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venerdì 29 Novembre 2024
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Il caffè sospeso sbarca in Ucraina

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MILANO – Quella del caffè sospeso è una tradizione dei bar di Napoli ormai in decadenza nel suo paese Natale. Questa tendenza di acquistare due caffè lasciandone uno ‘in sospeso’ ha letteralmente conquistato la capitale ucraina.

Quando viene ordinato un caffè sospeso, il cliente paga due caffè ma ne riceve uno solo. In questo modo, quando una persona povera entra nel bar può chiedere se c’è un caffè sospeso e ,in caso affermativo, riceve un caffè come se gli fosse stato offerto dal primo cliente. Questa tradizione ha fatto parte della società napoletana per diversi anni ma oggi è meno diffusa.

Questa usanza tutta napoletana da qualche tempo è sbarcata in molti bar e ristoranti di Kiev. Il caffè che qualcuno decide di acquistare per gli altri viene segnato su una lavagna speciale e rimane in palio per chi non ha soldi. Accompagnato dal motto, ‘ Prendetelo se volete’ e l’idea sta assumendo molteplici forme e nomi. In Ucraina, infatti, la tendenza si è evoluta: la gente ha iniziato ad acquistare bevande diverse dal caffè e cibi.

Le persone che più approfittano dell’iniziativa sono studenti e senza tetto, e sono sempre di più, visto che ormai la voce si è diffusa.

Inoltre su questo sito http://www.mediaport.ua/news/79650 è possibile trovare una mappa di tutti i locali che aderiscono a questa iniziativa.

Tonino Lamborghini: la storia dietro un cognome, un brand iconico del made in Italy

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Tonino Lamborghini
Tonino Lamborghini

MILANO – Trent’anni di vero talento tutto italiano che ha puntato tanto anche sul caffè di alta qualità di Erika Laganà* Da oltre 30 anni, il suo brand è leader nel settore dell’abbigliamento e della moda. Come nasce il gruppo e qual è la sua storia? Tonino Lamborghini risponde: “Nel 1981 ho fondato la “Tonino Lamborghini Style and Accessories”. Reinterpretando i valori storici e la simbologia identificativa della mia famiglia e traendo ispirazione dalle precedenti esperienze professionali nel campo dell’ingegneria e del design, ho dato vita a un nuovo marchio dedicato agli accessori di lusso.

Tonino Lamborghini: dopo il successo nel mercato italiano, con le prime collezioni di accessori griffate, sono stato tra i primi a puntare sul mercato asiatico

Aprendo nel 1983 il primo negozio monomarca a Hong Kong. Da allora “Tonino Lamborghini” è diventato un brand fortemente riconosciuto e apprezzato in tutto l’Oriente, oggi abbiamo 10 negozi monomarca solo a Hong Kong”. “A metà degli anni ’90, sono stato tra i primi a portare il concetto di Tonino Lamborghini “brand di lusso” nel settore delle delicatezze alimentari: caffè di alta qualità, tipicità vinicole e gastronomiche, espressione della prestigiosa tradizione culinaria italiana, ovviamente garantita dal mio marchio e da una scelta accurata delle varie tipicità.

Il successo riscontrato da questa linea di delicatezze gastronomiche e il significativo appeal del marchio, soprattutto a livello internazionale, hanno poi portato alla realizzazione di un vero e proprio network di caffè “Tonino Lamborghini”.

Insieme a partner locali in ogni mercato di riferimento, abbiamo aperto caffè, ristoranti, hotel, residence in Italia, Est Europa, Medio Oriente e prossimamente in Asia

Sono ambienti caratterizzati da uno stile architettonico accattivante ed evocativo delle radici storiche del marchio, accoglienti ed eleganti per diffondere il sapore italiano nel mondo. Quest’anno celebriamo i 30 anni di attività. E i motivi per festeggiare ci sono tutti. Negli ultimi 5 anni il brand ha continuato a presidiare i core business consolidati e ha aperto fronti completamente nuovi, adeguando la propria offerta di accessori e prodotti di design alle nuove esigenze di mercato.

La strategia di posizionamento che il brand ha intrapreso ha visto quindi lo sviluppo di progetti dedicati a mercati più esclusivi e di lusso sia nel campo del fashion che della ristorazione”.

Nata negli anni ottanta oggi l’azienda è sinonimo di lusso, tecnologia e stile made in Italy, come si raggiungono così importanti traguardi?

“L’azienda esiste ormai da diversi anni, ma negli ultimi due, con l’arrivo del nuovo AD, abbiamo sviluppato in modo più coerente ed articolato il mio concept del lusso, che per me vuol dire cultura. Nel tempo ho puntato quindi su diversi settori che sviluppano questo concetto e i traguardi – che sono poi anche le grandi soddisfazioni – si raggiungono sicuramente con molto impegno, con lo studio continuo ed attento delle esigenze dei consumatori e con la qualità che è il nostro valore principale”.

