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martedì 26 Novembre 2024
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Lavazza: il primo stabilimento fuori dall’Italia sorge in India

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Lavazza in India
La bandiera indiana

TORINO – In tutte le occasioni i vertici del Gruppo Lavazza non hanno mancato di ripetere che entro pochi anni il fatturato sarà generato metà in Italia e metà all’estero. Dopo una serie di investimenti in Europa e nelle Americhe ecco l’annuncio che indica come Lavazza vuole crescere in fretta anche fuori dai confini nazionali. La novità è che il gruppo torinese attivo nel mercato del caffè compie un ulteriore passo importante nella strategia di crescita in India.

Lavazza in India

Dopo l’acquisizione di Barista Coffee Company Limited e di Fresh & Honest Cafè Limited, avvenute nel 2007, la settimana scorsa, Lavazza ha posato la classica prima pietra del suo nuovo stabilimento di produzione che sorgerà nel distretto industriale di Sri City, nella regione di Tada nello stato dell’Andhra Pradesh ai confini con il Tamil Nadu.

Il caffè torrefatto in India sarà poi venduto sua nel sub continente indiano (senza scontare la pesante tassa d’importazione che oggi pesa per il 33 per cento del valore) e in tutta l’area Asia Pacific.

“Realizzare a Sri City un nuovo stabilimento ad alta capacità produttiva e ad alto livello tecnologico per garantire standard di qualità eccellenti – spiega il vice presidente Giuseppe Lavazza – significa proseguire concretamente l’impegno profuso in questo Paese negli ultimi quattro anni con la volontà e il sogno di far diventare l’India il nostro secondo mercato di riferimento dopo quello italiano.”

Giuseppe Lavazza: “Un obiettivo ambizioso che sono certo si tradurrà in realtà unendo le competenze, la storia e i valori della nostra azienda alle eccellenti capacità professionali che abbiamo trovato qui in India”.

Il complesso industriale, composto da cinque edifici, sorgerà su una superficie di circa 40mila mq e vedrà impiegate più di 150 persone. L’investimento si aggira intorno ai 20 milioni di euro.

Ecco il primo corso Scae organizzato nella sede della 9bar con Andrea Lattuada

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andrea lattuada 9bar
Andrea Lattuada

MILANO – Si è svolto nella sede della 9bar il primo corso organizzato dalla Scae (Speciality coffee of Europe) per formare i docenti Scae per l’Italia. Il corso è stato tenuto dai maestri Alf Kramer e Heinz Trachsel (responsabile dell’ Education Scae Committee) e Andrea Lattuada. Al termine dello speciale corso i partecipanti hanno raccontato le loro impressioni.

Ve le forniamo di seguito, cominciando da quella di Damien Burgess che alla è fine del corso è stato nominato Coordinatore Italiano Ast. Burgess, che è di origine neozelandese con la cittadinanza è il responsabile trainig di Caffè Vergnano.

Il primo corso Scae

Damien Burgess, responsabile formazione Caffè Vergnano: “Il corso ufficiale per docenti Scae (Speciality coffee association of Europe) tenuto a Retorbido è stata l’occasione per 12 formatori di caffetteria sempre in giro per l’Italia di incontrarsi, di condividere idee e di diventare parte di un gruppo selezionato di formatori autorizzati dalla Scae qui in Italia.”

Burgess continua: “Anche se tutti noi abbiamo esperienze diverse, esperienze e anche a volte ci troviamo a lavorare in concorrenza uno con l’altro, è stato interessante essere in grado di relazionarsi e lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune: la crescita e l’educazione nel settore del caffè.”

Un nuovo metodo di formazione

C’è di più: “E’ ormai evidente che, anche Scae se ne è resa conto, che una riformulazione dei programmi della formazione attraverso la definizione di una piattaforma standard può essere molto utile sia in Italia sia in Europa. Una sfida di messa a punto, rendono molto difficile se non impossibile, organizzare ogni struttura per la formazione e fornire ai partecipanti la stessa scolarizzazione e la stessa identica formazione. Quale è stata la risposta della Scae? La messa a punto di un nuovo “Sistema di diploma per il caffè”.

“Si tratta di una nuova struttura per i corsi e la certificazione che consente al tirocinante di ottenere differenti crediti per diversi livelli di diplomi. Il bello di questo sistema è che l’ogni diploma può essere conseguito con un diverso docente autorizzato e non c’è periodo in cui questo risultato deve essere conseguito. Come gruppo abbiamo trovato i due giorni insieme un’esperienza illuminante.”

Burges continua: “Abbiamo scoperto che cosa Scae può fornirci come formatori autorizzati e che cosa in cambio noi possiamo restituire alla Scase. Come formatore i nostri metodi sono spesso molto diversi, ma il nostro messaggio è lo stesso. E se noi riusciamo a costruire su questa base di partenza allora, forse, noi possiamo aiutarci a vicenda e creare una struttura in Italia che è sia uniforme e vantaggioso per tutti”.

Le nozioni assimilate al corso

Saverio Forte, responsabile formazione Caffè del Doge: “Erano mesi che aspettavo trepidante di frequentare “il corso”, per me con la C maiuscola. Essendo abbastanza vicino, ho guidato con calma e sono arrivato con un discreto anticipo sull’orario di inizio. Ad accogliermi subito Andrea, con il suo sorriso, un orgoglio stringerli la mano. In un paio di occasioni, nascosto tra la folla di curiosi, l’avevo visto sia presentare sia divertirsi a elaborare i suoi “cappuccini” durante le gare per il campionato baristi.”

Saverio Forte continua: “Una garanzia sulla qualità di nozioni che mi aspettavano nei due giorni successivi. Poi ho conosciuto tutti gli altri componenti del corso e i fantastici membri Scae. Per due giorni non ho respirato che passione, curiosità, interesse, voglia di imparare e tanta tantissima professionalità.”

