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Migros, il cioccolato ha una base sostenibile con Frey

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Migros nestlé fust

ZURIGO – Per i suoi prodotti Frey a base di cioccolato, la Migros punta su cacao proveniente da produzioni sostenibili. La maggior parte delle tavolette di cioccolato è già certificata dall’organizzazione Non-Profit UTZ Certified, la parte rimanente dell’assortimento lo sarà entro la fine del 2013. Disboscamenti, pessime condizioni lavorative e sfruttamento del lavoro minorile – l’attività legata al cacao ha una brutta nomea specie nell’Africa occidentale. Per questo motivo, Chocolat Frey, un’impresa del Gruppo Migros, ha iniziato a convertire la propria produzione puntando sul cacao sostenibile. Una buona parte delle tavolette di cioccolato Frey ha già ottenuto la certificazione UTZ Certified.

Migros diventa sostenibile

Entro la fine del 2013, analoga sorte spetterà all’intero assortimento Migros di cioccolato prodotto dalla ditta Frey, in altre parole questo provvedimento riguarderà più di 500 articoli o un volume complessivo di circa 15’000 tonnellate di cioccolato. Le marche Migros M-Budget e Sélection così come i prodotti a marchio Max Havelaar che già promuovono il commercio equo solidale, non saranno interessati da questo cambiamento. Il prezzo del cioccolato non subirà variazioni in seguito alla conversione della produzione, la Migros e Chocolat Frey sosterranno i costi aggiuntivi per l’impiego di cacao sostenibile. In campo per la sostenibilità Sin dalla sua fondazione, la Migros si è sempre battuta a favore di un commercio sostenibile, impegno che con il tempo si è consolidato attraverso tante nuove iniziative. L’esempio più recente della produzione del cacao è stato preceduto da un miglioramento nell’assortimento del caffè. Nel 2010, infatti, la Migros è stata la prima grande distributrice in Svizzera a utilizzare per l’intero assortimento base di caffè una materia prima sostenibile anche dal punto di vista sociale. A tale riguardo, la collaborazione con UTZ Certified ha dato ottimi risultati.

Quest’anno, sempre in collaborazione con UTZ Certified, la Migros convertirà alla produzione sostenibile anche le bevande a base di cacao e cioccolato, una selezione dell’assortimento di tè e i gelati Megastar.

Esperienza pluriennale nel settore del caffè UTZ Certified è uno dei sistemi più importanti al mondo per la certificazione del caffè

Insieme ad alcune organizzazioni non governative come il WWF, UTZ Certified è riuscita a estendere il proprio raggio d’azione anche nel settore del cacao. Dal 2007 gestisce un programma efficiente per una produzione del cacao ecocompatibile e socialmente responsabile che soddisfa le esigenze dei coltivatori di cacao, dell’industria e dei consumatori.

“L’impegno della Migros rappresenta un importante passo in avanti per UTZ Certified. In questo modo, migliaia di produttori in tutto il mondo avranno la possibilità di commercializzare prodotti migliori a un prezzo più vantaggioso”, afferma Anita Aerni, Key account manager Europe di UTZ Certified.

Con questa affermazione, Anita Aerni sottolinea l’aspetto fondamentale del programma per la sostenibilità. Raccolti più ricchi grazie a una migliore qualità UTZ Certified non solo chiede ai proprietari delle piantagioni di rispettare criteri più ecologici e socialmente più equi, ma aiuta anche i coltivatori a svolgere il proprio lavoro in modo professionale. Attraverso metodi di coltivazione migliori, il contadino può aumentare quantità e qualità del proprio raccolto e di conseguenza guadagnare di più.

Inoltre, viene pagato di più per il semplice fatto di rispettare questi criteri. Per quanto riguarda la formazione dei coltivatori, UTZ Certified può contare su una rete di partner presenti nei paesi di produzione. Enti indipendenti e accreditati si incaricano di effettuare la certificazione delle piantagioni e i controlli annuali.

UTZ Certified è un’organizzazione Non-Profit internazionale indipendente

Che si impegna a favore di una coltivazione orientata al mercato e sostenibile di caffè, cacao e tè e garantisce la rintracciabilità dell’olio di palma e a breve anche del cotone.

