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lunedì 25 Novembre 2024
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Elisa Criscione, guida nel mare magnum delle piattaforme per l’EUDR con il caricamento dati

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elisa criscione
Il racconto della consulente Elisa Criscione

MILANO – Un confronto con Elisa Criscione, fondatrice di Digital Coffee Future e di Expressing Origin, esperta nello sviluppo sostenibile del settore e nell’agri-tech con un occhio di riguardo ai Paesi produttori, rispetto al tema caldissimo dell’EUDR – per ora in stato di sospensione, in attesa che il Parlamento e il Consiglio europeo decidano di stabilire una proroga o meno -.

Proprio la sua impresa si sta occupando di un punto focale del regolamento europeo, ovvero la scelta e l’analisi tra le tante piattaforme di caricamento e verifica di dati che poi andranno a comunicare direttamente con il sistema europeo, Traces.

Criscione, parliamo quindi di questi strumenti: innanzitutto, a cosa servono?

“Per quanto riguarda il mercato italiano e europeo, gli importatori di caffè verde e i tostatori sarebbero i principali attori coinvolti dall’EUDR, tuttavia è vero che poi la regolamentazione si estenderà anche agli esportatori e agli altri attori all’inizio della filiera, che non possono restare fuori dal discorso di tracciabilità.

Dunque, principalmente in base all’interlocutore che si prende come riferimento nella filiera, si avrà bisogno di tecnologie diverse come supporto.

Fatte tali premesse, è evidente come le piattaforme abbiano un ruolo diverso a seconda del professionista che dovrà usufruirne: chi è alla fine della filiera e deve inserire i dati di due diligence su Traces (piattaforma europea), come un torrefattore o un importatore di verde verso l’Europa, chiederà agli esportatori le informazioni necessarie attraverso proprio l’impiego di piattaforme di terze parti.

Certo si può pensare: l’UE ne ha già una e quindi, cosa cambia?

Sappiamo che a seconda del tipo di azienda di riferimento (che sia piccola-media grande), ora importare caffè non verificato rispetto alla deforestazione, comporta il rischio di una sanzione salata (sino al 4% del fatturato). Per questo le imprese si stanno muovendo per valutare i rischi: c’è chi vuole farlo in maniera più integrata possibile all’interno della propria azienda e queste piattaforme digitali offrono la possibilità di verificare tutte queste informazioni a monte.

Qual è il concetto della piattaforma prima di interfacciarsi con Traces: si acquista un sistema dotato di un algoritmo che permette di dimostrare se sia avvenuta o meno la deforestazione e così rappresenta per un’azienda un ottimo biglietto da visita, un’ulteriore certezza rispetto alla materia prima importata nell’Unione Europea.

Proprio per questa forma di garanzia, anche gli stessi esportatori seppur non obbligati a farlo, stanno avvalendosi dell’uso di queste piattaforme, in modo da esser certi che il compratore non gli recrimini nulla.

Ovviamente un altro punto interessante è il fatto che la UE svolgerà dei controlli successivi all’importazione, con tempistiche e dinamiche differenti. Quindi ha senso che l’importatore e il tostatore facciano un lavoro preventivo e siano sicuri che è tutto in linea prima di importare il lotto”.

Quanti ce ne sono e come usarla?

“Attualmente stiamo svolgendo un’analisi come Digital Coffee Future e fin qui abbiamo rintracciato e studiato più o meno approfonditamente, una sessantina di piattaforme e il numero sicuramente è ancora più alto.

Ci sono poi tecnologie integrate con altri sistemi e poi piattaforme che lavoravano già approfonditamente sulle tecnologie di analisi a base satellitare che si sono ora specializzate rispetto alle esigenze dell’EUDR, come per esempio chi stima le emissioni di carbonio. Ne esistono poi altre che si occupavano di tracciabilità e di filiera che hanno aggiunto una parte dedicata all’EUDR.

Ci sono anche quelle nate da zero per rispondere al nuovo regolamento. La tecnologia a prima vista sembra apparentemente tutta uguale, ma la differenza la fanno i dettagli. Ci sono strumenti che offrono servizi simili ma con un target di clientela più mirato (sulle cooperative, sull’esportatore, sul torrefattore o sulle aziende più grosse che trattano grandi volumi.)

