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Nescafé: c’è la degustazione per tutti in 70 hotel delle Alpi

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Nescafé caffè solubile
Il classico mug Nescafé

MILANO – Mai Tai rinnova la sua collaborazione con Nestlé Italiana pianificando, per il secondo anno consecutivo, l’attività Nescafé Degustazioni all’interno di 70 strutture alberghiere dell’arco alpino/dolomitico.

L’attività prevede la distribuzione gratuita dei prodotti Nescafé Classic, Caffè per Latte, Cappuccino e l’innovativo Ginseng Coffee durante il momento delle colazioni all’interno di un network di hotel selezionati in località montane nella provincie di Aosta, Belluno, Bolzano, Cuneo, Sondrio, Torino e Trento. Gli ospiti dell’hotel potranno così disporre di un corner totalmente brandizzato Nescafé durante il momento della colazione dove degustare, all’interno della celebre e inconfondibile Red Mug, i prodotti Nescafé.

I corner prevedono display da banco, tovagliette, portatovaglioli, cucchiaini e bustine di zucchero totalmente firmati dal marchio di caffè solubile. L’iniziativa, on air già dal 20 dicembre, proseguirà fino a fine marzo 2012 coprendo un totale di 80.000 colazioni.

Prosegue il referendum di Vivi Milano: così il Corriere della Sera cerca i baristi migliori

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MILANO – Oltre 6.500 mail arrivate in redazione dopo nemmeno un mese dal via dell’iniziativa «Vota il barista 2012», un successo che continua a crescere. Seguendo le vostre segnalazioni continuiamo a «mappare» i bar cittadini, scegliendo dieci dei vostri beniamini ogni settimana. Vi raccomandiamo ancora un volta di votare locali aperti per la colazione e non i cocktail bar che sono esclusi dal premio. Altrettanto importante è che le vostre segnalazioni non siano sintetiche: è fondamentale per noi avere motivazioni dettagliate.

Nel frattempo (e fino al termine dell’iniziativa, prevista per la metà di marzo) continueremo a verificare di persona (andandoli a trovare anche in incognito) i baristi che risultano più amati, e, alla fine, sceglieremo i vincitori. Seguiteci ancora con l’entusiasmo che ci avete dimostrato fino ad oggi! VOLETE VOTARE? FATE COSÌ Per segnalare il vostro barista preferito basta andare all’indirizzo indicato qui sotto e compilare la scheda, indicando il suo nome e il bar in cui lavora. INVIA le tue segnalazioni all’indirizzo milano.corriere.it/votailbarista Ecco la carrellata sui baristi con una breve descrizione delle doti migliori di ciascuno.

ELISA, SUPER MATTUTINA

Lavora nel bar di famiglia, dove si può fare colazione già alle 6.30: è molto mattutina Elisa, 24 anni, che colpisce i clienti non solo per la sua bellezza. Giuseppe Ruggieri, artigiano di 51 anni, la descrive così: «Nonostante la giovane età, cordialità, simpatia e professionalità ne fanno un esempio da seguire per tanti del settore!».                                             ELISA CAGGIANELLI 24 ANNI, BAR D’ESTE, VIA ORIANI 2

MIRKO, L’AMICO DEGLI INTERISTI

«Sempre sorridente e disponibile. E’ un piacere fare colazione da lui, soprattutto perché è interista!»- questa la motivazione di Daniele Cotrone (28 anni, parrucchiere). Mirko, solare e sempre allegro, fa questo lavoro da quando aveva 14 anni e un anno fa ha preso in gestione un bar: «Il mio hobby è il mio lavoro, sono qui dalle 6 di mattina alle 8 di sera». MIRKO SCIANGULA 26 ANNI, WHITE BAR, CORSO XX MARZO 25

ALESSANDRO, CHE BALLERINO!

«È uno dei bar più accoglienti del centro, la cortesia, il calore e l’affetto del barista trasformano un piccolissimo locale in una grande famiglia», racconta Francesco Veneziani. Può accadere di trovarsi coinvolti in un ballo latino americano alle undici del mattino in questo divertente bar in cui Alessandro, da otto anni, serve caffè e cappuccini accompagnati da un sorriso antistress».                                                        ALESSANDRO ROMONDIA 38 ANNI, IL BARETTINO, VIA SOLFERINO 34

NATASHA, LA PIÙ BELLA

«E’ la più bella e simpatica barista che conosca. Sempre sorridente!», ci scrive Claudia Cossu (29 anni, fotografa). Dopo il diploma di perito turistico, 7 anni fa, Natasha inizia a lavorare nell’attività di famiglia, con la mamma, le sorelle, la cugina e la nonna in cucina. «Siamo una grande famiglia, qui il cliente si sente a casa».                                                 NATASHA LAMBERTINI 26 ANNI, RISTOBAR PINK, VIA GADAMES 107

