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martedì 26 Novembre 2024
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Lanciato a Pechino il Tpresso, il nuovo modo di bere tè

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infusi nespresso pechino
Il nuovo modo di bere tè

MILANO – La capitale cinese ha ospitato il lancio delle capsule di tè: le ha illustrate Eric Favre, l’ex manager Nestlè che inventò Nespresso. Il prodotto che sconvolge il modo, lento ed elaborato, di bere il the secondo le tradizioni cinese è chiamato Tpresso. Favre è in società con Teafinder, una società di distribuzione cinese.

Il lancio delle capsule di tè a Pechino

“Sono stati i miei partner cinesi ad insistere, questa è la ragione per la quale abbiamo lanciato il Tpresso prima in Cina che in Europa e nel resto del mondo”, ha dichiarato Favre durante la presentazione del prodotto a Pechino.

“I cinesi – ha precisato Favre – pensano che abbia un mercato, soprattutto tra le donne ricche che amano tutto ciò che è legato alla salute”.

Le capsule di Tpresso devono essere acquistate insieme ad una speciale teiera, disegnata dalla cristalleria francese Bayel, che costerà 5.000 yuan (pari a 580 euro). Si tratta, un prezzo che è molto alto per la Cina, che mette il Tpresso tra i beni di lusso. Invece dei cinque minuti che bisogna aspettare con le normali teiere cinesi, col sistema proposto da Favre l’infusione avviene in 50 secondi.

“Con questo sistema”, ha aggiunto Favre, “noi estraiamo tutti gli aromi in una volta sola, perché raggiungiamo direttamente il cuore delle foglie”.

L’inventore del nuovo modo di bere il caffè e il tè ha aggiunto che subito dopo il lancio del suo prodotto in Cina si metterà alla ricerca di partner adeguati per portare il Tpresso in altri Paesi dell’Asia ma anche in Europa, ma non in quelli dove si beve il the con lo zucchero e il latte.

Roma: Wi-fi gratis disponibile nei bar della Capitale

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città nostra roma caffè propaganda
Il Colosseo di Roma

ROMA – Navigare gratis su Internet mentre si prende un caffè al bar. A breve sarà possibile anche nella capitale come accade già all’estero. Lo rende possibile l’accordo firmato ieri tra la Provincia e la Confederazione nazionale dell’artigianato di Roma. Lo scopo è portare il wi-fi gratuito della Provincia tra i 4.200 associati che la Cna ha tra Roma e il suo hinterland, di cui 1.500 bar e ristoranti, 1.300 imprese del settore benessere (acconciatori-estetica) e 1.400 imprese settore alimentare (pizzerie al taglio, gelaterie, rosticcerie).

Wi-fi gratuito nei bar di Roma

Tecnicamente, gli associati alla Cna, che promuoverà il protocollo tra i suoi iscritti, si vedranno cancellati i problemi burocratici, l’installazione e la manutenzione degli hot spot, tutti a carico della Provincia.

L’obiettivo è quello di una città sempre più moderna che avrà la rete wi-fi più grande d’Italia e tra le più grandi d’Europa.

Ico: fine anno al rialzo per le quotazioni di caffè, 184,26 centesimi per libbra: è il livello più alto dal 1994

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Ico export mondiale prezzi robusta G7
Il logo dell'Ico

MILANO – L’ultimo mese dell’anno non ha rallentato la corsa al rialzo del caffè, che registra a dicembre una nuova potente impennata. Lo rivelano i dati del rapporto mensile sul mercato del caffè dell’Ico. Come riferisce il report, la media mensile dell’indicatore composto ha registrato a dicembre un ulteriore riapprezzamento del 6% raggiungendo quota 184,26 centesimi per libbra: il livello più alto mai raggiunto da questo indice dall’ottobre del 1994, anno in cui una vasta area di produzione brasiliana fu interessata da una devastante ondata di gelo e da una successiva siccità.

Il rapporto di fine anno dell’Ico

A livelli da record anche la media della 2a e 3a posizione dell’Ice Futures US, cresciuta del 7% da 206,92 a 221,51 centesimi per libbra, massimo, in questo caso, da settembre 1994. Come si legge nell’introduzione del report “i fondamentali di mercato continuano a essere favorevoli nel sostenere alti livelli di prezzo. Il maltempo continua a interrompere la raccolta e il trasporto in numerosi paesi esportatori ripercuotendosi sull’approvvigionamento a breve. I consumi rimangono relativamente vivaci, in particolare nei paesi emergenti.

