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David Veal è il nuovo direttore esecutivo di Scae

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david Veal Scae
David Veal direttore esecutivo Scae

LONDRA – Scae, Speciality coffee association of Europe, ha annunciato che ha nominato David Veal suo nuovo direttore esecutivo. Veal, che ha maturato un’esperienza di 28 anni nel settore del caffè nel Regno Unito, è stato direttore di Acs Coffee Service (poi ceduta al gruppo tedesco Tchibo) prima di eseguire per 17 anni una sua attività commercio di caffè speciali all’ingrosso, Caffè Sienna, poi entrato nel gruppo belga Miko Caffè.

Come ex presidente della Standards Beverage Association britannica, del Regno Unito, Veal è stato membro Scae per sette anni, e si è impegnato oltre che come giudice nel campionato baristi UK, come membro del Comitato UKBC.

Commentando la sua nomina Mr Veal ha detto: “Essendo stato coinvolto per 28 anni in un settore che amo, sono lieto di avere ora l’opportunità di impegnarmi ancora di più per Scae, che ritengo è l’organismo più influente nel mercato del caffè”.

Ed ha aggiunto: “La mia nomina avviene in un momento particolare. Spero di incontrare nuovi amici e di far diventare la Scae ancora più importante in futuro”. Mr Veal prende il posto occupato dal 2005 da Mick Wheeler ora andato in pensione.

La scheda sintetica di Scae

Scae, associazione caffè speciali d’Europa, è un organismo che riunisce membri di oltre 70 Paesi.ommercio del caffè, con membri in oltre 70 paesi.

Scae comunica ai suoi membri gli ultimi sviluppi nel settore dei caffè speciali, si dedica alla formazione professionale e ai programmi di certificazione, organizza visite nei luoghi di origine del caffè.

E’ un’autorità riconosciuta da organizzazioni governative sui temi della qualità del caffè. Per ulteriori informazioni sulla associazione basta visitare il sito.

Stima Conab: previsti incrementi nei principali stati produttori di caffè

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Conab produzione Brasile
Il logo di Conab

MILANO – Sarà comunque un raccolto da record, anche se inferiore al suo potenziale iniziale, quello che il Brasile prevede per l’annata entrante. Lo sostiene la prima stima ufficiale di Conab, diffusa ieri mattina dal ministero dell’agricoltura di Brasilia, secondo la quale la produzione si attesterà nel 2012/13 tra i 48,97 e 52,27 milioni di sacchi da 60 kg (per un valore mediano pari a 50,61 milioni) nettamente al di sopra dunque del raccolto record di 48,48 milioni di sacchi registrato esattamente 10 anni fa.

La stima Conab

Come osserva Conab nel capitolo introduttivo del report che accompagna la stima, la produzione brasiliana ha segnato nelle ultime 4 annate positive (vedi tabella soprastante) un andamento costantemente al rialzo, che riflette i miglioramenti nelle metodologie agronomiche e la crescente meccanizzazione delle attività.

La stima Conab ritiene che il prossimo raccolto possa essere compreso tra i 48,966 e i 52,272 milioni di sacchi in crescita rispettivamente – a seconda che si consideri il limite inferiore o superiore della stima – del 12,6% o del 20,2% rispetto al dato di 43,48 milioni di sacchi registrato nel 2011/12, a sua volta da record per un anno negativo del ciclo biennale.

La produttività media è stimata tra i 23,63 e i 25,23 sacchi/ettaro. La stima della produzione di arabica è compresa tra i 36,4076 e i 39,02 milioni di sacchi; quella di robusta tra i 12,5581 e i 13,2517 milioni di sacchi.

Una crescita della produzione

A tali dati corrisponde una crescita della produzione degli arabica compresa tra i 4,2191 e 6,8315 milioni di sacchi e dei robusta compresa tra 1,2624 e 1,956 milioni di sacchi. L’area coltivata risulta pari complessivamente a 2,3513 milioni di ettari, in crescita del 3,21% rispetto al 2011 e si concentra principalmente negli stati di Minas Gerais (1,2088 milioni di ettari, prevalentemente di arabica) ed Espírito Santo (493.700 ettari, di cui 305.400 di robusta).