Il nostro studio nasce con un occhio di riguardo ai Paesi produttori, ma è mia opinione che ci sia una vasta scelta per tutti gli attori della filiera. L’industria è abbastanza coperta.”

Paesi produttori e EUDR: è un regolamento che sentono una loro prerogativa?

“In effetti alcuni produttori potrebbero sentirsi più tranquilli del fatto di non essere toccati direttamente dall’EUDR e molti altri che non hanno le giuste risorse per fare questo tipo di investimento tecnologico, potrebbero facilmente considerare altri mercati.

Ci tengo a dire ovviamente che non esiste una soluzione che va bene per tutti ed è per questo che ci sono così tante piattaforme a disposizione. Quando si parla delle imprese produttrici, la scelta finale dipende anche dal punto di partenza dei coltivatori: se si ha già ad esempio un sistema di raccolta dati precedente, una infrastruttura che ha permesso di creare una base di informazioni digitalizzati, allora il percorso è meno in salita e si può ragionare meglio su quale sia la piattaforma più adatta al singolo caso.

Una cosa è certa: un piccolo coltivatore non potrà lavorare da solo, ma dovrà inserirsi in un discorso associativo con cooperative e organizzazioni di produttori, che faranno da tramite con l’esportatore. Questi organi si occuperanno di raccogliere i dati e poi potranno decidere se analizzarli o lasciarli studiare direttamente dagli esportatori e importatori. La parte di due diligence fa parte del servizio delle piattaforme: mentre quella della tracciabilità, non è inclusa in tutte le piattaforme, che pure è fondamentale.”

Importatore e torrefattore: quali piattaforme scegliere e come

“Questi operatori dovrebbero vedere innanzitutto i due diligence statement, verificando che i dati forniti dagli esportatori siano corretti. Ricordiamo che avere delle informazioni consistenti è fondamentale, e a questo scopo le piattaforme potrebbero aiutare l’occhio delle aziende.

Sempre meglio fare un controllo in più che in meno. L’esportatore o chi spedisce il caffè, dovrebbe dialogare con i suoi referenti e studiare i parametri di verifica di ciascuna piattaforma, con dei dati da caricare e analizzare.

Parlando nello specifico del torrefattore: la piattaforma ideale per tutte le aziende non esiste, perché si tratta di avere a che fare con tante realtà diverse tra loro. Si può tuttavia fare un’analisi per cercare di capire se ce ne sono più di medie, grandi o di piccole, per identificare quale piattaforma digitale è in grado di offrire il supporto migliore agli utenti.

Il lavoro che è stato portato avanti da un’associazione di categoria in Germania, che ha selezionato una sola piattaforma come sostegno tecnico per i suoi membri, avrebbe senso proporlo in Italia anche in termini di costi condivisi.

Ci sono in linea di massima delle piattaforme che costano migliaia di euro come quelle che arrivano alle centinaia di migliaia: c’è di tutto sul mercato. Tante volte il fattore costo dipende anche da quante informazioni vanno verificate: se si è un importatore che acquista sempre solo da due Paesi, dalle stesse zone e dagli stessi provider, sarà più utile scegliere una piattaforma dai costi contenuti. Se invece il mercato si amplia, si avranno delle esigenze più importanti e si sceglierà una piattaforma più specifica.

Per noi di Digital Coffee Future, anche solo selezionarne una decina dalle sessanta di partenza, ha richiesto tanto tempo e rimane sempre un grande responsabilità verso le aziende. Per capire effettivamente come funzionano e cosa si applica meglio, bisogna sempre provarle poi nella pratica. “

Ma il torrefattore è pronto o ha bisogno di affiancamento e consulenza?

“Sceglierla è il passo più problematico rispetto poi al suo uso effettivo. Sicuramente consiglierei di appoggiarsi ad un supporto esterno, perché si parla di riferimenti tecnici e legali da considerare nel dettaglio. Bisogna capire le modalità operative di ciascun torrefattore e dei vari passaggi della filiera.

All’estero ovviamente sono già più avanti: la preoccupazione c’è, perché l’incertezza è condivisa, ma facendo meeting internazionali di aggiornamento con diversi tecnici su specifiche tematiche, ho potuto notare che l’analisi e lo scambio è in una fase molto più avanzata. Sia dal versante dei produttori che da quello degli operatori dall’altra parte della filiera, il dialogo è già in corso da tempo.

