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Roma: degustazione guidata di tè pregiati con tè e teiere

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roma

ROMA – Dal prossimo venerdì 17 Febbraio, dalle ore 20.00 fino alle ore 22.00, riprendono gli incontri dedicati alla degustazione di tè pregiati provenienti dalla Cina, da Taiwan, dal Giappone, dall’India e dal Nepal presso il tea shop romano Tè e Teiere. I metodi di infusione delle magiche foglie della camelia sinensis utilizzati saranno il gongfucha, metodo tradizionale cinese di preparazione, e il Sencha Do, metodo giapponese di preparazione.

Roma dedica un appuntamento alla scoperta del tè

Entrambi i modi prevedono l’infusione rapida e ripetuta di un gran quantitativo di foglie in piccoli recipienti, teiere yixing, per il gongfu cha, e teiere kyusu, per il Sencha Do. Questi antichi riti permettono di assaporare al meglio i tè di alta qualità, nelle loro diverse sfumature, ad ogni infusione. L’incontro ha la durata di circa 2 ore, durante le quali verranno trattati argomenti come la classificazione e la preparazione del tè. Per informazioni su costi e iscrizioni potete contattare il numero 066868824 o inviare una mail a info@teeteiere.it .

Di seguito il programma degli incontri del mese di Febbraio e Marzo:

Venerdì 17 Febbraio 2012
La Cina Tè bianco
– Bai Mu Dan
– Fujian -Jianyang Tè verde
– Xin Yang Lan Hua Jian
– Henan Tè wulong
– Tié Guan Yin
– Fujian
– Anxi Tè wulong
– Mei Zhan
– Fujian
– Wuyi Tè nero
– Yi Hong Mao Feng
– Hubei Tè pu er Sheng 2009
– Yunnan
– Lin Cang Tè pu er Shu 1998
– Yunnan
– Menghai Venerdi

24 Febbraio 2012 Il tè verde giapponese Houjicha – raccolta primaverile – Kagoshima Sencha – raccolta di Luglio – Kagoshima Tamaryokucha – raccolta primaverile – Kyushu Kokeicha – raccolta di Luglio – Shizuoka Kabuse Matcha Genmaicha – raccolta di Giugno – Kagoshima Kabuse Gyokuro Tenko – prima raccolta di Aprile – Kagoshima Buddha Amacha Ortensia senza Caffeina Venerdì 2 Marzo 2012 La Cina e Taiwan- I grandi classici Tè bianco – Bai Hao Yin Zhen – Cina Fujian – Fuding Tè verde – Long Jing – Cina Zhejiang – Xiaoshan Tè wulong – Ha Li Shan – Taiwan Zhong Shu Tè wulong – Bai Hao – Taiwan Hsinchu Tè nero – Keemun Mao Feng – Cina Anhui Tè Pu er Sheng 1997 – Cina Yunnan Menghai Tè Pu er Shu 1996 – Cina Yunnan Menghai Venerdì 9 Marzo 2012 Cina vs Giappone- Il tè verde Dao Ren Mao Feng – Zhejiang Yiwu Xin Xian Yu Lu – Zhejiang, anche detto il Gyokuro Cinese Lu Shan Yun Wu – Jiangxi Sencha – raccolta di Luglio – Kagoshima Kabuse Matcha Genmaicha – raccolta di Giugno – Kagoshima Kabuse Gyokuro Tenko – prima raccolta di Aprile – Kagoshima Venerdì 16 Marzo 2012 Cina, India, Nepal- I tè neri Gui Hong – Cina Guangdong Keemun Mao Feng – Cina Anhui Jing Ya Hong Cha – Cina Yunnan Mangalam – India Assam Darjeeling first flush 2011 – India Makalu second flush 2011 – Nepal Tè e Teiere si trova in Via del Pellegrino, 85 – 00186 Roma

Nespresso: per il Banco Alimentare raccolti online su eBay 6.678 euro

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capsule compatibili lazio nespresso
Anche il Lazio coinvolto da Nespresso

