giovedì 27 Novembre 2025
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Dersut Caffè presenta il Bilancio di Sostenibilità 2024: un impegno che continua, per scelta e non per obbligo

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CONEGLIANO (TREVISO) – Dersut Caffè presenta il Bilancio di Sostenibilità 2024, confermando anche quest’anno il proprio impegno verso una crescita responsabile e trasparente.
Sostenibilità per Dersut significa agire ogni giorno con rispetto per le persone, e per il territorio.

Il Bilancio di Sostenibilità 2024 raccoglie risultati, progetti e obiettivi che riflettono la visione di Dersut Caffè: un modello d’impresa che coniuga qualità, innovazione e responsabilità sociale.

Tra i temi centrali del documento:

  • la riduzione dell’impatto ambientale lungo la filiera produttiva;
  • il legame con il territorio e le iniziative di valore culturale e sociale

Con la pubblicazione di questo nuovo Bilancio, Dersut Caffè, rinnova la volontà di crescere in modo sostenibile continuando a costruire valore nel tempo per l’azienda, per la comunità e per l’ambiente.

Il documento completo è disponibile sul sito ufficiale www.dersut.it nella sezione Sostenibilità.

Caffè Vergnano apre la prima accademia in Svizzera con EHL – hospitality e business education group

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L'Accademia di Caffè Vergnano (immagine concessa)

SANTENA (Torino) – Si rafforza la collaborazione tra Caffè Vergnano, azienda italiana specializzata nella produzione di caffè, ed EHL – hospitality e business education group, una delle più prestigiose scuole di formazione al mondo per i futuri professionisti dell’industria alberghiera, gastronomica e del catering, con sede in Svizzera.

La partnership, avviata nel 2024, segna ora una nuova fondamentale tappa con il taglio del nastro della prima Accademia Vergnano nel Paese elvetico, recentemente inaugurata all’interno del campus di Losanna.

Un vero e proprio centro di eccellenza dedicato al caffè e all’ospitalità, il primo nel suo genere al di fuori dell’Italia, che unisce la competenza accademica di EHL al know how di Caffè Vergnano. La nuova sede è la prima ad essere ospitata all’interno di un’università, riprendendo il format e la filosofia della storica Accademia di Chieri, punto di riferimento per la diffusione dell’autentica cultura dell’espresso italiano.

“Sono davvero orgogliosa di questo traguardo. Oggi l’Accademia Vergnano all’interno di EHL diventa finalmente realtà e segna una nuova tappa importante nel nostro percorso di crescita” ha sottolineato Carolina Vergnano, ceo di Caffè Vergnano. Non solo un luogo dove bere un caffè, ma una casa per le idee, la formazione e le connessioni, dove i nostri oltre 140 anni di storia continueranno a ispirare innovazione e a formare i professionisti dell’ospitalità. Lo spirito dell’Accademia di Chieri si trasferisce ora in nuovo Paese, con l’obiettivo di contribuire a far crescere una nuova generazione di professionisti pronta a coniugare tradizione e innovazione.”

L’Accademia, nata dalla collaborazione con Coca-Cola HBC, partner di Caffè Vergnano per la distribuzione internazionale, è concepita come uno spazio multifunzionale, che unisce caffetteria, centro di formazione e boutique, diventando un punto di incontro tra studenti, professionisti ed esperti del settore.

I programmi formativi coprono l’intera filiera del caffè, dall’origine e la tostatura all’analisi sensoriale e all’estrazione, con un approccio capace di integrare teoria e pratica, qualità e sostenibilità.

Markus Venzin, ceo di EHL, dichiara: “Accademia Vergnano arricchisce la nostra offerta formativa nel campo del caffè. Unisce solide basi scientifiche e applicazione pratica, riflettendo il nostro impegno nel preparare gli studenti ai ruoli di leadership del futuro attraverso esperienze dirette nel settore. Il caffè è un simbolo di ospitalità ed eccellenza ed è quindi parte centrale del nostro curriculum.”

Alain Mettler, coffee business manager di Coca-Cola HBC Svizzera ed ex studente EHL, aggiunge: “L’Accademia crea uno spazio in cui l’expertise è al centro. Ci permette di contribuire alla professionalizzazione del mercato del caffè e di favorire lo scambio tra formazione e pratica. Per i nostri clienti rappresenta una nuova dimensione di qualità e coerenza.”

In Svizzera il consumo medio di caffè supera gli otto chilogrammi pro capite all’anno, pari a circa tre tazze al giorno, uno dei livelli più alti al mondo. Un dato che conferma il ruolo centrale del caffè nella cultura e nell’industria dell’ospitalità del Paese, rendendo l’apertura dell’Accademia Vergnano un passo naturale e strategico.

Con questa iniziativa, EHL, Caffè Vergnano e Coca-Cola HBC Svizzera fissano insieme nuovi standard di qualità e formazione per la prossima generazione di professionisti dell’ospitalità. L’Accademia Vergnano diventa così una piattaforma internazionale che unisce conoscenza, pratica e passione per il caffè, contribuendo a plasmare la cultura dell’espresso in Svizzera e nel mondo.