In Brasile, oltre agli alti livelli produttivi raggiunti nell’anno di raccolto 2010/11, anche i consumi interni continuano a crescere. Sono previsti cali produttivi più lievi in Vietnam e maggiormente significativi in Indonesia, nonché in vari altri paesi esportatori, in conseguenza di condizioni meteo sfavorevoli.

La Colombia incontrerà difficoltà nel tornare ai precedenti livelli produttivi, poiché molte piante sono state colpite dalla ruggine del caffè e l’accesso ad appropriati trattamenti è limitato dai costi degli input. In compenso, le più recenti informazioni ricevute da altri paesi esportatori, in particolare dall’Etiopia e da alcuni altri paesi africani, hanno portato a rivedere al rialzo la stima preliminare della produzione totale nell’anno di raccolto 2010/11 a circa 135 milioni di sacchi. Come già detto, la media mensile dell’indicatore schizza a 184,26 centesimi, livello massimo dall’autunno ’94.

A spingere i prezzi ulteriormente al rialzo sono, in primo luogo, gli indicatori degli arabica. I colombiani dolci segnano la variazione sul mese più rilevante (+7,4%), seguiti a ruota dai brasiliani naturali (+7,2%) e dalla media di New York (+7,1%). Gli altri dolci crescono del 6,3%. Più contenuta la crescita dei robusta (+2,2%) e della media di Londra (+2,7%).

Rispetto allo stesso mese 2009, la media dell’indicatore composto registra un incremento del 47,5%. Guardando alle singole voci, gli incrementi più forti (oltre il 50%) riguardano altri dolci (+56,9%), brasiliani naturali (53,8%) e New York (+53,7%). Relativamente più contenute, ma comunque molto rilevanti, le variazioni positive dei colombiani dolci (+36,4%,), dei robusta (+34,6%) e di Londra (+41,2%).

La media annua dell’indicatore composto raggiunge i 147,24 centesimi (+27,3%): il livello più alto mai registrato dal lontano 1986. L’impennata maggiore la registrano gli altri dolci (+36,2%), mentre rimane modesta la rivalutazione dei robusta (+5,6%). La consueta tabella riepilogativa della produzione mostra alcuni importanti aggiornamenti statistici. Rivisto al rialzo, innanzitutto, il dato sulla produzione 2009/10, che viene portato a 122,855 milioni di sacchi, contro i 119,823 milioni indicati ancora il mese scorso. Questa consistente correzione (3 milioni di sacchi) è da attribuirsi in massima parte al miglior raccolto africano, stimato ora in 15,655 milioni di sacchi, contro i 12,626 milioni riportati nel report precedente.

Merito quasi esclusivo dell’Etiopia, la cui produzione 2009/10 viene stimata ora in quasi 7 milioni di sacchi, contro i 4 sin qui indicati.

Ciò porta la produzione di arabica dell’intero continente a quasi 9,2 milioni di sacchi. Lievissime correzioni al rialzo per le cifre relative ad Asia & Oceania e al ribasso per quanto riguarda Messico & America centrale, mentre il dato del sud America rimane lo stesso a 53,52 milioni di sacchi. L’Ultima colonna della tabella fornisce anche la prima stima dettaglia per l’anno in corso. La produzione totale è calcolata in 134,633 milioni di sacchi, in crescita del 9,6% rispetto al 2009/10.

La crescita maggiore si riscontra in sud America (+16,9%), grazie all’abbondantissimo raccolto brasiliano e alla produzione colombiana in ripresa (da 8,1 a 9 milioni di sacchi), seppur sempre lontana dalle medie storiche del decennio passato. In crescita anche Ecuador e Perù, mentre si registra un crollo del 52,3% alla voce “Altri”. In evoluzione positiva anche l’Africa, che vedrebbe crescere i propri raccolti di arabica e robusta rispettivamente del 15,6% e del 16,3%, per un incremento complessivo del 15,9% a 18,14 milioni di sacchi.

Molto brillanti, in particolare, la Tanzania (+52,9%), che tornerebbe sopra la soglia del milione di sacchi), il Kenya (+32,1%) e la Costa d’Avorio (+22,6%). L’Etiopia rafforzerebbe il suo primato salendo a 7,45 milioni di sacchi. Crescerebbe del 7,5% anche l’area Messico & America centrale, con quasi tutti i principali produttori in ripresa (El Salvador + 36,4%).

