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Bevande: anche caffè e tè contribuiscono all’idratazione

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Studi rivelano i benefici di un consumo costante e moderato di caffè
Studi rivelano i benefici di un consumo costante e moderato di caffè

MILANO – Quando si parla di bevande, di idratazione dell’organismo si pensa, oltre all’acqua, anche al tè. Più di rado al caffè. Eppure entrambe queste bevande trovano posto nel menù quotidiano delle bevande. Ma cominciamo dalla definizione: che cosa vuol dire idratarsi correttamente?

Significa reintegrare quotidianamente i liquidi persi per ripristinare il corretto bilancio idrico e, soprattutto, farlo scegliendo le bevande che meglio rispondono ai nostri bisogni.

Per questo, il Lipton Institute of Tea, il centro di ricerca di Lipton che si occupa di esplorare tutti gli aspetti del consumo di tè, dalla piantagione fino alla tazza, ha promosso la nuova Piramide dell’idratazione italiana.

La piramide dell’idratazione italiana fa seguito alla divulgazione avvenuta a febbraio 2011, in occasione del 1° Mese dell’Idratazione Lipton, delle Linee Guida sul consumo di bevande pubblicate sull’autorevole rivista scientifica American Journal of Clinical Nutrition nel 2006, illustrate per la prima volta nella forma esemplificativa della piramide.

Dopo il successo del 1° Mese dell’idratazione Lipton del 2011, un gruppo di esperti italiani ha deciso di mettere a punto una nuova versione della piramide, basata sulle abitudini alimentari italiane e capace per questo di rispondere meglio alle esigenze dei cittadini.

Attraverso la rappresentazione semplice e intuitiva delle regole del bere sano, la piramide dell’idratazione italiana aiuta a orientarsi nel consumo giornaliero di bevande per renderlo più corretto ed equilibrato, secondo le abitudini e le preferenze tipiche degli italiani.

L’articolo che descrive la piramide e il suo razionale è stato pubblicato a giugno 2011 su ADI Magazine, la rivista ufficiale dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica.

Partendo dalla nuova Piramide dell’Idratazione Italiana, Lipton ha così pensato di suggerire una piccola, semplice regola a tutti: bere almeno 10 bicchieri di liquidi ogni giorno, a partire da una base di cinque di acqua e combinandoli poi con altre bevande, in ordine di consumo:
– tè, infusi e tisane non zuccherati, caffè d’orzo e decaffeinato (fino a tre bicchieri)
– latte (anche a base di soia, riso, mandorle, avena), centrifugati di verdura, spremute di frutta fresca e succhi di frutta al 100% (fino a due bicchieri)
– bevande dolcificate e alcoliche (massimo un bicchiere o una lattina al dì)
– caffè (cinque tazzine per quello espresso, un bicchiere per quello lungo americano)
– bevande idro-saline, da assumere solo se realmente necessario e in quantità non superiore a una bottiglia
– bibite analcoliche (aperitivi), sciroppi, bibite gassate zuccherate o con edulcoranti sintetici, energy drink da limitare a un consumo sporadico.

A febbraio, sul sito www.tivogliotantobere.it (dove è possibile anche vedere la piramide), chiunque vorrà potrà sorseggiare 10 bicchieri virtuali di esperienze multimediali rilassanti e coinvolgenti.

Ti Voglio Tanto Bere è anche in tour fino a fine febbraio presso gli hairstilist, nelle piscine e centri fitness e nei negozi di cosmetici e prodotti di bellezza.

Il punto: il caffè fa bene alla salute, basta non abusarne

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due tazzine unesco espresso tazzina tamburrino
Tazzine di espresso

MILANO – Sul sito di Radio Modica è stato pubblicato ieri intervento del dottor Federico Mavilla sul tema infinito caffè e salute. Una bella sintesi sull’argomento che giorno dopo giorno si arricchisce sempre di nuove ricerche. Lo sapevate che il caffè, purché assunto in dosi moderate, fa bene all’organismo? Ecco qualche esempio.

