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Caffècultura: la parola di oggi è: gaelic

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Il Ragazzini 2006 per Caffè cultura

MILANO – Caffècultura – le parole del caffè – la rubrica realizzata in collaborazione con la Casa editrice Zanichelli, sta esaminando le parole contenuti nel dizionario bilingue Il Ragazzini 2006 che hanno un riferimento con il caffè.

Esaurite le parole italiane siamo passati a quelle inglesi, di cui riportiamo, in ordine alfabetico, la traduzione con la relativa fraseologia.

Gaelic gaelico (anche la lingua)

NOTE DI CIVILTÀ: Gaelic: il gaelico, lingua di ceppo celtico, si divide in tre varietà principali: Irish Gaelic (gaelico irlandese), Scottish Gaelic (gaelico scozzese) e Manx Gaelic (gaelico dell’Isola di Man).

Le prime due, soprattutto quella irlandese, sono ancora usate: in passato hanno rischiato di scomparire, ma oggi si assiste a una loro rinascita e il loro insegnamento viene promosso in molte scuole.

Nell’Isola di Man, invece, il gaelico sopravvive solo artificialmente, perché l’ultimo parlante madrelingua è morto nel 1974

Gaelic coffee = Irish coffee Irish # (sport) Gaelic football, football gaelico.

Per le osservazioni sulle definizioni dei vocaboli i lettori possono rivolgersi direttamente alla redazione de il Ragazzini e-mail lineacinque@zanichelli.it Web www.zanichelli.it

In Israele più caffè espresso di qualità dall’Italia, ma i prezzi alti rischiano di lanciare imitazioni locali

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Chicchi di caffè torrefatto

TEL AVIV – L’Italia è tra i principali fornitori d’agroalimentare per Israele, ma visti i prezzi delle nostre produzioni le imitazioni locali hanno sempre più successo.

Nei primi otto mesi del 2006, il saldo import-export è risultato positivo per oltre 4 milioni di euro, anche se le esportazioni sono calate del 2% rispetto allo stesso periodo del 2005.

Per rafforzare la nostra presenza su questo mercato, tra i più ricchi del Medio Oriente, lo sportello commerciale unico di Tel Aviv (Camera di commercio italiana Israel-Italia, ambasciata d’Italia e Ice) ha partecipato con uno stand a Israfood, la più importante fiera israeliana dell’industria alimentare che si è tenuta questa settimana a Tel Aviv.

La Camera di commercio italiana Israel-Italia fa notare che i prodotti che esportiamo maggiormente sono i dolci, 19% del totale, seguiti dalla pasta, dalla biscotteria e dal caffè.

Il mercato israeliano è quindi alla ricerca di prodotti finiti e di qualità. Ma il costo, a volte elevato, rende difficile la diffusione su larga scala, confinando alcuni nostri prodotti alle cucine dei ristoranti più elevati e agli scaffali di non molti negozi.

Le classi meno abbienti si indirizzano quindi verso surrogati locali.

Tuttavia tra i prodotti che registrano un notevole aumento delle esportazioni troviamo proprio il caffè torrefatto.

Caffè Nero: la catena britannica passa a Rome Bidco per 225 milioni di sterline

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Brexit Una caffetteria Caffè Nero
Una caffetteria Caffè Nero

MILANO – La catena di caffetterie britannica Caffè Nero ha annunciato di aver accettato un’offerta da parte della Rome Bidco per un valore di 335 milioni di euro.

La società ha accettato il passaggio per fornire una maggiore flessibilità nella gestione per perseguire le sue strategie di espansione.

Intanto, il titolo Caffe Nero che è quotato alla borsa di Londra si è allineato al prezzo offerto con un rialzo dell’1,9%.

Borsa del caffè: a New York il Nybot approva la fusione con Ice e il passaggio al tutto elettronico

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NEW YORK – Il mercato delle materie prime, dove tra l’altro viene trattato il caffè Arabica ha preso una decisione molto importante. Infatti ha approvato con una maggioranza schiacciante, 93% dei voti, la fusione con la finanziaria Ice che ha acquisito il Nybot lo scorso settembre per circa 1 miliardo tra denaro e azioni.

