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lunedì 25 Novembre 2024
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Triestespresso Expo: la Turchia protagonista della Fiera

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turchia triestespresso
Il convegno con la Turchia (immagine concessa)

TRIESTE – Il mondo del caffè nei rapporti tra Italia e Turchia, gli incontri B2B, i workshop su diverse tematiche che riguardano la filiera e la Capo in B Championship, sono alcuni degli appuntamenti della seconda giornata di Triestespresso Expo, l’unica fiera mondiale dedicata all’espresso, giunta all’undicesima edizione,  al Generali Convention Center all’interno del Porto Vecchio, ora Porto Vivo, a Trieste.

L’evento è stato organizzato dalla Camera di commercio Venezia Giulia attraverso la sua società in house Aries Scarl, realizzato in collaborazione con l’Associazione Caffè Trieste e con la co-organizzazione e il contributo del Comune di Trieste.

La giornata del 25 ottobre si è aperta con il convegno “Opportunità dal mondo: il mercato del caffè in Turchia”. Il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, ha ricordato “lo storico legame tra Trieste e Turchia,  Istanbul in particolare, che riguarda gli imprenditori e il mondo del business ma anche altri settori, come quello della cultura. Abbiamo scelto la Turchia quest’anno come Paese ospite a Triestespresso Expo perché è una grande nazione, prossimo consumatore del caffè espresso”.

Enrico Samer, Console Generale Onorario della Repubblica di Turchia per l’Italia nord-orientale, ha sottolineato che “Trieste è porto di ingresso della Turchia da oltre 30 anni, più di metà delle merci che transitano per il porto di Trieste sono provenienti o dirette in Turchia, e ci sono ottime opportunità anche guardando al futuro”.

Kadir Eser, attaché commerciale del Consolato Generale della Repubblica della Turchia, ha spiegato che “la Turchia, con i suoi 85 milioni di abitanti e una popolazione giovane, continua a crescere. I turchi amano il caffè in generale e amano soprattutto il caffè turco, ma ultimamente, in particolare tra le generazioni più giovani, nel mercato del caffè si preferiscono altri tipi. In questo contesto si inserisce il caffè espresso italiano. Spero quindi che in un futuro prossimo ci sarà un nuovo ruolo nelle relazioni Turchia-Italia proprio nel commercio del caffè”.

Tra le presenze in fiera oggi anche quella di Fedja Pobegaljo, direttore della Camera del Turismo e dell’accoglienza della Slovenia. “Siamo al  Triestespresso Expo per la seconda volta – ha detto – e abbiamo portato un gruppo di albergatori e di operatori del turismo, visto che c’è un interesse molto forte per il settore del caffè. Qui hanno la possibilità di vedere quali sono i vari rappresentanti della filiera produttiva”.

La transizione al compostabile aiuta i consumatori:

incontro organizzato dal consorzio Biorepack

Organizzato dal consorzio Biorepack, per evidenziare i vantaggi delle soluzioni compostabili al servizio della bevanda più amata dagli italiani, si è svolto un incontro aperto al pubblico all’interno di Triestespresso Expo. Obiettivo: aumentare la quantità di caffè intercettato nella raccolta differenziata dei rifiuti umidi, facilitare la vita ai consumatori e ridurre al contempo la quantità di scarti organici che finiscono in discarica. Ogni anno, solo in Italia si utilizzano quasi 3 miliardi di capsule. Ma solo il 6% è attualmente contenuto in imballaggi compostabili

“Al di là del modo in cui ci concediamo il piacere del caffè, è fondamentale che gli scarti del prodotto e gli imballaggi utilizzati per contenerli vengano smaltiti nel modo giusto”, ha affermato Carmine Pagnozzi, direttore generale di Biorepack. “In caso contrario, milioni di chili di caffè, invece di essere conferiti tra i rifiuti umidi, rischiano di finire nell’indifferenziato e, da lì, in discarica. E ciò impedisce di inviare agli impianti di trattamento grandi quantità di scarti organici da trasformare in prezioso compost, con il quale riportare sostanza organica e fertilità ai nostri terreni agricoli. È quindi importante sostenere gli sforzi in senso circolare delle aziende del comparto”. 

Workshop, incontri e competizioni

Approfondimento sul tema EUDR

 In questa seconda giornata di Triestespresso Expo alcuni workshop poi sono stati condotti da Andrej Godina, esperto di caffè a livello mondiale. Pillole informative sono state curate anche da illycaffè mentre grazie a La San Marco è andata in scena una dimostrazione sulle tecniche di latte art, per creare disegni fantasiosi nel caffè.

Uno dei workshop a Triestespresso (immagine concessa)

Nel corso del workshop “Road to EUDR: dalla norma alla conformità del nuovo regolamento europeo sulla deforestazione”, organizzato da Area Science Park in collaborazione con il Gruppo Italiano Torrefattori Caffè e l’Associazione Caffè Trieste e la Rete Enterprise Europe Network, gli operatori della filiera del caffè hanno affrontato il tema dell’adeguamento ai requisiti dell’EUDR che prevedono coloro che immettono beni e prodotti sul mercato UE o li esportano e i commercianti, che distribuiscono o trasformano questi prodotti, dovranno garantire che le loro catene di approvvigionamento siano prive di deforestazione e legalmente conformi.

Le piccole e microimprese hanno tempo fino al 30 giugno 2025 per soddisfare i requisiti del regolamento. Questo regolamento anche nel settore del caffè mira a trasformare il modo in cui operano le organizzazioni commerciali, spingendole verso pratiche sostenibili, proibendo l’immissione di prodotti sul mercato UE a meno che non soddisfino criteri di assenza di deforestazione. Concentrandosi su materie prime chiave con impatti ambientali significativi, l’EUDR rappresenta uno sforzo completo per ridurre la deforestazione a livello globale, promuovendo approvvigionamenti responsabili e conformità legale nel mercato internazionale.

