MILANO – Caffè cultura – le parole del caffè – la rubrica realizzata a partire dalle definizioni del vocabolario Lo Zingarelli 2005, con la quale abbiamo passato in rassegna tutte le parole della lingua italiana collegate in qualche al mondo del caffè è terminata il 29 dicembre scorso.
È uscito intanto Lo Zingarelli 2006, che abbiamo già recensito e che utilizzeremo prossimamente per i vocaboli legati al the e al cacao.
Ora, sempre in collaborazione con la Casa editrice Zanichelli, stiamo esaminando i termini contenuti nel dizionario bilingue Il Ragazzini 2006.
Esaurite le parole italiane siamo passati a quelle inglesi, di cui riportiamo, ancora una volta in rigoroso ordine alfabetico, la traduzione con la relativa fraseologia.
to drip
1 gocciolare: Coffee is dripping from the pot, il caffè gocciola dalla caffettiera; The tap is dripping, il rubinetto gocciola
2 grondare: ‘Sweat dripped from their eyes, fell from their noses, ran into their mouths’ N. MAILER, ‘il sudore grondava loro dagli occhi, cadeva dal naso, e scorreva fin dentro la bocca’; The boy was dripping with sweat, il ragazzo grondava di sudore
Per le osservazioni sulle definizioni dei vocaboli i lettori possono rivolgersi direttamente alla redazione de il Ragazzini e-mail lineacinque@zanichelli.it sito Web www.zanichelli.it
NEW YORK – È morta all’età di 90 anni Rose Vesel Mattus, co-fondatrice della Haagen-Dazs, un marchio storico dell’industria americana del gelato, noto e apprezzato in tutto il mondo.
Nata da una famiglia ebraica di origine polacca trasferitasi negli Usa nei primi anni venti, la Vesel sposò Reuben Mattus nel 1936.
Verso la fine degli anni cinquanta, la coppia decise di imprimere una svolta all’attività di gelateria avviata dalla famiglia del marito.
La prima illuminante trovata di marketing fu quella di creare un nome di fantasia – Haagen-Dazs – dalla vaga assonanza nord europea, capace di evocare le produzioni di eccellenza d’oltreoceano: un modo per connotare il prodotto aiutando il suo posizionamento nell’alta gamma.
La seconda fu quella di promuovere capillarmente il nuovo marchio con delle azioni di direct marketing “ante litteram”, nelle quali la Mattus di rivelò insuperabile. Haagen- Dazs Inc è cresciuta sino a diventare un colosso industriale.
Rilevata nel 1983 dalla Pillsbury Co. è finita in seguita nella galassia Nestlé.
Nonostante soffrisse di diabete, la Rose Vesel Mattus non ha mai abbandonato, anche in tarda età, la sua passione per il gelato, in particolare per quello alla vaniglia.
Non appena vedeva nel frigorifero del gelato, le risultava difficile, nonostante le proibizioni dei medici, resistere alla tentazione di assaggiarne almeno un cucchiaio, ha raccontato la figlia.
“E considerando che è vissuta sino a 90 anni – ha aggiunto – non si può certo dire che il gelato le abbia fatto male!”.
ROMA – Per prevenire il diabete di tipo due è meglio iniziare la giornata con una tazzina di caffè piuttosto che un succo di frutta ricco di zuccheri.
La conferma giunge da uno studio compiuto dall’Università Johns Hopkins (Usa), pubblicato nel “American Journal of Epidemiology”.
Come ha spiegato la ricercatrice Nina Paynter, è possibile che alcuni componenti del caffè, come il magnesio e l’acido clorogenico, aiutino il corpo a regolare il livello di zucchero nel sangue.
Altri studiosi ritengono inoltre che il caffè renda il metabolismo più “snello” contribuendo a controllare il peso corporeo.
Valgono naturalmente le controindicazioni di sempre rispetto al consumo eccessivo di caffeina, comunque legato a una serie di effetti collaterali, primo fra tutti l’ipertensione.
SHANGHAI (Cina) – Buoni riscontri per il made in Italy dalla 15° edizione della “Food & Hotel China” svoltasi la scorsa settimana a Shanghai. La manifestazione, che si è conclusa sabato, ha cadenza annuale ed è dedicata all’esposizione di prodotti agroalimentari e di strutture e servizi alberghieri.