Ancora una volta la chiave di tutto resta la condivisione: ci sono torrefattori e importatori che conoscono la propria filiera di approvvigionamento e possono contare su buoni partner, e questo è il caso in cui ci si deve sedere a livello verticale per confrontarsi sugli strumenti usati e i dati necessari nella pratica. Non tutti possono farlo, ma se esista questa possibilità vale assolutamente la pena di capire come procedere tutti insieme.”

EUDR: via libera del Consiglio al rinvio, pressoché certo l’Ok del Parlamento di Strasburgo

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Chicchi di caffè tostato (credits: Alexa from Pixabay)

MILANO – È giunto ieri, mercoledì 16 ottobre, l’atteso disco verde del Consiglio alla proposta di rinvio di un anno nell’applicazione del regolamento Ue sulla deforestazione (Eudr), avanzata dalla Commissione europea il 2 ottobre scorso. La palla passa ora al Parlamento, che dovrà, a sua volta, approvare il differimento. Il voto è previsto nella sessione plenaria del 13 e 14 novembre.

Se ci sarà il via libera – cosa, a questo punto, pressoché certa – le nuove scadenze per la piena conformità passeranno al 30 dicembre 2025, per le grandi imprese, e al 30 giugno 2026, per le micro e piccole imprese.

“Ciò darà certezza legale, prevedibilità e tempo sufficiente per un’efficace e corretta implementazione delle regole, compresa la completa predisposizione dei sistemi di dovuta diligenza per tutte le materie prime e i prodotti interessati dal provvedimento” si legge nel comunicato del Consiglio.

“Dette dovute diligenze includono il rischio di deforestazione nelle catene di approvvigionamento, nonché le misure di monitoraggio e comunicazione, volte a dimostrare la conformità alle norme Eudr”.

I coordinatori dei gruppi politici nella commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi) del Parlamento europeo – attualmente presieduta dall’italiano Antonio Decaro – hanno deciso il 14 ottobre di utilizzare la procedura di urgenza per accelerare i tempi.

In commissione, i parlamentari di Partito Popolare Europeo, Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici e Renew Europe si sono chiaramente espressi a favore della proposta di differimento dell’Eudr

Questi tre partiti possono contare su 401 parlamentari su un totale di 720 seggi nell’emiciclo di Strasburgo. La proposta dovrebbe dunque passare senza problemi.

Intanto, il rinvio rischia di scompensare la filiera mettendo in difficoltà chi si stava già adeguando alla nuova norma.

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Verso la manifestazione triestina: e anche stavolta ci sono le vetrine gratis su Comunicaffè e Comunicaffè International

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L'undicesima edizione del Triestespresso Expo (immagine concessa)

Scatta anche per questa l’edizione 2024 la rubrica Verso Triestespresso Expo. Che aspetta le comunicazioni di tutti gli espositori. Come già per le volte precedenti, anche quest’anno per l’11ª edizione, è un’opportunità offerta a tutti gli espositori. Che potranno anticipare le novità e il resto che andranno a mostrare dal 24 al 26 ottobre prossimi sin dall’inizio l’unica Fiera mondiale dell’espresso. Per qualunque informazione basta telefonare al numero della redazione di Comunicaffè: 335 5967702.

Verso TriestEspresso Expo

La pubblicazione su Comunicaffè e Comunicaffè International, in inglese e diffuso ogni giorno in tutto il mondo, ha l’obiettivo di aprire virtualmente e in anticipo i padiglione del Porto Vecchio e di aiutare gli operatori a preparare la loro carrellata degli stand. Creando così un percorso ideale in base delle rispettive esigenze.

Per la pubblicazione dell’articolo, che avverrà in ordine di ricezione, basterà inviare per email a redazione@comunicaffe.it il testo. Testo che dovrà essere accompagnato da almeno una fotografia relativa all’attività o a un oggetto presentato. Senza scordare il marchio aziendale in formato .jpg .

Ricordiamo che, come sempre per quesi annunci, il testo non può essere scritto in prima persona. Essenzialità, piuttosto dettagli e descrizioni, prezzi, per favore: i lettori ringrazieranno. E passeranno di sicuro a visitare lo stand.

Inviate il materiale per lanciare la vostra presenza a Triestespresso Expo al più presto per avere la precedenza: per qualunque informazione telefonate al 335 5967702 .