MILANO – In una sola settimana l’asta lanciata su eBay.it ha raggiunto 6.678,00 euro. L’operazione voluta da Nespresso che ha messo a disposizione nove opere intitolate ‘I Volti di Nespresso’ con i volti di Ambra Angiolini, Eva Riccobono e Vinicio Marchioni firmati da Maurizio Galimberti, confermano il valore della solidarietà. Come in moderne opere cubiste i volti e gli oggetti sono osservati da diversi punti di vista, frammentati ed esplosi nelle loro diverse sfaccettature ed infine ricomposti, ottenendo un’immagine unica ma allo stesso tempo molteplice e dinamica.

Nespresso sulla solidarietà

L’intero ricavato è devoluto alla Fondazione Banco Alimentare Onlus, che da più di 20 anni opera per combattere la fame e lo spreco alimentare recuperando eccedenze alimentari e distribuendole gratuitamente a 8.673 strutture caritative. La Rete Banco Alimentare, composta dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus e da 21 organizzazioni distribuite sul territorio nazionale, riesce così a raggiungere e sostenere 1.704.633 persone bisognose, grazie al lavoro quotidiano degli oltre 1.400 volontari.

Andrea Giussani, vice presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus ha dichiarato:

“Siamo orgogliosi di questo risultato che costituisce un significativo contributo per le attività di recupero delle eccedenze alimentari a favore di oltre 8.000 strutture caritative che operano in Italia per i più poveri. Grazie a Nespresso e alle opere di Maurizio Galimberti è nata questa opportunità, che ha unito l’arte alla solidarietà e che ci permette di far conoscere il nostro operato quotidiano e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dello spreco alimentare”.

Baladacam: un giro nei bar più celebri del mondo con le webcam

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coffee shop Baladacam
In viaggio per il mondo, ecco alcuni posti per un coffeelover

MILANO – Baladacam è un servizio web che ci permette di conoscere i bar e ristoranti in tutto il mondo via webcam in tempo reale, Se siete annoiati e non potete uscire al bar perche fuori nevica, e volete vedere come sta andando la serata nel resto del mondo fatevi allora un tour in tempo reale con Baladacam, potete vedere in tempo reale cosa succede nei bar più famosi al mondo.

Baladacam rivoluziona l’horeca

Basta scegliere la città che vi interessa e vedere se c’è una webcam disponibile. Se poi vi piace uno dei luoghi che vedete è possibile visualizzare ulteriori informazioni aggiuntive per raggiungere e perché no visitare il bar che avete scelto!

Kenya: accordo tra governo e privati per la qualità del caffè

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kenya istituto di ricerca sul caffè
In Kenya, il percorso tortuoso della produzione del caffè

NAIROBI – Il governo del Kenya ha stretto un accordo di partenariato con i privati con l’obiettivo di migliorare la qualità del caffè prodotto nella provincia di Embu, situata nella regione orientale. Lo hanno annunciato fonti qualificale di questa capitale, le quali hanno precisato che l’accordo prevede, tra l’altro la gestione di «corsi di formazione sull’uso migliore e più sicuro dei pesticidi e sulle moderne tecniche di marketing». Le fonti hanno aggiunto che «sono molti i coltivatori della provincia di Embu che desiderano investire nella coltura del caffè e per questo devono essere addestrati sulle nuove tecniche di coltivazione». I prezzi del caffè sui mercati internazionali sono costantemente i n ascesa da cinque anni. Nonostante questo, la produzione del Kenya è rimasta più o meno la stessa, oscillando tra le 40.000 e le 55.000 tonnellate metriche.

Dopo il Kenya, il Brasile: export di gennaio in flessione del 25%

Fonti del ministero brasiliano del commercio indicano che l’export di gennaio del massimo produttore mondiale ha subito una flessione del 25% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso risultando pari a 1,95 milioni di sacchi. Si apprende intanto che il ministero dell’agricoltura commercializzerà, a partire da questo mese, circa 1,4 milioni di sacchi di caffè acquistati nel 2009 nell’ambito degli schemi predisposti dal governo di Brasilia a sostegno dei prezzi. Il presidente del consiglio brasiliano del caffè Silas Brasileiro ha dichiarato il mese scorso che le scorte finali delle cooperative sono destinate a calare quest’anno di almeno il 26% toccando i minimi degli ultimi 10 anni.