Erano presenti oltre 700 espositori, provenienti da più di 30 Paesi, distribuiti su una superficie complessiva di circa 30.000 mq. La Collettiva italiana ha occupato una superficie di 432 mq. ospitando 35 espositori. All’interno dell’area espositiva è stato realizzato un centro servizi, con la funzione di ospitare e orientare i visitatori stranieri e di fornire assistenza marketing e logistica agli espositori italiani.
La Cina costituisce al momento un mercato di nicchia per la nostra produzione agroalimentare, ma le prospettive, considerando la forte crescita economica e le dimensioni del paese, sono decisamente promettenti e le cifre appaiono sin d’ora decisamente rilevanti.
Nel 2005 le importazioni dall’Italia sono ammontate a circa 17 milioni di euro, pari a ben il 41% in più rispetto al 2004.. Il prodotto di punta rimane il vino (4,6 milioni di euro), che ha registrato, l’anno scorso, un incremento del 63% rispetto ai dodici mesi precedenti.
Straordinaria la crescita dell’olio d’oliva (4 milioni di euro, pari al 115% in più rispetto al 2004) divenuto il secondo prodotto alimentare italiano più esportato in Cina. Conferme importanti sono giunte anche da conserve e succhi vegetali, prodotti dolciari e pasta alimentare.
Di assoluto rilievo infine l’incremento delle esportazioni di caffè torrefatto che, con 1,1 milioni, hanno registrato nel 2005 una crescita a valore del 58% rispetto all’anno anteriore.
VARESE – Nel capoluogo lombardo e provincia l’espresso al bar continuerà a costare, anche nel 2007, 85 centesimi: prezzo invariato sul 2006.
Lo ha deciso il Consiglio Provinciale Fipe in una sua recente riunione. I
l prezzo dell’espresso al banco rimane dunque invariato, come chiaramente indicato ai consumatori sui nuovi cartelli, in fase di distribuzione in questi giorni, con l’elenco dei prezzi dei prodotti di caffetteria e bevande praticati dai pubblici esercizi del Varesotto aderenti alla Fipe.
Il presidente provinciale Giancarlo Vedovato ha sottolineato come tale decisione costituisca un significativo gesto di buona volontà da parte della categoria.
SAN PAOLO (Brasile) – Starbucks ha interpretato a modo suo l’invito del direttore esecutivo dell’Ico, International coffee organitation, di “aumentare il consumo del caffè nei Paesi produttori”.
E da ieri ha aperto la sue due prime caffetterie. Tra l’altro il Brasile non è più soltanto il primo produttore di Arabica e di caffè in totale, ma è già il secondo consumatore dopo gli Stati Uniti. Paese che il presidente Lula conta di sorpassare, almeno su questo fronte, nei prossimi anni. Già oggi il Brasile consuma il 13 per cento della sua produzione.
Per ora i locali saranno 2, in due dei centri commerciali più opulenti: Ritzy e Morumbi. I prezzi? L’espresso costa 2.8 reais (1,29 euro, la quotazione di ieri era di 1 euro=2.17 reais) e latte e cappuccino alto più di 5 reais ciascuno, (2,5 euro). Un dettaglio sul caffè venduto: 2 torrefatti di brasiliano e un menù completo da tutto il resto del mondo.
Ma il Brasile ha un altro aspetto d’interesse per gli investitori: rientra nell’ormai mitico gruppo del Paesi del Bric, Brasile, Russia, India e Cina dove tutto luccica e tutto sembra potersi trasformare in oro. Anche il caffè.
Infine uno sguardo dal Brasile all’Italia. Perché Starbuks, che non sbarcherebbe in Italia per i suoi prezzi troppo elevati per gli standard delle nostre caffetterie, offrirà l’espresso ai brasiliani, sia pure a quelli di fascia alta, ai ricchi, ad un prezzo doppio rispetto a quello cui sono abituati a pagarlo, anche se ultimamente alcune caffetterie alla moda hanno cominciato ad aumentare i prezzi pur partendo da una materia prima che, a maggior ragione in Brasile, costa pochissimo.
Tra gli obiettivi di Starbucks quello di portare le caffetterie rapidamente a quota 150, sullo slancio di un successo che si è già verificato di recente in Messico.
MILANO – Per tutta la giornata di ieri la sede del Consorzio Ese, in via Benedetto Marcello 63 è stata aperta per un incontro dedicato al mercato del caffè porzionato che è in fase di grande sviluppo in Italia e nel mondo, soprattutto in questi ultimi anni.