ANGELO, UN VERO GENERALE

«Angelo ha sempre il sorriso sulle labbra, accoglie i suoi clienti con affetto e dirige i suoi collaboratori con un simpatico piglio “da generale”», così Annamaria descrive Angelo che fa il barista dal ’90 con grande passione. Il servizio perfetto è la sua missione: «Sono felice quando riesco soddisfare a pieno le esigenze, anche diversissime, di chi entra nel mio bar».                                                                                                                 ANGELO BOMBINI 46 ANNI, AL BAR, PIAZZA CITTA’ DI LOMBARDIA

STEFANIA SA TUTTO DEI SUOI CLIENTI

«I miei clienti? Li conosco molto bene, tanto da chiamarli per nome, sapere cosa ordinano e anche che squadra tifano!»: Stefania Lapi, 35 anni, da quando ne aveva 19 lavora in questo bar del centro ed è stata segnalata da Gianni Mazza, 47 anni, tecnico di palcoscenico, che la descrive come «Molto professionale e gentile».                                    STEFANIA LAPI 35 ANNI, VICTORIA CAFÉ, VIA CLERICI 1

LEONARDO, DALLA SICILIA CON PASSIONE

«Bravo, professionale e simpatico»: bastano solo tre parole a Lupo, imprenditore, per presentare il poco più che trentenne Leonardo Scarlatella, milanese di origini siciliane, che nonostante la giovane età è già molto esperto perché da dieci anni fa questo mestiere e da più di uno gestisce questo locale aperto dal mattino fino a tardi per una pausa golosa a qualsiasi ora.                                                                                                      LEONARDO SCARLATELLA 31 ANNI, MAMA KITCHEN, VIA VITTOR PISANI 14

ROBERTO HA REALIZZATO IL SUO SOGNO

Dopo anni di esperienza, prima come garzone nel bar di famiglia, poi dipendente e responsabile di altri esercizi, Roberto, 7 mesi fa ha realizzato il suo sogno e con un socio ha aperto la sua attività. «So fare tutto dalla caffetteria alla tavola fredda». Da poco è diventato papà di Gioia. L’ha votato Davide Codazzi (36 anni, operaio) per la grande professionalità, cortesia e simpatia.                                                                    ROBERTO BARDAMOMO 44 ANNI, DEEP MILANO, VIA FIAMMA 5

EZIO, VETERANO DEL CAPPUCCINO

Ezio, amante della lettura, lavora nella zona bar di questa pasticceria da 12 anni. Ma il barista lo fa da 26! Per soddisfare il cliente sceglie le migliori qualità di miscele arabiche per caffè e cappuccini, da accompagnare con croissant francesi, torte e piccola pasticceria. L’ha scelto Gianmarco Costantino (18 anni, studente) perché fa un ottimo cappuccino.              EZIO BADESSI 43 ANNI, PASTICCERIA ROMEO, VIA ANGUISSOLA 54

ALBERTO, PROFESSIONALITÀ GARANTITA

Alberto di esperienza ne ha da vendere: dopo 10 anni da operaio e la gestione di pub e bar in proprio per 17 anni, è approdato qui, dove si occupa della caffetteria. Ama parlare con le persone, conoscerle e una battuta e un sorriso c’è l’ha per tutti. E’ stato votato da Davide (39 anni, commerciante) per la sua grande professionalità.                                                ALBERTO MOLLI 52 ANNI, SALA DEI LONGOBARDI, VIA SAN PAOLO 13

LAVAZZA – Arriva Tierra Intenso, nuova miscela in grani per il Food Service, frutto di un progetto di sostenibilità nei Paesi produttori

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IVS Lavazza Group logo convendum yak emilia coffee
Il logo di Lavazza Group

TORINO – Dal 2012 l’offerta Lavazza si arricchisce di una nuova nobile miscela in grani per il canale horeca: Tierra Intenso è un prodotto 100% Arabica pregiati per un caffè corposo dalle note cioccolatate, che conferiscono alla miscela un aroma intenso e inconfondibile.

Tierra Intenso è 100% arabica ma anche 100% proveniente da coltivazioni sostenibili, perché derivato da ¡Tierra!, il progetto di sostenibilità Lavazza che dal 2002 al 2009 ha coinvolto piccole comunità produttrici di caffè in Honduras, Perù e Colombia che hanno raggiunto oggi la piena autonomia.

A partire dal 2009, inoltre, il progetto si è spostato verso nuove aree di intervento in India, Brasile e Tanzania. Dal 2002 in poi, con la nascita della Fondazione intitolata a Giuseppe e Pericle Lavazza, l’azienda infatti promuove e finanzia progetti internazionali legati alla sostenibilità nei paesi produttori di caffè e per il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità coinvolte.

¡Tierra! è il fiore all’occhiello della Fondazione, con un’attività incentrata su due aspetti fondamentali, quello della qualità del prodotto finale e dell’attenzione verso le condizioni di vita delle popolazioni dei paesi produttori di caffè.