Non aspettate a inviate il materiale da pubblicare. Cominciate subito a preparare il vostro testo e inviate rapidamente alla redazione con una foto o il marchio.

E non scordate l’indicazione del padiglione e del numero dello stand.

Dersut Caffè a Triestespresso con la specialità a base di espresso Giusto

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Giusto a Triestespresso (immagine concessa)

CONEGLIANO (Treviso) – Per la torrefazione di Conegliano, Triestespresso Expo 2024 sarà l’occasione per presentare una nuovissima specialità ideata Daniele Bitto e Nicolas Mosco (Espresso Italiano Champion 2024), i coffee trainer dell’Accademia Baristi caffè Dersut.

Dersut Caffè presenta Giusto a Triestespresso

Dal 24-26 ottobre, presso lo stand Dersut Caffè, i trainer offriranno in degustazione Giusto; una specialità a base di espresso arricchita da note di frutta da guscio e frutta selvatica.

Alla degustazione della specialità seguirà anche la consegna di un omaggio pensato proprio per riproporre la specialità e il Giusto espresso direttamente a casa propria.

I trainer dell’ABCD Accademia Baristi Caffè Dersut e tutto lo staff Dersut vi aspettano numerosi presso la Hall 28 Stand 14.

Novamont presenta le capsule in Mater-Bi alla Fiera di Trieste

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Il logo Novamont

NOVARA – Mater-Bi è la famiglia di bioplastiche biodegradabili e compostabili in tutto o in parte di origine rinnovabile, nata dalla ricerca Novamont e risultato dell’integrazione di tecnologie proprietarie e prime al mondo nel campo della trasformazione di materie prime vegetali.

Grazie alle sue caratteristiche, il Mater-Bi è la soluzione ideale per capsule caffè che, se compostabili, possono essere comodamente conferite nel rifiuto organico e trasformate in prezioso humus per il suolo, consentendo quindi di valorizzare, anziché sprecare, il caffè esausto.

Novamont a Triestespresso

Non solo una user experience migliore, ma un efficiente sistema che permette a contenuto e contenitore di essere veramente riciclati.

Fino al 100% di contenuto di origine rinnovabile e tre tecnologie di trasformazione nelle versioni a media e alta barriera all’ossigeno in grado di rispondere alle differenti esigenze del mercato: capsule stampate a iniezione, termoformate, e in cellulosa laminata con film in Mater-Bi, ma anche soluzioni ad alta barriera all’ossigeno e all’umidità per lid e per eventuale imballaggio secondario.

Sono alcune delle innovazioni che Novamont (società di Versalis – Eni), tra le aziende leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche biodegradabili e compostabili e nello sviluppo di bioprodotti e biochemical, porterà a TriesteEspresso Expo.

Benefit Company, certificata B Corporation, da sempre Novamont è impegnata nel campo della bioeconomia circolare per offrire soluzioni al fine vita dei prodotti in specifici settori applicativi, attraverso la creazione di una filiera industriale altamente tecnologica, in una logica di partnership.

Le novità pronte all’uso di Novamont per il settore degli imballaggi e per l’industria del caffè saranno inoltre illustrate in occasione del Convegno “Capsule Compostabili: un futuro circolare per il caffè” organizzato da Biorepack, il Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile che si terrà il presso la Sala Ressel Hall il 25 ottobre alle ore 10.30.

Lavazza promuove l’offerta dedicata agli uffici con la nuova campagna

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La nuova campagna di Lavazza (immagine concessa)

TORINO – Lavazza, da sempre attenta e presente nel mondo professionale con diverse soluzioni adatte a soddisfare le diverse realtà in cui opera, torna a sottolineare l’importanza di un buon caffè anche sul posto di lavoro. Grazie ad una profonda conoscenza e comprensione delle esigenze di chi vive quotidianamente l’ufficio, l’azienda torinese ha sviluppato un progetto mirato a rispondere ai bisogni dei suoi consumatori, garantendo loro un’esperienza di caffè eccellente anche durante le giornate lavorative.

La nuova campagna di Lavazza

Con l’obiettivo di elevare ulteriormente la coffee experience anche nel mondo professionale, Lavazza torna a raccontare e valorizzare l’unicità del proprio Sistema Firma, ideato e sviluppato per le piccole realtà, con una campagna dedicata alla nuova attività di education che consiste nella formazione di una figura di riferimento all’interno dell’ufficio, il coffee manager.

