LECCE – Ad Agro.Ge.Pa.Ciok sarà possibile scoprire le ultime tendenze dell’arte del caffè dall’8 al 12 novembre a Lecce Fiere, Piazza Palio. Quarta Caffè ritorna ad Agro.Ge.Pa.Ciok, il Salone nazionale dell’arte dolciaria, cioccolateria, gelateria e dell’artigianato agroalimentare.
Durante questi cinque giorni, l’azienda sarà presenterà al pubblico le sue esclusive miscele, emblema della qualità e dell’innovazione che caratterizzano Quarta Caffè.
L’azienda utilizza le più pregiate qualità di caffè, garantendo una freschezza impareggiabile grazie alla tostatura separata, senza l’uso del sottovuoto.
Oltre alle degustazioni, i visitatori potranno scoprire le ultime tendenze nell’arte del caffè. Saranno presenti dimostrazioni di Latte art, per perfezionare la preparazione di un espresso ideale.
Quarta Caffè, leader di settore con un forte legame al territorio salentino, condividerà ancora una volta la propria esperienza e passione con clienti e appassionati di caffè in questa edizione 2025 del Salone.
Quarta Caffè sarà in fiera presso Area B – Stand 92/93/120/121.
Un’esclusiva miscela di caffè stabilisce un nuovo standard mondiale per il lusso. A Dubai un chilo di caffè è stato valutato 26mila euro. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Alessia Malorgio per il portale d’informazione Supereva.
Il caffè più costoso al mondo a Dubai
DUBAI – Dubai ha consolidato la sua reputazione di città mondiale del lusso stabilendo un nuovo Guinness World Record per la tazza di caffè più costosa del mondo.
Il primato è stato raggiunto dalla catena di caffetterie Roasters, che ha servito una singola tazza della sua miscela preziosa alla caffeina al prezzo esorbitante di 2.500 AED, circa 580 euro.
La cerimonia di premiazione si è svolta nel negozio principale della catena a Downtown Dubai, dove un giudice del Guinness World Record ha consegnato il riconoscimento, congratulandosi con la catena: “Congratulazioni, siete ufficialmente incredibili”.
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COCCAGLIO (Brescia) – In occasione delle festività, Bialetti – icona del caffè e del vivere italiano nel mondo – presenta Biscotto d’inverno, la nuova special edition della linea di caffè Perfetto Moka. A completare l’offerta, due collezioni esclusive pensate per trasformare ogni pausa in un momento di autentico piacere e condivisione.
Perfetto moka biscotto d’inverno
Per il Natale 2025, Bialetti arricchisce la propria gamma di caffè macinati aromatizzati con una nuova special edition capace di evocare tutta la magia delle feste: Perfetto moka biscotto d’inverno.
Dopo il successo della miscela al tiramisù – lanciata lo scorso anno e oggi parte dell’offerta continuativa – questa nuova referenza è un omaggio al calore della tradizione, alla semplicità dei piccoli gesti e al profumo avvolgente dei dolci fatti in casa.
La miscela unisce la corposità del caffè a note calde e speziate, che si fondono con la dolcezza del biscotto, dando vita a un’esperienza sensoriale intensa e appagante. Al primo sorso si percepisce una vellutata cremosità, subito accompagnata da un profumo che richiama atmosfere familiari, ricordi d’infanzia e pomeriggi d’inverno trascorsi tra chiacchiere e sorrisi.
Perfetto moka biscotto d’inverno non è solo un caffè: è un vero e proprio rito di comfort e condivisione, una coccola quotidiana che invita a rallentare e a gioire dei piccoli piaceri.
La miscela è racchiusa in un’elegante confezione in latta, decorata con i motivi della collezione Cielo Stellato, perfetta come idea regalo.
Collezione cielo stellato
Bialetti dedica alla stagione più suggestiva dell’anno la nuova collezione limited edition Cielo Stellato, ispirata al fascino di una notte d’inverno e alla magia del cielo rischiarato dalle stelle. Su un fondo blu profondo si stagliano illustrazioni delicate di stelle, lune e piccoli cupidi, impreziosite da dettagli dorati e messaggi positivi.
Ogni prodotto diventa così un dono speciale: un pensiero d’amore e un augurio sincero da condividere durante le feste.
Protagonista della collezione è l’iconica Moka Express, proposta nelle varianti a tinta unita burgundy e ceruleo, e nella versione blu decorata con i motivi della linea. Completano la collezione la macchina espresso Gioia Plus in tonalità burgundy con dettagli dorati e una selezione di tazze, tazzine e accessori coordinati – tra cui biscottiera, zuccheriera e due travel mug in acciaio – pensati per portare un tocco di magia natalizia in ogni ambiente, dentro e fuori casa.