L’operazione si chiuderà nei primi giorni del 2007.

L’acquisizione segna il trionfo del commercio elettronico nei mercati a termine delle materie primei.

Intercontinental Exchange è elettronico, mentre il Nybot è passato ai computer soltanto di recente.

Abbracciamoci per Emergency, solidarietà al Bar Bar di Roma

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Logo Emergency
Il logo di dell'organizzazione Emergency

ROMA – Grande serata di solidarietá a Roma. Domani l’evento animato dalla musica di Dj Tuppi B e Dj Papaceccio dalle ore 22 presso il locale cult Bar Bar di via Ovidio 17.

Un’occasione di incontro in cui i partecipanti potranno attraverso le competenze di Fabrizio Dalle Piane vivere un’esperienza che va oltre il semplice abbraccio, assistendo alla sua Hug Performance, sperimentando «le culle che raccolgono» o l’empatia di brevi massaggi cranio-cervicali.

Il ricavato della serata sará devoluto al Centro maternitá Emergency di Anabah in Afganistan. L’ospedale fornisce assistenza qualificata e gratuita alle partorienti e ai neonati. Questo in un’area dell’Afganistan che registra uno dei tassi di mortalitá materno-infantile più alti al mondo.

Tra gli organizzatori della serata Federica Morrone, autrice del libro citiamo Regaliamoci la pace , scritto con Tiziano Terzani.

Per mangiare un terzo degli italiani sceglie il bar (31%), secondo l’indagine Ismea ACNielsen

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crisi fuoricasa al bar per un terzo degli italiani
I consumi fuori casa come procederanno nel prossimo futuro?

MILANO – Circa un terzo degli italiani consuma un pasto completo quando pranza fuori casa per motivi di lavoro o di studio. La cifra, individuata da un’indagine Ismea AcNielsen sui consumi extradomestici nel 2006, segna una calo del 13% rispetto allo scorso anno.

Nel complesso, secondo la ricerca, sono quasi 18,5 milioni le persone che hanno pranzato almeno una volta fuori casa per ragioni di lavoro.

Cresce quindi la domanda di piatti unici, come panini o tramezzini (31%), pizza (29%) o insalate (19%), preferiti soprattutto dalle generazioni più giovani.

Anche per questo, sempre secondo l’indagine Ismea AcNielsen cambiano i luoghi dove viene consumato il pranzo fuori casa, con l’affermarsi di bar e snack-bar (31%) rispetto ai ristoranti (24%), pizzerie (23%) o mense (18%).

Training center Lavazza, al via nuovi corsi di formazione top level

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Training Center lavazza
Training Center Lavazza - l'aula sistemi di estrazione -

TORINO – Lavazza da via ai nuovi corsi di formazione top level preso il suo Training Centre. Nato nel 1978 come Centro Studi e Ricerca sul Caffè e Scuola Bar, il Training Centre Lavazza si è sviluppato in questi tre decenni fino a diventare un network mondiale, con oltre 30 centri di formazione presenti, attraverso una rete capillare, nei cinque continenti; una struttura che ha accolto, nel solo 2006, quasi 20.000 tra giornalisti, opinion maker, professionisti e semplici appassionati, per fornire loro una formazione completa sul mondo del caffè.

Il Training Centre Lavazza è, a tutti gli effetti, una vera e propria Accademia del Caffè, che vanta collaborazioni prestigiose e che incarna in pieno la filosofia Lavazza presidiando una storia e una tradizione ultrasecolare ma con un occhio puntato al futuro e alla sperimentazione, cercando sempre di innovarsi e di spostare sempre un po’ più in là l’orizzonte.

Alla vigilia del ventesimo compleanno il Training Centre Lavazza rinnova la propria offerta con i nuovi corsi di formazione “Top Level”, che saranno tenuti da docenti qualificati ed esterni all’azienda e rivolti a Baristi (proprietari e banconisti caffetteria), Chefs, Giornalisti e opinion leader.

