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Cioccolato: per TripAdvisor «Quello più pregiato d’Europa a Bruxelles e Perugia»

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cioccolato uovo di Pasqua
Uovo di Pasqua in cioccolato

MILANO – Cioccolato classico al latte, bianchissimo per i più golosi o extra-fondente da degustazione, con mandorle e scorze d’arancia, alla cannella, al rum o alla rosa. Quello del cioccolato è un mondo variegato e multiforme, capace di soddisfare anche i palati più esigenti.

Per chi dell’oro nero gourmand ha fatto un culto, TripAdvisor ha stilato la Top 5 delle città europee con il cioccolato più pregiato.

In vetta c’è Bruxelles

Al primo posto, in base alle recensioni dei viaggiatori, non poteva che esserci Bruxelles, la capitale della cioccolata e del Belgio, una nazione che conta duemila negozi specializzati e produce 172 tonnellate di cioccolato all’anno.

Per un’esperienza paradisiaca basta andare in una delle boutique del cioccolato che si affacciano sulla Place du gran Sablon quando, è il periodo migliore ma tutto l’anno va bene, i maîtres chocolatiers confezionano le uova pasquali più ricercate e fantasiose.

Il top dell’esclusività è senza dubbio Wittamer, le cui prelibatezze si trovano anche sulla tavola della famiglia reale.

L’Italia si piazza in seconda posizione con Perugia, la casa di EuroChocolate. Per concedersi una golosità non serve aspettare la kermesse: la città pullula di locali che del cioccolato hanno fatto una ragione di vita. P

er una pralina sopraffina c’è Talmone, per una tazza di cioccolato fumante si va all’Antica Latteria e per una torta al cacao alla Pasticceria Sandri, la più antica di tutta l’Umbria.

Il primato di Perugia

Se si ha voglia di una gita fuori porta non c’è niente di meglio di San Sisto, la sede della Perugina. Qui, nella Casa del Cioccolato, si organizzano choco-tour con assaggi e brevi corsi con i maestri cioccolatieri per imparare a realizzare le uova di Pasqua.

Il soggiorno ideale è all’Etruscan Chocohotel, che al piano terra ospita un negozio con le specialità cioccolatose di tutto il mondo.

Immancabili in classifica la Germania e l’Austria, dove la cioccolata vanta una lunga tradizione.

A Monaco di Baviera già solo le vetrine delle pasticcerie sono un attentato alla linea. L’indirizzo imprescindibile per gli amanti del cioccolato è il Cafe Guglhupf nella Kaufingerstrasse, vicino a Marienplatz, una vera istituzione in città.

Vienna, per Pasqua, si riempie di piccoli mercatini. In quello di fronte alla cornice barocca del castello di Schönbrunn si trovano una miriade di uova pasquali decorate a mano, mentre nell’antico mercato di piazza Freyung arrivano oltre 40 tonnellate di uova per creare la montagna di cioccolato più alta d’Europa.

L’ultimo posto in classifica è di nuovo appannaggio del Belgio con Bruges

Nella piccola Venezia, dai canali che rispecchiano una natura rigogliosa, l’aroma del cacao si diffonde per la città e le pasticcerie confezionano creazioni raffinate con la cioccolata più famosa, la Brugsch Swaentje.

Le degustazioni hanno luogo anche nei ristoranti, che propongono menu tutti al cacao, e al Museo del Cioccolato, dove si insegna a degustare la cioccolata e a fare le praline in casa.

L’auto colore argento è la preferita nel mondo L’Italia invece preferisce il colore cappuccino E il motivo è proprio per quello che pensate

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cappuccino espresso
Il cappuccino decorato con la Latte art

MILANO – E’ ancora l’argento il colore preferito per l’auto. Nel 2010 è stato scelto del 26% degli automobilisti di tutto il mondo, come conferma Du Pont, fornitore leader di vernici, che ogni anno compila una panoramica sulle tendenze in termini di colori per tutti i Paesi del mondo dalla quale emergono trend interessanti e curiosità.