Il progetto ¡Tierra! ha visto le comunità sudamericane coinvolte nel progetto divenire autonome capitalizzando con profitto gli interventi sociali, formativi e ambientali attuati sul campo e che ha portato alla nascita e alla distribuzione internazionale del prodotto d’eccellenza Lavazza ¡Tierra!, sostenibile e certificato dall’ONG Rainforest Alliance.

Lavazza propone quindi questa particolare miscela dalla qualità eccellente e con un importante valore aggiunto in termini di sostenibilità. Per trasmettere al consumatore finale la virtù del prodotto, Lavazza supporta TIERRA INTENSO con un corredo di materiali di comunicazione molto accurato e di sicuro impatto, che saprà catturare l’attenzione dei clienti per raccontare la provenienza del prodotto e la storia di un progetto di successo.

Il progetto è protagonista di un reportage fotografico firmato dal fotografo di fama internazionale Steve McCurry che è stato, fin dalla nascita di ¡Tierra!, il narratore d’eccezione di questo percorso.

Le immagini catturate dal suo obiettivo nelle comunità di caficultores parlano con forza ed emozione di persone, luoghi, storie uniche, di traguardi e di caffè, ma soprattutto di una visione diventata, grazie a Lavazza, una realtà.

Quale miglior modo, dunque, di trasmettere questo mondo, se non assaporandolo lentamente in una tazzina di espresso di alta qualità?

Inalatore di caffeina: è già polemica

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caffè parigi sniffy

MILANO – Qualcuno ha già detto “tazzine di caffè e Red Bull addio”. Perché la nuova frontiera per gli amanti della bevanda stimolante potrebbe diventare un inalatore di caffeina delle dimensioni di un rossetto.

Aeroshot, così si chiama il tubicino di plastica contenente caffeina, è già entrato in commercio il mese scorso negli Stati americani del Massachusetts e di New York al costo di 2,99 dollari (circa 2,20 euro) e in Francia. Presto arriverà in Italia. L’inventore di Aeroshot è David Edwards, professore di Harvard, secondo cui l’inalatore è sicuro e non contiene gli additivi usati nelle bevande energetiche per amplificare l’effetto stimolante della caffeina.

Non sono però mancate le polemiche negli Stati Uniti. Secondo un senatore, Charles Schumer, il prodotto potrebbe infatti essere usato come droga energizzante dai giovani frequentatori delle discoteche. Per questo il politico ha chiesto una revisione dell’inalatore alla Food and drug administration, ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.

Rapporto Ico di gennaio: indicatore in lieve flessione, previsioni riviste

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rapporto ico

MILANO – Ancora in lieve flessione la media mensile dell’indicatore composto, che ha segnato a gennaio un –0,1% rispetto a dicembre, risultando inferiore del 4,3% a gennaio 2011 e del 10,2% alla media dell’anno solare trascorso. Il dettaglio delle statistiche contenute nel nuovo rapporto Ico mensile, diffuso nel tardo pomeriggio di ieri a Londra, evidenziano un andamento discorde delle voci dell’indicatore. Crescono infatti colombiani dolci (+1,7%) e altri dolci (+0,2%), mentre arretrano robusta (-1,7%) e brasiliani naturali (-03,%). Virtualmente invariata New York (+0,1%), mentre Londra segna la variazione negativa più pronunciata (-3,9%).

Rapporto Ico: gli indicatori dei due mercati borsistici (media della seconda e terza posizione) presentano inoltre i maggiori indici di volatilità

I fondamentali di mercato sono stati dominati dalla pubblicazione della prima stima ufficiale relativa al raccolto brasiliano 2012/13, che inizierà fra tre mesi, si legge nell’introduzione del rapporto. Secondo Conab, la produzione totale sarà di 50,6 milioni di sacchi (dato mediano tra il valore minimo e massimo della stima), di cui 37,7 di arabica. In Colombia – continua il report – le forti precipitazioni seguite a un lungo periodo di siccità hanno portato al proliferare della scolite e della ruggine del caffè.

L’incidenza di queste due avversità è destinata a ripercuotersi negativamente anche sul raccolto 2011/12. Recenti dichiarazioni di esponenti di vertice della federazione colombiana dei produttori di caffè lasciano intendere che la situazione non tornerà alla normalità prima di 3-4 anni. Il paese è impegnato in una vasta campagna di rinnovo colturale, con nuove varietà ad alto rendimento, maggiormente resistenti alle malattie e più adatte alle mutate condizioni climatiche.

“Se la Colombia seguiterà a rinnovare le piantagioni all’attuale ritmo di 100 mila ettari all’anno, saremo in grado di modificare strutturalmente il comparto caffeario nazionale” ha recentemente dichiarato in un’intervista a Reuters il numero uno di Fedecafé Luis Genaro Muñoz.