Fondata nel 1997 da un coltivatore di caffè guatemalteco e da un torrefattore europeo, oggi UTZ Certified rappresenta uno dei sistemi più autorevoli al mondo per la certificazione di caffè, cacao e tè. Per ottenere la certificazione di UTZ Certified, i produttori sono tenuti a rispettare criteri per il miglioramento dei metodi di coltivazione, per la tutela dell’ambiente e la promozione di condizioni sociali. Tanto per fare un esempio, devono impegnarsi a utilizzare quantitativi minimi di fertilizzanti e a proteggere la foresta pluviale. Lavori forzati e lavoro minorile sono severamente vietati. In cambio, i contadini ricevono un indennizzo e inoltre viene insegnato loro a lavorare in modo più professionale. Fonte: www.utzcertified.org

BARRY CALLEBAUT – Vendite giù del 4,1% nel 1° trimestre

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Barry Callebaut Jacobs
Barry Callebaut

MILANO – Malgrado una crescita dei volumi, Barry Callebaut, leader mondiale nella produzione di alimenti a base di cacao e cioccolato, ha registrato un calo delle entrate nel primo trimestre dell’esercizio 2011-2012 (chiuso il 30 novembre). Il fatturato del gruppo è sceso del 4,1% a 1,3 miliardi di franchi. In divise locali il giro d’affari è invece cresciuta del 5%, ha spiegato ieri con una nota l’azienda che ha sede a Zurigo.

Barry Callebaut realizza infatti la maggior parte degli affari in moneta estera

Da settembre a novembre il volume delle vendite è progredito del 2,6%, a 362’637 tonnellate. Sempre Barry Callebaut ha reso noto di aver concluso un accordo con Grupo Bimbo SAB – leader in America latina nel settore della panetteria – per la fornitura di 32.000 tonnellate annue di alimenti a base di cioccolato. L’investimento ammonta a circa 15 milioni di franchi. Per Steinemann, l’accordo conferma la strategia del gruppo, concentrata nei mercati emergenti.

Caffè corto Moak: torna il festival di cortometraggi a Rimini

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caffè moak
Il logo di Caffè Moak

MILANO – Nell’ambito dell’imminente Sigep di Rimini, il Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazioni Artigianali, in programma a Rimini Fiera dal 21 al 25 gennaio prossimi, Caffè Moak sarà presente con un Fuori Salone in cui si terrà un vero e proprio festival di cortometraggi selezionati tra i progetti più interessanti presentati nelle varie edizioni del concorso cinematografico internazionale “Caffè Corto Moak”. Il Fuori Salone Moak si terrà dal 21 al 23 gennaio 2012 presso lo spazio duoMo a Rimini in Via Palmiri: dalle ore 18 alle ore 24 si susseguiranno le proiezioni dei corti in una splendida cornice dal design suggestivo e ricercato. Agli spettatori verrà offerta una degustazione delle miscele Moak.

Moak: ecco l’elenco dei progetti più interessanti delle varie edizioni e altri proposti

nell’edizione 2011 che ha visto come vincitori: PRIMO CLASSIFICATO – “Vodka Tonic” di Ivano Fachin. Con “VODKA TONIC – Il mio cancro sei tu”. Il mio cancro è un televisore da 60 pollici. Il mio cancro è un numero. Il mio cancro è un conto in banca o un’offerta speciale. Essere cattivi non fa differenza. SECONDO CLASSIFICATO – “Italia bella mostrati gentile” di Augusto Fornari. Una denuncia in chiave ironica del qualunquismo che pervade la nostra italietta. Il regista dimostra una buona capacità nella direzione degli attori, alle prese con un microcosmo di personaggi passivi e immersi nella nostra più stretta attualità TERZO CLASSIFICATO – “Il Matrimonio” di Tilde Di Dio – Una coppia di semplici contadini siciliani, vengono invitati al matrimonio di una loro cara nipote residente al Nord.

Felici per essere stati ricordati si preparano all’evento e alla partenza, ma all’arrivo non tutto va come previsto.

