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La Niña mette a rischio il raccolto colombiano 2011

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CAFè DE COLOMBIA La Niña
La raccolta di caffè in Colombia

MILANO – Arabica alle stelle anche a gennaio. Il contratto per scadenza marzo ha chiuso venerdì a 240,40 centesimi per libbra, vicinissimo ai 240,60 centesimi del giorno 12, massimo storico da giugno del 1997. Una performance che assume uno spessore ancora maggiore alla luce del ribilanciamento di inizio anno degli indici delle commodity attuato da Dow Jones-Ubs and S&P Gsci, che a detta degli analisti ha portato alla vendita di oltre 9.000 lotti nella prima settimana piena di contrattazione di gennaio.

I futures sugli Arabica e Robusta

I futures sugli Arabica di New York hanno chiuso l’anno con il 77% in più rispetto a come lo avevano iniziato. Rilevante anche l’evoluzione dei Robusta, che hanno guadagnato, nei 12 mesi passati, il 57%.

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United Coffee annuncia il lancio di un nuovo sistema chiuso a capsule

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speculazione mercato caffè
Chicchi di caffè torrefatto

MILANO – Sempre più affollato il mercato europeo del caffè porzionato. Mentre prosegue, sullo sfondo, la battaglia legale tra Nestlé e i produttori di capsule Nespresso-compatibili (Sara Lee, Ethical Coffee Company e, ultima in ordine di tempo, la catena svizzera Denner, del Gruppo Migros), è imminente l’entrata in scena di un nuovo competitor, che si presenta con un proprio sistema proprietario brevettato e punta a conquistare una share significativa su scala continentale capitalizzando l’attuale boom del segmento.

Si tratta di United Coffee, azienda leader a livello europeo nelle produzioni a marchio del distributore, con clienti del calibro di Tesco, Waitrose, Mercadona, Lidl, Carrefour, già presente con quote di rilievo nel mercato del caffè in cialde. Erede della bicentenaria torrefazione olandese Drie Mollen, United Coffee impiega un migliaio di dipendenti e tosta oltre 60 mila tonnellate di caffè all’anno.

L’obiettivo di United Coffee

Dall’anno scorso anno ha spostato il proprio quartier generale dalla storica sede di Hertogenbosch, nel sud dell’Olanda, a Ginevra, location considerata più centrale rispetto all’area geografica di presidio.

Con il nuovo sistema che si appresta a lanciare, United Coffee propone ai suoi clienti distributori una soluzione chiavi in mano per entrare con il proprio marchio in un mercato, quello del caffè in capsule, in forte espansione a tutte le latitudini europee.

Le macchine – “totalmente automatiche e di concezione svizzera”, come si legge nel comunicato diramato dal gruppo – sono destinate ai clienti di United Coffee di Olanda, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito e Scandinavia.

“Il mercato dei sistemi espresso premium a capsule conosce una forte crescita, spinta dalla domanda di qualità e praticità” ha dichiarato l’Ad del gruppo Per Harkjaer “Siamo convinti che il sistema a capsule di United Coffee, che va incontro a questa domanda, lascerà il segno nel mercato della distribuzione europea, grazie al nostro importante portafoglio di clienti e alla forza della nostra lunga esperienza nel settore del caffè”.

Per il suo nuovo progetto, United Coffee ha avviato trattative con insegne della grande distribuzione di 8 diversi paesi. La scelta di posizionarsi nel segmento dell’alta qualità nasce dalla constatazione che il mercato Gdo del caffè porzionato, per quanto riguarda le marche di media qualità, presenta già una notevole saturazione.

In Francia, ad esempio, 3 player del calibro di Sara Lee (Senseo), Kraft (Tassimo) e la stessa Nestlé (Nescafé Dolce Gusto) vantano già un presidio forte, con un totale oltre 10 milioni di macchine vendute. Di qui la decisione di posizionarsi nel segmento premium, proponendo una macchina automatica con pompa da 19 bar, a un prezzo di 120-130 euro, grosso modo in linea con i modelli di entrata di gamma di Nespresso, ma ben al di sopra delle macchine Philips-Senseo o Bosch-Tassimo, che si collocano perlopiù nella fascia di prezzo sotto i 100 euro.