Saverio Forte conclude: “Ho pensato che, anche se non ci fosse stato il corso, se anche alla fine non ci fosse stato dato il titolo di Ast, valeva comunque la pena di essere li. Tra professionisti, che amano il loro lavoro, che amandolo, non si accontentano di quello che sanno, ma cercano di migliorare. Si sta bene tra gente in movimento in un mondo in movimento. Notizie sul corso? Se siete curiosi fatelo!”

La cultura del caffè

Francesco Neri, responsabile formazione Caffè Mauro – “La cultura del caffè abbraccia diverse epoche, coinvolge culture, religioni e paesi di tutti i continenti. Un piacere intenso che ognuno fa proprio nei modi di apprezzarlo e consumarlo. Due giorni in 9bar di full immersion sui metodi interelazionali e sulla ricerca di tematiche di settore.”

E alla fine un pensiero di Galileo Galilei: “Non puoi insegnare qualcosa ad un uomo. Puoi solo aiutare a scoprirlo dentro se stesso.”

Fabio Verona, trainer di Costadoro – “La cultura del caffè abbraccia diverse epoche, coinvolge culture, religioni e paesi di tutti i continenti. Un piacere intenso che ognuno fa proprio nei modi di apprezzarlo e consumarlo.”

Verona continua: “Oggi viviamo in un mondo dove la globalizzazione ha fatto si che i confini delle culture e delle abitudini siano stati stravolti, e vediamo che nei paesi più reconditi ora bevono l’espresso, mentre in Italia, la patria dell’espresso, aprono con successo bar che servono il tipico caffè filtro americano.”

Cambiamento e rivoluzione

Questa osservazione ha portato la Scae a formare dei trainer in grado di offrire la propria conoscenza a tutti coloro che desiderano intraprendere professionalmente o per passione l’arte di fare i baristi, e presso la 9Bar di Retorbido, si è svolto il primo corso per Autorized Scae Trainer italiano, che ha visto la partecipazione di 12 formatori, i quali guidati dai Maestri Alf Kramer, Heinz Trachsel e Andrea Lattuada si sono confrontati sui cambiamenti che il mondo del bere il caffè sta vivendo e su come poter fornire delle informazioni corrette e professionali a tutti coloro che lo desiderino, il tutto nel contesto dell’apprendimento delle tecniche di comunicazione più avanzate.

Al termine del corso, vista la validità dell’evento, si è anche proceduto immediatamente alla nomina del coordinatore nazionale per gli AST, il trainer Damien Burgess, al quale vanno i complimenti di tutto lo staff”.

Il confronto

Lauro Fioretti, technical department Nuova Simonelli: “È stato davvero interessante confrontarsi con persone di settori diversi torrefattori, baristi, trainer e come nel mio caso costruttori di macchine per caffè espresso.”

Fioretti continua: “Credo sia molto importante creare una comunità di persone interessate e condividere le informazioni che provengono dai vari settori. Sicuramente la visione di Alf Kramer ha allargato gli orizzonti di tutti noi e ci ha fatto capire che il mondo e quindi il caffè è in continua evoluzione e in questo processo è importante prevedere quali saranno le future esigenze dei consumatori.”

“Andrea Lattuada ha tenuto una lezione di comunicazione chiara e precisa, con esempi pratici e test che hanno avuto l’effetto di migliorarci e al tempo stesso permettere di conoscerci meglio e abbassare le barriere interpersonali.”

Fioretti conclude: “Spero che questo sia l’inizio di una collaborazione proficua e continuativa. E adesso a aspetto con impazienza i programmi definitivi dei corsi specifici che lo SCAE ci fornirà in primavera”.

Pilota di linea versa il caffè sui comandi e scatta l’allarme dirottamento

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caffè aereo pilota
Incidente ad alta quota: un pilota fa cadere il caffè sull'apparecchiatura radio dell'aereo

MILANO – Doveva essere un caffè molto forte quello che è stato versato inavvertitamente dal pilota ad attivare l’allarme dirottamento su un volo diretto in Germania della United Airlines, costretto a un atterraggio d’emergenza in Canada. La storia del singolare incidente è stata ripresa dal sito internet della Bbc.

Incidente ad alta quota: il pilota della United Airilines versa il caffè sull’apparecchiatura radio

E’ successo che il pilota del volo 940 della United Airilines, decollato da Chicago, ha attivato un codice di emergenza dopo aver versato del caffè sull’apparecchiatura radio mentre era diretto a Francoforte.

L’aereo è atterrato in sicurezza all’aeroporto internazionale Pearson di Toronto. L’incidente è ancora sotto indagine da parte della autorità della sicurezza canadesi. Il dipartimento difesa del Canada è stato contattato dopo la comunicazione dell’emergenza.

Ma l’equipaggio della United Airlines ha rapidamente confermato che si è trattato di un problema di comunicazione e non di un dirottamento.

Anziché sorvolare l’Atlantico, il capitano ha deciso di dirigere l’aeromobile a Toronto per risolvere il problema, ha detto un portavoce della United Airlines.

Un secondo aereo ha portato i 241 passeggeri a Chicago, da dove si sono imbarcati su un altro volo per Francoforte.

Sigep 2011: ecco i risultati dei concorsi e delle sfide che si sono tenute al Salone di Rimini

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sigep 2018
Il logo del Sigep

RIMINI – Ecco i risultati delle sfide, soltanto quelle di nostro interesse, dato l’elevato numero di appuntamenti nel corso del Sigep, ai quali hanno partecipato tantissimi operatori del settore caffè-caffetterie, anche approfittando dei turni di chiusura. Campionato mondiale pasticceria juniores: è l’Italia ad avere i giovani più bravi, l’Italia ha vinto il Campionato mondiale juniores di pasticceria.

La squadra, formata dal riminese Andrea Borgognoni e dal barlettano Antonio Daloiso, coadiuvati dal manager Federico Anzellotti e dal coach Gianluca Fusto, ha superato la Sud Corea (Na Rae Kim e Ui Hyeog Jeong) e la Francia (Jayce Baudry e Martin Jarroux). In particolare gli asiatici hanno stupito giuria e pubblico per gli straordinari progressi che la pasticceria sta compiendo in quella parte del mondo. In gara anche le squadre di Brasile, Marocco, Messico, Singapore, Stati Uniti, Sudafrica e Svizzera.

