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sabato 19 Aprile 2025
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Confida presenta i distributori automatici più curiosi: non c’è più soltanto l’espresso

MILANO – Il distributore automatico, simbolo nazionale della pausa in ufficio e a scuola e che fa parte della quotidianità di milioni di italiani, negli anni ha saputo diversificare: non solo merendine e bibite ma anche prodotti fashion, beauty, tech, giochi, carte di credito e molto altro. A rivelarlo è Confida, Associazione italiana distribuzione automatica, che da un censimento ne ha scovato alcuni tra i più particolari.

In Italia nel 2024 sono state circa 2,2 milioni le consumazioni non-food effettuate alle oltre 830.000 vending machine presenti sul territorio nazionale, ma sono numeri destinati a crescere.

Per gli amanti dei brand iconici, come ad esempio il cavallino rampante, in centro a Milano si trova una vending machine unica che distribuisce modellini della celebre fuoriserie italiana; mentre presso gli aeroporti di Firenze e Pisa, genitori disperati e appassionati di tutte le età possono acquistare i famosi mattoncini prima della partenza. Sempre negli aeroporti si possono anche trovare vending machine molto particolari, come quelle che distribuiscono underwear di marca, carte di credito e addirittura veri e propri trolley da viaggio.

I settori del beauty e dei prodotti per la cura personale si sono lasciati affascinare dalle mille potenzialità dei distributori automatici: presso l’aeroporto di Malpensa, ad esempio, un noto brand di make-up ne ha utilizzato uno in alternativa allo store fisico durante i lavori di ristrutturazione. Mentre in altre location si possono trovare vending machine che offrono maschere per il viso, sieri, prodotti per la cura personale e molto altro!

Un famoso marchio fashion del lusso, in un evento a tema “vintage” anni ’80-’90, ha utilizzato le vending machine per distribuire ai propri ospiti delle macchine fotografiche usa e getta, mentre un brand inglese dallo stile rock ha commercializzato intimo maschile e t-shirt in aeroporti, stazioni ferroviarie e grandi centri commerciali tramite dei distributori automatici.

La moda e il lusso sembrano i settori che più degli altri abbiano saputo cogliere questa “nuova anima” dei distributori automatici: i noti gioielli legati al colore azzurro delle loro ambite confezioni, nella boutique londinese di Covent Garden, hanno infatti usato le vending machine per distribuire i propri profumi; mentre un famoso brand francese ha creato un punto vendita completamente automatico a Parigi per distribuire la sua collezione di lussuose borsette.

Anche il mondo della tecnologia è stato tra i primi a sfruttare il potenziale delle vending machine, soprattutto per i prodotti di piccole e medie dimensioni: presso “Il Centro” di Arese, ad esempio, è stato installato un “temporary shop automatico” di cuffie e auricolari, mentre all’Università Cattolica del Sacro Cuore, a Milano, è possibile rifornirsi di accessori per smartphone proprio da un distributore automatico. Sempre presso il mall di Arese, inoltre, per la gioia di grandi e bambini è da poco in funzione un distributore automatico di carte da gioco collezionabili di Pokémon, Onepiece, Dragonball, Magic e tanti altri.

“La tecnologia Made in Italy delle vending machine è molto duttile e può essere impiegata per distribuire tante tipologie di prodotti dalle più svariate forme e pesi, anche diversi dal classico food & beverage, grazie alle innovazioni tecniche. – spiega Massimo Trapletti, presidente di Confida, Associazione italiana distribuzione automatica – Inoltre, le vending machine sono facilmente personalizzabili con grafiche ad hoc; mentre quelle di ultima generazione possono interagire con i consumatori per promuovere attività sui social network. Queste caratteristiche le rendono molto adatte alla distribuzione di prodotti da parte di brand che fanno della customer experience uno strumento chiave”.

La scheda sintetica di Confida

Costituita il 13 luglio del 1979, Confida è, a livello nazionale, l’unica associazione di categoria che rappresenta i diversi comparti merceologici dell’intera filiera della Distribuzione Automatica di alimenti e bevande. Aderisce a Confcommercio – Imprese per l’Italia e, nell’ambito UE, è partner di EVA (European Vending & Coffee Service Association).

Le 10 parole italiane più usate nel mondo: nella lista ci sono riferimenti al caffè con espresso, cappuccino e tiramisù

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Le parole italiane più usate al mondo riflettono i settori per cui l’Italia è celebre: gastronomia (pizza, spaghetti, mozzarella, espresso, cappuccino, tiramisù, gelato), arte (opera), moda e stile di vita (dolce vita, paparazzo). Questi termini, entrati nei vocabolari globali, testimoniano l’influenza culturale italiana. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Marika Camposano basato sulla classifica del portale Geopop.

Le 10 parole italiane più usate in tutto il mondo

Le 10 parole italiane più utilizzate a livello globale sono quasi tutte attinenti ai settori per i quali la penisola è famosa nel mondo: la gastronomia, la musica, l’arte e la moda.

La lingua italiana, così colorita e ricca di sfumature, ha esercitato un’influenza significativa su molte culture e lingue nel mondo, tanto che diversi termini, nella loro forma originaria, come pizza, cappuccino, spaghetti e espresso sono stati presi in prestito da altre lingue, diventando parte integrante del lessico quotidiano.