Le capsule

Le capsule (in polipropilene disponibili in 11 tipi diversi) verrebbero messe in vendita al prezzo di 29-30 centesimi. Più economiche dunque rispetto a quelle di Nespresso. Ma quanti saranno disposti a spendere un prezzo comunque elevato per un prodotto a marchio del distributore (e per giunta con uno standard chiuso), considerando il minor appeal rispetto a un marchio forte come quello della multinazionale svizzera?

Al consumatore, giudice ultimo del successo o dell’insuccesso di un prodotto, l’ardua sentenza. United Coffee ostenta naturalmente fiducia.

“Cinque anni fa non ci saremmo lanciati in questa avventura, ma il mercato ora ci sembra maturo” ha dichiarato al quotidiano francese Le Figaro l’Ad di United Coffee France Pierre Konareff. United Coffee punta a diventare a termine il principale fornitore di capsule a livello europeo.

Nuova acquisizione United Coffee ha annunciato intanto, la scorsa settimana, l’acquisizione di Coopers, una torrefazione inglese con un fatturato vicino ai 2 milioni di sterline. L’azienda opera nel settore del fuori casa e vanta un portafoglio di oltre 500 clienti nelle regioni di Huddersfield, Yorkshire e nel nord est dell’Inghilterra.

L’operazione – si legge nel comunicato diramato dal gruppo – si inserisce nell’ambito dell’ambizioso piano di crescita che ha già visto United Coffee espandersi a un tasso di crescita annuo superiore al 20%.

Con questa acquisizione, United Coffee accresce del 3% la sua share del mercato UK. Coopers manterrà integra la sua brand e corporate identity operando come un marchio autonomo sotto l’ombrello di United Coffee.

Record mondiale: al Sigep di Rimini arriva il cono gelato alto 3 metri

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sigep 2018
Il logo del Sigep

RIMINI – Hanno dovuto lavorare sodo per preparare e riempire il supercono gelato alto 280 cm. Ma alla fine il giudice Lucia Sinigagliesi, italiana ma residente a Londra e responsabile del Guinness dei Primati per l’Europa, ha detto sì. Sigep, il Salone internazionale della gelateria, pasticceria e panificazione artigianali (aperto a Rimini fiera fino a mercoledì 26 gennaio) è così entrato nel guinness dei primati grazie al cono gelato più grande del mondo (per un’altezza complessiva certificata di 2,81 metri).

Sigep entra nel Guinness World Record

Deus ex machina di questo successo il cioccolatiere Mirco Della Vecchia. Nel 2009, Della Vecchia conseguì due Guinness World Record per la scultura di cioccolato più grande del mondo – 4.870 chili – che raffigurava le Dolomiti e per la moka da 1.000 caffè.

Ne ha poi conquistati altri tre, diventando il cioccolatiere detentore del maggior numero di guinness al mondo. Della Vecchia al Sigep ha guidato una squadra formata da sette artigiani: gelatieri della Cna alimentare e cioccolatieri del Fine chocolate organization. La preparazione del gelato (ingredienti: latte fresco zucchero, panna, mascarpone, rinforzo aromatico alla torta, guarnizione all’amarena, tutti firmati Fabbri 1905, l’azienda di Bologna che ha segnato la storia del dolce italiano) ha richiesto trenta ore di lavoro. Il peso del gelato s’aggira intorno ai 70 chilogrammi.

Per il cono sono stati utilizzati 2.000 cialde e 700 chilogrammi di cioccolato bianco per l’interno. Il gelato resterà in esposizione per tutta la durata del Sigep in un’enorme cella frigorifera.

Stima Coldiretti: Lo scorso anno spesi in gelati 2 miliardi Il gusto più richiesto, su 600, è quello del cioccolato

RIMINI – I record non sono soltanto quelli delle maxi dimensioni. Perché lo scorso anno abbiamo speso 2 miliardi per i gelati con i consumi che si concentrano per oltre la metà (54 per cento) nelle regioni del nord seguite dal mezzogiorno (28 per cento) e dal centro Italia (18 per cento).

I dati li abbiamo presi dalla stima diffusa dalla Coldiretti in margine al record del super cono da guinness dei primati da 281 centimetri preparato al Sigep in corso fino a mercoledì a Rimini. Leggendo il documento si scopre che nel 2010 i gusti più richiesti sono stati nell’ordine il cioccolato, la nocciola, il limone, la fragola, la crema e la stracciatella ma si registra la presenza sul mercato di oltre 600 gusti disponibili in Italia.

