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venerdì 29 Novembre 2024
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Coffee on the rocks: la 2° edizione dell’evento su caffè e mixology con l’Accademia del caffè espresso, La Marzocco, Scotsman Ice e BWT Water+More

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coffee on the rocks milano
Il ritorno di Coffee on the rocks (immagine concessa)

MILANO – Dopo la prima edizione a Firenze nel 2023 si ripresenta l’evento frutto della stretta collaborazione di quattro partner di spicco: l’Accademia del caffè espresso, La Marzocco, Scotsman Ice e BWT Water+More. L’edizione del 2024 di Coffee on the rocks si è trasferita a Milano, precisamente nel rinomato showroom di BWT situato in Via Vivaio 8, nelle vicinanze di Piazza San Babila, nel cuore del design district.

Per l’occasione, i partner si sono incontrati per mostrare ai partecipanti i risultati delle ultime ricerche, tecnologie e conoscenze nei loro settori specifici utilizzando come fili conduttori l’acqua e il caffè. Il programma si è arricchito anche grazie alla partecipazione di altre realtà come Carpigiani Group, Toddy LLC e Bugan Coffee Lab.

La seconda edizione di Coffee on the rocks

Sergio Barbarisi, international key accounts manager BWT water+more, fa gli onori di casa: “Essere riuniti nella sede BWT comporta senza dubbio l’onore di parlare dell’acqua. Prima di arrivare alle proposte di filtrazione per il canale horeca è bene approfondire questo argomento. Cominciamo da qualche dato: sul nostro pianeta ci sono 1,38 miliardi di km3 di acqua. Ma l’acqua potabile a cui abbiamo accesso è meno dell’1%. Il 97,6% dell’acqua della Terra è salata, lo 0,8% del totale è all’interno delle falde acquifere e solo lo 0,1% dell’acqua presente scorre su fiumi e laghi. Questo 0,1% è consumato da quasi 8 miliardi di persone”.

Sergio Barbarisi, international key accounts manager BWT water+more, durante la presentazione

C’è di più: la popolazione della Terra sta aumentando vertiginosamente. Basti pensare che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità dagli anni ’90 a oggi ci sono 2,6 miliardi di persone in più che bevono acqua. Ci sono ancora 800 milioni di persone che non hanno accesso all’acqua potabile. L’Unicef afferma che ogni giorno 100 bambini sotto i 5 anni perdono la vita a causa della mancanza di acqua potabile.

Siamo sempre di più a consumare acqua e questo bene prezioso diventa ogni giorno meno disponibile.

Il consumo medio di acqua in Europa è tra i 130 e i 400 litri pro capite al giorno, continua Barbarisi. Un dato che fa riflettere considerando che in Cina il consumo medio è di 130 litri al giorno mentre negli Stati Uniti si arriva fino a 560 litri. In molti Paesi in via di sviluppo si usano addirittura meno di 50 litri al giorno a testa.

Barbarisi aggiunge: “Nel mondo della ristorazione, da più di 12 anni, si parla dell’acqua trattata sia in maniera cosciente che qualitativa. Nella Comunità Europea ha avuto luogo un referendum importante, il regolamento EU 2184/2020, il quale ha decretato che la popolazione del Vecchio Continente necessita per diritto di acqua da bere disponibile e di qualità.

Ciò ha portato la Comunità Europea a stabilire le regole per definire un’acqua potabile di qualità: questo ha una grande ripercussione, considerando che ci saranno sempre più punti disponibili in luoghi pubblici in cui ognuno di noi possa prelevare acqua in borraccia o in bottiglia; un’abitudine che le nuove generazioni sembrano aver accolto meglio”.

Un’acqua di qualità per tutti

Barbarisi aggiunge: “L’acqua per essere definita potabile, tra i molti fattori, deve essere priva di batteri e agenti patogeni. Queste due cose, in un certo senso, presentano un problema nella ristorazione che si ripercuote nella manutenzione delle attrezzature pulite. Gli acquedotti mettono una dose giornaliera di cloro per purificare impurità nell’acqua che viene trasportato per distruggere i batteri.

Il cloro è un disinfettante che impedisce ai batteri di proliferare nell’acqua. Ma non è esattamente l’ideale trovarlo nel ghiaccio, nel caffè o in un ciclo di lavaggio di bicchieri. Per dare un’acqua potabile di alta qualità al nostro organismo c’è perciò un piccolo problema: un disinfettante o un minerale di troppo che deve essere tolto nell’attrezzatura della ristorazione. Qui entrano in gioco i filtratori dell’acqua che aiutano ad ottenere un liquido ottimizzato per le varie preparazioni nel campo della ristorazione”.