Collezione Jouy Exotique
Con la collezione limited edition Jouy Exotique, Bialetti reinterpreta il raffinato motivo Toile de Jouy in chiave contemporanea e wild. Animali e scenari esotici danno nuova vita al pattern classico, trasformandolo in un racconto di esotica eleganza e personalità.
Il fondo bianco mette in risalto i dettagli di fauna e flora tropicale, impreziositi da tocchi dorati che aggiungono luminosità e raffinatezza a ogni prodotto.
Jouy Exotique (immagine concessa)
Imprescindibile elemento della collezione la Moka Express, qui proposta in una versione inedita: corpo bianco candido, manico dorato e una decorazione che celebra il fascino selvaggio di un leopardo immerso nella natura.
Ad accompagnarla, la macchina espresso Gioia Plus, nello stesso bianco brillante che contraddistingue la linea, e una selezione di accessori coordinati – tra cui piatti, tazzine, bicchierini e mug – per una mise en place delle feste originale e ricercata.
Il caffè Perfetto Moka Biscotti d’Inverno e le collezioni Cielo Stellato e Jouy Exotique saranno disponibili dal 13 novembre nei negozi Bialetti e sul sito bialetti.com.
La scheda sintetica di Bialetti
Bialetti Industrie S.p.A. è una realtà industriale italiana leader nel settore houseware e tra i principali operatori a livello internazionale nel mercato del caffè. Fondata nel 1919 a Crusinallo, in Piemonte, da Alfonso Bialetti, l’azienda ha rivoluzionato il modo di preparare il caffè a casa con la creazione, nel 1933, della Moka Express, un’icona del design mondiale presente nelle collezioni permanenti del MoMA di New York e del Triennale Design Museum di Milano.
Oggi Bialetti offre un’ampia gamma di prodotti per la preparazione del caffè, che include caffettiere tradizionali ed elettriche, macchine espresso, oltre a un’ampia selezione di caffè prodotti nella propria torrefazione di Coccaglio. Bialetti rappresenta un simbolo del “gusto italiano” nel mondo, unendo creatività, design, qualità, sicurezza e innovazione tecnologica. L’azienda è inoltre impegnata in una costante ricerca dell’eccellenza, adottando strategie che integrano responsabilità sociali e ambientali.
La squadra francese al primo posto nel 2023 (immagine concessa)
ROMA – Il mondo della pasticceria è in fermento: il tiramisù, il dolce italiano per eccellenza, sta per conquistare il podio mondiale. Il 7 novembre, l’Hotel Roma Aurelia Antica ospiterà il World Trophy of Professional Tiramisù, il campionato del mondo del Tiramisù promosso dalla Federazione internazionale pasticceria, gelateria e cioccolateria (Fipgc).
La competizione, a cadenza biennale, darà il via a una serie di eventi che per quattro giorni vedranno centinaia di professionisti da tutto il mondo sfidarsi per mostrare le loro migliori tecniche, le ultime innovazioni e il loro talento. Fino al 10 novembre, infatti, si terranno anche i campionati di pasticceria, gelateria e cioccolateria, oltre a quello dedicato agli artisti decoratori.
La kermesse dell’arte dolciaria inizierà con una sfida tra chef, pasticcieri e gelatieri professionisti provenienti da Paesi europei come Italia, Francia, Spagna e dal mondo con Australia, Giappone, Marocco, Messico, Cina, Egitto, Perù, Senegal, Colombia che si cimenteranno con l’iconico dolce italiano in due diverse categorie:
categoria “classico”: tiramisù realizzato solo con gli ingredienti tradizionali, ovvero savoiardi, mascarpone, uova, zucchero, caffè e cacao amaro;
categoria “innovativo”: spazio alla creatività, purché siano presenti mascarpone e caffè.
Dichiara il presidente Fipgc Matteo Cutolo: “Il tiramisù è un simbolo della tradizione dolciaria italiana, ma anche una tela bianca per l’innovazione e la contaminazione culturale. Con questa competizione vogliamo valorizzare sia la ricetta autentica che le sue evoluzioni contemporanee. In gara avremo i migliori di tutto il pianeta per questa specialità”.
