martedì 25 Novembre 2025
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Starbucks Asia insieme a Clabo per la fornitura di vetrine, per circa 1,5 miliardi di dollari

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Il logo di Starbucks

È stata avvita la collaborazione tra Clabo e la filiale asiatica di Starbucks. L’accordo riguarda per la precisione la fornitura di vetrine dal valore di circa 1,5 miliardi di dollari. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Pmi Capital.

La partnership tra Starbucks Asia e Clabo

MILANO – Al via la collaborazione tra Clabo e la filiale asiatica di Starbucks. L’accordo per la fornitura di vetrine, dal valore di circa 1,5 miliardi di dollari, è stato raggiunto durante il “2018 Barista Regional Area Championship & Functional Forum”, organizzato a Ho Chi Minh City da Starbucks Corp. Clabo ha sviluppato 4 modelli di vetrine con 2 varianti per modello per un totale di 8 versioni.

La commercializzazione inizierà entro novembre, partendo da Vietnam, Thailandia, Cambogia, Filippine e Singapore.

“Registriamo questo accordo con enorme soddisfazione – commenta il presidente di Clabo, Pierluigi Bocchini a PMI Capital – perché è il segno che la nostra strategia di avvicinare la produzione ai mercati di vendita, mantenendo in Italia la progettazione, sta dando i suoi frutti. Lo sviluppo del rapporto con Starbucks ha avuto una gestazione di ben 18 mesi, ma alla fine siamo riusciti a trovare un accordo di grande soddisfazione per entrambe le parti il cui valore per Clabo Easy Best, a regime, potrebbe raggiungere gli 1,5 milioni di dollari annui. Ora speriamo di poter estendere la collaborazione anche in altre aree del mondo, anche se la regione asiatica è di gran lunga quella con i tassi di nuove aperture maggiore”.

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Ferrero investe in Canada oltre 277 milioni con la nuova linea produttiva dei Rocher square

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Ferrero salmonella Wells kinder bueno
Il logo della Ferrero

Il gruppo albese Ferrero rafforza la presenza nordamericana con un investimento da oltre 277 milioni di euro. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione La Voce di Alba.

Gli investimenti di Ferrero in Canada

ALBA (Cuneo) – Ferrero guarda ancora al Canada e lo fa con un investimento di peso, confermando quanto il mercato nordamericano sia ormai centrale nelle strategie industriali del gruppo.

Nei giorni scorsi a Brantford, in Ontario, è stata inaugurata una nuova linea produttiva dedicata ai Ferrero Rocher Square, nuovo formato del celebre cioccolatino.

Si tratta della prima volta in cui un prodotto sviluppato ad Alba viene lanciato in Canada per una distribuzione globale: un segnale chiaro della rilevanza internazionale dello stabilimento canadese e della capacità del marchio di innovare senza perdere le proprie radici.

Alla cerimonia era presente l’Ambasciatore d’Italia in Canada Alessandro Cattaneo (nella foto sotto), insieme al Console Generale a Toronto Luca Zelioli, al deputato provinciale Will Bouma e al sindaco di Brantford Kevin Davis.

Nel corso dell’incontro l’ambasciatore ha evidenziato come gli investimenti italiani in Canada rappresentino una scelta strategica di lungo periodo, coerente con la Roadmap bilaterale firmata dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con l’inserimento del Canada tra i Paesi prioritari del Piano per l’Export promosso dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.

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Massimo Zanetti Beverage Group: fatturato vicino agli 1,3 miliardi, un’Ebidta oltre 85 milioni, evolve e consolida il brand Segafredo

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Massimo Zanetti Beverage Group

TREVISO – Massimo Zanetti Beverage Group (MZBG) si avvia a chiudere l’esercizio con i migliori risultati della sua storia: fatturato prossimo a 1,3 miliardi di euro, EBITDA superiore a 85 milioni di euro e posizione finanziaria netta in riduzione.

Tali risultati sono stati conseguiti nonostante un contesto di mercato caratterizzato da volatilità delle materie prime e incertezza geopolitica.

L’evoluzione del brand verso una contemporaneità responsabile

Nel corso dell’anno il Gruppo ha proseguito il percorso di evoluzione del brand Segafredo, definito con BBH, con l’obiettivo di renderlo più contemporaneo, connesso e responsabile.