Qui subentra il coprotagonista dell’evento Coffee on the Rocks: il caffè

Barbarisi: “Prendendo, ad esempio, la tazza di un caffè all’americana, si noterà che il 98% della bevanda è composto da acqua. In un espresso all’italiana il caffè raggiunge invece una percentuale del 92%.  Perciò la quantità dei minerali disciolti influenza inevitabilmente l’influenza del caffè così come la loro qualità ne determina il gusto. Ma non è finita qui: la qualità dei minerali disciolti può infine generare più di un problema per le attrezzature”: la morale perciò è: la quasi totalità di una tazza di caffè è composta da acqua ed è necessario prendersene cura.

L’importanza dell’acqua nella ristorazione

Stesso discorso vale per il ghiaccio, ingrediente di primaria importanza nel mondo della mixology in cui il caffè si sta inserendo con sempre più forza.

La quantità dei minerali disciolti influenza l’aspetto del ghiaccio: meno minerali ci sono in un cubetto, più il ghiaccio è di qualità.

La quantità dei minerali influenza perciò anche la durata del ghiaccio. Più l’acqua è dura, più il cubetto sarà stabile e tenderà a sciogliersi di meno. L’alta qualità dei minerali dell’acqua influenza anche le attrezzature come il dispensatore del ghiaccio che durerà di più nel tempo. Il cloro, in più, genera un cattivo sapore nel ghiaccio che verrà usato dentro il cocktail.

Per il vapore la questione è analoga: la quantità e la qualità dei minerali disciolti influenza il funzionamento delle attrezzatture. I disinfettanti generano invece vapore corrosivo.”

“La conoscenza è fondamentale per ottenere il massimo dalla propria acqua nella ristorazione” prosegue Barbarisi. “Quest’ultima ci porta alle varie soluzioni che è possibile adottare per avere un prodotto migliore”.

Si comincia dall’addolcitore in cui avviene un processo chiamato scambio ionico, in cui il calcio e il magnesio vengono sottratti all’acqua e sostituiti dal sodio. Non ci sarà più nessuna traccia di calcare. Tuttavia diventa fondamentale disporre sempre di una quantità sufficiente di sale nel proprio impianto di addolcimento.

Si passa poi alle cartucce filtranti che eliminano il calcare ma hanno una capacità limitata al contrario dell’addolcitore.

Il sistema osmosi inversa presenta diversi vantaggi: sono filtri meccanici che hanno porosità talmente bassa che tutti i minerali sciolti nell’acqua non riescono a passare: è assimilabile all’acqua distillata senza calcare. Così si ottiene il miglior ghiaccio possibile.

Infine, c’è il sistema del dosaggio di polifosfati che permette, anche in questo caso, l’eliminazione del calcare, una facile installazione e un controllo dei disinfettanti.

“L’importante” conclude Barbarisi “è capire cosa si vuole ottenere dalla propria attività. Se, ad esempio, si preferisce la quantità di ghiaccio alla qualità, e ciò non è sempre un aspetto negativo, l’addolcitore non è un’ipotesi da scartare poiché comporta una grande velocità di produzione. Se si punta sulla qualità, invece, si potrebbe optare per l’osmosi inversa”.

È arrivato poi il turno dell’intervento di Scotsman Ice con la gamma di fabbricatori di ghiaccio che garantiscono una qualità ed una forma ottimale per i vari drink:

  • Cubo Gourmet: ottimo per il filtrato, l’espresso, il caffè freddo e tutti i cocktail.
  • Nugget Ice: per un miglior utilizzo nelle bevande miscelate e frullati.

Simone Buratti, social and digital manager di Scotsman Ice Systems, prende la parola: “Scotsman Ice è un’azienda che produce macchinari per il ghiaccio. Ne produciamo cinque tipologie: il ghiaccio gourmet e nugget che servono agli hotel e alle catene di caffè, il dice che è più centrato sulla quantità che sulla qualità usato, ad esempio, dai fast food, poi ci sono i flake e la scale usata nella grande distribuzione organizzata”.

Simone Buratti di Scotsman Ice Systems all’evento Coffee on the rocks

Giorgio Chiarello, esperto del mondo della mixology, aggiunge: “Il ghiaccio per i bartender è come il fuoco per gli chef. I cuochi utilizzano il fuoco, la temperatura, per cucinare i propri piatti. Noi bartender utilizziamo la filtratura in negativo per cucinare i nostri drink. È importante anche la forma del cubetto stesso che andiamo ad inserire nelle tecniche di miscelazione per poter dare la giusta diluizione. Il ghiaccio è perciò l’ingrediente più importante: serve per raffreddare, diluire e miscelare. Scotsman Cubo Gourmet 20/40 gr è un ghiaccio compatto, trasparente che permette di dare anche un impatto scenico al proprio cocktail”.

Simone Buratti aggiunge: “Scotsman sta investendo con particolare cura nel mondo del caffè. Grazie alla sponsorship con Sca, specialty coffee association, e i loro studi, è stato certificato che il nostro cubetto gourmet è perfetto per tutti i cocktail cold brew a tema caffè. Questo perché è un cubetto totalmente trasparente assente di minerali che non dà sapori sconosciuti o strani”.