Town life è il nuovo brand che avete creato per affiancare le esigenze di mobilità del futuro, si tratta di nuove vetture non inquinanti, è un ritorno al passato? Di che progetto si tratta?

“Diciamo che si tratta del mio sesto figlio. Amo molto questo mio progetto, partito qualche anno fa e poi rovinato da una gestione disastrosa della precedente proprietà che ha portato alla chiusura della società. I tempi ora sono sicuramente cambiati soprattutto perché il settore della piccole vetture è calato del 50%.

Non sarà facile ripartire, ma punteremo sulle motorizzazioni elettriche di ultimissima generazione che rappresentano ormai il futuro. Mi rendo conto che si tratta di un’esperienza non facile. La caratteristica principale delle vetture Town Life rispetto alle altre presenti sul mercato è che sono le più sicure in assoluto. Sono le uniche infatti dotate di un roll bar annegato, sono in fibra di vetro e carbonio e sono state studiate dall’Ing. Marmiroli, che ha un passato nella storia dell’automobilismo sportivo. L’input fu proprio quello di non far rovesciare l’auto mentre percorreva una curva ad angolo retto. La sicurezza che offriamo giustifica il prezzo delle stesse”.

Diversi settore di competenza caffetteria, abbigliamento, accessori, sport, fragranze e auto, la parola d’ordine per Tonino Lamborghini è diversificare?

“I settori che nel tempo abbiamo acquisito sono tanti e diversi. Vedi l’ultima apertura di un Cafè -Restaurant a Mosca, dove il nostro valore del Made in Italy è molto importante, insieme alla possibilità di esportare la nostra cultura, molto apprezzata in Russia. Per me, lo ribadisco, il lusso è Cultura e cerco di trasmetterlo anche all’estero in ogni mio progetto nei diversi ambiti”.

Tonino Lamborghini è stato il primo brand del lusso a proporre una bevande energizzante dall’immagine raffinata. Quale il target a cui si rivolge? Come nasce l’idea e per il futuro che prospettive si hanno?

“Si tratta di un’iniziativa che è nata per passione, come tutte le mie attività. Io facevo ben altro ma, per dare risposta al piacere di iniziare nuovi percorsi l’ho portata avanti. Ogni volta che faccio un prodotto nuovo mi sembra di acquisire una nuova vita. Tuffarmi in un argomento che non ho mai trattato mi da energia. Mi crea soddisfazione e arricchimento proprio quello che non conosco e che quindi posso imparare. Anche nel caso della bevanda che abbiamo lanciato, si tratta di offrire qualcosa di diverso rispetto agli altri prodotti già presenti sul mercato: puntiamo su una distribuzione che riguarda club esclusivi, da Porto Rotondo a Roma, da Capri e Milano e ci assicuriamo che la nostra bevanda sia l’unica presente. Ovviamente anche la comunicazione segue questo filo logico e un target che rimane giovane e che viaggia veloce.

Il mercato riconosce nel marchio Tonino Lamborghini un’idea di lusso e qualità che dobbiamo sempre tener presente in ogni prodotto che studiamo”.

Italia – Cina: sinergie e futuro. I suoi trent’anni di esperienza in Cina come ambasciatore del made in Italy cosa rappresentano?

“L’esperienza di questi anni mi ha portato una profonda conoscenza. In Cina ci siamo diffusi ampiamente. Se siamo riusciti ad essere così presenti vuol dire che qualcosa di buono c’è e tutto ciò automaticamente si ripercuote anche sugli altri paesi. Anche in Cina la qualità conta. Il target a cui ci rivolgiamo è quello del consumatore attento alle tendenze internazionali, che si muove velocemente e riconosce i valori qualitativi del nostro Brand. La Cina mi ha portato sia un vantaggio diretto che indiretto anche grazie a partner ambiziosi e disposti ad affrontare nuove iniziative.

In Cina l’economia gira veloce anche grazie al costante rinnovamento dei punti vendita, alle nuove e aperture che ogni giorno offrono ai marchi la capacità di fare nuovi numeri. Per la Tonino Lamborghini quello cinese è un mercato chiave, se si considera che è stato lanciato in anteprima proprio ad Hong Kong l’ICON PHONE Spyder, distribuito in negozi monomarca e in corner esclusivi presso gioiellerie di alta gamma a Hong Kong e nelle principali città cinesi. Dopo il grande successo in Asia, siamo passati ai Paesi del Golfo, altro importante nostro mercato, agli Stati Uniti e all’ Europa”.

