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Torino: ecco la Sfera, la brioche tonda alla crema gianduia della Farmacia del Cambio

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La Mole Antonelliana, simbolo di Torino (immagine: Pixabay)

La brioche la Sfera, ennesima invenzione del bar pasticceria dello storico ristorante del cuore di Cavour, è stata presentata all’Horeca Expo Forum. In menù dal 17 marzo, da allora in poche ore va sold out. All’interno della brioche si può trovare una farcitura alla crema gianduia. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Federica Vivarelli per Il Corriere della Sera.

La brioche la Sfera di Torino

TORINO – Torino do it better. Ovviamente si parla di croissant, la nuova frontiera per gli esperimenti di viennoiserie nel capoluogo piemontese. In principio fu la brioche a forma di cubo – soprannominata il Crubik -, diventata ormai da tempo un caso sui social e in piazza Carignano dove ogni mattina si crea una lunga fila per accaparrarsi il dolce.

Poi è arrivato il croissant a forma di piramide, creazione ad opera di Roberto Miranti della pasticceria Orsucci per celebrare il Museo Egizio.

Ora al locale preferito di Camillo Benso conte di Cavour ha fatto ufficialmente il suo ingresso l’ultima invenzione: la Sfera.

Come dice già il nome è una brioche nel gusto e negli ingredienti ma dalla forma completamente sferica. All’interno una farcitura alla crema gianduia. Una novità che è stata presentata ufficialmente domenica scorsa dallo staff di Matteo Baronetto – chef del ristorante stellato Del Cambio – all’Horeca Expo Forum, l’evento internazionale dedicato ai professionisti del settore del Nord Ovest Italia.

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Venchi, Daniele Ferrero: “Chiuso il 2023 con 205 mln di fatturato, obiettivo 2024 è raggiungere 250 mln di ricavi”

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Il marchio Venchi

Venchi ha raggiunto i 205 milioni di fatturato lo scorso anno con un margine operativo di 46 milioni. Daniele Ferrero, amministratore delegato e primo socio dell’azienda, prevede di toccare quest’anno i 250 milioni di ricavi con 55 milioni di Ebitda. L’espansione del marchio non sembra arrestarsi. Da gennaio a oggi Venchi ha aperto quattro nuovi monomarca: due in Florida, uno nel Dubai Mall e uno a Parigi. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Alessandra Puato sul Corriere della Sera.

Il bilancio di Venchi

CASTELLETTO STURA (Cuneo) – Ha superato gli obiettivi sia nel 2022 sia nel 2023 malgrado l’impennata del prezzo del cacao, la sua materia prima. Negli ultimi tre anni ha triplicato i ricavi e moltiplicato per sette il margine operativo lordo. Con il cioccolato e il gelato prodotti a Castelletto Stura (Cuneo) ed esportati in tutto il mondo, Venchi continua a correre.

Era a 66 milioni di giro d’affari e 6,5 milioni di Ebitda nel 2020, “il 2023 è stato chiuso a 205 milioni di fatturato con un margine operativo lordo di 46 milioni — dice l’amministratore delegato e primo socio Daniele Ferrero —. Prevediamo di toccare quest’anno i 250 milioni di ricavi con 55 milioni di Ebitda”.

L’imprenditore conferma l’obiettivo dei 300 milioni di fatturato l’anno prossimo, previsto nel piano industriale 2022-2025.

Le nuove aperture in Florida, a Dubai e Parigi

Da gennaio a oggi Venchi ha aperto quattro nuovi monomarca: due in Florida, uno nel Dubai Mall e uno a Parigi. L’anno scorso ha debuttato in Malesia e in Australia. “Abbiamo 181 negozi, negli ultimi 12 mesi ne abbiamo aperti una trentina — dice il ceo —. Quest’anno raddoppieremo a 4 mila tonnellate la capacità produttiva di cioccolato e gelato”.

Tutto è prodotto nello stabilimento piemontese e per i due terzi esportato in circa 70 Paesi: l’Italia copre ormai il 35% del giro d’affari. ,”Vogliamo procedere al ritmo di due aperture al mese — dice Ferrero — per arrivare a 20-25 a fine anno e circa 230 negozi in tutto nel 2025. Ci siamo rafforzati in Inghilterra, Francia, Cina, Hong Kong, Taiwan”.

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Fipe: il profilo inflazionistico del bar decelera a +3,3% dal +3,7% rilevato a gennaio

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I prezzi nella ristorazione (dati: Centro Studi Fipe)

ROMA – Linflazione nei servizi di ristorazione scende al +3,5% dal +3,7% di gennaio. Anche i prezzi della ristorazione commerciale rallentano dal +3,8% al +3,7%. La dinamica dell’inflazione generale resta costante allo 0,8% per il venir meno delle tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, non lavorati e lavorati. Leggiamo di seguito la nota diffusa dal Centro Studi di Fipe-Confcommercio.

Bar

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Variazione congiunturale e tendenziale dei prezzi nei bar (dati: Centro Studi Fipe)

Il profilo inflazionistico del bar  decelera a +3,3% dal +3,7% rilevato a gennaio. Gli incrementi sopra la media del comparto riguardano solamente i prodotti di pasticceria e gelateria (+4,2%).

Ristoranti

Variazione congiunturale e tendenziale dei prezzi nei ristoranti (dati: Centro Studi Fipe)

I prezzi nei ristoranti tradizionali si mantengono sostanzialmente stabili (+3,9%) mentre nelle pizzerie decelerano a +3,5% rispetto a quanto rilevato il mese scorso.

I prezzi della gastronomia registrano +3,8% e il delivery resta costante a +2,7% rispetto a febbraio 2023.

Mense

Variazione congiunturale e tendenziale dei prezzi nelle mense (dati: Centro Studi Fipe)

I prezzi delle mense (quota a carico delle famiglie) registrano una variazione del 2,6%.