La lista

  • 1 Pizza
  • 2 Spaghetti/Pasta
  • 3 Mozzarella
  • 4 Espresso
  • 5 Cappuccino
  • 6 Tiramisù
  • 7 Opera
  • 8 Gelato
  • 9 Dolce vita
  • 10 Paparazzo

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Il caffè americano cambia nome e diventa canadese o messicano: la protesta contro le tariffe di Trump

Niente più caffè americano, meglio canadese o messicano: arriva l’originale protesta dei due Paesi contro le tariffe imposte da Trump. L’iniziativa ha rapidamente guadagnato popolarità, trasformandosi in un gesto simbolico di resistenza culturale e commerciale. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Rebecca Manzi per il portale Green Me.

La fine del caffè americano: l’iniziativa delle caffetterie in Canada e Messico

MILANO – Negli ultimi giorni alcune caffetterie in Canada e Messico hanno deciso di ribattezzare il tradizionale “caffè americano” in “caffè canadese o messicano” come forma di protesta contro le politiche tariffarie imposte dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Questa iniziativa ha rapidamente guadagnato popolarità, trasformandosi in un gesto simbolico di resistenza culturale e commerciale.

Tutto è iniziato in Canada, quando un locale nella Columbia Britannica ha scelto di sostituire il nome “caffè americano” con “caffè canadese”. Il cambiamento ha attirato l’attenzione e, in breve tempo, altre caffetterie hanno seguito l’esempio. Parallelamente, anche in Messico il dibattito ha preso piede e sono state proposte alternative come “Café de Olla” o “Café Azteca”, prima di convergere sul nome “caffè messicano”.

La motivazione alla base di questa scelta è duplice. Da un lato la protesta contro le tariffe imposte dagli Stati Uniti, che colpiscono duramente l’economia di Canada e Messico con dazi al 25%. Dall’altro la volontà di sottolineare che gli Stati Uniti non producono caffè, mentre Messico e Canada vantano una solida tradizione nella coltivazione e commercializzazione di questa bevanda.

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Mixue Ice Cream & Tea, ecco la catena di gelaterie fastfood con 45mila store al mondo: più di Starbucks e McDonald’s

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Mixue Ice Cream & Tea, è una catena di gelaterie cinese con 45mila negozi nel mondo, più di Starbucks che vanta 40.199 mila punti vendita e McDonald’s, con i suoi 43 mila ristoranti. Fondata nel 1997 da Zhang Hongchao a Zhengzhou, provincia di Henan, Mixue all’inizio vendeva solo l’equivalente cinese della granite e bibite fresche. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Rivista Studio.

La catena di gelaterie cinese Mixue Ice Cream & Tea

ZHENGZHOU – C’è un nuovo re sulla montagna del fast food, è una catena di cui non avrete mai sentito parlare perché non ha neanche una punto vendita in Italia: si chiama Mixue Ice Cream & Tea, è un’azienda cinese con 45 mila negozi nel mondo, più di Starbucks (40.199 mila punti vendita) e McDonald’s, che con i suoi 43 mila ristoranti era il precedente detentore del primato. Possibile che un fast food che nessuno in Occidente ha mai sentito nominare sia diventato il più grande del mondo? Possibile, sì: come riporta il Wall Street Journal, Mixue Ice Cream & Tea ha il 90 per cento dei suoi punti vendita in Cina, il restante 10 per cento tra Thailandia, Singapore, Vietnam, Indonesia e Malesia.

Fondata nel 1997 da Zhang Hongchao a Zhengzhou, provincia di Henan, Mixue all’inizio vendeva solo l’equivalente cinese della granite e bibite fresche. Con gli anni l’azienda è cresciuta moltissimo, grazie ai prezzi rimasti sempre popolari e al modello di business basato sul franchise.

Oggi il menu di Mixue è amplissimo, ma i classici sono rimasti più o meno invariati dal 1997 a oggi: una coppa di gelato al prezzo di uno yuan (più o meno 15 centesimi), un bicchiere di bubble tea a un costo che varia da un minimo di 30 centesimi a poco di più di un euro.

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Armani/Dolci by Guido Gobino lancia la collezione Pasqua 2025

MILANO – Per Armani/Dolci by Guido Gobino la Pasqua è una vera festa di sapori raffinati e sorprendenti. A cominciare dall’uovo, limited edition da 440 gr, al latte con granella di nocciola e finocchietto oppure doppio strato di cioccolato fondente e lampone. Oltre alla tradizionale colomba, soffice e profumata, la collezione propone le piccole uova da 55 gr al latte o fondente nelle classiche tin box, e gli ovetti in quattro gusti limited edition: fondente mono origine Ecuador, latte ripieno di nocciola e caffè indiano, guscio ai frutti di bosco con ripieno di crema di cacao, guscio al mango con ripieno di crema di cioccolato fondente.

La collezione Armani/Dolci by Guido Gobino di Pasqua

Sempre disponibile la confezione contenente un assortimento di prodotti continuativi e di ovetti, da regalare o da regalarsi.

A tanta raffinatezza corrisponde un packaging ricco e sofisticato, che richiama le geometrie dell’architettura Art Deco rievocate in particolare da una giacca color cipria e oro della collezione Giorgio Armani donna primavera/estate 2025 presentata a New York.

Le sleeve, che ne riproducono il colore e il motivo effetto traforato, ricoprono tutte le confezioni, chiuse da cordoncini in tinta con tag dedicata.