A rappresentare l’Italia sarà la pastry chef Milena Russo, originaria di Capo d’Orlando, Messina, vincitrice dell’ultimo campionato nazionale con un tiramisù che ha conquistato pubblico e giuria. La sua proposta al mandarino, completamente priva di glutine e lattosio, è un omaggio ai profumi della sua terra: un dessert raffinato, arricchito da gelée al caffè, mousse al mascarpone, savoiardo al cacao, marzapane, sablée al cioccolato e una copertura di cioccolato bianco.
A decretare il tiramisù vincitore sarà una giuria d’eccezione, composta da grandi nomi della pasticceria internazionale: Marco Paolo Molinari, Presidente di Giuria, Ciro Chiummo, Taizo Shibano e Nabil Barina. Tutti professionisti riconosciuti e pluripremiati, pronti a incoronare il nuovo re o regina del dolce simbolo dell’Italia nel mondo.
L’evento è gratuito e aperto al pubblico.
La dolcezza non finisce qui. A seguire, il World Trophy of Pastry, Gelato e Chocolate 2025 (8-9 Novembre) e Cake Artists World Championship (10 Novembre).
La scheda sintetica della Federazione internazionale pasticceria, gelateria e cioccolateria
La Federazione Internazionale Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria (FIPGC) è l’ente che promuove la pasticceria italiana in tutto il mondo. Vanta una presenza radicata e capillare sul territorio italiano, con delegati per ogni regione e dei sotto-delegati per ogni provincia. Ha lo scopo di unire tutte le realtà esistenti sul territorio (scuole, grossisti, associazioni, imprese del settore pasticceria, gelateria, cioccolateria, panificazione), per rafforzarne la collaborazione ed ottenere la crescita di tutto il settore e dei prodotti Made in Italy. FIPGC organizza in tutta Italia eventi, fiere, corsi di formazione di alto livello, preparazione One-to-One o di squadra per gareggiare nei concorsi a livello nazionale e internazionale. Dal 2015 organizza i Campionati Italiani e i Campionati Mondiali di Pasticceria e Cake Design. Nel 2017 nascono anche i Campionati Nazionali di Pasticceria Alberghieri d’Italia: promossi insieme al MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è il primo campionato Juniores di pasticceria dedicato agli istituti alberghieri, che dà modo ai giovani che vogliono intraprendere la professione di confrontarsi con i grandi maestri d’Italia. FIPGC è un soggetto che ha acquisito in questi ultimi anni una grande importanza a livello istituzionale. Un ruolo suggellato dai protocolli d’intesa con il Ministero degli Esteri, con lo scopo di sostenere il Made in Italy e delle eccellenze italiane nel mondo e con il MIM (Ministero dell’Istruzione del Merito) per rafforzare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro.
MILANO – Dopo un HostMilano 2025 di fuoco, si può scendere nel dettaglio delle novità presentate in Fiera che hanno colpito i visitatori. Si rientra quindi nello stand Cimbali Group, dove celata nel suo spazio dedicato, pulsano le luci su Supera, ultimo modello di superautomatica targato LaCimbali.
Con questo modello, che unisce estetica e serviceability – il design porta la firma di Valerio Cometti + V12 Design -, l’esperienza del caffè fa un salto in avanti nella gestione giornaliera di grandi flussi. Supera si adatta come soluzione trasversale per i diversi target per cui è stata pensata: Quick Service Restaurants(QSR), Hotellerie, catene di caffetterie, convenience stores e stazioni di servizio.
Supera, la superautomatica modulare
Questo è uno dei suoi innegabili punti di forza, in grado proprio di renderla facilmente adattabile a vari business o abitudini di consumo.
Supera Senso, tre quarti, nera (foto concessa)
Questa sua capacità di modificarsi, modellarsi a tanti contesti, è proprio il suo tratto distintivo.
Supera, una piattaforma versatile
Che soddisfa sia l’operatore più esperto che quelli meno formati, grazie alla sue innumerevoli tecnologie per la perfetta gestione di menù caffè e latte, fino alla modalità di self-service evoluta. Dal punto di vista tecnico, Supera non è da meno: il suo cuore pulsante è il nuovo gruppo caffè in metallo preriscaldato, garante di una stabilità termica e di una costanza di qualità in tazza.
Fino a 30 grammi di caffè macinato può essere riposto nella camera del gruppo e non è finita qui: grazie al Dynamic Thermodrive, è possibile miscelare dinamicamente la temperatura dell’acqua per caffè e solubili.
Restando sulla temperatura, è un parametro regolabile da 60 a 100°C: Supera ha tutti i vantaggi di un sistema multiboiler all’interno di una struttura single boiler.