I campionati al Sigep

Il campionato mondiale juniores, riservato a pasticceri under 23, era articolato su sei prove: la realizzazione di cioccolatini, la presentazione artistica in cioccolato, quiz-dessert al bicchiere, presentazione artistica in zucchero, torte e monoporzioni gelato al caffè. L’evento ha avuto il patrocinio dell´Accademia Maestri Pasticcieri Italiani e Relais Desserts. Campionato Italiano Seniores di Pasticceria: il titolo a un pasticcere di Castellammare di Stabia. Alla Pastry Arena si è svolto il Campionato italiano di pasticceria seniores, Patrocinato dalla Presidenza della Repubblica, e organizzato da Conpait, la Confederazione Pasticceri Italiani.

Al termine della competizione il titolo se lo è aggiudicato Mattia Vanacore di Castellammare di Stabia con la piece in cioccolato con dessert al piatto denominata “Il Miracolo del Risorgimento”.

Il Gelato d’Oro

Sigep Gelato d’Oro: composta la squadra italiana per la Coppa del Mondo a Sigep 2012. Fra 19 gelatieri, al termine il voto della giuria ha premiato Leonardo Ceschin, da Pordenone, che quindi sarà il capitano della squadra italiana alla Coppa del mondo di gelateria in programma a Sigep 2012.

Il concorso Sigep Gelato d´Oro è stato organizzato da Rimini Fiera in collaborazione con Co.Gel..Fipe Confcommercio, Maestri della Gelateria Italiana, Comitato Nazionale per la Difesa e la Diffusione del Gelato Artigianale e di Produzione Propria e SIGA-Associazione Italiana Gelateria.

A Sigep Gelato d’Oro sono stati scelti, oltre al capitano, anche gli altri componenti della squadra italiana in vista della sfida mondiale del prossimo anno: Francesco Falasconi di Tavullia (PU) per la scultura di ghiaccio, Ernest Knam di Milano per la scultura di cioccolato e Matteo Vigotti, cuoco di Meina (NO). Al termine della gara, il Maestro Carlo Pozzi ha assegnato un premio speciale ´Pozzi 1895´ per ordine e pulizia a Stefano Biasini de l’Aquila.

I Campionati di gelato e di cioccolateria al Sigep

Laboratorio delle Idee: nuovi gusti all’insegna dei colori e dei sapori Il Laboratorio delle Idee tra Colori e Sapori, organizzato dai maestri della gelateria italiana in collaborazione con la Scuola italiana di celateria è stato la fucina della creatività e della professionalità di Sigep. Questi i risultati. Giallo: vinto il gusto Ananas al maraschino con pioggia al cioccolato; (Giovanna Marsilio di Badia Polesine RO, Giuseppina Scala di Torre Le Nocelle AV e Nicola Casti di Iglesias CA); Rosso: Rosso Clementino´ (Giovanna Marsilio di Badia Polesine RO, Giuseppina Scala di Torre Le Nocelle AV); Marrone: Karuby (Raffaela Ceol, Nadia Sogne, Stefania Zanolli e Nadia Sagui Simonetti di Belluno).

Campionato italiano cioccolateria: creatività italiana, determinazione giapponese, vince Yumiko Saimura Yumiko Saimura, 33 anni, nata a Khobe in Giappone ma da oltre dieci anni in Italia, ha vinto il Campionato italiano di cioccolateria organizzato a Sigep in collaborazione con Barry Callebaut.

Al secondo posto s´è classificato Francesco Boccia (Sarno, SA), terzo posto per Sandy Astrali (Cittadella, PD).

Premi di categoria: Francesco Boccia (pralina stampata), Yumiko Saimura (pralina ad immersione), Francesco Boccia (torta al cioccolato), Sandy Astrali (monoporzione al cioccolato), Daniele Orlando (Mistery Box), Yumiko Saimura (piece artistica). Sigep Giovani – Trofeo Pasticceria Internazionale: da Cuneo gli studenti pasticceri più in gamba. Dal 1991 a Rimini Fiera si tiene Sigep Giovani, appuntamento dedicato agli istituti professionali italiani che portano in fiera i loro elaborati e attingono saperi dai grandi maestri.

Il Trofeo pasticceria internazionale

Quest’anno era in palio il Trofeo pasticceria internazionale e se lo è aggiudicato l’IPSARR Giolitti di Mondovì Dronero (CN) con la torta Cafféstasi.

Brand Ambassador Eraclea: vince un pasticcere di Cremona Cioccolata all´italiana, all´interno di All Around Coffee, promosso da Rimini Fiera in collaborazione con 9Bar e PBS Academy ha eletto il miglior barista capace di preparare la cioccolata all´italiana, densa, cremosa, al cucchiaio.

Il barista vincitore, nominato Brand ambassador Eraclea, è risultato Andrea Antonelli di Cremona (team Pulicaff) che ha totalizzato 27,5 punti: ha battuto Elisa Molle di Frosinone che si è fermata a 25,5. “Miglior gelato al gusto cioccolato e 1000 idee per un nuovo gusto”: gelato dell’anno. Ben 168 concorrenti hanno partecipato ai concorsi promossi dall’Associazione italiana gelatieri.

Il miglior gelato al cioccolato

Per i 92 partecipanti alla competizione ‘Miglior gelato al gusto di cioccolato’, questi i risultati: 1° Gelateria Leonardo Fortino di Cosenza, 2° Gelateria Igloo di Luca Aulisio (Bologna), 3° Gelateria Lotte Ice (Tokyo-Giappone). 74 gelatieri hanno invece partecipato al concorso 1000 idee per un nuovo gusto: il Gelato dell’anno.