La scheda sintetica di Caffè Vergnano

Caffè Vergnano è tra le più antiche torrefazioni italiane a livello nazionale. Fondata nel 1882, e ancora oggi guidata dalla famiglia, da oltre 140 anni racconta il rito dell’autentico espresso italiano portando in una tazzina profumi e aromi di tutto il mondo. Il segreto delle sue miscele risiede nella selezione accurata delle origini, una tostatura lenta e tradizionale che valorizza ogni singola materia prima, e la creazione di ricette esclusive che ne esaltano il gusto unico.

I prodotti Caffè Vergnano sono disponibili nella grande distribuzione, nei migliori bar e negli oltre 180 Caffè Vergnano 1882, la catena di caffetterie all’italiana presente in tutto il mondo. Presente in 85 Paesi, Caffè Vergnano ha rafforzato la propria crescita internazionale grazie all’accordo con Coca-Cola HBC per la distribuzione in 27 Paesi dei propri prodotti nei canali fuori casa e retail.

Caffè Vergnano è il caffè ufficiale di Milano Cortina 2026, grazie all’accordo di distribuzione con Coca-Cola HBC e al supporto di Coca-Cola ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026. Questa presenza si lega indissolubilmente ai valori olimpici di impegno, onestà e passione, che Caffè Vergnano incarna da sempre nella sua storia e nel suo profondo legame con il territorio italiano.

Dal 2018, l’azienda ha affiancato alla cultura del caffè quella per l’impegno sociale: “Women in Coffee” è il progetto dedicato al sostegno di comunità di donne coltivatrici, oggi ampliato a iniziative di inclusione ed empowerment femminile.

La scheda sintetica di Coca-Cola HBC Svizzera SA

Coca-Cola HBC Svizzera SA è la produttrice leader di bevande in Svizzera. Dal 1936 Coca-Cola produce a livello locale per le consumatrici e i consumatori svizzeri e mette a disposizione un portafoglio 24/7.

La scheda di EHL

EHL – nata come École hôtelière de Lausanne – è un gruppo educativo specializzato in hospitality e business, riconosciuto a livello mondiale come punto di riferimento nella formazione in hospitality management. L’istituzione riunisce una vivace comunità di 4.000 studenti provenienti da oltre 120 nazionalità, distribuiti su tre campus in Svizzera e Singapore.

All’EHL educhiamo cuore, mani e mente – formando leader sicuri, versatili e resilienti, pronti a distinguersi nell’hospitality e in tutti i settori basati sull’esperienza.

CioccolaTò: torna la manifestazione a Torino, 13-17/02

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CioccolaTò (immagine concessa)

TORINO – Sono aperte, ancora per qualche giorno, le adesioni per gli espositori all’edizione 2026 di CioccolaTò: la manifestazione, dedicata alla valorizzazione della produzione artigianale di cioccolato, è in programma da venerdì 13 a martedì 17 febbraio 2026 per il secondo anno consecutivo in Piazza Vittorio Veneto a Torino.

Dopo il successo della passata edizione, chiusa con oltre 100mila passaggi in 4 giorni e la presenza di 70 stand e circa 50 produttori, nel 2026 CioccolaTò prolunga la durata di un giorno, abbracciando sia la ricorrenza di San Valentino che l’intero Carnevale, compreso il Martedì Grasso.

Confermata la location, Piazza Vittorio Veneto, e la scelta di puntare all’eccellenza ospitando esclusivamente chi produce cioccolato o specialità ad esso collegate: spazio quindi ai cioccolatieri, ma anche a pasticceri, gelatai, panettieri, liquorifici, purché produttori e testimoni di artigianalità e qualità. Tra questi, attesi nuovamente i Maestri del Gusto di Torino e provincia, ma anche produttori piemontesi, nazionali e internazionali.

Le adesioni sono aperte registrandosi entro sabato 15 novembre, ore 12:00, a questo link: diventa espositore CioccolaTò.

Oltre all’esposizione in piazza, confermato anche il sempre più ricco programma culturale e artistico ospitato in diverse sedi storiche e museali in città.

CioccolaTò 2026 si propone, infatti, come un racconto corale capace di intrecciare gusto, cultura e pensiero in un’unica esperienza. Il cioccolato è il filo conduttore per leggere il mondo contemporaneo: simbolo del desiderio e del consumo, ma anche materia viva in continua trasformazione, frutto di ricerca, innovazione e saperi antichi. Attraverso degustazioni, incontri e laboratori, si affronterà il rapporto tra cibo e società, tra emozione e conoscenza.