Il caffè riduce il rischio di essere colpiti da un ictus: assumerne quotidianamente in dosi moderate riduce il rischio di ictus. Ma l’effetto protettivo scomparirebbe se si consumano quantità eccessive.

Il caffè non provoca il cancro, anzi in certi casi ne ridurrebbe il rischio:il caffè – se ci si limita a 3/4 tazzine al giorno – non aumenta il rischio di tumori ma anzi potrebbe aiutare a prevenire il tumore del cavo oro/faringeo, del fegato, dell’endometrio e probabilmente anche del colon.

Il caffè ha un effetto benefico sul colon-retto: il caffè protegge dal tumore ma non si sa ancora grazie a quale componente o attraverso quale meccanismo. Un consumo moderato di caffè aumenterebbe il numero di microrganismi buoni a livello intestinale.

Il segreto del caffè è nascosto nelle sue numerose sostanze bioattive, che vanno dagli antiossidanti ai grassi, dai sali minerali fino ai precursori di alcune vitamine e alla stessa caffeina che, in dosi moderate, “può svolgere un’azione blandamente stimolante e termogenetica, aiutando anche a dissipare energia”.

Sì quindi al caffè, ma con moderazione. Il consumo di caffè fa parte della tradizione italiana ma è importante assumerlo in quantità modeste cioè due o tre tazzine al dì.

Nei suoi semi, infatti, sono contenute numerose sostanze come zuccheri, sali minerali, acidi grassi e la famigerata caffeina. La caffeina ha un’azione stimolante a livello nervoso, per questo motivo si usa bere il caffè principalmente la mattina, perché aiuta a ‘svegliarci’ e innalza il metabolismo con la sua proprietà termogenica.

Bere una tazzina dopo pranzo, invece, aiuta anche la digestione perché stimola la secrezione dei succhi gastrici, ma attenzione a chi soffre di gastrite, specialmente a non berlo a digiuno! Sembra, inoltre, dagli ultimi studi che un’assunzione moderata di caffè possa innalzare i livelli di colesterolo HDL ’colesterolo buono’.

Bisogna però fare attenzione: un eccesso di caffè va ad aumentare la pressione ed è sconsigliato a chi ha problemi di ipertensione. Un’abitudine che va evitata è sicuramente quella di bere una tazzina prima di andare a letto, si è visto, infatti, che se anche ci si addormenta senza problemi il sonno può essere agitato e quindi meno ristoratore.

Vi ricordo, inoltre, che ci sono alcune bevande che contengono caffeina e che vengono bevute anche dai più piccoli: anche in questi casi è da evitare l’assunzione alla sera.

Per quanto riguarda gli sportivi, vi è un uso frequente di caffè e sostanze con caffeina mirate a migliorare le prestazioni, in realtà gli studi sono contrastanti e la caratteristica che aiuta maggiormente in questo campo è l’effetto psicologico che svolge sull’atleta.

Non superiamo quindi le tre tazzine al giorno e viviamo il momento del caffè come un’occasione per stare in compagnia: sorbiamolo con calma, magari seduti facendo una piacevole conversazione.

Kauko, il coffee shop finlandese simile a una candid camera

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finlandia
I consumatori finlandesi

HELSINKI – Un Coffee Shop finlandese, in diretta internet, permette a chiunque di fare scherzi ai propri clienti che si trovano nel locale. Il caffè è gratuito ma l’esperienza è imprevedibile: il sito in diretta stream (http://www.youdesign.fi/en_GB/index.php naturalmente negli orari di apertura 12.30-19.30, 12.30-17.30 sabato e domenica), permette agli utenti di Internet di alzare o abbassare le sedie e i tavoli, regolare l’intensità delle luci o cambiare la musica. Tutto questo può essere fatto via internet o con un collegamento wifi gratuito per i clienti che possono persino giocare brutti scherzi agli altri avventori nel locale.