I clienti Firma potranno accedere ad un innovativo percorso di formazione online, la Coffee Manager Academy, che sarà suddiviso in tre livelli: il primo li porterà a scoprire le origini del caffè, il secondo la sua lavorazione approfondendo diverse fasi come la tostatura e la miscelazione, fino ad arrivare al terzo livello dedicato agli aromi che caratterizzano le diverse miscele.

Al termine di ciascun livello verrà richiesto di completare alcuni brevi quiz per testare l’apprendimento, ottenere l’attestato di Coffee Manager e diventare così un profondo conoscitore della materia, capace di condividere con i colleghi la conoscenza che si cela dietro il mondo del caffè per vivere un’esperienza di gusto rinnovata e arricchita.

Coloro che termineranno la Coffee Manager Academy avranno anche l’opportunità di accedere ad un concorso esclusivo per vincere un weekend a Torino, alla scoperta del mondo del caffè grazie alla Lavazza Tour Experience.

Questa esperienza immersiva comprenderà una visita guidata al Museo Lavazza, per conoscere la storia della torrefazione torinese, un viaggio esperienziale all’interno della Factory 1895 Coffee Designers by Lavazza e, infine, una cena stellata presso il ristorante Condividere.

Inoltre, Lavazza ha voluto valorizzare l’unicità della propria offerta anche nelle realtà di dimensioni maggiori, spostando il racconto su storie di successo di alcuni C-level di prestigiose aziende, i quali hanno spiegato, tramite aneddoti professionali e personali, quella che è l’importanza del ruolo del caffè all’interno delle loro realtà.

Queste interviste nascono all’interno di un format chiamato “Ci prendiamo un caffè?”, dove, prendendo spunto da una delle domande più frequenti in ufficio, viene sottolineato come la pausa caffè sia un momento di condivisione, un rituale che arricchisce la vita lavorativa, favorendo momenti dal forte valore sociale ed umano.

L’iniziativa è supportata da una campagna di comunicazione multicanale (social, digital, TV connesse, stampa e Linkedin) che ribadirà l’impegno e l’attenzione di Lavazza verso il mondo degli uffici, con un’offerta che al prodotto affianca soluzioni innovative e di formazione focalizzate sull’importanza di valorizzare l’esperienza del caffè in ufficio.

Chef Express: Nicolas Bigard nuovo amministratore delegato

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chef express amministratore delegato
Nicolas Bigard, amministratore delegato di Chef Express (immagine concessa)

CASTELVETRO DI MODENA (Modena) – Il consiglio di amministrazione di Chef Express S.p.A., la società che gestisce tutte le attività di ristorazione del Gruppo Cremonini, ha nominato Nicolas Bigard nuovo amministratore delegato dell’azienda. Nicolas Bigard ha dichiarato: “Sono grato per la fiducia dimostrata nell’affidarmi questo importante incarico alla guida di Chef Express, la principale società di ristorazione nel nostro Paese controllata da una proprietà interamente italiana”.

Bigard continua: “Il mondo della ristorazione sta vivendo una fase di grandi cambiamenti e la sfida sarà di proseguire nello sviluppo dell’azienda interpretando al meglio le nuove tendenze e bisogni dei consumatori in tutti i canali dove siamo presenti. Nel contesto travel, dove Chef Express opera in posizione di leadership, proseguiremo l’importante sviluppo degli ultimi anni sui canali aeroportuali e ferroviari, in crescita esponenziale, e saremo pronti a cogliere le opportunità che il mercato autostradale offrirà con i prossimi bandi”.

In conclusione: “Inoltre, uno dei principali obiettivi sarà quello di sviluppare al massimo le sinergie tra le due “anime” di Chef Express, che oltre a leader del travel retail, è uno dei primi operatori negli altri canali della ristorazione commerciale strutturata”.

Il curriculum di Nicolas Bigard

Nato a Laxou, nella regione della Lorena (Francia) il 14 febbraio 1974, Nicolas Bigard ha studiato Legge all’Università di Nancy e ha poi conseguito la laurea specialistica (BTS) in catering e hotellerie all’Università di Parigi.