Passando alle statistiche va osservato un drastico ridimensionamento del dato sulla produzione mondiale per l’anno in corso a 130,913 milioni di sacchi

Contro i 132,405 milioni di cui al rapporto di dicembre. La pesante revisione al ribasso va imputata per intero alle nuove cifre fornite dalle autorità dell’Etiopia sul raccolto 2011/12 stimato ora in 8,3 milioni di sacchi, in forte ribasso rispetto alla previsione ottimistica di 9,8 milioni di sacchi fornita in precedenza. Altre fonti, osserva il report, portano cifre ancora più basse rispetto a quella appena citata. Alla luce di questa revisione, la produzione africana risulta ora pari a 18,02 milioni di sacchi.

Rapporto Ico: i dati di tutte le altre regioni rimangono invariati

Con i raccolti di Asia&Oceania, Messico&America centrale e sud America stimati rispettivamente a 35,668, 18,194 e 59,030 milioni di sacchi. L’export di dicembre è stato pari a 9.137.197, in lieve flessione (-0,64%) rispetto ai 9.195.637 sacchi di dicembre 2010. Nel primo trimestre dell’annata caffearia 2011/12 (ottobre-dicembre), gli imbarchi sono risultati pari a 24,39 milioni di sacchi, in calo del 1,4% rispetto allo stesso periodo del 2010/11.

Tali cifre portano il dato totale relativo all’intero anno solare 2011 al livello record di 103.675.179 sacchi, in crescita del 7% rispetto ai 96.850.585 sacchi del 2010. Il precedente massimo storico, registrato nel 2008, era stato di 97.282.880 sacchi. Sempre prendendo a riferimento l’archivio storico dell’Ico è possibile osservare che l’export mondiale ha registrato, nell’arco di 21 anni, un incremento del 30,9%, rispetto ai 79,2 milioni di sacchi del 1990.

Il rilevante flusso di esportazioni ha portato all’assottigliarsi delle scorte di molti paesi produttori, mentre sono aumentati gli stock nelle mani dei paesi importatori, rileva ancora il report.

Le scorte iniziali dei paesi esportatori per l’annata caffearia 2011/12 sono stimate in 17,4 milioni di sacchi

Contro i 18,5 milioni del 2010/11. Gli stock dei paesi consumatori sono quantificati in 22,3 milioni di sacchi a fine settembre 2011. Alla riduzione delle cifre sulla produzione fa riscontro un sostanziale ottimismo per quanto riguarda i consumi.

Rapporto Ico: confermata la stima di 135 milioni di sacchi per l’anno solare 2010

Mentre le stime provvisorie relative al 2011 parlano di un dato attorno ai 136,5 milioni di sacchi. Secondo il report, tale incremento è attribuibile alla domanda in crescita nei mercati emergenti, all’incremento dei consumi interni dei paesi produttori e, più in generale, alla sostanziale tenuta dei consumi nonostante la crisi economica. Il documento sottolinea, in particolare, gli sviluppi favorevoli in Brasile, dove la crescita economica, unita a una migliore distribuzione dei redditi e a tassi di disoccupazione relativamente bassi, ha favorito il crescere della domanda.

Il boom delle caffetterie in atto in molti paesi (particolarmente in India) è un’ulteriore testimonianza del dinamismo sul fronte dei consumi. Il probabile incremento significativo della produzione brasiliana della prossima annata caffearia, non porterà necessariamente a forti squilibri di mercato, poiché la domanda rimane sostenuta, si legge in conclusione del rapporto. Inoltre, qualsiasi impegno a favore dell’incremento della produzione è frustrato, in molti paesi, dagli elevati costi di produzione e dal proliferare delle malattie.

Saicaf: il locale è stato aperto senza autorizzazione, il comune chiude

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saicaf
La chiusura della storica torrefazione di Bari

BARI – Avrebbero eliminato due alberi dal marciapiede antistante, forse prevedendo di installare un gazebo. E le opere di ristrutturazione non sarebbero conformi ai permessi. Ma, soprattutto, il locale è stato aperto senza alcuna autorizzazione. Per questo, ieri, il Comune ha ordinato la chiusura dello storico caffè Saicaf di corso Cavour. Uno dei simboli del Murattiano, secondo i tecnici, è abusivo a tutti gli effetti. L’ordinanza è stata firmata ieri dal dirigente dello Sviluppo economico, Nicola Marzulli, dopo due verbali di polizia edilizia relativi a violazioni urbanistiche e una relazione dell’Annona secondo cui il Gran Caffè Saicaf avrebbe esercitato «l’attività di somministrazione di alimenti e bevande in assenza del prescritto titolo autorizzatorio».

Saicaf: in corso Cavour problemi con lo storico caffè

In altre parole, spiegano dagli uffici, i gestori del locale si sarebbero «dimenticati» di presentare al Comune i documenti necessari all’apertura: tanto che, dopo l’accertamento, anche l’Asl ha annullato in autotutela il relativo per messo. Nato negli anni ‘20 come caffé Savoia, il locale ha riaperto a dicembre dopo una ristrutturazione durata sei mesi. Ma la Saicaf spa, società che fa capo alla famiglia Lorusso, sottolinea in una nota «la propria totale estraneità nella nuova gestione del Gran Caffè Saicaf, avendo soltanto locato i locali alla Sodal srl di Taranto».