In Europa ad esempio sono i neri e i grigi a vincere, mentre i Paesi asiatici optano principalmente per le sfumature di bianco e argento. Anche il Sud America tifa per l’argento, mentre in Nord America la scelta ricade soprattutto su due colori contrastanti come il nero e il bianco.

“Per gli acquirenti, scegliere il colore della propria auto è qualcosa di estremamente personale: osservando il fenomeno più da vicino, si scopre che cultura, moda e trend dei vari mercati europei hanno un impatto determinante sulla scelta cromatica del cliente”, ha giustamente ricordato Julie Francis, membro del team di progettazione colori e materiali di Ford Europa.

Ma analizziamo quindi più da vicino le tendenze nazionali.

L’ITALIA AMA IL “CAPPUCCINO”

In Italia, così come in Francia, piace l’auto color “cappuccino”, forse per via della radicata cultura del caffè presente nei due paesi, ma perché gli automobilisti della Repubblica Ceca preferiscono il blu più di ogni altra nazione?

Gli irlandesi, dal canto loro, potrebbero essere tradizionalmente associati al verde, ma quando sono al volante prediligono di gran lunga il grigio argento.

“In psicologia il rapporto delle persone con i colori – la loro scelta, l’uso che se ne fa, la reazione alla loro visione – riguarda l’emotività, cioè il modo che esse hanno di reagire alle stimolazioni esterne, incluse le relazioni interpersonali – spiega la psicologa Francesca Campostrini -. Il colore è quindi considerato e interpretato come un indicatore dell’adattamento affettivo delle persone alle sollecitazioni ambientali”.

Il bianco gode di un clamoroso successo in Turchia (49% delle vetture vendute) dove, a causa del clima spesso afoso, le vetture scure sono piuttosto rare.

La Danimarca, al contrario, vede trionfare il nero, mentre il bianco rappresenta la soluzione meno adottata. Solo in un Paese il colore numero uno non è nero, bianco o grigio argento: la Repubblica Ceca.

Nel 2010, ben un quarto degli acquirenti cechi ha scelto auto di colore blu. Tra tutte le nazioni, il mercato ceco presenta anche la più alta percentuale di vetture rosse rispecchiando così la predominanza dei colori rosso e blu della propria bandiera.

QUANTO SIAMO EMOTIVI

Oltre alla propria cultura influisce nella scelta di un colore l’emotività. “L’assenza di colore, bianco e nero, ci parla di poca recezione agli stimoli, di una vita emotiva trattenuta o negata. Le emozioni spaventano, vanno allontanate, controllate, tenute a bada, coperte – prosegue Campostrini -. La presenza di colori segnala capacità di contatto con le proprie emozioni, adattamento affettivo e capacità di tenere conto della affettività degli altri. La scelta di colori molto carichi, vivaci o eccessivi rimanda ad una emotività egocentrica o scarsamente controllata che può sconfinare nella labilità affettiva o nella suggestionabilità”.

Sembrerebbe quindi che Francesi e Italiani, oltre a Turchi e Danesi, siano poco emotivi, mentre gli abitanti della repubblica Ceca si impongono come un popolo aperto alle relazioni personali e in pace con se stesso. Ma non è proprio così, perché in diverse culture lo stesso colore può avere significati diversi. “Un esempio di questo è il bianco – dice ancora la psicologa -, colore del lutto in culture orientali mentre la cultura occidentale riserva al nero questa funzione e affida al bianco la purezza della sposa”.

IL FATTORE MODA

Da non sottovalutare infine c’è il fattore moda. Le tendenze in termini di colori cambiano di anno in anno. E una nicchia di clienti, piccola ma in costante crescita, sceglie ad esempio il marrone, il rame e altre tonalità terra.

“C’è voluto un po’ perché la gente iniziasse a scegliere le sfumature del marrone, molto anni Settanta – dice Francis -. Adesso, però, quegli anni, e quello spirito, sono tornati di moda. E le tonalità marroni stanno di nuovo prendendo piede nel campo delle automobili. Riportate in auge da intriganti combinazioni interni-esterni”.