Un caffè sospeso per la casa di riposo di Terranuova Bracciolini ad Arezzo: l’iniziativa della comunità

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

A Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, l’amministrazione comunale ha voluto donare un momento di felicità alle persone anziane e ai più fragili attraverso l’iniziativa delcaffè sospeso. Il progetto è nato dalla collaborazione con i commercianti del centro storico e delle sue vicinanze. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Francesco Tozzi per La Nazione.

Il caffè sospeso per i più anziani a Terranuova  Bracciolini

TERRANUOVA BRACCIOLINI (Arezzo) – “Quando qualcuno è felice paga due caffè: uno per sé e uno per qualcuno altro. È come offrire un caffè al resto del mondo”. Luciano De Crescenzo teorizzava così l’usanza tutta partenopea del caffè sospeso. Un piccolo gesto di gentilezza che incarna vera e propria filosofia di vita. A Terranuova l’amministrazione comunale ha pensato di donare un momento di felicità alle persone anziane e ai più fragili attraverso questa pratica, emblema della tradizione.

“Un caffè sospeso per gli ospiti dell’Rsa di Terranuova” è l’iniziativa partita grazie alla disponibilità dei gestori dei bar. Il progetto è nato dalla collaborazione con i commercianti del centro storico e delle sue immediate vicinanze.

“Si tratta di un modo con cui offrire alle nonne e ai nonni della Rsa Don Amelio Vannelli – ha spiegato l’assessore al sociale Sara Grifoni – l’occasione per uscire a fare una passeggiata in centro, accompagnati da personale della struttura e da volontari. Allo stesso tempo è un modo per fare entrare la comunità all’interno della casa di riposo. I clienti dei bar possono lasciar pagato una o più consumazione di caffè ed il gestore del bar lo offrirà agli ospiti che si recheranno. L’intenzione è di condividere un piacere, un caffè pagato in anticipo è da considerarsi un atto anonimo di generosità e solidarietà”.

In Valdarno ci sono sette case di riposo convenzionate con l’Azienda Usl – Bucine, Castelfranco di Sopra, Cavriglia, Montevarchi, San Giovanni Valdarno, Pian di Scò, Terranuova Bracciolini – e nelle sole strutture di Bucine e Terranuova è presente anche un reparto specifico per l’Alzheimer.

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Associazione museo del caffè di Trieste: 2° appuntamento per la rassegna cinema con Bagdad Café, 21/03

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associazione trieste
Il quinto Cenacolo del caffè con la professoressa Anna Gregorio Michelazzi (immagine concessa)

TRIESTE  – Secondo appuntamento giovedì 21 marzo, alle ore 16.30, con la rassegna Cinema e caffè, nella Sala auditorium dell’Itis di Trieste (via Pascoli 31, entrata all’angolo di via Conti), a cura dell’Associazione museo del caffè di Trieste in collaborazione con la stessa ITIS. La proiezione proposta in quest’occasione sarà Bagdad Cafè (Germania-USA, 1987, 95’), film commedia diretto da Percy Adlon, con Marianne Sägebrecht, Jack Palance, CCH Pounder, Christine Kaufmann, Monica Calhoun, Darron Flagg, G. Smokey Campbell, Hans Stadlbauer.

La rassegna cinema dell’Associazione museo del caffè di Trieste

Storia di una turista tedesca, Jasmin, che, dopo una lite col marito avvenuta durante una sosta in auto nel Deserto del Mojave, prende la sua valigia, scende dall’auto e s’incammina sulla strada polverosa che la condurrà verso il Bagdad Café, un motel-distributore-bar piuttosto malmesso, frequentato da personaggi pittoreschi.

Lo gestisce Brenda, afroamericana dalla forte personalità che ha cacciato di casa il marito dopo una lite.

La proiezione sarà a ingresso libero, ma, per opportuna disposizione, considerando la prevedibile presenza anche di ospiti anziani dell’Istituto, sarà richiesto di indossare prudenzialmente una mascherina chirurgica protettiva.

Per la capienza limitata della Sala si consiglia anche la prenotazione, telefonando al numero 371-5414048.

Sempre all’ITIS è intanto ancora visitabile la mostra dedicata ai caffè storici di Trieste, esposta nel Salone Bar, che propone bellissime foto d’epoca dei nostri caffè, messe a disposizione dalla società Hausbrandt e dalla Fondazione Assicurazioni Generali; tutti i giorni, con ingresso libero, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20.

Entrambe le iniziative sono curate da Bruno Vajente di AMdC con Mariagrazia Stepan e sono state realizzate grazie alla preziosa ospitalità e collaborazione dell’Istituto Triestino per gli Interventi Sociali.

Da ricordare con l’occasione il grande successo del recente quinto “Cenacolo del Caffè”, tenutosi nei giorni scorsi all’Hotel Savoia Excelsior, e che ha visto apprezzatissima protagonista la professoressa Anna Gregorio Michelazzi, docente di Astrofisica all’Università di Trieste, coordinatrice dei team strumentali di grandi missioni scientifiche spaziali (Planck, Euclide) dell’Agenzia Spaziale Europea, membro del consiglio di amministrazione di Elettra-Sincrotrone, di SISSA-Medialab e altri organismi, valutatore esperto della Commissione Europea, nonché co-fondatrice e responsabile della strategia di PICOSATS, società spin-off dell’Università che opera nel campo dei piccoli satelliti.

La scienziata concittadina, che ha parlato sul tema “Verso il mondo del caffè dallo spazio, fra ricerca e industria”, dopo una breve ma importante analisi della storia della presenza dell’uomo nello Spazio fino alla più recente ‘New Space Economy’, ha illustrato, con la sua grande esperienza e documentazione, le grandi possibilità offerte all’umanità tutta, e a favore di molteplici settori di ricerca, dall'”esame” della terra “vista” e studiata dalle altezze dello Spazio.

Trattando in particolare, dell’attuale “agricoltura di precisione” che, dai satelliti e stazioni orbitanti, permette di studiare nei dettagli la situazione dei campi agricoli terrestri e delle piantagioni di caffè per trarne preziosi referti e indicazioni.