Questa la classifica: 1° Gelateria Gianni di Bologna, col nuovo gusto Il Sole; 2° Gelateria Fiore di Parenti (Cosenza), con il gusto Bonito; 3° Gelateria Sincerità di Nakai Iosuche (Tokyo) con il gusto Miel Noce. Coffee Flair Challenge: lo show di bartenders e barmaid ll´interno dell´area Espresso & Hot Drink, l´evento All Around Coffee con la spettacolare competizione Coffee Flair Challenge. Protagonisti i migliori bartenders e barmaid.

Una trentina di partecipanti da tutta Italia si sono cimentati su tre prove: dosaggio, drink acrobatico e drink abbinati a dolci. I concordi hanno avuto questi risultati. Coffee Flair Challenge: Matteo Zambon (Pulycaff) di Milano che ha prevalso al fotofinish con 14,5 punti su Federico Cassini, 2° con un solo punto di differenza.

Nel Coffee flair challenge che apriva le porte al World coffe flair challenge ha vinto infine Francesco Corona di Matelica (Macerata), il quale è tornato al successo nella categoria Coffee in good spirits, prova del circuito Scae. Infine Antonio Mantelli di Frosinone ha trionfato nel Rimini Flair Challenge.

Il Sigep 2011 riporta il record di ingressi con 106.685 visitatori professionali

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Il logo del Sigep
Il logo del Sigep

RIMINI – Il Sigep, il Salone internazionale della caffetteria, del gelato e della pasticceria artigianali che ha chiuso i battenti mercoledì sera a Rimini, scavalca il muro dei centomila visitatori professionali chiudendo la 32ª edizione con 106.685 operatori presenti in fiera (+10,6% rispetto al 2010), dei quali 19.676 esteri (+16,1%).

Il record del Sigep

Per quanto riguarda il caffè, questa volta c’è stato un ritorno di fiamma. La Fiera ha riaperto i cordoni della borsa per sfide importanti e spettacolari per i visitatori e gli stessi espositori e ne ha ottenuto un ritorno interessante.

Nell’area Espresso & Hot Drink ha riscosso l’entusiasmo del pubblico l’evento All around coffee, pensato per affermare l’autentica cultura del caffè, dalla conoscenza del prodotto primario alla capacità di utilizzarne le proprietà, abbinate con miscele e abbinamenti vari. Messaggi spettacolarizzati con l´intervento dei migliori bartender e barmade.

Sono dati importanti che hanno certificato che il settore caffetteria e gelaterie artigianali è ripartito. Ma vediamo il dettaglio del Sigep, il salone che si definisce il più importante al mondo per il dolciario artigianale e con questi numeri scala l’elite assoluta delle manifestazioni fieristiche continentali, pur rappresentando un sistema prevalentemente composto da piccole e medie imprese in un ambito dominato da fiere attinenti grandi sistemi industriali.

L’internazionalità al Sigep

Straordinario il profilo di internazionalità: insieme ai quasi ventimila visitatori stranieri, vanno ricordati i 2.547 business meeting e gli oltre 260 top buyers preselezionati e interessati all’acquisto delle materie prime, design e tecnologie dell’intera filiera.

Da notare che per la prima volta nella storia della Fiera di Rimini, una manifestazione riservata agli operatori supera la soglia dei 100.000 visitatori e, per quanto riguarda Sigep, un dato aiuta a comprenderne la crescita e l’evoluzione: nel 2001, quando si svolse la prima edizione nel nuovo quartiere, i visitatori furono 59.458.

In dieci anni il numero è quasi raddoppiato. L’appuntamento per il 33° Sigep, in programma a Rimini Fiera da sabato 21 a mercoledì 25 gennaio 2012. L’esposizione Il Sigep ha occupato 14 padiglioni per circa 90.000 mq, sui quali erano disposte le offerte di 730 imprese.

Oltre alla macrodivisione fra i settori merceologici di riferimento (gelato, pasticceria, pane), da ricordare alcune novità. Ha ben debuttato Tecpa, dove sono state riunite le imprese che si dedicano a tecnologie ed ingredienti per la pastificazione artigianale, sempre più spesso abbinate a caffetterie.

Un punto d’incontro fra le aziende ed i titolari di laboratori artigianali dal quale far nascere una nuova stagione da protagonista per un settore di eccellenza del made in Italy, chiamato a muovere leve di marketing e opportuni accorgimenti logistici per orientare all’estero una produzione di altissima qualità.

L’agenda di incontri

Oltre all’enorme affluenza di operatori stranieri, Sigep ha garantito alle imprese la possibilità di incontrare buyers da tutto il mondo, grazie alla sinergia fra il Marketplace di Rimini Fiera, che organizza una settimana prima della manifestazione l’agenda di incontri sulla base delle richieste di domanda e offerta, in aggiunta all´operato dell´ufficio marketing estero, con la rete di 25 collaboratori commerciali sparsi nel mondo.

Tutte le iniziative volte all´estero sono rientrate nel progetto top buyer da cinque continenti e complessivamente hanno garantito al Rimini Fiera Foreign Delegations di Sigep 2011 oltre 2.500 appuntamenti, coinvolgendo circa 260 buyers (distributori, importatori, catene di pasticcerie, gelaterie, ristoranti ed hotel di fascia alta) e centinaia di espositori.

Ma, a padiglioni chiusi, che cosa lascia il Sigep al nostro settore? I grandi eventi del Sigep Gelateria, pasticceria e panificazione artigianali hanno proposto a Sigep 2011 uno straordinario panorama di eventi.

Il Campionato Mondiale Juniores di Pasticceria, Sigep Gelato d´Oro, Sigep Bread Cup e il Campionato italiano cioccolateria hanno rappresentato le manifestazioni di punta sotto il profilo della competizione, ma Sigep 2011 sarà ricordato anche per due eventi eccezionali: il gelato da guinness, il più grande mai realizzato al mondo, un cono alto 281 cm opera del cioccolatiere Mirco Della Vecchia e da una squadra formata da sette artigiani; inoltre la grande torta dei 150 anni dall’Unità d’Italia, 500 mq di dolce che hanno proposto la penisola ed i monumenti più importanti, realizzata da 70 pasticceri della Confederazione Pasticceri italiani.