Saranno inoltre proiettati i seguenti cortometraggi che hanno partecipato al concorso che ha visto la prima edizione nel 2006:

TECHNOLOGY-X Su una panchina di un tranquillo parco si compie una sfida tra due uomini. I cellulari sono le loro uniche armi ma si affrontano senza esclusione di colpi. MOKA Una macchinetta da caffè sfida un vulcano e ne paga le conseguenze. La moka a seguito di questa sfida, diventa un reperto archeologico esposto in un museo del futuro. CAFFEINA consiste in un viaggio introspettivo che mira a ricreare i processi del sogno. Le immagini che scorrono rappresentano, infatti, il sogno del protagonista, catapultato in solitudine in un ambiente isolato e fatiscente.

La trama parte dal concetto di tempo. Il protagonista decide che per sfruttare al meglio le ore di vita che gli rimangono, dovrà rinunciare al sonno, e, per raggiungere quest’obiettivo, assume caffè per tutta la durata del video CAPPUCCINO Un uomo chiama la sua donna e il cappuccino, ripercorre le ultime ore che hanno preceduto la sua morte, ma non tutto è come sembra e forse la voce che sentiamo non è effettivamente la sua, forse questi ricordi appartengono a qualcun altro. Ma allora chi è che è morto?!. CAFE’ L’AMOUR Incomprensioni e promesse, ansie e nervosi, stupidaggini drammi e scazzi. Parole e parole che alcune coppie si scaricano addosso, sedute ai tavoli di un caffè. Fuori si svolge la vita di tutti i giorni, o quasi.

IL SEGRETO DI LEONARDO Una reinterpretazione de L’Ultima Cena. Un breve e divertente spot. BUONGIORNO! Una mattina a Torino una splendida ragazza dorme beata nel suo letto. Un ragazzo innamorato le prepara la più fantastica colazione mai vista, aspettando il suo risveglio. Ma una vicina inquietante , un vicino fumatissimo, una sveglia indistruttibile e tanti piccoli contrattempi ostacolano l’impresa del nostro allampanato eroe. Quando sarà tutto pronto e la ragazza si sveglierà troverà una sorpresa, o no?!? HARRY PARTCH Un balletto meccanico prende vita intorno a una caffettiera, che di volta in volta si trasforma, diventando scatola magica, finestra su altri universi. Il video trae spunto dalle bizzarre elaborazioni musicali del compositore americano Harry Partch, dai suoi ritmi sincopati che si rivelano perfetti per musicare una coreografia ealizzata con sagome disegnate in stop motion.

PERSONAL COFFEE In un’ordinaria mattina Egidio Poletti, un impiegato dalla vita scandita dal ritmo del lavoro, si reca nel suo ufficio. Egidio è come sempre sommerso dalle grigie e ridondanti mansioni quotidiane. Il suo unico momento di evasione è la pausa caffè. Se non fosse che oggi non è una mattina come le altre, infatti il suo PC ha deciso di uscire dall’ ordinarietà per prendersi una personale “pausa caffè”. STAY OR GO, WORK Stay or go, work nasce, all’interno del progetto A(irpo)RT Reloaded 2007, come prodotto di una residenza d’artista a Hirschfeld, un piccolo paesino dell’Hunsrück in Germania. Il luogo della residenza si trova a pochi chilometri dall’aeroporto di Frankfurt Hahn. Cercando di far emergere il punto di vista di chi vive l’aeroporto non come luogo di arrivi/partenze ma come parte della propria vita quotidiana, il video si ispira a 7 interviste fatte con persone che lavorano nell’aeroporto ricoprendo ruoli diversi.

Hanno risposto a domande quali “qual è l’angolo dell’aeroporto dove ti piace trascorrere la pausa di lavoro?”, “cosa ti colpisce lungo la strada che porta all’aeroporto?” o domande più personali riguardanti aspirazioni e sogni connessi al proprio lavoro. I racconti sono stati tradotti in brevi situazioni, raccordate da un percorso che si svolge nell’arco di una giornata, dal risveglio degli aerei, i loro primi movimenti, alla fase di decollo e volo. Ogni luogo, ogni oggetto, ogni dettaglio presenti nel video, apparentemente casuali e volutamente non dichiarati, si riferiscono a vissuti concreti di chi, lavorando in aeroporto, fa parte di quella rete di connessioni che rendono possibile il volo di queste gigantesche macchine con le ali.