MUMAC partecipa a Milano BookCity 2024 con la 2° Book Week

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MUMAC a Milano BookCity 2024 (immagine concessa)

BINASCO (Milano) – Anche quest’anno MUMAC, Museo della macchina per caffè di Cimbali Group, aderisce all’iniziativa Milano BookCity 2024 e, dopo il successo di quella estiva, propone al pubblico la seconda MUMAC Book Week, una settimana durante la quale il museo ospiterà tre incontri con l’autore che presenteranno le loro opere nella prestigiosa cornice della più importante raccolta di macchine per caffè espresso professionali: un luogo dove contenuti, bellezza e cultura si incontrano per offrire incontri di approfondimento dedicati a pubblici eterogenei.

Ecco di seguito gli appuntamenti da mettere a calendario:

Mercoledì 13 novembre ore 9.30 – 12.30

“Adolescenti e salute. La cassetta degli attrezzi della prevenzione”

Non si può dire che oggi non si parli diffusamente di prevenzione delle malattie. Ma siamo certi di esserne consapevoli o, a mala pena, abbiamo intuito l’utilità della prevenzione? Per questa ragione è necessario parlare di prevenzione innanzitutto ai più giovani, alle adolescenti e agli adolescenti.

Il dottor Tommaso Ciro Camerota, esperto di prevenzioni urologiche e curatore del libro “Adolescenti e salute. Aiutiamo i nostri figli a crescere sani. Pratici consigli di medici e specialisti”, edito da Franco Angeli, dialogherà su questo tema al MUMAC con la dr.sa Gabriella De Pieri, cardiologa, la prof.ssa Valentina Di Mattei, specializzata in disturbi da ansia e attacchi di panico, e la dr.sa Martina Mazzetti, psicologa e psicoterapeuta. Il libro vuole infatti essere una piccola cassetta degli attrezzi che aiuterà a conoscere e ad affrontare ambiti e concetti che non appartengono soltanto agli ambulatori ospedalieri ma alla vita di tutti i giorni.

L’incontro è gratuito, aperto al pubblico e dedicato ad adolescenti e giovani: in particolare, è rivolto a classi di studenti e studentesse della scuola secondaria di secondo grado. Per le scuole che desiderano partecipare, inviare la richiesta tramite il form di prenotazione presente sul sito mumac.it        

Giovedì 14 novembre ore 18.30

“Tra estetica e funzione. Incontro con Jacques Toussaint”

L’incontro con l’artista e designer Jacques Toussaint, autore del libro “Tra estetica e funzione 1983 | 2023”, edito da Antiga Edizioni, sarà un dialogo a più voci, che vedrà protagonisti esperti e designer di fama internazionale come Luigi Cavadini, storico e critico d’arte, e Valerio Cometti, fondatore di +V12 Design. Tra gli altri “ospiti dialoganti” anche Valentina Sumini, Space Architect.

Il confronto offrirà l’opportunità di approfondire il percorso creativo di Toussaint, che lo ha condotto a unire estetica e funzionalità nel design, stimolando una riflessione su come questi due elementi possano fondersi in modo equilibrato nella progettazione di oggetti d’arredo.

Entrare nel mondo delle opere, dell’estetica e della fotografia dell’autore sarà un viaggio alla ricerca del perenne equilibrio fra libertà e necessità, fra design e uso, fra estetica e funzione.

L’evento sarà introdotto da Barbara Foglia, MUMAC Director, e rappresenterà un’opportunità unica per gli appassionati di design, architettura e arte.

Evento libero e gratuito fino a esaurimento posti.

Domenica 17 novembre ore 18.30

“L’arte quando brucia”

Incontro con Carlo Vanoni, storico dell’arte, divulgatore e autore del volume “L’arte quando brucia. I cinque decenni che hanno cambiato la bellezza” edito da Solferino, per scoprire un’opera che trasforma l’arte contemporanea in una vivace avventura attraverso cinque decenni del Novecento.

Nel suo libro, Vanoni ci guida attraverso un panorama artistico in continua evoluzione, presentando cinque singolari protagonisti che ci accompagneranno in un viaggio da New York a Roma, passando per Monaco, Londra, Bologna e Parigi. Scopriremo i luoghi iconici e i momenti cruciali della controcultura e del collezionismo, esplorando le rivoluzioni artistiche che hanno ridefinito la realtà e la bellezza.
Durante l’evento, l’autore discuterà delle sue esperienze e delle ispirazioni che hanno dato vita al libro, rivelando come la sua scrittura intrecci aneddoti e analisi per offrire una nuova visione della storia dell’arte. Evento libero e gratuito fino a esaurimento posti.

Al termine di tutte le presentazioni, è previsto un aperitivo durante il quale gli autori saranno disponibili per autografare i propri volumi.

 Per saperne di più basta cliccare qui

MUMAC

via Neruda 2, Binasco (MI)

La scheda sintetica di MUMAC – Museo della macchina per caffè di Cimbali Group

Nato nel 2012 in occasione del centenario della fondazione dell’impresa da parte di Giuseppe Cimbali a Milano, il museo, grazie alle collezioni Cimbali e Maltoni, è la più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine professionali per il caffè espresso; con oltre 100 pezzi esposti all’interno dell’headquarter di Cimbali Group situato a Binasco (Milano) racconta più di 120 anni di storia e dell’evoluzione di un intero settore del made in Italy, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche del design e dello stile dei prodotti e dei costumi legati al consumo della bevanda.