La produzione del Minas Gerais è stimata in 26.335.499 di sacchi, con un margine di stima in più o in meno del 3,01% e una produttività media di 25,84 sacchi/ettaro. La variazione positiva (considerando il valore medio della stima) è del 18,73% rispetto al 2011/12 e del 4,69% rispetto al 2010/11.

L’incremento produttivo avrebbe potuto essere maggiore in assenza delle avversità climatiche che hanno colpito alcune regioni dello stato nell’arco dell’inverno e della primavera 2011, il cui impatto è tuttora in via di valutazione da parte degli specialisti di Conab e verrà più precisamente quantificato nelle prossime stime. Nel Cerrado Mineiro, l’incremento produttivo previsto è nell’ordine del 40% per una produttività media del 32,88 sacchi/ettaro contro i 24,85 del 2011. Da registrare anche una significativa espansione delle aree in produzione (+5,8%).

Il potenziale produttivo

Nonostante la siccità prolungata, le grandinate e le gelate occorse a giugno e luglio e le forti escursioni termiche notturne registrate in alcuni periodi, le regioni del Sul e Centro Oeste de Minas vedranno crescere la loro produzione del 24,86% rispetto al 2011 e 3,35% rispetto al 2010, con una produttività attestata a 25,62 sacchi/ettaro (20,67 nel 2011).

A limitare il potenziale produttivo, oltre ai fattori climatici, è stata anche una parziale inversione del ciclo biennale registrata in alcune zone, nonché i programmi di rinnovo colturale in atto.

L’invertirsi del ciclo biennale appare ancora più marcato nella Zona da Mata, dove ricorrerà, a tutti gli effetti un anno negativo, e la produzione diminuirà del 2,6% rispetto all’anno precedente, con un livello di produttività, viste le premesse, che Conab considera comunque “straordinario” (23,12 sacchi ettaro contro i 24,18 dell’annata trascorsa) La produzione dell’Espírito Santo si attesterà tra gli 11,642 e 12,478 milioni di sacchi, con un dato medio di 12,06 milioni di sacchi, di cui 2,810 (23,3%) di arabica e 9,250 (76,7%) di robusta.

In crescita il raccolto di conillon – stimato tra gli 8,9744 e i 9,5275 milioni di sacchi (rispettivamente +5,6% e +12,2% rispetto agli 8,494 milioni di sacchi del 2011), con elevati livelli di produttività (33 sacchi/ettaro) resi possibili dai forti investimenti degli ultimi anni.

Ben diversa la situazione per quanto riguarda gli arabica, la cui produzione subirà un calo stimato tra il 4,2% e il 13,3% rispetto all’annata precedente imputabile all’andamento climatico sfavorevole, ma anche all’invecchiamento degli arbusti e all’arretratezza del comparto, che si riflettono sui bassi indici di produttività (appena 16 sacchi/ettaro).

L’analisi Conab

La variazione positiva più spettacolare rispetto al 2011 è prevista nello stato di San Paolo, dove Conab – nonostante le difficoltà incontrate nell’elaborazione della stima, causa i ritardi nel ciclo vegetativo – si sbilancia a prevedere un incremento compreso tra il 40,7% e il 55,2%, per una produzione che potrebbe raggiungere i 4,83 milioni di sacchi.

Nello stato di Bahia è previsto un incremento compreso tra il 13,8% e il 20,9% cui contribuiranno soprattutto gli arabica (+26,4% e +22% rispettivamente nelle regioni del Cerrado e del Planalto), mentre la crescita dei robusta darà più contenuta (+5%), per effetto dei forti interventi di rinnovo e potatura, destinati comunque a dare i loro frutti negli anni a venire.

