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Dolcificanti: ecco come si classificano questi edulcoranti chimicamente

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Dolcificanti generici

MILANO – In questo notiziario si parla spesso di dolcificanti, che rappresentano sempre di più un’alternativa su cui ricadono le scelte dei consumatori che vogliono limitare l’assunzione di zuccheri. Abbiamo trovato nella tesi di laurea della dottoressa Lucrezia Modesto dal titolo “Alimentazione e menopausa” e discussa presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia della Università degli studi di Genova, un approfondimento sui dolcificanti.

Il recettore per la sensazione di dolce si lega alla molecola dolce e la forza del legame definisce l’intensità del gusto, il tipo di legame stabilisce l’inizio e l’adattabilità della struttura del dolcificante al recettore stabilisce la durata. La sinergia di più dolcificanti determina un effetto moltiplicativo.

Secondo la natura chimica i dolcificanti sono suddivisi in:

1. Carboidrati semplici: monosaccaridi (glucosio, fruttosio, galattosio) disaccaridi (saccarosio, lattosio, maltosio)

2. Carboidrati complessi (diidroalconi, glicirrizina, stevioside) 3. Polialcooli (xilitolo, sorbitolo, mannitolo, maltitolo) 4. Proteine (glicina, monellina, miracolina, taumatina) 5. Molecole di sintesi (saccarina, ciclammato, aspartame, acesulfame K, twinsweet, neotame) Il saccarosio è preso come termine di riferimento, pertanto il suo potere dolcificante (PD) = 1. E’ formato da glucosio + fruttosio ed è estratto da canna e barbabietola da zucchero. Inoltre è stato stabilito anche l’Acceptable daily intake (ADI) ovvero il fattore 100 volte inferiore alla dose valutata sperimentalmente senza effetti indesiderati.

Glucosio. PD = 0,75. Si trova come tale in natura, 4 kcal/g.

Fruttosio. PD = 1,1-1,7 è il più dolce zucchero naturale, non ha retrogusto, metabolizzato dal fegato.

Galattosio. PD = 0,3. E’ utilizzato dall’uomo con il latte Lattosio.

Glucosio + galattosio, PD = 0,3. Si ottiene dal latte. Maltosio. PD = 0,3. Glucosio + glucosio. E’ estratto dal malto. Diidroalconi. Derivati semisintetici di flavoni naturali (es. parte bianca degli agrumi). PD = 400-600. Il sapore dolce compare lentamente e dura a lungo; inoltre sopprime il sapore amaro e pertanto viene utilizzato nei prodotti farmaceutici. ADI = 5mg/kg/die Glicirrizina. PD = 50. Deriva dalla liquirizia, ADI = 3 mg/kg/die.

Stevioside. PD = 100-250. Non viene assorbito, ma degradato dai batteri del colon e poi assorbito. Da poche settimane è permessa in Europa e in Italia. Xilitolo. PD = 1,1. 4 kcal/g, è presenta in banane e indivia e si ottiene per idrolisi del legno. Il suo assorbimento è lento, ritarda la crescita della flora batterica orale pertanto è usato nei dentifrici. Sorbitolo. PD = 0,6. 4 kcal/g, è’ contenuto in alberi, piante e frutti. ADI = non ci sono limiti. Mannitolo. PD = 0,4-0,6. 2 kcal/g. Si trova nei funghi, frutti, alghe. Usato come eccipiente di compresse. ADI = 50 mg/kg/die.

Maltitolo. PD = 0,9. E’ poco calorico, gusto piacevole. ADI = 25 mg/kg/die. Glicina. PD = 100. 3 kcal/g, aminoacido da proteine o gelatine, usato come correttivo del retrogusto amaro della saccarina. Tossico a dosi elevate.

Monellina. PD = 2000. Elevato potere dolcificante, deriva da una pianta tropicale, instabile al calore Miracolina. Glicoproteina estratta dal frutto di una pianta africana,dolce soltanto in presenza di acid Taumatina. PD = 2000-3000. Miscela di proteine estratte dal frutto Taumatococcus danieli, grande potenza dolcificante e di esaltatore di sapidità. Usato in gomme da masticare. Ad alte dosi può portare alterazioni. ADI = illimitata.