Kauko, il coffee shop a Helsinki in Finlandia, sta conducendo un esperimento. Non un classico esperimento scientifico tradizionale. Kauko si sta impegnando nel campo della scienza folle, piccoli esperimenti con innumerevoli variabili potenzialmente esilaranti.

Kauko ha predisposto nel locale (ingresso libero, consumazioni comprese) sedili regolabili, tavoli, musica e luci che possono essere controllati da chiunque tramite Internet. Ognuno può andare sul sito web di Kauko (http://www.artinfo.com/news/story/759285/experimental-helsinki-cafe-tries-out-web-controlled-furniture-%E2%80%94-wackiness-ensues) per fare scherzi alle vittime di turno che si trovano dentro al locale. Ad esempio, alzare o abbassare la sedia o aumentare il volume della musica mentre qualcuno parla al cellulare. La parte migliore è vedere in diretta la reazione delle vittime.

Il tempo trascorso nella caffetteria diventa una piccola commedia della vita quotidiana, come in un film di Charlie Chaplin, Jacques Tati o dei fratelli Coen. Perché è stato organizzato questo esperimento? Semplice, Helsinki è stata nominata Capitale Mondiale del Design 2012. Più della metà della popolazione mondiale vive in aree urbane: il design è diventato perciò uno strumento fondamentale per rendere le città più competitive, attraenti e vivibili.

Il World Design Capital 2012 è un progetto di promozione della città che ha utilizzato il design come strumento per reinventare e migliorare la vita sociale, culturale ed economica. Apparentemente gli organizzatori hanno voluto contraddistinguere questa edizione con un taglio divertente, una sorta di celebrazione per mettere in discussione la differenza tra un design semplicemente accettabile da uno originale e ben riuscito.

La progettazione di una sedia è facile: è solo un semplice pezzo di arredamento, tuttavia ogni dettaglio influenza l’insieme. Se, per esempio, la sedia è troppo alta, non può adattarsi bene sotto a un tavolo, il peso dell’utente è distribuito erroneamente con i piedi che penzolano in aria. Ecco perché la sedia di un adulto, di solito, è alta 45 centimetri. Il Coffee Shop Kauko di Helsinki, in sintesi, fino a metà febbraio, invita a giocare con l’altezza delle sedie per vedere come reagiscono i clienti.

Capsule Nespresso compatibili: in Svizzera Ethical coffee ricorre in tribunale

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nespresso Eric Favre capsule
Logo Nespresso

MILANO – Arriva dalla Svizzera la notizia di un nuovo capitolo nella battaglia giuridica sulle capsule di caffè compatibili con il sistema Nespresso di Nestlé. Ethical Coffee Company (ECC) ha presentato ricorso al Tribunale federale contro le misure cautelari concesse al gigante alimentare dal Tribunale cantonale vodese.

Sulla scia della sentenza Denner Quest’ultimo aveva vietato la vendita di capsule di ECC nei negozi MediaMarkt. Il ricorso è stato inoltrato il 19 gennaio.

La ditta spera di ottenere una decisione in suo favore sulla scia della sentenza del Tribunale del commercio di San Gallo, che aveva revocato un divieto analogo prima imposto alla Denner, che vende invece le capsule della Alice Allison.

Media Markt aveva cessato di vendere le capsule di ECC a fine settembre 2011, dopo che il Tribunale cantonale vodese aveva accolto una richiesta di misure provvisorie da parte di Nespresso.

Nocciole per il cioccolato: duemila coltivatori per Ferrero in Georgia

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Ferrero
Lo stabilimento Ferrero di Alba

MILANO – Formare duemila nuovi coltivatori di nocciole nei prossimi tre anni. E’ la sfida lanciata in Georgia dal gruppo Ferrero che, con il sostegno di Usaid, l’agenzia federale americana per lo sviluppo internazionale, ha dato il via a un programma di formazione che permetterà a circa 2.200 produttori di nocciole di familiarizzare con le più moderne tecnologie di coltivazione.