Nel Paraná, le stime elaborate da Conab in collaborazione con le istituzioni locali prevedono un raccolto grosso modo in linea con quello del 2011, mentre sarebbe lecito attendersi, al ricorrere di un’annata positiva, un incremento di almeno il 20%. A spiegare questo risultato, all’apparenza deludente, concorrono varie ragioni, tra cui: l’andamento migliore del previsto del raccolto precedente, le gelate occorse a fine giugno, il regime irregolare delle precipitazioni e le forti escursioni termiche registrate nel periodo primaverile.

Va detto inoltre che è in atto una profonda ristrutturazione del comparto, che dovrebbe contribuire in futuro a far crescere in misura rilevate le rese, grazie alla razionalizzazione e alla modernizzazione delle tecniche agronomiche.

Positive, infine, le previsioni per lo stato di Rondônia, secondo produttore nazionale di robusta, dove si prevede un incremento compreso tra 26,8% e il 32,0% legato soprattutto a fattori ciclici. Nonostante la forte crescita sull’anno anteriore, i livelli di produttività rimangono tra i più bassi del paese.

 

La fondazione dell’Europa attraverso il caffè: ecco come è andata questa storia

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bar Gran caffè Gambrinus storico
Un'immagine storica del Gran caffè Gambrinus di Napoli

MILANO – La tavola, o il caffè, sono sempre stati i luoghi della parola, dove si sono rotte o aggiustate le cose: discusso animatamente, trovato un accordo, aperte lacerazioni. Però di solito il mangiare o il bere insieme ha indotto a fraternizzare, a confrontarsi, ma per trovare un punto d’incontro. Carlo Dossi, nelle Note azzurre (num. 4589) racconta: “Ai tempi di Cattaneo fu fatta la pace tra classici e romantici e per celebrarla si bandì un gran banchetto in cui intervennero i caporioni delle due scuole, e in cui i piatti alternavansi nei due stili.”

L’importanza del caffè nella storia

“Dopo un gigot classico veniva p. es. una mondeghiglia romantica, dopo una semplice sleppa di manzo classico un pasticcio di Strasburgo romantico, dopo un sorbetto di pura crema classico, un sorbetto punch romantico”.

Incontrarsi al caffè ha significato condividere col luogo anche idee e interessi. Anche oggi al caffè non si va semplicemente per sorbire un aperitivo da soli, ma per berlo insieme. Solitudine e silenzio non s’addicono a quel luogo.

Al caffè il tempo scorre conversando: è sempre stato il luogo della parola (così come la taverna era il luogo del chiasso festoso e della trasgressione linguistica, dove le parole e il vino, diceva Manzoni parlando di Renzo alla ” ‘luna piena’, scorrevano ‘senza misura né regola’), il luogo della discussione, della ragione, dei regolari contrapposto agli irregolari dell’osteria.

In questo luogo d’incontro, annotavano i fratelli Verri fondatori della celebre rivista settecentesca Il Caffè, ci si scambiano idee, si trovano i giornali, “In essa bottega, chi vuol leggere, trova sempre i fogli di Novelle Politiche”, trova “Il Giornale Enciclopedico, e l’estratto della Letteratura Europea, e simili buone raccolte di Novelle interessanti, le quali fanno che gli uomini che in prima erano Romani, Fiorentini, Genovesi, o Lombardi, ora si e no tutti presso a poco Europei”.

La fondazione dell’unità europea

George Steiner ha scritto che l’unità europea si è fondata nei caffè metropolitani, in questi ambienti cosmopoliti, caldi di legni e di stucchi e di specchi. Così come hanno contribuito a unire (o a dividere) l’Italia.

Nel periodo rivoluzionario a Torino i giacobini si trovavano alla Taverna della Giamaica, al Caffè ‘d Catlina o al Marsiglia. Roberto D’Azeglio, l’8 febbraio 1848, al caffè Nazionale di Torino aveva letto agli amici, prima dell’affissione in pubblico, il proclama di Carlo Alberto. In città c’erano caffè frequentati dai conservatori, altri soltanto dagli innovatori.