L’offerta dei corsi “Top Level” è varia e articolata, affrontando temi diversi tra loro ma volti ad una formazione completa per i professionisti del bar e della ristorazione, dalle normative sanitarie alla gestione del bar, dal marketing alla creatività. I corsi prenderanno il via il 18 gennaio 2007 e si terranno presso il Training Centre Lavazza di Torino affrontando temi quali: Marketing Attivo e visual merchandising al Bar, La gestione operativa del Bar, La normativa HACCP, Il Flair nella caffetteria, Il Bere miscelato dell’espresso (v. in allegato il dettaglio)

Per informazioni sui costi dei corsi Top Level, sulle date e sulle prenotazioni contattare: Lavazza Training Centre,
Strada Settimo 410 – 10156 TORINO – ITALIA
tel. +39.011.2398525 fax +39.0112398038,

e-mail: training@lavazza.it

CALENDARIO CORSI TOP LEVEL 2007 TRAINING CENTRE LAVAZZA TORINO

Corso

Docente

Date 2007

Marketing attivo e visual merchandising del bar

G. Pini

15-16 febbraio / 16-17 aprile 27-28 giugno

La gestione operativa del bar

G. Pini

6-7 marzo / 17-18 maggio

La normativa dell’HACCP

E. Garavello

18 gennaio / 22 marzo / 24 maggio

Il flair nella caffetteria

S. Pampalone S. Rimondi

7 febbraio / 8 maggio / 14 giugno

Il bere miscelato dell’espresso

P. Cucchi

23 febbraio / 3 aprile / 20 giugno

Corso di “Marketing Attivo e visual merchandising al Bar”
Durata: 2 giorni
Destinatari: Proprietari di Bar o Ristoranti, Responsabili punto vendita, imprenditori del settore Sede: Training Centre Torino
Relatore: Giacomo Pini -Gp Studios-
Costo: 600 € (+ IVA 20%)

Il corso è orientato allo sviluppo di metodologie innovative volte ad aumentare il volume d’affari del Bar e a incentivare la fidelizzazione del cliente attraverso un approccio più emotivo e relazionale. Il Marketing attivo e il visual merchandising rappresentano i nuovi elementi che permettono al barista di avere un approccio e una visione imprenditoriale della propria attività. L’esposizione logica di un prodotto, l’allestimento degli spazi e dei materiali attirano maggiormente l’attenzione del consumatore e incentivano gli acquisti. I partecipanti lavoreranno in aula con metodo di formazione frontale, case history, esercitazioni individuali e di gruppo. Il corso si rivolge ad imprenditori del settore Bar, capoBarman, responsabili di gestione bar.

Argomenti:
– Il Marketing orientato all’azienda bar: principi di base
– Efficacia delle strategie di Marketing
– Impostazione di un piano di Marketing
– Il visual merchandising: che cos’è, a cosa serve e quanto serve
– Le strategie per dare la massima visibilità del prodotto
– La resistenza al prezzo da parte del cliente
– Vendere un emozione e non un prodotto
– Tecniche di comunicazione e vendita
– Fidelizzazione della clientela
– Analisi della concorrenza e strategie di differenziazione
– Esercizi pratici: il marketing mix, proposte alternative di prodotto e creare una relazione

Corso “La gestione operativa del Bar”
Durata: 2 giorni
Destinatari: Proprietari di Bar o Ristoranti, Responsabili punto vendita, imprenditori del settore Sede: Training Centre Torino
Relatore: Giacomo Pini -Gp Sudios-
Costo: 600 € (+ IVA 20%)

Un corso intensivo focalizzato su tutti gli aspetti operativi-gestionali che caratterizzano l’attività di un Bar, con particolare attenzione all’aspetto risorse umane, punto di partenza per il successo di un’attività commerciale.
Un corso per imparare una metodologia di lavoro volta a evindenziare e ottimizzare alcune aree critiche: sprechi giornalieri di prodotto, metodi di analisi per la determinazione e il controllo dei costi. Inoltre verranno affrontati i temi relativi agli elementi di base per poter lavorare con un budget e la costruzione di un business plan. I partecipanti lavoreranno in aula con metodo di formazione frontale, case history, esercitazioni individuali e di gruppo. Il corso si rivolge ad imprenditori del settore Bar, capoBarman, responsabili di gestione bar.