Berlino: tutti pazzi per il cappuccino italiano

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Libro e cappuccino cambridge
Libro e cappuccino

BERLINO – Il problema con i tedeschi è che sono perfezionisti. Niente di male, è un pregio, non un difetto. Ma a volte esagerano. Appena scoprono che sono italiano, cominciano a farmi domande sull’olio di oliva, dove lo compro, come lo conservo, a quanti gradi di temperatura ambientale, al buio, in penombra? Sanno tutto su grado di acidità e colore. Hanno ragione, ma ti estenuano. Fino a pochi anni fa, tranne rari intenditori, ignoravano l’esistenza dell’aceto balsamico. In una storica trasmissione, Alfredissimo, che aprì la moda alle rubriche di cucina in tv dedicate quasi sempre all’Italia, il conduttore Alfred Biolek invitava vip di ogni genere a preparare il loro piatto preferito.

Un’attrice cominciò a parlare dei suoi crauti all’aceto balsamico. Alfred commentò ironico: «Come facevamo a vivere quando non sapevamo che cosa fosse?». Oggi i tedeschi hanno imparato a cucinare gli spaghetti al dente, producono pasta di grano duro made in Germany, e anche il parmesan, con buona pace degli emiliani. E ti offrono un espresso da fare invidia ai napoletani. Non sempre, sempre più spesso. Ma hanno sempre il vizio di mischiare arte a tecnologia. Il mio difetto è di mettermi a scrivere, al mattino, in attesa che il caffè sia pronto. E brucio le macchinette. Ne ho sempre una di riserva. Ora ho bruciato anche la seconda.

Come fare a comprarne una in Germania?

È come cercare un nastro per macchina da scrivere in un negozio di computer. Certo che ne abbiamo, si è quasi offesa la commessa in un negozio di casalinghi. Mi ha mostrato la sua collezione: fuoriserie dell’espresso da 2 mila euro. Probabilmente servirebbe una patente per mettersi ai comandi. Oppure, un’utilitaria: 80 euro, e potevo anche prepararmi un cappuccino, altra mania teutonica. Macchine per tutte le borse, quasi professionali e per dilettanti, di ogni forma e colore, macchine come capsule spaziali, ideate da designer o da artisti visionari.

La mia macchinetta del caffè, quella classica, sembrava estinta. Mi guardavano come un relitto della storia. Il caffè è la mia unica droga. Come sarei sopravvissuto? Infine l’ho scovata. Una superstite, occultata tra colleghe avveniristiche. L’ho presa, ma sono stato fermato alla cassa. Non riuscivano a identificarla al computer. Quanto costava? Ho atteso una decina di minuti finché sono riusciti a vendermela. Meno cara che in Italia. Tanto, chi le vuole più?

Le macchine elettroniche per preparare il caffè all’italiana, ristretto, super-ristretto, doppio, lungo, come vi garba, le acquistano i miei amici tedeschi

A mezzanotte pretendono di dimostrarvi come sanno preparare un cappuccino «come piace a te». Io, l’italiano, sono il giudice supremo per assegnare l’Oscar del cappuccino, con schiuma, poca schiuma, quasi senza schiuma. In biblioteca hanno perfino il manuale per il cappuccino perfetto ed elettronico.

Una moda che ha cambiato il mercato. Il tipico caffè tedesco, che non è male e contiene più caffeina di un espresso, quello in tazza grande, filtrato, subisce una dura concorrenza. I produttori si sono adattati ai gusti dei connazionali per non fallire. La domanda è: perché i nostri si lasciano sfuggire questo grande affare? Pizzerie e ristoranti su cui sventola il tricolore sono in maggioranza. I caffè no.