Sino a 5 anni fa, in questo mercato prevalevano soltanto alcuni grandi operatori che proponevano prevalentemente sistemi chiusi, proprietari. La stessa azienda cioè forniva macchina e caffé porzionato che funzionavano solamente insieme.
Il cliente così si trovava obbligato ad utilizzare soltanto ciò che gli veniva offerto, senza alcuna possibilità di scelta.
Oggi la situazione è cambiata. Accanto ai sistemi proprietari, che hanno continuato a proliferare, si sono affacciati sistemi semi aperti e completamente aperti come le macchine e le cialde a marchio Ese.
Oggi, quindi, il consumatore ha anche la libertà di combinare differenti marchi di caffè con differenti marche di macchine. Mettere chiunque (esperto e non) nelle condizioni di farsi un buon caffè è la chiave di volta della proposta Ese: liberi di scegliere e cambiare la marca di caffè a proprio piacimento e di avere il tipo di macchina che più piace. In modo semplice, pulito, efficace e, nel caso della cialda in carta, anche ecologico.
Il mercato del caffè porzionato sta vedendo da qualche tempo tassi di crescita anche a due cifre. In alcuni paesi, come la Francia, si è arrivati anche a tre cifre grazie alla scelta operata dalle catene di distribuzione di esporre macchina e cialda o capsula sullo stesso scaffale. Normalmente questo non avviene, perché il caffè è nel reparto alimentari, mentre la macchina è tra i casalinghi. In altre parole, questo è un mercato che, quando si semplifica la vita del cliente/consumatore, garantisce risultati più che eclatanti
Fatturato del mercato delle macchine espresso
Il valore del mercato delle macchine per caffé espresso nei 10 Paesi dell’Europa occidentale (Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito, Svizzera, Austria, Portogallo, Olanda, e Belgio, indagine svolta da Gfk marketing services per il Consorzio E.S.E.)
Il 2005 ha mosso un volume di oltre 3 milioni di macchine per espresso (3.269.547 pezzi).
Sommando questi volumi a quelli delle macchine per caffè filtro, si arriva a un totale di quasi 19 milioni di pezzi venduti nel 2005 nei paesi in esame, + il 5,5% sul 2004.
Le macchine per espresso contribuiscono alla costruzione del valore di questo mercato, con il 57,5% (€ 703 mio) del totale fatturato delle macchine, che è pari a 1.538,3 milioni di Euro (+ 11,8% rispetto al 2004). Ciò è dovuto ad un prezzo medio diverso per macchina: 42€ per le filtro verso 215€ per le espresso.
Volumi e fatturati delle macchine
Questi i volumi ed i valori delle macchine per espresso per singolo Paese:
Macchine per espresso Volume (,000 pz.) Valore (,000 €)
Francia 717,1 21,9% 112,1 15,9%
Germania 669,5 20,5% 265,8 37,8%
Italia 506,8 15,5% 67,5 9,6%
Spagna 308,1 9,4% 39,5 5,6%
Regno Unito 305,3 9,3% 29,4 4,2%
Svizzera 287,5 8,8% 68,4 9,7%
Austria 205,3 6,3% 74,5 10,6%
Portogallo 174,3 5,3% 23,0 3,3%
Olanda 49,8 1,5% 12,0 1,7%
Belgio 46,0 1,4% 11,0 1,6%
TOTALE 3.269,5 + 14,1% vs 04 703,5 + 9,1% vs 04
Ruolo rispetto al totale del mercato
A seconda dei paesi le macchine espresso svolgono un ruolo diverso sul totale mercato. In Italia rappresentano oltre il 90% del volume e in Svizzera oltre il 70%; invece in Olanda pesano il 7,5% e solo il 6,4% in Belgio.
Mercato macchine, il ruolo di quelle per espresso
% volume % valore
Francia 14,6 40,9
Germania 11,7 54,7
Italia 90,9 97,5
Spagna 34,6 76,2
Regno Unito 32,0 49,1
Svizzera 71,1 89,8
Austria 37,6 86,2
Portogallo 61,3 91,9
Olanda 7,5 24,8
Belgio 6,4 24,1
TOTALE 20,9 57,5
Come si nota da questa tabella, le macchine per espresso contribuiscono bene alla costruzione del valore del totale mercato.
Se in Italia, Portogallo, Svizzera ed Austria rappresentano la quasi totalità del fatturato complessivo, pure nei Paesi dove svolgono un ruolo minore (Belgio e Olanda) pesano quasi un quarto del suo valore.