E l’India? “In India non abbiamo ancora esperienze, ma è un mercato che stiamo attentamente monitorando, soprattutto per i nostri prodotti Core Business”.

La squadra che il Vice Ministro per il Commercio con l’ Estero On. Catia Polidori, ha creato con vari imprenditori, ritiene che anche grazie alla consulenza di Calearo, l’imprenditore/onorevole potrà dare un sostegno vero al nostro export?

“A me dispiace di non essere fra quelli e spero che questa organizzazione non sia votata ai singoli interessi ma a quelli del comparto. Molte volte è stato cosi, nelle esperienze passate intendo, ognuno tirava l’acqua al suo mulino”.

La crisi che attanaglia il nostro Paese? La mancanza di posti di lavoro? C’è tanta disoccupazione così come si dice?

“La crisi è mondiale e sta minacciando l’equilibrio di molti Paesi. L’Italia è una di questi, ma sono convinto che sapremo trovare una via d’uscita. Siamo Italiani ed abbiamo superato tanti ostacoli. Certo la mancanza di lavoro è un grosso problema in alcuni settori produttivi nazionali, ma in altri abbiamo difficoltà, noi imprenditori, a trovare manodopera specializzata disponibile. Questa è una peculiarità del nostro sistema produttivo che ha radici molto lontane”.

Cosa proporrà Tonino Lamborghini per il futuro?

“Abbiamo molti progetti internazionali in cantiere, ma quello che mi occupa, in questo momento , più energia è quello del rifacimento di uno nostro vecchio stabilimento con l’obiettivo di creare una galleria espositiva e commerciale monotematica sulle “ruote”. Ci sarà uno spazio per la ristorazione, uno spazio per eventi con degli arredi legati al mondo dell’auto, della moto, della bicicletta, insomma dei motori. Non è un museo, ma una sorta di memoria storica che può essere comparata con la realtà”. *Fonte: http://www.mondoliberonline.it/30-anni-di-vero-talento-italiano/20080/

 

Castignani, docente di sala e bar è stato eletto nuovo presidente di bar.it club

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Tazzina espresso

SENIGALLIA (Ancona) – Massimo Castignani docente dell’I.I.S. “Panzini” di Senigallia, è stato nominato nuovo Presidente di Bar.it club. Il professor Castignani è un maestro nel mondo del bar, e la strada era già segnata sin da piccolo, quando i genitori gestivano gelaterie, bar e pizzerie. Un percorso di studi alla Scuola Alberghiera di Senigallia e una passione portata avanti anche durante il periodo del militare. Tra le esperienze lavorative quella fondamentale è la docenza come insegnante tecnico di sala-bar presso gli Istituti Alberghieri di Loreto e Senigallia.  Parallelamente ha frequentato diversi corsi professionalizzanti per poi diventare maitre e sommelier.

Già da tempo Massimo Castignani è vicino al mondo di Bar.it

Avendo anche partecipato a numerosi concorsi risultandone spesso anche il vincitore, ricordiamo “Il cappuccino dell’anno” e lo “Shaker d’Oro – Top Barman.pro”. Bar.it club è un progetto attraverso il quale si vuole riunire tutti coloro che lavorano da più di due anni nel mondo dell’ospitalità turistica, che non riguarda solamente i bar, ma che abbraccia gli alberghi, la ristorazione, le pasticcerie, le pizzerie, gli esercizi pubblici e le strutture ricettive.

Per i soci numerosi vantaggi

Uno spazio dedicato al loro profilo sul sito bar.it e una pagina dedicata alla propria struttura; la possibilità di seguire un master all’anno su tematiche del mondo turistico tenuto da esperti del settore; la partecipazione privilegiata a eventi e concorsi. I complimenti al professor Massimo Castignani da parte di tutto il personale dell’istituto Panzini e gli auguri per questa sua nuova avventura. Istituto Alberghiero Panzini

Chef Massimo Bottura: “L’extravecchio lo amo a fine pasto dopo un buon caffè”

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chef bottura
Lo chef Massimo Bottura

MILANO – In un lungo articolo scritto per il Corriere di Bologna lo chef modenese Massimo Bottura chef e patron della Francescana di Modena (Tre stelle Michelin) esamina nei dettagli caratteristiche e usi del Balsamico di Modena. E in un passaggio suggerisce un uso molto particolare dell’extravecchio, bevuto dopo un buon caffè espresso.

La cucina emiliana e di territorio in generale ne fa uso continuo, a volte anche a sproposito, perché tante famiglie lo producono in casa, iniziando la batteria a ogni nascita di figlio o nipote.

“Personalmente distinguo le varie affinature e lo utilizzo di conseguenza: un aceto rifinito in botti di ginepro non può essere utilizzato come uno rifinito in ciliegio, un invecchiato dodici anni non può avere lo stesso utilizzo di un trenta, quarant’anni e così via.