La collezione è disponibile da oggi nei punti vendita Armani/Dolci di Milano, Tokyo, New York e Dubai, online qui e su www.cosaporto.it per la città di Milano.

Students’ Creative Food: concluso il contest di cucina, al 1° posto la squadra spagnola di Alcalà De Henares

SONDALO (Sondrio) – Si è concluso con grande successo Students’ Creative Food, il contest internazionale di cucina, pasticceria, sala e bar organizzato da APF Valtellina. L’istituto professionale, con il contributo di Regione Lombardia e il supporto della Provincia di Sondrio, ha confermato il proprio impegno per una formazione innovativa e di qualità, offrendo ai suoi studenti un’esperienza formativa di respiro internazionale.

La competizione, svoltasi dal 3 al 7 marzo presso la sede di Sondalo di APF Valtellina, ha rappresentato un’opportunità unica per i partecipanti, ospitati nel convitto dell’istituto insieme alla giuria d’eccezione chiamata a valutarli. Quindici team stranieri si sono sfidati nella preparazione di un menù completo, garantendo un servizio impeccabile agli ospiti e ai giudici.

Il contest si è concluso con una cerimonia finale ricca di emozioni, caratterizzata dalla presentazione di nuovi progetti, dalla premiazione delle squadre e da spettacolari show cooking.

La serata è proseguita con una cena alla presenza di numerose autorità istituzionali e rappresentanti del mondo imprenditoriale, tra cui Davide Menegola, Presidente della Provincia di Sondrio; Ilaria Peraldini, Sindaca di Sondalo; Giorgio Visini, Confindustria Lecco-Sondrio; Andrea Scala, Unione del Commercio e dei Servizi di Sondrio; Francesco Cossi, Presidente Comunità Montana Alta Valtellina; Maurizio Gandolfi, Presidente Ente Promozione Turistica Bormiese; Ivar Foglieni di Europe 3000; Marco Bonat, Segretario Generale Camera di Commercio di Sondrio; Stefania Palma, Direttore Generale Fondazione ITS Innovazione Agroalimentare; Gionni Gritti, Presidente Confartigianato Imprese Sondrio; Paola Dolzadelli e Marco Chiapparini del Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina, oltre all’intero CDA di APF Valtellina e numerosi partner e sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa.

A dare il via alla cerimonia è stato Guido Porrati, titolare della bottega tradizionale ParlaComeMangi di Rapallo e attore, che ha introdotto gli ospiti e gli interventi della serata. Il primo momento di rilievo è stato il collegamento con lo chef stellato Alessandro Negrini del ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia, che ha presentato il Progetto ALPINA High School e ha ricevuto un riconoscimento per il suo contributo.

A seguire, il pubblico ha potuto assistere a due show cooking di grande interesse. Il primo, curato dallo chef Cheng Si Yuan del ristorante Si Yuan di Milano, ha visto la preparazione dei tradizionali Chinese Lamian from Lanzhou, con una dimostrazione interattiva che ha permesso ad alcuni presenti di assaggiare il piatto. “La mia missione è far conoscere la cucina della mia terra natale e permettere a chiunque di assaporare la profondità della cultura gastronomica cinese”, ha dichiarato lo chef, sottolineando il valore delle tecniche tradizionali impiegate per garantire autenticità ai suoi piatti.

Il secondo show cooking ha visto protagonista il campione del mondo di pasticceria Filippo Valsecchi e dallo chef Giorgio Ferrari del ristorante Porticciolo. La loro dimostrazione ha conquistato il pubblico con un raffinato dessert a base di meringa e lamponi. Entrambi gli eventi si sono conclusi con la consegna di targhe di riconoscimento agli chef.

La cerimonia di premiazione

La vera e propria cerimonia di premiazione è stata introdotta dal responsabile dell’area progetti e alta formazione di APF Valtellina, Marco Cimino, che ha ripercorso le fasi salienti del contest, anche attraverso un video riassuntivo delle giornate di gara, realizzato da Unica Tv.

Sul palco sono poi saliti il Direttore di APF Valtellina, Evaristo Pini, il Presidente Elio Moretti, il Presidente della Provincia di Sondrio, Davide Menegola, e la responsabile della sede di Sondalo di APF Valtellina, Valentina Mostacchi, che hanno espresso il loro orgoglio per il successo dell’iniziativa.

Un altro momento significativo della serata è stato il riconoscimento alle cinque donne che hanno supportato il contest in diverse funzioni: Camilla Panzeri, membro della giuria e restaurant manager; Loredana Pasini, docente e responsabile social media; Valeria Puca, dell’Ufficio Turismo di APF Valtellina; Susanna Vanoni, operatrice turistica; e Valentina Mostacchi, responsabile della sede di Sondalo. A ciascuna di loro è stato consegnato un bouquet di fiori e una medaglia ricordo.

Successivamente, tutte le squadre partecipanti al contest sono state invitate sul palco per ricevere il premio di partecipazione e le medaglie di Students’ Creative Food. Anche Mrs. Charuna, rappresentante della Regione della Mongolia Interna in Cina, ha ricevuto il premio di partecipazione, con la consegna del piatto commemorativo.