L’amore e le sue metamorfosi saranno tra i temi centrali, affrontati come sentimento, linguaggio e forma di libertà. CioccolaTò 2026 esplorerà anche il cinema, la letteratura, la musica e le altre forme di creatività in grado di raccontare il mondo attraverso il cioccolato, mentre laboratori di arte e gioco per grandi e piccoli trasformeranno il cacao in materia espressiva, da interpretare e condividere.

La manifestazione sarà, infine, uno spazio aperto e partecipato, dove la città di Torino e l’arte cioccolatiera dialogheranno per restituire al pubblico l’essenza più autentica del “cibo degli dèi”: un invito a riflettere, gustare e immaginare il futuro. A Torino, il cioccolato ci ha preso gusto!

Tutte le info sul programma di CioccolaTò 2026 saranno presto disponibili su www.cioccola.to.it.

CioccolaTò 2026 è un progetto promosso e sostenuto da Camera di commercio di Torino e Città di Torino con il supporto di Regione Piemonte, organizzato da Turismo Torino e Provincia, con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

Fipe e Progetto Itaca per il percorso formativo “La mente e il cuore con il cibo”

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Il nuovo progetto (immagine concessa)

ROMA – Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, rinnova e rafforza il proprio impegno sui temi sociali avviando, insieme a Progetto ItacaFondazione che promuove programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della salute mentale e alle loro famiglie – una nuova iniziativa che unisce inclusione sociale, formazione professionale e cultura dell’accoglienza.

Nasce così il percorso “La mente e il cuore con il cibo”, un progetto che coniuga la crescita personale con l’apprendimento di competenze tecniche, offrendo ai partecipanti la possibilità di sperimentare come il cibo possa diventare strumento di relazione, di riscatto e di consapevolezza.

Curato dal docente e “cronista del cibo” Matteo Scibilia, il corso prenderà avvio il 18 novembre 2025 presso la sede di Progetto Itaca Milano e accompagnerà i partecipanti in un cammino che intreccia teoria e pratica, professionalità e sensibilità.

Il piano didattico affronta tutti gli aspetti legati alla sala e alla cucina: dal marketing dell’ospitalità alla mise en place, dall’accoglienza dell’ospite alla gestione della comanda, fino al servizio e alla cultura del gusto e della sicurezza alimentare.

Ma soprattutto mette al centro la dimensione umana e relazionale della ristorazione, intesa come spazio di incontro, dialogo e inclusione. Il percorso si concluderà a dicembre con un pranzo simulato, durante il quale gli allievi potranno mettere in pratica le competenze acquisite e ricevere un attestato rilasciato da Fipe.

“Con questa iniziativa – dichiara Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe – vogliamo ribadire che la ristorazione non è soltanto tecnica o economia, ma è anche relazione, accoglienza, attenzione e condivisione. Il cibo è uno straordinario veicolo di inclusione e di coesione sociale, e il nostro impegno, insieme a Progetto Itaca, è quello di offrire percorsi che valorizzino le persone e le aiutino a sviluppare fiducia e competenze. È un modo concreto per unire formazione e responsabilità sociale, due dimensioni che oggi devono camminare insieme per costruire un futuro più sostenibile e umano”.

Fipe da anni porta avanti progetti sociali e formativi che mettono al centro le persone, nella convinzione che il mondo della ristorazione non possa limitarsi a essere un settore produttivo, ma debba diventare un attore attivo di inclusione e di sensibilizzazione sociale. Iniziative come questa rappresentano un segnale tangibile di come il settore possa contribuire a rafforzare coesione sociale, combattere pregiudizi e offrire nuove opportunità di crescita e inserimento lavorativo anche a persone in difficoltà.

Da oltre venticinque anni, Fondazione Progetto Itaca lavora per la tutela della salute mentale, con azioni di prevenzione, formazione e sensibilizzazione rivolte sia alla comunità sia alle persone direttamente coinvolte.

La collaborazione con Fipe rappresenta una sinergia virtuosa: unire la forza della ristorazione, fatta di relazioni, passione e cultura, con l’impegno di Itaca nel contrasto allo stigma e nella promozione del benessere psicosociale.

“La mente e il cuore con il cibo non rappresenta solo un’iniziativa di formazione, ma un progetto pensato per offrire nuove possibilità di crescita, inserimento lavorativo e soprattutto, inclusione, così da rafforzare la coesione sociale e combattere i pregiudizi che troppo spesso sono associati alla salute mentale. – dichiara Alessandro Dubini, presidente di Progetto Itaca Milano – La collaborazione con FIPE-Confcommercio è un esempio virtuoso di come realtà diverse possano unire competenze e sensibilità per generare un cambiamento positivo e concreto che nasce dalla valorizzazione delle persone, andando oltre le barriere e aprendo la strada a una società più accogliente e solidale, tracciando la rotta per un futuro in cui nessuno resti più indietro”.

“La mente e il cuore con il cibo” non è soltanto un corso di formazione: è un messaggio chiaro, un invito a guardare alla ristorazione come a un luogo dove il sapere tecnico si intreccia con i valori dell’accoglienza e della solidarietà. Un progetto che testimonia come la formazione, quando incontra la responsabilità sociale, possa diventare strumento di inclusione e di prospettive.