Per l’occasione è pervenuto anche un messaggio di saluto dalla Segreteria della Presidenza della Camera dei Deputati.

Il Sigep per i giovani

È da tutti riconosciuto fondamentale l’opera di Sigep per trasmettere stimoli alle nuove generazioni per incrementare i loro saperi sul dolciario artigianale.

Quest’anno ha debuttato il nuovo progetto Sigep neo per mettere in contatto i giovani che vogliono avviare nuove attività imprenditoriali. Ebbene, oltre 300 si sono presentati a Sigep con questo obiettivo e sono stati presi d´assalto i 205 corsi di formazione svoltisi nei cinque giorni presso i laboratori sparsi nel quartiere fieristico.

Ottimo il successo del Campionato Mondiale Juniores di Pasticceria, seguito con interesse in fiera e, solo nella giornata della fase finale, da oltre 10.000 contatti da 59 Paesi di tutto il mondo per la web tv di Rimini Fiera, accessibile in streaming sul sito.

Sigep 2012 Internazionalità, neoimprenditorialità, formazione dei giovani ed eventi, queste le direttrici per preparare la rassegna dell’anno prossimo.

Il grande interesse per il progetto SigepNeo, dedicato alle nuove imprese, darà quindi il via alla seconda fase, per allargare la possibilità di incontro a nuovi imprenditori anche stranieri. Il 2012 sarà l´anno della 5a Coppa del Mondo di Gelateria, per la quale sono già sedici le nazioni candidatesi ad entrare nella competizione.

Per il 2012 è in cantiere anche l´evoluzione del progetto Marketplace, per incrementare ulteriormente il numero dei business meeting a vantaggio delle imprese e della produttività della presenza fieristica.

L’alta formazione

Ha suscitato interesse il progetto Il gelato artigianale entra in Università, iniziativa tutta riminese promossa da CNA Rimini insieme al Polo scientifico didattico di Rimini-Università di Bologna e in collaborazione con Sigep.

In primo piano i valori nutrizionali del gelato artigianale che, grazie a questo progetto, entra a far parte a pieno titolo del mondo della nutriceutica, l´innovativa disciplina scientifica che studia e sviluppa gli alimenti che svolgono una funzione benefica per la salute, aiutando a mantenere l’equilibrio dell´organismo.

Gelatieri artigianali e ricercatori universitari lavoreranno in sinergia per raggiungere nuove frontiere, grazie anche ai nuovi laboratori biomedici e farmaceutici attivati al polo universitario riminese.

Un ottimo risultato per incardinare ulteriormente Sigep sul territorio. Sul fronte dell´alta formazione SIGEP ha presentato le nuove tendenze di consumo e progettazione nei settori panetteria, pasticceria & gelateria e pizzeria trattati da Food Experience Design, il corso di alta formazione in design per l’innovazione nel retail alimentare organizzato da POLI.design.

Consorzio del Politecnico di Milano in collaborazione con Rimini Fiera (partner accademico). La sesta edizione di Food Experience Design è in programma dal 28 settembre al 28 ottobre 2011. Presentati anche i risultati del corso Food Experience Design per l´innovazione di spazi e locali pizzeria. La quarta edizione avrà luogo dal 21 marzo all´8 aprile 2011.

Infine, fissata al 15 settembre 2011 la scadenza dei termini per la partecipazione alla prima edizione del Premio 5 Stagioni promosso da Agugiaro & Figna in collaborazione con POLI.design. Un concorso di design per progettare il futuro dei locali pizzeria.

Fondazione Ernesto Illy: l’attenzione alla qualità genera un valore durevole per i tutti soggetti della filiera

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Gruppo Illycaffè polo gusto illy illetta
Il logo illycaffè

MILANO – L’attenzione alla qualità dei prodotti e dei servizi e gli investimenti profusi per migliorarli, non sono semplici esborsi per le aziende, ma anzi generano un valore più ampio per tutte le componenti del soggetto economico aziendale, garantendo una maggiore sostenibilità e ponendo le basi per una maggior solidità nel medio-lungo termine.

Lo studio in collaborazione con Fondazione Ernesto Illy

A dimostrare come la qualità non soltanto non penalizzi le aziende rispetto alle concorrenti che puntano tutto sul basso prezzo, ma anzi le valorizzi è uno studio condotto a livello europeo dal Cresv Bocconi, Centro di ricerche su Sostenibilità e valore, in collaborazione con Fondazione Ernesto Illye Centromarca, Associazione italiana dell’Industria di Marca e Corriere della Sera che è stata presentata ieri pomeriggio all’Università Bocconi.

Incontro al quale hanno portato il loro contributo frutto anche dell’esperienza personale nelle rispettivi aziende Fedele Confalonieri Presidente Mediaset, Diego Della Valle Presidente Tod’s, Andrea Illy presidente e amministratore delegato illycaffè, Ruggero Magnoni Chairman of Investment Banking EMEA, Nomura, Vincenzo Tassinari Co-chairman Ecr Italia e Presidente Coop Italia Il convegno si è aperto con la presentazione di Anna Illy, presidente della Fondazione Ernesto Illy, che ha parlato anche del libro “Valore, Impresa e sistema paese: strategia d’azienda per la generazione di valore sostenibile” che era alla base del convegno.

E nel quale, con altri (Loro Piana, Bulgari, Bmw e Sainsbury’s) viene presentato e approfondito il caso illycaffè.

La prima parte della ricerca ha permesso di ripartire il campione tra aziende che competono sul prezzo e realtà che puntano alla qualità, per poi paragonare le rispettive capacità di generare valore economico. Il confronto su diversi indicatori per il periodo 2000-09 illustra che non esiste scostamento rilevante tra i rendimenti dei due raggruppamenti nell’ottica di creare valore per la proprietà.