Integrabili sino a quattro macinadosatori, al fine di poter offrire diverse miscele o singole origini e ricette personalizzate, senza rinunciare ad una produttività elevata.
E poi, non si può dimenticare il Perfect Grinding System (PGS), che consente al macinadosatore di correggere automaticamente macinatura e dosaggio, assicurando estrazioni sempre ottimali e costanti.
A questo si aggiungono le tramogge dedicate ai solubili che danno varietà e facilità di realizzazione per ogni tipo di ricetta o di offrire bevande oggi molto di tendenza come matcha, ginseng, orzo e cioccolata.
Un’erogazione con Supera (foto concessa)
Parlando di latte, Supera non si tira indietro
Di fronte a un mercato che sempre più si mostra ricettivo rispetto alle bevande base latte e bevande vegetali (grazie al doppio circuito latte le bevande vengono gestite separatamente limitando qualsiasi rischio di cross contamination), Supera è stata dotata del sistema HQM, che consente di montare il latte senza un contatto diretto con il vapore, il che la rende ideale anche per il latte montato freddo.
Una ricetta base latte (foto concessa)
Infine, con il Turbomilk, il latte montato viene direttamente erogato nella lattiera con tempi ottimizzati e riduzione di sprechi (è possibile programmare la quantità precisa di liquido necessario in base alla ricetta finale).
Supera è l’unica macchina nella sua categoria che può disporre di un doppio sistema vapore, Turbosteam o lancia manuale (2 step), oppure di un doppio Turbomilk (1.5 step).
Pulizia automatica, resa semplice con detergente integrato in tanica. Il tutto con un mese di autonomia garantita.
Un’esperienza di interazione senza precedenti
ll touchscreen capacitivo da 13 pollici in full HD diventa la nuova interfaccia utente intuitiva, coinvolgente e completamente customizzabile, con la possibilità di modificare ricette e inserire contenuti multimediali in maniera semplice e rapida.
Più Supera
La superautomatica ha fatto il suo debutto in due versioni: Supera Senso e Supera Dolcevita, che si differenziano per design e dotazioni, e che rispondono a volumi e contesti differenti.
Supera Dolcevita (foto concessa)
Supera Senso è la versione più essenziale: una macchina affidabile, con dotazioni complete e funzionali, pensata per chi cerca semplicità d’uso e qualità costante in tazza.
Supera Dolcevita è invece l’espressione più evoluta della gamma, che integra tecnologie avanzate per garantire il massimo in termini di automazione, personalizzazione e performance.
In entrambi i casi, è sempre garantita la possibilità di personalizzazione.
La macchina sarà disponibile dal 2026, a partire da €11500 per la versione Senso.
Jacopo Bambini, Group Marketing Director:
“LaCimbali Supera è una nuova piattaforma modulare che unisce tecnologia, design e interazione per offrire un’esperienza di consumo personalizzata e coinvolgente. Progettata e costruita in Italia, si adatta a diversi contesti – dai QSR all’hotellerie, dalle coffee chain ai convenience store, fino alle petrol station – interpretando e amplificando i valori del brand. Flessibile ed evolutiva, combina automazione e qualità artigianale, garantendo semplicità d’uso e risultati professionali anche in modalità self-service.
Dotata di tecnologie avanzate come Dynamic Thermodrive, modulo HQM per latte e bevande vegetali e touchscreen HD da 13″, rappresenta un equilibrio ideale tra prestazioni, design e usabilità.”
La novità del configuratore
Che non parte dalle specifiche tecniche, ma dalle esigenze reali: volumi di consumo, costruzione del menù, modalità di servizio e di interazione con l’utente. A partire da questi elementi interpreta i bisogni e propone il modello e la configurazione più corretti, valorizzando l’ampia personalizzazione offerta dalla piattaforma.
L’esperienza è interattiva e guida alla scoperta graduale del prodotto con l’ausilio di video e approfondimenti, fino a ottenere un render 3D definitivo che mostra l’aspetto della macchina una volta selezionate tutte le caratteristiche, con una vista completa del design finale.
Lo strumento è accessibile a tutti — sia alla forza vendita sia ai clienti che vogliono esplorare Supera online —.
Il flagship Lavazza a Hong Kong (credits: Yum China)
MILANO – Sono passati ormai tre anni dal lancio di CoffeeB ed è tempo di bilanci per il rivoluzionario sistema di capsule di caffè compresso in forma di sfera, avvolte in fibra vegetale, al 100% compostabili, brevettato da Migros. Ai tempi, l’allora ceo del gigante della Gdo elvetica, Fabrice Zumbrunnen, lo presentò come la più grande innovazione nella storia dell’azienda. Un’affermazione iperbolica, forse, ma in parte giustificata dagli investimenti in doppia cifra – in milioni di franchi svizzeri – fatti nella nuova tecnologia, la cui messa a punto presentò, all’inizio più di qualche problema, al pari della produzione su scala industriale delle sfere.