Oltre alle macchine esposte, MUMAC è dotato di altri 250 pezzi a disposizione per rotazioni all’interno del museo o prestiti worldwide, di un fondo librario con circa 1.300 volumi tematici e di un archivio con decine di migliaia di documenti tra foto, brevetti, lettere, cataloghi, utili a ricostruire la storia della macchina per caffè espresso.

MUMAC produce contenuti culturali originali quali mostre, tavole rotonde e volumi divulgativi (tra cui il libro SENSO ESPRESSO. Coffee. Style. Emotions), organizza iniziative educational dedicate a scuole, università e famiglie e, attraverso MUMAC Academy, propone corsi rivolti ai professionisti del settore e ai coffee lovers.

Trismoka Challenge: torna il contest nella 18° edizione a Bergamo, 01-03/11

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I finalisti della Trismoka Challenge (immagien concessa)

BERGAMO – Dall’1 al 3 novembre, per la prima volta nel contesto della Fiera Campionaria di Bergamo, che si svolgerà dal 30 ottobre al 3 novembre, ritorna la Trismoka Challenge, con importanti novità. In occasione della diciottesima edizione, la fase finale del coffee show – da alcuni anni dedicato esclusivamente al mondo degli istituti alberghieri di Brescia, Bergamo e Milano – ritorna infatti alle proprie origini e vedrà nuovamente competere insieme baristi professionisti e studenti su un palcoscenico fieristico, in un confronto generazionale che si preannuncia sicuramente ricco di sorprese e formativo, per tutti gli attori coinvolti.

La Trismoka Challenge

Sette gli studenti di altrettanti istituti alberghieri e cinque i baristi coinvolti, per un totale di 12 finalisti. Ad ogni concorrente saranno concessi 15 minuti, durante i quali dovranno preparare 4 espressi, 4 cappuccini e 4 bevande, alcoliche o analcoliche, a base di caffè. Un quarto d’ora interminabile, durante il quale vincere paure e ansie, concentrando tutte le proprie energie per fare emergere le qualità tecniche, ma soprattutto la passione e il talento che hanno contraddistinto il percorso di ciascun partecipante fino a qui.

Essenziale per raggiungere l’obbiettivo e trionfare, sarà riuscire a valorizzare al massimo i caffè scelti per la gara, tutti firmati Trismoka: dalle miscele più tradizionali e iconiche dell’azienda, fino al mondo delle monorigini e dei caffè specialty, quest’ultimi rappresentati dal recente progetto Miss Moka.

Nei mesi precedenti alle finali ogni concorrente ha imparato a conoscere i prodotti della torrefazione, scoprendo storie e origini che contraddistinguono ogni caffè. La fase finale della competizione rappresenta infatti l’ultimo atto di un percorso ben più lungo, iniziato mesi prima con i docenti e proseguito poi con gli studenti, impegnati in lezioni, allenamenti e selezioni all’interno della Trismoka Coffee School, dove a seguirli attentamente c’è stato il Responsabile della Formazione, Michael Boffelli.

Anche i baristi, inoltre, dopo aver avuto l’opportunità di allenarsi nella scuola Trismoka, sono stati protagonisti, insieme agli altri finalisti, di un pomeriggio di formazione su argomenti di public speaking, comunicazione digitale e mixology, essenziali oggi per completare le competenze di chi sta dietro al bancone, chiamato ad offrire al consumatore finale un’esperienza unica e a far percepire la qualità del prodotto.

A giudicare le prove di semifinali e finali nella tre giorni di gare ci sarà una giuria d’eccezione ed eterogenea nella sua composizione, con rappresentanti della stampa e dei media, professionisti di aziende partner del settore come Eureka e BWT, ma anche campioni del calibro di Federico Pinna, ex-corsista della Trismoka Coffee School e recente vincitore del Campionato Italiano Baristi 2024; oltre all’influencer del caffè Valentina Palange.

La scelta di riportare a sfidarsi sullo stesso palco studenti e baristi nasce dal desiderio del brand Trismoka di mettersi a disposizione soprattutto dei più giovani, per aiutarli nel loro percorso di formazione e facilitarne, come un ponte, la fase di ingresso nel mondo professionale; in un settore che, oltretutto, da anni soffre la carenza di personale preparato.

Con questo progetto la torrefazione con sede a Paratico, sulle sponde del Lago d’Iseo, offre l’opportunità di vivere un’esperienza capace di far crescere come individui e professionisti, mettendo a disposizione un palcoscenico sul quale confrontarsi, migliorare e superare le proprie paure. Un’opportunità unica, che arricchirà il percorso di ogni concorrente, dal più giovane al più esperto. Nel curriculum di tutti, infatti, ci sarà l’aver gareggiato con attrezzature e materie prime top di gamma, osservati da professionisti del settore, su un palcoscenico d’eccezione; oltre alle conoscenze acquisite nell’importante percorso di preparazione e selezione, che li ha condotti fino alla fase finale.

Fondata nel 1981 da Gino Uberti e oggi guidata dal figlio Paolo, da ormai più di quarant’anni Trismoka si impegna a promuovere la cultura del buon espresso, in Italia e nel mondo, attraverso diversi spazi ed iniziative: una su tutte la Trismoka Coffee School, nata come scommessa del patron Paolo Uberti, e capace di formare più di 5000 baristi in oltre vent’anni. Ma anche attraverso visite guidate e appuntamenti periodici aperti a tutti, che l’azienda organizza per educare il consumatore finale ad un gusto consapevole e di qualità.