Argomenti:

– La gestione del personale, il sistema di reclutamento attraverso una semplice ed efficace selezione guidata.
– L’aspetto formativo: linee guida per un servizio di qualità
– Gestire l’approccio al banco: corretta organizzazione e relazioni d’impulso

– Come creare la rotazione delle merci e il ciclo di vita del prodotto
– Il Food & Beverage cost: a cosa serve e come si calcola
– Elementi economici di base: il punto di pareggio, budget di previsione
– Aumentare l’offerta ottimizzando i costi
– Orientamento dell’offerta in funzione del target di clienti, tipologia di locale, fasce orarie
– Organizzare la piccola ristorazione: creare un offerta personalizzata, utilizzo delle matrici di lavoro – Ottimizzare la produzione: comparare le rese medie tra tipologie di prodotti
– Esercizi pratici: impostare un offerta di Food & Beverage (menù), calcolo dei costi dei principali prodotti venduti all’interno del Bar
Corso “La normativa dell’Haccp”
Durata: 4 ore

Destinatari: Banconisti-Proprietari pubblici esercizi-Responsabili punto vendita Sede: Training Centre Torino
Relatore: Emanuele Garavello – Consulenza e Formazione S.r.l-
Costo: 200 € (+ IVA 20%)

Con la sigla HACCP viene indicata una metodologia operativa di autocontrollo per la prevenzione e la riduzione dei rischi durante i processi di preparazione e conservazione dei cibi e delle bevande. Applicata a tutto il settore alimentare, dalle industrie ai pubblici esercizi, è una metodologia riconosciuta a livello internazionale e obbligatoria nei Paesi dell’Unione Europea e negli Usa.

Lo scopo dell’haccp è quello di produrre e somministrare alimenti igienicamente idonei al consumo umano.
Obiettivo del corso è fornire conoscenze pratiche sulla normativa e predisporre un’adeguata documentazione relativa al sistema di autocontrollo, al fine consentire agli operatori dei pubblici esercizi di lavorare nel rispetto delle norme igienico- sanitarie vigenti durante la produzione di cibi e bevande, la conservazione delle materie prime, la sanificazione degli ambienti e delle attrezzature. Nella realtà del bar,l’Haccp si traduce in tutto ciò che riguarda la preparazione e la somministrazione di espresso, cappuccino, ricette della caffetteria tradizionale e non, panini, piatti freddi o caldi.

A seguito della partecipazione al corso viene rilasciato ai partecipanti un certificato che in alcune Regioni ha valore sostitutivo del Libretto sanitario.

Argomenti:

– Definizione dell’haccp e analisi della normativa
– Concetto di autocontrollo
– Compilazione e gestione del dossier di autocontrollo
– Gestione del manuale di autocontrollo e di corretta prassi igienica – Piani di autocontrollo

Corso “Il Flair nella caffetteria”
Durata: 1 giorno
Destinatari: Banconisti
Sede: Training Centre Torino
Relatore: Silvio Pampalone e Stefano Rimoldi -Il Mago di Oz Bartending School- Costo: 150 € (+ IVA 20%)

Calendario: contattare il Training Centre Lavazza (training@lavazza.it ) per conoscere le date del corso.

Il Flair è la più moderna e spettacolare tecnica di bartending applicata al bere miscelato.
Importata dagli Usa, ha lo scopo di ottimizzare i tempi di preparazione, gli spazi in cui si opera e di controllare i costi di gestione con un conseguente aumento della redditività.
Espressione artistica della professionalità e delle tecniche di lavoro del bartender, il Flair combina velocità di preparazione e costanza qualitativa del prodotto a creatività, tecniche acrobatiche e intrattenimento nella preparazione e nel servizio.
Il Flair con Lavazza trova applicazione anche nel mondo della caffetteria creando valore aggiunto per un servizio innovativo e di qualità. Durante il corso, di una giornata, l’obiettivo è quello presentare le tecniche di base, di “free pouring” e bartending applicato alla caffetteria con esercitazioni pratiche.