A Pisa una mano intelligente capace di far bere il caffè e mescolare lo zucchero con il cucchiaino

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mano artificiale
La mano artificiale è una realtà anche per mescolare il caffè

MILANO – Arriva la mano intelligente. Biorobotica e sensori sono una branca della scienza molto interessante in quanto l’evoluzione delle tecnologie sta abbassando notevolmente i costi delle componenti permettendo la realizzazione di soluzioni intelligenti sofisticate e avanzate.

Un esempio tutto italiano è la mano intelligente, dotata di oltre 40 microsensori e diversi motori in modo da poter determinare diverse combinazioni di movimento, sarà la protesi del futuro e consentirà di indicare, di grattarsi, bere il caffè da una tazzina e mescolare col cucchiaino senza problemi.

Dopo quasi dieci anni di ricerca, il team della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa è riuscito a realizzare il primo prototipo perfettamente funzionante, che sembra sostituire quasi del tutto la mano reale in quanto si può connettere al sistema nervoso del paziente, permettendo così di replicare le funzionalità perse.

“L’obiettivo della Smarthand – ha spiegato Maria Chiara Carrozza, direttore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – è quello di replicare l’80% delle funzionalità di una mano naturale. È dotato di 4 motori al suo interno e permetterà prese che una persona a cui è stata amputata la mano si aspetta di fare: scrivere, bere, usare la carta di credito.

Il prototipo ha al suo interno 40 microsensori, che permetteranno alla mano e alla persona che la indossa di percepire la sua posizione nello spazio”. Sono questi che permettono di connettere la mano artificiale al sistema nervoso, permettendo di “restituire al cervello la sensazione di spinta e la consistenza di un oggetto”.

La mano intelligente SmartHand, che pesa circa 350 grammi, una volta messa in produzione, potrà essere commercializzata a un costo attorno ai 100 dollari, il che la rende la risposta ideale per chiunque abbia risorse limitate.

Host 2011: sinergie tra i protagonisti dell’Ho.Re.Ca

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host 2013
Il logo di Host

MILANO – Torna l’appuntamento di eccellenza per gli operatori dell’Ho.Re.Ca.: Host 2011, il Salone Internazionale dell’Ospitalità Professionale dà appuntamento agli operatori dal 21 al 25 ottobre a fiera Milano.

Si conferma la formula della manifestazione: in un unico momento espositivo saranno rappresentate sei grandi realtà per creare un’unica grande opportunità di business.

I settori che saranno presenti a Host 2011, infatti, sono Ristorazione professionale, con il meglio delle attrezzature a disposizione per offrire prodotti e idee sempre attente alla qualità ma anche capaci di innovarsi; Pane Pizza Pasta, dove gli artigiani dell’arte bianca troveranno preziosi alleati nei fornitori delle tecnologie più avanzate; attrezzature per Bar e macchine da caffè, destinate a rendere sempre più gradevole il consumo fuori casa; Gelateria, Pasticceria, dove si affermano innovazione e tradizione con i macchinari, i semilavorati e i servizi per prodotti di cui l’Italia è rinomata in tutto il mondo; Caffè, con una ribalta di eccellenza per questa materia prima; Hotel&Spa Emotion, dedicato agli ambienti e alla dimensione del benessere coniugati a quelli dell’ospitalità. Per molte tra queste aree sono già evidenti le “affinità elettive” che muoveranno gli operatori in visita verso ambiti similari o di filiera e che uniranno, ad esempio, le offerte della ristorazione con le novità nell’arte bianca, quelle della gelateria artigianale con la pasticceria, e quelle del caffè come materia prima con il mondo delle macchine da caffè: sinergie che interpretano sempre di più le nuove tendenze che il mercato richiede.

Idee e strategie

Sono molteplici, però, anche le nuove possibilità, che possono crearsi ibridando idee e strategie provenienti da settori differenti. Un esempio concreto è il settore Hotel&Spa Emotion, nato proprio a seguito potente sinergia che si è creata in questi anni tra quanti gestiscono hotel o forniscono servizi al comparto dell’ospitalità e le professionalità, le strutture e i prodotti legati al mondo del benessere, divenuti una dimensione integrante per chi gestisce strutture ricettive di ogni livello.