Andamento del mercato del caffè porzionato: 1,4 miliardi di pezzi nel 2004
La continua crescita che mostra il mercato delle macchine espresso comporta un altrettanto progressivo allargamento del mercato del caffè porzionato Proprio a causa della moltitudine di operatori impegnati in questo specifico mercato, la rilevazione sull’andamento di questo segmento (anch’essa affidata a Gfk Eurisko) è ancora in corso e manifesta alcune complessità nella raccolta dei dati che saranno risolte a breve.
Per ora si può anticipare che in ogni comparto (carta, plastica e alluminio) così come nei sistemi sia aperti sia chiusi si rileva un solido e costante sviluppo sempre a due cifre.
E’ logico prevedere che i volumi e i valori registrati per il comparto macchine siano coerenti con l’utilizzo di un altrettanto significativo numero di cialde e capsule. Plastica e alluminio appartengono ai cosiddetti sistemi chiusi, mentre nella carta si è sviluppata maggiormente l’offerta di sistemi aperti, ovvero dove è il consumatore che sceglie liberamente (sistema Easy Serving Espresso).
I dati 2004 registravano vendite di 1,4 miliardi di porzioni di caffè, con un prezzo tra 20 e 40 centesimi per capsula o cialda.
I vari tipi di macchine espresso e i sistemi
I sistemi chiusi vedono un costante successo negli ultimi 3 anni e rappresentano ora quasi un quarto del mercato a volume (dall’11,5% del 2003 al 23,9 % del 2005) ed un quinto a valore (dal 15,5% del 2003 al 20% del 2005).
Il prezzo medio è sceso fortemente a partire dalla metà del 2004 contribuendo così all’allargamento delle vendite.
Anche le macchine a sistema aperto riprendono a salire fortemente nel 2005 (10,1%, rispetto al 6,7% del 2003) con una erosione di prezzo molto più modesta (6 % del 2005, rispetto al 4,6 % del 2003).
Le macchine super automatiche continuano la loro crescita (21,4% nel 2005, rispetto al 20,7% nel 2003) accompagnata da una buona tenuta del prezzo (53,9 milioni di euro nel 2005, contro i 50,9 del 2003).
I diversi settori del mercato nei differenti Paesi
L’importanza dei segmenti rispecchia specificità di abitudini nazionali spiccate: in Germania e in Austria la gran parte delle macchine vendute sono super automatiche (in fatturato questo segmento rappresenta l’80% del totale); in Belgio ed Olanda il grande successo di Senseo ha aperto la strada ai sistemi chiusi anche nel mercato dell’espresso.
Lo stesso si può dire della Francia, dove il consumatore ha accettato con grande favore il sistema porzionato (43,7% del mercato totale delle macchine espresso).
L’Italia in questo panorama fa mercato a sé e rimane ancorata al sistema tradizionale (64,4%).
E non bisogna dimenticare l’importante ruolo delle vendite dirette da parte dei produttori di macchine con sistema chiuso (Lavazza e Nespresso). Si può affermare che il mercato delle macchine per caffè ha avuto successo in tutta Europa, anche nei Paesi dove il caffè non è la bevanda tradizionale. E, tra i piccoli elettrodomestici, nel Natale 2005 è stato il regalo più “cool”.
Le considerazioni finali del consorzio Ese
Il mercato delle macchine per caffè rappresenta il 16% del totale piccoli elettrodomestici venduti in Europa (il secondo dopo gli aspirapolvere). Da anni è caratterizzato da una tendenza positiva legata ai forti investimenti da parte dell’industria sia di innovazione di prodotto sia in pubblicità.
Segnali di rallentamento si notano nel comparto più povero del mercato (filtro tradizionale), per il momento fortemente bilanciati dal successo delle nuove tecnologie (fondamentalmente il sistema chiuso e le super automatiche). L’emergere di Paesi nuovi per questo tipo di consumo sembra però assicurare una prospettiva positiva per i prossimi anni, purché supportata da continue pressioni sul consumatore.
SAN PAOLO (Brasile) – Nespresso comprerà in Brasile il 45% del caffè verde utilizzato per le sue cialde autoprotette di nuova generazione, quella che non si sa perché in Italia è sconosciuta.
Lo ha dichiarato il direttore generale Gerhard Berssenbrügge, parlando ai giornalisti in occasione dell’inaugurazione della prima boutique in America Latina: un locale di 450 metri quadrati che sorge in una delle zone più esclusive di San Paolo.