Dopo un’esperienza iniziale nel gruppo alberghiero Novotel, nel 1999 si è trasferito a Madrid diventando ceo per la Spagna della catena francese di steakhouse Buffalo Grill, occupandosi dello sviluppo della catena nel paese iberico. Nel 2003 rientra a Parigi come Country Supervisor, con le deleghe alle risorse umane, al controllo di gestione e alla supervisione dei responsabili di area. Successivamente assume la direzione della divisione franchising gestendo i responsabili di oltre 100 locations e sviluppando nuovi contratti, accelerando la crescita della catena sviluppandola anche negli Stati Uniti.

Dopo l’esperienza americana, nel 2006 rientra in Europa assumendo l’incarico di Chief Operations Officer in Roadhouse, con sede a Modena. Accompagna lo sviluppo dell’azienda assumendo sempre maggiori responsabilità e, nel 2014, viene nominato Amministratore Delegato.

Sotto la sua guida la società ha conosciuto una grande espansione, arrivando a sviluppare diversi formati di ristorazione – Roadhouse Restaurant, Calavera Restaurant, Billy Tacos, Meatery, RIC-Chicken House – per un totale di oltre 300 ristoranti in tutta Italia.

La scheda sintetica di Chef Express

Chef Express è la società che gestisce tutte le attività di ristorazione del Gruppo Cremonini, con oltre 560 punti vendita e un fatturato 2023 di 779,8 milioni di Euro, di cui il 54% derivante dalle attività in concessione (stazioni, aeroporti e autostrade, e a bordo treno). Chef Express è leader in Italia nel segmento dei buffet di stazione, con punti vendita in 54 scali ferroviari, è presente nel settore della ristorazione aeroportuale in 15 aeroporti italiani, e gestisce 57 aree di ristoro sulla rete autostradale italiana e sulle strade di grande comunicazione.

Nel mercato della ristorazione a bordo treno Chef Express è uno dei principali operatori in Europa con oltre 120 treni serviti quotidianamente in 5 Paesi Europei.

Nel settore della ristorazione commerciale controlla direttamente le catene casual dining Roadhouse Restaurant, Calavera e Billy Tacos, mentre sviluppa in licenza altri marchi importanti come McDonald’s, Pret A Manger, wagamama e Panella. All’estero gestisce la catena anglosassone Bagel Factory, con 45 locali distribuiti tra UK e Irlanda.

 

Deco Industrie acquista da Co.Ind il ramo d’aziende della cosmetica per 10 mln

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La sede Deco a Bagnacavallo (immagine concessa)

RAVENNA – La cooperativa Deco Industrie chiude il 2024 con l’acquisto, per 10 milioni di euro, del ramo dell’azienda cosmetica Co.Ind., un realtà cooperativa con sede a Castelmaggiore (Bo) che sviluppa un giro d’affari di 100 milioni di euro. Nello specifico, l’operazione ha visto interessato lo stabilimento di Noale, nell’area veneziana, che impiega 75 persone, che si aggiunge quindi ora agli stabilimenti già nell’orbita di Deco Industrie a Ravenna, Forlì, Ferrara e Imola.

La divisione cosmetica della Co.Ind. appena rilevata, produce un giro di affari di 25 milioni, che si aggiungono ai 125 milioni che la divisione detergenza Deco Industrie già produce, oltre a altri 100 milioni che il reparto alimentare della cooperativa romagnola ha raggiunto come fatturato lo scorso anno.

Oltre all’importante acquisizione appena portata a termine, Deco Industrie prosegue la sua crescita anche nello stabilimento di Bagnacavallo (Ra) con l’attivazione di una nuova linea di confezionamento con un investimento di 5 milioni di euro.

Una linea di produzione ad elevata automazione in grado di produrre tutte le famiglie di prodotti per la detergenza domestica, sviluppando oltre 60 milioni di flaconi anno.
Inoltre la nuova linea apporterà ancora maggiore sicurezza per i lavoratori che vi opereranno e utilizza tecnologie innovative capaci di ridurre di oltre il 90% il peso dell’imballo finale, riducendo quindi la produzione di CO2 emessa.

A questi investimenti, finalizzati alla crescita, si aggiunge l’acquisto del 20% del capitale di Fruttagel azienda romagnola del largo consumo confezionato (bevande base frutta, bevande vegetali, passata e polpa di pomodoro e vegetali surgelati).