In questo caso, ponendo di fatto la ricerca spaziale al servizio dell’industria del caffè come pure di altri settori economici, indagini queste a scopi prettamente “civili” nelle quali si è particolarmente specializzata – ha precisato la Gregorio – proprio l’Agenzia Spaziale Europea.

Nel corso della conferenza, un vivo interesse e simpatia hanno destato le immagini di Samantha Cristoforetti che, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale orbitante attorno alla Terra, predispone e poi degusta, con tutta l’abilità richiesta dalla condizione di assenza di gravità, un caffè preparato con la speciale macchina appositamente costruita dalla Argotec di Torino assieme alla Lavazza e all’Agenzia Spaziale Italiana, in grado di poter funzionare nelle particolarissime condizioni di questi viaggi nello Spazio.

Grandi consensi dunque per la professoressa Gregorio Michelazzi, una personalità eclettica, non solo scienziata di fama ma anche appassionata sportiva (velista convinta, sciatrice, subacquea e viaggiatrice), inserita da Forbes fra le 100 donne manager italiane di maggior successo nonchè pluripremiata da numerosi altri riconoscimenti italiani e internazionali. Eppure “semplice” e alla mano, nel segno della più tipica triestinità.

La settima edizione dei “Cenacoli”, dedicata al tema “Aria, Terra, Fuoco, Acqua: Caffè, un viaggio tra gli elementi”, è coordinata da Nicoletta Casagrande (responsabile dell’InfoLibro-Salotto multimediale del libro italiano di Capodistria e cultrice del mondo del caffè) e organizzata da Giulio Rebetz e Piero Ambroset.

Il prossimo “Cenacolo” sarà, sempre all’Hotel Savoia, giovedì 4 aprile, alle 17.30, con l’intervento di Antonella Caroli Palladini su “Porto Vecchio: viaggio di ritorno ai magazzini del caffè”.

Tutti gli appuntamenti sono visibili anche sui social media dell’Associazione museo del caffè. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.  Per info amdctrieste@gmail.com.

Sace (il Governo) annuncia un’operazione push strategy da 500 milioni con ofi per sostenere le torrefazioni e l’export della filiera del caffè

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Michal Ron, Chief International Officer di SACE.
Michal Ron, Chief International Officer di SACE, l'agenzia del Governo italiano controllata attraverso il Ministero dell'Economia

ROMA – La SACE, il gruppo assicurativo‐finanziario italiano, controllato direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, quindi dal Governo italiano, ha annunciato un’operazione di push strategy del valore di circa 500 milioni che è destinata a sostenere da un lato la filiera della torrefazione in Italia, garantendo l’importazione di caffè crudo di qualità, e dall’altro nuove opportunità di export.

Questa inedita operazione vede SACE, quindi il Governo italiano, al fianco di Olam Food Ingredients (“ofi”), gruppo leader mondiale nel comparto degli ingredienti per il food&beverage, e in particolare nel settore del caffè crudo, per la cui gestione ha un’importante filiale in Italia, di cui garantisce forniture responsabili e tracciabili.

SACE insieme a ofi per l’operazione di Push Strategy

Sace
Il logo della Sage, la finanziaria del Ministero dell’economia e finanza

Nel suo comunicato alla stampa SACE specifica che “L’industria della torrefazione italiana, icona del made in Italy, è composta da circa 1000 aziende – dalle piccole imprese ai grandi gruppi internazionali – con un fatturato complessivo di oltre 5 miliardi di dollari.”

SACE ha garantito un finanziamento complessivo di circa 500 milioni di euro (organizzato in due tranche, rispettivamente da 250 milioni di dollari e 37,38 miliardi di yen) in favore di ofi, con SMBC in qualità di arranger dell’operazione e con SMBC stessa e Citi come finanziatori.

Il prestito ha una durata di cinque anni per la tranche in USD mentre per quella denominata in JPY – che rappresenta il primo “Samurai Loan” garantito da SACE – la durata è di 7 anni.

L’intervento di SACE ha l’obiettivo di massimizzare le opportunità di business per le imprese della filiera della torrefazione in Italia garantendo sia l’importazione di caffè crudo di qualità sia nuove opportunità di export per tutte le supply chain interessate (Food processing, bottling, packaging, etc.).

Il logo ofi
Il logo ofi

ofi, che rappresenta oggi una quota del 16% nel mercato italiano, continuerà a garantire le forniture di caffè crudo e si aprirà inoltre a nuove opportunità commerciali con l’Italia, attraverso attività di business matching, nell’ambito del programma Push Strategy di SACE.

“Siamo orgogliosi di essere al fianco di ofi, attore leader nel settore globale degli ingredienti per alimenti e bevande e partner strategico delle nostre aziende in tutto il settore alimentare, in particolare per l’industria della torrefazione del caffè. Infatti, una tazzina di caffè su sei che beviamo in Italia è fatta con i chicchi forniti da ofi. Questa operazione Push aprirà opportunità per le PMI italiane nella filiera agroalimentare, garantendo allo stesso tempo forniture sostenibili e di qualità alle migliaia di aziende italiane del caffè” ha affermato Michal Ron, chief international officer di SACE.

Rishi Kalra, direttore esecutivo e CFO del gruppo di ofi, ha dichiarato: “Questa con SACE è la prima linea di credito di ofi garantita da una export credit agency e rientra nella nostra strategia di diversificazione delle fonti di finanziamento e di allungamento della maturity del nostro debito. Siamo lieti di sostenere la “Push Strategy” di SACE e non vediamo l’ora di rafforzare il nostro impegno con clienti e fornitori italiani”.

“Siamo lieti di collaborare con ofi nel suo primo finanziamento coperto dall’ECA. Il finanziamento sosterrà le operazioni commerciali di ofi e migliorerà il suo impegno con clienti e fornitori italiani” ha affermato Luca Tonello, amministratore delegato e co-responsabile del Dipartimento finanza strutturata Asia Pacifico di SMBC.