Ecco le squadre partecipanti:

Italia

APF Valtellina (Sondalo)

IPSSAT “R. Chinnici” (Nicolosi-Santa Maria di Licodia)

Francia

Lycée des Métiers Roberval (Breuil Le Vert)

LP Léonard de Vinci (Trith Saint Léger)

Spagna

Escuela de Hostelería y Turismo (Alcalà de Henares)

Trith Saint Léger (Zaragoza)

Romania

Colegiul Economic Dionisie Pop Martian (Alba Iulia)

Slovenia

Vocational College for Hospitality, Wellness and Tourism (Bled)

Slovacchia

The Secondary Vocational School of Hotel Services and Business (Zvolen)

Albania

Kristo Isak Vet School (Berat)

Polonia

Zespol Szkol Gastronomiczno-Hotelarskich (Danzica)

Danimarca

ZBC, Kokke og Tjenerskole (Slagelse)

Lettonia

State Ltd. Riga Technical School of Tourism and Creative Industry (Riga)

Vietnam

ItaCentro – Università di HANOI (Hanoi)

La fase della premiazione è iniziata con l’intervento del Presidente di Giuria, Chef Luigi Gandola, che ha introdotto i membri della giuria e illustrato i criteri di valutazione. Sono stati poi assegnati i Techniques Awards, riconoscendo l’eccellenza nelle varie categorie:

  • Zero waste award: Italia – Sondalo;
  • Best pizza dressing award: Spagna – Zaragoza;
  • Best starter award: Slovacchia – Zvolen;
  • Best main course award: Spagna – Alcalà de Henares;
  • Best dessert award: Slovacchia – Zvolen;
  • Best mise en place award: Francia – Breuil Le Vert;
  • Best service team award: Spagna – Alcalà de Henares;
  • Best pairing award: Italia – Nicolosi, premiata da Giuseppe Giussani e Matteo Brenna del Ristorante “Il Porticciolo” di Lecco.

Si è poi passati alla consegna dei Soft Skills Awards, che hanno valorizzato le competenze relazionali, la creatività e l’innovazione dei partecipanti. A premiare i vincitori sono stati esperti del settore e rappresentanti degli sponsor del contest:

Elegance and style in the service award – Slovacchia Zvolen, premiata da Giorgio Uccellini, HR Manager di Blu Hotels;

Elegance and cleaning in the kitchen award – Slovenia Bled, premiata da Gianandrea Rossi, Direttore Commerciale di Coltellerie Ambrogio Sanelli;

Country testimonial award – Albania Berat, premiata da Emilio Colombo del Timbrificio Bonacina;

Communication award – Lettonia Riga, premiata da Giorgio Visini di Confindustria Sondrio Lecco;

Relational skills award – Danimarca Slagelse, premiata da Stefania Palma della Fondazione ITS Agroalimentare;

Problem solver award – Spagna Alcalà De Henares, premiata da Andrea Scala dell’Unione del Commercio-Turismo-Servizi di Sondrio;

Innovative combination award – Polonia Gdansk (Danzica), premiata da Gionni Gritti, Presidente di Confartigianato Imprese Sondrio;

Creative performance award – Romania Alba Iulia, premiata dal dott. Marco Missaglia, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Endocrinologia Sperimentale.

Adopted citizen of valtellina award – Italia Nicolosi, premiata da Francesco Cossi,

Presidente della Comunità Montana Alta Valtellina, e Ilaria Peraldini, Sindaco di Sondalo;

Special award in memoria dello chef Claudio Prandi – Slovenia Bled, premiata da Mauro Bolis, Stylist Manager, e Fausto Silvestri dell’Associazione Mattias Peri.

Infine, il momento più atteso della serata è arrivato con la proclamazione delle tre migliori squadre dell’edizione 2025 di Students’ Creative Food.

Il terzo posto è stato conquistato dalla squadra della Slovenia, premiata da Paola Dolzadelli e Marco Chiapparini del Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina. La seconda posizione è andata alla Slovacchia di Zvolen, con il premio consegnato da Elio Moretti, Presidente di APF Valtellina, ed Evaristo Pini, Direttore di APF Valtellina.

A salire sul gradino più alto del podio è stata la squadra spagnola di Alcalà De Henares, che si è distinta per l’eccellenza in cucina e nel servizio. A premiare i vincitori è stato Davide Menegola, Presidente della Provincia di Sondrio, in un momento di grande emozione e applausi.

La serata si è conclusa con una raffinata cena di gala nella sala ristorante, durante la quale il dottor Marco Missaglia, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Endocrinologia Sperimentale e membro del Comitato Scientifico CediSA dell’Università del Piemonte Orientale, ha presentato “A scuola di salute”, il programma televisivo in cinque puntate realizzato da APF Valtellina con Unica TV.

L’edizione 2025 di Students’ Creative Food si è così conclusa confermando il valore della competizione come vetrina internazionale per giovani talenti della ristorazione e dell’ospitalità.

Il presidente della Provincia di Sondrio, Davide Menegola, ha sottolineato il valore umano dell’esperienza: “Eventi come questo dimostrano che costruire relazioni oltre i confini è possibile. E questi ragazzi ci danno una grande speranza per il futuro, perché mostrano che lavorare insieme può superare qualsiasi difficoltà. È per questo che dobbiamo continuare a investire nei giovani e credere in loro”.