Siamo arrivati oggi all’ottavaiterazione della macchina e i perfezionamenti implementati hanno consentito di migliorare sensibilmente il suo funzionamento, come pure la qualità del caffè erogato.
Ma quante macchine e quante sfere sono state vendute in questi anni?
Le cifre fornite dalla catena svizzera parlano di oltre mezzo milione di macchine e più di 160 milioni di sfere commercializzate in varie regioni del mondo.
Fatta eccezione per l’Africa, infatti, il sistema è presente in tutti i continenti. Le CoffeeB sono arrivate in Italia, distribuite da Gruppo Illy, in Francia, in Germania e negli Emirati Arabi Uniti, grazie alla partnership con Perfetto.
Keurig Dr Pepper ha acquisito i diritti sulla tecnologia per tutto il nord America, compreso il Messico.
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FORLI’- Davide De Steinkuhl è l’ideatore del Pianeta caffè, realtà che da oltre dieci anni porta avanti un’idea di locale diversa dal solito bar all’italiana: dopo un servizio di così lunga durata in via Clemente Monari 4, lo spostamento di un solo numero civico apre la via a grossi cambiamenti e opportunità.
Pianeta Caffè, stessa via, numero diverso: come mai questa esigenza e che cosa cambia fondamentalmente?
“Ormai era pressante la necessità di avere a disposizione più spazio per ospitare i clienti, soprattutto nel periodo invernale: dove stavamo prima non era possibile aprire un dehors esterno, per esempio. Contavo 30-35 persone sedute e ora raddoppiato questa cifra.
Nel precedente Pianeta Caffè non ero strutturato per rispondere adeguatamente all’aumento del lavoro che si è creato in questi 10 anni, dagli aperitivi alla cucina, per cui avevo bisogno di un luogo con caratteristiche diverse, con il plateatico che ci ha concesso di aumentare la superficie di somministrazione sino ai 90 metri quadrati.”
Ma lei da dove ha iniziato?
“Ho investito la mia vita, con sudore e sangue, per portare avanti la cultura di famiglia: mio padre possedeva la torrefazione Mokadiscio, poi fusa con la Guaranì e in seguito acquisita da Pellini Caffè: avevo bisogno di qualcosa di più familiare e all’epoca mi ero sentito un dipendente, quasi un numero. Alcune dinamiche non erano in linea con la mia filosofia di lavoro e ho pensato che per continuare a fare cultura del prodotto, sarei dovuto passare dall’altra parte della barricata.
L’esterno del locale (foto concessa)
Pianeta Caffè dunque nasce dalla degustazione di caffè: creo io stesso delle miscele con il sostegno di un terzista che lavora con tanti marchi di caffè. Conoscendo gli agganci giusti, sono riuscito a far tostare da loro il verde certo in piccole di quantità, nell’ordine di un consumo che registriamo intorno ai 2000 chili l’anno tra le varie qualità.
In questi anni mi sono avvicinato agli specialty, che proponiamo, come l’Etiopia Sidamo o il Huetenango.
Ne tengo fissi una decina e ogni due-tre mesi ruoto, magari introducendo soluzioni più ricercate come il Panama. Quelli che restano stabili li vendo anche nei pacchetti per uso domestico e per diverse estrazioni.
Poi ci sono tre miscele base: un 100% Arabica, un 85-15 e un 50 e 50. Di queste, una si usa in macchina per il caffè di tutti i giorni, ovvero la seconda, che ho chiamato proprio Pianeta caffè.”
Ma come mai l’idea di diventare gestore invece che continuare la tradizione di famiglia?
“Sin da quando avevo 15 anni, tiravo su i soldini lavorando in azienda di famiglia. Poi ho fatto la gavetta, appassionandomi proprio alla tostatura: mi ricordo ancora la nostra Petroncini da 120 chili, da caricare a mano, con lo spioncino dotata di faro per controllare la cottura. Ancora è forte l’immagine della mia prima tostata, di 120 chili che ho bruciato per intero: poi ho imparato subito dal mio errore.
Fare il torrefattore però faceva parte di un ambiente che non mi piaceva più. Finivo per fare l’agente commerciale sul mio furgoncino e come rappresentante non mi sentivo stimolato. Dovevo parlare non tanto più del caffè, ma di finanziamenti, contratti con sponsorizzazione.