Commenta così Paolo Uberti: “Da sempre crediamo nel valore della formazione, fattore imprescindibile per la crescita di ogni settore. E negli anni l’abbiamo dimostrato attraverso numerose iniziative. Con la Trismoka Challenge vogliamo offrire ai giovani un’opportunità per formarsi, mettersi alla prova e iniziare a muovere i primi passi da protagonisti verso il loro futuro e verso il mondo del lavoro. Il nostro auspicio è quello di aiutare sempre più questi ragazzi e queste ragazze a diventare dei veri e propri manager dietro al bancone, che sappiano trasformare una materia prima semplice ma dalle caratteristiche eccezionali in una tazzina che dona sensazioni aromatiche, gustative, ma anche di percorso culturale uniche. Contribuendo oltretutto a sostenere la consumazione dei caffè nei bar e nei ristoranti, pubblici esercizi, ma anche agorà della socialità. Vogliamo contribuire a lasciare una firma sulla cultura e la formazione del caffè”.

Lezioni con le scuole, più di 80 corsi l’anno aperti a tutti, percorsi personalizzati per la preparazione a competizioni e da quest’anno anche un percorso finalizzato al conseguimento del Diploma IFTS di Specializzazione Tecnica Superiore nel mondo del caffè, erogato in partnership con Accademia Symposium.

Un investimento culturale sul futuro, necessario però per valorizzare adeguatamente il mestiere del barista con le sue competenze e per far crescere tutto il settore.

Nel tempo Trismoka si è attestata come un punto di riferimento per la formazione e la cultura del caffè, a tal punto che anche la Trismoka Challenge si presenta oggi, soprattutto agli occhi dei più giovani, come un trampolino di lancio per il futuro. Un contesto sfidante, nel quale dimostrare il proprio valore e crescere attraverso il confronto con professionisti: modelli da seguire, esempi di come si possa trasformare una passione in professione, e di quanto si possa arrivare lontano un passo dopo l’altro.

Non mancheranno dunque le emozioni tra pochi giorni alla Fiera Campionaria, così come si preannuncia alto il livello della competizione, che di anno in anno cresce. L’invito a passare in fiera è rivolto a tutti, per assistere alle gare e per avere l’opportunità di scoprire – e per chi vuole anche acquistare – il gusto unico di un caffè che non è un semplice prodotto, ma una vera e propria esperienza.

5 baristi

Nadia Giacomelli, Chiara Rivera (Pasticceria Maresi – Brescia), Tania Maifredi (Trex Ristoforno Caffè, Bergamo), Irene Giupponi (Wine Bar Savoy – Bergamo) ed Edoardo Faletti (Agriturismo I Videtti – Villongo, BG).

7 studenti

Aleksey Donato (Istituto Galdus di Milano), Andrea Ducoli (Istituto Olivelli-Putelli di Darfo), Linda Pennati (Istituto Mantegna di Brescia), Marius Sauro (Fondazione ISB di Torre Boldone), Noemi Lamera (Istituto Rubini di Romano di Lombardia), Samanta Freti (CFP Zanardelli di Clusane di Iseo), Francesca Zanola (CFP Canossa di Brescia).

illycaffè: al via le degustazioni al buio dei 9 caffè finalisti dell’Ernesto Illy International Coffee Award 2024 a Venezia, 29-30/10

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Il logo di Ernesto Illy International Coffee Award 2024 (immagine concessa)

TRIESTE – illycaffè annuncia l’avvio dei blind tasting per identificare il vincitore del “Coffee Lover’s Choice”, lo speciale riconoscimento che viene assegnato direttamente dai consumatori a uno dei 9 finalisti dell’Ernesto Illy International Coffee Award. Dal 24 al 26 ottobre nel punto vendita illy di San Paolo, il 29 ottobre in quello di Rue Aubert a Parigi e il 29 e 30 ottobre nel caffè illy di Venezia i consumatori potranno degustare in anteprima alla cieca i caffè finalisti provenienti da Brasile, Costa Rica, El Salvador, Etiopia, Guatemala, Honduras, India, Nicaragua e Ruanda.

Le degustazioni dei caffè finalisti dell’Ernesto Illy International Coffee Award 2024

Per far parte della giuria i consumatori dovranno assaggiare, gratuitamente, tre di questi lotti in versione shot e dovranno esprimere la propria preferenza.

L’Ernesto Illy International Coffee Award è il riconoscimento annuale intitolato alla memoria del visionario leader di illycaffè, figlio del fondatore dell’azienda e pioniere della collaborazione virtuosa con i coltivatori, che ad ogni edizione premia coloro che producono i migliori chicchi in modo sostenibile nei paradisi del caffè di tutto il mondo.

Ogni anno il laboratorio di qualità di Trieste individua i 9 paesi che hanno realizzato il miglior caffè della stagione e, per ognuno, seleziona i 3 migliori lotti prodotti in modo sostenibile. Dei 27 raccolti provenienti dai 9 paesi, la giuria di consumatori degusta i 9 che si sono classificati primi in ogni paese, decretando chi sarà il vincitore del premio Coffee Lovers’ Choice 2024.

Il premio verrà poi conferito al coltivatore che lo ha prodotto in occasione della nona edizione dell’Ernesto Illy International Coffee Award, in programma il 12 novembre a New York.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica al mondo. Ogni giorno vengono gustate 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp. Dal 2013 illycaffè è inoltre una delle World Most Ethical Companies.

Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 125 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale. Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 25 paesi del mondo.