Il programma di Coffee on the Rocks continua con l’intervento di Carpigiani Group, esperti nella produzione di macchina per il gelato.

Stefano Tarquinio, gelatiere di nuova generazione, docente presso la Carpigiani Gelato University da più di dieci anni, afferma: “Produciamo macchine per gelato artigianale e soft e, talvolta, le due definizioni possono combaciare. Cos’è il gelato? Soprattutto acqua, la quale è l’elemento dominante.

Quando si parla di un gelato a base latte invece di uno a base d’acqua, come un sorbetto di frutta, si ragione sempre da una percentuale media di acqua che va da un minimo di 55-60% fino a sfiorare il 70-75%. Il motivo per cui l’acqua è il fondamento dominante del gelato è perché è l’unico elemento in grado di congelare. Per congelare qualcosa serve un mezzo, l’acqua, che permetta di arrivare alla temperatura più bassa possibile.

Stefano Tarquinio di Carpigiani Group

Ed ecco quindi che è fondamentale dare grande importanza all’acqua anche nel campo del gelato. Quando si ragiona sul gelato, lo scopo dell’operatore è quello di cercare congelarla nel modo migliore possibile. In che modo? Ottenere dei cristalli di ghiaccio talmente fini e piccoli da non percepire un prodotto che non risulti granuloso ma cremoso al palato. Per questo ho bisogno della miglior tecnologia. Non è possibile ottenere un risultato di livello con il freezer di casa”.

La giornata prosegue con Toddy LLC che porta un assaggio di cold brew preparato dalle sue macchine innovative e getta luce su alcuni dati cardine dell’estrazione.

Il mercato in crescita del cold brew

Toddy LLC è un’azienda privata con sede a Loveland, Colorado. In qualità di leader affidabile nel settore del caffè speciality, la realtà fornisce ai baristi, ai torrefattori artigianali e a molte delle caffetterie più amate del mondo soluzioni innovative per la preparazione del cold brew.

Il cold brew è uno dei segmenti più in crescita nello specialty coffee negli ultimi anni. Ci si aspetta che il mercato globale del cold brew cresca fino a raggiungere i 439,93 milioni di dollari tra il 2022 e il 2023. In Europa e in altri luoghi, il cold brew è invece considerato più come una bevanda stagionale ma sempre più in ascesa e il numero sta aumentando vertiginosamente.

Ma in che cosa consiste esattamente la bevanda? Durante un processo di preparazione del cold brew, i chicchi di caffè macinato vengono lasciati in infusione per un lungo periodo di tempo (di solito dalle 8 alle 24 ore) per creare un estratto morbido e saporito che può essere servito caldo o freddo e rimarrà fresco per più di una settimana se refrigerato.

L’estratto di cold brew dal sapore naturalmente dolce può quindi essere diluito con acqua o latte per creare bevande fredde o ghiacciate miscelate, infuso con azoto per creare un cold brew nitro cremoso o diluito con acqua bollente per chi lo ama caldo.

Bugan Coffee Lab: la casa dei campioni

La giornata all’insegna dell’acqua, del ghiaccio e del caffè si conclude con l’intervento del Bugan Coffee Lab, torrefattore specialty in cima a tutte le classifiche grazie ai risultati nelle gare Sca degli ultimi anni, con a capo Maurizio Valli che ha riportato la sua esperienza come realtà italiana e la strada percorsa insieme a Federico Pinna, Campione italiano barista 2024, presente per l’occasione con la sua visione del settore.

Maurizio Valli afferma: “Oggi siamo diventati un punto di riferimento per lo specialty coffee in Italia. Siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo grazie ad una serie di eccellenze dettate da un utilizzo di acqua e attrezzatture di alta qualità con l’aiuto di BWT e La Marzocco. Si arriva a tagliare certi traguardi grazie anche all’intervento di persone di qualità”.

“Nel 2014 fondo il primo laboratorio di Bugan Coffee Lab e mi circondo di persone che credono nel mio progetto. Sono sempre stato interessato al mondo delle competizioni. Ho gareggiato come competitor ma con scarsi risultati. Ho provato perciò con la figura del giudice ma anche questo non mi rappresentava”.

Federico Pinna, il miglior barista d’Italia 2024

Valli aggiunge: “Nel 2017 ho deciso di abbandonare questi ruoli e diventare coach con il team Bugan. I primi risultati non sono stati proprio positivi. Nel 2020, dopo tanti sacrifici, riusciamo a vincere tre competizioni a livello italiano con le categorie Brewers, Baristi e Coffee in good spirits. Nel 2023 vinciamo il campionato italiano Baristi con Daniele Ricci che ha scritto la storia arrivando secondo al World Barista Championship. Nel 2024 invece c’è stata un’altra grande vittoria: la vincita del Campionato italiano barista 2024 di Federico Pinna che rappresenterà l’Italia nel Sud Corea”.