Li gestiscono i tedeschi o le catene americane. Il caffè potrebbe fare da apripista ad altri nostri prodotti. Peccato, siamo sempre sicuri di essere inimitabili fin quando i tedeschi ci dimostrano il contrario. Il cuoco Heinz Beck da un decennio è il miglior chef «italiano» a Roma. A quando un barista teutonico sul Vomero? * fonte: Italia oggi

Berio Cafè ha scelto energia da fonti rinnovabili

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tazzina Genova testo unico berio cafè
Piazza de Ferrari a Genova

GENOVA – Il Berio Cafè ha scelto la fornitura di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili garantite e certificate all’origine. In Italia più dell’85% dell’energia utilizzata viene prodotta da combustibili fossili: carbone, olio combustibile, petrolio e gas. Esiste una alternativa eco-compatibile, generata da sole, acqua, vento e terra ed è quanto il Berio Cafè ha scelto.

E’ la seconda volta in pochi giorni che il Berio caffè fa notizia

Perché nei giorni scorsi all’interno del locale era apparso una pagina del quotidiano locale, il Secolo XIX con il titolo: «In questo locale lo scontrino è obbligatorio». Così il Berio Cafè era stato il primo locale ad aderire con entusiasmo alla provocatoria proposta lanciata dalle pagine del Secolo XIX. Da lunedì accanto alla cassa troneggiano i cartelli che ricordano come la mancata emissione dello scontrino sia un grave reato.

I clienti sorridono e apprezzano la provocazione, in tempi di crisi e controlli fiscali:

«Il nostro – spiega Paolo Vanni – è anche un tentativo di insegnare educazione civica e civiltà ai nostri clienti, tutti giovani universitari». Anche se in realtà pare che i genovesi non abbiano bisogno di lezioni: quasi tutti quelli interpellati dal Secolo XIX dichiarano di ricevere lo scontrino praticamente in ogni negozio.

Russia: elezioni politiche al gusto di cappuccino: un concorso nei bar Koffein indica Prokhorovn vincente

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La bandiera della Russia latte
La bandiera della Russia

MILANO – In genere il sondaggio, il referendum è sulla caffetteria. In Russia invece hanno portato il sondaggio, in questo caso sulle imminenti elezioni, nei bar di una importante catena. Così la febbre elettorale ha un retrogusto al cappuccino: la popolare catena di caffetterie Caffè Koffein ha indetto una curiosa votazione, in svolgimento parallelo alle vere presidenziali.

Al momento dell’ordinazione i clienti hanno il diritto di scegliere uno dei cinque candidati al titolo di presidente, il cui viso si vedono poi ritratto con la polvere di cioccolata o di cannella sulla schiuma del proprio cappuccino fatta passare attraverso una forma d’acciaio.

Russia, il bagno di schiuma per Prochorov

E i sondaggi del caffè si sono rivelati essere contrari a quelli reali, con un netto stacco di Mikhail Prokhorovn che si è attestato ad un 42,5% di ritratti al cioccolato, staccando nettamente l’attuale premier Vladimir Putin, fermo al 22,7% di cappuccini.

A seguire il leader ultranazionalista Vladimir Zhirinovski (11,6%), il capo dei comunisti Ghennadi Ziuganov (8,4%) e quello di Russia Giusta Serghiei Mironov (7,6%). I risultati sono trasmessi in tempo reale da alcuni schermi che sono posizionati in ogni caffè.

Sensibilizzare gli elettori

Il nome dell’iniziativa è «Vota e non perderai», e la Koffein ha assicurato che si tratta non di semplice pubblicità ma anche di un tentativo di sensibilizzazione degli elettori.

«I russi sono diventati estranei alla necessità di scegliere e Koffein offre una riflessione ristoratrice, pratica, e ricorda in generale come fare una scelta», ha spiegato Nikita Zhitlov, direttore marketing della catena.

L’effetto della riproduzione dei loro volti sul cappuccino è vario: se Prokhorov è ritratto sorridente, Putin ha un’espressione rimpassibile, Zhirinovski ha fattezze di una maschera, Ziuganov mostra il broncio e Mironov è sembrato ai più una rievocazione di Hitler, grazie ai suoi baffetti.