Argomenti:

– Il Bartender e il Bar-back
– Organizzare per ottimizzare
– Le attrezzature
– Tecniche di preparazione e mescita
– Preparazione contemporanea di più drink
– Drink alla moda: Mojito, Negroni e Americano. Long Island – Basi e regole del Working Flair
– Il Flair nella caffetteria

Corso “Il bere miscelato dell’espresso” Durata: 1 giorno
Destinatari: Proprietari e Banconisti Sede: Training Centre Torino

Relatore: Pierluigi Cucchi -docente Fipe- Costo: 150 € (+IVA 20%)

Articolato in sessioni teoriche e pratiche, il corso si propone di fornire conoscenze di base del “mondo del bere miscelato”: materie prime alcoligene, conoscenza dei cocktail classici, adattabilità dei prodotti e dosi di miscelazione. Particolare attenzione viene rivolta alla capacità di proporre non solo cocktail internazionali ma anche nuovi drink come quelli a base di caffè.

La versatilità di questo prodotto è una grande risorsa economica per chi, oltre all’utilizzo classico, offre ai clienti il caffè come “bevanda”. Così facendo si aprono nuove e interessanti nicchie di mercato.La diversificazione delle proposte apre in tal modo nuove e interessanti nicchie di mercato.

Argomenti:

-Attrezzature:bicchieri, mixing glass e shaker -Abbinamento dei diversi prodotti -Fermentazione e distillazione
-Tecniche di miscelazione

-Creatività nel bere moderno -Caffè e dintorni

L’editoriale del numero di dicembre 2006 del NOTIZIARIO TORREFATTORI mensile del Gruppo Triveneto Torrefattori Caffè La relazione-bilancio di fine anno del Presidente del GTTC co.dr. Giorgio Caballini di Sassoferrato

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Conte Giorgio Caballini consorzio
Il Conte Giorgio Caballini di Sassoferrato

L’editoriale del numero di dicembre 2006 del NOTIZIARIO TORREFATTORI mensile del Gruppo Triveneto Torrefattori Caffè. La relazione-bilancio di fine anno del Presidente del GTTC conte dottor Giorgio Caballini di Sassoferrato

Egregi colleghi , soci ordinari e soci sostenitori, anche il 2006 si avvia al termine ed è allora venuto il momento di fare un bilancio di queste 365 pagine di vita trascorse, un bilancio naturalmente visto dalla nostra ottica di torrefattori, dal nostro mondo vivacizzato dalla caffeina e dal meraviglioso aroma che si sprigiona prepotentemente dal piccolo chicco di caffè durante la tostatura e continua poi la sue magiche, lente ed aromatiche emissioni nella confezione, sua profumata prigione.

Certamente non potrò, in poche righe, riassumere un anno intero ma mi limiterò ad alcune considerazioni, ad alcuni commenti sia generali che specificatamente attinenti al nostro settore.

Iniziando dall’origine, ossia il mondo dei caffè crudi, posso solo osservare che noi tutti siamo stati attori passivi ed abbiamo subito impotenti la grande volatilità dei prezzi, in particolare del caffè Robusta, che ci ha lasciati tutti esterefatti.

L’aumento della domanda da parte dei giganti asiatici, da parte dell’est Europa ed anche degli stessi paesi produttori, una produzione inferiore alle previsioni e, infine, un problema sorto nella fase di stivaggio nei magazzini di Trieste su un elevato quantitativo di Robusta, hanno fatto intuire alla speculazione, cavalcata con successo dai fondi di investimento, che avrebbe potuto esserci un deficit dell’offerta rispetto alla domanda.