“Host rappresenta un grande esempio nel panorama fieristico. – afferma Enrico Pazzali, amministratore Delegato di Fiera Milano Spa – In esso, infatti, si fondono l’anima business di una manifestazione di eccellenza capace di attrarre realtà e filiere distinte ma sinergiche, il valore del legame tra le aziende e le tante associazioni che sostengono i settori rappresentati in mostra, l’attenzione e la forte considerazione che gode da parte di espositori e buyer esteri.

Abbiamo investito molte delle nostre energie e competenze in questa manifestazione e siamo certi Host abbia ormai superato il puro momento espositivo, per affermarsi come network professionale ad ogni livello, una rete di conoscenze, prodotti ed esperienze a completa disposizione dei professionisti dell’Ho.Re.Ca.”.

“Uno degli obiettivi di Expo 2015 è ospitare circa 20 milioni di visitatori. Un numero importante – sottolinea Giuseppe Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.A. – che si concentrerà non solo sul sito che ospiterà l’Esposizione universale, ma avrà ricadute sull’intero Paese.

Manifestazioni come Host sono importanti perché permettono di sviluppare una cultura della ricettività in perfetta sintonia con l’evento più importante che l’Italia gestirà di qui al 2015. Ecco perché guardiamo con favore alla collaborazione con Host e con Fiera Milano, impegnati come siamo nella costruzione di un sistema capace di valorizzare le potenzialità economiche e culturali del nostro Paese”.

Cultura dell’ospitalità, internazionalità, sviluppo economico che passa attraverso idee innovative: i valori di Host richiamano appunto con grande forza quelli di Expo 2015 e anche questa manifestazione, rappresenta a buon titolo una tappa di avvicinamento verso la grande meta dell’esposizione internazionale.

Il compito di Host, in questo cammino, è quello di evolvere le professionalità che fanno parte della grande galassia Ho.Re.Ca. disegnandone le caratteristiche ed i valori che le caratterizzeranno in futuro.

Il rispetto per la cultura del cibo e della persona, accolta nelle sue tradizioni culturali, unito all’attenzione e al rinnovamento tecnologico, alla sicurezza alimentare, all’attenzione verso le materie prime e l’ambiente: sono questi i valori del nuovo professionista dell’Ho.Re.Ca. di domani, che costituiscono, già oggi, i tratti ispiratori di Host 2011.

La manifestazione continua intanto a crescere e a confermarsi leader per l’HoReCa: a quattro mesi dalla manifestazione, infatti, sono oltre 1400 le aziende attese, per 100.000 mq di superficie espositiva netta, mentre la sua vocazione internazionale rende già certa la presenza di 500 buyer esteri altamente profilati, che si aggiungono agli oltre 35.000 visitatori stranieri attesi, provenienti da 145 Paesi, su un totale di 130.000 operatori.

Secondo la scienza la cioccolata migliora le prestazioni sessuali delle donne

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cioccolata
una cascata di cioccolata

MILANO – Il cacao, famosa pianta giunta a noi dall’America tropicale, dopo una serie di ricerche portate avanti dai laboratori di un ospedale di Milano si è rivelato essere un ottimo cibo afrodisiaco.

La cioccolata procura eccitazione sessuale, perché contiene triptofano e la feniletilalanina entrambi elementi che migliorano la nostra attività sessuale.

Il triptofano serve a produrre serotonina, un neurotrasmettitore che incrementa il piacere sessuale, mentre la feniletilalanina è uno stimolante prodotto in particolare quando una persona è innamorata.

Nel 2004 ricerche effettuate su 200 donne hanno dimostrato come la cioccolata influenzi positivamente l’attività sessuale. Di queste, la parte che ha assunto regolarmente cioccolata, ha riportato alti livelli di soddisfazione sessuale, mentre le restanti donne, che avevano di per sé una bassa libido, hanno avuto dei miglioramenti nei loro rapporti con il partner dopo l’assunzione.