Norton Rose Fullbright, in qualità di consulente legale per SMBC, Citi e SACE, ha contribuito alla finalizzazione dell’operazione.

La scheda sintetica di SACE

SACE è il gruppo assicurativo‐finanziario italiano, direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, specializzato nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale attraverso un’ampia gamma di strumenti e soluzioni a supporto della competitività in Italia e nel mondo.

Da oltre quarantacinque anni, il Gruppo SACE è il partner di riferimento per le imprese italiane che esportano e crescono nei mercati esteri. Supporta, inoltre, il sistema bancario per facilitare, con le sue garanzie finanziarie, l’accesso al credito delle aziende per sostenerne la liquidità e gli investimenti per la competitività e la sostenibilità nell’ambito del Green New Deal italiano, a partire dal mercato domestico.

Il Gruppo è presente nel mondo con 13 sedi in Paesi target per il Made in Italy, con l’obiettivo di costruire relazioni con primarie controparti locali e, attraverso strumenti finanziari dedicati, facilitare il business con le imprese italiane.

Con un portafoglio di operazioni assicurate e investimenti garantiti pari a 164 miliardi di euro, SACE, insieme a tutte le società del Gruppo – SACE FCT che opera nel factoring, SACE BT attiva nei rami Credito, Cauzioni e Altri danni ai beni e SACE SRV, specializzata nelle attività di data collection e di gestione del patrimonio informativo – è al fianco di oltre 40 mila aziende, soprattutto PMI, supportandone la crescita in Italia e in circa 200 Paesi nel mondo.

La scheda sintetica di ofi

Ofi (olam food ingredients) è un nuovo gruppo operativo nato da Olam. ofi offre prodotti e ingredienti alimentari sostenibili, naturali e ad alto valore aggiunto, in modo che i consumatori possano beneficiare dei prodotti sani e golosi che amano. Il gruppo è composto da aziende leader nel settore del cacao, del caffè, dei prodotti lattiero-caseari, della frutta secca e delle spezie.

ofi ha costruito una presenza unica nella catena del valore a livello globale, che comprende le proprie attività agricole, l’origine alla produzione e gli impianti di produzione. ofi collabora con i clienti, utilizzando al meglio il proprio portafoglio complementare e differenziato di prodotti alimentari “di tendenza”, per co-creare soluzioni che anticipino e soddisfino le mutevoli preferenze dei consumatori, parallelamente all’aumento della domanda di alimenti più sani, tracciabili e sostenibili.

La scheda sintetica del gruppo Olam di cui fa parte ofi

Olam
Il logo Olam

Il Gruppo Olam è un’azienda leader nel settore alimentare e agroalimentare che fornisce alimenti, ingredienti, mangimi e fibre a 20.200 clienti in tutto il mondo. La catena del valore si estende in oltre 60 Paesi e comprende operazioni di coltivazione, lavorazione e distribuzione, oltre a una rete globale di agricoltori.

Attraverso l’obiettivo di “reimmaginare l’agricoltura e i sistemi alimentari globali”, il Gruppo Olam si propone di affrontare le numerose sfide legate al soddisfacimento delle esigenze di una popolazione globale in crescita, ottenendo al contempo un impatto positivo per le comunità agricole, il nostro pianeta e tutti i nostri stakeholder.

Il Gruppo Olam, che ha sede e si è quotato a Singapore, si colloca attualmente tra le 30 maggiori società primarie quotate in termini di capitalizzazione di mercato nell’indice SGX-ST.

Da giugno 2020, il Gruppo Olam è stato incluso nella FTSE4Good Index Series, una serie di indici di investimento sostenibile globale sviluppata da FTSE Russell, a seguito di una rigorosa valutazione delle attività della catena di approvvigionamento di Olam, dell’impatto sull’ambiente e della trasparenza della governance.

La serie di indici FTSE4Good identifica le società che dimostrano solide pratiche ambientali, sociali e di governance (Environmental, Social, Governance, ESG) ed è utilizzata da diversi operatori di mercato per creare e valutare fondi di investimento responsabili.

Lo chef Gianluca Fusto: “Un buon uovo di Pasqua non può costare meno di 70 euro”

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Gianluca Fusto @Lea Anouchinsky uova pasqua
Gianluca Fusto @Lea Anouchinsky

MILANO – La Pasqua sta bussando alle porte degli italiani, che già pensano a come festeggiare con uovo e colomba: ma al momento dell’acquisto, come si può procedere più consapevolmente nel mare magnum dell’offerta a cui ogni anno si è esposti? Un primo passo sicuramente è comprendere il lavoro che sta dietro il prodotto finale. Per questo, la parola di un maestro come lo chef Gianluca Fusto, titolare della “LABoutique” Fusto Milano in via Ponchielli 3, risulta una preziosa guida.

Partiamo dal lato consumatore: come si riconosce un uovo di Pasqua di qualità e quanto deve costare?

“Oggi le tendenze sono cambiate: l’uovo di Pasqua nei grandi pasticceri è diventato una vera e propria creazione golosa, dietro cui non c’è solo una forma, ma un’effettiva ricerca di pairing tra gli ingredienti per offrire un’emozione. Da Fusto Milano quest’anno abbiamo pensato a 6 uova di Pasqua diverse, con altrettanti abbinamenti: per esempio all’Olio d’Oliva, allo Zafferano e Mandorla oppure all’arancia, nocciola e pepe rosa.

Oggi è importante capire che non è più con la quantità ma è con la qualità del cibo che si fa cultura. La Cucina Italiana, presentata anche all’Unesco, deve esser percepita con un’attenzione molto differente rispetto a ciò che spesso accade.

Uovo Wow @Brambilla Serrani

Quindi l’uovo è un’opera, un piatto ben pensato, dove gli ingredienti, la forma, la struttura, la consistenza, trovano il loro equilibrio. È fondamentale essere sicuri dell’origine della materia prima, per ottenere un senso di purezza e di realtà.