“Stiamo procedendo con il nostro piano di sviluppo – commenta l’amministratore delegato Stanislao Giuseppe Fabbrino – che si pone l’obiettivo entro il 2026 di costruire un gruppo a matrice cooperativa che possa raggiungere il mezzo miliardo di fatturato annuo (300 milioni nell’alimentare e 200 nella detergenza casa e persona). Le parole d’ordine sono: efficienza, innovazione e sostenibilità”.

Fipe, ristorazione e made in Italy nella riunione ministeriale del G7 industria e innovazione tecnologica

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Fipe alla riunione ministeriale G7 industria e Innovazione tecnologica (immagine concessa)

ROMA  FipeConfcommercio, in collaborazione con ANBC–FIPE Le Soste, ha preso parte alla riunione ministeriale G7 industria e innovazione tecnologica, presieduta dal Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, attraverso la somministrazione ai Ministri e delegati delle eccellenze gastronomiche italiane.

Fipe alla riunione ministeriale G7 industria e innovazione tecnologica

L’occasione, il secondo appuntamento del vertice, ha rappresentato la cornice ideale per valorizzare il ruolo della ristorazione quale volano della filiera agroalimentare e del turismo per il Paese, che conta oltre 331mila imprese, con un valore aggiunto di 54 miliardi di euro e 1,4 milioni di lavoratori occupati.

All’interno di un evento di rilievo internazionale come quello odierno, la ristorazione si è confermata veicolo culturale e abilitatore di relazioni, formidabile strumento di soft power per rafforzare l’immagine del nostro Paese e promuovere le sue eccellenze enogastronomiche, temi sui quali Fipe è da sempre impegnata, anche oltre i confini nazionali. Il made in Italy non può essere considerato solo come una denominazione di origine, ma anche un’impronta culturale identitaria riflessa anche nei valori della nostra cucina.

“Siamo orgogliosi di essere presenti in una prestigiosa occasione come la riunione ministeriale G7 industria e innovazione tecnologica”, ha commentato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio. “È stata l’occasione per richiamare il valore della ristorazione, vetrina essenziale per la promozione delle nostre eccellenze e simbolo dello stile italiano, anche all’estero”.

Stoppani: “I ristoranti italiani hanno infatti il ruolo di vere e proprie agenzie culturali, porta d’ingresso per la conoscenza del nostro Paese: non è un caso che tra i turisti, la ristorazione registri un indice di gradimento maggiore perfino del nostro inestimabile patrimonio artistico. Esce quindi la necessità di tutelare il comparto, soprattutto in questa delicata fase di ripresa piena ancora di difficoltà di contesto”.

TheFork Awards 2024: 137.668 ristoranti in Italia, 280 nuove aperture rispetto al trimestre precedente

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Il logo TheFork

MILANO – È sempre più vicina l’edizione 2024 dei TheFork Awards, premio che individua le migliori nuove aperture dell’anno, e per l’occasione il brand TheFork, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Format Research, presenta i risultati dello studio di mercato con l’obiettivo di analizzare l’apertura di nuove attività di ristorazione in Italia.

I risultati dell’Osservatorio, ormai caposaldo del settore, con un focus sulle nuove aperture di ristoranti nel 2024 ha analizzato oltre 600 nuove attività di ristorazione aperte tra gennaio e settembre 2024, evidenzia le tendenze principali in termini di tipologia di ristoranti, distribuzione geografica e digitalizzazione, novità assoluta all’interno di questa ricerca.

“L’Osservatorio TheFork 2024 evidenzia la continua crescita del settore della ristorazione, caratterizzata da un aumento delle nuove aperture e da un’attenzione sempre maggiore alla digitalizzazione e alla valorizzazione delle tradizioni culinarie locali. TheFork è impegnata nel supporto alle imprese del settore, mettendo a disposizione strumenti innovativi per migliorare l’esperienza dei clienti e favorire lo sviluppo di nuove realtà in un mercato in costante evoluzione. I TheFork Awards rappresentano un’importante occasione per ribadire il nostro impegno verso il settore e riconoscere l’eccellenza e la dedizione delle imprese che vi operano” ha dichiarato Carlo Carollo, country manager di TheFork Italia.