Il campione Federico Pinna conclude: “La mia passione per il caffè nasce alle superiori quando studiavo per diventare geometra. Il mio primo corso di latte art è stato con Matteo Beluffi e, da quel momento, mi si è aperto dinnanzi il mondo delle competizioni. La mia prima gara è stata nella disciplina latte art e sono arrivato ultimo. Questo mi ha spronato a dare sempre del mio meglio”.

Federico Pinna: “Nel 2020 sono arrivato 4° al Campionato italiano latte art. Nel 2021 mi sono iscritto al Campionato baristi Italia. Abbiamo lavorato sodo con il team negli ultimi anni. Il 2024 abbiamo avuto la svolta e ci siamo imposti una vittoria che abbiamo raggiunto grazie a giorni e notti dedicati all’allenamento con una scaletta ben precisa. Questa vittoria è di tutto il team”.

MUMAC Academy lancia il nuovo calendario dei corsi formativi: come iscriversi

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mumac corsi
Il calendario dei corsi MUMAC (immagine concessa)

MILANO – MUMAC Academy, il centro di formazione di Cimbali Group per i professionisti del caffè in tutte le sue forme e non solo, apre il calendario corsi dei prossimi tre mesi, con diverse proposte di formazione insieme al lancio di un nuovissimo corso che si svolgerà online.

Percorsi formativi sul tè – online | 11 aprile e 9 maggio 2024

Primo e secondo modulo del percorso dedicato a tutti gli appassionati di tè e anche a chi tratta questa bevanda in ambito professionale, in collaborazione con Elisa Moratello, Tea Taster e Founder di Teatips. Entrambi i percorsi consentiranno a tutti i partecipanti di immergersi in un’esperienza di formazione esclusiva grazie alla quale sarà possibile approfondire nel dettaglio tutto ciò che ruota attorno al mondo del tè in foglia, focalizzando soprattutto l’attenzione sulla parte pratica, attraverso l’invio di un kit degustazione personalizzato direttamente a casa.

Corso di degustazione caffè – online | 20 aprile 2024

Un nuovissimo format fruibile online, scritto da Davide Roveto, Trainer e Ambassador di MUMAC Academy, proprietario di una microtorrefazione e due locali nel centro di Bari. Questa experience, rivolta a tutti gli appassionati di caffè, ha l’obiettivo di diffondere ciò che ruota attorno all’analisi sensoriale grazie allo studio di tutti gli aspetti relativi ai nostri organi di senso e le capacità del nostro cervello. Il corso prevede anche una parte pratica, con l’invio di un kit degustazione, dove ogni partecipante avrà la possibilità di assaggiare assieme all’esperto, diversi tipi di caffè soffermandosi sulle sfaccettature di gusto, aroma, corpo e flavor.

Brewing Foundation Sca in presenza a Milano | 22 aprile 2024

Modulo formativo sui metodi di estrazione alternativi all’espresso, come V60, Chemex, French Press, Siphon, Aeropress. Il corso, tenuto da Davide Spinelli, Ambassador di MUMAC Academy, AST e Q-Grader, è dedicato sia a professionisti che appassionati ed è pensato per fornire le abilità di base e la conoscenza degli strumenti necessari per preparare un ottimo caffè integrando il proprio menù caffetteria con delle proposte di respiro internazionale.

Attraverso il superamento di un esame, si ottenere la certificazione riconosciuta a livello internazionale rilasciata della Speciality Coffee Association: una marcia in più che non può mancare sul curriculum di ogni barista.

Corso di caffetteria in presenza a Milano | 8 maggio 2024

Modulo formativo firmato MUMAC Academy, tenuto da trainer certificati, rivolto a baristi e chiunque voglia consolidare la propria formazione grazie a strumenti e nozioni teoriche, ma soprattutto pratiche, che consentono di migliorare il lavoro quotidiano di ciascun operatore in ambito caffetteria. Il corso si terrà nel Training Centre di MUMAC Academy.

Corso di gestione bar – online | 21 maggio 2024

Il modulo formativo è un affondo completo sulle tematiche fondamentali relative alla gestione di un’attività commerciale in ambito caffetteria, tenuto da Davide Roveto, Trainer e Ambassador di MUMAC Academy, proprietario di una microtorrefazione e due locali nel centro di Bari.

La formazione è consigliata a chiunque voglia aprire un locale o migliorarne la conduzione, approfondendo argomenti legati all’evoluzione del menù caffetteria con nuovi ingredienti e proposte per rendere sempre più variegata l’offerta, la scelta delle tecnologie e delle attrezzature da utilizzare, oltre a temi di natura economica. L’appuntamento è online, dalle 18 alle 21 per dare a chiunque la possibilità di partecipare.