Elio Moretti, presidente APF Valtellina ha espresso il suo orgoglio per l’evento e per la struttura che rappresenta: “Questo contest ha celebrato la passione per la cucina e l’arte dell’ospitalità, lasciando un segno indelebile nei partecipanti. Da quando sono presidente, ho compreso ancora di più l’importanza di questa struttura, portata avanti da persone straordinarie. Ringrazio tutti per il lavoro eccezionale svolto. In un momento storico complesso, vedere l’unione di tanti Paesi diversi è un segnale di grande valore, che rende questa iniziativa ancora più significativa”.

Evaristo Pini, direttore di APF Valtellina, ha collegato l’evento ai valori olimpici: “A meno di un anno dalle Olimpiadi Invernali, possiamo dire di aver realizzato una piccola impresa. Abbiamo portato qui gli stessi valori che animano i giochi olimpici: competizione sana, crescita e amicizia. Un incontro di culture e talenti che arricchisce tutti noi”.

Marco Cimino, responsabile del contest, ha sottolineato l’importanza di questa prima edizione: “In un anno così prossimo ai Giochi Olimpici, questo evento rappresenta non solo un’eccellenza nella formazione, ma anche un’opportunità per valorizzare il territorio della Valtellina. Il merito va a tutti i ragazzi che, con il loro impegno, sono stati fondamentali per la riuscita dell’evento. Sono stati ambasciatori della nostra scuola con professionalità e passione. Un ringraziamento speciale va anche agli sponsor e ai partner istituzionali, che hanno creduto in questa iniziativa e nel valore di una formazione di qualità, dimostrando al tempo stesso grande vicinanza ad APF Valtellina”.

Valentina Mostacchi, responsabile della sede di Sondalo, ha evidenziato il forte legame che si è creato tra i partecipanti: “Questa esperienza non è stata solo una competizione, ma un viaggio. E oggi non rappresenta un traguardo, bensì una tappa di un lungo percorso. I nostri studenti, pur rimanendo nella loro sede, hanno vissuto un’esperienza multiculturale e altamente formativa. Oltre alle competenze tecniche e professionali, hanno acquisito capacità di socializzazione fondamentali per la loro crescita personale. Grazie a tutti per aver reso possibile tutto questo.”

Infine, il presidente di Giuria, chef Luigi Gandola, ha elogiato il livello della competizione: “I concorrenti hanno dimostrato una preparazione tecnica straordinaria, rendendo il nostro compito di giudici tutt’altro che semplice. Questa competizione è stata molto più di una gara: è stata un’occasione per creare connessioni, non solo tra persone, ma anche tra sapori e tradizioni culinarie. Il valore più grande? Aver conosciuto nuove persone e aver condiviso insieme questa esperienza unica. Complimenti a tutti!”

Stoppani sul turismo balneare: “È strategico per l’Italia: servono regole chiare”

ROMA – Intervenendo agli Stati Generali del Turismo Balneare, organizzati dal SIB a Roma, il presidente della Federazione Fipe Lino Enrico Stoppani ha sottolineato il ruolo cruciale del turismo balneare nell’economia italiana e la necessità di un quadro normativo stabile che consenta alle imprese del settore di programmare investimenti a lungo termine.

Il turismo balneare

Lino Enrico Stoppani: “Il turismo balneare rappresenta un asset strategico per l’Italia e contribuisce in modo significativo alla crescita del comparto turistico nel suo complesso. Per questo, è indispensabile garantire stabilità normativa e sostenibilità economica alle imprese, affinché possano investire con sicurezza e migliorare l’offerta turistica”.

Stoppani aggiunge: “Servono regole chiare che tutelino le nostre coste, valorizzino l’esperienza e la professionalità degli operatori balneari e preservino un modello che, negli anni, ha saputo attrarre e fidelizzare sia i turisti italiani sia gli stranieri”.

Senza certezze sul futuro, si rischia di compromettere un patrimonio imprenditoriale e culturale che ha fatto grande il nostro turismo costiero”, ha concluso Stoppani.

Da Starbucks Reserve Roastery a Milano: Andrea Villa, il tre volte campione italiano Coffee in good spirits, firma la nuova cocktail list con sei super ricette con il caffè

MILANO – Andrea Villa, tre volte campione italiano di Coffee in good spirits (2020, 2024 e 2025), firma la nuova drinklist dell’Arriviamo Bar di Starbucks Reserve Roastery a Milano in Piazza Cordusio 3, nell’ex palazzo della Posta centrale di Milano. Il legame tra caffè e mixology si conferma sempre più forte: dal primo cocktail documentato nel 1806 fino ai drink d’autore moderni, le creazioni dei bartender rappresentano lo specchio della società e delle sue trasformazioni.

Oggi, in Italia, i cocktail sono sempre più popolari e rappresentano un rituale collettivo: nel 2023, secondo un’analisi di mercato TradeLab, sono stati serviti oltre 850 milioni di aperitivi, a conferma di una tradizione che coinvolge il 75% degli italiani, che dichiara di concedersi questo momento di socialità almeno una volta al mese, confermandone il ruolo centrale nel tessuto culturale del Paese.

Ma più che una semplice abitudine, il cocktail è un’occasione di connessione, proprio come il caffè. Secondo un’indagine condotta da YouGov nel 2024, quasi 3 italiani su 4 si considerano regolari o accaniti bevitori di caffè.

La nuova cocktail list di Starbucks Reserve Roastery

Aperitivo e caffè condividono perciò un ruolo fondamentale nella cultura italiana: due momenti diversi della giornata, ma uniti dalla capacità di creare connessioni.