Quindi bisogna controllare la qualità e l’origine del cioccolato, il livello stesso dell’imballaggio, come viene spiegato il prodotto, il fatto che il cioccolato sia ben temperato senza cristallizzazioni di grassi, che il guscio si mostri omogeneo, il peso sia regolare – in base al tipo di uovo proposto -: ad esempio al supermercato ce ne sono di davvero grosse, ma sono colate molto fini e il peso è di 180 grammi appena – non si possono così
avvertire gli aromi del cioccolato -.

Un buon uovo deve pesare intorno ai 500 grammi minimo, in modo che si possa apprezzarlo in degustazione e aromaticità.”

Quindi anche l’imballaggio è un segnale da cogliere?

“Cerco la trasparenza dei contenitori non incartati per osservare la manifattura delle uova. Un buon uovo di Pasqua in base all’origine della materia prima (che negli ultimi due anni ha avuto un costo sempre maggiore), non può costare meno di 70 euro. È importante capire che le cose hanno un prezzo e un valore.”

Per giustificare quel costo, spieghiamo le tante fasi di lavorazione necessarie a raggiungere il risultato finale?

“Le fasi di lavorazioni vanno dal temperaggio al colaggio dei vari strati. Quest’anno proponiamo 7 fasi di lavorazione diverse: 7 strati, farciti-non farciti e aromatici. Per realizzarli serve una manodopera importante. Abbiamo scelto di farne 7 per sviluppare gusti abbinati particolari: ad esempio un fondente del Venezuela con fava di Tonka, arancia, oppure una crema di mandorla con lo zafferano.

Oggi il mondo del pairing guarda a 360 gradi e si deve riscoprire la bellezza del buono, che va oltre il classico abbinamento di nocciola-cacao-pistacchio. Il ruolo del pasticcere è quello di creare qualcosa che è unico ed emozionante. Le nostre collezioni le ideiamo sempre con un tema diverso.

Uovo limone @Brambilla Serrani

L’ultima ha il tema della forma (infatti si chiama Metamorfosi),puntando molto sugli agrumi e su ingredienti della fascia del Mediterraneo, per valorizzare l’Unesco in Italia. Abbiamo una grande diversità di materia prima e di eccellenze. “

Qual è la fase più difficile della sua produzione?

“Fare in modo che tutto sia perfetto, perché il cliente merita che ogni aspetto, dal packaging al gusto, appaghi tutti i sensi. Poi certo, seguire tutte le fasi per perseguire l’obiettivo della qualità sulla quantità. Per questo noi abbiamo una produzione ristretta, 300-400 uova che seguiamo in maniera molto accurata.“

Quanto ci vuole per realizzare un Uovo di Pasqua, dalla sua progettazione alla sua distribuzione?

“Da quando noi iniziamo fino alla fase di packaging ci vogliono minimo 3 giorni di produzione, con i tempi di riposo della cristallizzazione. Ma la progettazione della collezione nuova comincia già con la chiusura della Pasqua precedente.”

Negli anni anche questo dolce tradizionale si è evoluto e in che modo?

“Sicuramente anche per l’uovo di Pasqua, come per i grandi lievitati e altri prodotti di pasticceria, la riscoperta del valore dell’artigianalità ha portato a una popolarità ulteriore e a una maggiore ricerca e attenzione. La tendenza generale va verso una decorazione che non sia divisa dal gusto.

Nel nostro caso questo è sempre stato un punto centrale, perché le nostra collezione di Pasqua (ma non solo) si basa su una continua evoluzione in cui sono in gioco tre fattori: la materia prima, il pairing e la componente estestica.

Uovo omaggio a Milano @Brambilla Serrani

Per questo si chiama “Metamorfosi”. La parte visiva infatti è per noi un elemento identitario. Permette alle nostre creazioni di avere uno stile unico, di essere riconoscibili: i decori sono fatti a mano, senza l’uso di stampi, e nei giochi di colore cerchiamo di valorizzare al massimo le tonalità naturali degli ingredienti.”

Anche il packaging ha contribuito a riscrivere la storia dell’Uovo di Pasqua?

“L’uovo di Pasqua è diventato in tutto e per tutto un monumento dell’artigianalità: incarna i gesti, il lavoro, le idee che stanno dietro alla sua creazione. Il packaging deve tenere conto di tutto questo, delle aspettative del cliente, del posizionamento del brand e delle caratteristiche estetiche dell’uovo. Non è solo un elemento protettivo dell’uovo, non deve limitarsi a preservarne l’integrità, ma anche il concept.

Per noi è una sfida: ricercare un packaging che possa valorizzare l’eleganza e la leggerezza dei decori diventa un elemento che arricchisce l’esperienza finale del cliente, soprattutto quando (come molto spesso accade) l’uovo di Pasqua è un regalo.”

Quanto incide la personalizzazione su questo prodotto?

“Chi si rivolge a noi, ritrova la mia esperienza trentennale in pasticceria e cioccolateria e quella di Linda Massignan nella comunicazione e nella creatività. Questo apre a tutta una serie di possibilità e di personalizzazioni sulla base delle richieste dei clienti, soprattutto perché non siamo una realtà industriale.

La nostra impostazione è “tailor made” e siamo in grado di fare da numeri piccoli a numeri più importanti, con la giusta organizzazione e tempistica. In termini più generali, molto dipende molto da quello che si vuole ottenere. Puntare molto su una caratterizzazione estetica significa creare delle aspettative anche a livello di gusto che devono essere
all’altezza di ciò che il cliente vede e si immagina.

La creatività, non è solo un fatto estetico, in ogni caso non lo è per me. Il punto di partenza è sempre la materia prima, l’ingrediente grezzo.

Da lì comincia un lavoro di studio, di conoscenza. Una sorta di introspezione, che mi porta a comprendere qual è l’emozione, l’esperienza che io voglio lasciare nelle persone che assaggeranno il risultato di quell’idea. È così che posso dedicarmi interamente al processo creativo. Non è solo un fatto estetico, perché, se così fosse, si finirebbe per essere schiavi dell’apparenza e l’apparenza può entusiasmare, ma deve essere all’altezza delle aspettative sensoriali, gustoriali e del brand.”