SUNNYSIDE La routine di ogni giorno, il sogno di un momento. La possibilità di cambiare, con un semplice gesto, la quotidianità. O perlomeno di vederla con altri occhi. SORRISO DELLA TAZZINA 8 anni 7 mesi e 6 giorni la pena da scontare per aver investito un gruppo di criceti leopardo. Questo è il destino di un bizzarro galeotto dall’accento romano che, tutto sommato, non è insoddisfatto della vita in prigione… se non fosse per l’insostenibile assenza di un buon caffè.

BIBLIOTECARY MOUSE La giornata in biblioteca di uno studente universitario, tra i ricordi del passato che riemergono e un bilancio personale del proprio presente. Ma in un bar nelle vicinanze un barista sta preparando un caffè… MOMENT LIFETIME Uno sconosciuto entra in un caffè con un mazzo di fiori. Con l’intervento di questa persona misteriosa, l’uomo e la donna già presenti nel bar, che prima si erano ignorati, iniziano a rendersi conto della presenza l’uno dell’altro.

MOVE YOUR BODY Negli anni 50 la pubblicità presentava i prodotti di largo consumo come strumenti per salvare il matrimonio. Con questa logica il caffè Buck’s Plus pubblicizza il suo prodotto che per i suoi effetti tossici produce un effetto contrario di quello previsto. THE FIX Il viaggio di una tossicodipendente viene esplorato con una commedia spensierata in questo film muto. Il caffè è la dipendenza per Serena, una ragazza perduta nelle sue abitudini che deve farsi carico della sua vita e apportare una modifica decisiva per il meglio o rischiare di essere bloccata per sempre.

IN POLVERE La storia, liberamente ispirata da un racconto dello scrittore cileno Luis Sepùlveda, racconta di una coppia, un ragazzo e una ragazza, e del loro rapporto posto di fronte a una e più tazze di caffè. Quest’ultimo funge da elemento unificatore e allo stesso tempo disgregatore all’interno della coppia; essenziale per la sorte che attende i due giovani.

Brasile: crescita economica continua, ma gli stipendi restano bassi

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La bandiera del Brasile

SAN PAOLO (Brasile) – La crescita economica senza sosta del Brasile ha ripercussioni sulla vita dei locali e anche sul costo del caffè. Ed ora gli esperti sostengono che il costo della vita in Brasile, influenzato anche dalla valorizzazione del real rispetto al dollaro, è diventato più alto di quello negli Stati Uniti. Lo ha scritto la stampa brasiliana, prendendo spunto dal metodo costituito dalla Parità del potere di acquisto (Ppa), che mette in relazione il consumo da parte di brasiliani e statunitensi di identici prodotti.

Brasile: la situazione di prezzi e costo della vita

Secondo il quotidiano pulista Estado de Sao Paulo, il risultato è che i brasiliani, i cui stipendi medi sono molto inferiori a quelli Usa, pagano prezzi simili pensando che il loro costo della vita sia più alto in termini relativi, mentre non lo è in termini assoluti. <Il tasso di cambio in Brasile – allerta Armando Castelar, specialista dell’Istituto brasiliano di economia – è completamente fuori dagli standard storici, con una valorizzazione gigantesca». Altro punto evidenziato dallo studio è che la crescita del Pil nominale brasiliano, arrivato a 2,5 miliardi di dollari nel 2011, va «relativizzata» in termini di potere di acquisto reale, perchè inferiore rispetto ad altri Paesi emergenti.

Lavazza tra le nuvole paradisiache: un excursus dei volti della pubblicità

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MILANO – Lavazza che ritorna in Paradiso per far pubblicità al suo espresso non è esattamente una novità per i piccoli schermi italiani. I volti noti che hanno popolato le nuvole animate dalle miscele iconiche torinesi sono stati tanti e hanno caratterizzato varie epoche della televisione. La possibilità di andarsene da questi luoghi idilliaci, seppur di finzione, è stata commentata dal giornalista Fulvio Abbate.