Il Caffè Classificazione, assaggio, tostatura: la quarta edizione del volume enciclopedico dell’ARC insieme alla Scolari Engineering

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Le copertine delle due edizioni, in italiano e in inglese

MILANO – E’ giunto alla sua quarta edizione il volume “Il Caffè. Classificazione, assaggio, tostatura”, un segnale che l’aggiornamento continuo non sfugge all’attenzione di due imprese guida del settore come Aziende Riunite Caffè (ARC) e Scolari Engineering che sono dietro questo enciclopedico progetto curato da Valentina Barbieri.

Un compendio di informazioni dettagliate su ogni passaggio della filiera a partire naturalmente dalle origini, con un’analisi approfondita della materia prima tra varietà, tipi di processi post-raccolta (compresa la fermentazione in tutte le sue varianti, cosa piuttosto inedita insieme al caffè infuso e aromatizzato, anch’essi contemplati nella lista), grandezza del chicco, classificazione e analisi del colore.

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Il logo di Aziende Riunite Caffè

Un testo che si rivolge a chi già ha delle conoscenze e vuole però andare più a fondo, e allo stesso tempo per coloro che devono partire da zero.

ARC e Scolari uniscono le forze per fare luce lungo la supply chain

Interessante il calendario della raccolta che mappa i periodi propizi per ciascuna zona produttiva sia per Arabica che per Robusta e la parentesi aperta sul fenomeno che fa tremare tutti gli addetti ai lavori, ovvero, El Nino e La Nina.

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Scolari engineering Logo

Un’attenzione maniacale poi è la panoramica di Paese in Paese delle caratteristiche dei caffè coltivati in ogni parte del mondo, non soltanto indagando i più importanti in termini numerici (Brasile e Vietnam) ma dedicando lo stesso impegno a quelli minori.

Altrettanta importanza viene data alla parte dell’assaggio, in cui viene spiegato tutto l’iter di calibrazione e test per garantire una valutazione attraverso la degustazione il più equilibrata possibile: il linguaggio, la ruota dei flavour, le schede di assaggio e i vari modi di farlo (non solo in espresso ma anche alla brasiliana) sono tutti descritti minuziosamente, con tanto di schede esemplificative.

Capitolo tostatura

Naturalmente una parte preponderante del volume, non a caso nato in collaborazione con Scolari Engeneering, che ne mappa le evoluzioni come processo di cottura (da tenere d’occhio i parametri fondamentali come la temperatura dei chicchi all’interno del tamburo, la temperatura dell’aria introdotta, la % Volume d’aria immessa) attraverso lo sviluppo tecnico delle attrezzature.

Dal sistema per conduzione a quello per convezione, da quello a tamburo con ciclo aperto classico a quello con ricircolo dell’aria, niente sfugge alla rassegna, neppure le tostatrici a letto fluido o turbo/veloci, ideali per chi deve gestire rapidamente volumi molto grossi di caffè.

In questa trasformazione di cottura, viene inclusa anche la fase delicata (anche sottovalutata a volte) del raffreddamento, essenziale da saper gestire con le giuste tempistiche e modalità, per chiudere un ciclo con successo.

Piccola proiezione nel futuro

La sostenibilità arriva con il pre-riscaldatore GBPH, metodo attraverso cui si riesce a sfruttare il calore proveniente dal camino di scarico per riscaldare i chicchi di verde fino ai 90 gradi prima che entrino nel tamburo di tostatura (con un risparmio energetico di circa il 20-25% per ogni lotto e un aumento della produttività di circa il 20%).

In questi anni l’intelligenza artificiale sta aiutando a ottimizzare questo processo, sia agendo in tempo reale, che attraverso la raccolta e l’analisi dei dati storici, la profilazione predittiva e il rilevamento della variabilità del verde.

E dopo questa immersione, il volume di ARC conclude con diverse chicche

Da alcune dritte (si fa per dire, sono dei veri e propri insegnamenti da maestri) per descrivere e ottenere un’estrazione ideale per l’espresso, con una profonda padronanza della miscelazione, all’excursus doveroso quando si parla della Patria dell’espresso su i produttori di macchine che ne hanno plasmato la storia.

Ma le vere perle arrivano proprio a chiusura del testo, con delle digressioni particolarmente gustose per gli addetti ai lavori già dentro la materia: si parla di assicurazione del caffè verde e si possono consultare pagine di schede su statistiche piuttosto aggiornate.

Il Caffè. Classificazione, assaggio, tostatura, 379 pagine da leggere, studiare, memorizzare e consultare anche in più riletture.