Nel 2021 Rhône Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nella crescita internazionale. Nel 2022 illycaffè ha impiegato 1230 persone e ha generato un fatturato consolidato pari a €567,7 milioni. La rete monomarca illy conta 190 punti vendita in 34 Paesi.

Caffè Borbone presenta Miscela Oro in capsula compatibile con macchine a marchio Lavazza A Modo Mio compostabile

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Miscela Oro in capsula compatibile (immagine concessa)

NAPOLI – Caffè Borbone presenta Miscela Oro in capsula Don Carlo compatibile con macchine a marchio Lavazza A Modo Mio smaltibile nell’umido. Realizzate in biopolimero con un top in carta filtro, le capsule hanno ottenuto la certificazione del Consorzio Italiano Compostatori (CIC), che ne attesta la piena compostabilità. I materiali biodegradabili possono essere smaltiti nell’umido trasformandosi in compost per diventare un fertilizzante naturale.

La Miscela Oro in capsula di Caffè Borbone

L’incarto senza alluminio è ancora più sostenibile e può essere riciclato nella raccolta della plastica.

Anche il packaging esterno è realizzato con carta certificata FSC, proveniente da foreste gestite in maniera responsabile.

Nel corso degli anni, Caffè Borbone si è distinta per il suo impegno nell’adozione di pratiche sempre più sostenibili, mirando a ridurre l’impatto ambientale in ogni fase dei processi produttivi e del ciclo di vita dei suoi prodotti. Leader nel compartimento delle cialde in Italia, Caffè Borbone è stata tra le prime a introdurre la cialda compostabile smaltibile nell’umido, facendosi pioniera anche della cialda 100% Amica della Natura, con un incarto riciclabile nella raccolta della carta.

Caffè Borbone si impegna costantemente per diminuire il suo impatto ambientale con l’obiettivo di mantenere la qualità dei suoi prodotti in modo sempre più sostenibile.

“La linea A Modo Mio Compostabile rappresenta un passo significativo nel nostro percorso verso un futuro produttivo più sostenibile. Da sempre ci impegniamo a trasformare gli aspetti dei nostri processi produttivi. L’obiettivo primario è quello di ridurre il loro impatto ambientale e permettere a tutti di gustare un caffè di alta qualità, con la certezza che quella tazzina rispetti e tuteli il nostro Pianeta.” – dichiara Marco Schiavon, amministratore delegato di Caffè Borbone.

Caffè Borbone si dedica a garantire la sostenibilità lungo l’intera filiera, dalla coltivazione del caffè nei paesi di origine con progetti come MWANYI – Women and Youth Project, all’ottimizzazione energetica del proprio stabilimento a Caivano (Napoli), fino al confezionamento e all’impegno in progetti locali per la tutela del territorio. Grazie a questo impegno concreto, Caffè Borbone ha ricevuto quest’anno la Gold Medal nel Sustainability Rating di EcoVadis, un riconoscimento significativo che testimonia le scelte sostenibili dall’azienda.

Le capsule sono già disponibili all’acquisto nei negozi specializzati e online su Amazon e sul sito ufficiale.

La scheda sintetica di Caffè Borbone

Nata a Napoli nel 1999 come piccola torrefazione legata alla tradizione del caffè napoletano, Caffè Borbone è diventata in pochi anni uno dei principali produttori di caffè monoporzionato in cialde e capsule. Rappresenta un caso di crescita esemplare, grazie anche al costante investimento in Ricerca & Sviluppo che ha portato alla realizzazione di prodotti innovativi e di qualità che, gradualmente, hanno conquistato i consumatori sempre più attenti all’ambiente.

È stata, infatti, la prima azienda in Italia a proporre la cialda compostabile che, smaltita nell’umido, può essere utilizzata per la produzione di compost, con involucro riciclabile nella raccolta della carta. Successivamente, ha lanciato la capsula compostabile in biopolimero con il top in carta filtro. Nel 2018, Caffè Borbone entra nel capitale sociale Italmobiliare, una delle principali investment holding italiane, con il 60% delle quote mentre il 40% rimane al fondatore Massimo Renda.

Costadoro Social Coffee Factory ospita il ciclo di appuntamenti Art Site Talk

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Art Site Talk (immagine concessa)

TORINO – Art Site Fest, che da dieci anni mette in dialogo arte, storia e natura entra nel vivo del programma e si pone come riferimento per l’approfondimento di temi legati all’arte, all’ambiente, alla sostenibilità. Una serie di appuntamenti in prestigiose sedi torinesi hanno permesso al pubblico di apprezzare il lavoro di alcune professionalità creative, tra le più interessanti degli ultimi anni, spaziando dalle arti visive, con installazioni site specific, al teatro, al video, alla musica.

Il 24 ottobre Art Site Fest inaugura il primo di ben cinque date di talk che vogliono ripercorrere le tematiche trattate, attraverso l’incontro con i protagonisti dell’edizione 2024. Il ciclo di talk sarà l’occasione di porre agli artisti coinvolti alcune domande essenziali che emergono dal confronto tra l’arte e la contemporaneità più attuale dei nostri giorni.

“Siamo convinti — afferma il curatore e direttore artistico di Art Site Fest, Domenico Maria Papa — che in momenti di passaggio, come quelli che stiamo attraversando, segnati da crisi climatica, urgenze sociali, conflitti, l’arte sia chiamata a disegnare un futuro possibile, più sano, più equo, più giusto.”

Gli incontri, dunque, propongono temi come il riconoscimento dell’altro, il rapporto con la natura e con il vivente, il contributo femminile alla musica. A dare una risposta alle domande poste proveranno artiste provenienti da ambiti disciplinari diversi, con l’obiettivo, anche, di offrire materiali in audio e video in forma di podcast.