La strategia si fonda su un impianto unitario che prevede, tra gli altri, l’elevazione dell’esperienza di marca mantenendo l’accessibilità, la coerenza narrativa a livello globale con adeguata declinazione locale, l’aggiornamento dell’estetica e del tono per superare percezioni di datato, la chiara differenziazione competitiva, il rilancio del bar come luogo d’origine e spazio sociale, un’italianità autentica e non folkloristica e un punto di vista distintivo.

A supporto della crescita, MZBG ha adottato un approccio “glocal” che valorizza le specificità dei mercati—espresso in Italia, filtro in Germania, coffee-to-go in Asia—unitamente a una riorganizzazione più integrata tra Paesi e funzioni centrali.

Il posizionamento “Take your shot” abilita un dialogo con un pubblico urbano tra i 25 e i 44 anni, orientato all’azione e alla creatività, che ricerca autenticità e affinità di valori nei marchi di riferimento.

Segafredo guarda avanti: un brand globale con radici autentiche

«Il futuro non è recuperare il passato, ma reinventarlo», dichiara Pierluigi Tosato, Global CEO di MZBG, sottolineando la volontà di trasformare i punti di forza in leva per la crescita sostenibile del brand.

Il percorso prevede un rafforzamento dell’uniformità globale della marca, preservando al contempo l’adattabilità locale, e un posizionamento chiaro e riconoscibile che non insegue i concorrenti.

Le iniziative sono orientate a consolidare il ruolo di Segafredo nel canale bar e a migliorare la percezione di attualità del marchio presso i pubblici di riferimento.

«Segafredo vuole essere accanto a chi sceglie di agire», conclude Tosato, richiamando la centralità di un’energia concreta e quotidiana che si traduce in fiducia nel futuro.

 

Hausbrandt: Arianna Zanetti, figlia di Martino al vertice del gruppo dal 1988, è diventata amministratore delegato e presidente

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Zanetti Hausbrandt
Martino e Arianna Zanetti, 51 anni, nuova presidente e amministratore delegato di Hausbrandt

Avvenuto il passaggio di testimone per il gruppo trevigiano del caffè e non solo (birra, vino e champagne): Arianna Zanetti, la figlia di Martino, ai vertici della società dal 1988, è la nuova ceo e presidente. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Francesca Gambarini per il quotidiano Il Corriere della Sera.

Arianna Zanetti è il nuovo presidente e ceo di Hausbrandt

TRIESTE – Una staffetta tra passato, presente e futuro. Una svolta nella continuità. Martino Zanetti, al vertice dal 1988 e anima di Hausbrandt Trieste 1892, gruppo che riunisce il brand del caffè storicamente riconosciuto per il posizionamento premium, insieme alla birra Theresianer, ai vini Col Sandago e allo champagne Martin des Orsyn, passa il testimone alla figlia Arianna, 51 anni, operativa nel gruppo da tempo e ora ceo e presidente.

Zanetti senior resta a sua volta operativo, come presidente della Fondazione Hausbrandt, che conserva e promuove, parallelamente alle altre attività, l’identità dell’azienda, impegnata nella valorizzazione dell’arte e della cultura.

“Sento un grande senso di responsabilità per questo compito. Sono grata a mio padre per la fiducia che mi ha accordato — racconta Arianna Zanetti a Il Corriere della Sera —, questo passaggio è stato da lui fortemente voluto. Il mio compito sarà continuare a far fiorire l’azienda, mettendo nuovi semi di innovazione senza tradire le nostre radici, curando non solo il business ma anche il nostro capitale umano. Oggi il 50% dei collaboratori sono donne e negli ultimi anni sono entrati anche molti giovani che con entusiasmo e spirito di inventiva contribuiscono alla crescita competitiva dell’azienda. Io continuerò a impegnarmi con ottimismo e positività, anche in tempi come questi”.