Crescita e innovazione nel settore della ristorazione

Nel secondo trimestre del 2024, il numero di ristoranti in Italia è aumentato, raggiungendo le 137.668 unità, con 280 nuove aperture rispetto al trimestre precedente.

Tra gennaio e giugno 2024, sono state avviate 2.371 nuove imprese, confermando la vivacità del settore. [1: La differenza tra nuove imprese e nuove aperture sta nel fatto che con “nuova impresa”, o a volte la chiamiamo anche “impresa nuova nata”, ci riferiamo ad un’impresa che si è iscritta alla Camera di Commercio nel lasso di tempo considerato. La nuova apertura non necessariamente coincide con questa in quanto non è detto che l’impresa sia subito attiva dopo la comunicazione alla camera di commercio.]

Il 32,5% delle nuove aperture si concentra nel Sud e nelle Isole, seguito dal Nord Ovest (25,3%), Centro (23,9%) e Nord Est (18,3%). Questo evidenzia un incremento significativo nelle regioni meridionali, che continua a guidare il mercato delle nuove attività ristorative.

Tipologie di cucina predominanti

Il 56,1% delle nuove aperture offre cucina italiana o locale, confermando l’interesse per la tradizione culinaria del Paese. La cucina asiatica rappresenta il 18,7% delle nuove aperture, mentre le pizzerie costituiscono il 13,6%. Rispetto al 2023, si osserva un calo delle aperture di ristoranti internazionali.

Oltre il 62% dei nuovi ristoranti rientra nella fascia di prezzo compresa tra 15€ e 30€ per persona, mentre il 19,5% offre piatti con prezzi compresi tra 30€ e 50€. In generale se consideriamo i ristoranti di fascia media, stiamo assistendo ad una loro crescita specialmente nel Nord Ovest e nel Centro Italia. Nel Sud e nelle Isole, invece, vi è una maggiore varietà di ristoranti.

Innovazione digitale

Il 24,2% dei nuovi ristoranti consente di effettuare prenotazioni tramite il proprio sito web, mentre il 76,6% offre la possibilità di consultare il menù online. Inoltre, il 90,9% dei nuovi ristoranti è attivo sui social network e il 29,5% offre servizi di delivery, evidenziando come la digitalizzazione continui a essere un elemento chiave per attrarre nuovi clienti e restare competitivi in un panorama sfidante.

TheFork Awards 2024: le novità della sesta edizione

Anche quest’anno, il prestigioso premio ideato da TheFork e Identità Golose si prepara ad incoronare le migliori nuove aperture nella ristorazione italiana. La premiazione è fissata per il 29 ottobre presso presso La Pelota a Milano e vedrà protagonisti 74 Top Chef che, insieme agli utenti e al pubblico di TheFork, decreteranno i nuovi ristoranti e le nuove gestioni che hanno rappresentato al meglio il Made in Italy gastronomico nel 2024.

A presentare la serata sarà ancora una volta Gerry Scotti, e la premiazione accompagnata da un’esclusiva cena placée, che quest’anno porta la firma di Cristina Bowerman, Valeria Piccini e Viviana Varese.

La scheda sintetica di TheFork

TheFork, brand di Tripadvisor è la principale piattaforma per le prenotazioni online di ristoranti in Europa e Australia. In prima linea nel sostenere e promuovere la cultura della ristorazione, TheFork utilizza la tecnologia per favorire le connessioni reali tra clienti e ristoratori e per avviare questi ultimi al successo.

Con una rete di circa 55.000 ristoranti partner in 11 Paesi, quasi 40 milioni di download dell’app e più di 20 milioni di recensioni verificate, TheFork è la piattaforma di riferimento per tutti gli appassionati di food che vogliono vivere esperienze indimenticabili al ristorante. Attraverso TheFork (sito e app) gli utenti possono facilmente selezionare un ristorante in base alle loro preferenze, consultare le recensioni degli utenti, controllare la disponibilità in tempo reale, prenotare immediatamente online 24 ore su 24, 7 giorni su 7, beneficiare di offerte speciali e pagare direttamente sull’app.

Per i ristoranti, TheFork fornisce un software, TheFork Manager, che consente di ottimizzare la gestione delle prenotazioni e il tasso di occupazione, aumentare le prenotazioni e la visibilità, combattere i no-show, gestire i pagamenti e semplificare le operazioni, connettendosi alla più ampia community di appassionati di ristorazione.