Saccarina. PD: 300-500. Non calorica, oltrepassa la placenta (no gravidanza). Potenzialmente cancerogena, usata in alimenti di vario tipo, ADI = 5 mg/kg/die.

Ciclammato. PD = 30-50. Non calorico, cancerogenicità smentita. ADI = 7-11 mg/kg/die.

Aspartame. PD = 200. Non ha effetti collaterali nemmeno sul latte materno. Fino a 7 g/die non influisce sul metabolismo del diabete tipo 1 e 2. Gusto simile al saccarosio, ADI = 40 mg/kg/die.

Acesulfame K. PD = 150-200. Non calorico, eliminato dal rene immodificato, non da effetti collaterali, sapore dolce forte e pulito, ADI = 9 mg/kg/die. Twinsweet. PD = 350.

Aspartame e acesulfame coniugati. Sapore pulito ed intenso, stabile 5 anni. Neotame. PD = 8000. Non tossico, non si accumula, approvato anche in gravidanza e allattamento, ADI = 2 mg/kg/die.

Sostenibilità: lo stress idrico delle piante, anche di quelle del caffè, si può prevenire con il telerilevamento

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alimentare il futuro vegetazione
Piante di caffè

MILANO – Un tema che interessa anche le coltivazioni del caffè che sono tutte in zone calde e non sempre ricche di acqua, è stato affrontato a Milano. Quando le terre sono sottoposte a condizioni di stress idrico e nutrizionale, a risentirne è la vegetazione, la crescita delle colture e la qualità dei prodotti.

A monte, ci sono comportamenti poco sostenibili, politiche di sfruttamento incontrollato, eccessivo consumo di acqua, risorsa rinnovabile, ma non inesauribile

Ora è possibile rilevare lo stato di salute della vegetazione con il telerilevamento iperspettrale a immagine. Ad occuparsene, la ricerca «Verso l’individuazione di indicatori precisi dello stress idrico e carenza di nutrienti in agricoltura: sviluppo di metodi innovativi di telerilevamento iperspettrale da aereo», selezionata da progetto Axìa, promosso nel 2009 con il contributo di Nestlè, in collaborazione con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.

Lo studio, coordinato da Roberto Colombo, ricercatore dell’Università Statale di Milano Bicocca, è stato presentato oggi all’Università Iulm di Milano in occasione della giornata di lavori «Dalla sostenibilità alla sostenibilità».

Lo studio dimostra come sia possibile tenere sotto controllo determinati indicatori che rivela no la presenza di stress idrico

A seguito di una serie di esperimenti è stato dimostrato che alcuni indicatori spettrali, cioè derivati da misure radiometriche a distanza, consentono di valutare il danno e di essere pertanto utili indicatori precoci dello stress idrico in agricoltura.

I risultati emersi dalla ricerca, forniscono strumenti importanti nell’ambito dell’agricoltura di precisione e per il monitoraggio dell’ambiente e del territorio e possono consentire di ottimizzare l’utilizzo di acqua per le irrigazioni e di azoto per le concimazioni rispetto a una gestione più ecosostenibile delle risorse.

«Lo studio delle proprietà ottiche della vegetazione – spiega Roberto Colombo, dell’Università Statale di Milano Bicocca – fornisce preziose informazioni relative a caratteristiche biochimiche e biofisiche, e alcuni indicatori precoci che consentono di valutare e mappare il danno e lo stress idrico in agricoltura in fase pre-sintomatica. Ciò permette di intervenire tempestivamente con strategie e azioni che ne minimizzino gli effetti dannosi».

La sperimentazione è stata condotta nell’azienda Vittorio Tadini a Gariga di Podenzano in provincia di Piacenza, su terreno suddiviso in blocchi e in colture di sorgo e mais, sottoposti a trattamenti di irrigazione differenti: non irrigato, irrigato con deficit idrico, irrigato a piena capacità.