“Il caffè brasiliano presenta caratteristiche particolarmente adatte alla nostra produzione” ha dichiarato Berssenbrügge sottolineando come Nespresso abbia stipulato dei legami di approvvigionamento diretto pagando ai produttori dei prezzi superiori a quelli dello stesso commercio equo solidale.
Considerando gli standard di vita locali, i prezzi della boutique Nespresso della capitale paulista non sono certo popolari, ma sono alla portata del ceto medio.
Un espresso costa 4,50 reais (1,58 € /2,08 dollari) e per un cappuccino bisogna sborsare quasi il doppio. Le macchine da caffè vanno dagli 298,57 a 625,14 € (da 850 a 1.780 reais).
Da San Paolo, Berssenbrügge si è spostato a Buenos Aires dove ha aperto i battenti il primo locale della multinazionale svizzera in Argentina, uno dei Paesi del tea-mate, ma anche del caffè espresso italiano grazie a milioni di immigrati dal nostro Paese.
Intanto, mentre in tutto il mondo dilaga, adesso anche in America Latina, la cialdona autoprotetta, proposta nei ristoranti di lusso in eleganti scatole di legno, identiche a quelle dei sigari, e con i suoi sette colori differenti che indicano a prima vista il caffè contenuto, in Italia prosegue a colpi di giganteschi cartelloni la pubblicità alle preistoriche capsule in alluminio (che molti contestavano per il pezzetto metallico che si diceva potesse finire nella tazzina: ma la faccenda è stata azzerata dalle verifiche indipendenti) con il faccione di George Clooney.
E nelle due boutique italiane la cialda, che è tutt’altra cosa rispetto alla capsula, c’è soltanto per chi la chiede e per chi ha macchine comprate soltanto all’estero.
Domanda già posta alle signore di Nespresso ma rimasta sempre senza risposta: “Come mai la più consistente cialda, finalmente in regola con la norma dei 7,5 grammi di caffè per un espresso italiano e sconosciuta proprio in Italia?”.
Se nella fabbrica svizzera, dove è accentrata tutta la produzione mondiale, c’è ancora del macchinario da ammortizzare per il fisco elvetico, perché le capsule insistono soltanto sull’Italia?
BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – La Nuova Simonelli, azienda delle macchine professionali per caffè espresso, presenta oggi in sede il nuovo periodico aziendale che porta in testata il titolo Espresso ideas ed esce bilingue, italiano e inglese per essere diffuso gratuitamente in tutto il mondo.
A presentare la pubblicazione saranno Tonino Carino, capo redattore RAI, che interverrà con una relazione dal titolo “Espresso ideas di Nuova Simonelli: uno strumento di formazione aziendale, tecnica, economica e culturale” e Maurizio Ciaschini, preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Macerata, il quale si occuperà di “Comunicazione e tipicità nel mercato globale”.
“Nel cammino che ci attende desideriamo essere accompagnati anche da uno strumento comunicativo che – ha anticipato ieri Maurizio Giuli, direttore marketing di Nuova Simonelli – oltre a testimoniare la ricerca, l’innovazione e la qualità dei nostri prodotti, sia messaggero di tutti quei valori che l’industria italiana oggi è capace di trasmettere e che nel mondo trovano sempre più ampi apprezzamenti”.
Espresso ideas sarà il portavoce di Nuova Simonelli, dei suoi progetti e del suo quotidiano lavoro. Esperienza, tecnologia, innovazione, design, varietà e completezza della gamma prodotti sono le parole chiave di un’azienda che continua da 70 anni la sua missione di ambasciatore del caffè espresso nel mondo.
A questa nuova iniziativa iniziativa editoriale, coraggiosa perché rarissima di un settore che comunica pochissimo e male, facciamo i migliori auguri.
Nelle 122 pagine a colori e di grande formato oltre alla formidabile fotografia del direttore editoriale Maurizio Giuli (compliementi per l’iniziativa ma, soprattutto, per il coraggio di apparire in un settore di ombre) troviamo una buona metà del giornale (che avrà periodicità semestrale, pratica da gestire per un azienda che non si occupa di giornali ma ha deciso di fare tutto in proprio) occupata da un ottimo catalogo aziendale.