E Nespresso lancia un concept di caffetteria on-the-go nel centro di Londra

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nespresso Eric Favre capsule
Logo Nespresso

MILANO – Nespresso punta a cavalcare il boom britannico del caffè on-the-go, con un proprio format per il fuori casa: Nespresso Bar. Il primo locale concept in Europa aprirà i battenti giovedì 21 marzo a Londra, in Old Broad Street, non lontano dalla stazione ferroviaria di Liverpool Street. Lo ha dichiarato al Times Anna Lundstrom, ceo di Nespresso UK & Ireland.

Se l’esperimento avrà successo, questo primo locale pilota potrebbe essere l’apripista di una vera e propria catena di caffetterie Nespresso, destinata ad espandersi in tutto il Regno Unito.

“Il nostro target è il mercato casalingo, ma il consumo di caffè on the go è ormai una parte fondamentale della cultura britannica. I coffee shop e il caffè per asporto rappresentano un fenomeno culturale di cui vogliamo essere parte.

Questo è un grande momento per il settore del caffè in Uk” ha aggiunto Lundstrom.

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Simonelli Group inaugura Nuova Distribution China, la nuova filiale a Shanghai

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L'apertura della nuova filiale in Cina (immagine concessa)

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Simonelli Group, azienda leader nella produzione di macchine professionali per caffè espresso e macinini con i brand Nuova Simonelli e Victoria Arduino, continua a rafforzare la rete internazionale fatta di filiali, experience lab, showroom e distributori, attivando un nuovo branch office in Cina.

La nuova filiale Nuova Distribution China è una società controllata con sede a Shanghai, in partnership con Shanghai Penini Import & Export Trading Co., Ltd. Nuova Distribution China è il riferimento per i mercati di Cina e Hong Kong dal punto di vista commerciale, tecnico e formativo.

Simonelli Group in Cina con il nuovo branch office

“Nuovi scenari impongono nuove strategie, che consentano di essere dinamici e reattivi verso le richieste dei clienti, soprattutto se distribuiti in oltre 100 paesi nel mondo – ha dichiarato Marco Feliziani, ceo di Simonelli Group. “La scelta di aprire una nuova filiale a Shanghai, dopo le aperture di Dubai, Melbourne, Londra, Lione, Singapore e Seattle, è frutto dell’attenzione che Simonelli Group pone alle relazioni umane, non solo nell’HQ, contribuendo a generare nuovi insight di mercato, vitali per l’innovazione, che nessuna relazione puramente digitale può garantire. La creazione di nuove filiali permette all’azienda di reagire rapidamente ai cambiamenti, sempre più rapidi, dei mercati.”

A partire da questo mese Simonelli Group rafforza la propria presenza in tutta l’area Asia Pacific con le sue tre filiali con sede a Melbourne, Shanghai e Singapore, insieme alla propria rete distributiva. Questa maggiore vicinanza garantisce una distribuzione tempestiva ed efficiente, migliorando le relazioni con i clienti e consente a Simonelli Group di rispondere tempestivamente alle fluttuazioni del mercato.

“Desidero ringraziare – continua Feliziani – i nostri partner commerciali di Nuova Distribution China, Wang Xin e Ye Fangbin. La loro fiducia nel nostro progetto è stata determinante nel percorso di creazione della filiale. Saranno di grande supporto per il nostro team per continuare a contribuire alla crescita del mercato del caffè cinese e di Hong Kong nel rispetto dei valori che ci contraddistinguono: innovazione, educazione e sostenibilità”.

La sede di Nuova Distribution China si trova a Shanghai, Baoshan district, Yingao Road 23 Nong, n. 20, room 107e ospita anche il nuovo experience lab, uno spazio esperienziale dove vivere e scoprire i brand Nuova Simonelli e Victoria Arduino.

L’inaugurazione ufficiale dell’experience lab è prevista per il 25 marzo per offrire agli ospiti di Simonelli Group una live experience dei marchi Nuova Simonelli e Victoria Arduino. Inoltre, è stato definito un fitto calendario di aperture di showroom che riguarderà città di primo livello come Guangzhou, Pechino e Chengdu: gli showroom locali rappresenteranno un ulteriore passo verso una presenza capillare, dinamica e reattiva di Simonelli Group nel mercato cinese.

Il primo appuntamento con l’intero team di Nuova Distribution China sarà presso lo stand 1.2D32 di Hotelex dal 27 al 30 marzo, dove il team presenterà tutte le novità di prodotto e le tecnologie di Nuova Simonelli e Victoria Arduino.

Newlat Food fa il record storico: ricavi a 793,3 mln, +7% rispetto al 2022

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Angelo Mastrolia, presidente Newlat Food (immagine concessa)

REGGIO EMILIA – Il Consiglio di amministrazione di Newlat Food S.p.A. si è riunito sotto la presidenza di Angelo Mastrolia e ha esaminato ed approvato il Progetto di bilancio della società e il Bilancio consolidato inerenti all’esercizio 2023. I dati relativi al 2023 confermano un andamento positivo dei principali dati economico-finanziari del Gruppo.

I ricavi consolidati del Gruppo Newlat Food nell’esercizio 2023 sono stati pari a euro 793,3 milioni, in aumento del 7% rispetto al 2022.

L’Ebitda consolidato del Gruppo è risultato pari a euro 68,1 milioni, in netto aumento rispetto ad euro 56,4 milioni nell’esercizio precedente. L’Ebitda margin consolidato si attesta all’8,6%, in aumento rispetto al 7,6% registrato nel 2022.

L’Ebitda normalizzato è stato pari ad euro 72,4 milioni, con un Ebitda margin normalizzato del 9,1%.

Il Risultato Operativo (EBIT) consolidato del Gruppo è pari a euro 31,3 milioni, in miglioramento rispetto all’esercizio precedente, pari a euro 20,1 milioni.