«La Saicaf – prosegue la nota – è sicura che la Sodal ottempererà nel più breve tempo possibile agli adempimenti amministrativi necessari alla ripresa dell’attività». Sodal fa capo a un imprenditore di Modugno, Sossio D’Alonzo, titolare di due importanti locali a Taranto, che per il nuovo Saicaf ha dichiarato un investimento da un milione e mezzo di euro: nei due piani del locale, ristrutturati in stile anni ‘60, vorrebbe inaugurare anche un ristorante.

«Ci manca soltanto un documento – spiega D’Alonzo -, ed è questione di pochissimi giorni. La chiusura sarebbe un danno enorme, anche perché metterebbe in mezzo ad una strada 40 persone».

Ma il Comune ha ordinato «l’immediata cessazione dell’esercizio abusivo»

E se i gestori non dovessero ottemperare, dopo tre giorni gli uffici dello Sviluppo economico potranno chiedere l’intervento delle forze dell’ordine e procederanno alla denuncia dei responsabili. Nelle scorse settimane, del resto, il dirigente Nicola Marzulli, in quanto presidente della commissione comunale di vigilanza sui pubblici spettacoli, ha avviato un monitoraggio a tappeto delle autorizzazioni e dei certificati di agibilità. E contemporaneamente la Polizia municipale continua a verificare i permessi rilasciati per i gazebo di bar e ristoranti: non solo nel Murattiano (dove sono già scattate le demolizioni), ma in tutta la città. Fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=491862&IDCategoria=11

Valli, Buganvillea Cafè: “Quella trasmissione in tv mi ha deluso”

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bugan coffee lab
Bugan Coffee Lab: Maurizio Valli alla tostatrice che si trova nel locale

BERGAMO – Così scrive Maurizio Valli* del Buganvillea Café di Bergamo “Quella trasmissione in tv mi ha deluso Con le vecchie tradizioni l’Italia resta sempre retrò”. E continua il suo racconto: “Ho guardato ora la puntata sul mondo del caffè in onda su Rai 1. Per un ragazzo barista come me di 30 anni é triste vedere che ancora siamo legati alle regole e alle ideologie passate (vedi l’ intervento della dose a 7 grammi ), scusate ma io al bar per estrarre al meglio gli aromi del mio espresso lavoro con 8.5 grammi..direi una trasmissione deludente!!

Valli: Secondo me e secondo la nuova cultura del caffè non ci sono regole, tempi per estrarre un espresso corretto.. Basta vincoli!!

Guardiamo avanti, largo alle idee future..altrimenti resteremo sempre secondi a tutti!!parliamo sempre di miscela..sapete che esistono anche monorigini uniche e fantastiche!!! Invito i torrefattori a proporre ai propri baristi viaggi interattivi in piantagioni di caffè alla ricerca di prodotti innovativi, monorigini diverse…questa secondo me è cultura ..

In ultimo scusate ma sono stanco di sentire che il caffè’ di NAPOLI é il migliore!!!

Basta andiamo avanti..ecco perché secondo me l’ ITALIA resterà sempre retrò perché siamo legati alle vecchie tradizioni, tramandate di secolo in secolo… Maurizio Valli *Maurizio Valli è proprietario da undici anni del Buganvillea cafe Bergamo via San Bernardino. Ha partecipato quest’anno al Cibc piazzandosi al quarto posto.. E-mail: mauri.valli@alice.it

Venezuela investirà 22 milioni di dollari nella produzione di cacao

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cacao venezuela camera europa

MILANO – Il Presidente del Fondo para el Desarrollo Agrario Socialista Fondas, del Ministerio para el Poder Popular para la Agricultura y Tierras Ricardo Sánchez del Venezuela ha annunciato che, nell’ambito dei programmi di intervento previsti nel progetto Gran Misión AgroVenezuela, le banche pubbliche nel corso del 2011 hanno assegnato ad oltre 8mila produttori agricoli circa 7mila finanziamenti, per un importo complessivo di 234 milioni di Bs. Fuertes, pari a circa 54 milioni US$, indirizzati a favorire le coltivazioni agricole su circa 13mila ettari di terreno.