Ottimo sia per la grafica moderma di Mirta Cuccurugnani sia perché la cadenza di espresso ideas consentirà alla Nuova Simonelli di aggiornare continuamente la comunicazione cui tiene di più (quella sil prodotto, e ci mancherebbe) puntando di volta in volta su aspetti diversi. E con il catalogo dinamico potrà ogni volta aggiornarsi e aggiornare i prodotti anche se questi ultimi saranno sempre gli stessi. Un’ottima scelta.
Valida anche la carrellata storica sui modelli passati della Nuova Simonelli, a cominciare dalla 1936, la progenitrice creata dal nulla da Orlando Simonelli proprio nel 1936. In genere i costruttori di macchine affidano le loro vanità a libri di stampo e stazza bancari (quelli che si cerca disperatamente di avere ma poi ci si guarda bene dal leggere).
Nuova Simonelli traccia una nuova strada dove l’immagine di grande formato si sposa con sintetiche didascalie che dicono tutto e si fanno leggere.
Nuova Simonelli, come tutte le aziende intelligenti, sa anche guardare fuori dal prioprio cancello. Ed ecco le quattro pagine dedicate ad un mito italiano che vince: la Ducati. Prima sulle piste della MotoGP con Loris Capirossi e Troy Bayliss, ma anche sui mercati di tutto il mondo con un prodotto Made in Italy che vince anche sul desing e va che è una bellezza. E parlare di un riconoscimenti per la Ducati Hypermotard prima di analogo premio per un prodotto della scuderia, la Microbar, la dice tutta del disincanto e dell’onestà che hanno animato la redazione di questo primo espresso ideasasa a E, nell’edizione di lunedì, passeremo ad un esame critico.
Ormai lanciata espresso ideas prende il largo con le sezioni dedicate alla comunicazione (la pubblicità dell’Aurelia, declinata in modo intelligente, senza dirsi bravi), alla tecnologia (avremmo preferito, più correttamente per la lingua italiana, leggere tecnica: la tecnologia è materia di studio, tutto il resto è pura tecnica) con pezzi sulla casa domotica e una interessantissima sezione dedicata al tema della caldaia: tante domande per conoscerla meglio.
Il parere del progettista. Senza paura di svelare segreti aziendali, con la evidente consapevolezza che certe cosa le sanno fare soltanto a Belforte sul Chienti.
Buona la sezione dedicata al Wellness (e perché non benessere, almeno in italiano?) con un fondamentale articolo dedicato al barista e al suo stress. Affaticamento e tensione dietro un sorriso sempre cordiale. Seguito da un pezzo altrettanto valido sull’ergonimia: il perfetto equilibrio tra uomo macchina e ambiente.
Naturale, ma non sforzato il pezzo sulla Aurelia, la macchina ergonomica per caffè espresso della Niuova Simonelli. Coraggioso e corretto chi l’ha scritto. Mai si legge, anche se in alcuni passaggi avrebbe potuto, siamo stati i primi siamo i più bravi, nessuno ha questa caratteristica.
Segue il capitolo sulle professioni: a scuola di assaggiatori di caffè espresso, per conoscerlo meglio, apprezzarne le qualità. Ricavarne benefici e piaceri. Diventare consumatori più attenti. Chiude la sezione prodotto dedicata all’Appia a un gruppo. Infine la gerenza: una pagina intera dove c’è tutto.
A questo punto se vi è venuta voglia di leggere espresso ideas non dovete fare altro che inviare una email a n.simonelli@nuovasimonelli.it.
MILANO – Caffè cultura – le parole del caffè – la rubrica realizzata a partire dalle definizioni del vocabolario Lo Zingarelli 2005, con la quale abbiamo passato in rassegna tutte le parole della lingua italiana collegate in qualche al mondo del caffè è terminata il 29 dicembre scorso. È uscito intanto Lo Zingarelli 2006, che abbiamo già recensito e che utilizzeremo prossimamente per i vocaboli legati al the e al cacao.
Ora, sempre in collaborazione con la Casa editrice Zanichelli, stiamo esaminando i termini contenuti nel dizionario bilingue Il Ragazzini 2006. Esaurite le parole italiane siamo passati a quelle inglesi, di cui riportiamo, ancora una volta in rigoroso ordine alfabetico, la traduzione con la relativa fraseologia.
to decaffeinate decaffeinare; decaffeinizzare: decaffeinated coffee, caffè decaffeinato decaffeination
Per le osservazioni sulle definizioni dei vocaboli i lettori possono rivolgersi direttamente alla redazione de il Ragazzini e-mail lineacinque@zanichelli.it sito Web www.zanichelli.it
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