Tramontano quelli “artificiali”, come ad esempio il puffo, e si affermano quelli di stagione e locali ottenuti da prodotti caratteristici del territorio anche meno conosciuti, dal Bergamotto al vino Recioto fino al pistacchio di Bronte.

Una moltiplicazione delle iniziative volte a garantire la genuinità del prodotto a partire dall’impiego di latte fresco di produzione locale al posto dei surrogati a basso costo. Da rilevare quindi una maggiore attenzione alle materie prime con l’impiego di latte di alta qualità locale e addirittura la nascita di gelaterie adiacenti alle stalle.

Tra le novità – conclude la Coldiretti – è arrivato anche il gelato di latte d’asina da consumare direttamente negli allevamenti. Cresce anche – conclude la Coldiretti – la preparazione casalinga dei gelati che consente una accurata selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta.

Parigi dedica una mostra al cacao e ai suoi benefici per la salute

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parigi mercati grand café cacao
La torre Eiffel, simbolo di Parigi

MILANO – Quasi una panacea, se consumato in dosi modiche. Ecco che cosa può fare poco cioccolato: antidepressivo, amico del cuore, del cervello e persino dei denti grazie alla sua azione anticarie.  Al cacao e ai suoi benefici per la salute Parigi dedicherà una mostra – “Cioccolato e salute” in programma al Musée Gourmand du Chocolat – che si aprirà il 4 febbraio prossimo e potrà essere visitata fino al 30 settembre.

La mostra di Parigi sulle virtù del cacao

L’iniziativa, organizzata in collaborazione con il nutrizionista d’oltralpe, Hervé Robert, punta a svelare le virtù terapeutiche dell’alimento attraverso studi scientifici, animazioni e testimonianze. Ma ci sarà spazio anche per gli oggetti legati al prodotto, come confezioni datate, scatole, vasetti e persino pubblicità.

Previsto anche il lancio di una tavoletta nel formato speciale battezzato “Il mio mese di cioccolata”.

Si tratterà di un prodotto proposto in dose terapeutica: lo ha preparato un maestro belga ed è composto da 30 quadratini da 10 grammi ciascuno, più un quadratino di 20 grammi per l’ultimo giorno dei mesi lunghi.

Un modo per ricordare a tutti le quantità giornaliere raccomandate per beneficiare delle virtù salutistiche del cacao.

Il 2010 l’anno più caldo di sempre (per ora): raccolti di caffè in calo in Brasile e Australia

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mondo chicchi caffè continenti
La produzione di caffè ha subito un rallentamento a causa del clima

MILANO – Capita spesso di ricevere dalle zone di coltivazione del caffè e del cacao, le aree tra i due tropici, notizie di cali della produzione o di malattie delle piante provocate dal cambiamento del clima. E basta andare a rivedere gli atti dei convegni mondiali degli ultimi anni per scoprire che l’allarme clima non è lontano dalle preoccupazioni di chi si occupa di coltivazione del caffè e del cacao.

D’altronde anche le ultime terribili alluvioni che hanno colpito Brasile e Australia con centinai di morti sono già state collegate dagli scienziati ad una situazione anomale della Nina, la corrente fredda che scorre nell’Oceano Pacifico.

L’anno più caldo della storia: cali di produzione del caffè

Tutti dati che trovano conferma presso le Nazioni Unite. Perché proprio dall’Onu è arrivata la conferma che il 2010 è stato l’anno più caldo della storia. La notizia arriva dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), secondo la quale l’anno appena trascorso è stato il più caldo mai registrato e conferma la tendenza “significativa” del surriscaldamento a lungo termine.

Le temperature lo scorso anno, segnato dalla siccità in Russia e dalle terribili inondazioni in Pakistan e Cina, sono state marginalmente più elevate di quelle del 1998 e del 2005, altri anni di caldo record. In ogni caso l’aumento rispetto al media del perdio 1961-1990 è di oltre mezzo grado centigrado: 0,53 gradi per la precisione.

I dati statistici utilizzati dall’organismo Onu sono quelli rilevati del Met Office britannico e del National Climatic Data Center della Nasa. Record negativo per la banchisa polare artica, che a dicembre era al minimo storico di 12 milioni di chilometri quadrati, 1,35 milioni sotto la media di dicembre del periodo 1979-2000.