È prevista infine in calo la produzione dell’Asia, per effetto dei già citati andamenti negativi in Vietnam (-1,1%) e, soprattutto, in Indonesia (-16,5%), a causa del tempo sfavorevole. Complessivamente, la produzione di arabica si incrementerebbe di 10,8 milioni di sacchi (quasi il 15%), quella di robusta di un milione scarso di sacchi (circa il 2%). Si tenga conto che siamo in presenza di una stima preliminare, da prendere con ampio beneficio di inventario, poiché passibile di consistenti revisioni con il passare dei mesi.

Concludiamo con un cenno ai consumi 2010, stimati preliminarmente in “al minimo” 131 milioni di sacchi, contro i 130 del 2009 e i 132 del 2008. I dati relativi ai primi 5 paesi importatori (Usa, Germania, Giappone, Italia e Francia) riguardanti i primi 9 mesi dell’anno appena trascorso rilevano consumi complessivi per 37,3 milioni di sacchi, contro i 36,5 dello stesso periodo del 2009. Come già riferito, Il Congresso Nazionale brasiliano ha finalmente approvato, il testo dell’Accordo Internazionale del Caffè (Ica 2007), sottoscritto dal Brasile nel 2008.

“Lo scenario del mercato internazionale del caffè si dimostra positivo: il via libera all’accordo da parte del Congresso Nazionale garantisce la continuità delle azioni dell’Ico e ci mette inoltre in condizione di indicare il prossimo direttore esecutivo di questa entità” ha dichiarato il segretario alla produzione e all’agroenergia del minagricoltura Manuel Bertone.

E proprio per quanto riguarda la successione di Néstor Osorio cominciano a emergere, sulla stampa brasiliana, le prime ipotesi sui possibile candidati alla carica.

Due nomi su tutti: quelli del direttore esecutivo dell’Abic Nathan Herszkowicz e del direttore del dipartimento del caffè presso il ministero dell’agricoltura Robério Silva. Herszkowicz, che ha già espresso esplicitamente il suo interesse alla carica, gode di buoni consensi nel settore privato, mentre Silva dispone di appoggi maggiori in ambito politico e verrebbe sostenuto (sempre secondo la stampa) anche dal colosso cooperativo Cooxupé.

Tra gli “outsider” non si esclude lo stesso nome di José Sette (capo delle operazioni all’Ico, che attualmente riveste ad interim la carica lasciata vacante da Osorio) e di Francisco Ourique, del Consiglio Nazionale del Caffè. Nella sua 105a sessione, che si è svolta a Londra dal 21 al 24 settembre, il Consiglio internazionale del caffè ha fissato termini e condizioni di nomina del nuovo direttore esecutivo. I pretendenti alla carica dovranno ottenere l’avvallo alla loro candidatura da parte del governo di almeno un paese membro. Ciascun governo potrà sostenere una sola candidatura.

I nomi dei candidati dovranno essere notificati alla segreteria dell’organizzazione entro e non oltre il 15 marzo prossimo. Se lo riterrà necessario, il Consiglio costituirà un comitato (composto dai rappresentanti di sei paesi membri importatori e sei paesi membri esportatori) che avrà il compito di vagliare le candidature e raccomandare, al Consiglio stesso (entro il 30 giugno 2011), un elenco ristretto (short list) di cinque candidati al massimo da invitare alla sessione del settembre 2011 per presentare la propria candidatura. Successivamente alla presentazione delle candidature, il Consiglio procederà alla nomina del nuovo direttore esecutivo, il cui mandato avrà una durata di cinque anni, rinnovabile per altri cinque.

Fiepet accoglie positivamente l’ordinanza per l’accesso degli animali al bar

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Fiepet
Il logo Fiepet

MILANO – La nuova delibera del Consiglio Comunale di Modena è stata accolta con entusiasmo da Fiepet Confesercenti Modena. La nuova ordinanza prevede l’accesso di animali nei pubblici esercizi lasciando completa libertà al titolare. Riportiamo di seguito l’articolo pubblicato sul quotidiano online Sassuolo2000.

Gli esercenti Fiepet giudicano positiva la nuova delibera

MODENA – La Fiepet Confesercenti Modena ha espresso giudizio positivo riguardo la nuova delibera del Consiglio Comunale di Modena che disciplina anche l’accesso di animali nei pubblici esercizi, in particolare lasciando al titolare la facoltà di consentirlo o meno valutando di volta in volta la situazione.