L’extravecchio lo amo a fine pasto dopo un buon caffè, utilizzandolo quasi come medicinale o digestivo: ha una persistenza lunghissima e una complicazione organolettica spaventosa.”

Palermo, truffa al bar con una moneta nel cornetto: subito denunciato

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costa bar saronno
Il fatto di cronaca che ha coinvolto il barista di Saronno si è chiuso

PALERMO – Una scenetta degna di un grande attore hollywoodiano. Il cornetto e la telecamera nascosta richiamano le indimenticabili candid camera di Nanni Loy: un uomo di 61 anni residente a Palermo ha tentato di truffare il titolare di una caffetteria, sostenendo di aver trovato una moneta, introdotta da lui stesso, in un cornetto appena acquistato che gli aveva rovinato la dentiera, e ha prontamente chiesto i danni al titolare.

Protetto da copertura assicurativa, il proprietario del Max bar ha compreso l’accaduto accettando le richiesta del pensionato, che evidentemente aveva intenzione di ‘arrotondare’ la sua pensione. Ma l’uomo ha preteso di essere risarcito a breve in contanti piuttosto che affidare il caso a un iter burocratico che si sarebbe preannunciato assai lungo. Insomma, voleva risolvere la ‘questione’ il più in fretta possibile. È nata così una trattativa telefonica tra i due sull’importo in questione, partita dalla richiesta di 5 mila euro di risarcimento e terminata a 2500 euro.

Tuttavia il pensionato non aveva fatto i conti con le telecamere che hanno filmato la scena preparatoria della truffa. Il barista, guardando le riprese, ha scoperto il tentativo di raggiro e ha informato i poliziotti del commissariato Porta Nuova che, in poco meno di 24 ore, hanno organizzato un servizio per cogliere con le ‘mani nel sacco’ il pessimo attore.

Il titolare della caffetteria, durante il colloquio al telefono, ha finto di accondiscendere alla richiesta di denaro e ha organizzato un appuntamento nel retrobottega del suo esercizio per consegnare quanto pattuito: le banconote però erano state fotocopiate dai poliziotti.

Il truffatore ha intascato il malloppo ma sulla porta del bar è stato fermato da due agenti che lo hanno accompagnato al commissariato. Il malloppo è stato sequestrato e restituito al proprietario mentre il pensionato è stato denunciato per truffa.

Caffè e Sport: la giusta dose per rendere meglio in campo

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SONDRIO – Il responsabile del Modulo Bio Medico del Settore Tecnico dell’AIA, il Dottor Angelo Pizzi, ha recentemente rilasciato un’intervista per la rivista L’Arbitro nel quale illustra gli effetti della caffeina se combinata con l’attività fisica. Bere caffè prima di uno sforzo fa bene, ma senza esagerare. La caffeina genera tre principali effetti:

■ eccitazione (stimolo della funzione cardiaca e nervosa);

■ digestione;

■ consumo dei grassi

Nell’ambito dello sforzo atletico, il consumo dei grassi permette all’organismo di risparmiare le riserve glucidiche. Questo permette di avere una migliore combustione dei grassi che porta ad ottenere delle prestazioni migliori in termini di resistenza. Il consumo ideale di caffeina per massimizzare i risultati durante l’attività sportiva si assesta tra i 3 e i 6 mg di caffeina per Kg di peso corporeo e deve essere assunta tra i 180 e i 75 minuti prima dello sforzo.

Considerando che una tazzina di caffè contiene tra i 50 e i 100 mg di caffeina, un individuo con un peso di 75 Kg può assumere circa due tazzine e mezzo. Come ricorda il Dott. Pizzi: “un caffè prima della partita fa sicuramente bene, anche se non è da questo che ci dobbiamo aspettare dei miglioramenti della performance”.

 

Trigliceridi alti? Battiamoli a tavola anche bevendo succhi, acqua e caffè nero

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paura pranzo lavoro humanitas
La pausa pranzo a lavoro

MILANO- I trigliceridi sono delle catene di acidi grassi di uguale o diversa origine e fanno parte della più variegata famiglia dei gliceridi. Sono presenti in abbondanza negli olii vegetali e nel grasso animale e in una persona adulta, non dovrebbero mai superare la soglia limite di 200 milligrammi per decilitro.

Una alimentazione incorretta unita ad una vita sedentaria potrebbero provocare un aumento considerevole di grasso nell’organismo; cosa bisogna fare se dopo un check-up il nostro medico ci comunica che abbiamo i trigliceridi alti? Per prima cosa è bene sapere che una terapia farmacologica non è la soluzione più appropriata, le medicine devono essere al massimo un coadiuvante: la maniera migliore per ottenere risultati efficaci è controllare la propria alimentazione.

