abbiamo cominciato con caffè, oggi proseguiamo con espresso. Da domani tutti i vocaboli in ordine alfabetico.

espresso

A a.
1 (celere, rapido) express; fast: treno espresso, express (o fast) train
2 (fatto apposta) made to order (pred.): caffè espresso, espresso (coffee); piatto espresso, dish made to order
B a. inv.
express; fast: consegna espresso, express delivery; francobollo espresso, express stamp; lettera espresso, express letter; special delivery letter (USA); servizio espresso, express service
C m.
1 (treno) express (train)
2 (caffè) espresso*
3 (lettera) express letter, special delivery letter (USA); (consegna) express delivery: mandare qc. per espresso, to send st. express (o by express delivery)
4 (francobollo) express stamp.

 

Per le osservazioni sulle definizioni dei vocaboli i lettori possono rivolgersi direttamente alla redazione de il Ragazzini e-mail lineacinque@zanichelli.it sito Web www.zanichelli.it

La parole del caffè in italiano e in inglese sono tratte il Ragazzini edizione 2006, dizionario Inglese-Italiano Italiano-Inglese. Questa edizione contiene oltre 400.000 voci e accezioni, oltre 6.000 neologismi, 3.000 verbi frasali e 120.000 termini specialistici, l’indicazione delle 4.300 parole inglesi più importanti.

Ingorgo all’Autogrill per un caffè gratis, ma l’iniziativa non ha inciso sulle statistiche delle vittime

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autogrill expo dufry
Il logo Autogrill

MILANO – Anche in autostrada ci si consola con un caffè. Meglio se gratis. Quello che, nelle notti di venerdì, sabato e domenica, gli autogrill hanno offerto agli automobilisti, in un tentativo di contrastare l’insorgere di colpi di sonno al volante. L’iniziativa è partita nel mese di novembre ma è già finita con capodanno, e così è tempo di bilanci.

Tutti soddisfatti: anche se questa promozione non ha scalfito le statistiche sugli incidenti stradali, a sentire i gestori delle aree di servizio il successo è stato grande.

Una sorpresa può esserlo per automobilisti molto distratti, vista l’imponente campagna pubblicitaria.

Gestori e utenti sono stati d’accordo sul fatto che l’iniziativa caffè gratis sia molto efficace nel migliorare il rapporto tra Autogrill e cittadini.

Anche se non sono mancati gli effetti collaterali: per qualche scherzo del destino, la notte di Natale un’orda di automobilisti ha invaso l’area di servizio di Campora Est, spinta anche dalla possibilità di approfittare della famosapromozione.

Il problema è che una sola persona si trovava in servizio in quel momento che ora racconta. «Una nottata da incubo». Il successo della tazzina omaggio è stato
accompagnato dal fiorire di una leggenda ad uso e consumo dei baristi di tutti gli
Autogrill.

Per esempio ci sono automobilisti che si sono presentati agli Autogrill per chiedere il caffè omaggio raccontando di aver preso l’autostrada apposta. Pagando il pedaggio.

De gustibus.

 

In Cina Starbucks ha vinto la sue guerra per il marchio: il giudice ha riconosciuto i diriti del colosso di Seattle

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brexit stabucks
Dietro il nome della catena, un'origine letteraria

SHANGHAI (Cina) – Vittoria in terra di Cina per Starbucks. Un giudice del tribunale di Shanghai ha sentenziato che una compagnia locale, la Xingbake Coffee, aveva violato i diritti di proprietà intellettuale che proteggono il marchio del colosso delle caffetterie.

In cinese Xingbake Coffee significa esattamente Starbucks e il marchio ricorda da vicino quello dell’azienda guidata da Howard Schultz.

La corte ha ordinato alla società cinese di pagare 500mila yuan o 61,900 dollari al gruppo americano e di cambiare la propria ragione sociale.

Shanghai Xingbake, che era stata denunciata da Starbucks nel 2003, sosteneva che il suo nome era valido perché era stato registrato nel 2000, prima che Starbucks ottenesse la versione cinese del suo marchio.

Starbucks invece è riuscita a dimostrare di aver provveduto a registrare sia il nome che il marchio in Cina già nel 1996. Starbucks conta su 8.700 negozi nel mondo e ben 300 in Cina dove punta ad arrivare a 3.000 entro la fine dell’anno in corso, dopo la prevista vittoria in tribunale.

Starbucks (il nome è preso da quello del compagno del capitano Ahab in Moby Dick di
Herman Melville), fondata nel 1971 a Seattle, è la più grande azienda mondiale per ciò che riguarda vendita al dettaglio e tostatura del caffè, per i quali si è ispirata all’espresso
italiano.

Possiede caffetterie in tutto il mondo e dichiara una clientela settimanale, in tutto il mondo, di 33 milioni di persone.