“Sono dati che confermano la significativa tendenza della Terra al riscaldamento a lungo termine” commenta il segretario generale dell’Omm Michel Jarraud. “I dieci anni più caldi della storia sono tutti dal 1998 a oggi”.

Nel decennio 2001-2010 le temperature globali sono state in media più elevate di 0,46 gradi centigradi rispetto al periodo 1961-1990 e sono le più alte in un periodi di dieci anni fin dall’inizio delle rilevazioni strumentali.

Il riscaldamento è stato particolarmente forte in Africa, in alcune aree dell’Asia e dell’Artico, dove alcune regioni hanno assistito a un rialzo termico tra 1,2 e 1,4 gradi sulla media storica. Caldo eccezionale lo scorso su gran parte dell’Africa e sull’Asia sud occidentale, in Groenlandia e nel Canada artico.

Ma alcune aree, tra cui l’Europa settentrionale e l’Australia centrale e orientale, hanno registrato temperature più basse.

Rossopomodoro è partner del fondo di private equity Change

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rossopomodoro logo
Il logo di Rossopomodoro

MILANO – Il marchio di pizzerie napoletane Rossopomodoro che sono diffuse in tutto il mondo, ha trovato – come spiega una nota diffusa ieri – un nuovo partner: si tratta del fondo di private equity inglese Change che ha acquistato il controllo della capogruppo Vesevo, pagando un valore della società di 53,5 milioni di euro.

Il nuovo partner di Rossopomodoro

I tre soci fondatori della catena, Franco Manna, Roberto Imperatrice e Giuseppe Montella (che sino a ieri erano azionisti con il 53%) reinvestiranno nella società con una quota del 30%, mentre il fondo Quadrivio, che finora deteneva una quota del 47%, reinvestirà nella società con il restante 7%. L’operazione sarà finalizzata nei prossimi giorni.

Eraclea è lo sponsor di Around coffee al Sigep 2011

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Logo Eraclea

MILANO – Com’è consuetudine da anni, Eraclea ha annunciato una presenza in grande stile al Sigep che apre domani a Rimini. La storica azienda italiana leader dei prodotti solubili in polvere per la preparazione di bevande calde e fredde è presente con un importante stand di 192 mq nel padiglione A1, pensato per rappresentare tutto l’universo di Eraclea, con l’esposizione di ogni prodotto, dalla busta alla presentazione in tazza, attraverso tutti i materiali di supporto e promozionali che la Ercom – l’azienda che ha Eraclea come marchio principale e che da poco fa parte della Lavazza Spa – mette a disposizione dei clienti.

Eraclea presente al Sigep

Un secondo stand di 52 mq è invece allestito nel padiglione B3. Qui il protagonista assoluto è la cioccolata. Ogni giorno sono proposti in degustazione i dieci gusti della linea “Antica Cioccolateria Qualità Unica” Eraclea, lanciata nel 2010.

Dieci variazioni sul tema fondente, latte e bianca, con originali e raffinati abbinamenti agli ingredienti più rappresentativi della tradizione gastronomica italiana: dalla mandorla Pizzuta di Sicilia al peperoncino di Calabria, dalle nocciole del Piemonte alle noci di Sorrento.

“Antica Cioccolateria Qualità Unica” offre agli appassionati un viaggio nel cuore delle migliori varietà di cacao provenienti dall’Africa esaltati nell’abbinamento con la migliore tradizione italiana.

A sottolineare lo storico legame di Eraclea con il Sigep, l’Azienda è il main sponsor della prima edizione di Around Coffee, un fitto e avvincente programma di competizioni uniche nel loro genere e, al tempo stesso, un laboratorio sperimentale dedicato alle miscele con cioccolata, caffè, gelato, creme e distillati.

Il primo appuntamento di Around Coffee è una sfida tra baristi a suon di tazze di cioccolata all’italiana e il vincitore sarà eletto Brand Ambassador Eraclea: ambasciatore della vera cioccolata all’italiana.

La scheda sintetica dell’azienda

Fondata nel 1968, Eraclea dedita alla produzione di polveri solubili per la preparazione di bevande calde e fredde, cioccolata in particolare.

A quest’azienda si deve l’introduzione sul mercato della ricetta della cioccolata calda autentica all’italiana, quella densa, cremosa, che si gusta al cucchiaio, un modello inimitabile apprezzato oggi non solo in Italia ma nel mondo.