“I nostri risultati – spiega Maurizio Dallocchio, Nomura Chair of Corporate Finance alla Bocconi e coordinatore scientifico della ricerca- ci dimostrano che le aziende che concentrano la strategia sull’investimento di lungo periodo e dunque su qualità e valore (value), generano mediamente un rapporto tra Ebitda (misura della gestione dell’azienda; n.d.r.) su fatturato di poco inferiore al 16%, contro il 13% generato dalle aziende orientate prevalentemente al contenimento dei costi e alla salvaguardia dei risultati economici di più breve periodo (cost). Tuttavia, analisi più rigorose ci inducono a affermare che non è corretto sostenere una prevalenza in termini inequivocabili delle aziende value rispetto alle cost nella capacità di generazione di valore per gli azionisti”.

Per quanto riguarda le risorse umane, dai dati emerge che in generale le aziende value qualificano maggiormente il proprio personale, con programmi di training e specializzazione, e hanno un costo medio per dipendente più consistente.

Per la categoria dei clienti e utenti le analisi evidenziano che strategie di customer loyalty, un mezzo importante per generare valore di lungo termine, sono intraprese dalla totalità delle aziende value del settore automobilistico e dal 29% della grande distribuzione mentre i risultati per le aziende cost sono molto più contenuti.

“La capacità di generare valore per la comunità intorno alla quale un’azienda opera è un altro sintomo evidente di sostenibilità di lungo termine -afferma Dallocchio – La nostra ricerca ha messo in luce che i contributi diretti a favore della comunità (in particolare verso cultura, sport e educazione) -un indicatore potente della capacità di generare indirettamente ma sostenibilmente valore nel lungo periodo- sono sempre presenti nelle aziende value e più raramente in quelle cost. Lo studio rileva tali contributi nella totalità delle aziende value del settore accessori, contro il 32% delle aziende cost, nel 62% delle aziende value alimentari, contro il 50% di quelle cost”.

Infine, anche l’attenzione per l’ambiente è un fronte sul quale si distinguono le aziende value. Una specifica strategia ambientale è, per esempio, formulata dal 55% delle aziende alimentari che puntano alla qualità, contro il solo 5% delle cost, e dall’84% delle aziende value della grande distribuzione, contro il 27% di quelle cost.

illy, Università del caffè: una docente ha spiegato la degustazione del cioccolato agli aquilani

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cioccolato della vecchia degustazione saimura san valentino
Diversi tipi di cioccolato

L’AQUILA – Tutti a lezione di cioccolato. E’ successo ieri al bar del centro commerciale L’Aquilon. Gran Caffè Gallucci ha ospitato due gustose lezioni dedicate agli amanti del cioccolato. Nel partecipatissimo corso c’è stato spazio non solo per la teoria, ma anche per la pratica: a tutti i partecipanti sono stati offerti degli ottimi cioccolatini Domori, marchio del gruppo Illy.

“La degustazione del cioccolato, al fine della valutazione qualitativa delle sue caratteristiche organolettiche, comprende alcune differenti fasi quali l’esame visivo, tattile, uditivo, olfattivo, gustativo, retrolfattivo ed il cosiddetto giudizio finale” ha spiegato Chiara Mondi, barista trainer della scuola di formazione Università del caffè di Trieste.

Le tipologie di cacao

Chiara Mondi spiega: “Nell’arco della giornata il momento forse più adatto per intraprendere una degustazione e poter quindi cogliere al meglio tutte le particolarità di un determinato prodotto, è la mattina, anche se il cioccolato viene consumato, dagli appassionati, a qualsiasi ora della giornata”.

Chiara Mondi continua: “La prima caratteristica sottoposta a valutazione è quella del colore, che cambia al variare della quantità di cacao impiegata, delle tipologie utilizzate, del tipo di tostatura alla quale vengono sottoposte le relative fave e dall’eventuale presenza di ulteriori ingredienti. Viene, poi, esaminata la lucentezza, ovvero la capacità di riflessione della luce della tavoletta di cioccolato (caratteristica spesso legata alle modalità di effettuazione della fase produttiva del temperaggio)”.

“Si procede, infine, all’osservazione dell’aspetto generale del prodotto con una particolare attenzione all’omogeneità dell’impasto e all’eventuale presenza di striature, patine e bolle d’aria (riconducibili, solitamente alla fase produttiva del concaggio)”.

Le fasi della degustazione

Chiara Mondi ha poi spiegato le fasi della degustazione: “l’esame tattile consiste nello sfiorare il cioccolato con le dita: un prodotto di buona qualità sottoposto a questo tipo di valutazione inizierà a sciogliersi senza, tuttavia, presentarsi appiccicoso. Se il cioccolato è della tipologia al latte rivelerà una scorrevolezza inferiore a quello di tipologia fondente, sciogliendosi con maggiore rapidità. L’esame uditivo va effettuato spezzando una tavoletta di prodotto che, se di ottimale livello qualitativo, produrrà un suono “secco” e ben definito.”

Chiara Mondi continua: “Poi c’è l’esame olfattivo, che ha un’importanza estremamente rilevante ai fini della degustazione. La sensibilità olfattiva è, infatti, enorme e nettamente superiore a quella gustativa. In questa fase l’assaggiatore avvicinerà la tavoletta al proprio naso effettuando un’inspirazione al fine di cogliere gli aromi del prodotto.”

Mondi conclude: “Gli aromi si suddividono in primari, ovvero quelli derivanti dalla tipologia di cacao impiegato e all’area geografica di coltivazione, e in secondari, che sono quei sentori dovuti alle fasi del processo di lavorazione del cacao stesso, con particolare riferimento alla fermentazione e alla tostatura. Esistono poi, come è ovvio, i sentori apportati dagli ingredienti eventualmente addizionati al prodotto durante la lavorazione quali, ad esempio, cereali, noci, nocciole, frutta candita, vaniglia e pistacchi”.

L’Università del caffè di Trieste, nata nel 1999, svolge corsi in tutta Italia allo scopo di far capire ai consumatori le peculiarità del cioccolato, del té e del caffè.