Così abbiamo dovuto assistere ad una fiammata dei prezzi, di fatto non determinata dalla legge della domanda e dell’offerta, ma alimentata dalla speculazione e da una grande prevalenza di operazioni effettuate in borsa (sui “futures”) nonostante un normale movimento dei sacchi di caffè trattati sul mercato reale.

Tale anomala situazione sta lentamente rientrando essendo prossimi i nuovi raccolti nel sud est asiatico, ragion per cui i fondi di investimento lasciano la presa per andare a “mordere” laddove trovano nuova polpa, nuove sorgenti da sfruttare e prosciugare.

Quanto successo è comunque un chiaro segnale di quello che in futuro ci potremo aspettare. Infatti, i grossi movimenti di capitali concentrati nei fondi sono sempre alla ricerca di nuovi guadagni cosicché il caffè è e sarà sempre una delle prede più ambite.

Ritengo quindi, purtroppo senza tema di essere smentito, che il mondo del crudo sarà caratterizzato da una sempre maggiore instabilità dei prezzi all’origine con oscillazioni via via crescenti.

Passando alla successiva fase dei consumi, non posso che constatare che continuano le tendenze degli anni precedenti ovvero: stabilità del settore alimentare, leggero calo nei pubblici esercizi, aumento nel vending ed aumento sostenuto nelle esportazioni.

In tema di prezzi, mi corre altresì l’obbligo di rilevare che nonostante l’aumento del crudo e delle sempre più pressanti spese generali solo una parte dei maggiori costi ha potuto essere coperta dal modesto aumento dei prezzi di vendita.

Inoltre, la scarsa considerazione della qualità da parte di molti esercenti improvvisati, la globalizzazione del mercato, la non sempre positiva influenza della “Rete” (internet) e, infine, la scarsa professionalità che da più parti si manifesta fanno sì che spesso l’arma vincente della qualità venga sacrificata per il miraggio del facile ed immediato guadagno foriero invece, a breve termine, di calo della clientela e conseguente calo dei consumi in generale.

Ricordiamoci cari colleghi che la qualità è la nostra arma vincente e che solamente con un buon prodotto riusciremo ad aumentare i consumi non solo dei nostri clienti ma del caffè in generale.

Quanto successo negli anni passati negli U.S.A. ci può servire da esempio: lì infatti grazie agli specialty coffee stanno oggi risalendo la china.

Ma permettetemi ora di ampliare l’argomento facendo alcune considerazioni generali. Il 2006 è certamente stato un anno in cui è aumentata l’insicurezza di tutti: troppi sono i focolai accesi, troppo poca la ragionevolezza e troppa la povertà di molta parte del mondo con conseguenti migrazioni di milioni di diseredati, troppo il fanatismo religioso di pochi che fa apparire minoranza quella immensa maggioranza religiosa che subisce.

Limitando questa mia riflessione alla nostra bella e meravigliosa Italia, debbo nuovamente lamentarmi di alcune decisioni prese dal nostro governo.

A fronte della positiva e prevista riduzione del cuneo fiscale sono stati presi molti altri provvedimenti che, sinceramente, non vedo come possano essere considerati di aiuto alla nostra economia.

Ne elenco alcuni: la quota terreno nei fabbricati determina minori ammortamenti e, quindi, minore propensione agli investimenti; la deducibilità dell’avviamento dell’azienda elevata da 10 a 18 anni è un altro grosso disincentivo agli investimenti; la mancata detraibilità dei costi relativi all’utilizzo della autovetture a fronte di un parziale recupero dell’IVA appare inammissibile.

Perché dobbiamo sostenere dei costi e non possiamo detrarre le spese? cambiare le regole con effetto retroattivo (01.01.2006) viola palesemente lo Statuto del contribuente; la tassa di soggiorno è assurda per un paese come l’Italia dotata per sue bellezze di una naturale vocazione turistica.

Già prima di questa deprecabile decisione l’Italia, nel settore turismo, è stata superata da Paesi come la Spagna e la Francia che, certamente, non possono competere con tutto quello che il nostro ha da offrire.