“Siamo sempre stati contrari ai divieti assoluti – ha detto Mario Bugani, presidente Fiepet Confesercenti- in particolare quando le norme vanno a toccare sensibilità tanto diverse tra i cittadini qual è ad esempio il tema dell’ingresso nei pubblici esercizi delle persone accompagnate dal proprio animale d’affezione”.

Con la nuova delibera che regolamenta, tra l’altro, l’accesso degli animali a bar e ristoranti, viene lasciata discrezionalità al titolare del pubblico esercizio la scelta di consentire ai propri clienti di portare o meno con sé il proprio cane o gatto o altro animale di compagnia all’interno del locale.

“A nostro avviso potranno accedere liberamente in tutti quei locali pubblici in cui sarà consentito, purché riconoscibili dall’apposito cartello esposto all’ingresso e ad alcune condizioni. Oltre a rispettare l’obbligo di tenere i cani al guinzaglio, e ricordando che il comportamento dell’animale rimane sempre sotto la responsabilità del suo proprietario, consideriamo utile suggerire agli esercenti alcune ulteriori norme da far rispettare” prosegue Bugani, elaborando alcune delle riflessioni che Fiepet Confesercenti aveva in passato già elaborato.

Una soluzione accessibile per tutti

“L’animale deve essere pulito e curato, il proprietario dovrà farsi carico degli inconvenienti igienici di qualsiasi tipo, usufruendo del materiale monouso in commercio. Infine, quanto ai ristoranti che ne consentiranno l’accesso è opportuno che si dotino di una zona riservata ai clienti accompagnati da animali, in modo da venire incontro alle esigenze di tutti”.

“In queste proposte –conclude Bugani- c’è da parte nostra l’impegno concreto a trovare una soluzione condivisa e accessibile, così da rispondere alle necessità sia di chi ama gli animali e non vuole separarsene quando esce di casa e di chi invece preferisce prendere un caffè o pranzare e cenare in ambienti senza animali.”

“Come operatori sempre a contatto con il pubblico siamo sicuri che sia possibile trovare una soluzione che rispetti le esigenze di tutti, senza creare situazioni di disagio”. Fonte: Confesercenti Modena

Il pilota Carroll Shelby ha inventato la caffettiera realizzata in un casco integrale

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Una tazzina di caffè espresso

MILANO – Carroll Shelby è un nome noto agli appassionati di sport motoristici. Come pilota ha corso sia in Formula 1 sia la 24 Ore di Le Mans conquistando più di una vittoria. In seguito ha costruito, con alterne fortune, macchine sportive. Ma adesso ha deciso che il suo nome debba andare anche su macchine del caffè molto particolari, piazzate all’interno di un casco integrale.

L’invenzione del pilota Carroll Shelby

Idea geniale oppure no? La macchine del caffè Carroll Shelby è montata all’interno di un casco da corsa.

Per ora è pronta soltanto a preparare caffè all’americana: 10 tazze per volta in modo completamente automatico.

E se non siete convinti del risultato guardate il filmato. Cliccando qui è possibile accedere al video.

“Odore di caffè”: il racconto di Pazzaglia ispirato all’espresso

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Una tazza di caffè servita al bancone di un bar

MILANO – Ne abbiamo già parlato ma è sempre bello rileggere i brevi, ma sempre verosimili e divertenti racconti di vita vissuta con un fino conduttore odoroso di caffè, narrati con la consueta vena ironica caratteristica dell’autore Riccardo Pazzaglia. Scorrendo la pagine del volumetto che li raccoglie è quasi impossibile non sentire il profumo della nera bevanda cui si riferisce il titolo, “Odore di caffè”. Ve ne proponiamo un passaggio.

Il caffè raccontato da Riccardo Pazzaglia

“Buongiorno, caffè – scrive Pazzaglia -: te lo dico ogni mattina, pensando a tutto quello che hai significato per me, attraverso gli anni, per me e per tutti, fin da quando – in braccio a mammà – tendemmo le manine verso la tazzina e la nostra linguetta, impaziente di conoscere i sapori del mondo, leccò il cucchiaino, e poi subito cominciammo a piangere perché il caffè ci era piaciuto e volevamo assaggiarlo di nuovo.”

“Quante volte poi mi sarò chiesto: ma come avrà fatto Pitagora a stare sveglio delle dolci notti di Crotone, come sarà giunto all’intuizione del carattere matematico dell’universo, senza un caffè? Tralascio tutti i pensatori che dovevano cercare di risolvere i grandi quesiti che si poneva per la prima volta la mente umana, i condottieri che dovevano preparare, nelle ore della della vigilia, i piani delle grandi battaglie della storia, gli scienziati che dovevano scoprire le leggi del la natura.”