«I sorvoli aerei con sensori iperspettrali e i dati misurati a terra hanno permesso di valutare la variabilità e gli effetti dello stress idrico e nutrizionale imposto sulle culture – aggiunge Colombo – e individuati da telerilevamento mediante la generazione di mappe di stress utili per una migliore gestione ecosostenibile delle risorse idriche e azotate».

I risultati del monitoraggio sono stati validati da mappe sugli stati di criticità, dunque sulla carenza di acqua e nutrienti monitorate durante lo sviluppo delle culture

La metodica di rilevazione e monitoraggio, che ha tutte le caratteristiche per essere esportata e applicata anche ad aree diverse da quelle ceraealicole e/o agricole, consente di ottenere mappe di prescrizione di acqua e azoto per il territorio, fondamentali in un contesto di agricoltura di precisione ed ecosostenibile.

Crédit Suisse: gli specialisti prevedono prezzi in calo durante l’anno

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Una tazzina di caffè espresso

MILANO – Crédit Suisse diventa più bearish sulle previsioni a breve dei prezzi mondiali del caffè. L’istituto elevetico indica ora come probabile per questo trimestre un prezzo medio di 1,90 centesimi per libbra e una media sull’anno di 1,80. La revisione al ribasso viene imputata all’ampio raccolto atteso in Brasile e al minor consumo di arabica lavati. La banca si attende comunque una situazione di relativa ristrettezza di offerta sino all’avvio del raccolto del primo produttore mondiale. Dopo di che la pressione al ribasso sui prezzi dovrebbe accentuarsi.

Crédit Suisse depone a favore di un calo dei prezzi anche l’analisi fondamentale

“Dopo la recente correzione, sia gli indicatori di momento che di trend sono ora negativi – afferma l’istituto – Il supporto in area 200 centesimi ha retto sin qui piuttosto bene, ma qualora tale soglia venisse violata, ciò porterebbe probabilmente a ulteriori ribassi”

Terra Forte rivede al rialzo le sue stime per il prossimo raccolto brasiliano

Ottimismo sulle cifre del prossimo raccolto viene espresso anche da Terra Forte Exportacao e Importacao de Cafe Ltda., il secondo esportatore di caffè del Brasile. In una nuova stima diffusa a inizio settimana, Terra Forte ha corretto al rialzo le sue previsioni produttive del 2,6%. Il raccolto brasiliano è stimato ora dalla compagnia di São João da Boa Vista in 53,9 milioni di sacchi, contro i 46,6 milioni del 2011/12 e i 55,4 del 2010/11.

“Rispetto al report di novembre, la situazione meteo si è normalizzata diventando molto favorevole allo sviluppo del raccolto – afferma Terra Forte – per i robusta, ad esempio, si prospetta una produzione da record”. Più nel dettaglio, il raccolto di arabica è stimato in 37,4 milioni di sacchi, contro i 32,3 del 2011/12 e i 41,95 del 2010/11. Il raccolto di questa varietà inizierà molto probabilmente in ritardo in molte regioni a causa dell’andamento climatico pregresso. In ulteriore crescita la produzione di robusta, che potrebbe raggiungere i 16,5 milioni di sacchi, contro i 14,3 del 2011/12 e i 13,4 del 2010/11.

La produzione in Brasile 2012/13 raggiungerà i 55,7 milioni di sacchi, secondo Volcafe

MILANO – Il Brasile produrrà nel 2012/13 55,7 milioni di sacchi, con un incremento significativo rispetto al 2011/12, ma ben al di sotto del dato record di 57,6 milioni registrato nel 2010/11. Queste le aspettative per la prossima stagione di raccolto di Volcafe, la divisione commerciale caffè del colosso svizzero ED&F Man Holdings. Il trader svizzero ha inoltre rivisto al rialzo di un milioni di sacchi la stima sul raccolto precedente, in base a un dato sulle scorte interne superiore alle previsioni. Passando ai produttor latino americani, Volcafe un incremento del 5,1% della produzione dell’Honduras. Pessimistiche invece le prospettive per quanto riguarda la Colombia, che “farà fatica” a raggiungere i 7 milioni di sacchi nel 2011/12 e difficilmente supererà i 7,5 milioni. Ottimistiche le previsioni per l’Indonesia, la cui produzione, sempre secondo Volcafe, risalirà nel 2012/13 a 9,1 milioni di sacchi, dai 6,6 dell’annata precedente, durante la quale il secondo produttore asiatico ha risentito degli effetti negativi del fenomeno La Niña. Volcafe prevede a livello mondiale un saldo negativo di 7 milioni di sacchi nel 2011/12. Per il 2012/13 è previsto il ritorno a un’eccedenza produttiva attorno ai 2 milioni di sacchi.