Garrone, talento da paradiso di Fulvio Abbate*

Lavazza abbandona il suo Paradiso?

L’altro giorno su questo nostro prezioso giornale c’era una notiziola. Stringata. Diceva che la saga del caffè Lavazza con i suoi spot ultraventennali era lì per volgere al termine. Addio, insomma, paradiso, l’unico al momento possibile, accessibile, a prezzo scontato, un paradiso che nel dominio nazional-popolare della pubblicità sembra talvolta insidiare perfino quell’altro, sì, il letterario, il poetico dantesco, il Paradiso stesso. Il paradiso supplementare cui ci ha ormai abituati la televisione è innanzitutto un capolavoro di costosissima cura scenografica a favore di una tazzina fumante.

Bambagia di nuvole e azzurri, e guarniture d’oro qua e là a ingentilire la biacca. Non meno bianchi immacolati gli abiti di scena dei protagonisti di tanta apoteosi celeste, ancora una variante dell’azzurro. Rinunciando a ripercorrere per intero la genealogia del nostro spot, potremmo dire che in ordine di tempo gli ultimi a presidiare quell’ettaro di settimo cielo commerciale rispondono ai nomi di Paolo Bonolis e del suo scudiero Luca Laurenti. Già un’eco lontana nella memoria invece il Tullio Solenghi di anni addietro e forse perfino la guest-star di Hollywood, Julia Roberts cui di recente è stato affidato il ruolo della bocca botticelliana, davvero passata inosservata quest’ultima.

Come avrete notato, abbiamo volutamente fin qui evitato di citare il vero dominus-principale dell’intero paradiso Lavazza, ossia San Pietro-Riccardo Garrone

Grandissimo volto della commedia cinematografica all’italiana (da La dolce vita a I complessi, dove interpreta, sempre a suo modo, una maschera di meraviglioso mascalzone latino, anzi, romano). In verità, la vera notizia che ci rassicura risiede nel fatto che San Pietro-Garrone rappresenta l’unico segno di continuità dell’intera epifania commerciale. E forse non si pecca d’eccesso notando che, così facendo, egli è ormai entrato di diritto nella galleria dei santi, nella loro iconografia se non proprio ufficiale, canonica, certamente “apocrifa”.

E tutti noi sappiamo che non sempre un Vangelo ha bisogno del sigillo della Chiesa per apparire toccante, credibile

Le poche notizie in nostro possesso circa gli avvicendamenti in paradiso garantiscono l’arrivo di un nuovo inquilino, Enrico Brignano, bravissimo, ragazzo d’oro, eppure il neofita non ce ne vorrà se questa breve nota ha scelto di trasformarsi in un peana assoluto per il più antico residente della storia, straordinario Riccardo Garrone.

Mettendo adesso da parte ogni prevedibile plauso sulla sua storia di attore-icona (dal frate don Fulzenzio in Venezia, la luna e tu di Risi a La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini), ci piace altrettanto aggiungere che perfino nei panni d’altissimo concierge a guardia di una tazzina e del suo marchio, Garrone riesce a salvare la memoria di una grande stagione che lo ha visto presenza fissa, quella del cinema d’oro, se c’è un cruccio riguarda semmai la responsabilità di chi non ha mai voluto farne un protagonista perfino drammatico della nostra cinematografia, il fatto che abbia infine ottenuto le chiavi del paradiso è soltanto un minuscolo risarcimento rispetto a ciò che Riccardo avrebbe meritato e ancora meriterebbe. Grazie di tutto, maestro.

*Dal blog di Fulvio Abbate firma del il Fatto quotidiano.