Per vedere le immagini delle due lezioni tenute ieri a L’Aquila basta cliccare qui.

Lavazza continua il suo impegno come partner di Identità Golose

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Il logo di Lavazza Group

MILANO – Lavazza è partner storico del congresso internazionale Identità Golose, quest’anno alla settima edizione, che da sabato a martedì trasformerà Milano nel crocevia delle tendenze gastronomiche internazionali. Lavazza ribadisce il suo impegno per il mondo dell’alta gastronomia, una scelta avviata nel 2002 con la partnership fra l’azienda torinese e Ferran Adrià, e proseguita nel corso degli anni con alcuni chef protagonisti della cucina internazionale.

Lavazza sponsor di Identità Golose 2011

L’obiettivo di Lavazza di avvicinare il consumatore ad una cucina innovativa e in alcuni casi esclusiva, dando vita a prodotti creativi e di alta qualità alla portata di tutti, è sempre più in linea con il tema di Identità Golose. Anche per l’edizione 2011 Identità golose conferma la sua attenzione per “Il lusso della semplicità”, alla ricerca di quei segni e quei gesti che incarnano la continuità e la tradizione anche nella cucina degli chef che sono ritenuti i più creativi e rivoluzionari.

Gli chef Ferran Adrià e Antonino Cannavacciuolo

Tradizione e innovazione è un binomio che da sempre Lavazza riesce a coniugare armonicamente: la scelta come testimonial di due famosissimi chef agli antipodi per concezione del proprio lavoro, è la riuscita rappresentazione di questa doppia anima.

Gli chef Ferran Adrià, considerato il più rivoluzionario al mondo, e Antonino Cannavacciuolo, uno dei più illustri alfieri della tradizione enogastronomica italiana, hanno prestato il loro volto alla nuova campagna di comunicazione Top Gastronomy recentemente lanciata da Lavazza: due grandi chef, espressione di modi diversi di concepire l’arte della cucina, ma accomunati dalla passione per l’espresso autentico firmato Lavazza, che diventa il punto d’incontro fra i loro due mondi.

I Training center Lavazza

In occasione di Identità Golose 2011 Lavazza sarà presente, come è ormai tradizione, nello spazio caffetteria del congresso ideato da Paolo Marchi. Il pubblico e gli operatori del settore avranno la possibilità di degustare presso la caffetteria Lavazza, i ricettati a base dell’eccellente espresso italiano messi a punto da Lavazza in tanti anni di collaborazione con i migliori chef italiani e internazionali, grazie al supporto del Training center, la struttura dedicata dall’azienda alla diffusione della cultura del caffè.

I Training center dell’azienda oggi costituiscono un network internazionale di laboratori del caffè diffusi in oltre 40 Paesi (dall’Europa alle Americhe, dall’Estremo Oriente all’Australia). Questo è il luogo deputato ad accogliere clienti, professionisti del canale bar e ristorazione, giornalisti e opinion leader, che possono assistere a lezioni e corsi sulle modalità di preparazione di un ottimo espresso.

La volontà di Lavazza di investire nella ricerca sul prodotto, nell’innovazione e sviluppo di nuove soluzioni legate al mondo del caffè è confermata anche dalla recente inaugurazione dell’Innovation Center di Torino.

Lavazza, nata nel 1895, è attualmente una tra le più rilevanti realtà produttive di caffè al mondo, leader in Italia con una quota del 48% (in valore, dato Nielsen) nel mercato retail e presente in oltre 90 Paesi, presidiando i business Casa e Fuori casa (Foodservice, Distribuzione Automatica e Retailing). Lavazza prevede di chiudere il bilancio 2010 in linea con l’anno precedente, con un fatturato stimato di oltre 1,1 miliardi di euro.

Sigep chiude l’edizione 2011 festeggiando il debutto di All around coffee

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Il logo del Sigep

RIMINI – Ieri il Sigep ha chiuso l’edizione 2011 festeggiando il debutto di All around coffee, il nuovo evento del Salone del gelato, ma aperto anche al caffè, che ha ricordato con una riuscita manifestazione la cultura dell’espresso italiano valorizzando sia la preparazione sia la presentazione della bevanda.

Tutto si è svolto come in un laboratorio voluto da Rimini Fiera e organizzato in collaborazione con 9bar, la scuola di caffetteria di Andrea Lattuada che è anche scuola autorizzata dalla Scae – Speciality coffee association of Europe – per la formazione degli operatori di caffetteria, flair bartending e Pbs Academy, il laboratorio sperimentale dedicato alla mixologia delle bevande.

Il debutto di All around coffee al Sigep

Il tutto sotto l’occhio attento e benevolo di Eraclea, lo sponsor principale della manifestazione, con particolare attenzione al versante del cioccolato in tazza. In primo piano la cultura del caffè, dalla conoscenza del chicco alla capacità di utilizzarne le proprietà fino a farne risaltare le qualità attraverso miscele e abbinamenti.

Il tutto con specifici incontri per approfondimenti seminariali su abbinamenti, sperimentazioni e degustazioni relativi a caffetteria e distillati, momenti di formazione e presentazione di nuovi prodotti internazionali tra cui l’attrezzatura giapponese per modellare il ghiaccio (taisin) e il set francese di aromi per esercitare la memoria a riconoscere le essenze presenti nel caffe e nel vino (Le nez du vin et du cafe).

Al debutto, All around coffee si è subito imposto come un grande laboratorio dedicato alle miscele con caffè, cioccolato, gelato, creme e distillati. Un ponte tra il mondo della caffetteria e quello del barteding che ha fatto emergere la maestria e la competenza degli operatori del settore che si sono sfidati in competizioni uniche nel loro genere affascinando il pubblico grazie allo spettacolare mix di spettacolo e professionalità.

Nell’arena di All around coffee si sono così sfidati i migliori bartender e barmade italiani per conquistare i titoli in palio e la possibilità di rappresentare l’Italia nelle competizioni internazionali.