“Essi furono grandi, ma ancora più grandi di quelli che li seguirono perché, durante le loro angosciose ricerche, non venne una sorella o una zia, una schiava, un’ancella, un luogotenente o un discepolo a dire: eccellenza, maestro, sire, il caffè è pronto, quanto zucchero?”

“Galileo dovette fare tutte le osservazioni e le scoperte che fece ancora senza poter bere alcunché che gli aprisse meglio il cervello. Mentre scriveva il Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo si guardava intorno, povero vecchio, cercando qualcosa che lo aiutasse a concentrarsi, senza sapere nemmeno che cosa. Cercava un caffè.”

“E invece mi fa ridere Emanuele Kant, che già può riempire la sua caffettiera, poi prepara la zuccheriera e poi si mette a pensare al problema della conoscenza, dice: stanotte lo risolvo.”

“Bello sforzo, con il caffè davanti il problema della conoscenza ormai lo possiamo risolvere tutti. O almeno io si”.

Battaglia legale per le finte cialde Nespresso: Nestlé vince contro Denner

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Nestlé Nespresso
Il logo Nestlé

MILANO – È ufficiale: il tribunale si schiera con Nestlé nel suo scontro contro Denner. Le cialde della catena discount elvetica erano compatibili con le macchine del caffè Nespresso con un particolare degno di nota: costavano la metà. Le cialde dovranno quindi essere sostituite. Riportiamo di seguito l’articolo pubblicato su Varese News.

Nestlé vince la battaglia legale contro Denner

MILANO – Le cialde erano compatibili con le macchine del caffè Nespresso (ma costavano la metà) e per questo erano andate a ruba dagli scaffali della Denner, una catena discount elvetica appartenente al gruppo Migros. Ma le cialde prodotte dall’azienda Alice Allison (prima Ticinese e che ora ha sede nei Grigioni) dovranno essere ritirate dal commercio. Lo ha deciso il tribunale di San Gallo che con la sua sentenza ha dato ragione alla Nestlé che aveva dichiarato battaglia alla concorrente del caffè.

La Denner, principale distributrice di questo tipo di cialde, avrà ora dieci giorni di tempo per prendere posizione sulla decisione del tribunale del commercio. “Ci difenderemo con tutti i mezzi giuridici”, ha dichiarato all’Agenzia telegrafica svizzera Nicole Schöwel, portavoce della Denner.

“Abbiamo fiducia e speriamo in una rapida decisione”, ha aggiunto, precisando che prima del lancio delle capsule è stata analizzata la situazione legale. A infastidire la Nestlè, numero 1 degli alimentari e del caffè nel mondo, dovrebbero essere stato il successo delle imitazioni.

L’offerta di Denner

La catena di discount svizzeri offriva, dal dicembre scorso, ben quattro tipi di capsule (Denner Expresso Milano, Denner Ethiopian Dream, Denner Indian Summer e Denner Dolce Vita) al prezzo di lancio di 0,25 franchi l’una, 0,20 centesimi di euro, quasi la metà di quelle amate da George Clooney.

La fama di questo prodotto e dell’azienda produttrice era in forte crescita grazie anche al passaparola su Internet e sui media locali. Ora però le notizie sono di tutt’altro tenore: sembra che per l’azienda Alice Allison le conseguenze della decisione della corte saranno drastiche.

Il fondatore e direttore tecnico, Giovanni Alberti, ha espresso alla Radio della Svizzera italiana l’intenzione di licenziare i suoi 25 dipendenti: “Al momento dobbiamo sospendere tutte le attività produttive. Riteniamo che quella decisa dal tribunale sia una misura estrema, del tutto sproporzionata”.

Ancora secondo le prime informazioni soltanto una piccola parte della produzione dovrebbe rimanere attiva, quella che riguarda la vendita in internet di capsule vuote, riutilizzabili e da riempire con polvere di caffè. Che già da tempo propone anche un produttore spagnolo.

Ico: esportazioni in ripresa nei primi mesi 2010/11, Indonesia in calo

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Ico export mondiale prezzi robusta G7
Il logo dell'Ico

MILANO – Export in crescita a novembre, secondo le statistiche dell’Ico. L’organizzazione londinese (Ico) riferisce che gli imbarchi nel corso dell’undicesimo mese dell’anno (il secondo dell’anno caffeario 2010/11) sono stati di 7,69 milioni di sacchi, in crescita del 13,7% rispetto all’analogo periodo del 2009.