A questo punto vi starete chiedendo, cosa posso mangiare e cosa devo evitare se soffro di trigliceridi alti? La risposta è molto semplice, dato che si tratta principalmente di grassi di origine animale, il primo passo è quello di ridurre il consumo di carne rossa, specialmente se fritta. Una valida alternativa è la carne di tacchino e pollo alla griglia o pesce al forno, entrambi accompagnati da un contorno di verdure.

Per quanto riguarda le verdure avete solo l’imbarazzo della scelta; le fibre vegetali controllano l’assorbimento intestinale dei grassi, specialmente quelle dei legumi, ma anche broccoli, sedano, cavolfiori e fagiolini sono particolarmente indicati per questo tipo di dieta. Se proprio non riuscite a fare a meno di un buon pezzo di formaggio durante i pasti, privilegiate quelli a basso contenuto di grassi. La stessa cosa vale per il latte mentre i dolci devono essere eliminati, purtoppo dovrete dire addio a caramelle, biscotti e marmellate, tutti questi alimenti apportano calorie in eccesso che vengono trasformate in grasso dall’organismo.

Anche l’alcool dev’essere tolto dalle nostre abitudini in quanto stimola la produzione di trigliceridi da parte del fegato. Recenti studi hanno dimostrato che il vino rosso migliora i livelli di colesterolo, un consumo moderato è quindi consigliabile. Per quanto riguarda le uova, è permesso mangiare un massimo di due tuorli alla settimana. Dato che bisogna ridurre drasticamente gli zuccheri, è assolutamente proibito bere bevande gasate come Coca Cola o Sprite, al loro posto, privilegiate succhi di frutta naturali, acqua e caffè nero. Se mettete in pratica questi consigli e oltre alla dieta dedicate una mezz’ora al giorno all’esercizio fisico, i risultati non si faranno attendere. Un livello alto di trigliceridi aumenta il rischio di arteriosclerosi e malattie coronariche.

 

Nkg, previsioni: il prossimo raccolto sarà abbondante

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arabica ico nkg

MILANO – Anche Neumann Kaffee Gruppe (Nkg) si dimostra scettico quanto alla possibilità che il prossimo raccolto brasiliano possa raggiungere proporzioni record. In un recente report, le cui cifre sono state riprese da Reuters, il colosso tedesco stima la produzione del Brasile per il 2012/13 in 55 milioni di sacchi, ben al di sotto del raccolto di 60 milioni di sacchi registrato, secondo Nkg, nel 2010/11, ossia il precedente anno positivo del ciclo biennale, e sostanzialmente in linea con il risultato (55,1 milioni di sacchi) emerso da un sondaggio compiuto da Reuters tra gli addetti ai lavori a fine gennaio.

Nkg, uno sguardo diretto sul mercato

È bene ricordare che la stima preliminare del ministero dell’agricoltura brasiliano prevede, per il prossimo raccolto, un dato compreso tra i 48,97 e 52,27 milioni di sacchi (per un valore mediano pari a 50,61 milioni), nettamente al di sopra dunque del precedente primato di 48,48 milioni di sacchi del 2002/03. “Il consensus su un dato record di 60 milioni di sacchi non è più possibile, sebbene il raccolto non sia stato comunque catastrofico” afferma Neumann nel report osservando che le piogge di ottobre, intervenute dopo un lungo periodo di siccità, hanno consentito un’abbondante fioritura, ma l’andamento delle fasi vegetative successive è risultato deludente. Pessimismo anche sulle prospettive di raccolto in Colombia. Secondo Nkg, una forte ripresa produttiva appare sempre più improbabile, da cui una previsione, per il 2011/12 di 8,7 milioni di sacchi, di poco superiore agli 8,5 milioni stimati per la stagione passata.

INDIA – Stima post-monsone rivede lievemente al ribasso le previsioni produttive

MILANO – Lievi correzioni al ribasso nella stima post-monsone sul raccolto 2011/12 del Coffee Board of India. La produzione per l’annata in corso è stimata ora in 320.000 tonnellate, con una revisione negativa marginale (-0,7%) rispetto al volume indicato nella stima post-fioritura di 322.250 tonnellate. Il dato risulta comunque superiore di quasi il 6% a quello indicato dalla stima finale per l’annata 2010/11 di 302.000 tonnellate. La produzione è costituita per il 62,4% circa da arabica e per il rimanente da robusta. Rispetto all’annata precedente, le due tipologie registrano una crescita rispettivamente dell’11% e del 4,75%.