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Mercati del caffè in altalena a ottobre, verso un’esenzione dai dazi del verde di Brasile e Vietnam, in Usa rincari del 41% nel dettaglio

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Il logo dell'Ice

MILANO – Cala il sipario, anche per i mercati del caffè, su ottobre 2025, primo mese della nuova annata caffearia 2025/26. Un mese caratterizzato da forte volatilità e trend erratici in entrambe le borse. New York ha registrato la sua chiusura più bassa il 10 ottobre, quando il contratto per scadenza dicembre è scivolato a 373,05 centesimi, riavvicinandosi ai minimi di fine settembre.

Le notizie altalenanti provenienti dai bollettini meteo brasiliani nelle fasi critiche della fioritura del nuovo raccolto, unite alle tensioni geopolitiche, hanno prodotto però un potente rimbalzo sin dal giorno successivo.

Nello spazio di due sedute, il benchmark è tornato sopra la soglia dei 4 dollari raggiungendo, il 14 ottobre, un massimo intraday di 405,25 centesimi, per chiudere però a 399,65 centesimi: il 3,8% sopra la chiusura del giorno precedente.

I prezzi hanno perso parzialmente quota nei due giorni successivi, ma dal 17 ottobre si è instaurata una nuova dinamica rialzista, che in sole 4 sedute ha riavvicinato New York ai massimi di febbraio.

Si è arrivati così al picco mensile di 420,85 centesimi in chiusura della seduta del 22 ottobre

Nonostante le perduranti tensioni sui fondamentali, i giorni successivi hanno visto consistenti prese di beneficio favorite anche dalla distensione nei rapporti tra Brasile e Usa, con il buon esito del faccia a faccia Trump-Lula, che si è svolto domenica 26 ottobre, a margine del vertice Asean di Kuala Lumpur, in Malesia.

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HostMilano 2025 chiude in crescita: visioni, connessioni e formazione per l’ospitalità globale

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HostMilano 2025 (immagine concessa)

MILANO – Cinque giorni di idee, incontri e innovazione hanno confermato HostMilano come la piattaforma internazionale di riferimento per l’intera filiera dell’ospitalità. Un’esperienza di manifestazione che è diventata un viaggio nel futuro del settore fra tecnologie e creatività.

Molto più di una piattaforma dove presentare prodotti. HostMilano 2025 è stata un hub strategico in cui si sono intrecciati tecnologie, design, creatività e formazione, dando forma a un ecosistema sempre più competitivo.

E sostenibile: è stata anche la prima manifestazione di Fiera Milano a dotarsi di una strategia ESG integrata, che coniuga sostenibilità ambientale, innovazione e inclusione come leve di crescita e come tratti distintivi del proprio posizionamento internazionale.

I numeri parlano da sé: 2.050 espositori provenienti da 52 Paesi, oltre 700 hosted buyer altamente profilati da tutto il mondo – grazie anche alla collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – e una crescita di visitatori da tutti i continenti.

Se, infatti, da un lato si conferma la solidità dell’Europa, con rilevanti incrementi da Paesi come Danimarca (addirittura +45%) e Germania (ben +16%), dall’altro ancora più numerosi sono i balzi a due cifre tra i mercati extraeuropei come Brasile (+29%), Stati Uniti (+27%), Emirati Arabi Uniti (+21%) e Australia (+20%).

Non solo business hub globale, ma anche palcoscenico di creatività

Con più di 800 eventi a cui hanno contribuito oltre 3.000 protagonisti tra accademici, esperti indipendenti, top manager delle aziende del settore, designer, maestri e chef, HostMilano 2025 ha rappresentato un’arena di dibattiti dove innovazione e formazione hanno dialogato per delineare il futuro del settore tra nuove occasioni di consumo, format innovativi ed esigenze dei consumatori in costante cambiamento.

Ha guidato le tendenze di questa edizione l’attenzione per la qualità, la funzionalità e l’integrazione delle tecnologie di nuova generazione, come automazione, soluzioni digitali e intelligenza artificiale.

Assieme a una crescente internazionalità – erano esteri il 44% degli espositori, contro il 40% del 2023 – che amplia l’orizzonte ai mercati più dinamici e promettenti di tutto il mondo, l’ibridazione tra filiere si è confermata sempre più come la chiave di volta strategica per sviluppare il business esplorando altre nicchie e segmenti.