Eraclea è stato il primo brand a lanciare sul mercato la Crema al Caffè, un una crema fredda che propone un nuovo modo di gustare il piacere dell’espresso, prodotto che oggi rappresenta una parte importante del business dell’Azienda.

Eraclea è presente con i suoi prodotti in 14mila esercizi in tutta Italia e in 24 nazioni del mondo. Oggi l’azienda occupa 60 addetti e conta su una forza vendita di 100 agenti distribuiti sul territorio nazionale.

Wi-fi nei bar: ecco i doveri per chi fornisce l’accesso ai clienti

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Wi-fi libero negli esercizi pubblici grazie al Decreto

MILANO – La modifica e lo snellimento del gran parte dell’ormai celebre Decreto Pisanu e in particolare degli articoli 4 e 5, che imponevano ai titolari di bar, hotel, ristoranti e altre attività che forniscono un servizio di connettività wireless di “schedare” i loro utenti, ha suscitato, in maniera comprensibile, l’entusiasmo dei sostenitori italiani dell’accesso libero alla Rete, ma ha suscitato anche alcuni dubbi che forse saranno risolti solo nei prossimi mesi.

Il wi-fi nei bar

Con questo modifiche, infatti, non è chiaro come farà il titolare a collaborare con la Polizia postale o la Guardia di finanza in caso di indagini, né se il gestore possa essere ritenuto responsabile di eventuali attività illecite nella sua rete.

“Il venir meno dell’obbligo di identificazione degli avventori – chiarisce l’avvocato Guido Scorza, esperto di diritto della Rete – non comporta, naturalmente, un divieto per i gestori dei locali pubblici di ricorrere, comunque, a forme light di identificazione a scopo di autotutela”.

In futuro, quindi, il gestore di un bar potrebbe, ad esempio, identificare il cliente interessato ad accedere ad internet, attraverso il suo numero di carta di credito, mediante l’invio di una mail o tramite un numero di telefono a cui inviare un Sms con la password di accesso al Wi-Fi.

“Detto questo – continua Scorza – è bene precisare che la circostanza che una certa condotta sia stata posta in essere partendo da un certo Ip (poniamo quello del bar che ha fornito connettività), non è, di per sé, sufficiente a fare del gestore del bar il responsabile di una condotta illecita esattamente come la circostanza che una telefonata minatoria sia stata fatta partendo dal mio telefonino non basta a far sì che io sia condannato per tale telefonata”.

“E ciò perché – prosegue l’avvocato – nel diritto penale vige il principio di personalità dell’illecito con la conseguenza che, in assenza di una precisa norma che affidi al gestore del bar la custodia delle risorse di connettività come ipotizzato in Francia per l’Hadopi, il gestore del bar non può essere chiamato a rispondere delle condotte degli utenti”.

Il Decreto Pisanu

Per quanto riguarda gli esercizi commerciali per cui la fornitura di connettività costituisce l’attività principale, come gli Internet Point, alcuni commentatori ritengono che, malgrado la modifica del Decreto Pisanu, resterebbero in piedi gli obblighi previsti da un decreto del ministero dell’Interno datato 16 agosto 2005, in cui si impone ai gestori l’adozione di una serie di “misure fisiche e tecnologiche occorrenti per impedire l’accesso a persone non identificate”.

È quanto ad esempio sostiene nel suo blog un altro esperto di legislazione della Rete, l’avvocato Massimo Melica. Gli Internet point, inoltre, dovrebbero inoltre osservare gli stessi obblighi di registrazione dei dati dei grandi provider, conservando tutti i log per un periodo di dodici mesi.

In ogni caso, a prescindere da quelle che saranno le misure più idonee a garantire “un giusto equilibrio tra la libertà di comunicazione, lo sviluppo della new economy e idonei standard di sicurezza” che il tavolo tecnico del Parlamento individuerà nei prossimi mesi, è probabile che ai gestori dei servizi Wi-Fi convenga optare per soluzioni tecniche (come l’accesso tramite Hot Spot) che consentono di tenere separata la propria rete da quella in cui si offre il Wi-Fi pubblico.

In questo modo sarà più facile monitorare il traffico web, autenticare in maniera univoca l’utente e rintracciarlo, se necessario.

Per saperne di più cliccare qui.