Venezuela: i finanziamenti pubblici hanno particolarmente favorito il settore del cacao

Beneficiato da programmi di assistenza tecnica, con risorse provenienti dal Fondo para el Desarrollo Agrario Socialista Fondas e dal Banco Agrícola de Venezuela BAV, per un importo di oltre 94 milioni Bs. Fuertes (pari a circa 22 milioniUS$) rivolti a migliorare le condizioni produttive per le coltivazioni di cacao su un’area complessiva di circa 4.000 ettari. Fontee: (ICE CARACAS)

NIELSEN – La fiducia dei consumatori nel mondo é aumentata di un punto

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nielsen consumatori consapevoli
Il logo Nielsen

MILANO – In base ai dati relativi al quarto trimestre del 2011 raccolti da Nielsen, l’azienda leader mondiale nelle misurazioni e analisi relative ad acquisti e consumi, a utilizzo e modalità di esposizione ai media, la fiducia dei consumatori a livello globale è salita a 89, crescendo di un punto rispetto al trimestre precedente, mentre in Europa è scesa in 24 dei 27 Paesi della regione sottoposti a indagine. Durante la fase finale dell’indagine, condotto tra il 23 novembre e il 9 dicembre 2011, i livelli di fiducia complessivi si sono ridotti in 35 dei 56 mercati globali analizzati (60%), sono aumentati in 12 mercati e rimasti invariati in 9.

Nielsen: il quadro dei consumi

“Se da un lato le difficili condizioni economiche dell’Europa nella seconda metà del 2011 hanno riacceso la vulnerabilità e la fragilità dei consumatori e dei mercati finanziari a livello globale, dall’altro alcune delle notizie più positive provengono dalle due principali economie mondiali: gli Stati Uniti e la Cina, dove la fiducia dei consumatori è risalita ai livelli del primo trimestre 2011,” ha affermato Venkatesh Bala, Chief Economist di “The Cambridge Group”, parte del Gruppo Nielsen.

“Nonostante i buoni livelli di consumo interno abbiano fatto crescere i livelli di fiducia anche nelle grandi economie emergenti come l’India, l’Indonesia e il Brasile, la rallentata crescita del PIL e le pressioni inflazionistiche presenti in queste economie emergenti dovrebbero suggerire una certa cautela per l’anno in corso”.

L’indice di fiducia dei consumatori statunitensi è cresciuto di 6 punti passando da 77 a 83

Anche grazie alla percezione di un miglioramento della proprie finanze personali per il 2012 (quasi il 50% afferma infatti che le prospettive finanziarie sembrano “buone/eccellenti”, in ascesa rispetto al 43% del trimestre precedente), mentre la Cina ha guadagnato 4 punti, arrivando a 108 e diventando così il sesto Paese più ottimista al mondo (nel trimestre precedente occupava l’ottavo posto).

In Germania, quarta economia mondiale, la fiducia è rimasta invariata rispetto al trimestre precedente a 87 punti, ma è aumentata di 4 punti anno su anno. L’indagine globale sulla fiducia dei consumatori e sulle intenzioni di spesa condotta da Nielsen, “Global Survey of Consumer Confidence and Spending Intentions” istituita nel 2005, rileva via Internet il livello di fiducia, le principali preoccupazioni e le intenzioni di spesa di più di 28.000 consumatori in 56 Paesi.

Nielsen: i livelli di fiducia dei consumatori al di sopra e al di sotto di 100 indicano i diversi gradi di ottimismo e pessimismo

Più della metà (52%) dei consumatori globali descrive la propria situazione finanziaria per il 2012 come “eccellente/buona”, in crescita rispetto al 50% del terzo trimestre 2011, ma il 65% aggiunge che non è un buon momento per gli acquisti, un punto percentuale un più rispetto al trimestre precedente. “Complessivamente, le spese voluttuarie dei consumatori rimarranno limitate e caute nella prima metà del 2012,” ha indicato Bala.

“Nonostante i consumatori si sentano più tranquilli circa la propria condizione finanziaria per l’anno in corso, vi è comunque una certa riluttanza a spendere, soprattutto in occidente; le tensioni in aumento in Medio Oriente e il loro impatto sul costo della benzina potrebbero far aumentare le preoccupazioni dei consumatori globali e ostacolare i loro piani di spesa,” ha aggiunto Bala.

Le preoccupazioni dei consumatori per la congiuntura economica sono aumentate per il 18% degli intervistati – un aumento di 6 punti rispetto all’ultimo trimestre – e questo ha spinto quasi i due terzi (64%) dei consumatori di tutto il mondo ad affermare che stanno attraversando un periodo di recessione, due punti in più rispetto al 62% dello scorso trimestre. Un numero crescente di intervistati online nelle regioni Nord America (86%), Europa (74%), Asia Pacifico (53%), Medio Oriente/Africa (74%) e America Latina (47%) ritiene di essere in recessione.

Dati regionali in sintesi

Principalmente a causa di una visione più positiva delle finanze personali per l’anno in corso, il Nord America ha registrato il maggiore aumento trimestrale regionale in assoluto (+5 punti) arrivando a 84, mentre la regione Asia Pacifico (99) e l’America Latina (98) sono risultate essere le regioni del mondo più ottimiste con aumenti trimestrali, rispettivamente di 2 e di 1 punto.