La tassa di soggiorno inoltre, incredibilmente, colpisce in via percentuale molto di più i locali a basso prezzo rispetto alle sistemazioni a 5 stelle. (Ho appena appreso che è stata, almeno provvisoriamente, soppressa).

E’ pur vero che una Finanziaria la liquidità da qualche parte la deve recuperare ma, senz’altro, i sistemi dovevano essere più pratici, pragmatici e meno demagogici.

Queste considerazioni sono il frutto di osservazioni fatte nel momento in cui i sopramenzionati provvedimenti erano quelli da me descritti. La situazione però è in continua evoluzione; il governo è prigioniero, ostaggio di sé stesso ed opera in una fase in cui tutto ciò che viene detto e fatto oggi, domani potrà essere inghiottito dalle sabbie mobili della politica e poi di nuovo rigettato, rinnovato, espulso come da un geyser in altre mille variabili forme.

Cari colleghi, ho paura di avervi dipinto un quadro abbastanza fosco ma non dubitate in quanto noi italiani abbiamo molte risorse ed ogni qualvolta ci siamo trovati in difficoltà abbiamo saputo rimboccarci le maniche e rovesciare a nostro favore la situazione.

Lo possiamo fare, ne abbiamo i mezzi, ne abbiamo la capacità, il gusto l’intelligenza e la furbizia. Per queste nostre doti siamo invidiati ed ammirati in tutto il mondo e, allora, perché mai non dovremo riuscire a risalire la china?

Concludendo con questo auspicio, con gli auguri per le prossime Festività e per un proficuo 2007, colgo l’occasione per ringraziare per la Sua preziosa e fattiva collaborazione il segretario del Gruppo sig. Antonio Franciosa, il Consiglio Direttivo e porgo a Voi tutti i miei più cordiali saluti.

Il Presidente Giorgio Caballini di Sassoferrato

Scrive Gia Luigi Nora: dalla notizia alla tecnica e alla cultura

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assaggio del caffè Retrogusto corpo La copertina del libro manuale di Gian Luigi Nora della Aziende Riunite caffè di Milano
La copertina del libro manuale di Gian Luigi Nora della Aziende Riunite caffè di Milano

Cartella n° 41 (la prossima puntata sull’edizione di lunedì 18 dicembre di Comunicaffé)

Scrive Gian Luigi Nora
già Quality control DTP delle Aziende Riunite Caffè di Milano

CARTELLA n° 41 – 3° parte — L’Assaggio del caffé Valutazione sensoriale del caffé

I gesti fisici che applicheremo all’analisi sensoriale del caffè, come l’odorare, sorbire, deglutire, saranno esagerati rispetto gli stessi gesti che pratichiamo normalmente per bere e mangiare, ma per questo vi è una precisa ragione.

Esagerando tali gesti fisici, si riesce a saturare il maggior numero possibile di terminali nervosi, il che ci porta a recepire una sensazione più completa del sapore.
Il ciclo dell’assaggio consiste in sei tappe:

1. Fragranza

In primo luogo si determina la “fragranza”: come abbiamo menzionato in precedenza, si collocano 10 grammi di caffè appena macinato nella tazzina per gli assaggi. Immediatamente si odorano energicamente i gas dei composti aromatici che il CO2 (anidride carbonica) libera e porta con se al momento della rottura delle cellule durante la macinatura.

Le caratteristiche della fragranza indicheranno la tendenza che avrà il sapore: una fragranza dolciastra è indice di sapori aciduli, mentre una fragranza pungente o acre ci porterà verso sapori pungenti o molto marcati.

2. Aroma

Il secondo passo ci porta a controllare l’aroma dell’infuso che, come abbiamo spiegato in precedenza, si prepara versando acqua a prima bollitura sulla polvere di caffè appena macinata. Lasciamo la polvere del caffè a bagno per 2-3 minuti e vedremo formarsi una cappa che coprirà tutta la superficie della tazza.