Il libro “Il Caffè. Classificazione, assaggio, tostatura”, in quarta edizione aggiornata, è disponibile e acquistabile in versione italiana e inglese nella sede di Aziende Riunite Caffè, via Ippolito Rosellini, 2 Milano. Per info: aziende@riunitecaffe.com, www.riunitecaffe.com, tel. +39 02693021

Starbucks e Boyu annunciano una joint venture: la società di private equity cinese deterrà il 60% delle quote retail della catena in Cina

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Il logo di Starbucks

SEATTLE, WA, USA — Starbucks Coffee Company ha annunciato il 3 novembre 2025 la stipula dell’accordo per costituire una joint venture insieme a Boyu Capital, una delle principali società di investimento, per la gestione delle attività retail di Starbucks in Cina (secondo mercato dopo gli Stati Uniti per la catena, con circa ottomila punti vendita).

Questa partnership segna una tappa fondamentale nella trasformazione già in atto di Starbucks e sottolinea il suo impegno per stimolare ulteriormente la crescita a lungo termine in Cina, uno dei mercati più importanti e in più rapida espansione a livello globale per la catena di caffetterie.

In base all’accordo, Boyu e Starbucks gestiranno una joint venture

In cui Boyu deterrà fino al 60% delle quote delle attività di vendita al dettaglio di Starbucks in Cina. Starbucks manterrà il 40% delle quote della joint venture e continuerà a possedere e concedere in licenza il marchio Starbucks e la proprietà intellettuale alla nuova entità.

Boyu acquisirà le sue quote sulla base di un valore aziendale senza contanti e senza debiti di circa 4 miliardi di dollari.

Starbucks prevede che il valore totale delle sue attività di vendita al dettaglio in Cina supererà i 13 miliardi di dollari, composto da tre fonti: i proventi della vendita della partecipazione di controllo nella joint venture a Boyu, il valore della partecipazione mantenuta da Starbucks nella joint venture e quello attuale netto dei diritti di licenza pagabili a Starbucks nel prossimo decennio e oltre.

La partnership tra Starbucks e Boyu segna un nuovo capitolo nel percorso ventiseienne di Starbucks in Cina

Combinando il marchio Starbucks riconosciuto a livello globale, la competenza nel settore del caffè e la cultura incentrata sui partner (dipendenti) con la profonda conoscenza dei consumatori cinesi da parte di Boyu.

Insieme, nell’ambito di questa nuova joint venture, le due società miglioreranno l’esperienza dei clienti Starbucks, accelerando l’innovazione nelle bevande e nelle piattaforme digitali, espandendosi in nuove città e regioni e approfondendo i legami con i clienti attraverso una significativa rilevanza locale.

L’azienda continuerà ad avere sede a Shanghai e possiederà e gestirà gli 8.000 caffè Starbucks presenti oggi sul mercato, con l’obiettivo comune di arrivare a 20.000 punti vendita nel corso del tempo.

“La profonda conoscenza e competenza locale di Boyu contribuirà a velocizzare la nostra crescita in Cina, soprattutto con l’espansione in città più piccole e nuove regioni. Abbiamo trovato un partner che condivide il nostro impegno per un’esperienza eccellente e un servizio clienti di livello mondiale.

Insieme scriveremo il prossimo capitolo della storia di Starbucks in Cina”, ha dichiarato Brian Niccol, presidente e amministratore delegato di Starbucks Coffee Company.

Negli ultimi 26 anni Starbucks ha costruito un marchio iconico e un legame profondo con i consumatori cinesi. Questa partnership riflette la nostra comune convinzione nella forza duratura di quel marchio e nell’opportunità di portare ancora più innovazione e rilevanza locale ai clienti in tutta la Cina.

Insieme, miriamo a combinare la leadership globale di Starbucks nel settore del caffè con la profonda conoscenza del mercato e l’esperienza di Boyu per accelerare la crescita e creare esperienze eccezionali per milioni di clienti”, ha affermato Alex Wong, partner di Boyu Capital.

“Sulla scia del nostro slancio commerciale positivo, la nostra partnership con Boyu consentirà a Starbucks China di sfruttare appieno le vaste opportunità di mercato. Insieme, offriremo esperienze di caffè eccezionali a un numero di consumatori cinesi mai visto prima, creeremo maggiori opportunità di carriera per i nostri partner con grembiule verde e guideremo il futuro dell’industria cinese del caffè speciale.

Questa collaborazione è un forte impegno per il nostro prossimo capitolo di crescita”, ha affermato Molly Liu, vicepresidente esecutivo e amministratore delegato di Starbucks China.

Da oltre 26 anni, Starbucks cresce insieme alla Cina e ai suoi quartieri. La partnership tra Starbucks e Boyu rappresenta il prossimo passo in questo percorso, guidato dalla convinzione condivisa che sviluppo e fine ultimo, procedano insieme.

Prevediamo di finalizzare la joint venture nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2026, dopo aver ottenuto le necessarie approvazioni normative.