Il progetto, che si concluderà nel 2015, è stato inaugurato a Zugdidi nella sede di AgriGeorgia, società del gruppo Ferrero attiva nella produzione di nocciole, e prevede corsi di formazione, a cura di agronomi italiani, nei terreni di proprietà della stessa azienda. Intervenendo all’inaugurazione del programma, l’ambasciatore italiano a Tbilisi, Federica Favi, ha ribadito l’attenzione dell’Italia per lo sviluppo del settore agricolo georgiano, ricordando come la Ferrero rappresenti uno dei principali investitori stranieri.

Il gruppo piemontese, che in Georgia impiega oltre 150 persone a tempo fisso e centinaia di lavoratori stagionali, ha già investito nel Paese caucasico 30 milioni di euro, e prevede nuovi importanti investimenti nei prossimi anni.

Fonte: Usaid

Duecento dipinti ricreati usando chicchi di arabica

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Chicchi di caffè che raffigurano il planisfero

MILANO – Karen Eland è nata con la passione, e il talento, per il disegno. Ma anche per il caffè. Ha osservato con l’occhio attento dell’artista che esplora nuove frontiere di creatività quell’immagine per tutti così quotidiana e banale di un caffè in una tazza.

Ha abbinato il suo intenso profumo, il suo aroma unico e ha percepito la bellezza di tutto ciò. Ma dipingere il caffè non era abbastanza. Così ha compiuto un’operazione di grande strategia d’arte: ha deciso di usare il caffè come motivo della sua pittura e come materiale.

Così è nata una rivisitazione “alla caffeina” della Monalisa, che suggerisco di ribattezzare Mokalisa. Il quotidiano inglese The Sun ha definito quest’arte “Espressonist”: perfetto. L’importante, come invita a fare Karen Eland, è riuscire a percepire quell’irresistibile aroma. Le sue opere sono visitabili sul suo sito, e acquistabili sotto forma di immagini per stampate e tazze, ovviamente.

Gran caffè Saicaf di Bari, la chiusura fantasma: «È abusivo», eppure continua a restare aperto

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La città di Bari
La città di Bari

BARI – Sulla carta la chiusura è ormai vecchia di una settimana, di fatto però il locale è ancora aperto e perfettamente funzionante. Comincia ad assumere i contorni di un «giallo» l’ordinata chiusura ingiunta dal Comune al nuovo gestore del Gran Caffè Saicaf all’angolo tra corso Cavour e via Dante.

La motivazione ufficiale è che i nuovi titolari dell’attività (alla vicenda è estranea la proprietà del marchio e dei locali, la torrefazione Saicaf della famiglia Lorusso) avrebbero aperto il locale senza alcuna autorizzazione, avrebbero eliminato due alberi dal marciapiede antistante (forse prevedendo di installare un gazebo) e, inoltre, realizzato opere di ristrutturazione non conformi ai permessi.

Tuttavia, fino all’altra mattina, il bar era ancora aperto. Il motivo è presto detto. Ufficialmente il gestore non è venuto a conoscenza del provvedimento. Il titolare dell’attività – pur avendo risposto alle domande dei giornali precisando che «mancava solo un pezzo di carta» e che quindi «non avrebbe chiuso» – non ha mai avuto la «fortuna» di incontrare i vigili incaricati della notifica.

Tutte le volte che si sono recati in corso Cavour, gli agenti della Polizia municipale non lo hanno mai trovato. Venerdì, quindi, hanno provato a notificare la chiusura a un dipendente che, peraltro, ha rifiutato. Ma pare che così l’adempimento si sia ugualmente perfezionato.