In confronto alla stima post-fioritura, i dati relativi alla produzione di arabica e robusta sono stati limati al ribasso, nell’ordine, dello 0,77% e dello 0,67%. Il Karnataka rimane il principale stato produttore: da esso proverrà quest’anno il 70,7% del raccolto nazionale, pari a un volume di 226.355 tonnellate, di cui 81.505 di arabica e 144.750 di robusta, in crescita del 5,88% rispetto al raccolto 2010/11. La produzione dello stato di Kerala è stimata in 69.125 tonnellate, pari a un incremento del 4,11% sull’annata precedente. Nel Tamil Nadu il raccolto è quantificato in 18.390 tonnellate, ossia il 10,45% in più rispetto al 2010/11. Completa il quadro il dato delle aree non tradizionali (Andhra Pradesh, Orissa e regione nord orientale), che si attesta, secondo la stima post-monsone, a 6.905 tonnellate, contro le 6.010 del 2010/11.

Venditalia, Pinetti di Confida: “Quest’anno sarà una Vending Ville”

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Lucio Pinetti assemblea generale venditalia
Lucio Pinetti presidente di Confida

MILANO – Pensare ad una “rivoluzione del Vending” potrebbe suonare offensivo verso tutti quegli operatori del settore impegnati a vincere una “guerra quotidiana” in presenza della perdurante crisi economica. Non è certamente sufficiente, né può rappresentare la panacea di tutti i mali, ma per scorgere un filo di luce nel buio della crisi, la Distribuzione Automatica italiana potrà giocare, tra poco più di due mesi e mezzo, la sua carta jolly, il suo fiore all’occhiello. Stiamo parlando di Venditalia, l’evento biennale che certifica da sempre l’indiscussa leadership mondiale del Vending “italico”, che si terrà il prossimo maggio – da mercoledì 9 a sabato 12 – presso i padiglioni 3 e 4 di FieraMilanocity.

Venditalia: sarà un’occasione per rispondere ai pressanti interrogativi di un comparto che, pur ricco di valori come innovazione e qualità, si trova a fronteggiare una congiuntura economica negativa che non ha eguali dal dopoguerra

La fiera milanese, organizzata da Venditalia Servizi srl e patrocinata da Confida, sarà l’occasione per un momento di analisi e riflessione e per delineare gli scenari futuri della Distribuzione Automatica; un contenitore in cui raccogliere umori e tendenze e lanciare prodotti ed idee nuove, fattibili e sostenibili che sappiano guardare “in faccia” la crisi e batterla sul tempo. Venditalia 2012 sarà, perciò, ricca di novità, come ci spiega il suo presidente Lucio Pinetti.

Quali sono i numeri finora registrati da Venditalia 2012?

Lucio Pinetti: “Nonostante il momento delicato che sta attraversando anche il Vending e, in particolare, fabbricanti e produttori – la spina dorsale della fiera essendo gli acquirenti degli spazi espositivi – abbiamo finora ottenuto risultati sorprendenti. Già ai primi di gennaio avevamo venduto più del 90% della superficie occupata al Venditalia 2010.

Chiudessimo così sarei già felice ma tenuto conto che mancano ancora molte settimane all’apertura dei cancelli di FieraMilanoCity, l’obiettivo credibile è di registrare dati ben più importanti della passata edizione che si era svolta in un clima economico difficile ma più sereno di quello attuale.

Acquistando da Fiera Milano spa 32mila mq commerciali contro i 20mila di due anni fa abbiamo alzato l’asticella molto in alto ma i numeri, che non sono un’opinione, ci stanno dando ragione.

Con piacere voglio rimarcare che l’intensa attività promozionale svolta oltreconfine porterà ad un ulteriore incremento delle aziende estere presenti in fiera, accentuando ancora di più la caratura internazionale della nostra esposizione. Insomma fabbricanti e produttori credono, eccome, al ruolo di Venditalia… Benché il calo di vendite influisca pesantemente sulla loro attività, fabbricanti e produttori hanno dimostrato lungimiranza imprenditoriale prenotando spazi addirittura più grandi rispetto al 2010, con l’obiettivo di presentare ai gestori dei prodotti che meglio abbinino i due valori nel mondo: qualità ed innovazione. Èda questi spunti su cui si è sempre fondato il successo del Vending italiano di vitalità che si percepisce come, più forte di tutte le crisi, sia già partita la “Vending Revolution” ”. Vending Revolution è il claim di Venditalia 2012.

Perché la scelta di uno slogan così “forte”?