La fiducia è calata di 1 punto in Medio Oriente/Africa (95) e l’Europa ha registrato il livello di fiducia più basso dal primo trimestre del 2009, con 71 punti totali e un declino di 3 punti in un solo trimestre. L’India rimane il mercato più ottimista al mondo per l’ottavo trimestre consecutivo, con 1 punto di aumento dell’indice di fiducia dei consumatori che lo porta a quota 122, seguito da Indonesia e Filippine a 117. L’Ungheria è invece il mercato più pessimista al mondo con un indice di 30 punti e 7 punti persi, seguito da Portogallo (36) e Grecia (41), dove i livelli di fiducia trimestrali hanno perso 4 e 10 punti rispettivamente.

Dati Nielsen: l’Italia si posiziona al sesto posto tra i Paesi più pessimisti con un indice di 49

3 punti in meno rispetto al periodo precedente. Nell’ultimo trimestre, 9 mercati europei sono risultati tra i 10 mercati più depressi al mondo. “La stabilità dell’indice di fiducia dei consumatori in India è incoraggiante, e il suo mantenersi ai vertici mondiali ci ricorda la forza intrinseca dell’economia indiana, gli atteggiamenti di risparmio dei consumatori nel Paese, nonché la positività del loro “sentiment” probabilmente imputabile alla recente riduzione delle pressioni inflazionistiche,” ha affermato Justin Sargent, Managing Director Nielsen India.

“In Ungheria, una ‘tempesta perfetta’ di diversi fattori sta contribuendo a ridurre continuativamente la fiducia dei consumatori,” ha commentato Judit SzalokyToth, Managing Director di Nielsen Ungheria. “L’aumento delle tasse, le riforme aleatorie del governo e il continuo calo del reddito disponibile hanno alimentato insicurezza e pessimismo tra i consumatori.”

Nell’ultimo trimestre, l’aumento di fiducia più significativo si è avuto in Romania (+10), negli Stati Uniti e in Australia (+6), in Venezuela, nelle Filippine e in Colombia (+5) e in Cina (+4), mentre le riduzioni più marcate si sono registrate a Taiwan (-16), nella Repubblica Ceca (-12), in Grecia (-10) e in Belgio (-9).

Le crescenti preoccupazioni dell’Europa

“Nell’ultimo trimestre, la fiducia dei consumatori si è ridotta in 24 dei 27 Paesi europei presi in considerazione da Nielsen; l’impatto della crisi del debito nella regione, le preoccupazioni riguardanti l’Euro e l’incertezza politica ed economica di alcuni Paesi hanno avuto serie ripercussioni su tutta la regione e sui mercati finanziari internazionali,” ha commentato Bala. “Con l’entrata in recessione dell’Eurozona e l’introduzione di nuove misure di austerità che entreranno in vigore nelle principali economie europee all’inizio di quest’anno, le previsioni di creazione di posti di lavoro e di situazioni finanziarie migliori per la gente rimarranno deboli e vulnerabili per tutto l’anno,” ha aggiunto Bala.

Nel quarto trimestre del 2011, meno di 1 europeo su 4 (23%) valutava le prospettive di lavoro come “buone/eccellenti”, in calo rispetto al 26% del terzo trimestre, e al 28% dell’anno precedente. Inoltre, mentre le prospettive di lavoro sembrano essere migliori per i tedeschi, dove più della metà (52%) degli intervistati ha indicato come “buone/eccellenti” le opportunità di trovare un lavoro (in aumento dell’11% anno su anno), le prospettive di trovare un lavoro rimangono scarse per i mercati dell’Europa meridionale colpiti dalla recessione quali Italia, Grecia e Spagna.

“La situazione economica della Germania è stabile e relativamente buona,” ha affermato Ivar Michaelsen, Group Managing Director di Nielsen Germania

“I consumatori tedeschi, a causa della crisi dell’Euro che non sembra recedere, sono preoccupati per la situazione economica generale, ma, per il momento, non prevedono questo possa avere un impatto negativo sulle loro situazioni personali. Di conseguenza, i consumatori tedeschi sono, al momento, relativamente ottimisti sia per quanto riguarda il posto di lavoro, che per le loro finanze personali e le loro intenzioni di acquisto per l’anno in corso.” In Spagna, la visione positiva circa le prospettive di lavoro si è ridotta al 10% nel quarto trimestre, perdendo 15 punti rispetto all’anno precedente.

In Italia, il “sentiment” positivo circa la creazione di posti di lavoro ha perso 10 punti anno su anno, scendendo all’8%

In Grecia, infine, la percentuale di consumatori che ritengono possibile la creazione di nuovi posti di lavoro è passata dall’11% dello scorso anno all’attuale 4%. Risultati variegati in Asia Pacifico, America Latina e Medio Oriente. La regione Asia Pacifico continua ad essere la più ottimista, e vanta 7 dei 10 punteggi più alti dell’indice.