Proprio da questa idea di connessione è nata la nuova signature cocktail list in esclusiva per la Starbucks Reserve Roastery Milano che sarà disponibile da lunedì 10 marzo. 

Arriviamo Bar (immagine concessa)

La drink list è stata presentata da Andrea Villa e Carlo Marchelli, operations services specialist della Roastery,  per la prima volta il 5 marzo presso il Reserve di piazza Cordusio.

Carlo Marchelli ha affermato: “La collaborazione con Andrea Villa è cominciata un anno e mezzo fa per la celebrazione del quinto anniversario di Starbucks. Abbiamo capito subito quanto avessimo in comune da un punto di vista creativo e produttivo. È stato naturale iniziare questa partnership”.

Nella nuova drink list, composta da sei cocktail esclusivi, il caffè non è solo un ingrediente, ma un vero e proprio filo conduttore che intreccia storia e innovazione.

A dare carattere e profondità alle creazioni è Milano Roastery Microblend, una miscela esclusiva della Starbucks Reserve, selezionata per il suo profilo aromatico complesso e strutturato. Ottenuta da caffè provenienti da Asia-Pacifico e America Latina, bilancia note vellutate, corpo avvolgente e sfumature di ciliegia maraschino e cioccolato alla nocciola, offrendo un perfetto equilibrio tra dolcezza e intensità.

I cocktail rappresentano un tributo all’Italia e ad alcuni ingredienti rappresentativi o poco noti del Belpaese. Però, ciò che rende unica questa selezione è il ruolo centrale della componente aromatica: l’attenzione di Andrea Villa per i profumi, affinata nel tempo grazie alla sua formazione come sommelier, emerge chiaramente in questa drink list.

“La mia storia personale ha inciso: i ricordi legati ai fiori dell’orto del nonno mi hanno portato a sviluppare una passione particolare per profumi e aromi. Ho voluto trasportare questa sensibilità nella mixology, utilizzando spesso ingredienti floreali non solo come decorazione, ma come elementi chiave nella costruzione dell’esperienza sensoriale” ha spiegato Andrea Villa.

“Non cerco spettacolo, ma sostanza. Un buon cocktail deve essere ripetibile e bilanciato, senza perdere il suo carattere distintivo. Per questo, la ricerca di nuovi ingredienti e sapori è centrale nel mio lavoro: la semplicità non significa banalità, ma precisione nell’equilibrio dei gusti” conclude Villa.

Il punto di incontro tra caffè e mixology

Uno spirito condiviso anche dalla Starbucks Reserve Roastery Milano. ”Questa drink list rappresenta l’incontro perfetto tra l’arte del caffè e la mixology. Con Andrea Villa, abbiamo sviluppato una selezione che ne esplora le potenzialità in chiave contemporanea, bilanciando aromi e ingredienti in combinazioni inedite e portando nei cocktail la stessa passione e ricerca che mettiamo nel nostro caffè” ha commentato Valentina Pagano, responsabile brand & marketing della Starbucks Reserve Roastery Milano.

Pagano aggiunge: “Un’idea che trova la sua espressione naturale nell’Arriviamo Bar, uno spazio che reinterpreta in chiave contemporanea la tradizione italiana dell’aperitivo. Qui, in un ambiente elegante e immersivo, il caffè e la mixology si fondono per offrire un’esperienza di degustazione unica”.

Per scoprire questa nuova dimensione, la Starbucks Reserve Roastery Milano ospiterà un evento di presentazione il 20 marzo, aperto al pubblico. Durante la serata, Andrea Villa racconterà il concept della drink list, accompagnato da una selezione musicale dal vivo.

Cocktail

Eden Elixir

L’ispirazione nasce da una scoperta personale di Villa: in una competizione, il porto era un ingrediente obbligatorio, e fu proprio in quell’occasione che ne colse la straordinaria affinità con il caffè e le note di ciliegia.

Qui, il porto Sandeman Ruby porta la sua tipica nota dolce e vinosa, che si lega perfettamente con il caffè Milano Roastery Microblend filtrato ed espresso, enfatizzandone le sfumature tostate.

A dare profondità sono il liquore alle more e lo sciroppo di fiore di sambuco, ingredienti importanti nella storia di Andrea, legato alla cultura montanara. Un tocco di liquore alla foglia di fico, proveniente da microproduttori piemontesi specializzati nella lavorazione di questo ingrediente, aggiunge una nota tropicale che ricorda vagamente il cocco. Le foglie di fico, spesso considerate un prodotto di scarto, trovano così una nuova valorizzazione. Il prezzo è di 14 euro.

starbucks
Eden Elixir (immagine concessa)

Drops of gold

Drops of gold è un’esperienza che esalta la morbidezza del whisky attraverso l’uso innovativo dell’olio extravergine di oliva, prodotto nella Valle del Belice (Sicilia). Si parte dalla tecnica del fat-washing, che consente di “lavare” il whisky con l’olio, conferendogli una texture più morbida e vellutata senza alterarne la complessità aromatica.

Il whisky Nikka Takersuru Pure Malt infuso con olio extravergine d’oliva di alta qualità spremuto a freddo si unisce poi al caffè filtrato, creando un legame tra la struttura decisa del distillato e le note tostate della miscela Milano Roastery Microblend.