Bar e ospitalità: inaugurata la 32esima edizione di Tirreno C.T. con il dato sui bar: sono 158.000

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Tirreno CT fiere
Un'immagine della folla che si crea durante le fiere

MILANO – In tempi di crisi la parola d’ordine è “investire”. Lo sanno bene gli oltre 300 espositori, in rappresentanza di 600 marchi, che hanno scelto Tirreno C.T. di Carrara per promuoversi nel settore dell’ospitalità e della ristorazione. Dal miglior pizzaiolo, al miglior caffè passando per i migliori chef e maître d’Italia il tutto tra le ultime novità in materia di forniture per gli esercizi pubblici.

Tra incontri professionali e concorsi organizzati dalle diverse Associazioni di categoria che partecipano attivamente alla manifestazione tra le quali quella dei Barman, i Gelatieri, i Maître, Pasticceri, è il ricco il programma della fiera.

Bar e ristoranti in Italia

Confermato anche per il 2011 il sorpasso dei ristoranti sul bar avvenuto nel corso di questi ultimi anni, frutto di una evoluzione del mercato che si è accompagnata al cambiamento del sistema delle regole grazie ai quali gli imprenditori privilegiano di qualificarsi come ristoranti, anziché bar, per disporre di maggiori gradi di libertà commerciale.

Secondo gli ultimi dati delle Camere di Commercio, sono circa 392mila le imprese appartenenti i servizi alberghieri e di ristorazione, cresciute del 2,3% rispetto al 2010 quando erano 383mila.

A segnare dati in calo nel comparto è il settore alberghiero con le strutture scese da 30.987 del 2010 a 30.900 del 2011 (-0,3%), mentre sono in continua crescita quelle extralberghiere.

Gli agriturismi sono arrivati a quota 13.719 contro i 13.001 del 2010 (+5,5%), rimangono, invece, pressoché stabili i campeggi con un numero di poco superiore a 1900. Nel settore della ristorazione la percentuale maggiore della categoria è rappresentata dai ristoranti, 176.898 in crescita rispetto al 2010, +2,3%. Cui fanno seguito i bar 158.427 unità, +3% sul 2010 quando erano 153.809.

In calo i catering 189 contro i 203 (-7,4%), crescono invece i catering per eventi saliti a 633 dai 471 del 2010 (+34,4%). Scendono anche le mense scese dalle 2.647 del 2010 a 2.574 del 2011 (-2,7%).

Lo scenario nelle regioni italiane

La Lombardia è la prima regione per presenza di imprese del settore con una quota sul totale pari al 15,3%, seguita da Lazio (10,5%) e Campania (9,0%). Nel comparto bar, in sei regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Campania) si concentrano i due terzi delle imprese del settore. Bar e ristoranti in Toscana.

In Toscana il settore alberghiero e della ristorazione si allinea al dato nazionale e cresce nel numero di strutture arrivate nel 2011 a quota 29.732 contro le 29.080 unità del 2010 (+2,25%).

Più nel dettaglio il comparto degli agriturismi ha quasi raggiunto quello degli alberghi. Le strutture agrituristiche hanno superato le 4mila unità su un totale di circa 12mila strutture ricettive.

Se si guarda alla ristorazione, i dati confermano la crescita nel numero di bar e ristoranti. I bar sono saliti a 9.942 mentre erano 9.683 nel 2010 (+2,6%).

I ristoranti sono passati da 12.977 del 2010 a 13.323 del 2011 (+2,6%). Anche la Toscana conferma nel 2011 la crescita dei catering per eventi saliti da 52 a 75 (+44%).