Illuminismo, Romanticismo, Risorgimento, Futurismo e Avanguardie hanno trovato nei caffè italiani di un tempo il luogo in cui discutere ed elaborare le idee.

I macchiaioli, artisti e patrioti, si sono sempre incontrati al Michelangiolo di Firenze, in via Larga, ora via Cavour. Fonte: Tuttolibri di sabato 8 gennaio. Per saperne di più cliccare qui.

Aumento del prezzo del caffè a Livorno: ora costa 1 euro

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Il prezzo del caffè al bar

LIVORNO – Caffè mio, quanti mi costi! Da pochi giorni molti bar e caffetterie livornesi hanno dovuto alzare il prezzo della bevanda scura più amata portando il costo a un euro. A far levitare il prezzo della bevanda di 10 centesimi, passando da 90 centesimi a un euro, l’aumento, già dal mese scorso, del costo del caffè al chilo che gli esercenti acquistano dalle varie case di produzione.

Aumento del prezzo del caffè a Livorno

C’è già chi in città si è adeguato al cambiamento e chi invece cerca ancora di resistere al rincaro. Tutto dipende dal tipo di caffè che viene acquistato dal titolare del bar, spiegano alcuni esercenti.

Il costo del caffè, infatti, può variare da 10 euro fino a 30 euro al chilo. E in molti bar il cappuccino è passato da 1.10 euro a 1.20 euro, il caffè decaffeinato da 1 euro a 1.10 e il cappuccino decaffeinato da 1.20 a 1.30.

Insomma, per i livornesi il caffè da oggi in poi potrebbe risultare un po’ più amaro, rispetto al solito, o forse sarebbe meglio dire più salato.

Coffee Board of India rivela le previsioni per il prossimo anno

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coffee india
Il logo di Coffee Board India

MILANO – Il Coffee Board of India annuncia le previsioni per l’anno in corso. La stima post-monsone colloca la produzione del terzo produttore asiatico poco al di sotto della soglia delle 300 mila tonnellate, in calo del 3% circa rispetto a quanto indicato nella stima post-fioritura. Sul dato incide principalmente l’andamento inferiore alle previsioni che si è avuto nel Karnataka, massimo stato caffeario indiano (dal quale proviene mediamente circa il 70% circa della produzione del paese) e, parzialmente, nel Kerala.

Le previsioni di Coffee Board India

Analizziamo i dati nel dettaglio servendoci anche della tabella sottostante. Il raccolto 2010/11 è stimato ora in 299 mila tonnellate, contro le 308 mila indicate nella stima post-fioritura (-2,92%), con le produzioni di arabica e robusta stimate rispettivamente in 95 mila e 204 mila tonnellate, in calo, nell’ordine, del 4,52% e del 2,16% rispetto alla stima precedente.

Previsioni pessimistiche per tutti e tre i distretti del Karnataka, con un ridimensionamento più marcato delle stime per quanto riguarda il Chikmagalur (-3.350 tonnellate ossia il 4,36% in meno), dove sono ritoccate al ribasso sia le cifre degli arabica (-5,90%) che dei robusta (-2,70%), e il Kodagu (-2,93%) e dall’Hassan (-2,93%).

Le variazioni negative più rilevanti si osservano nelle zone di Balehonnur (-9,40%), Gonibeedu (-7,33%), Aldur (6,80%) Mallandur (-6,06%) Giris (-4,23%) e Mudigere (-4,12%) per quanto riguarda il distretto di Chikmagalur; Sanivarasanthe (-9,45%), Napoklu (-7,38%%), Gonikoppal (5,27%) and Suntikoppa (-3,67%) per il Kodagu; nonché Rayarkoppal (-11,76%), Yeslur (-8,18%) e Sakleshpur (-4,69%) per l’Hassan.