Corso di latte art con Carmen Clemente & Manuela Fensore in presenza a Milano | 10 giugno 2024

Corso full-day con le campionesse mondiali Carmen Clemente & Manuela Fensore che consentirà a tutti i partecipanti presenti, di apprendere le tecniche di decorazioni e i segreti fondamentali per realizzare delle vere opere d’arte. Il corso, della durata di un giorno, è accessibile sia a chi è alle prime armi sia a chi possiede già delle basi.

È possibile iscriversi ad ogni corso cliccando qui.

Oppure mandare una e-mail a: mumacacademy@cimbaligroup.com

La scheda sintetica di MUMAC Academy

 MUMAC Academy è il centro di formazione di Cimbali Group per professionisti e coffee lover. Punto di riferimento per la promozione della cultura del caffè e trend setter fin dalla sua fondazione nel 2014, MUMAC Academy ha formato più di 16.000 persone con oltre 40 moduli nell’offerta formativa e 1.500 giorni di corsi in presenza e online.

L’Accademia, infatti, supporta la crescita professionale all’interno del settore fornendo gli strumenti fondamentali per elevare le proprie competenze, migliorare l’attività e avviare la carriera di barista attraverso un’ampia varietà di corsi guidati da docenti di fama internazionale.

Con un Training Centre all’avanguardia e un’esclusiva Sensory Room, MUMAC Academy offre corsi teorici e pratici sulle tecniche di preparazione e degustazione della bevanda più famosa al mondo in tutte le sue declinazioni.

LDC compra il massimo esportatore brasiliano di solubile, robusta e cacao alle stelle superano i 3.500 e i 10.000 dollari/tonn

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Louis Dreyfus
Il logo di LDC

MILANO – Louis Dreyfuss Company (LDC) fa lo shopping in Brasile: annunciato un accordo vincolante per l’acquisizione del 100% di Companhia Cacique de Café Solúvel (Cacique), uno dei massimi produttori mondiali di caffè solubile indipendenti, nonché il massimo esportatore brasiliano di questo prodotto. L’accordo è soggetto ad approvazione regolamentare e alle consuete condizioni di chiusura.

“Questo sviluppo è in linea con la strategia di LDC, volta a diversificare i flussi di reddito attraverso linee di prodotto a valore aggiunto: in questo caso accelerando l’espansione delle attività di LDC nel campo del caffè solubile – avviate recentemente in Vietnam, attraverso la joint-venture iLD Coffee Vietnam per la produzione di caffè solubile liofilizzato – allo scopo di posizionare LDC tra i massimi produttori mondiali di caffè solubile” ha dichiarato Michael Gelchie, ceo di LDC.

“Questa acquisizione espanderà ulteriormente le attività di LDC in Brasile, paese dove il Gruppo è attivo da oltre 80 anni andando ad aggiungersi alle attività esistenti nel commercio del caffè verde” ha aggiunto Ben Clarkson, Global Head of Coffee di LDC.

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Cimbali Group presente a Hotelex con il nuovo corporate rebranding e i brand La Cimbali, Faema, Slayer e Casadio a Shanghai, 27-30/03

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Faema President GTi (immagine concessa)

SHANGHAI (Cina) – Cimbali Group, con la sua nuova identità e il nuovo approccio di business, propone un’offerta di prodotti e servizi diversificata per segmenti. Dopo il successo del lancio del rebranding aziendale sul palcoscenico di HOST a Milano, Cimbali Group si presenta ora con una nuova identità di Gruppo anche in Cina, con  i suoi brand al completo: LaCimbali, Faema, Slayer, Keber e Casadio.

Hotelex è una delle fiere più importanti per il settore dell’ospitalità e rappresenta, per le aziende che vi partecipano, l’opportunità di presentarsi a un ampio pubblico di esperti attraverso un’area dedicata sul sito dell’evento.

Consapevole della rapida crescita del mercato cinese, Cimbali Group partecipa a Hotelex 2024.

Durante i giorni della manifestazione, Cimbali Group illustrerà la propria nuova vision che mette al centro le esigenze delle persone e traccia le linee guida per un approccio più integrato al business: il focus dell’offerta infatti, non è più solo la macchina per caffè espresso ma anche e soprattutto i servizi a valore aggiunto che un professionista o un coffee lover acquista nel momento in cui sceglie un prodotto di un brand Cimbali Group.

Il focus è sui segmenti di forte competenza del gruppo – bar e hotel, catene e convenience stores, uffici e home – che sono rappresentati dai brand LaCimbali, Faema, Slayer e Casadio.

Inoltre, il gruppo multinazionale italiano sta puntando sempre più su un approccio di assistenza a tutto tondo, per fornire ai propri clienti il miglior supporto possibile con servizi aggiuntivi anche dopo l’acquisto della macchina.

Uno dei punti di forza è la nuova macchina brand La Cimbali, M40, che guarda al futuro con la sua tecnologia all’avanguardia e le sue funzioni automatiche. Abbinata a un design di alta qualità, la macchina colpisce anche per l’elevata efficienza energetica e per la tecnologia termica completamente nuova, che garantisce un caffè di alta qualità a lungo termine.