Brasile: export in flessione a febbraio, verso l’Italia l’11% del verde

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Brasile mercati somar colombia Comexim
La bandiera del Brasile

BRASILE – Export brasiliano in flessione a febbraio. Secondo i dati del consiglio brasiliano degli esportatori di caffè (Cecafé), le vendite all’estero hanno raggiunto un valore di 560,5 milioni di dollari, in calo del 9,4% rispetto allo stesso mese del 2011. A volume, il calo è stato del 21,3% corrispondente a un export complessivo di 2,14 milioni di sacchi, per l’87,9% di arabica e il 9,9% di solubile.

Brasile: gli Usa rimangono la destinazione principale con un totale di 864.884 sacchi

Seguono la Germania, con 828.973 sacchi e l’Italia, che ha assorbito l’11% circa delle esportazioni del primo produttore mondiale. Si è riscontrata una riduzione di quasi un milione di sacchi, equivalente al 28,66%, rispetto al volume esportato nel dicembre 2011, quando sono stati esportati 3.041.702 sacchi, e del 21,76% rispetto alla quantità esportata nel corrispondente primo mese del 2011 (2.773.503 sacchi).

I produttori hanno approfittato dei prezzi di mercato dello scorso anno

Riuscendo a vendere entro la fine del 2011 circa l’80% del raccolto 2011. Inoltre, si rileva che la conseguenza dello sfruttamento delle ottime condizioni del mercato da parte dei produttori è consistita nell’aumento degli stock da parte delle imprese nel secondo semestre.

Harry’s Bar: l’ammutinamento dei camerieri per la paga troppo bassa

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Harry’s Bar logo insegna storica
L'insegna dello storico locale

VENEZIA – Una specie di ammutinamento, generale e improvviso. Alle 19.45 di giovedì sera i camerieri dell’Harry’s Bar, nel cuore di San Marco, hanno avvertito che, per protesta, se ne sarebbero andati di lì a poco. E così hanno fatto verso le 20,30. Hanno lasciato nel loro armadietto la divisa, si sono infilati abiti meno eleganti e impegnativi e si sono chiusi la porta del celebre locale alle spalle lasciando con un palmo di naso i direttori di sala e il proprietario, Arrigo Cipriani, che ha servito di persona i clienti.

Harry’s bar: stessa scena, lunedì scorso all’ora di pranzo, anche se il personale di cucina era regolarmente in servizio

In quel caso a servire ai tavoli erano rimasti la cassiera e altri due dipendenti. Motivo del contendere la delusione dopo aver ricevuto l’ultima busta paga. «Unilateralmente l’azienda – secondo Andrea Gaggetta, sindacalista della Cisl che tutela i dipendenti dell’Harry’s – ha deciso di modificare la composizione dello stipendio. Prima era legato a una quota fissa a cui veniva aggiunta una percentuale sugli incassi, oltre ovviamente alle mance. Bonus che è stato via via ridotto negli anni, fino a scomparire nell’ultimo stipendio ricevuto pochi giorni fa, in cui è rimasta inaspettatamente soltanto la quota fissa». Millecento euro circa, contro i quasi duemila dei momenti migliori per i circa 70 dipendenti addetti ai tavoli del prestigioso locale.

E così i camerieri in modo compatto hanno deciso di lasciare il locale, affollato a quell’ora, e di andarsene all’improvviso. Arrigo Cipriani all’indomani ha presentato le proprie rimostranze alla Cisl, inviando una lettera in cui si fa riferimento alle modalità dello sciopero non condivise, sottolineando che esistono non solo i diritti dei lavoratori, ma anche quelli dell’impresa. Lo stato di agitazione da parte dei camerieri, peraltro, era già stato proclamato nei giorni scorsi e sembra destinato a continuare. Per il momento nessun provvedimento è stato assunto dal proprietario.