Tra le cause citate dal Coffee Board, la normale caduta di una certa percentuale di drupe durante il periodo monsonico, ma anche le piogge atipiche e persistenti che hanno imperversato a ottobre e novembre.

Condizioni monsoniche più favorevoli hanno caratterizzato invece il Kerala, dove la produzione è stimata ora in 64.700 tonnellate (-1,63% rispetto alla stima post-fioritura), con variazioni negative concentrate nei distretti di Wayanad (-1,76%) e Travancore (-1,22%).

Correzioni solo marginali nel Tamil Nadu, dove gli effetti della ciclicità negativa sono stati computati già nella precedente stima, rispetto alla quale il dato sulla produzione è ritoccato al ribasso di sole 25 tonnellate.

Nelle aree non tradizionali (Andhra Pradesh, Orissa e regione di nord est) la stima post-monsone indica un dato di 6.010 tonnellate, con un calo dell’1,48% rispetto alle 6.100 tonnellate della stima post-fioritura.

Intanto in Vietnam operazioni di raccolto prossime alla conclusione

Si avviano a conclusione le operazioni di raccolto in Vietnam, che hanno registrato una consistente accelerazione nelle ultime settimane, dopo il ritardo forzato imposto dalle sfavorevoli condizioni meteo di ottobre e novembre.

I trader locali attendo l’immissione nel mercato del grosso della produzione prima di perfezionare le loro stime per l’anno in corso, ma confermano sostanzialmente sin d’ora le loro previsioni iniziali di un raccolto attestato attorno ai 20 milioni di sacchi confutando dati più pessimistici circolati nelle ultime settimane.

I prezzi rimangono intanto vicini ai livelli massimi degli ultimi due anni e mezzo. Il prezzo di riferimento per i robusta nella regione di Dac Lak ha subito una lieve flessione nella seconda metà della settimana trascorsa, ma a detta di vari produttori esso potrebbe tornare a salire a breve spingendosi sino in area 40.000 dong/kg.

Il Brasile lancia la campagna per promuovere il consumo di caffè tra i giovani

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La bandiera del Brasile

MILANO – Si chiama Incrível Café (l’Incredibile Caffè) – nome che fa probabilmente il verso al celebre “Incredibile Hulk” – la mascotte-supereroe protagonista della campagna  omonima varata dal governo brasiliano per incoraggiare il consumo di caffè tra i più giovani. Finanziato con 2 milioni di reais dal fondo per la tutela dell’economia del caffè, dipendente dal minagricoltura, il progetto ha come target la fascia adolescenziale e preadolescenziale.

Il progetto del Brasile per promuove il caffè tra i più giovani

Obiettivo: mettere in evidenza i benefici di un consumo moderato di caffè (massimo due tazzine al giorno, mescolate al latte e assunte preferibilmente durante le ore diurne per non disturbare il sonno) descrivendo la bevanda come un eccellente stimolante, che conferisce “umore ed energia”.

La prima fase della campagna pubblicitaria – con spot sulle principali reti televisive in chiaro – si è svolta tra il 20 e il 27 dicembre.

La seconda partirà nelle prossime settimane. Incrível Café si colloca nel solco di analoghe iniziative condotte nell’arco del decennio passato per promuovere il consumo di caffè tra gli alunni delle scuole pubbliche.

Tra queste spicca il progetto di educazione alimentare Café na Merenda, Saúde na Escola, lanciato dall’Abic (l’associazione del Brasile dell’industria del caffè) nel 2007, volto a divulgare i benefici del caffè nella prevenzione delle malattie e nel miglioramento dell’apprendimento scolastico.