Gli espositori hanno espresso soddisfazione per la qualità dei contatti e per le prospettive di sviluppo internazionale, confermando l’importanza di HostMilano come appuntamento imprescindibile per chi opera nel mondo dell’ospitalità professionale, il fuoricasa, il food retail e il contract.

Guardando al futuro, l’espansione globale di HostMilano prosegue con HostArabia – in programma a Riyadh dal 15 al 17 dicembre in collaborazione con il partner locale Semark – e con la partnership con NAFEM – North American Association of Food Equipment Manufacturers, che porterà il brand negli Stati Uniti a partire dal 2027.

Due tappe che rafforzano il ruolo di Host Milano come piattaforma che costruisce ponti tra mercati e culture, anticipando le direzioni dell’ospitalità di domani.

Il prossimo appuntamento è già fissato: la 45.ma edizione di HostMilano tornerà a Fiera Milano dal 22 al 26 ottobre 2027.

A Rho Fiera, i nuovi format sCIOCk, Beyond the Cup e Bakery Square al centro

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I nuovi format a HostMilano (immagine concessa)

MILANO – Tra gli oltre 800 appuntamenti che hanno animato HostMilano 2025 spiccavano quelli dei tre nuovi format sCIOCk, Beyond the Cup e Bakery Square: formazione, creatività e visione internazionale insieme per confermare la manifestazione come piattaforma di riferimento per l’innovazione nell’ospitalità.

Cinque giorni di energia e ispirazione in una Fiera Milano affollata: HostMilano 2025 è stata (anche) un palcoscenico dove l’innovazione ha incontrato il talento e la passione dei protagonisti dell’ospitalità mondiale.

Competenze, esperienze e voglia di sperimentare si sono fuse in un flusso continuo di idee, incontri e contaminazioni che ha reso la manifestazione un’esperienza viva, condivisa e in continua evoluzione.

A HostMilano 2025 l’innovazione non si è limitata ai padiglioni espositivi: ha preso forma in un palinsesto di oltre 800 eventi che, tra talk, masterclass e competizioni, hanno trasformato la manifestazione in un’occasione di aggiornamento e confronto senza confronti.

Per cinque giorni i professionisti del settore hanno potuto dialogare con i grandi maestri, scoprire nuove tendenze e vivere format inediti capaci di coniugare tecnica, creatività e visione.

Tre nuovi format per altrettanti settori caldi

Grande riscontro in particolare per i debutti di questa edizione, a partire da sCIOCk – Cioccolato in Movimento, il format ideato dal maître chocolatier Davide Comaschi insieme a un team internazionale di esperti. Un percorso che ha esplorato la cultura, la scienza e il business del cioccolato, con protagonisti come Julien Dechenaud, Fabrice Gillotte e Iginio Massari.

Altro debutto di successo è stato Host Talks – Beyond the Cup, spazio dedicato al futuro del caffè organizzato in collaborazione con M25 Consulting, che ha visto la partecipazione di grandi voci del settore come Enrico Dandolo, CEO dell’Accademia Gualtiero Marchesi, il coffee scientist Andrej Godina o Jeffrey Joung, analista di Allegra Strategies, che ha presentato dati di mercato e insight globali.

Confermandosi riferimento mondiale per il comparto, il SIC – Salone Internazionale del Caffè ha inoltre ospitato 100 Years Of Espresso Made In Italy, un’inedita mostra di macchine per caffè storiche in collaborazione con le collezioni Mumac, Bakke e Langkemper, e le masterclass di Coffee Addition con il maestro Gianni Cocco, dedicate all’incontro con il cacao e la degustazione.

A completare il quadro delle novità, Bakery Square ha confermato il grande interesse per l’Arte Bianca: una nuova arena di eventi dove si sono alternati maestri provenienti da Paesi di tutto il mondo quali Belgio, Cina, Croazia, Lussemburgo, Perù, Portogallo, Serbia, Spagna e Svizzera, che hanno dialogato con panificatori e pizzaioli italiani come Biagio Caliendo, Nicola Iacovera, David Nasello, Simone Orlando, Paolo Zambarda e Fabrizio Zucchi.

“Trasferta” dall’arena al Centro Stella Polare per il convegno Fermenti di Sapienza: Il Lievito Madre e pane superstar in versione salutistica negli incontri di Pane e Benessere, a cura dell’Associazione Panificatori di Confcommercio Milano.