Anzi, Cipriani getta acqua sul fuoco su tutta la vicenda

Sostiene che in fondo è “normale” che ci siano momenti di tensione in una trattativa nella quale, peraltro, si intravvede qualche spiraglio. «Non c’è stato proprio nessun problema l’altra sera, tutto è filato liscio, nessuna lamentela da parte della clientela: sono stati preparati e gestiti 70 coperti in modo impeccabile» sostiene. E proprio Cipriani è sceso in pista tra la cucina e il ristorante. «Niente di strano: lo faccio spesso, fa parte del mio mestiere togliere i piatti sporchi dal tavolo dei miei affezionati clienti. Certo che queste cose accadono solo in Italia». Fonte: gazzettino.it12

Uova di cioccolato: rincari fino all’8% previsti per Pasqua

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pubblici esercizi pasqua uova di cioccolato
La Pasqua 2020 per i pubblici esercizi

PASQUA –  MILANO – Sempre ampia la scelta per le uova di Pasqua. Ma quest’anno gli italiani saranno costretti a scegliere più in base al prezzo che alle proprie preferenze. Nonostante la crisi e il crollo dei consumi alimentari, i prezzi al dettaglio sono infatti lievitati tra il 5 e l’8%, complici le quotazioni del cacao su scala internazionale (+6% da inizio anno), l’aumento dell’Iva e il caro-carburante. E così sulla tavole ci saranno il 6% in meno di uova rispetto allo scorso anno.

Uova di cioccolato: l’informazione è arrivata dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia) con una nota diffusa alla vigilia delle festività pasquali

Nel dettaglio, i prezzi oscillano tra i 5,10 euro per un uovo medio non di marca – indica la Cia – e i 12,90 per uno analogo di marca, con un aumento tendenziale del 5% circa. Molto più salato il conto in pasticceria, che sconta un rincaro intorno all’8%: un uovo artigianale può costare da un minimo di 25 euro a un massimo di 100-120 euro.

Fushan: i produttori costruiscono una cittadella della cultura del caffè

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La bandiera della Cina

MILANO – I produttori dell’area di Fushan, nello stato cinese meridionale di Hainan, intendono aprire uffici commerciali in tutto il paese e all’estero per promuovere, a livello nazionale e globale, il loro caffè. Lo annuncia il quotidiano China Daily aggiungendo che il caffè di Fushan è stato recentemente scelto come bevanda ufficiale nei campionati nazionali della Chinese Contract Bridge Association.

Il caffè è stato introdotto nell’area di Fushan sin dagli anni trenta dello scorso secolo

Le piantagioni si estendono attualmente su un migliaio di ettari, per una produzione di circa 2 mila tonnellate all’anno. il comparto locale sta attualmente costruendo una “cittadella della cultura del caffè” destinata, nelle intenzioni dei suoi promotori, a diventare un’importante attrattiva turistica.

Campagna Paradiso Lavazza: lo spot online con Enrico Brignagno

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Un estratto del video pubblicitario Lavazza

TORINO – Spaesato davanti a San Pietro ma piacevolmente sorpreso: è questa la prima volta di Brignano fra le nuvole. Il comico si permette subito una battuta delle sue facendo sbottare ironicamente – “…e’ arrivato un altro comico!” – un sempre perfetto Riccardo Garrone nei panni di San Pietro. Per fortuna ci pensa un caffè Lavazza Qualità Oro a far sopportare al ‘santo’ il nuovo venuto piuttosto maldestro e a far immediatamente sentire quest’ultimo a proprio agio come a casa.

Campagna Paradiso, ideato dall’agenzia Armando Testa, con la direzione creativa di Mauro Mortaroli e Nicola Brunialti, e la regia del celebre Alessandro D’Alatri

Inizia così il primo episodio dal titolo “Arrivo in Paradiso” che si preannuncia divertente e brioso come tutti gli spot che l’hanno preceduto. I nuovi episodi mantengono quei valori di umanità e simpatia, insieme alla semplicità dell’impianto narrativo, che hanno consentito nel tempo di creare una relazione unica tra la marca e il suo pubblico. In occasione della messa in onda del nuovo spot con Enrico Brignano protagonista in Paradiso, l’azienda torinese inaugura il 1° marzo il nuovissimo canale Youtube (www.youtube.com/lavazza): è in questo luogo virtuale che Lavazza dà appuntamento a tutti gli appassionati della saga Paradiso che potranno assistere all’anteprima del nuovo spot nei formati 30’’, 40’’ e 60”.