A dare profondità e carattere sono il Ratafià, un liquore di ciliegie prodotto in Valle d’Aosta, che aggiunge un profilo fruttato intenso, e il succo di ananas, che apporta freschezza e una leggera schiuma naturale, bilanciando la componente alcolica. Tre gocce di olio extravergine vengono adagiate sulla superficie per arricchire il profilo aromatico con un tocco elegante e inaspettato. Il prezzo è di 15 euro.

Drops of gold (immagine concessa)

Le mie radici

ll cocktail più rappresentativo di Andrea Villa, ispirato al centro dell’Italia. Il double espresso si intreccia con il vermouth al Sagrantino umbro, mentre lo sciroppo di timo – erba cara ai toscani – e la barbabietola aggiungono profondità aromatica e colore. Un tocco di Gardeum Floral Punch con acmella regala un effetto frizzante in bocca. Il drink viene completato con una foglia di timo, simbolo del legame con la terra e con le radici di chi lo ha creato. Il prezzo è di 16 euro.

Le mie radici (immagine concessa)

Don’t pink about it

L’unico cocktail alcolico della drink list che non contiene caffè: qui, il protagonista è un infuso di frutti rossi, ovvero una tisana a base di lampone, fiori di ibisco e ribes rosso, che dona al drink il suo caratteristico colore rosa vibrante e una profondità aromatica intensa. Il gin Tanqueray 10, con le sue botaniche agrumate, si unisce perfettamente al limoncello Villa Massa, esaltando le radici campane del cocktail.

A rendere speciale questo drink è un olio essenziale al bergamotto: spruzzato come finish sul cocktail – idealmente al tavolo – avvolge i sensi con il suo profumo inebriante, evocando i paesaggi e le fragranze della Calabria. Il prezzo è di 15 euro.

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Don’t pink about it (immagine concessa)

Mocktail

Aria di primavera

Un omaggio ai paesaggi montani italiani. Cold brew infuso alla lavanda – ingrediente importante nella storia personale di Andrea Villa – e succo di mela verde e sciroppo di fiori di sambuco donano freschezza e un tocco fruttato: un richiamo proprio ai territori di montagna. La ginger beer esalta il profilo aromatico con una leggera effervescenza. Il drink si completa con una leggera aria di lavanda, che aggiunge una dimensione olfattiva delicata e una texture soffice e impalpabile. Il prezzo è di 12 euro.

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Aria di primavera (immagine concessa)

Beyond the star

Una vera coccola liquida, dove lo sciroppo di zafferano – ingrediente prezioso della tradizione italiana – si fonde con la bevanda alla mandorla, capace di evocare l’atmosfera mediterranea. Il tè alla pesca aggiunge morbidezza, mentre l’anice stellato decorativo crea un contrasto intrigante tra ciò che si percepisce all’olfatto e ciò che si assapora, rendendo ogni sorso sorprendente. Il prezzo è di 12 euro.

Beyond the star (immagine concessa)

 

Faema presenta la 1ª tappa dedicata ai fumetti della mostra per gli 80 anni del brand, Barbara Foglia: “Così il mondo dell’espresso incontra l’arte”

MILANO – Venerdì 7 marzo si è tenuta la prima tappa della Mostra diffusa Faema 80X80, ideata per le celebrazioni dell’80° anniversario del brand storico di macchine per il caffè espresso in occasione di Milano MuseoCity 2025, l’iniziativa che copre e approfondisce il panorama cultuale del capoluogo lombardo attraverso i musei, questa volta presso il flagship store di Cimbali Group in via Forcella numero 7, in Zona Tortona.

La mostra diffusa Faema 80X80

La mostra fotografica Faema 80X80 racconta gli ottanta anni del brand in ottanta immagini in formato 80x80cm (le dimensioni delle tavole fotografiche esposte) per un viaggio visivo ed emotivo che ripercorre la storia e il cambiamento dell’azienda grazie ad una narrazione che unisce passione e creatività, dando la possibilità allo spettatore di affacciarsi a una finestra sul passato tra tecnologia, design e arte. L’obiettivo? Narrare lo spaccato culturale e storico di uno dei brand più rappresentativi del Bel Paese.

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L’espresso tra storia e fumetti

Il primo appuntamento ha unito alcuni scatti fotografici per il brand realizzati dai fotografi Maurizio Galimberti, Beatrice Speranza, Matteo Valle e Giulio Di Meo realizzati per la mostra Faema Express your Art nel 2016 e rivalorizzati al meglio.

L’evento è stato introdotto da Silvia Ruggiero, head of group communication di Cimbali Group, Barbara Foglia, MUMAC Director, e Roberto Mutti, critico fotografico, con il talk “caffè nelle illustrazioni e nei fumetti” realizzato in collaborazione con WOW Spazio Fumetto di Milano e grazie alla presenza del direttore Luigi Bona e degli artisti Margherita Allegri e Marco De Angelis.

Alcuni degli scatti fotografici presenti alla mostra

Il Cavaliere del lavoro Maurizio Cimbali, presidente di Cimbali Group, fa gli onori di casa: “Celebrare gli 80 anni di Faema fa un certo effetto. Sin da ragazzo, negli anni ’50, in casa sentivo parlare di questo marchio. La Faema di quegli anni era l’azienda leader del settore e non produceva solo macchine per l’espresso ma anche distributori automatici, caffè liofilizzato e arredamenti per il bar. Carlo Ernesto Valente, il fondatore di Faema, grazie alla sua fantasia e visione futuristica, è stato il protagonista della crescita dell’azienda dal 1945 al 1975”.