Analisi Ico

Nei primi due mesi del 2010/11, le esportazioni sono aumentate complessivamente del 9,3%, a 15,62 milioni di sacchi, contro i 14,29 del 2009/10. Nel periodo dicembre 2009 – novembre 2010, l’export totale è stato di 95,04 milioni di sacchi, di cui 63,22 di arabica e 31,82 di robusta, contro i 97,38 milioni dei 12 mesi precedenti.

Per l’indonesia Aeki prevede un ulteriore calo dell’export nel 2011

Secondo stime degli esportatori, la produzione di caffè dell’Indonesia potrebbe subire nel 2011 un calo dell’8,3% rispetto alle 600 mila tonnellate raccolte nel 2010 dovuto alle sfavorevoli condizioni meteo.

Dette previsioni sono avvalorate del segretario generale dell’associazione degli esportatori (Aeki) Rachim Kartabrata, che ha sottolineato in merito, oltre ai problemi climatici, l’incidenza dei furti, in forte crescita a seguito della forte rivalutazione dei corsi della derrata.

Sempre secondo le stime Aeki, l’Indonesia esporterà quest’anno circa 300 mila tonnellate di caffè, contro le 350 mila dell’anno scorso e le 401 mila del 2009. Il valore dell’export – secondo Kartabrata – potrebbe però aumentare a fronte dei prevedibili ulteriori incrementi dei prezzi che dovrebbero verificarsi quest’anno.

Vietnam: torna il festival del caffè di Buon Ma Thuot e Pelé sarà l’ospite d’onore

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Vietnam vicofa raccolto
La bandiera vietnamita

MILANO – Si rinnova l’appuntamento con il Festival del caffè di Buon Ma Thuot, che si svolgerà quest’anno, dal 10 al 13 marzo, nella città omonima, capitale del Dak Lak, massima regione produttrice di caffè del Vietnam. La kermesse triennale, giunta alla sua terza edizione (le prime due sono andate in scena nel 2005 e nel 2008), è stata presentato la settimana scorsa in una conferenza stampa a Ho Chi Minh City, presenti i responsabili del comitato organizzativo e le autorità locali.

Si calcola che prenderanno parte ai vari appuntamenti rivolti al grande pubblico non meno di 450 mila visitatori, con un forte incremento di presenze rispetto alle due precedenti edizioni. Molto spettacolari si preannunciano sin d’ora le cerimonie di apertura e di chiusura, che si svolgeranno entrambe nella piazza centrale di Buon Ma Thuot, sotto la direzione del noto regista teatrale Le Quy Duong.

Il Festival di Buon Ma Thuot

Varie manifestazioni all’aperto valorizzeranno le peculiari tradizioni locali, tra costumi tipici, cucina etnica e musica popolare. In programma anche un’esibizione ospitata dal locale museo del caffè, il primo di questo genere a essere sorto in Vietnam.

Tra gli appuntamenti rivolti agli addetti ai lavori, va segnalato il seminario sullo sviluppo sostenibile delle produzioni locali, la conferenza internazionale sulla produzione e sui consumi e uno workshop dedicato al brand Buon Ma Thuot.

Il Dak Lak raccoglie mediamente circa 400 mila tonnellate di caffè all’anno, per un fatturato di esportazione che raggiunte i 600 milioni di dollari. Il settore dà lavoro a 300 mila persone, più ulteriori 100 mila nell’indotto, su una popolazione totale di 1,8 milioni di abitanti.

O Rei do café Ospite d’onore del festival sarà la stella più fulgida del firmamento calcistico di tutti i tempi: Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelé, detto anche “O Rei”. Il leggendario calciatore carioca parteciperà alla manifestazione in veste di ambasciatore brasiliano del caffè, pronunciando un discorso durante la cerimonia inaugurale. Nato nel 1940, Pelé è considerato da molti il più grande calciatore di sempre. In una sfida infinita con Diego Armando Maradona mai risolta a favore dell’uno o dell’altro.

Nominato calciatore del secolo nel 1999 dall’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio (Iffhs) è stato insignito, lo stesso anno, di un riconoscimento analogo anche dalla rivista francese France Football, che ha stillato, in tale occasione, una speciale classifica di tutti vincitori annuali del “Pallone d’Oro”.