Lavazza torna in Paradiso con l’espresso e il comico Brignano

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La tazzina Lavazza

MILANO – Lavazza ha annunciato ieri il nuovo protagonista della pubblicità che porta il caffè in Paradiso. La notizia è che Enrico Brignano, conduttore del programma satirico di Italia1 Le Iene, sarà il nuovo protagonista del “Paradiso Lavazza” e si andrà ad aggiungere alla schiera di straordinari interpreti – Nino Manfredi in passato, poi Tullio Solenghi, più di recente Paolo Bonolis e Luca Laurenti poi – che negli anni si sono avvicendati nell’interpretare questa campagna di successo.

Lavazza, informa una nota

“in collaborazione con l’Armando Testa e in sintonia con la sua tradizione pubblicitaria, ha dunque scelto un artista molto amato dal pubblico italiano che si distingue per l’umorismo irresistibile e coinvolgente, come dimostrano i teatri che registrano sempre il tutto esaurito nelle sue trionfali tournée e i suoi divertenti video, tra i più cliccati sul web. La sua carica di simpatia e la sua comicità porteranno in Paradiso nuove e divertenti avventure, permettendo un naturale sviluppo della campagna più famosa d’Italia”. Enrico Brignano, che non ha mai accettato fino ad oggi di diventare testimonial in pubblicità, è stato conquistato dalla simpatia del “Paradiso Lavazza” e dal caffè che ama particolarmente.

Il noto comico commenta:

“E’ stato un onore e una felice coincidenza essere chiamato per una campagna così amata. Come sanno anche i miei fan, infatti, sono un vero appassionato di caffè senza il quale non posso vivere”. E prosegue “Mi auguro di contribuire ad aumentare ulteriormente il successo di Lavazza e del suo Paradiso e sono certo che fra le nuvole, in compagnia di un ottimo caffè, mi sentirò come a casa”. Dal set di Cinecittà arrivano intanto le prime immagini che lo ritraggono immerso in un’ambientazione di nuvole soffici, cieli azzurri e bellissimi angeli, elementi che hanno reso celebre e riconoscibile negli anni questa campagna di successo.

Con un attore affermato come Enrico Brignano, scelto proprio per la sua capacità di caratterizzare personaggi e offrire spunti innovativi e sempre divertenti, si apre così un nuovo capitolo della saga “Paradiso Lavazza”. Le storie, come sempre ideate dall’agenzia Armando Testa, manterranno quei valori di umanità e simpatia, insieme alla semplicità dell’impianto narrativo, che hanno consentito nel tempo di creare una relazione unica tra la marca e il suo pubblico. Una piattaforma perfetta per far esprimere al meglio il protagonista e regalare ai telespettatori la sensazione di gustare insieme a lui un indimenticabile caffè Lavazza. Gli spot della campagna con Enrico Brignano saranno on air a partire da marzo 2012.

Colombia: produzione 2011 a 7,8 milioni di sacchi

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Una coltivazione di caffè sulle montagne della Colombia (Foto © USA-Reiseblogger da Pixabay).

MILANO – Per la Colombia, il 2011 doveva essere l’anno della ripresa produttiva. Ma le previsioni iniziali sono state smentite, ancora una volta, dai dati a consuntivo. Secondo le statistiche riportate nel consueto report mensile della federazione nazionale dei produttori di caffè, diffuso lunedì a Bogotá, la produzione colombiana di caffè ha subito infatti, nell’anno solare appena concluso, un consistente ridimensionamento (-12%) scendendo a 7.809.000 sacchi a fronte di una produzione di 8.923.000 sacchi nel 2010. Stabile l’export, che si attesta a 7.730.000, inferiore di appena l’1,18% al dato 2010 di 7.822.000 sacchi.

Colombia: il forte calo produttivo va imputato, in primo luogo, alle avversità climatiche, che hanno colpito il paese per due anni consecutivi

Arrecando danni alle infrastrutture, ma ripercuotendosi anche direttamente sulla produttività delle piante. A ciò va aggiunta la forte contrazione della superficie produttiva in conseguenza del programma di rinnovo degli arbusti, che ha interessato, tra il 2009 e il 2011, circa 300 mila ettari (di cui ben 117 mila rinnovati l’anno scorso). Cresce, in compenso, per effetto dei prezzi in forte ascesa, il valore del raccolto, che è stato pari, nel 2011, a 2,595 miliardi di dollari, ossia il 13% in più rispetto al 2010.