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Il Cavaliere del Lavoro Maurizio Cimbali, presidente di Cimbali Group

Il Presidente Cimbali aggiunge: “Il motore del successo? Le sponsorizzazioni sportive con il pugilato ma soprattutto con il ciclismo: la squadra di corridori della Faema poteva vantare grandi campioni, tra cui Eddy Merckx, considerato da molti il più grande ciclista di sempre. Il nome Faema è di sicuro tra i più conosciuti del settore. Mi auguro che questi siano solo i primi 80 anni dell’azienda e che il brand Faema possa godere ancora di lunga vita”.

Il disegno

Faema tra innovazione, cultura e arte

Barbara Foglia aggiunge: “L’evento è stato inserito all’interno del palinsesto Milano MuseoCity. Questa collaborazione dura ormai da qualche anno ed è sempre un piacere organizzare qualcosa di nuovo e diverso. La mostra che abbiamo ricreato ripercorre la storia di Faema attraverso immagini dal nostro archivio storico e recente. La tappa di oggi mostra solo una parte del percorso che finirà a ottobre e che verrà riproposta nella sua interezza al MUMAC. Oggi, grazie all’espressione artistica dei fumetti, esploriamo il mondo del caffè”.

Luigi Bona, direttore di WOW Spazio Fumetto di Milano, rivela: “Il caffè è fortemente presente e amato nelle interpretazioni grafiche della nona arte, capace di donare ad un primo impatto delle riflessioni straordinarie rappresentative della nostra società”.

Marco De Angelis continua: “Ogni disegnatore ha il proprio modo grafico di raccontare una storia o un’idea. Molti artisti sudamericani hanno un rapporto particolare con il caffè. È interessante vedere come il caffè viene vissuto dai disegnatori delle varie nazioni. Gli italiani hanno un rapporto molto più familiare ed affettuoso nella loro arte rispetto agli artisti del Medio Oriente o del mondo anglosassone. Ognuno interpreta il caffè a proprio modo: con la poesia o con il sarcasmo”.

La tavola di Luca Bertolotti

Margherita Allegri aggiunge: “Il caffè fa parte della nostra quotidianità e del nostro modo di vivere. Non a caso il colore di quest’anno scelto dall’azienda Pantone è il mocha mousse. L’espresso è sinonimo di arte”.

Bona racconta: “Il caffè è stato il protagonista di alcune delle storie più amate dei media: dalla tavolette di Zio Paperone come nella storia “La ciambella al caffè”, disegnata da Carl Barks, al più recente Freeman, serie a fumetti western, genere in cui la nera bevanda ha sempre giocato un ruolo cruciale. Too much coffee man addirittura è un personaggio americano con la testa a forma di tazzina di caffè, super caffeinomane alle prese con avventure surreali che ha rappresentato un vero e proprio successo editoriale”.

Protagoniste della serata sono state anche le grafiche utilizzate per illustrare le macchine del caffè.

Diversi artisti di fama internazionale hanno collaborato con le aziende per produrre immagini pubblicitarie. Un esempio? Il celebre Gino Boccasile che si occupò personalmente di alcune pubblicità per Faema. Boccasile fu anche un fumettista ed è principalmente noto per il suo contributo alla rivista Signorina Grandi Firme.

Roberto Mutti, critico fotografico, conclude spiegando il concept della mostra fotografica legata agli 80 anni di Faema: “La fotografia attraversa la storia e non racconta solo la produzione delle macchine del brand ma riflette un’analisi del momento: dal prodotto in sè, agli operai al tavolo di lavoro. Le immagini narrano il racconto di un’altra Italia che esce dal periodo della guerra e che entra in una nuova generazione, un’era di innovazione resa tale anche grazie al caffè”.

Mercati del caffè sempre più in sofferenza, tra magazzini vuoti e acquisti ridotti al minimo indispensabile

MILANO – Il difficile momento che stanno attraversando i mercati del caffè è stato – come prevedibile – al centro delle discussioni durante la convention annuale della National Coffee Association of Usa (Nca), la storica associazione statunitense fondata nel 1911. L’evento – andato in scena da giovedì 6 a sabato 8 marzo al Marriott Marquis di Houston – ha messo a confronto nelle varie sessioni congressuali, negli workshop e nei contatti informali: operatori, esperti, rappresentanti delle istituzioni, esponenti del mondo associativo provenienti dal mondo intero.

Tutti accomunati da una profonda preoccupazione per una filiera in forte sofferenza, a causa dei prezzi ai massimi storici. Ma anche delle difficoltà logistiche e di approvvigionamento, dei problemi finanziari e della mancanza di liquidità.

“I prezzi a livelli altissimi intaccano il flusso di cassa degli operatori, che non hanno abbastanza soldi per poter comprare ciò di cui hanno bisogno” ha dichiarato alla Reuters, a margine della rassegna, il direttore generale dell’ecuadoregna ELCAFE C.A., un’importante azienda produttrice di caffè solubile.

“Negli anni passati, a quest’ora, avevamo già venduto l’intera produzione, quest’anno non siamo nemmeno al 30%” ha aggiunto, per sottolineare l’enorme anomalia attuale.

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