Procederemo agitando il liquido con l’apposito cucchiaio per gli assaggi e, con una aspirazione prolungata e profonda, convoglieremo vigorosamente fino alla cavità nasale i gas che si sono formati a causa dell’elevata temperatura dell’acqua. Questa azione di aspirazione ci può dare una misura della personalità aromatica del campione, che può variare dal fruttato all’erboso, dal terroso al cioccolatoso, allo speziato ecc.

Avendo ogni caffè un suo “ventaglio” tipico di caratteri aromatici, l’esperienza nell’assaggio renderà possibile alla nostra memoria olfattiva di catalogare ognuna delle distinte caratteristiche che ci permetteranno di distinguere i vari tipi di caffè.

3. Sapore

Continuando, passeremo all’assaggio vero e proprio del caffè appena preparato, utilizzando lo speciale cucchiaio per gli assaggi a forma di piccolo mestolo. Porteremo il cucchiaio davanti alle labbra ed assorbiremo con forza il liquido in esso contenuto facendolo filtrare con forza tra i denti incisivi.

Questa brusca aspirazione, oltre ad ossigenare il liquido lo spargerà sul palato e sull’intera superficie della lingua, così tutti i terminali dei nervi sensoriali saranno simultaneamente reattivi alle sensazioni di dolce, salato, agro e amaro, ottenendo così una completa modulazione del sapore.

Dato che la temperatura influenza il modo in cui si percepisce lo stimolo al sapore, localizzandone il punto di provenienza può facilitarne la sua identificazione. Infatti la temperatura diminuisce la dolcezza degli zuccheri, mentre l’acidità li localizza inizialmente solo sulla punta della lingua con una sensazione pungente.

Al fine di poter dare una valutazione più omogenea, consideriamo utile mantenere e far ruotare in bocca il liquido per 2-3 secondi. Questo accorgimento ha la funzione di far abbassare la temperatura e di meglio saturare le papille gustative, offrendoci così la possibilità di scoprire non solo i sapori fondamentali ma anche i secondari.

E’ utile rammentare che i sapori base percepiti attraverso la lingua sono:

4. L’olfatto

Analizzate l’infuso di caffè con l’olfatto simultaneamente al suo sapore. L’aspirazione dell’infuso tramite la superficie della lingua, produce una aerazione che causa la trasformazione in gas di alcuni componenti organici presenti nel liquido. L’energica azione di assumere (succhiare) l’infuso, porta questi gas alla cavità nasale. L’accertamento simultaneo del sapore (liquido) e dell’odore (vapori), rivelerà il “flavour” speciale del campione di caffè che stiamo analizzando.

Gian Luigi Nora

Info: info@riunitecaffe.com

(la prossima scheda sarà pubblicata lunedì prossimo lunedì 18 dicembre).

Caffècultura: la parola di oggi è fresh

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Il Ragazzini 2006 per Caffè cultura

Caffècultura – le parole del caffè – la rubrica realizzata in collaborazione con la Casa editrice Zanichelli, sta esaminando le parole contenuti nel dizionario bilingue Il Ragazzini 2006 che hanno un riferimento con il caffè.

Esaurite le parole italiane siamo passati a quelle inglesi, di cui riportiamo, in ordine alfabetico, la traduzione con la relativa fraseologia.

fresh

1 fresco; recente; nuovo; vigoroso; in forza; vivace, gagliardo (di vento); fatto di fresco: fresh vegetables, verdura fresca; fresh from the oven, fresco di forno; a fresh spring day, una fresca giornata di primavera; a fresh wound, una ferita recente; fresh-air (agg.), (che si svolge) all’aria aperta, all’aperto # fresh baked bread, pane fresco (o di giornata) # fresh breeze, vento teso # fresh-cut flowers, fiori freschi # (naut.) fresh gale, burrasca moderata # fresh-ground coffee, caffè appena macinato # (fin.) fresh money, denaro fresco # fresh off the press, fresco di stampa # (fam. spec. USA)

Per le osservazioni sulle definizioni dei vocaboli i lettori possono rivolgersi direttamente alla redazione de il Ragazzini e-mail lineacinque@zanichelli.it Web www.zanichelli.it