Questa proprietà della cioccolata era già ben nota presso gli antichi. Lo sapeva benissimo l’imperatore degli Aztechi Montezuma, che consumava enormi quantità di fave di cacao per migliorare i rapporti sessuali con la moglie.

Per saperne di più http://takecareblog.iljournal.it/2011/la-cioccolata-migliora-le-prestazioni-sessuali/35051

Firenze: successo per i tè elettrici organizzati dall’Enel al Caffè Giubbe Rosse

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giubbe rosse bene culturale
L'esterno del caffè Giubbe Rosse di Firenze

FIRENZE – Grande successo per i Tè elettrici dell’Enel, rassegna di appuntamenti sulla sicurezza domestica inaugurata ieri nel capoluogo fiorentino di fronte a 120 partecipanti che hanno risposto con entusiasmo all’iniziativa, che potrebbe essere definita un’ ”Università della Sicurezza”.

I ‘Tè elettrici sono un’idea originale per condividere e spiegare temi importanti, come la sicurezza e la prevenzione del rischio, per la vita di ognuno di noi.

Il progetto

Il progetto è organizzato da Enel, AEIT Toscana (Associazione Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni), ANSE Toscana (Associazione Nazionale Seniores Enel) e UNAE Toscana (Istituto di Qualificazione delle Imprese di Installazione di Impianti elettrici), con la partecipazione di Vigili del Fuoco, Asl e Universita’ di Firenze.

Il primo appuntamento si e’ svolto ieri pomeriggio, all’ora del te’, presso il ”Caffe’ Giubbe Rosse” di Firenze: 120 persone hanno preso parte all’iniziativa, a cui sono intervenuti Debora Stefani, Responsabile Enel Dipartimento Territoriale Rete Toscana e Umbria; Laurentino Menchi, Presidente Anse Toscana; Claudio Bini, Presidente Unae Toscana; Elisa Romoli di Enel Sicurezza; Domenico Corbo della Asl; Pierantonio Scarpino dell’Universita’ di Firenze; Luigi Gentiluomo, Vice Comandante dei Vigili del Fuoco, e Marco De Sanctis di Enel Distribuzione.

Al termine dell’evento, che ha affrontato la sicurezza a 360° con video e relazioni, i partecipanti hanno ricevuto, come attestato, il libretto personalizzato ”La Sicurezza cerca casa: dove nascono i rischi; come prevenire gli infortuni nell’ambiente domestico”.

Prossime tappe dei ”The elettrici” sono Livorno, Grosseto e Massa.

«Ciò che è buono per il caffè lo è anche per la Colombia»

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MILANO – La Colombia vede la luce alla fine del tunnel e torna a delineare ambiziosi scenari di crescita della produzione. A tracciare un’ideale roadmap produttiva a lungo termine è lo stesso presidente colombiano Juan Manuel Santos, che ha presenziato ieri al lancio della Campaña de Optimismo, un’iniziativa varata dalla federazione nazionale dei produttori di caffè (Fedecafé) per riaffermare la volontà del settore e di tutto il paese di risollevarsi e guardare avanti con positività, dopo la catastrofica ondata di maltempo dello scorso autunno, definita dallo stesso Santos “la peggiore tragedia della nostra storia”.

“Puntiamo a portare la produzione di quest’anno a 9 milioni e mezzo di sacchi; il prossimo, se tutto va bene, torneremo a 11 milioni. Ma il nostro vero obiettivo è quello di arrivare a produrre 18 milioni di sacchi entro la fine del decennio. Un traguardo già rilevante, che credo sia alla nostra portata”; ha affermato il presidente. Aggiungendo che “ciò che è buono per il caffè lo è anche per la Colombia”.

“Nella mia tesi di laurea sostenni a suo tempo l’esistenza di una relazione diretta tra l’economia del caffè e la stabilità politica del nostro paese. Se siamo la più antica democrazia dell’America latina, molto del merito va proprio all’industria del caffè. E a ciò che essa ha rappresentato nello sviluppo della Colombia negli anni, nei decenni e nei secoli”.