Il risultato netto consolidato è pari ad euro 15,5 milioni, in crescita del 135,2%, rispetto all’esercizio precedente.

PFN consolidata al 31 dicembre 2023 pari ad euro -74,3 milioni, in netto miglioramento rispetto al dato registrato nell’esercizio precedente, di euro -109,8 milioni. Escludendo gli effetti dell’IFRS 16, la PFN consolidata al 31 dicembre 2023 è pari a euro -29,5 milioni, rispetto al dato registrato nell’esercizio precedente di euro -63,1 milioni.

Il presidente Angelo Mastrolia ha commentato: “In un contesto di mercato molto volatile e caratterizzato nell’ultimo trimestre dell’anno da un’intensa attività promozionale, Newlat ha chiuso il 2023 con una notevole crescita del fatturato e con un forte miglioramento della marginalità, superiore alla media di settore”.

Mastrolia aggiunge: “Grazie alla grande flessibilità finanziaria e all’ottima generazione di cassa, abbiamo iniziato, nel corso del quarto trimestre 2023, una serie di investimenti che ammontano a euro 25,2 milioni, tra cui il nuovo forno, il quale rafforzerà in maniera significativa l’offerta dei prodotti sia speciali che tradizionali, ampliando la gamma in maniera significativa. Questi investimenti permetteranno alla nostra struttura industriale di affrontare nuove sfide di sviluppo commerciale con ancora maggiore efficienza.

C’è di più: “Il 2023 ci ha visti impegnati in un grande lavoro nel tentativo di acquisizione di Princes, gruppo inglese con un fatturato di circa 2 miliardi di euro. Sebbene l’operazione presentasse interessanti potenzialità strategiche, Newlat ha ritenuto che l’attuale contesto di mercato in UK richiedesse maggiore prudenza, anche in virtù della caratteristica di reverse merger dell’operazione. Ciò nonostante, la crescita per linee esterne continuerà ad essere un elemento strategico di primaria importanza per il nostro Gruppo. Grazie all’ampia disponibilità di cassa e al supporto finanziario di un gruppo di grandi banche internazionali, il Gruppo potrà operare sul mercato M&A con estrema flessibilità finanziaria. Siamo al momento impegnati su quattro importanti dossier, tutti strategicamente rilevanti per il nostro Gruppo, e dei quali ci auguriamo di poter condividere presto i dettagli”.

In conclusione: “Il 2024 conferma la grande capacità del Gruppo di offrire ai propri clienti un portafoglio prodotti capace di generare ulteriore crescita nonostante un rallentamento della domanda e una riduzione dei prezzi in linea con il calo dell’inflazione.”

Analisi dei ricavi consolidati proforma

Nell’esercizio 2023, Newlat Food ha realizzato ricavi consolidati pari a euro 793,3 milioni, come di seguito suddivisi per linee di business:

(dati concessi)

I ricavi nel settore pasta registrano un andamento lineare per un effetto combinato di incremento volumi e riduzione del prezzo medio di vendita.

I ricavi del settore milk aumentano per un effetto combinato di prezzo (65%) e volumi di vendita (35%).

I ricavi del settore instant noodles & baking mixes incrementano principalmente in conseguenza dell’acquisizione di EM Foods. Al netto dell’acquisizione, l’incremento sarebbe stato pari al 4%.

I ricavi del settore bakery crescono per effetto combinato di un incremento dei volumi di vendita dovuto all’avvio di nuovi contratti nell’ambito B2B e private label e grazie ad un prezzo medio di vendita più elevato rispetto al precedente esercizio.

I ricavi del settore dairy incrementano per effetto delle maggior quantità vendute nel corso del 2023, in particolare del mascarpone.

I ricavi del settore special products registrano una diminuzione per effetto di un decremento del prezzo medio di vendita e di una diminuzione dei volumi a più bassa marginalità, nonché a causa di alcuni investimenti impiantistici che hanno rallentato i livelli di produzione, in particolare nel quarto trimestre.

I ricavi relativi al segmento altri prodotti si riferiscono a prodotti secondari e registrano una sostanziale linearità rispetto all’esercizio precedente.

Ricavi per canale distributivo

(dati concessi)

I ricavi del settore grande distribuzione crescono per effetto combinato di un aumento dei volumi di vendita nei principali segmenti in cui opera il Gruppo. La contribuzione del canale Grande Distribuzione Organizzata passa dal 60,9% al 58,6%.

Le vendite nel settore B2B incrementano per effetto dell’acquisizione di EM Foods Sas. Al netto dell’acquisizione si registra un decremento dovuto in particolar modo al segmento Special Products.

I ricavi del settore normal trade aumentano per effetto di un aumento delle quantità di vendita nei principali segmenti in cui opera il Gruppo.

I ricavi del settore private lable si incrementano per effetto degli ottimi risultati nel settore bakery e dairy, grazie a nuove partnership con importanti catene italiane ed europee.
I ricavi relativi al canale Foodservice sono in linea con il precedente esercizio.

Ricavi per aree geografiche

(dati concessi)

I ricavi in Italia aumentano grazie al contributo positivo del settore milk & dairy e del bakery, parzialmente compensato dal contributo negativo del settore Special Products.
I ricavi relativi alla Germania crescono per effetto di un incremento dei volumi di vendita nel settore Pasta e del Dairy.

I ricavi relativi al Regno Unito incrementano per effetto di un incremento dei volumi di vendita nel segmento instant noodles e pasta.

I ricavi relativi agli Altri Paesi aumentano per effetto del contributo dell’acquisizione di Em Foods Sas.

Analisi dei risultati consolidati

Nell’esercizio 2023, il costo del venduto è stato pari ad euro 656,2 milioni, con un’incidenza di circa l’82,7% sui ricavi, rispetto all’82% nel 2022.

L’Ebitda cresce del 20,8% ed è pari ad euro 68,1 milioni, con un’incidenza sui ricavi dell’8,6% rispetto al 7,6% dell’anno precedente.