M40 (immagine concessa)

Oltre alle macchine tradizionali, LaCimbali M200, macchina top di gamma innovativa e sostenibile al tempo stesso, insieme al nuovo macinadosatore G50, sono presenti sullo stand anche le macchine superautomatiche S15, S20, S30 e S60, nonché S-Lite (LaCimbali).

Con il brand Faema si può ammirare l’iconica Faema E61, da più di 60 anni l’emblema di design del brand , la Faema E71E la macchina multitasking al servizio del barista e  Faema President, che riprende le linee e le forme della gloriosa President offrendo allo stesso tempo una tecnologia all’avanguardia con la garanzia diella regolazione termica di ogni singolo gruppo con il Thermobalance system.

cimbali
S-Lite (immagine concessa)

Sullo stand è presente anche Faemina, la macchina per espresso perfetta per il segmento casa e small business come boutique, bistrot e concept stores. Il suo design personalizzabile rende Faemina il prodotto perfetto per essere inserito in qualunque contesto, dal coffee shop più moderno alla cucina più classica.

Protagonista della manifestazione anche Slayer con la Slayer Espresso che con le sue tecnologie avanzate di livello superiore, permette di estrarre un espresso eccellente in termini di sapori e sensazioni.

Slayer EP, la macchina che tutti i baristi sognano e infine la Steam LP, che garantisce un controllo e una precisione incredibili attraverso il profilo della pressione e le funzioni di ripetibilità.

Con il marchio Casadio, che viene rappresentato dalla macchina Nettuno insieme al nuovo macinadosatore Enea, Cimbali Group copre inoltre il segmento entry-level del mercato. Ideale per piccoli hotel e bed&breakfast, la macchina è caratterizzata da un design lineare, compatto e facile da usare anche per i non professionisti grazie al sistema di montatura del latte Easy Steam.

Nettuno Casadio (immagine concessa)

Durante la manifestazione, all’interno dello stand di Cimbali Group, verranno presentate le principali soluzioni digitali, uno dei pilastri fondamentali dell’evoluzione dell’azienda, che lavora per garantire al professionista, e dunque anche al cliente finale, il miglior servizio possibile per una performance di alta qualità e la massima personalizzazione rispetto ai bisogni del mercato di riferimento.

Tra le soluzioni digitali presentate Art.IN.Coffee, una piattaforma di rielaborazione dei dati allo scopo di ottenere informazioni avanzate sul consumo delle bevande, sul monitoraggio dei principali parametri di funzionamento delle macchine e informazioni utili per ottimizzare il risparmio energetico; l’interazione touchless con Cup4you, l’innovativa applicazione che, attraverso una connessione Wi-Fi, offre una nuova interazione con le macchine superautomatiche per un’esperienza intuitiva e interattiva nella personalizzazione e nell’ordine della propria bevanda tramite personal device.

Inoltre, Nel 2019, il Gruppo ha acquisito l’azienda Keber, che ha uno stabilimento produttivo a Dolo, in provincia di Venezia. Keber è da 30 anni nel mercato del caffè, con la progettazione e produzione di macine per i migliori marchi del settore, italiano ed internazionale.

Con un approccio tailor made da artigiani digitali della macinatura, ogni prodotto Keber è costruito su misura delle specifiche richieste di ogni singolo cliente che viene coinvolto fin dalla progettazione del prodotto finale destinato poi alla produzione in serie.  Il tutto per ottenere il massimo della produttività e della qualità in tazza.

Di seguito il programma delle attività:

  • 27/03:
  • 10:00-11:00 (KoL Liuqiang-LaCimbali M200)
  • 11:30 – 12:30 Torch-Slayer espresso
  • 13:30 – 14:30 illy-LaCimbali M200
  • 15:00 – 16:00 Lavazza-FAEMA E71E

28/03

  • 10:00-11:00 julius meinl-LaCimbali M200
  • 11:30 – 12:30 CoffeeCommune-Slayer-Slayer espresso
  • 13:30 – 14:30 illy-Always Impassion M200
  • 15:00 – 16:00 UCC-FAEMA E71E

29/03:

  • 10:00-11:00 Quinn Coffee -LaCimbali M200
  • 11:30 – 12:30 Qima Coffee-Slayer espresso
  • 13:30 – 14:30 MONIN-FAEMA E71E

30/03

  • 10:00 – 11:00 KoL Liuqiang-LaCimbali M200

Italian Exhibition Group: Marco Carniello nuovo chief business officer, Carlo Costa diventa chief corporate officer

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marco carniello ieg italian
Marco Carniello, nuovo chief business officer (immagine concessa)

RIMINI – Italian Exhibition Group S.p.A. (“IEG” o la “Società”) società leader in Italia nell’organizzazione di eventi fieristici internazionali e quotata su Euronext Milan, mercato regolamentato organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., rende noto che, funzionalmente al raggiungimento degli obiettivi del piano strategico 2023-2028 approvato in data 25 gennaio 2024, ha adottato un modello organizzativo che prevede l’istituzione di due nuove figure qualificate quali dirigenti con responsabilità strategiche a diretto riporto dell’amministratore delegato: il chief business officer e il chief corporate officer.