Nuova Simonelli presente al Sigep 2011 con la Prontobar

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nuova simonelli
Il logo Nuova Simonelli

MILANO – Da sabato al 28 gennaio si svolgerà alla Fiera di Rimini il Sigep, la Fiera del gelato all’interno della quale il caffè e il cioccolato avranno un loro spazio con numerosi eventi in programma per l’appuntamento fieristico dedicati agli artisti del caffè e non solo. La sezione intitolata All around coffee, debutta in questa 32° edizione, all´interno della grande area dedicata a Espresso and Hot Drink (Pad. A1) poiché il caffè esprime cultura, che va dalla conoscenza del prodotto primario, il chicco di caffè, alla capacità di utilizzarne le proprietà, che consentono agli operatori di preparare bevande ed espressi di qualità.

Nuova Simonelli al Sigep

Anche il cioccolato avrà il suo spazio con l’ Eraclea Cup; da non perdere poi la finale mondiale Coffee Flair Challenge, lo spazio dedicato alle gare e di cui abbiamo diffuso il programma dettagliato lo scorso 10 gennaio.

Si tratta di una selezione dei migliori baristi caffetteria e di Flair bartending; in programma anche il “Rimini Flair Challenge” e, per concludere, la finale nazionale del campionato mondiale Coffee in Good Spirits, valevole per la finale che si terrà a Maastricht.

Nuova Simonelli, costruttore di macchine professionali, sarà presente al Sigep nello stand 001 del padiglione A1 con le novità sulle sue macchine per caffè espresso: Talento – la macchina superautomatica silenziosa e supercompatta, per i locali che puntano sulla qualità di espressi e cappuccini anche con alti volumi di prodotti.

Prontobar – la nuova superautomatica che la Nuova Simonelli propone ad una fascia di mercato che chiede prodotti di alta qualità ma estremamente semplici e compatti.

Appia – la macchina per caffè espresso tradizionale che sarà proposta nella versione Volumetrica 2 gruppi, dedicata ai professionisti che pretendono qualità ma anche economicità.

Musica – che ha conquistato e rivoluzionato il mercato domestico per la sua efficienza, compattezza e versatilità, senza dimenticare li suo accattivante impatto estetico. Aurelia – presente in versione volumetrica tre gruppi insieme ad Aurelia Competizione 2010 la macchina per caffè espresso sponsor tecnico del World Barista Championship.

Inoltre, presso lo Stand Nuova Simonelli, ci sarà un angolo allestito con le macchine per caffè espresso del marchio Victoria Arduino, oggetti di design dedicati a chi vuol dare un’impronta di stile e raffinatezza al proprio locale, senza tralasciare la moderna tecnica.

Boom di acquisti nella distribuzione automatica per i milanesi, +16,6% gli incassi delle imprese

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milano centro dehors colazione a domicilio cheese bar gettoni
Piazza del Duomo a Milano

MILANO – Se inizialmente i prodotti venduti dai distributori automatici erano esclusivamente alimentari, oggi è possibile trovare di tutto, dai jeans agli articoli sanitari, giocattoli, fiori, dvd e cellulari ma anche latte, yogurt o libri. Da momento di pausa e di incontro in ufficio, il distributore automatico è diventato un servizio diffuso nei luoghi di passaggio ed attesa come aeroporti, stazioni ferroviarie e si colloca nelle città accanto al tradizionale negozio di vicinato o al centro delle piazze.

Incremento di acquisti a gettoni a Milano

Milano concentra nella sua provincia 197 sedi di impresa attive nel commercio tramite distribuzione automatica e gettoni, il 39,6% delle imprese lombarde (497 in totale) e il 6,6% di quelle italiane, in crescita del 16,6% in un anno.

All’interno della provincia, è il capoluogo a concentrare il maggior numero di imprese, 78 che corrispondono al 39,6% del totale provinciale e al 15,7% del totale regionale di settore. Tra gli altri comuni, bene anche Parabiago con il 3,0% delle imprese di settore della provincia, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni con il 2,5% ciascuna.

E tra le province italiane Milano è seconda dopo Roma, seguita da Torino. L’identikit dell’imprenditore: le imprese del settore vendita tramite distributori automatici sono per il 49,3% ditte individuali.

Il 40% di queste ha un titolare con meno di quarant’anni mentre il 23,8% è condotto da donne, contro una media nazionale del 25,3% ed una lombarda del 23,4%. Nella quasi totalità dei casi (95,2%) i titolari sono italiani.

Ciò emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2009 e 2010.