Ad ospitare il ciclo di appuntamenti, il Costadoro Social Coffee Factory, che sancisce il primo anno di collaborazione tra le due realtà.

Uno spazio di ben 300 mq nel cuore di Torino, precisamente nell’area esterna del seicentesco Palazzo Bricherasio, che rappresenta il flagship store ufficiale dell’azienda. In perfetta sinergia con i valori conviviali della cultura del caffè il Costadoro Social Coffee Factory sarà pronto per l’occasione ad ospitare curiosi e fedelissimi del festival.

L’intento di Art Site Fest, che ai suoi ospiti offrirà un caffè, è quello di tornare a identificare nel Caffè un luogo di incontro e condivisione culturale, come storicamente accade in molte grandi città non solo europee.

A seguire il calendario degli appuntamenti presso il Costadoro Social Coffee Factory:

Giovedì 24 ottobre, ore 18:30

Bahar Heidarzade e Noy Jessica Laufer

Tornare a dialogare. L’arte come riconoscimento dell’altro?

Le due giovani artiste dialogano sulla possibilità che l’arte offre per trovare un terreno di incontro e di confronto pacifico.

Giovedì 31 ottobre, ore 18:30

Eleni Molos

L’eredità di un maestro. Come si consola l’universo?

Attrice del teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti, Eleni Molos ha curato una mostra e una pubblicazione dedicata al poeta, studioso e artista, in omaggio al suo pensiero e alla sua persona.

Giovedì 7 novembre, ore 18.30

Jolanda Moletta

In un canto. La voce è femminile?

Musicista e cantante, Jolanda Moletta, racconta alcune figure, dalle sciamane a Ildegarda di Bingen, che attraverso la musica e la voce hanno espresso una visione del mondo al femminile, più profonda e antica.

Giovedì 14 novembre, ore 18:30

Elizabeth Aro

Tra nord e sud del mondo. Anche le piante viaggiano?

L’artista argentina è impegnata in un’indagine sui collegamenti sottili e spesso nascosti tra le specie vegetali, originariamente appartenenti a continenti distanti, sulle tracce della Real Expedición Botánica al Nuevo Reino de Granada, del XVIII secolo.

Giovedì 21 novembre, ore 18:30

Alice Zanin

Res Coeli. Che cosa dicono di noi gli Uccelli?

Nelle opere di Alice Zanin, uno zoo di figure stilizzate e leggere, soprattutto uccelli, parla dei desideri e delle speranze dell’uomo, attraverso secoli e culture differenti.

Agli ospiti intervenuti Art Site Fest offrirà un welcome coffe di benvenuto.

Per maggiori informazioni il programma di Art Site Fest – Living Beings è consultabile cliccando qui.

Fipe, nasce il Coordinamento dei ristoranti italiani all’estero: Roberto Costa eletto presidente

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Nasce il Coordinamento dei ristoranti italiani all’estero (immagine concessa)

ROMA – Si è tenuta l’assemblea per la costituzione del Coordinamento dei ristoranti italiani all’estero, un’iniziativa fortemente voluta dalla Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi, per organizzare la rete dei ristoratori italiani in attività in tutto il mondo. Il Coordinamento, che in questa prima fase coinvolge 15 Paesi, dall’Australia agli Stati Uniti, dalla Finlandia all’Oman, ha l’ambizione di rappresentare le migliaia di ristoranti di cucina italiana promuovendone l’autenticità e la qualità e contrastando le troppe imitazioni.

Fipe: la nascita del Coordinamento dei ristoranti italiani all’estero

La ristorazione italiana all’estero non è solo una vetrina della nostra cucina e dei nostri prodotti, ma anche un volano per il turismo perché alimenta la voglia di visitare l’Italia.

L’assemblea ha eletto presidente Roberto Costa, imprenditore di successo nel settore della ristorazione e fondatore della catena Macellaio RC attiva nel Regno Unito.

L’assemblea ha anche eletto il consiglio direttivo del Coordinamento che include rappresentanti di spicco della ristorazione italiana in Brasile, Emirati Arabi, Finlandia, Francia, Germania, Hong Kong, Oman, Regno Unito, Romania, Spagna, Ucraina, USA a dimostrazione della solida presenza della cucina italiana nei mercati internazionali.

“La ristorazione italiana – ha dichiarato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio – è un patrimonio economico e culturale di inestimabile valore, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. La costituzione di questo Coordinamento vuole dare voce agli imprenditori che portano nel mondo il brand Italia e intende essere espressione dell’impegno contro l’italian sounding che, è bene sottolinearlo, riguarda anzitutto l’imitazione della nostra cucina prima ancora che dei nostri prodotti.”

“Il cibo – ha proseguito Stoppani – è uno dei principali ed identitari elementi di comunicazione della cultura e dello stile di vita italiano. I ristoranti italiani all’estero sono non solo terminali di sbocco delle nostre produzioni, ma vere e proprie agenzie culturali che promuovono l’immagine dell’Italia nel mondo. Questa iniziativa è in piena sintonia con il progetto di riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’umanità tutelato dall’UNESCO.”.

Roberto Costa, neo-presidente del coordinamento, ha dichiarato: “Sono onorato di poter guidare questo straordinario gruppo e far parte di questo progetto. La ristorazione italiana all’estero è molto più di un’attività commerciale, è uno strumento di gastrodiplomazia, capace di promuovere l’immagine dell’Italia e del nostro saper fare nel mondo. Continueremo a lavorare per sostenere e valorizzare i nostri ristoratori all’estero, proteggendo al contempo la nostra cultura gastronomica dalle imitazioni.”