La votazione è aperta anche agli stranieri e tutti i partecipanti hanno il diritto a un caffè gratis nel giorno delle elezioni, quelle vere.

Tanzania: il Coffee Board taglia le stime per il 2011/12

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La bandiera della Tanzania

MILANO – Drastica riduzione delle cifre produttive da parte del Tanzania Coffee Board. L’entità governativa del paese africano ha tagliato del 18% le sue previsioni relative alla campagna 2011/12 (luglio-giugno) riducendo le stime per il raccolto dell’anno in corso a 37 mila tonnellate, a fronte delle 45.000 precedentemente indicate.

Qualora tale previsione dovesse avverarsi ciò costituirebbe un calo del 34% rispetto alle 56.247 tonnellate raccolte nel 2010/11, secondo una dichiarazione del presidente del Board Adolph Kumburu.

Tanzania Coffee Board, il taglio

“Abbiamo rivisto le nostre stime poiché ci siamo accorti che il raccolto si è rivelato inferiore a quanto preventivato a fine dicembre” afferma Kumburu aggiungendo che “la regione settentrionale e quella di Kagera, nel nord-ovest, sono state colpite lo scorso anno dalla siccità”.

Il periodo di raccolta è terminato in tutte le aree di produzione ad eccezione delle aree di maggiore altitudine del nord-est e delle regioni di Mbinga e Mbeya nel sud, ricorda ancora Kumburu

La Tanzania esporta oltre il 97% della propria produzione, costituita per circa i tre quarti da arabica. Stampa e rapporti delle organizzazioni internazionali attestano che l’Africa orientale è stata colpita l’anno scorso da una delle peggiori siccità degli ultimi sessant’anni, con gravi conseguenze sulla produzione agricola.

De Longhi accelera il passo con Ebitda a 230 milioni

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Dē Longhi logo
Il logo DēLonghi

MILANO – «Salvaguardare la forza dell’innovazione, potenziare la rete distributiva, aumentare la capacità produttiva e spingere sulla leva del marketing». Sono queste, precisa Fabio De Longhi, amministratore delegato dell’omonimo gruppo, «le priorità strategiche a cui stiamo lavorando con l’obiettivo di riproporre anche nel futuro tassi di crescita elevati, con margini reddituali soddisfacenti, e conquistare nuovi mercati grazie anche alla forza di attrazione dei nuovi modelli». Più in particolare, prosegue il capo azienda, «abbiamo scelto di attuare lo spinn off delle attività ‘clima professionale’ per concentrarci sul core business dei ‘piccoli elettrodomestici’ ed ora lavoreremo con ancora maggiore determinazione sui prodotti per innovarne la gamma con focus su tre settori: le macchine per caffè, i robot per la preparazione del cibo e i sistemi stiranti». Tre settori che presentano buone potenzialità di sviluppo, a partire dal caffè, «dove noi siamo leader globali e vogliamo continuare a crescere in quanto il mercato presenta ancora importanti potenziali come emerge pure dai dati dell’ultima nata: LattissimaPiù, macchina per preparare il cappuccino lanciata con successo lo scorso anno».

De Longhi: novità sono attese pure nell’ambito dei ‘robot per la preparazione del cibo

Un settore che mantiene una buona intonazione nonostante la congiuntura avversa, anche se, come sottolineano a Treviso, «la sfida più importante sarà lanciata nei sistemi stiranti dove noi — precisa De Longhi — siamo più piccoli dei competitor, ma vogliamo crescere e conquistare nuovi mercati lanciando nuovi prodotti e rafforzando la rete distributiva; il tutto proprio per cogliere le opportunità di un business che presenta potenzialità di sviluppo importanti».