Quindi ho deciso di curare questo prodotto agricolo, servendolo direttamente alla clientela.”
La miscela Pianeta Caffè è un euro e 40 per espresso, ma si arriva sino ai 14 del Kopi Luwak.
“È un discorso che sicuramente stupisce: non è per tutte le tasche spendere 14 euro, ma un euro e 80, per gli amanti della bevanda che ho educato nel tempo, sperimentare e degustare una serie di specialty non è un problema.”
Cento posti a sedere vanno serviti: in quanti siete ed è stato difficile trovare il personale?
“Si fa fatica a trovarlo, ma il problema vero è che come caffetteria specializzata, ho bisogno di dipendenti che siano formati. Il turn over è molto elevato e le persone in genere se vanno dopo uno-due anni, e a me tocca ricominciare da capo con selezione e formazione. Oggi ho un po’ riscontrato la tendenza della poca voglia di lavorare e fare carriera in questo campo. Attualmente siamo in 5, ma idealmente servirebbero altre due persone. Sto attualmente gestendo diversi colloqui per trovare almeno una nuova risorsa.”
Una trentina di tisane e infusi, rifornite da La Via del Tè
“Solo in foglie, in bustine solo per esposizione con le moke, tazzine, cioccolate nell’angolo dedicato allo shop. Ho deciso di avere un’offerta così ampia perché sono rimasto affascinato dalla possibilità di proporre così tanti prodotti.
Per quanto riguarda invece il caffè, viene chiesto di più tra gli specialty, l’Etiopia, il Guatemala e per i meno formati, il Kopi Luwack che bene o male tutti conoscono e risulta più cremoso, ricorda anche una tazzina più vicina al gusto medio. Tra le miscele, Pianeta caffè registra più ordini, piace molto tra quelli più classici, anche per il consumo domestico.”
Le attrezzature da Pianeta Caffè
Dentro Pianeta Caffè (foto concessa)
“Attualmente usiamo una Cimbali M100 e ora sto pensando ad una Faema (ho sempre poi usato la E61 e ci sono affezionato) per i prossimi anni, perché la conosco anche meglio dal punto di vista della manutenzione. Ho 9 macinacaffè, uno della Cimbali, 6 Casadio, 2 Mazzer.”
Cross selling tè-caffè: funziona? E se sì, come?
“La clientela che ordina il caffè per casa, difficilmente ama allo stesso modo il tè. Sono proprio due tipi di clienti differenti e questo mi fa comodo, perché sono incassi più alti. Altra grossa differenza: il caffè funziona 365 giorni l’anno, il tè e le tisane d’estate soffrono in termini di vendite per casa che per la somministrazione.
L’espresso poi fa da padrone anche durante l’inverno: parliamo di 150 chili all’anno di tè contro duemila di caffè.”
Pianeta Caffè, orari dalle 6.30 di mattino, durante la settimana, si chiude verso le 8.30 con le cucine. Alle 9 si abbassa la serranda. E il caffè quando finisce?
“Abbiamo iniziato a puntare molto anche sull’aperitivo, momento di consumo che ci ha colti quasi impreparati per la grossissima affluenza registrata. Lavoravamo già bene prima, ma ora abbiamo proprio un’abbondanza di richiesta incredibile. Con un menù di piatti semplici ma gustosi, l’aperitivo ha preso piede.
Per quanto riguarda il servizio del caffè, ci siamo dati una regola da subito: alle 7.30 di sera, si pulisce la macchina. Inizialmente l’aperitivo non era un momento fondamentale e chiudevamo anche un po’ prima. Quindi la macchina del caffè andava pulita verso quell’orario. Poi c’è anche da dire la verità: il caffè ce lo chiedono fino alle 5.30, oltre diventa raro.”
È diventato ufficiale il passaggio storico per l’azienda torinese di Vermouth e Spumanti. Ora Cinzano è parte del Gruppo Caffo 1915. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione LaC News 24.
Cinzano diventa parte del Gruppo Caffo 1915
MILANO – Con la firma del closing, si conclude ufficialmente l’operazione che sancisce l’uscita della società Francesco Cinzano & C.ia srl da Campari Group e il suo ingresso in Gruppo Caffo 1915. Un passaggio storico che segna l’inizio di un nuovo capitolo per Cinzano, marchio simbolo della tradizione enologica e liquoristica italiana, fondato a Torino nel 1757, e oggi pronto a intraprendere una nuova stagione di crescita sotto la guida della famiglia Caffo.