A tale proposito, Santos ha sottolineato gli sforzi in atto nella lotta al narcotraffico nei dipartimenti di Putumayo e Caquetá, dove i contadini stanno sradicando le piante di coca per sostituirle con quelle di caffè.

“Intendiamo fare lo stesso su tutto il territorio nazionale. Promuovendo non soltanto il caffè, ma tutti i prodotti dell’agricoltura; settore che reputiamo trainante e che seguiteremo a incentivare”. Lo ha affermato ancora Santos aggiungendo che, attraverso il programma Colombia Humanitaria, il governo di Bogotá ha destinato oltre 22 milioni di euro di aiuti alla caffeicoltura nelle aree più colpite dal maltempo.

Spagna, un successo le capsule Nespresso-compatibili prodotte da Marcilla

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Marcilla Nespresso compatibili Spagna
In Spagna ci sono le Nespresso compatibili di Marcilla

MILANO – E’ iniziato da poco più di un mese dal loro lancio commerciale in Spagna, le capsule di Marcilla a marchio L’arôme EspressO. Sono compatibili con il sistema Nespresso e si stanno rivelando uno dei più grandi successi commerciali mai realizzati dalla compagnia madre Sara Lee in terra iberica.

Il prodotto è sin d’ora reperibile negli scaffali di oltre 4 mila punti vendita di tutte le principali insegne della grande distribuzione, destinati a diventare 5 mila nelle prossime settimane.

Sei le varietà disponibili (Satinato, Delizioso, Decaffeinato, Splendente, Sontuoso e Forza), tutte in vendita a un prezzo raccomandato al pubblico di 2,99 euro per confezione da 10 pezzi.

Le miscele sono tutte 100% arabica, con caffè provenienti esclusivamente da agricoltura socialmente e ambientalmente responsabile

Lo storico marchio Marcilla è di proprietà di Sara Lee Southern Europe, S.L.. Che commercializza anche i marchi Soley e Hornimans, (tè e infusioni) e Natreen (dolcificanti) e conta inoltre una divisione per il settore professionale.

La Spagna è in terzo mercato di Nespresso in termini di fatturato dopo Francia e Svizzera. Nonché il paese che vanta il maggior numero di punti vendita al pubblico. Le famose boutiques Nespresso.

La stampa spagnola si chiede sin d’ora se Nestlé ingaggerà anche in Spagna una battaglia legale; simile a quelle già intraprese oltre i Pirenei e in terra elvetica. Mauro Schnaidmann, presidente di Sara Lee Coffee & Tea Spain, ha dichiarato, dal canto suo, che il prodotto fabbricato dall’azienda è “legale e differente” da quello del suo concorrente.

Flavio Repetto, re del cioccolato piemontese, cittadino onorario di Bra

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Flavio Repetto
Flavio Repetto

BRA (Cuneo) – Sarà conferita ufficialmente mercoledì 22 giugno 2011, con una cerimonia pubblica in programma dalle ore 16 a palazzo Mathis, la cittadinanza onoraria di Bra all’imprenditore Flavio Repetto. Il titolare del gruppo dolciario Novi Elah Dofour, riceverà dalle mani del sindaco Bruna Sibille la massima onorificenza cittadina “per aver portato il nome della città nel mondo come luogo d’eccellenza nella produzione dolciaria”.

Repetto ha rilevato e rilanciato uno dei marchi d’eccellenza dell’arte cioccolatiera piemontese, la “Baratti&Milano”, che in frazione Bandito di Bra ha il suo stabilimento di produzione.

Chi è Flavio Repetto

Flavio Repetto nasce a Lerma, piccolo paese dell’alessandrino, nell’Alto Monferrato, l’11 dicembre del 1931. A soli 12 anni, all’inizio dell’aprile 1944, con alcuni amici ritrova nei campi i cadaveri gettati uno sull’altro in due fossi comuni dell’eccidio delle SS alle Capanne di Marcarolo.