Ecco perché il modello Starbucks, a un certo punto, è andato in crisi in terra cinese

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La Starbucks Roastery di Shanghai (crediti: Joshua Trujillo, Starbucks)

MILANO – Starbucks era da tempo alla ricerca di un compagno di cordata per il proprio business cinese. Già l’anno scorso, l’allora ceo Laxman Narasimhan aveva dichiarato che la società stava cercando un partner strategico, per rimanere competitiva nella seconda economia mondiale. Dopo un processo di selezione durato quasi un anno e mezzo, la scelta è ricaduta su Boyu Capital, una private equity firm, che ha tra i suoi cofondatori il nipote dell’ex presidente cinese Jiang Zemin, con uffici in Singapore, Shanghai, Hong Kong e Pechino.

A oltre un quarto di secolo dall’apertura del suo primo locale nel paese del dragone – inaugurato a Pechino, nel lontano 1999 – Starbucks passa dunque la mano, anche se non del tutto (manterrà una quota del 40% nel business cinese).

E getta la spugna chiamando in soccorso un socio locale, per meglio districarsi in un mercato ricchissimo e in espansione, ma eccezionalmente complesso.

C’è chi parla di una sconfitta: alcuni analisti sono particolarmente severi

Secondo Douglas A. McIntyre, Starbucks ha impiegato 26 anni per giungere alla conclusione di non essere in grado di gestire una catena di caffetterie in Cina.

Lo stesso McIntyre si dimostra perplesso sui termini finanziari dell’operazione e sulla somma che sarà pagata da Boyu, considerando che la Cina è il secondo mercato mondiale di Starbucks e conta per l’8% dei suoi ricavi.

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World Barista Championship: i campioni di tutti i settori dell’ospitalità, a HostMilano

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Le competizioni di HostMilano (immagine concessa)

MILANO – Dal World Barista Championship al Panettone World Championship, passando per le competizioni firmate AICAF-ALTOGA e il Campionato europeo della pizza, HostMilano 2025 ha trasformato l’eccellenza artigianale e la maestria tecnica in un grande spettacolo internazionale dell’ospitalità.

Talento in tutte le sue forme. Questo il mood che ha permeato le competizioni andate in scena a HostMilano 2025, tra aromi di caffè, impasti sapientemente lievitati e creazioni che hanno unito creatività e tecnologia.

I padiglioni di Fiera Milano hanno accolto le finali più attese del panorama internazionale, dove i migliori professionisti si sono sfidati a colpi di tecnica e passione.

A cominciare dal World Barista Championship, che ha scelto proprio Host 2025 per il suo ritorno a Milano dopo diversi anni. Dopo cinque giorni di prove serrate e performance di altissimo livello, il titolo mondiale è andato all’australiano Jack Simpson, seguito dal cinese Simon Sun Lei e dal canadese Ben Put.

A testimoniare la dimensione sempre più globale della cultura del caffè, in finale anche Jason Loo (Malesia), Hiroki Ito (Giappone) e Christopher Sahyoun Hoff (Danimarca).

L’energia non è mancata neppure nei campionati a cura di AICAF – Accademia Italiana Maestri del Caffè e ALTOGA – Associazione Torrefattori e Importatori di Caffè e Grossisti Alimentari che, nel Gran Premio della Caffetteria Italiana, hanno incoronato la giovane bresciana Cristina Pangrazio, prima donna a vincere questo riconoscimento.

Alle sue spalle Antonio Tamburrino (Caserta) e Pasquale Calderone (Genova). Nelle LAGS Battle dedicate alla Latte Art, dove ALTOGA ha avuto come partner Latte Art Grading System, la battaglia “verde” è andata a Daniele Esposito (Campania), la “rossa” a Matias Faundez (Cile), la “nera” a Miran Rasiti (Svizzera) e la “oro” ad Andrea Tianyu Wang (Veneto). A chiudere, la Moka Challenge, con Vittorio Orsina sul gradino più alto del podio, seguito da Federico Quilici e Cesare Bassani.

Tra gli eventi più seguiti anche il Panettone World Championship, organizzato dall’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano, tornato a Host 2025 con il coinvolgente formato a squadre. A conquistare il primo posto è stata la Nazionale di Taiwan, seguita da Argentina e Australia.

Per il panettone innovativo si sono imposte Australia, Argentina e Taiwan, mentre nel panettone al cioccolato la vittoria è andata nuovamente a Taiwan, davanti a Brasile e Argentina. Nelle giurie spiccavano i nomi di Claudio Gatti e Roy Shvartzapel, con ospiti d’onore Iginio Massari, Antonio Bachour, Damiano Carrara, Angelo Musa e Davide Oldani.

Infine, il calore e la spettacolarità del Campionato Europeo della Pizza, organizzato dalla testata Pizza e Pasta Italiana, hanno conquistato il pubblico e decretato vincitore Alberto Paolino, davanti ad Alessandro Damiano, Luca Di Benedetto, Malja Mirsad e Mario Marchini. Impasti, tecnica e creatività hanno raccontato l’evoluzione di un mestiere che unisce tradizione e innovazione, cuore e precisione.