La fiducia è aumentata in quasi la metà (6 su 14) dei Paesi dell’Asia Pacifico considerati dall’indagine Nielsen, si è ridotta in 5 ed è rimasta invariata in 3: Malesia, Singapore e Giappone. Stupisce, invece, il declino di 16 punti di Taiwan che porta l’indice a 71, il punto più basso in 24 mesi, vicino ai livelli registrati dopo la crisi finanziaria mondiale del 2008. In America Latina, il Brasile ha registrato il livello di fiducia dei consumatori più elevato della regione, con un indice di 112: il quinto punteggio più alto tra i 56 Paesi analizzati. La fiducia è aumentata di 5 punti in Colombia e in Venezuela, si è ridotta in Perù (-4), Messico (-2) e Argentina (-1) ed è rimasta invariata in Cile.

I latino-americani sono i più fiduciosi per quanto riguarda le finanze personali nel 2012, e il 66% descrive il prossimo anno come “buono/eccellente”. Nei 6 mercati dell’Africa e del Medio Oriente inclusi nell’indagine Nielsen, la fiducia è salita in Pakistan (+3), calata in Arabia Saudita (-7), Egitto (-5), Israele (-1), e rimasta invariata negli Emirati Arabi Uniti e in Sud Africa. In Medio Oriente/Africa, la principale preoccupazione di 1 consumatore su 5 riguarda la sicurezza del posto di lavoro: un valore 5 punti più elevato della media globale. Le preoccupazioni riguardanti la stabilità politica e l’economia sono altri due punti di grande interesse per il 12% degli intervistati.

Informazioni sulla Nielsen Global Consumer Confidence Survey

L’indagine globale Nielsen sulla fiducia dei consumatori e sull’intenzione di spesa è stata condotta tra il 23 novembre e il 9 dicembre 2011 intervistando oltre 28.000 consumatori in 56 Paesi in Europa, America Latina, Medio Oriente, Africa, Nord America e Asia-Pacifico. Il campionamento degli intervistati, avvenuto per età e sesso nei singoli Paesi in base all’uso di Internet, è ponderato per essere rappresentativo degli utenti di Internet e ha un margine di errore massimo di ±0,6%. L’indagine Nielsen si basa sul comportamento degli intervistati con accesso online. I tassi di penetrazione di internet variano da Paese a Paese. L’inclusione dei singoli Paesi nell’indagine avviene sulla base di uno standard minimo del 60% della penetrazione di Internet o di 10 milioni di utenti online. La Nielsen Global Survey è stata istituita nel 2005. Informazioni su Nielsen Nielsen Holdings N.V. (NYSE: NLSN) è un’azienda globale con posizione di leadership nelle misurazioni e informazioni di marketing relative a consumer, retail, advertising, televisione, internet, mobile e altri media. E’ presente in oltre 100 Paesi con sede a New York, USA e Diemen, Olanda. Per maggiori informazioni al sito.

La condanna del giurì della pubblicità: “Saeco denigra la moka e quindi Bialetti”

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Saeco Moka
La pubblicità Saeco

MILANO – Va bene proporre i propri prodotti come ultima frontiera tecnologica e quindi migliori dei concorrenti predecessori. Ma nel farlo occorre misura e, soprattutto, non si deve denigrare gratuitamente il leader di mercato. Questo è, in sintesi, il succo della pronuncia con la quale il Giurì di autodisciplina ha accolto il ricorso di Bialetti Industrie ed ha ritenuto non conforme all’art. 14 Cap il messaggio stampa relativo al prodotto “Syntia” di Saeco.

Nel messaggio la macchinetta da caffè espresso elettrica pubblicizzata travolgeva una macchina per la preparazione del caffè tradizionale, distruggendola; sopra il claim recitava “Perfetto!”.

Secondo Bialetti il messaggio era denigratorio, poiché presentava la Moka Bialetti (non direttamente menzionata, ma immediatamente identificabile in quanto market leader nel settore) come inferiore, desueta e superata, rappresentando il caffè preparato con questo strumento come un liquido marrone poco allettante.

Il messaggio costituiva così l’invito ad abbandonare la caffettiera tradizionale per scegliere la macchina elettrica, presentata come più innovativa, in grado di garantire un “autentico espresso italiano ottenuto dai chicchi appena macinati”.

Saeco si era difesa insistendo sul fatto che i due prodotti non erano tra di loro concorrenti, perché l’espresso e il caffè realizzato con una caffettiera tradizionale sarebbero due bevande diverse, prodotte in maniera differente come differente è il loro prezzo.

Inoltre, la rottura della caffettiera costituiva solo un elemento narrativo avente valore meramente suggestivo e iperbolico, atto a rappresentare semplicemente una “irruzione” e “rottura” rispetto alla tradizione.

Il Giurì, dopo aver ricordato che la violazione dell’art. 14 CA sussiste anche nell’ipotesi di prodotti “non nominati”, ha ritenuto l’immagine della macchinetta elettrica che schiaccia la moka una gratuita denigrazione nei confronti di quest’ultima.

Il contenuto violento dell’immagine, ha continuato il Giurì, non appare nemmeno proporzionato all’obiettivo di comunicare che il prodotto nuovo finirà per rendere obsoleto quello già presente sul mercato. Da qui il blocco del messaggio.