La costituzione del Coordinamento rappresenta un passo fondamentale nella strategia di promozione e tutela della cucina italiana, che continua a essere riconosciuta nel mondo come sinonimo di qualità e tradizione, nonché straordinario brand del made in Italy.

Colombia: il fallimento della pace tra governo e dissidenti aumenta la deforestazione

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La bandiera della Colombia

Il tasso di deforestazione in Amazzonia è aumentato drasticamente dopo il fallimento dei dialoghi di pace tra il governo della Colombia e i dissidenti delle estinte Farc. Tra gennaio 2016 e settembre 2024, la nazione ha tra l’altro registrato almeno 248 omicidi di difensori ambientali, secondo l’ufficio dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo dell’Ansa.

La deforestazione in Colombia

MILANO – Il fallimento dei dialoghi di pace tra il governo colombiano e i dissidenti delle estinte Farc ha fatto aumentare drammaticamente il tasso di deforestazione in Amazzonia: lo sottolinea in un rapporto l’ong International crisis group (Icg).

L’incremento coincide anche con le “lotte intestine” dentro lo Stato maggiore centrale (Emc), un gruppo guerrigliero che si è diviso in aprile, durante i negoziati con l’esecutivo di Gustavo Petro, elevando la pressione sullo Stato con un’ondata di violenza.

Tra gennaio 2016 e settembre 2024, la nazione ha tra l’altro registrato almeno 248 omicidi di difensori ambientali, secondo l’ufficio dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani.
“La deforestazione genera entrate per l’Emc” attraverso l’allevamento di bestiame, la narco coltura e l’estrazione mineraria illegale, osserva l’ong.

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Aperta Triestespresso Expo: il presidente Paoletti vede il Far East, ma sulla bocca di tutti c’è l’Eudr, al centro dei confronti

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Triestespresso
Il taglio del nostro che ha dato il via ufficiale alla XI edizione di Triestespresso Expo (foto fornita)

TRIESTE – Taglio del nastro, giovedì 24 ottobre, per l’undicesima edizione di Triestespresso Expo, l’unica fiera mondiale dedicata all’espresso, in programma fino al 26 ottobre al Generali Convention Center all’interno del Porto Vecchio – Porto Vivo di Trieste. Tre giorni di evento, a cadenza biennale, dove il mondo del caffè a livello internazionale dialoga su novità e prospettive per il futuro.

Con 48 Paesi presenti, l’expo quest’anno rappresenta ancora di più un punto di riferimento per la filiera del settore. Organizzato dalla Camera di commercio Venezia Giulia attraverso la sua società in house Aries Scarl, è realizzato in collaborazione con l’Associazione Caffè Trieste e con la co-organizzazione e il contributo del Comune di Trieste.

Un appuntamento che potrebbe espandersi, in futuro, in una dimensione nuova

Parlando a margine dell’evento presidente della Cciaa Vg Antonio Paoletti ha infatti dichiarato all’Ansa che “Triestespresso Expo sta pensando di realizzare un’edizione speciale dell’evento, itinerante, nel cuore dei nuovi mercati dei Far East, da organizzare nell’anno in cui la fiera dell’espresso non si svolge”. Un’idea prospettata dallo stesso Paoletti anche nel corso del convegno inaugurale.

Il Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha inviato un messaggio in occasione dell’apertura nel quale ha anche rilevato quanto “eventi internazionali come Triestespresso Expo sono essenziali per costruire rapporti commerciali e confrontarsi sui cambiamenti che interessando il settore, dalla materia prima fino alla sperimentazione di nuove tecniche e soluzioni innovative, soprattutto alla luce delle sfide che tutto il comparto agroalimentare è chiamato ad affrontare.

Il caffè, per noi, non è solo un prodotto: è simbolo che unisce l’Italia dal Nord al Sud, raccontando la storia delle nostre Regioni, delle nostre comunità e della nostra cultura”.

Il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, ha spiegato che “Triestespresso Expo è una scommessa della Camera di commercio Venezia Giulia e degli imprenditori del caffè che ripropongono un appuntamento ricco di opportunità e novità.

L’internazionalità si conferma uno dei punti forti della manifestazione

Tra i Paesi presenti Corea del Sud, India, Uganda, Arabia Saudita, Etiopia, Burundi, Lettonia, Cina, Ruanda, Serbia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia, Romania, Germania, Austria, Croazia, Albania e molti altri. Inoltre, abbiamo portato per la prima volta buyers dei vari Paesi del mondo per incontri b2b con gli espositori, che rappresentano grande valore aggiunto. Sarà quindi un’edizione innovativa, importante e con un indotto significativo per la città”.

L’assessore alla Sicurezza della Regione Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, ha sottolineato che “Triestespresso Expo è un evento importantissimo per Trieste e il Friuli Venezia Giulia. Questa città da secoli respira l’aroma del caffè grazie ai suoi rinomati locali storici, le tante industrie del settore presenti e i palazzi del centro che, come la sede della Regione, hanno ospitato rinomate compagnie di navigazione che sono state protagoniste dello straordinario sviluppo economico ed emporiale del capoluogo regionale”. Il sindaco, Roberto Dipiazza, ha evidenziato che “la città corre, appuntamenti internazionali come questo contribuiscono a dare ancora più visibilità a Trieste”.