Con i suoi campionati internazionali, HostMilano 2025 si è confermata la piattaforma dove talento, formazione e passione trovano la loro massima espressione

. Un palcoscenico che celebra l’eccellenza artigianale e l’energia del confronto, in attesa del prossimo appuntamento: Host tornerà a Fiera Milano dal 22 al 26 ottobre 2027, per una nuova edizione all’insegna della competizione, della creatività e dell’innovazione.

Il 12 e il 13 novembre via all’International Coffee Forum: a Napoli due giornate di incontri e degustazioni

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Una tazzina di caffè espresso italiano ora in marcia verso il riconoscimento dell'Unesco come bene immateriale

NAPOLI – Dal 12 al 13 novembre 2025, il capoluogo partenopeo ospita l’International Coffee Forum, in programma presso il Centro Congressi dell’Università Federico II (Via Partenope, 36). Due giornate dedicate al mondo del caffè in tutte le sue sfumature: dalla filiera produttiva alle nuove frontiere dell’innovazione, dal legame con il territorio alle prospettive di sostenibilità e sviluppo economico. Ecco il programma completo dell’evento.

Ecco il programma della prima giornata (12 novembre)

Centro Congressi Università Federico II – Via Partenope, 36, Napoli

09.30 – FOYER | INAUGURAZIONE FORUM
Intervengono:
Prof. Matteo Lorito – Magnifico Rettore Università Federico II – Napoli
Dott.ssa Teresa Armato – Assessore al Turismo e Attività Produttive, Comune di Napoli
Dott. Giuseppe Nargi – Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia, Divisione Banca dei Territori, Intesa Sanpaolo

10.15 – AREA EVENTI | EVENTO 1
Espresso Signature: una firma, uno stile.
Incontro con Carmela Maresca
Al termine: Consegna ICF Award 2025

11.00 – AULA MAGNA | PANEL 1
Il mondo del caffè: tra crisi climatica e nuove rotte di mercato
Intervengono:
Dott. Rosario Carafa – CEO Il Polo del Caffè
Prof. Fabrizio Sarghini – Docente di Meccanica Agraria, Università Federico II – Napoli
Dott. Uberto Marchesi – Co-General Manager NKG Bero Italia
Dott. Marco Simonetti – Amministratore Delegato Caffè Toraldo
Prof. Jean-Léonard Touadi – Docente di Geografia dello Sviluppo, Università Sapienza – Roma, Senior Advisor FAO
Dott. Ivano Gioia – Economista, Ufficio Studi SACE
Saluto d’apertura: Dott.ssa Claudia Cacia – Direttrice Commerciale e Marketing Caffè Motta
In chiusura: Consegna ICF Award 2025

12.45 – AREA EVENTI | EVENTO 2
Un caffè multisensoriale: intensità, armonia, esperienza.
Incontro con Gianni Cocco
Al termine: Consegna ICF Award 2025

14.00 – AULA MAGNA | PANEL 2
L’industria del caffè tra tradizione e innovazione
Intervengono:
Dott. Michele Cannone – Global Brand Director Away from Home Lavazza Group
Dott.ssa Maria Chiara Zaganelli – Direttore Generale CREA
Prof. Raffaele Sacchi – Docente di Scienze e Tecnologie Alimentari, Università Federico II – Napoli
Dott. Thomas Zulian – Direttore Commerciale Fairtrade Italia
Dott. Mario Pascucci – CEO e Fondatore Caffè Pascucci
Saluto d’apertura: Dott.ssa Marzia Pinto – Marketing and Communication Director La San Marco
In chiusura: Consegna ICF Award 2025

15.45 – AREA EVENTI | EVENTO 3
Q grader e analisi sensoriale del caffè: autenticità, emozione, garanzia.
Incontro con Paola Campana
Al termine: Consegna ICF Award 2025

16.30 – AULA MAGNA | PANEL 3
Caffè e turismo: sviluppo economico e valorizzazione del territorio
Intervengono:
Dott. Sergio Bonetti – Divulgatore del gusto
Dott. Guglielmo Campajola – GM Gran Caffè La Caffettiera, Napoli
Dott.ssa Andreea Postolache – Global Sales & Marketing Director Julius Meinl Coffee Group
Prof.ssa Teresa Cirillo – Docente di Igiene Generale e Applicata, Università Federico II – Napoli
Dott. Riccardo Monti – Presidente Triboo S.p.A.
Dott. Riccardo Lagorio – Studioso e ricercatore di connessioni tra territori e gastronomia
Saluto di apertura: Dott.ssa Vittoria Percuoco – Responsabile Marketing Caffè Moreno
In chiusura: Consegna ICF Award 2025

18.15 – AREA EVENTI | EVENTO 4
Caffè, un ingrediente a tavola: creatività, tecnica, emozione.
Incontro con Franco Marino
Al termine: Consegna ICF Award 2025

Il programma della seconda giornata (13 novembre)