Un award sempre più prestigioso e tanti altri eventi

Tra gli altri momenti più significativi il ritorno di Smart Label – Host Innovation Award, il riconoscimento promosso da Fiera Milano e Host Milano in collaborazione con POLI.design e con il patrocinio di ADI – Associazione per il Disegno Industriale.

Quest’anno la giuria ha selezionato 25 progetti vincitori su oltre 150 candidature da tutto il mondo, esposti in un’area dedicata. Le soluzioni premiate hanno messo in luce direttrici come digitalizzazione, sostenibilità, intelligenza artificiale e sensoristica avanzata, materiali ecocompatibili e “made to last”. Tra i prodotti più curiosi, una macchina espresso portatile che sta in una mano, un dispenser che spalma burro fresco sul pane, un set di filtri per infusi con maglie dal design specifico per ciascuna essenza.

Tra gli appuntamenti che hanno completato il panorama del progetto si segnalano i Design Talks organizzati con POLI.design e patrocinati da NEWH – The Hospitality Industry Network, che hanno approfondito temi chiave come il benessere e la progettazione sensoriale, le tecnologie per migliorare l’esperienza utente, la sostenibilità come cambio di prospettiva e le nuove tipologie di ospitalità.

Spazi dell’accoglienza contemporanea al centro anche di #HotelSocialAreas by BWH Hotels, mentre i Luxury Food&Beverage Quality Awards hanno celebrato l’eccellenza nei prodotti food & beverage per il fuoricasa.

Incontro tra enogastronomia, competenze e tecnologie in primo piano negli eventi più focalizzati sulla ristorazione. Smart Food – Smart Chefs – Smart Future a cura di APCI – Associazione Professionale Cuochi Italiani ha puntato su green e smart come parole chiave per rendere più attuale ogni iniziativa, mentre la FIC Academy della Federazione Italiana Cuochi ha valorizzato le competenze degli chef in un’ottica di formazione continua, e gli show-cooking a cura di A.P.Pa.Fre. – Associazione Produttori Pasta Fresca della Piccola e Media Impresa hanno esaltato le potenzialità di un’icona della cucina italiana.

I seminari FCSI EAME hanno acceso i riflettori sulle tecnologie e i format per la ristorazione del futuro e, infine, lo Spazio FIPE – la Casa dei Pubblici Esercizi a cura della Federazione Italiana Pubblici Esercizi si è fatto palcoscenico di un confronto a tutto campo sul futuro della ristorazione.

Intanto, il percorso verso la prossima edizione è già cominciato: l’appuntamento è a Fiera Milano dal 22 al 26 ottobre 2027.

DVG De Vecchi: innovazione e design a Host Milano 2025

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DVG De Vecchi

MILANO – Si è conclusa con entusiasmo e ottimi riscontri la partecipazione di DVG De Vecchi a Host Milano 2025, una delle fiere internazionali più importanti nel settore dell’ospitalità professionale.

Cinque giorni di incontri, scambi e nuove connessioni hanno offerto all’azienda un’opportunità preziosa per rafforzare le relazioni con clienti e fornitori, oltre a presentarsi a nuovi interlocutori del mondo Ho.Re.Ca. con una proposta rinnovata e sempre più orientata all’innovazione.

HEX22, PRO e HOME: robustezza e funzionalità a portata di mano

Tra le novità presentate, spicca la nuova linea di rubinetti joystick compatti, frutto di un attento lavoro di progettazione volto a coniugare robustezza, funzionalità ed ergonomia. La gamma è composta da tre modelli – HEX22, PRO e HOME – pensati per rispondere alle diverse esigenze di installazione, dalle macchine professionali a quelle domestiche.

Una caratteristica comune e distintiva di tutti e tre i modelli, rispetto alla maggior parte dei prodotti attualmente presenti sul mercato, è la cura nella progettazione dei componenti e lo speciale trattamento riservato agli elementi soggetti a maggiore usura.

Questo approccio consente di garantire una durata superiore nel tempo, anche nelle applicazioni più gravose, assicurando prestazioni costanti e affidabilità in ogni contesto d’uso.