Il Congresso nazionale brasiliano approva l’Accordo Internazionale del Caffè

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La bandiera del Brasile

MILANO – Con il decreto legislativo n. 806, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 dicembre scorso, il Congresso nazionale brasiliano ha approvato il testo dell’Accordo Internazionale del Caffè (Ica 2007), sottoscritto dal Brasile nel 2008.  “Lo scenario del mercato internazionale del caffè si dimostra positivo: il via libera all’accordo da parte del Congresso nazionale garantisce la continuità delle azioni dell’Ico e ci mette inoltre in condizione di indicare il prossimo direttore esecutivo di questa entità” ha dichiarato il segretario alla produzione e l’agroenergia del minagricoltura Manoel Bertone.

Manoel Berton crede che la ratifica dell’accordo costituisca un’ulteriore buona notizia per i produttori, dopo la recente ammissione del Brasile tra le origini accettate all’Ice di New York.

L’Accordo Internazionale sul Caffè

Al momento è tuttora vigente l’Accordo Internazionale sul Caffè del 2001 (Ica 2001), la cui validità è stata prorogata di un anno ancora, con decorrenza 1° ottobre 2010, mediante la risoluzione 444 adottata dal Consiglio Internazionale del Caffè il 21 settembre scorso, nel corso della sua 105a sessione.

Questa ulteriore proroga di determini si è resa necessaria poiché alla data sopra indicata non erano ancora stati raggiungi i requisiti richiesti per l’entrata in vigore dell’Accordo. Secondo le disposizioni dell’art. 42, l’Accordo entra in vigore a titolo definitivo quando “hanno depositato i loro strumenti di ratifica, di accettazione o di approvazione governi firmatari che detengono almeno due terzi dei voti dei membri esportatori e governi firmatari che detengono almeno due terzi dei voti dei membri importatori, calcolati al 28 settembre 2007”.

A seguito delle dimissioni rassegnate, lo scorso settembre dal direttore esecutivo Ico Néstor Osorio, il Consiglio ha nominato facente funzioni ad interim – per il periodo 1º novembre 2010 – 30 settembre 2011 – il Capo delle operazioni dell’Ico, il brasiliano José Sette, e ha fissato contestualmente termini e condizioni di nomina del nuovo direttore esecutivo.

Un ex promotore finanziario decide di aprire un bar: ecco la sua lettera

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Un caffè di qualità in tazzina

LA STORIA – Il sito www.bluerating.com ha diffuso una lettera scritta da un ex promotore finanziario che ha deciso di cambiare radicalmente la sua vita e aprire un bar. La lettera, dai toni ironici e provocativi, esprime tutta la felicità  dell’ex consulente. Proponiamo di seguito il testo.

La lettera dell’ex promotore finanziario

“Cari colleghi di tutta Italia, vi comunico che dopo l’ultima esperienza di banca ho preso una santa decisione: aprire un bar elegante nella mia città dove posso vendere cose concrete e fare felice la gente che entra per gustare caffè, dolci, rosticceria ecc. E nel frattempo mi girano giornalmente i soldini. Basta con queste reti, basta con banche a cui devi dare il pizzo per collocare strumenti finanziari, basta dire: bisogna investire nel lungo periodo, tanto loro anche se i mercati crollano ci guadagnano lo stesso con il management e a voi danno le briciole. Rendetevi conto che vendete solo emozioni, almeno nell’immobiliare come investi tanti anni fa Silvio Berlusconi, lasciate contenti i clienti che se crolla il mercato gli resta il mattone.”

L’ex promotore conclude: “Io cerco 2 banconisti a stipendio e non a provvigioni, ripeto stipendio 1800 euro netti al mese più tredicesima, chi vuole può contattarmi, non vi chiederò mai di mettervi una divisa, la divisa è per i militari e per i promotori finanziari. Colleghi pensateci prima che restate fregati”.