Il Risultato operativo (EBIT) consolidato è stato pari ad Euro 30,7 milioni, con un margine del 3,9%, in aumento rispetto al 2,7% del dato consolidato al 31 dicembre 2022.

Il Risultato netto consolidato, è pari a euro 15,5 milioni, in crescita del 135% rispetto al dato consolidato 2022.

Destinazione dell’utile d’esercizio

Il Consiglio di Amministrazione ha proposto di destinare l’utile netto d’esercizio del bilancio separato della Newlat Food S.p.A., pari ad euro 5.752.301, per il 5% a riserva legale e per il 95% a riserva straordinaria.

Analisi della posizione finanziaria netta e investimenti

PFN consolidata al 31 dicembre 2023 pari ad euro -74,3 milioni, in netto miglioramento rispetto al dato registrato nell’esercizio precedente di euro -109,8 milioni. Escludendo gli effetti dell’IFRS 16 la PFN consolidata al 31 dicembre 2023 è pari a euro -29,5 milioni rispetto al dato registrato nell’esercizio precedente di euro -63,1 milioni.

Nel corso del 2023, il Gruppo ha effettuato investimenti per complessivi euro 25,2 milioni. Gli investimenti in immobilizzazioni materiali sono relativi prevalentemente ad acquisti di impianti e macchinari, riconducibili principalmente a progetti di aggiornamento e rinnovamento delle linee produttive e di packaging nonché alla nuova linea produttiva del biscotto presso lo stabilimento di Ozzano Taro e al nuovo magazzino sito in Mannheim.

Fatti di rilievo dell’esercizio

Di seguito vengono illustrati i fatti di rilievo intervenuti durante l’esercizio oggetto di analisi:

• In data 7 dicembre 2022, Newlat Food S.p.A. ha sottoscritto, con Alsa France (il “Venditore”), un contratto per l’acquisto del 100% delle azioni ordinarie e dei diritti di voto di EM Foods S.A.S., a seguito dell’esercizio da parte del Venditore della put option sottoscritta tra le parti il 19 ottobre 2022. Alsa France, così come previsto dalla normativa francese, ha esercitato l’opzione per la vendita del 100% delle azioni ordinarie e diritti di voto di EM Foods S.A.S., dopo che il consiglio dei lavoratori della stessa EM Foods S.A.S. ha espresso formale assenso all’operazione di cessione a Newlat Food.

L’acquisizione è stata poi finalizzata a inizio gennaio 2023. In data 2 gennaio 2023 si è tenuto il closing dell’acquisizione di EM Foods S.A.S. Con tale operazione il Gruppo Newlat entra a pieno titolo nel settore delle miscele da forno e da dessert, un settore particolarmente interessante e con crescente attenzione da parte dei consumatori.

Contestualmente, Newlat Food S.p.A. ha sottoscritto un contratto di lungo termine con Unilever BV, per la produzione di diversi prodotti legati ad importanti brand come Carte d’Or, Maizena e Mondamin. La firma di tale accordo costituiva una condizione sospensiva per la conclusione dell’acquisizione di EM Foods S.A.S.

• In data 9 giugno la Società Newlat Food ha ceduto ad un gruppo di investitori istituzionali, tra i quali Helikon Investments e Banor, n. 3.900.000 azioni proprie, pari all’8,88% del capitale azionario, al prezzo di Euro 5,80 per azione.

Evoluzione prevedibile della gestione

Considerando il breve lasso di tempo storicamente coperto dal portafoglio ordini del Gruppo e le difficoltà ed incertezze della attuale situazione economica globale non risulta agevole formulare previsioni sull’andamento del prossimo esercizio, che appare comunque molto positivo. La società continuerà a prestare particolare attenzione al controllo dei costi ed alla gestione finanziaria, al fine di massimizzare la generazione di free cash flow da destinare sia alla crescita organica per via esterna che alla remunerazione degli Azionisti.

Alla data di approvazione della presente relazione finanziaria annuale è ancora in corso un conflitto in Europa che coinvolge la Russia e l’Ucraina e in Medio Oriente fra Israele e Palestina. I conflitti in corso e le tensioni sul canale di Suez causano molta incertezza sull’andamento dell’economia mondiale.

Tali eventi hanno condizionato e condizionano costantemente le scelte e le politiche commerciali del Gruppo che si trova di fronte ad un contesto altamente dinamico nel quale è difficile prevedere in quale misura i suddetti eventi possano avere ripercussioni significative sulle prospettive per il 2024, ma gli Amministratori ritengono, sulla base delle informazioni disponibili alla data di predisposizione della presente relazione, di escludere ragionevolmente impatti negativi significativi.

Nei primi due mesi dell’anno, tutte le linee di business hanno registrato un sostanziale aumento del fatturato (+7%). Fatturato YTD 2024: € 135,7 milioni rispetto ai 126,7 milioni di € del 2023.

In particolare si evidenziano le seguenti performance:

– Pasta: +12% YoY;
– Milk: +10% YoY;
– Dairy: +23% YoY;

– Instant noodles & baking mixes: +5% YoY;
– Bakery: +5% YoY.

Per quanto riguarda l’Ebitda, Newlat Food ha registrato un Ebitda YTD pari a Euro 12,9 milioni, +7,8% rispetto agli Euro 12,0 milioni dei primi due mesi del 2023. L’Ebitda margin YTD è stato pari al 9,5%, in linea con i livelli del FY 2023.

Su queste basi e nonostante il difficile contesto di mercato, tutte le azioni implementate dal management ci permettono di avere sufficiente flessibilità per confermare il nostro obiettivo di raggiungere nell’anno fiscale 2024:

• una crescita nettamente superiore a quella del settore;
• aumento dei margini in termini assoluti e margini stabili in termini percentuali;
• una forte crescita nei mercati internazionali e un rafforzamento delle partnership;
• miglioramento dell’efficienza industriale e innovazione del prodotto, grazie agli investimenti effettuati nel 2023;
• costante focus sull’M&A, con 4 dossier attualmente sotto analisi.

I risultati nello specifico:

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