Ad aprire la manifestazione è stata la sfida per eleggere il miglior barista capace di preparare la cioccolata all’italiana: densa, cremosa e al cucchiaio. A trionfare è stato Andrea Antonelli di Cremona che oltre al titolo è stato anche insignito del ruolo di Brand ambassador Eraclea per il 2011.

Coffee Flair Challenge

Domenica l’arena di All around coffee ha visto in azione i partecipanti alla competizione dedicata al flair e allo stile in caffetteria che si sono cimentati nella preparazione di due cappuccini con l´utilizzo della tecnica latte arte e di due drinks a base di caffè espresso realizzati con l’acrobatico stile Working Flair. Al termine delle esibizioni ha prevalso Matteo Zambon di Milano che ha così conquistato anche l´accesso alla finale internazionale del 13 e 14 aprile prossimi a Rotterdam (Olanda).

Coffee in good spirits

La sfida di Rimini valeva come finale del campionato italiano Scae. La competizione che ha visto i baristi gareggiare nella preparazione di bevande alcoliche, sempre a base di caffè espresso, ha incoronato campione italiano Francesco Corona di Matelica (Macerata) che rappresenterà il nostro Paese in occasione del settimo Scae world coffee in good spirits championship che si svolgerà a Maastricht (Olanda) dal 22 al 24 giugno prossimi. Rimini Flair Challenge Una novità per tutti la prima edizione del contest nazionale per la selezione del migliore bartender italiano.

Il Rimini flair challenge ha impegnato per due giornate l’area All around cafe richiamando in fiera i più importanti esponenti di un movimento relativamente giovane in Italia ma che può già contare su punte di eccellenza internazionale. Sono stati 26 i partecipanti alle semifinali dai quali la giuria ha selezionato i 10 finalisti.

Le competizioni al Sigep

Un testa a testa particolarmente impegnativo che ha visto i partecipanti alle prese con tre differenti prove, tutte con nomi in inglese perché la specialità è nata ed è maturata negli Stati Uniti. Per cominciare il Free Pour Ability con il quale i giurati hanno potuto saggiare l´abilità dei contendenti nel versare la giusta quantità degli ingredienti per i cocktail, utilizzando le tecniche del working flair, senza utilizzare il misurino.

Poi The dream cocktail per la preparazione di cocktails con base gelato e creme da abbinare ai dessert. Infine il momento più spettacolare, The exhibition flair, durante il quale i finalisti hanno dato il meglio di sé trascinando il pubblico con performance acrobatiche al ritmo di musica. Alla fine delle tre prove il punteggio massimo della giuria è andato ad Antonio Mantelli di Frosinone che oltre al titolo si è anche aggiudicato il premio in palio da 2500 euro in attrezzature tecniche. In arrivo la televisione del barista Le giornate di All around coffee hanno visto il debutto di ShowbarTV il video blog dedicato alla mixology che inizierà le sue trasmissioni il prossimo 20 febbraio Proprio con i servizi girati in occasione di Sigep

Starbucks: utili e fatturato del primo trimestre 2011 in forte crescita (+44%), vendite (+7%)

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Il logo di Starbucks

MILANO – Utili e fatturato in crescita per Starbucks, secondo i dati resi noti questa notte dal gigante di Seattle alla chiusura dei mercati. La popolare catena americana ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio fiscale 2011 (conclusosi il 2 gennaio) con profitti in salita del 44% a 346,6 milioni di dollari (45 centesimi per azione), rispetto ai 241,5 milioni (32 centesimi per azione) registrati nello stesso periodo dell’esercizio precedente.

Fatturato in crescita per Starbucks

Il fatturato è cresciuto di quasi l’8% a 3 miliardi di dollari. I risultati sono migliori delle attese degli analisti, che attendevano un profitto di 39 centesimi e un fatturato di 2,93 miliardi di dollari Starbucks ha confermato il margine più alto delle sue previsioni per quanto riguarda gli utili per l’intero anno a 1,47 dollari (contro un consensus di 1,49 dollari per azione), elevando contestualmente quello più basso a 1,44 dollari, dagli 1,41 della stima iniziale.

Le vendite nelle caffetterie aperte da almeno 13 mesi, un importante indicatore di gestione che consente un raffronto su termini di paragone più omogenei, registrano un incremento del 7% su scala globale, maggiore negli Usa (8%) che non nel resto del mondo (5%). Al miglior risultato hanno contribuito per il 5% il maggior traffico nei locali e per il 2% la maggiore media delle transazioni.

La società ha aggiunto che i migliorati utili e margini operativi hanno controbilanciato l’impatto dei costi “insolitamente elevati” del caffè verde. Gettonatissime, nel periodo delle feste, le tesserine prepagate Starbucks cards e le confezioni regalo di Starbucks Via, andate letteralmente a ruba negli Usa, tanto da risultare esaurite ben due settimane prima di Natale.

Starbucks non intende introdurre incrementi generalizzati nei propri listini, bensì continuerà ad adeguare selettivamente i propri prezzi, da mercato a mercato, come già fatto negli ultimi mesi, ha dichiarato il cfo Troy Alstead. In alcuni casi, Starbucks ha elevato i prezzi delle bevande più elaborate e diminuito quelli dei prodotti meno sofisticati.

“Nella fissazione dei prezzi siamo stati attenti e metodici – ha aggiunto Alstead – e la risposta dei clienti a questa nostra politica è stata sin qui positiva”.

Tornando sull’evoluzione rialzista subita dal caffè verde, Howard Schultz ha ribadito in un’intervista la sua convinzione che gli attuali livelli di prezzo non riflettono reali problemi sul fronte dell’offerta, quanto un’intensa speculazione finanziaria.

“In 30 anni di esperienza non ho mai visto i prezzi rimanere a lungo su questi livelli, se non in presenza di un qualche evento catastrofico, che non si ravvisa al momento – ha asserito Schultz – È la speculazione a spingere i costi al rialzo. Rimango comunque fiducioso, poiché questi prezzi si riveleranno a lungo andare insostenibili”.