Tra le innovazioni più interessanti del terzo millennio spicca il brunch Nescafé: ecco lo studio di Meta Comunicazione

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Logo Nescafé
Il logo Nescafé

MILANO – Dal tanto temuto avvento del terzo millennio sembrano passati secoli, proprio perché in questi primi dieci anni sono innumerevoli i cambiamenti, le innovazioni, vere e proprie rivoluzioni che hanno modificato drasticamente il modo di vivere degli Italiani. E se a primeggiare è sicuramente la tecnologia (89%) che ha subito incessanti trasformazioni anno dopo anno, non mancano brand e marchi che hanno saputo modificare lo stile di vita anche in settori come l’alimentazione e la gastronomia (75%), il mondo del divertimento e del tempo libero (67%), la moda (63%) e, infine, il modo di informarsi, conoscere e apprendere (61%).

I brand più amati dagli italiani: ecco lo studio di Meta Comunicazione

Ma quali sono i meccanismi per cui un marchio è diventato capace di aver rivoluzionato un decennio? Secondo gli italiani, più che l’imporsi come status symbol (58%), è stata fondamentale la forza con cui ha mutato il proprio stile di vita (65%), rendendola più facile e comoda (56%) e fornendo alternative divertenti e mai viste prima (52%).

Per il 75% degli italiani, infatti, i marchi che hanno saputo rinnovare sono garanzia di continuo cambiamento anche in futuro perché testimoniano una propensione alla novità e al “domani” (81%) che include non solo nuovi prodotti ma veri e propri stili di vita innovativi (67%).

Ma quali sono i brand più rivoluzionari? Nella speciale classifica ecco spiccare la Apple, grazie all’iPod, all’iPhone e all’iPad; la Ryanair con i suoi viaggi low-cost.

Il food-fenomeno brunch di Nescafé

Ma anche Nescafé con il food-fenomeno brunch. È quanto emerge da uno studio di Meta Comunicazione condotto attraverso un monitoraggio di 500 siti internet e blog italiani e dei principali social network per sondare il giudizio sui marchi più rivoluzionari degli ultimi 10 anni.

Se è scontato che i protagonisti della tecnica siano il mondo Apple alla rinascita della radio con Tivoli Audio sino al successo del 3D al cinema con Avatar, è interessante esaminare il successo dell’idea del bruch lanciata da Nescafè ha cambiato la domenica di molti italiani, mentre l’energy drink della Red Bull e il commercio equo-solidale di FairTrade hanno imposto nuovi stili di vita.

Anche l’alimentazione e il modo di consumare i cibi ha subito un drastico cambiamento negli ultimi dieci anni.

A partire dal brunch, il food-fenomeno che, sbarcato a Milano nei primi anni ’90 grazie all’intuizione di Nescafé, emblema del caffè lungo, ha conquistato l’intera Italia, imponendosi come il nuovo modo di mangiare della domenica e non solo, ed entrando persino nelle case degli italiani.

A testimoniarlo anche l’ultimo libro dal titolo “Storie di brunch” del giovane chef Simone Rugiati che racconta il suo viaggio all’interno delle comitive e delle famiglie che, ognuna con il suo stile di vita, fa del brunch un punto di riferimento sulla propria tavola.

Da notare che il brunch proposto dall’azienda Nescafé si è piazzato terzo in classifica con l’85% di percentuale di risposte affermative alla domanda “Reputi X con i prodotti X un marchio rivoluzionario dei primi dieci anni del 2000?”.

E’ stato battuto soltanto da Apple e Ryanair ma precede Facebook, Wikipedia, i negozi di confezioni H&M, Red Bull e altri.

Ultima rivoluzione gastronomica è quella del commercio equo e solidale che, a piccoli passi, ha trovato spazio anche nella grande distribuzione italiana, facendosi conoscere al grande pubblico. Un nome su tutti: FairTrade.

Nescafé Dolce Gusto lancia “Piccolo” per San Valentino

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Logo Nescafé
Il logo Nescafé

MILANO – Nescafé Dolce Gusto festeggia anche quest’anno gli innamorati proponendo la perfetta idea regalo per stupire la propria metà. È la “Piccolo” che con i suoi 28 cm di altezza e i suoi colori è infatti un vera e propria “miniatura da collezione” che coniuga il puro design alla praticità e alla funzionalità.