Nel 1945 si trasferisce con la famiglia. Lavora da cameriere e studia come ragioniere ai corsi serali, diplomandosi e trasferendosi a Roma nel 1950. A soli 23 anni è direttore della Filiale di Roma della Comtometer, un’impresa americana di impianti contabili.

Nel 1956 torna Lerma e inizia un’attività in proprio: costituisce l’azienda vinicola Vallechiara per l’imbottigliamento del vino della sua terra. Ha una felice intuizione con la fornitura dei vini alle comunità in bottigliette in monoporzione da ¼ di litro.

Una novità assoluta che il mercato accoglie con grande favore. All’inizio degli anni 70 Flavio Repetto fonda a Genova la SOGEME, che diventerà la GR Generale Ristorazione S.p.A. e propone al mercato la prima ristorazione collettiva di qualità. Negli anni 70 arriva a servire 50.000 pasti al giorno e a fornire aziende come Ansaldo, Italsider, Michelin, Fiat, Finmeccanica, ERG. A Roma sia la Camera dei Deputati che il Senato della Repubblica scelgono la GR di Repetto.

Nel 1975 acquisisce la maggioranza della SIBETO, Società di imbottigliamento e distribuzione della Coca Cola, costruendo un nuovo stabilimento a Biella.

Dalla Coca Cola al cioccolato

Repetto viene poi a sapere che l’azienda dolciaria Dufour è in serie difficoltà e sta per fallire. Decide di acquistarla insieme ad un altro marchio di prestigio in ambito dolciario, anch’essa nella stessa situazione, la Elah.

L’atto ufficiale di acquisto è siglato il 31 dicembre del 1982 presso il Tribunale fallimentare di Genova. Assunte molte delle maestranze ormai senza lavoro, inizia la fase globale di ristrutturazione che prosegue nel 1985 quando rileva anche la Novi, anch’essa in fase fallimentare e con un passato illustre e tradizione secolare.

Forma così un gruppo alimentare dolciario che spazia dal cioccolato alle caramelle, ai preparati per dolci. Si costruisce a Novi Ligure uno stabilimento dotato di una impiantistica tra le più avanzate del settore, di oltre 60.000 mq. e i tre marchi in breve tempo diventano leader di mercato.

Novi supera in pochi anni nelle vendite marchi italiani ed esteri di alto prestigio presenti sul mercato anche da più di un secolo. S’impone il tradizionale nocciolato al cioccolato gianduja e viene lanciato il fondente nero al 70% di cacao, una grande novità del settore, oltre a promuovere un caratteristico frutto del territorio piemontese: la nocciola tonda e gentile.

Flavio Repetto sarà così promotore del Consorzio per la difesa della nocciola Piemonte e investirà ingenti cifre sul cioccolato. Quello che utilizza la nocciola in pubblicità televisiva, quantificati, in due decenni, in circa 70 milioni di euro.

La svolta Baratti & Milano

Nel 1999 rileva il prestigioso marchio “Baratti & Milano”, industria nata nel 1858 e che rappresenta il gotha europeo del dolciario. Con l’azienda, Repetto rileva anche lo stabilimento di produzione presente in via don Orione in frazione Bandito, che permette a Bra di insediarsi tra le piazze italiane dove si producono alcuni dei più raffinati ed apprezzati prodotti dolciari a base di cioccolata.

Con “Baratti”, il gruppo di Repetto rileva l’omonimo caffè in piazza Castello a Torino, tra i più prestigiosi locali storici d’Italia.

La Baratti & Milano industria nasce nel 1858 e rappresenta il gotha europeo del dolciario. Il 15 febbraio del 2007 Flavio Repetto è eletto Presidente della Fondazione Carige che ha il controllo della Banca Carige, di cui rimane nel consiglio di amministrazione, per capitalizzazione di Borsa quinta banca nazionale.

Nel 1985 Sandro Pertini, allora Presidente della Repubblica, gli conferisce l’alta onorificenza di Cavaliere al merito del lavoro, mentre nel 2004 il Magnifico Rettore dell’Università di Genova gli conferisce la laurea Honoris Causa in Ingegneria Meccanica.