Italian Exhibition Group: cambio al vertice

Il presidente Maurizio Renzo Ermeti ha così commentato: “Questa impostazione, considerate le aumentate dimensioni del gruppo, consentirà all’amministratore delegato Corrado Peraboni di concentrare maggiori energie allo sviluppo strategico del Gruppo e ci metterà in condizioni di essere più rapidi ed incisivi nell’execution dei nostri progetti”.

In particolare, il ruolo di chief business officer, chiamato a coordinare il business fieristico del Gruppo e le sue evoluzioni digitali, è stato affidato a partire dal 1° marzo 2024 all’ingegnere Marco Carniello, che ha rivestito negli ultimi anni il ruolo di Global Brand Director del settore Jewellery della Società.

Il ruolo di chief corporate officer, a cui è affidata la gestione dei settori Operation, Finance, HR, IT, Legal & Compliance e le attività corporate delle controllate, sarà ricoperto a partire dal 22 aprile 2024 dal dott.

Carlo Costa che, fino al 2022, ha rivestito il ruolo di Group Chief Financial Officer nella Società. Alla data odierna il dott. Carlo Costa ricopre il ruolo di Chief Financial Officer in una delle più importanti realtà del settore Dairy italiano.

Per quanto a conoscenza della Società, si informa che alla data odierna: il dott. Carlo Costa detiene direttamente n. 4.250 azioni della Società; l’ing. Carniello non detiene direttamente o indirettamente azioni di Italian Exhibition Group S.p.A.

Carlo Costa

Carlo Costa, classe 1968, si laurea con lode in Economia presso l’Università degli Studi di Torino ed inizia la propria carriera professionale nell’ambito della Direzione Finanziaria della Luigi Lavazza S.p.A., arrivando a ricoprire il ruolo di Tesoriere.

Sempre con il ruolo di Tesoriere e Financial Controller matura una breve ma significativa esperienza presso IFAS Gruppo di Torino, all’epoca uno dei più importanti dealer nel settore automotive controllato da un fondo di investimento milanese.

Carlo Costa, chief corporate officer (immagine concessa)

Nel 2001 entra nell’allora Ente Autonomo Fiera di Rimini accompagnandolo nella trasformazione in SpA e poi mantenendo una presenza costante tra i protagonisti di tutte le maggiori operazioni: M&A in Italia e all’estero, l’integrazione con Fiera di Vicenza, che ha dato origine a Italian Exhibition Group S.p.A., la quotazione del 2019, solo per citarne alcune.

Dal 2022 ricopre il ruolo di Chief Financial Officer & HR Manager presso il Consorzio Tutela Grana Padano, il prodotto DOP più consumato al mondo con una produzione di oltre 210mila tonnellate, di cui poco meno del 50% esportate.

Marco Carniello

Marco Carniello, classe 1977 e con laurea in ingegneria gestionale presso l’Università di Udine e MBA presso IESE Business School di Barcellona, inizia la sua carriera in consulenza presso la multinazionale americana Accenture, focalizzandosi su progetti in ambito retail e GDO. Successivamente si trasferisce a Londra per lavorare come Senior Analyst nel Revenue Management di Avis Rent a Car.

Nel 2009 rientra in consulenza strategica presso Bain & Company a Milano e lavora nei business dei media, consumer goods e grandi eventi. Nel 2012 esce dalla consulenza ed entra come Sales Director in una operazione di private equity nell’azienda milanese Tucano Urbano di accessori per la mobilità, sviluppando la internazionalizzazione del brand.

Nel 2016 è assunto dall’allora Fiera di Vicenza, poi Italian Exhibition Group, alla guida di Vicenzaoro e poi di tutta la divisione del gioiello aggiungendo in portafoglio le fiere di Arezzo, Dubai e Singapore. Innovando i format fieristici riesce ad organizzare Vicenzaoro anche durante gli anni di pandemia portandola poi nel gennaio 2024 a raggiungere i migliori risultati dei 70 anni di storia della manifestazione con una posizione di leadership internazionale.

Simfed (marchi Pop Caffè e Myspresso), guarda al futuro con 3 nuovi manager: Pietro Fici, Antonino Tripodi e Daniele Grilli

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Pietro Fici assume il ruolo di direttore generale (immagine concessa)

RAGUSA – Tre nuovi manager sono entrati in Simfed, l’azienda ragusana specialista nella selezione e torrefazione del caffè in cialde e capsule nel canale normal trade con il brand Pop Caffè e in GDO con il marchio Myspresso.  Le tre figure occuperanno i ruoli più strategici dell’area strutturale e commerciale segnando, di fatto, il nuovo passo dell’azienda che si prepara a conquistare maggiori quote di mercato nel Canale moderno, nel Normal Trade e nella Gdo.