“Il settore sta vivendo da tempo un processo di cambiamento epocale. Penso all’apertura verso nuove categorie di consumatori con la vendita di prodotti diversificati rispetto agli standard “caldo” e “freddo, e alla penetrazione in locazioni differenti dai classici contesti come fabbrica, scuola ed ufficio. Per non parlare, poi, dell’interfaccia, sempre più frequente, che gli attori della nostra filiera stanno avendo con altri canali della distribuzione moderna. Una rivoluzione, però, che non è solo di luoghi o prodotti ma anche di valore. Non si tratta di un concetto astratto ma concreto ed attuale, con “nomi e cognomi”: la certificazione TQS Vending, il protocollo d’intesa con i consumatori, i capitolati d’appalto per l’assegnazione del servizio C’è la crisi ma le aziende della D.A. credono sempre alla “loro” fiera. Altissime le adesioni all’esposizione del prossimo maggio, completamente rivoluzionata rispetto al passato24 gennaio/febbraio 2012 presso enti pubblici, i progetti per la sana alimentazione, ecc. Il Venditalia 2012 dovrà essere la “casa” di questa rivoluzione: un villaggio globale dove si incontreranno persone, prodotti ed iniziative.

Il Venditalia da quest’anno non sarà più un punto espositivo rigido e prevedibile, ma si trasformerà nella capitale internazionale del Vending: una Vending Ville

Via le consuete corsie e spazio ad un layout che ricalcherà quello di una città con viali, strade, piazze e vicoli a tema sulla Distribuzione Automatica”. Quali le novità più interessanti che si devono attendere i visitatori del Venditalia 2012? “Confida tornerà ad essere protagonista assoluta della fiera con uno stand importantissimo, al centro dei padiglioni. Stesso trattamento “premium” verrà riservato alla associazioni di settore estere, sempre nell’ottica di spingere sull’internazionalizzazione dell’evento. Stiamo pensando a degli stand collettivi nazionali, che gestiranno direttamente le associazioni stesse con le aziende aderenti, le quali potranno partecipare al Venditalia a costi contenuti, raggruppate in un’unica area suddivisa in piccoli stand.

Inoltre stiamo mettendo nero su bianco una serie di gentlemen agreement sempre con le associazioni estere che ci consentiranno di organizzare dei viaggi-studio in Italia per gestori con un pacchetto che comprenderà la visita in fiera e ad alcuni dei più importanti player italiani del Vending. Per quanto, infine, riguarda la stampa, abbiamo stretto accordi con le riviste di settore della Distribuzione Automatica, del caffè e della distribuzione moderna.

Non mancheranno, poi, le iniziative collaterali come la presentazione dei vincitori del concorso “Packaging for Vending”. Di che cosa si tratta?

“Confida parteciperà a Ipack-Ima, la fiera internazionale del confezionamento e dell’imballaggio che si terrà dal 28 febbraio al 3 marzo a Fieramilano a Rho. L’associazione, oltre a essere presente con un proprio stand, organizzerà, venerdì 2 marzo, il convegno “Packaging for Vending”, in cui saranno affrontati temi quali il packaging “Vending compatibile”, l’incidenza del packaging nell’efficacia del servizio, il ruolo del packaging nel Vending per quanto riguarda la comunicazione e le vendite. In occasione di Ipak-Ima, inoltre, Confida indirà il concorso “Packaging for Vending” tramite cui verrà premiata la migliore proposta di packaging destinata alla D.A. In fiera sarà predisposto, nell’apposito spazio espositivo, un distributore “ad hoc” pronto ad ospitare tutti i prodotti in gara (sia prototipi che imballaggi già presenti sul mercato).

La giuria, composta dal sottoscritto e dai presidenti dei diversi Gruppi Merceologici di Confida, valuterà i prodotti e definirà i vincitori delle differenti categorie il giorno stesso del convegno. Gli imballaggi premiati verranno esposti a Venditalia 2012”. La “rivoluzione” del Vending toccherà anche eventi istituzionali come la cena di gala? “Abbiamo deciso di abbandonare il format storico della cena, ingessato e formale e che implicava una gestione complessa ed onerosa oltre a non favorire la socializzazione tra le persone. Al suo posto si terrà, venerdì 11 maggio, un evento “open”, un Vending Party aperto dalle ore 19 a notte fonda in cui degustare specialità della cucina italiana, sedersi liberamente ai tavoli, ballare in discoteca e divertirsi senza tanti paletti. Stiamo scegliendo una location adatta a questo tipo di iniziativa”. Recentemente lei ha parlato della necessità per la D.A. di fare sinergia con altri settori del retail alimentare. Ci sono delle novità correlate alla fiera? “Abbiamo realizzato uno spin-off di Venditalia Servizi srl, creando la collegata Venditalia Self Expo, società che si rivolgerà al retail e alla distribuzione moderna. L’esordio ufficiale è previsto alla fiera internazionale dell’alimentazione Cibus di Parma che si terrà in contemporanea con Venditalia (dal 7 al 10 maggio 2012 ndr). Sarà una “fiera nella fiera” con un’area dedicata alle aziende del nostro settore che esporranno tecnologie ed applicazioni vending rivolte al retail. Il nome per esteso sarà “Vending Self Expo: primo salone del Vending pubblico e retail automatico”.