HEX22 e PRO sono pensati per l’uso intensivo in ambito professionale, con attacchi differenti (cartella ¼” per HEX22 e ogiva ¼” per PRO) per garantire la massima compatibilità con i sistemi più diffusi. Entrambi si distinguono per il design compatto e la struttura solida, ideale anche in condizioni di utilizzo prolungato.

Il modello HOME, con attacco ogiva ¼”, è stato sviluppato per il mercato domestico e prosumer, con una meccanica interna semplificata che ne facilita l’utilizzo, mantenendo la stessa affidabilità dei modelli professionali.

Nuove lance vapore DVG: efficienza e protezione per l’operatore

Un’altra importante novità è l’introduzione della lancia vapore cold touch da 10 mm, che si affianca alla versione da 12 mm già presente nel catalogo DVG. Entrambe le varianti sono dotate di coibentazione interna a doppia camera isolante, che consente di ridurre efficacemente la temperatura superficiale, migliorando la sicurezza e il comfort dell’operatore.

Lo spruzzatore in PEEK, materiale ad alte prestazioni, contribuisce a minimizzare la trasmissione del calore, rendendo la lancia ideale anche per un uso intensivo.

Con queste innovazioni, DVG conferma il proprio impegno nella ricerca e sviluppo di soluzioni tecniche avanzate, capaci di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

EUDR: gli imprenditori della Repubblica Ceca chiedono un rinvio di almeno 12 mesi

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Foto di Hans Bijstra da Pixabay

La Camera di Commercio della Repubblica Ceca teme che un regolamento mal preparato con troppa burocrazia possa mettere a rischio la stabilità operativa delle imprese. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su European Newsroom.

La posizione della Camera di Commercio della Repubblica Ceca nei confronti della EUDR

PRAGA – Gli imprenditori chiedono un rinvio immediato del regolamento europeo contro la deforestazione (EUDR) di almeno 12 mesi e l’utilizzo di una pausa annuale per ridurre la burocrazia eccessiva. Lo ha dichiarato la Camera di Commercio della Repubblica Ceca (HK ČR) in un comunicato stampa.

La Camera teme che un regolamento mal preparato con troppa amministrazione metta a rischio la stabilità operativa delle imprese.

La Repubblica Ceca critica la norma ripetutamente, la Commissione Europea ha già proposto in precedenza un allentamento per le piccole imprese. Secondo la Camera, però, è arrivato troppo tardi. Il regolamento entrerà in vigore quest’anno il 30 dicembre.

“Il regolamento contro la deforestazione è una proposta burocratica e mal preparata. È quindi positivo che la Commissione Europea voglia semplificare alcuni obblighi. Tuttavia, l’ammissione dell’errore arriva tardi e sarà molto difficile approvare le proposte in tempo. C’è un grande rischio che non si riesca a farlo e che a partire dalla fine dell’anno entrino in vigore le regole nella loro originale forma insensata,” ha dichiarato Tomáš Prouza, presidente dell’Associazione del Commercio e del Turismo della Repubblica Ceca e vicepresidente della HK ČR.

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Negli ultimi dieci anni chiusi oltre 21mila bar in Italia: a Torino e Milano un format sfida il concetto di bar tradizionale

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Trivé

TORINO – Milano da bere. Torino da vivere. Quarant’anni dopo quella stagione e quelle atmosfere, i bar italiani non riescono più a reggere i ritmi del presente.

Infatti, secondo dati FIPE–Confcommercio negli ultimi dieci anni oltre 21mila bar hanno chiuso. Solo nel primo semestre del 2025, il saldo tra aperture e chiusure è stato negativo per 706 locali.

Un trend che evidenzia la fragilità di un comparto caratterizzato da un tasso di sopravvivenza del 53% a cinque anni dall’apertura.

Il nodo sta tutto nella difficoltà di conciliare sostenibilità economica e standard di servizio elevati per un settore che conta quasi 128 mila imprese, 400 mila addetti (di cui il 58,9% donne) e oltre 20 miliardi di euro di consumi annui.

Sono dati che fotografano con chiarezza una crisi strutturale: i bar italiani continuano a ripetere modelli di gestione rimasti invariati dagli anni Ottanta, tra vetrine sovraffollate, sprechi e assenza di metodo.