Per Arianna Mingardi, presidente dell’Associazione Caffè Trieste, la fiera “rappresenta un’opportunità eccezionale di dialogo, incontro e confronto”, mentre Omar Zidarich, presidente del Gruppo Italiano Torrefattori Caffè, ha aggiunto che “l’expo oramai non è solo un’esposizione, ma è anche un appuntamento legato alla formazione e all’approfondimento di diverse tematiche e questo è, sicuramente, un risultato importante”. Zidarich ha anche aggiunto un dato importante a livello nazionale, che indica la rilevanza del caffè nel Paese “in Italia – ha detto – ogni giorno vengono consumate 95 milioni di tazzine di espresso”.

La giornata inaugurale di Triestespresso Expo è iniziata con il convegno dedicato al tema normativo dell’European Deforestation-free products Regulation (Eudr), il regolamento dell’Unione Europea (Ue) contro la deforestazione che potrebbe entrare in vigore a breve

Tra i relatori che hanno effettuato un focus dettagliato sull’argomento Massimiliano Fabian, vicepresidente della Federazione Europa del Caffè (Ecf).

“L’implementazione della regolamentazione sulla deforestazione è un argomento sicuramente condiviso come obiettivo da tutto il settore del caffè – ha sottolineato – ma è complicata nelle sue modalità e nelle sue tempistiche, anche da parte delle autorità competenti. Tanto che c’è stata la proposta di rinviarla di 12 mesi, cosa che è probabile vada in porto. Le grosse sfide che ci troviamo davanti sono di tipo pratico: riuscire a tracciare una filiera così complessa e lunga come quella del caffè non è facile.

Non è una sfida semplice – prosegue – e coinvolge tutti i Paesi produttori, Paesi dove la materia prima è molto importante per la vita di tanta gente. E se il regolamento non viene implementato in modo corretto, si rischia di creare problemi importanti a queste persone dal punto di vista sia sociale che economico”.

Uno curioso paradosso è emerso nel corso dell’intervento di Fabian: dal Regolamento sono escluse le importazioni di caffè solubile, ma non le importazioni di verde utilizzato dai solubilizzatori europei. Ne parliamo nell’approfondimento dedicato al convegno

La prima giornata è continuata con due workshop: “Presentazione della nuova metodologia C.V.A. di valutazione sensoriale della S.C.A.” a cura di Alberto Polojac – Coordinatore nazionale S.C.A. Italy, e con “Percorso sensoriale e degustativo diviso in tre giornate. Flavours in a cup + glass” a cura di Edy Bieker, esperto conoscitore e assaggiatore del mondo del caffè, e Arianna Mingardi, Amministratore di Amigos Caffè e Presidente Associazione Caffè Trieste.

Spazio poi all’esibizione “IBRIK, l’estrazione del caffè alla turca” a cura di Moritz Hofer, trainer S.C.A., finalista competizioni nazionali IBRIK 2024.

In collaborazione con illycaffè si è svolto poi l’appuntamento con Training Pills “L’importanza di creare nuove ricette”, intervista a Elisa Caria, Senior Training Specialist dell’Università del caffè di illycaffè, sull’importanza di creare nuove ricette a base di caffè per rivitalizzare il dialogo con i consumatori. E Training Pills, sempre con illycaffè, “Le ricette vincenti per il business”, intervista a Elisa Caria, Senior Training Specialist dell’Università del caffè di illycaffè, sull’effetto delle preparazioni speciali sullo scontrino medio.

L’epilogo di Triestespresso Expo con un’altra esibizione: una sessione di cupping con otto caffè provenienti dalle piantagioni del Ruanda, con l’esperto Andrej Godina

L’evento si inserisce nel progetto ICU RUANDA AID 012590/04/9 di collaborazione sottoscritto tra l’Associazione Caffè Trieste e l’ICU – Istituto per la Cooperazione Universitaria per far conoscere il caffè prodotto nello Stato africano ed è rivolto a torrefattori e importatori.

Sul palco si parla di Eudr: ecco perché continua a preoccupare gli operatori, ma il solubile è già esentato

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Un momento del convegno

TRIESTE – Uno spettro si aggira per l’Europa dei 27: quello dell’Eudr, che la quasi certa proroga di un anno rinvia, ma non scaccia. Perché i nodi, prima o poi, verranno comunque al pettine. E gli adempimenti, anche con 12 mesi di tempo in più, sono comunque pesanti e onerosi. E il quadro normativo appare tuttora, in varie parti, indeterminato e fumoso, anche per le autorità di controllo.

Il Regolamento Europeo Anti-Deforestazione – l’ormai “famigerato” Eudr – è stato inevitabilmente il tema del convegno inaugurale di Triestespresso Expo, che si è svolto ieri, giovedì 24 ottobre, nella Sala Illy Hall del Generali Convention Center.

Dopo il saluto delle autorità e la lettura del messaggio inviato dal ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, si è entrati nel vivo delle trattazioni, con il lungo e dettagliato intervento del Vice Presidente della Federazione Europea del Caffè (Ecf), Massimiliano Fabian.

La normativa principale di riferimento è il regolamento del 31/5/2023, che riguarda varie materie prime aventi impatto sulla deforestazione.

Dal momento che il caffè non viene prodotto sul suolo dell’UE, noi europei dipendiamo completamente per le forniture dai paesi produttori e ciò ci impone di coordinarci in maniera stretta con questi ultimi.

Il regolamento riguarda tutto il caffè, ma per errore ne è rimasto escluso il caffè solubile

Quindi, il solubile prodotto in un paese terzo proveniente da aree deforestate potrà, anche quando la norma andrà a regime, essere venduto nell’UE. Mentre un solubilizzatore con sede in UE sarà soggetto al regolamento per il caffè verde che importa.

Una discrasia stridente, per ovviare alla quale non si è ancora adottato alcun emendamento.

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