La Ripartizione attività economiche ha inviato due raccomandate, una presso la sede della società, l’altra presso la residenza del titolare, a Taranto. Ma per la legge basta una notifica, sia pure al dipendente che rifiuta.

E qui c’è un altro aspetto. In ogni attività, se non c’è il titolare, ci dovrebbe essere un preposto: per intenderci, non è possibile che un’attività sia sempre «scoperta» di responsabilità. Ma vediamo quali saranno i prossimi atti, perché la questione non è finita. Ieri mattina i vigili hanno scritto alla Ripartizione attività economiche per chiedere cosa fare.

«La fase dell’esecuzione coattiva è cosa ben diversa dalla notifica dell’ordinanza» spiega il comandante dei vigili, Stefano Donati. Infatti, – una volta ricevuta notizia della notifica – il direttore delle Attività economiche, Nicola Marzulli, dovrà emettere un nuovo provvedimento ai sensi del testo unico di pubblica sicurezza, che dà tre giorni al titolare per ottemperare: diversamente scatterebbero l’esecuzione coatta e la denuncia per non aver obbedito a un ordine dell’autorità amministrativa.

E chissà che in questo frangente, non arrivi un ricorso urgente al Tar con richiesta di decreto cautelare monocratico che fermerebbe tutto fino alla prossima camera di consiglio. Dunque, altra «proroga » della chiusura.

Sorge spontanea una domanda: se lo stesso provvedimento avesse riguardato un locale diverso (come è già accaduto) sarebbe andata allo stesso modo? La risposta è sotto gli occhi di tutti. E la cronaca recente dimostra il diverso trattamento riservato ai gestori di Bari vecchia per la storia dei gazebo. Ma questa è forse u n’altra storia. Oppure no.

Caffè Mauro, primo bilancio positivo: la torrefazione calabrese adesso è risanata

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logo caffè Mauro
Il logo di Caffè Mauro

MILANO – Ad un anno dalla revisione del piano di risanamento e rilancio dell’azienda, i vertici di Caffè Mauro, la società di Villa San Giovanni (Reggio Calabria) hanno confermato risultati di bilancio in linea con gli obiettivi. L’azienda è tornata strutturalmente a produrre ricchezza portando l’EBITDA progressivo dell’esercizio in campo positivo.

A sostegno del piano di risanamento ha contribuito la chiusura dell’importante accordo di ristrutturazione ex art. 182 bis L.F. omologato dal tribunale di Reggio Calabria, con le banche e i fornitori, il quale prevede la ristrutturazione del debito, l’erogazione di nuova finanza e una forte ricapitalizzazione societaria. Si tratta di un risultato incoraggiante per l’azienda che dal 2008 fa capo alla società Independent Investments di Fabrizio Capua, imprenditore e manager di consolidata esperienza che, con l’incarico di amministratore delegato, ha dovuto affrontare una crisi di settore molto forte che ha coinvolto tutte le aziende del caffè, materia prima aumentata del 100% in un anno a causa della speculazione internazionale.

Una crisi aggravata dal conseguente andamento negativo dei consumi. Caffè Mauro, che opera dal 1949 nel settore della produzione e commercializzazione del caffè, è uno dei marchi più noti del settore in Italia e all’estero ed è presente in tutti i canali distributivi (Gdo, Horeca, Distribuzione automatica, ecc..). Un’azienda da molto tempo fiore all’occhiello della realtà del Mezzogiorno che però, a partire dalla metà degli anni 2000, si è trovata a fronteggiare una serie di difficoltà dovute anche al mutamento degli scenari commerciali internazionali, difficoltà ora ampiamente superate.

Vending, Comestero: Lamesta è il nuovo direttore vendite

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Roberto Lamesta
Roberto Lamesta

MILANO – La società Comestero informa attraverso l’amministratore delegato Riccardo Chionna che, a partire dal mese in corso, è terminato il rapporto di collaborazione tra l’azienda e il Direttore Vendite Vending, Marco Carazzato.