“Oggi celebriamo un momento importante per il nostro Gruppo e per l’intero settore del Made in Italy – dichiara Nuccio Caffo, amministratore delegato di Gruppo Caffo 1915, a LaC News –. Con Cinzano ereditiamo una storia straordinaria di quasi 270 anni, fatta di eccellenza, artigianalità e spirito internazionale. È un onore poter raccogliere questo testimone e accompagnare il marchio verso una nuova stagione di successo. Desidero inoltre ringraziare l’avvocato Fabio Di Fede di Campari Group per la sua professionalità e il prezioso lavoro svolto, che ha consentito di portare a termine con successo questa importante operazione”.
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MILANO – Coca-Cola torna a raccontare il suo legame con l’Italia attraverso la campagna “Così vicina, così italiana”, ispirata ai risultati della ricerca condotta da SDA Bocconi School of Management sull’impatto economico, occupazionale e sociale delle aziende che la rappresentano nel nostro Paese.
A partire da questa settimana, la campagna sarà on air su diversi canali: pagine stampa sui principali quotidiani nazionali e locali, uno spot TV da 15’’ sulle principali emittenti, contenuti digital e social, una pianificazione radio e formati speciali negli aeroporti di Milano Linate e Roma Fiumicino.
Presente in Italia dal 1927, Coca-Cola è oggi parte integrante del tessuto economico e sociale del Paese, con una rete che si estende da Nord a Sud in 7 regioni — Piemonte, Lombardia, Veneto, Abruzzo, Campania, Basilicata e Sicilia — tra sedi e fabbriche. La campagna mette in luce proprio questo legame, raccontando il contributo concreto dell’azienda alle comunità locali in cui è presente e al Paese.
Il racconto visivo ruota attorno all’iconica onda dinamica di Coca-Cola, che diventa simbolo del legame con i territori, unendo idealmente persone, realtà produttive e comunità.
La ricerca realizzata da SDA Bocconi School of Management, raccontata anche sul sito dell’azienda, ha confermato anche quest’anno che Coca-Cola è prima nel Paese per impatto economico e occupazionale nel settore delle bibite e delle bevande, con ricadute positive sia a livello nazionale sia regionale, a partire dalle persone che lavorano ogni giorno nelle 7 fabbriche e dalla forza vendita diffusa sui territori.
La campagna non poteva che richiamare infine la storica partnership di Coca-Cola con il Movimento Olimpico, alla vigilia dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, che Coca-Cola accompagnerà come partner più longevo e da Presenting Partner del Viaggio della Fiamma Olimpica, che attraverserà l’Italia da dicembre 2025.
La campagna è stata ideata da Connexia, brand di comunicazione e marketing della Martech company Retex, sotto la direzione creativa di Anna Vasta e Adriano Aricò.
La pianificazione media è a cura di EssenceMediacom, mentre l’ufficio stampa è gestito da SEC Newgate Italia.
La scheda sintetica di Coca-Cola in Italia
La presenza di Coca-Cola in Italia si concretizza oggi in tre società – Coca-Cola Italia, Coca-Cola HBC Italia e Sibeg – che insieme garantiscono la produzione, la distribuzione delle bevande e la valorizzazione del brand su tutto il territorio nazionale, rispondendo ai gusti e alle esigenze dei consumatori italiani.
Dal 1927 in Italia, Coca-Cola conta oggi 7 stabilimenti e oltre 2.600 dipendenti e si conferma il primo datore di lavoro leader in Italia nell’industria delle bibite e delle bevande in termini di risorse economiche generate e distribuite e primo datore di lavoro del settore: crea direttamente e attraverso il suo indotto circa 30.000 posti di lavoro con un totale di 64.000 persone che beneficiano dei redditi di lavoro generati direttamente e indirettamente (SDA Bocconi School of Management 2023).
Coca-Cola Italia è una controllata di The Coca-Cola Company ed è responsabile delle attività di gestione, protezione e reputazione di tutti i suoi marchi, il marketing strategico, il packaging, le promozioni rivolte al consumatore, le pubblicità, le ricerche di mercato, la brand communication, le relazioni istituzionali e le iniziative di responsabilità sociale.
The Coca-Cola Company è un’azienda globale che offre oltre 200 brand in più di 200 Paesi: oltre a Coca-Cola, il portfolio prodotti include brand come FUZETEA, Kinley, Fanta, Sprite, Powerade, Lurisia. Per rispondere al meglio alle esigenze dei consumatori, lavora costantemente per innovare il portfolio, dalla riduzione dello zucchero al lancio di nuove bevande.