“Fortunatamente, i maggiori introiti dei produttori hanno attutito le conseguenze negative della difficile condizione climatica che la Colombia e il settore caffeario hanno incontrato nell’anno trascorso” ha dichiarato Luis Genaro Muñoz Ortega, direttore esecutivo Fedecafé. “Siamo soddisfatti del volume totale delle aree rinnovate con varietà resistenti alla ruggine del caffè attraverso l’attuazione dei differenti programmi della federazione, con indici di realizzazione prossimi o superiori al 90%” ha aggiunto Muñoz. L’intensificazione del programma – si legge ancora nel rapporto – riflette la decisione del settore di sviluppare una caffeicoltura “climaticamente intelligente, giovane, produttiva e redditizia, nell’intento di trovarci preparati dinnanzi all’imprevedibilità degli sviluppi climatici”.

Coldiretti sull’inflazione, il rincaro maggiore è per il caffè

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Coldiretti

MILANO – Nel carrello della spesa alimentare nel 2011, è la tazzina dell’espresso a far registrare gli aumenti più elevati con un rincaro dell’11% per il caffè e del 10% per lo zucchero, mentre al contrario la riduzione più evidente si è registrata per il prezzo dei pomodori in calo del 4% rispetto allo scorso anno. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’andamento dell’inflazione nel 2011.

Coldiretti: in media l’aumento dei prodotti alimentari e delle bevande è stato pari al 2,4% inferiore all’andamento generale dell’inflazione

Che è risultato in crescita del 2,8%. L’alimentare ha dunque contribuito in generale a frenare l’inflazione che è stata spinta soprattutto dal balzo dei costi energetici a partire dal benzina e diesel. Oltre al crollo dei prezzi al produttore per frutta e verdura, a favorire l’effetto calmieratore sui prezzi al dettaglio dei prodotti agricoli, anche il boom registrato nel 2011 della vendita diretta con una crescita del 20% negli acquisti di prodotti alimentari a chilometri zero che non devono percorrere lunghe distanze prima di essere consumati.

Alemagna, ritorna un marchio che ha fatto storia per la bellezza del cioccolato

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MILANO – Entra dai box sotterranei, supera i tunnel, arriva al montacarichi, le ante si aprono direttamente in cucina, alla sua sinistra le celle frigorifero. Non è una pagina di Diabolik, ma la scena numero uno della giornata di Alberto Alemagna, imprenditore che ha visto chiaro esattamente facendo così, dividendo il mondo in bello e brutto, in buono e cattivo, come si trattasse di un fumetto, e come se fosse tutta questione di quanto cacao e zucchero. E così facendo, insieme al fratello Tancredi, il mondo l’ha conquistato, quantomeno quello del cioccolato.

Alemagna, universo da intenditori che sintetizza la tradizione familiare

– il cognome Alemagna nel campo suona pesante – ma ora la storia si chiama T’a, e comincia nel 2007. I giovani fratelli ripartono con un’azienda dolciaria specializzata in cioccolato, molto precisamente posizionata: “Siamo un marchio milanese, città della moda e del design, quindi abbiamo progettato un cioccolato da regalo, di qualità, e di moda”. Logo grafico, “T’a Sentimento Italiano”, il prodotto di genere sartoriale, fatto a mano e personalizzabile, un cacao su misura a tinte fashion, e di fatto: la loro prima “linea” vince l’Oscar dell’imballaggio 2008.

Quella scatola T’a che si apre come una pagina su un mondo a 45 gradi: ogni pezzo custodito dalla linguetta diagonale che non lo fa toccare con altri, né ribaltare

Dalla confezione monoporzione sino ai 42 pezzi, a ciascuno il suo palco scosceso. Ai due fratelli, subito un premio: “Ero gasatissimo”. E ora? “Sono ancora gasatissimo, solo più stanco”. Le linee si sono moltiplicate, si è aggiunto il premio Tavoletta d’Oro ai cioccolatini ripieni, il servizio catering di pasticceria, ci sono i viaggi per le ricerche, c’è l’avantieindietro con la fabbrica vicino a Milano, ci sono le scadenze da calendario: “Abbiamo messo a punto un prodotto per San Valentino, e siamo al lavoro per la Pasqua”.