Negli ultimi anni, grazie al contributo di tutta la nostra Divisione Vending, sono molti gli obiettivi che abbiamo raggiunto, tra cui il lancio e la commercializzazione di quelli che sono diventati per noi alcuni dei prodotti strategici per il mercato: la nostra rendiresto RR6 HD e il sistema cashless World Key.

Per il 2012 il mercato del Vending aumenterà ancora di più la sua importanza all’interno del nostro core-business e abbiamo già messo in atto nuove azioni per essere ancora più vicini alle esigenze di tutti i nostri clienti, all’industria della Distribuzione Automatica e non solo.

Per questo abbiamo avviato un accurato processo di selezione che ci ha portato alla nomina di un nuovo Direttore Vendite, in grado di gestire e coordinare un nuovo progetto di potenziamento della struttura.

Il nuovo Direttore Vendite Vending e Nuovi mercati è Roberto Lamesta.

Forte di un’esperienza maturata in aziende multinazionali leader del settore, Roberto Lamesta, è in Comesterogroup da oltre sei anni e, come Sales Manager della Divisione Industriale, ha raggiunto importanti traguardi: ha sviluppato nuove opportunità di business e ha fatto crescere mercati come quello del Carwash e delle Lavanderie Self-Service, che stanno svelando sempre più aperture e sinergie anche con il mercato del Vending.

Roberto Lamesta coordina un team di professionisti con una profonda conoscenza delle dinamiche del settore. Fanno parte della forza vendite per l’Area Italia: Dario Boselli, Roberto Tarenzi, Enrico Giannieri, Elisabetta Pellicioli; per l’Area Estero: Christian Palmieri, Federico Fraccaro, Jessica Signorini; per il back office: Giusy Sanna, Samanta Rigamonti e Laura Faggio.

Lo staff di Assistenza e Supporto tecnico è formato da Marco Di Trani e Marco Domaneschi, e lavora in stretta collaborazione, insieme a tutto il Team, con la Divisione Gestione e Innovazione di prodotto coordinata dall’Ingegner Milanesi.

Kimbo al teatro della Scala per la prima di Aida

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caffè Kimbo Carrè Noir
Logo Kimbo

MILANO – Un cortese gesto dall’inconfondibile gusto italiano arriva da Napoli ad accogliere gli spettatori della prima milanese dell’Aida: è il rito del “caffe sospeso” che sbarca al Teatro alla Scala, il gesto dal sapore d’antan ma di intramontabile eleganza che nei caffè napoletani faceva sì che molti clienti lasciassero caffè pagati, sospesi appunto, a sconosciuti dopo di loro.

Non poteva che essere un caffè napoletano a far rivivere questa civilissima abitudine “esportandola” a Milano: Kimbo, il caffè che da questa stagione è partner e fornitore ufficiale del teatro milanese, augurerà buona serata a tutti i milanesi che oggi si accingeranno ad assistere alla prima dell’Aida con la cortesia di un Espresso offerto prima dello spettacolo nei bar dei Foyer Carmine Castellano Toscanini e Galleria del Teatro alla Scala.

Una scelta che può essere vista anche come un omaggio al soggetto dell’opera: Aida è una schiava Etiope e cioè originaria di uno dei luoghi indicati tradizionalmente come l’origine della pianta di caffè varietà arabica. L’iniziativa sarà ripetuta anche per la prima de Le Nozze di Figaro il 23 marzo.

Kimbo ha fatto registrare una crescita del 4,7% di fatturato nel 2011 rispetto al 2010, nonostante la difficile congiuntura dovuta all’impennata dei costi delle materie prime. Con sede a Napoli, dove è nato 60 anni fa, Kimbo è ben presente nel canale della grande distribuzione, delle caffetterie e della ristorazione di prestigio.

Info: Café do Brasil +39 0817011200 www.kimbo.it