È in questo contesto che si inserisce Trivè, un format nato a Torino nel 2017 da un’idea di Ivan Daniele, con l’obiettivo di ridefinire il modello di business del bar italiano attraverso un metodo gestionale standardizzato e replicabile.

L’All Day Bar è operativo dalle 8 del mattino alle 2 di notte e copre tutte le fasce orarie – colazione, pranzo, aperitivo, cena e dopocena – con un’offerta selezionata e coerente.

“I dati sulla chiusura dei bar dimostrano che non è più sufficiente avere una buona idea o una clientela affezionata: serve un metodo,” spiega Ivan Daniele, fondatore di Trivè.

“Ho lavorato in bar, pasticcerie, pizzerie e ho sempre visto lo stesso problema: realtà che si reggono sull’estro del singolo imprenditore, senza un modello gestionale solido. Trivè nasce proprio da qui: dall’esigenza di rendere il bar un’attività sostenibile, replicabile e con margini stabili nel tempo”.

Dal bar tradizionale al format replicabile

La difficoltà principale nel replicare un bar è sempre stata la complessità del modello: a differenza di un monoprodotto come la pizza o il panino, il bar attraversa cinque momenti diversi della giornata, ciascuno con logiche e prodotti propri.

Trivè ha affrontato questa sfida analizzando a fondo il settore e individuando i prodotti più richiesti e le abitudini di consumo più diffuse, per poi scomporre la gestione del bar in obiettivi concreti e processi standardizzati.

Il cuore di questa uniformità è un laboratorio di produzione centralizzato che serve tutti i punti vendita, sia diretti che in franchising, realizzando lavorati e semilavorati standardizzati.

Questo sistema permette di garantire la stessa qualità, freschezza e coerenza dell’offerta in ogni locale, mantenendo margini stabili e un’esperienza omogenea per il cliente, indipendentemente dalla città.

I numeri della replicabilità: un milione di fatturato e cinque locali attivi

Ogni locale Trivè genera in media tra 1,2 e 1,8 milioni di euro di fatturato all’anno. In termini pratici significa che un singolo punto vendita riesce a sostenersi con margini stabili, grazie a un controllo dei costi: le materie prime incidono per meno del 30% e il personale per circa il 32%.

A Torino sono operativi tre locali diretti – tra cui l’apertura recente in Piazza Vittorio – più un franchising in Via Duchessa Jolanda. A Milano, è attivo un punto vendita in Via Marghera.

“Il vero traguardo non è soltanto il fatturato, ma aver dimostrato che un bar può essere replicabile”, commenta Ivan Daniele.

“Il nostro obiettivo è creare il primo brand italiano nel settore bar, una categoria nuova chiamata All Day Bar. Vogliamo diventare quel posto comodo e affidabile per ogni occasione: un pranzo veloce, un appuntamento informale, un aperitivo con gli amici o una festa di laurea”.

Prossimi passi: il consolidamento su Milano e l’espansione

Dopo aver consolidato il modello a Torino, Trivè guarda ora a Milano come città chiave per il prossimo sviluppo. Il nuovo punto vendita in zona Brera sarà il flagship store – un locale vetrina che racchiude tutte le caratteristiche del format e funge da modello per le aperture future – e farà da base per una crescita più ampia: nel capoluogo lombardo sono già allo studio 8-9 aperture nei prossimi due anni.

Parallelamente, il franchising si prepara a uscire dai confini torinesi con le prime trattative in corso ad Alba, Milano, Legnano, Brescia, Vicenza, Firenze, Pordenone e Roma.

Le prospettive economiche confermano la scalabilità del modello: il fatturato, oggi intorno ai 5 milioni di euro, è destinato a raddoppiare già nel 2026, con una traiettoria che punta ai 25 milioni entro il 2028.

Trivè

Trivè è il primo All Day Bar in Italia, nato a Torino nel 2017 dall’idea di Ivan Daniele e oggi presente anche a Milano.

Il brand ha creato un format replicabile e standardizzato che copre tutte le fasce orarie della giornata, offrendo un modello scalabile per imprenditori e franchising. Con cinque locali già attivi e piani di espansione a Milano e in altre città italiane, Trivè punta a diventare il primo brand nazionale del settore bar.