Coca-Cola HBC Italia è il principale produttore e distributore di prodotti a marchio The Coca-Cola Company sul territorio nazionale. Impiega oltre 2.000 dipendenti e produce, confeziona e vende il 95% del volume totale delle bevande del marchio.
L’azienda è dotata di 6 stabilimenti: 3 dedicati alla produzione di bibite situati a Nogara (VR), Oricola (AQ), Marcianise (CE), 2 siti di imbottigliamento di acque minerali a Rionero in Vulture (PZ) e Roccaforte Mondovì (CN) e l’innovativo polo CCH CircularPET situato a Gaglianico (BI) dedicato alla produzione di preforme in plastica riciclata (rPET) destinate all’imbottigliamento dei prodotti sul territorio nazionale.
Coca-Cola HBC Italia è responsabile del packaging, si occupa del merchandising dei prodotti, delle relazioni con i clienti, dell’implementazione delle promozioni e delle relazioni pubbliche e istituzionali nazionali e locali. Impegnata nel campo della responsabilità sociale d’impresa, dal 2004 l’azienda pubblica ogni anno un Rapporto di Sostenibilità in cui documenta le attività svolte per la comunità, nel mercato, in campo ambientale e sul posto di lavoro.
Dal 1960, Sibeg è responsabile della produzione, imbottigliamento e distribuzione e sviluppo dei prodotti The Coca-Cola Company in Sicilia. Con circa 400 dipendenti e uno stabilimento produttivo a Catania, Sibeg garantisce ogni giorno la distribuzione capillare delle bevande a circa 14.000 punti vendita nell’intera Isola e rappresenta uno dei principali attori dello sviluppo e dell’innovazione dell’economia siciliana.
Con orgoglio Coca-Cola sostiene il Movimento Olimpico dal 1928 ad Amsterdam, affiancando gli atleti e diventando così il partner più duraturo nella storia delle Olimpiadi. Un impegno di cui l’azienda è orgogliosa e che ha rinnovato fino al 2032, con la missione di portare ovunque i valori Olimpici.
Con la stessa passione con cui ha avuto l’onore di affiancare i Giochi Olimpici nelle precedenti edizioni svoltesi in Italia, l’azienda sarà accanto a tutti gli atleti e appassionati durante i XXV Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, pronti a dare il proprio contributo per creare un impatto positivo e lasciare un’eredità tangibile e duratura alle comunità italiane.
Le bevande Coca-Cola, Powerade e Lurisia come acqua ufficiale dei Giochi Olimpici Invernali accompagneranno il pubblico in un’esperienza memorabile, riunendo il Paese in una celebrazione di sport, inclusione e gioia condivisa. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.
MILANO – Un’ampia ricerca pubblicata sul British Journal of Cancer mette in guardia gli amanti delle bevande bollenti: bere tè o caffè “molto caldi” può aumentare sensibilmente il rischio di sviluppare il carcinoma squamoso dell’esofago (ESCC).
Studio UK Biobank: più caldo, più rischio
Lo studio, condotto dal National Cancer Institute statunitense e dall’Institute of Cancer Research di Londra, ha seguito per oltre dieci anni 454.796 adulti del database UK Biobank. I risultati mostrano che chi consuma più di otto tazze di bevande “molto calde” al giorno ha un rischio oltre cinque volte superiore rispetto a chi preferisce le bevande tiepide.
Il fattore di rischio, precisano i ricercatori, è legato alla temperatura e non alla bevanda in sé: l’aumento del rischio è analogo per tè e caffè.
Non sono invece emerse associazioni significative con l’altro principale tipo di tumore esofageo, l’adenocarcinoma. Anche chi beve solo “caldo” registra comunque un incremento graduale del rischio con ogni tazza in più.
Calore e salute: cosa dice la ricerca sull’ESCC
Durante il periodo di osservazione di 11,6 anni, sono stati identificati 242 casi di ESCC, un tumore raro ma più frequente tra chi consuma bevande a temperature elevate. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) classifica già le bevande molto calde, come il maté sudamericano, tra le sostanze “probabilmente cancerogene per l’uomo” (Gruppo 2A).
Gli autori di questo studio ricordano tuttavia che tè e caffè presentano anche numerosi benefici per la salute e invitano a considerare le abitudini alimentari nel loro complesso. La raccomandazione finale è semplice: “chi ama bere molto caldo farebbe bene ad abbassare un po’ la temperatura della tazza.”
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