Centro Congressi Università Federico II – Via Partenope, 36, Napoli

10.15 – AREA EVENTI | EVENTO 5
L’arte dell’estrazione alternativa: metodo, innovazione, sorpresa.
Incontro con il campione di caffetteria Giacomo Vannelli
Al termine: Consegna ICF Award 2025

11.00 – AULA MAGNA | PANEL 4
Internazionalizzare il Made in Italy: caffè, nuove reti ed alleanze strategiche
Intervengono:
Dott. Marco Schiavon – Amministratore Delegato Caffè Borbone
Dott. Giovanni Lanzillotta – Specialista Sviluppo Internazionalizzazione Imprese, Intesa Sanpaolo
Dott. Stefano Migliorini – CDA Gruppo Bialetti
Dott. Gianluca Amero – Regional Director SACE
Dott. Andrea De Marco – Project Manager e Partnership Advisor UNIDO
Dott.ssa Antonia Trucillo – Coffee Sourcing Manager e Ambassador Caffè Trucillo
Saluto di apertura: Dott.ssa Annalisa Spadola – Head of Marketing Torrefazione Moak
In chiusura: Consegna ICF Award 2025

12.45 – AREA EVENTI | EVENTO 6
Latte art oltre la bellezza: estetica, unicità, passione.
Incontro con Carmen Clemente
Al termine: Consegna ICF Award 2025

14.00 – AULA MAGNA | PANEL 5
Il consumatore di domani: qualità, salute e rinnovati modelli di consumo
Intervengono:
Dott. Domenico Giordano – Data Analyst Arcadia.it
Dott.ssa Myrta Mazza – Biologa nutrizionista, Università Tor Vergata – Roma
Dott. Ernesto Piloni – Amministratore Delegato Venditalia
Dott. Luigi Odello – Presidente Centro Studi Assaggiatori
Dott. Lorenzo Sarvello – Amministratore Delegato Brita Italia
Prof.ssa Guendalina Graffigna – Psicologa dei consumi, Università Cattolica di Piacenza e Cremona
Saluto di apertura: Dott.ssa Paola Passalacqua – Presidente Torrefazione Passalacqua
In chiusura: Consegna ICF Award 2025

15.45 – AREA EVENTI | EVENTO 7
L’Accademia del Tiramisù: tradizione, gusto, eleganza.
Incontro con Sara Torresi
Al termine: Consegna ICF Award 2025

16.30 – AULA MAGNA | PANEL 6
L’Italia del caffè: identità, sostenibilità e competitività nel mondo
Intervengono:
Dott. Mario Rubino – Presidente Torrefazione Kimbo
Dott. Amedeo Colella – Divulgatore culturale
Dott. Mauro Cipolla – Economista, geografo, maestro torrefattore e formatore
Dott. Omar Zidarich – Presidente Gruppo Italiano Torrefattori Caffè
Dott. Andrea D’Aguanno – Head Finanza Agevolata Centro Sud – SIMEST
Dott. Roberto Nocera – Managing Director La San Marco
Saluto di apertura: Dott.ssa Valentina Bottone – Head of Marketing Dical – Lollocaffè
In chiusura: Consegna ICF Award 2025

18.15 – AREA EVENTI | EVENTO 8
Coffee & Spirits: mixology d’autore – maestria, esperienza, piacere.
Incontro con Andrea Villa
Al termine: Consegna ICF Award 2025

19.00 – AREA EVENTI
Closing International Coffee Forum 2025

Modera i panel:
Dott. Fabio Russo – Editore e Direttore Vending News e Horeca News

 

Colazione: per 25 milioni è sinonimo di caffè e merendina

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Il tavolino di un bar (Foto di Julia da Pixabay)

Secondo la nuova indagine di Astraricerche per Unione Italiana Food, oltre 6 su 10 consumano la colazione a base di merendine una o più volte la settimana, soprattutto tra i 18-29enni, la cosiddetta Generazione Z. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Askanews e ripreso da Tiscali.

La colazione in Italia

ROMA – Sul podio ci sono i croissant, seguiti da plumcake e crostatine, meglio se con ripieni cremosi, e abbinati alle classiche bevande da colazione come caffè, caffellatte e cappuccino. Sono 25 milioni gli italiani adulti che amano la colazione a base di merendine e, secondo una indagine di Astraricerche per Unione Italiana Food, oltre 6 su 10 le consumano una o più volte la settimana, soprattutto tra i 18-29enni, la cosiddetta Generazione Z.

“Le merendine – ha detto il professor Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport – possono rappresentare un’alternativa assolutamente compatibile con una buona alimentazione per chiunque. Due-tre volte a settimana può essere già una frequenza di consumo assolutamente tranquilla, anche per garantire quella varietà indispensabile nelle scelte di qualunque pasto della giornata”. Ad essere al centro delle colazioni degli italiani sono soprattutto le merendine farcite con creme, amate dal 45% degli intervistati.

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