La proposta di Nescafé Dolce Gusto per San Valentino

In ben due varianti di rosso, colore metafora del cuore, dell’amore e della passionalità, la “Piccolo” mantiene le sue qualità e la sua immagine e per, San Valentino, si trasforma in un originale e moderno Cupido.

Sorprendere il proprio amato o la propria amata con un regalo che coniuga design, innovazione, modernità è adesso possibile. Un oggetto che arreda, senza dimenticare praticità e funzionalità, vero simbolo per chi ama circondarsi di oggetti comuni, da utilizzare tutti i giorni, che siano allo stesso tempo delle vere opere d’arte.

Regalare alla propria dolce metà la “Piccolo” è un modo semplice per rendere il proprio amore protagonista di dolci e golose pause da vivere insieme. Dotata di una stravagante personalità e forza espressiva, misteriosa ed intrigante con la sua curiosa silhoutte, con le sue linee e forme molto particolari stimola l’immaginazione richiamando alla mente il profilo di un piccolo pinguino, di un passerotto o di un birillo.

E’ quindi perfetta per personalizzare con stile ed originalità ogni ambiente diventando un irrinunciabile oggetto del desiderio.

Tratto caratterizzante, oltre alla forma, è il colore. E se il rosso è il classico colore simbolo dell’amore, Nescafé Dolce Gusto regala quest’anno la possibilità di scegliergliene anche l’intensità.

Le versioni di “Piccolo”

Infatti, ad accompagnare le versioni Bianco, Nero e Arancione, propone la versione Rosso brillante, simbolo di un amore nuovo, sbarazzino, allegro e molto passionale e la versione Rosso ciliegia per chi vive una storia d’amore già consolidata dove la comprensione, la fiducia, il rispetto e la sintonia fanno da padroni.

La cura del design e l’innovazione tecnologica, fanno di “Piccolo” la macchina da caffè ideale che trova spazio in ogni luogo: dall’appartamento in città, all’ufficio o ovunque si preferisca. Compatta nelle dimensioni ma potente nelle prestazioni, la Piccolo è infatti un capolavoro di stile e tecnologia che nulla ha da invidiare alle macchine espresso da bar.

Anche Piccolo entra a far parte della gamma del “sistema” Nescafé Dolce Gusto che con le sue originali macchine e con una grande varietà di capsule e bevande regala dolci ed intensi momenti da concedersi in ogni momento della giornata.

Le varietà di espresso

Con Nescafé Dolce Gusto, in soli 30 secondi infatti è possibile preparare, oltre ben quattro varietà di espresso di elevata qualità e anche una serie di gustose bevande calde e fredde: Cappuccino, Latte Macchiato, Chococino, Mocha, Cappuccino Ice, Nestea Peach e Nesquik. Piccolo di Nescafé Dolce Gusto, garantita da Krups e da De Longhi, è un concentrato di tecnologia in soltanto 28 cm.

È provvista infatti di un sistema porta-capsule in plastica che ne consente l’inserimento facile ed immediato nonché l’assoluta sicurezza e inoltre garantisce la massima pulizia grazie al sistema di foratura delle capsule che evita schizzi e macchie.

La macchina è dotata di un serbatoio d’acqua di 0.6 litri amovibile e facile da riempire e dell’esclusivo sistema Eco-Mode, che permette lo spegnimento automatico dopo 20 minuti dall’ultimo utilizzo, riducendo così notevolmente i consumi energetici.

Le macchine “Piccolo” di Nescafé Dolce Gusto, prodotte da Krups nei colori Bianco e Rosso brillante e da De Longhi nelle varianti di colore Nero, Arancione e Rosso ciliegia sono in vendita nei migliori negozi specializzati ed ipermercati a sole 79.00 €.