Noi invece siamo con Alberto Alemagna nello showroom di via Tortona

Sotto tunnel e montacarichi, al piano sopra gli uffici commerciali, scrivanie vista parco per una squadra tutta sotto i 35 anni d’età, mentre davanti a noi, nello spazio di cemento e vetrate, libri, scaffali, contenitori che vincono premi perché molto belli, contenuti perché molto buoni. Ultima apparizione, la linea “100% Frutta”, che ricopre di cioccolato la frutta allo stato puro, in arrivo il termometro dell’amore, si parla del 14 febbraio, ma ci si può dimenticare la classica forma a cuore, l’universo T’a propende per il geometrico.

E per il marrone: “Studiando il mercato ci siamo resi conto che si usavano solo rosso e nero, la tinta cacao si era persa per strada. Con T’a abbiamo deciso di rimetterla al centro, abbinandola a colori forti che ricordano il frutto del cacao”. Un gioco di “marrone +”, creatività, movimento, mentre scorrono gli eventi, qui dentro per Samsung o per il canale Sky, fuori i progetti per Nokia o Microsoft, dolcemente curati da questa piccola e flessibile azienda, che sa fornire qualsiasi quantitativo in tempi brevissimi, e snodarsi per sfruttare le ondate. Ora si naviga tra le uova, verso una Pasqua vestita di design, contenitore in formato parallelepipedo, contenuto, passando dritti alla sorpresa, di genere high tech.

Il tondo funziona, i dragées, confetti di arancia candita/mandorla/nocciola straricoperti di cioccolato, sono il best seller della ditta

La fascetta personalizzabile aiuta, ma soprattutto i sapori: “C’è molto lavoro manuale, sempre vincente”. Si parla d’ingrossamento (del dragées!!!) e lucidatura: “Lo strato che li ricopre va ben oltre gli standard, e asciuga in 4 ore, non nei meccanici 10 minuti. In bocca, si sente”. La visita è passata al bianco della fabbrica, l’estetica è tra la sterilizzazione e la fantascienza, Alberto é ancora gasatissimo, e dopo tanti anni di assaggi, ancora predilige? “Mandorla con cioccolato bianco, il massimo del dolce”. A seguire, cromaticamente parlando, ci sarebbero: nocciole, cannella, fragola, lampone, mirtillo, noce e pistacchio. Metteteli in fila voi, secondo le voglie, o seguendo l’ordine di una scatola di matite, con cui disegnare fumetti. La galleria fotografica sul cioccolato : http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/01/15/foto/l_ufficio_personale_di_alberto_alemagna-28120574/1/ Fonte: milano.repubblica.it

Vending: in Lombardia le macchinette crescono dell’8,5%

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vending distribuzione automatica lombardia
Le aziende del Vending in aiuto alla Regione Lombardia

MILANO – Sono 539 le sedi di impresa operanti in Lombardia nel commercio tramite distributori automatici, il 17% delle totale italiano di settore (3.186 imprese). La provincia lombarda regina della distribuzione automatica è Milano che con 221 imprese domina il settore, concentrando sul suo territorio il 41% delle aziende lombarde.

Lombardia fortissima nel vending

Seguono Monza e Brianza con 69 sedi di impresa attive (12,8% del totale regionale), Brescia con 46 imprese (8,5%), Varese con 42 imprese (7,8%) e Bergamo con 40 (+11,1%). Il settore in Lombardia in un anno è cresciuto complessivamente dell’ 8,5% con le province di Pavia (+19%) e Lodi (+15,4%) che registrano gli aumenti percentuali più elevati.

L’identikit dell’imprenditore

Il 96% dei titolari di imprese individuali lombarde operanti nel settore della vendita tramite distributori automatici è nato in Italia. Il 67% ha un titolare con età compresa tra i 30 e 49 anni e in oltre un caso su cinque (22%) è donna, a fronte di una media nazionale del 26%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2011e 2010.