E la distribuzione rappresenta anche il secondo obiettivo strategico della multinazionale veneta anche poiché, precisa il capo azienda, «vogliamo espanderci su nuovi mercati e per farlo dobbiamo rafforzare la rete distributiva con focus sui Paesi emergenti». Più in particolare, prosegue, «entreremo in nuove aree quali Ucraina, Brasile e Cile, mentre potenzieremo la presenza dove siamo ancora deboli rispetto alle potenzialità di realtà quali Cina, Russia e Dubai».

Un impegno particolare sarà poi riservato al terzo obiettivo strategico: il potenziamento della capacità produttiva

Questo in quanto noi, sottolinea con forza De Longhi, «siamo convinti che il controllo diretto della produzione sarà sempre più una leva strategica del successo anche perché ci permette di salvaguardare il knowhow e tenere sotto controllo i costi senza rinunciare all’elasticità. Questo anche perché lo sviluppo degli stabilimenti avviene oggi essenzialmente in Cina, dove abbiamo tre impianti produttivi con circa 3mila dipendenti».

Da rilevare al riguardo che è stata da poco completata la nuova fabbrica realizzata su 40.000 mq con investimenti per 30 milioni di dollari; l’impianto sarà operativo da febbraio e sarà destinato alla produzione dei robot per la preparazione del cibo e dei sistemi di stiro, anche se le componenti core e quelle indirizzate al caffè resteranno ubicate in Europa. Il quarto obiettivo strategico è rappresentato invece dal marketing e più in particolare da quello «attinente al punto vendita, dove vogliamo estendere le iniziative coinvolgendo anche il cosiddetto ultimo metro con la finalità di stare vicino al cliente, illustrando le caratteristiche del prodotto con personale dedicato collocato anche nei corner e nei shopping shop dislocati all’interno dei grandi punti vendita o dei centri commerciali».

Iniziative attuate con la finalità di «valorizzare quella vision e quella mission che si ritrovano in ogni singolo prodotto della nostra azienda, caratterizzandoli e differenziandoli».

De Longhi investe oltre il 3% dei ricavi nell’attività di ricerca e sviluppo e ha creato un team interno dedicato per ogni linea di prodotto

«Iniziative estese al design industriale in quanto — prosegue il capo azienda — rappresenta un elemento centrale per identificare, caratterizzare e differenziare in modo inequivocabile il prodotto del gruppo. E questo proprio perché De Longhi vuole «salvaguardare la politica di selezione che ha rappresentato una delle leve del successo in quanto privilegiamo la qualità sulla quantità, selezionando in modo rigoroso i lanci: prodotti pochi, ma buoni e di successo poiché presidiamo tutta la catena del valore e possiamo supportarli anche nella fase di vendita» come indicato.

Una serie di iniziative di assoluta valenza strategica in quanto dovranno garantire la prosecuzione dello sviluppo dopo un 2011 di vera eccellenza, con ricavi consolidati aumentati del 10% a 1,8 miliardi e margini sostanzialmente in linea con i primi nove mesi. L’Ebitda dovrebbe così collocarsi nell’intorno dei 230 milioni (+20%) e l’Ebit fissarsi vicino ai 190 milioni (+27%), mentre la posizione finanziaria dovrebbe mettere in luce una liquidità nell’ordine dei 50 milioni in presenza di un free cash flow di 50 milioni dopo investimenti per oltre 40 milioni e dopo aver distribuito ai soci 22 milioni sulla base dell’utile 2010.

Risultati di grande valenza e conseguiti merito la tenuta dell’ultimo trimestre, che ha confermato il buon andamento pur in presenza di uno scenario congiunturale più difficile a livello globale grazie all’ottimo andamento di pressoché tutte le aree di business a partire dal caffè. Questo anche perché la diversificazione geografica ha permesso di assorbire senza contraccolpi le criticità presenti in alcuni paesi del CentroSud Europa.