Nel 2007 riceve il Candy Kettle Award, l’oscar europeo dell’industria dolciaria. Tanti gli interessi del Cavalier Repetto anche in campo editoriale.

Dal salvataggio dello storico quotidiano genovese “Il lavoro”, a rischio di chiusura, fino al risanamento. Che lo porterà a divenire il supplemento locale del quotidiano “la Repubblica”.

Analoga difficile operazione ha consentito di salvare la “Casa Editrice Marietti 1820”, un’altra voce autorevole di Genova; con Flavio Repetto che ne diventa Presidente e porta in consiglio di amministrazione illustri personalità del mondo della cultura.

Flavio Repetto è stato Presidente del Gruppo Ligure dei Cavalieri del Lavoro e Vice Presidente nazionale, nonché Consigliere di Amministrazione della Fondazione Gaslini di Genova.

De André e Pasquale Cafiero il Don Raffaè che voleva bere un caffè (testo completo)

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Fabrizio de André Don Raffaè
Fabrizio de André

MILANO – L’arte, Fabrizio De André: Don Raffaè.  Dunque ecco il testo completo della celebre canzone di Fabrizio De André.

Il testo della canzone Don Raffaè

Io mi chiamo Pasquale Cafiero
e son brigadiere del carcere oinè
io mi chiamo Cafiero Pasquale
sto a Poggio Reale dal ’53

e al centesimo catenaccio
alla sera mi sento uno straccio
per fortuna che al braccio speciale
c’è un uomo geniale che parla co’ me

Tutto il giorno con quattro infamoni
briganti, papponi, cornuti e lacchè
tutte l’ore cò ‘sta fetenzia c
he sputa minaccia e s’à piglia cò me

ma alla fine m’assetto papale
mi sbottono e mi leggo ‘o giornale
mi consiglio con don Raffaè
mi spiega che penso e bevimm’ò cafè

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella ci ha dato mammà

Prima pagina venti notizie
ventuno ingiustizie e lo Stato che fa
si costerna, s’indigna, s’impegna
poi getta la spugna con gran dignità
mi scervello e mi asciugo la fronte
per fortuna c’è chi mi risponde
a quell’uomo sceltissimo immenso
io chiedo consenso a don Raffaè

Un galantuomo che tiene sei figli
ha chiesto una casa e ci danno consigli
mentre ‘o assessore che Dio lo perdoni
‘ndrento a ‘e roullotte ci tiene i visoni
voi vi basta una mossa una voce
c’ha ‘sto Cristo ci levano ‘a croce
con rispetto s’è fatto le tre
volite ‘a spremuta o volite ‘o cafè

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella ci ha dato mammà

Qui ci stà l’inflazione, la svalutazione
e la borsa ce l’ha chi ce l’ha
io non tengo compendio che chillo stipendio
e un ambo se sogno ‘a papà
aggiungete mia figlia Innocenza
vuo’ marito non tiene pazienza
non chiedo la grazia pe’ me
vi faccio la barba o la fate da sé

Voi tenete un cappotto cammello
che al maxi processo eravate ‘o chiù bello
un vestito gessato marrone
così ci è sembrato alla televisione
pe’ ‘ste nozze vi prego Eccellenza
mi prestasse pe’ fare presenza
io già tengo le scarpe e ‘o gillè
gradite ‘o Campari o volite ‘o cafè

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

A che bell’ò cafè

pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

Qui non c’è più decoro le carceri d’oro
ma chi l’ha mi viste chissà
chiste so’ fatiscienti pe’ chisto i fetienti
se tengono l’immunità

don Raffaè voi politicamente
io ve lo giuro sarebbe ‘no santo
ma ‘ca dinto voi state a pagà
e fora chiss’atre se stanno a spassà

A proposito tengo ‘no frate
che da quindici anni sta disoccupato
chill’ha fatto quaranta concorsi
novanta domande e duecento ricorsi
voi che date conforto e lavoro
Eminenza vi bacio v’imploro
chillo duorme co’ mamma e co’ me che
crema d’Arabia ch’è chisto cafè