Il Vending è il giusto partner di chi opera nei più tradizionali canali distributivi per migliorare le opportunità di vendita

Mentre il retail è una nuova prospettiva di business per gli operatori della D.A. Anche con Confida stiamo lavorando ad un’intensificazione dei rapporti con altri comparti distributivi: a breve verrà inaugurata una sede distaccata a Roma presso Federalimentare. L’attività di lobbying nella Capitale e il business concentrato a Milano: ecco la suddivisione futura di Confida e Venditalia Servizi”.

FieraMilanoCity rimarrà la sede di Venditalia anche in futuro o potrebbero essere vagliate altre location?

“In questo momento non ci sono particolari motivi per spostare Venditalia dai padiglioni di FieraMilanoCity, anche se ritengo che per le caratteristiche stesse che andrà ad assumere, da quest’anno, la manifestazione, ovvero come una città del Vending slegata dal mondo esterno, il suo maggiore o minore successo non dipenderà più dall’ambiente o città in cui verrà collocata. Avremo, infatti, tra le mani un format esportabile in qualunque contesto. Tenuto conto di ciò e del fatto che la fiera è un evento importante, internazionale, unico e con una grande eco traversale anche fuori dal Vending, siamo consapevoli di far gola a molti altri poli fieristici. Quindi i nostri occhi sono sempre aperti e le nostre orecchie dritte a valutare eventuali alternative”. *Fonte: Vendingpress.it

Modica: Il Consorzio difende il cioccolato «Prodotto secondo i disciplinari»

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MODICA (Ragusa) – Il Consorzio di tutela del cioccolato rimanda al mittente tutti i dubbi sulla qualità del prodotto e ne spiega i motivi, legati al rispetto dei disciplinari. I vertici consortili rilanciano, anzi, sulle più imminenti iniziative per diffondere la cultura della barretta ed accusano Comune e Camera di commercio di scarsa collaborazione nelle attività di promozione del cioccolato.

«I nostri artigiani – ribatte il presidente Tonino Spinello – sono da sempre disponibili a sottoporsi a controlli da parte di enti esterni come l’Asca. Inoltre, obbediscono, come da protocollo, ad un disciplinare preciso, per cui respingiamo le insinuazioni di chi parla di scarsa qualità. È un’accusa – puntualizza – dalla quale vogliamo difenderci e per la quale abbiamo dato mandato al nostro legale di tutelarci». Il Consorzio è venuto allo scoperto nel corso di una conferenza stampa. Il presidente Tonino Spinello ed il direttore Nino Scivoletto hanno chiarito la posizione del Consorzio e la sua attività.

Spinello ne ha avuto anche per il sindaco. «Antonello Buscema – ha rilevato – deve uscire allo scoperto. Se sa di qualcuno che non produce cioccolato di qualità lo dica e lo denunci. Dal sindaco non abbiamo mai avuto una parola d’incoraggiamento per la nostra attività, la promozione e le iniziative intraprese a nome di tutti gli associati. Buscema ha, invece, parlato sempre di singoli produttori. Non è così che si porta avanti il nome della città ed il suo prodotto principe. Il Comune, ma anche la Camera di commercio, dicano finalmente cosa vogliono fare e quale ruolo vogliono assegnare al Consorzio. Noi ci muoviamo come gruppo, non come privati, siamo uniti e chiediamo al sindaco chiarezza».

Il direttore Nino Scivoletto ha poi illustrato l’iter del riconoscimento Igp per il cioccolato di Modica, attualmente in discussione alla commissione Agricoltura del parlamento di Bruxelles: «Un obiettivo che ci siamo posti da due anni a questa parte e che raggiungeremo. Abbiamo lavorato sodo con le energie migliori della città. Il cioccolato è Modica, Modica è il cioccolato e non bisogna dividersi. Abbiamo le carte in regola perché il Consorzio non promuove singoli produttori, ma il prodotto. Così non è per altre realtà».

Il presidente Tonino Spinello ha poi annunciato l’imminente ingresso di altre otto piccole aziende e laboratori nel Consorzio ed ha confermato che tutti gli organismi, a cominciare dal direttore, sono stati regolarmente eletti e sono nel pieno delle loro funzioni.

«Non accettiamo – ha concluso Spinello – che si lancino messaggi fuorvianti per screditare l’opera degli artigiani che in questi anni hanno fatto grandi sacrifici, regalato oltre cinquemila barrette di cioccolato ed assicurato la loro presenza alle più importanti manifestazioni. A fine mese – annuncia – saremo a Saponara e Giampilieri a portare un po’ di dolcezza con le nostre barrette».