Caffè degli Specchi: spunta Segafredo Zanetti per la gestione

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caffè degli specchi Trieste
Lo storico Caffè degli specchi di Trieste

TRIESTE – “Specchi delle mie brame chi è…». Segafredo Zanetti. Le Assicurazioni Generali, titolari del marchio Caffè degli Specchi (acquisito all’asta per 370mila euro), hanno scelto. In meno di 90 giorni dal fallimento hanno selezionato il nuovo gestore del locale di piazza Unità d’Italia. Ed è un nome pesante nel mondo del caffè. La Segafredo Zanetti l’ha spuntata in una gara a tre con la Illy (che giocava in casa e aveva tra gli sponsor l’esperta di stile Rossana Bettini) e la torinese Lavazza (nel cui consiglio di amministrazione siede Gabriele Galateri di Genola, presidente del Leone), due aziende con la quale la Segafredo Zanetti si contende da anni il primato dell’espresso made in Italy.

Caffè degli Specchi: Segafredo Zanetti sognava da tempo lo sbarco a Trieste

In passato si era parlato di un suo interesse per il Tea Room di via Cadorna, locale di tendenza a pochi passi da piazza Unità, ma poi non se ne fece nulla. Ora invece, a partire dal primo marzo (data d’inizio del contratto di gestione) lo sbarco alla grande nel salotto buono della città. E non per prendere un tè. Il Caffè degli Specchi vanta una lunga e incredibile storia (fu aperto nel 1839) anche se le frequentazione letterarie accreditate (Italo Svevo, James Jocye e addirittura Franz Kafka nel suo viaggio italiano del 1916)), che rispuntano ogni volta che si parla del locale, sono tutte da dimostrare.

Ma basta crederci

La realtà è che dopo il secondo conflitto mondiale fu usato come alloggio per le truppe alleate e adibito pure a stalla. Il prestigio comunque resta. Inscalfibile alla storia. Se non altro per quei suoi tavolini sulla piazza che dà sul mare, tra le più belle d’Italia. Dopo il fallimento del precedente gestore, il 28 ottobre 2011, la compagnia assicurativa, proprietaria anche del Palazzo, ha avviato all’inizio di dicembre una procedura di selezione invitando soggetti che avevano manifestato l’interesse per quello spazio. A metà dicembre Generali ha invitato un numero di candidati ristretto a presentare una proposta gestionale ed economica. Il 9 gennaio è iniziata la valutazione delle proposte e, sulla base delle offerte vincolanti successivamente inviate, Generali ha selezionato il nuovo gestore. Per il Caffè degli Specchi si tratta di un ritorno al passato. Nel 1969, completamente rifatto, il Caffè riaprì con la nuova gestione della Hausbrandt, storica casa di tostatura fondata a Trieste nel 1892. Quella Hausbrandt che ora ha sede a Nervesa della Battaglia ed è finita nelle mani di Martino Zanetti, fratello di Massimo, mister Segafredo, con sede a Bologna e quartiere generale del gruppo a Treviso nella seicentesca villa di famiglia. Massimo Zanetti vanta una passione per il calcio che gli ha procurato non pochi guai con il Bologna e con i motor, come sponsor del Team Durango di AutoGp. Marco Zanetti, figlio del terzo fratello Mario, è invece l’amministratore delegato di Mokarabia spa. Una famiglia con il caffè nel sangue. La Segrafedo Zanetti è controllata dal Massimo Zanetti Beverage Group, possiede la catena più grande dei locali in franchinsing: Una Sturbucks dell’espresso con più di 500 caffetterie sparse in tutto il mondo e un obbiettivo di mille a breve. L’ultima è stata aperta due giorni fa a Gutersloh, in Germania. Il Caffè degli Specchi di Trieste aumenta il livello della lista. E i concorrenti? Espressamente Illy segue a debita distanza con 220 punti vendita in tutto il mondo) e così Lavazza con circa 300 locali, di cui una parte in proprietà. Segafredo Zanetti è irraggiungibile con un fatturato che nel 2009 ha superato i 653 milioni di cui 130 realizzati in Italia e il resto all’estero. Recente anche la partnership on la famiglia Cipriani e gli Harry’s Bar sparsi nel pianeta, da New York ad Abu Dhabi. Un’alleanza che potrebbe tornare utile ora anche al rilancio del Caffé degli Specchi. Fonte: ilpiccolo.geolocal.it