 

Fumo, il 10 gennaio, un anno di legge; Edi Sommariva (Fipe): “Impatto positivo”

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Divieto di fumo bulgaria
Divieto di fumo negli esercizi pubblici

MILANO – A dieci giorni dal primo compleanno della legge anti-fumo, Edi Sommariva, responsabile della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) traccia un bilancio della sua applicazione: «Se per alcune tipologie di locali ha determinato effetti economici pesanti – ha affermato – l’impatto generale è stato comunque positivo e ormai assorbito dal settore».

«L’impatto che la legge ha avuto sul mondo dei locali di ristorazione e intrattenimento – dice Sommariva – è stato in generale positivo e non si sono registrati particolari contraccolpi. Anche tra i clienti – ha aggiunto – il divieto di fumo nei locali è ormai accettato e non fumare è divenuto un comportamento diffuso e naturale».

Dunque l’impatto sembra essere stato assorbito senza traumi particolari, una volta scongiurato, grazie alla sentenza del Tar dello scorso giugno, il tanto contestato ruolo da sceriffo per i gestori che, in base alla legge, avrebbero dovuto denunciare gli avventori irrispettosi del divieto di accendere le sigarette. Il bando alle sigarette è ormai generalizzato anche se, ha aggiunto Sommariva, solo l’1% dei locali è riuscito ad attrezzare due sale distinte per fumatori e non fumatori: «Troppo costosi gli impianti di aerazione necessari e spesso insostenibili gli interventi edilizi richiesti, così la quasi totalità ha optato per il divieto di fumo nell’intero locale senza prevedere un’area per i fumatori».

ACQUA – Dilagano menù e consigli per l’acqua minerale E l’espresso italiano resta, anche in questa moda, il grandedimenticato In un libro 280 giudizi sulle diversità e il primo acqua bar apertio a Roma

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cervello bar acqua caffè

MILANO – Mentre rombavano i preparativi per il cenone di Capodanno e i trionfi di salumi, pat‚, lasagne, cotechini e lenticchie di mezzanotte, c’era chi si occupava dell’acqua. Nessuno del caffè: grande protagonista della notte, come sempre, quando si vuol tirare in lungo da svegli. Così un gruppo che si è autoproclamato

Progetto acque per le feste si è presentato così: «Chi ha a cuore il benessere dei propri ospiti, o dei clienti che hanno prenotato un tavolo a ristorante, non può esimersi dal proporre la giusta acqua che darà più gusto e digeribilità a ciò che abbonda sulla tavola».

I pionieri del progetto puntano “a valorizzare il mondo delle effervescenti naturali delle oligominerali italiane, insieme al patrimonio di storiche sorgenti, attraverso iniziative di analisi sensoriale delle acque e di degustazioni all’insegna della ricerca di odore, colore, e sapore nella bevanda che soltanto nei vecchi sussidiari non ha alcuna di queste proprietà”.

“Negli ultimi cinque anni sono aumentati gli acquisti di minerali in bottiglie (in modo inspiegabile, per le associazioni dei consumatori e chissà perché proprio soltanto in Italia dato che la cosiddetta acqua del sindaco è supercontrollata e sempre buona) – ha detto la biologa Gabriella Belisario – cresce l’interesse dei consumatori per ciò che distingue un’acqua dall’altra, per la capacità di esprimere il territorio attraverso specifiche componenti chimico-fisiche che ben raccontano le rocce e i sedimenti incontrati nel tragitto dalla falda alla sorgente.

Un territorio che consente poi armoniosi abbinamenti ai piatti locali e varietà nel piacere di dissetarsi, con la bevanda più eterogenea nella sua naturalezza. Le modalità di consumo delle acque considerate al plurale giungono ora a conferire lo status di consumatore a chi sceglie consapevolmente una particolare tipologia di questa bevanda e non la considera una semplice commodity per togliere la sete.

«Acqua delle Feste, che secondo il fondatore dell’Italian language intercultural alliance sbarcherà presto negli Stati Uniti, è un itinerario a più tappe alla riscoperta dell’elemento-alimento più vivo e semplice del nostro nutrimento che viene degustato in pubblico per far conoscere ciò che distingue un’acqua piatta, oligominerale, da un’effervescente naturale, e le specifiche capacità di dissetare, sgrassare, facilitare digestione e diuresi.

Il progetto è affiancato dal volume ‘Le acque minerali”, edito da Gribaudo, che raccoglie 280 giudizi di degustazione, praticamente un campione quasi totale delle acque del Paese, è stato presentato nel primo acqua-bar d’Italia, l’Acqua Negra, aperto nel cuore di Roma, a pochi passi dall’acquedotto Vergine.

“La possibilità di trovare un giusto connubio tra acqua e buona tavola è una buona notizia per chi cerca sollievo dopo l’abbuffata di fine anno – ha detto uno dei due autori del libro, Giulio Somma – e per gli astemi che finalmente potranno frequentare, come impone la moda, un corso di degustazione”.