Il nuovo canale Youtube di Lavazza

E’ dedicato non solo alle celebri campagne Paradiso ma anche a tutto quel complesso mondo fatto di gusto e di qualità, di storia, di cultura del caffè e di fotografia d’autore che contraddistingue l’universo Lavazza, diviso così in 6 sezioni: Paradiso, Calendario, Coffee Culture, A Modo Mio, The Italian Experience e Live Cafè. Nella sezione Paradiso, oltre allo spot in anteprima e al backstage, si può trovare un’altra ‘chicca’ che Lavazza regala a tutti gli utenti e ai fan di Enrico Brignano.

Il comico infatti è protagonista di monologhi dal titolo “il caffè secondo me”, pillole di puro divertimento che giocano con la passione dell’attore per il caffè, bevanda che Brignano non ha mai nascosto di amare in modo appassionato e incondizionato.

Lavazza ha quindi realizzato un dispiegamento di forze offline e online per mantenere un contatto diretto e confidenziale con il suo pubblico che premia la campagna Paradiso da ben 17 anni

Per annunciare il nuovo spot ha pianificato per il 2-3 marzo una campagna stampa sui principali quotidiani italiani, che vedranno troneggiare a pagina intera un irresistibile Brignano a suo agio fra le nuvole del Paradiso, mentre l’head line recita “Beato lui”. Attraverso un QR-code e il sistema Aurasma presenti nella pagina, i lettori potranno vedere su tutti i dispositivi mobile (smartphone e tablet) il video dello spot.

A supporto della nuova campagna sarà utilizzata inoltre la pagina ufficiale dell’azienda su Facebook

La nuova serie Paradiso andrà poi in onda a partire dal 4 marzo sulle reti Mediaset, Rai, La7, Sky e Digitale Terrestre. Il primo giorno l’on air prevede la versione da 60’’, quasi un corto, che non mancherà di sorprendere anche i nostalgici dell’indimenticato Carosello. Nei giorni a seguire invece saranno pianificati i formati 30” e 40”. Sempre a partire dal 4 marzo, inoltre, il formato 60” sarà visibile nei Cinema di tutta Italia. Per vedere come nascono le nuove pubblicità.

Milano: bar tra le imprese a rischio insolvenza, +4,98% in quattro anni

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Piazza del Duomo a Milano

MILANO – Cresce il rischio insolvenza tra le imprese italiane, soprattutto tra quelle del settore horeca. Le imprese del Turismo – settore horeca (Hotellerie-Restaurant-Café) – sono quelle che presentano la maggiore rischiosità in termine di pagamenti ai fornitori. Questo settore che comprende circa 329.000 aziende (Dicembre 2011) mostra un livello alto di rischio insolvenza nei confronti dei propri fornitori superiore del +6,15% rispetto alla media delle imprese italiane (10,93%).

Milano: l’horeca in crisi

È quanto emerso dagli ultimi dati dell’Osservatorio di CRIBIS D&B che ha analizzato il grado di affidabilità delle imprese italiane, la loro capacità di onorare gli impegni presi con i fornitori e la probabilità di generare insoluti commerciali con gli stessi nei 12 mesi successivi. In generale la ricerca ha evidenziato come negli ultimi 4 anni si sia registrato un sensibile aumento del livello di rischiosità elevata delle aziende, passando da una media del 12,10% registrata a dicembre 2008 al 17,08% di dicembre 2011 (+4,98%).

Particolarmente elevata risulta la probabilità di che le imprese del settore dei Ristoranti e Bar (circa 283.000 aziende) non paghino i fornitori

Tra queste il 18,09% (contro il 13,69% del 2008, pari al +4,40%) è ad alto rischio di insoluti, mentre nel settore alberghiero, circa 46.000 aziende, le imprese ad alto rischio sono il 10,92%, in linea con la media nazionale. A livello territoriale le imprese più rischiose si trovano nel Sud e nelle Isole, dove la percentuale di imprese con alta probabilità di generare insoluti con i fornitori è del 19,88%, ma anche al Centro con una percentuale del 19,20%.