Simfed Pop Caffè: cambio al vertice

Federica Eterno owner e export manager di Simfed aggiunge: “Vogliamo dare un forte segnale al settore attraverso l’attuazione del nuovo piano industriale che introduce significative innovazioni in diversi ambiti aziendali con particolare attenzione all’area commerciale”.

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Federica Eterno, owner e export manager di Simfed (immagine concessa)

Eterno continua: “Nell’ultimo periodo, abbiamo lavorato per creare i presupposti per raggiungere un obiettivo di crescita importante e l’arrivo di tre grandi professionisti, esperti del settore, è la dimostrazione della nostra ferma intenzione. Con questo team altamente qualificato siamo pronti ad affrontare sfide ambiziose per portare Simfed a nuovi livelli di successo”.

Il nuovo asset manageriale vede l’ingresso di Pietro Fici nel ruolo di direttore generale (ex Campari Group), di Antonino Tripodi come nuovo responsabile commerciale gdo Italia (ex Bialetti) e di Daniele Grilli in qualità di responsabile vendite normal trade Italia (ex Segafredo).

Il neo direttore generale Pietro Fici: “Sono entusiasta di essere entrato a far parte di Simfed. La famiglia Eterno si distingue per la sua grande e pluridecennale conoscenza del settore, per l’attenta ricerca e selezione di grani nelle zone più vocate al mondo, per l’arte della tostatura e della ricerca delle miscele più armoniche ed equilibrate. I loro prodotti si differenziano per l’elevata qualità e la completa compatibilità delle capsule e delle cialde a tutti i sistemi presenti sul mercato”.

Pietro Fici aggiunge: “Porto in azienda la mia lunga esperienza in ruoli manageriali in vari settori del largo consumo. Sono stato per tanti anni nelle aziende del Gruppo Averna per poi seguire anche altre aziende del Gruppo Campari ed aziende al di fuori dei due gruppi. Ho un passato da Direttore ed anche Amministratore Delegato di diverse aziende e metterò a disposizione tutta la mia esperienza per strutturare al meglio l’azienda, per farla crescere e per ampliare l’offerta di prodotti sinergici e di qualità e per ampliarne la distribuzione in tutti i canali e le aree geografiche”.

Il neo responsabile commerciale gdo Italia Antonino Tripodi afferma: “Ringrazio la famiglia Eterno, e la Direzione, per la fiducia accordatami. Conosco molto bene il settore e le sue dinamiche e ho visto tutto il potenziale dell’azienda e dei suoi prodotti che si distinguono per la qualità a un prezzo accessibile. Questa sarà la leva che consentirà al marchio Myspresso by Pop Caffè di raggiungere presto gli scaffali di tutti i supermercati d’Italia in una posizione strategica di alta competitività”.

Antonino Tripodi, neo responsabile commerciale gdo Italia (immagine concessa)

Aggiunge il neo responsabile vendite normal trade Italia Daniele Grilli: “La reputazione di Simfed come azienda di qualità, all’avanguardia e innovativa nel settore mi ha motivato a far parte di questa eccellente realtà. Il mio compito sarà di contribuire attivamente alla crescita e al successo dell’azienda implementando strategie di vendita efficaci e consolidando la nostra presenza sul mercato. A questo proposito, il primo passo è stato quello di coprire tutto il territorio nazionale con agenti diretti, preparati sia nelle vendite che nel settore. Sono pronto a mettere a frutto la mia esperienza per il rafforzamento della posizione di Simfed nel complessivo panorama commerciale”.

Il neo responsabile vendite normal trade Italia Daniele Grilli (immagine concessa)

Simfed ha formulato la sua strategia aziendale centrandola sulla qualità accessibile. La selezione attenta delle materie prime, l’adozione di standard qualitativi elevati e la sapiente torrefazione caratterizzano la produzione dell’azienda. La ricerca continua di nuove miscele e materiali sostenibili riflette l’impegno per l’innovazione e la responsabilità ambientale.

Per soddisfare le esigenze del consumatore moderno e informato, Simfed offre soluzioni altamente compatibili, garantendo un’esperienza completa per i clienti. Le scelte di marketing si concentrano sulla visibilità – è stato da poco realizzato un nuovo spot, ora air sulle principali reti televisive nazionali – e sulla consapevolezza dei marchi. L’obiettivo dell’azienda è affermarsi come punto di riferimento per la qualità nel settore.

L’impegno dichiarato è fornire al consumatore un ottimo rapporto qualità-prezzo, in questo modo Simfed mira a occupare un posizionamento vincente per competere con successo con i leader di mercato.

Caffè Borbone: ecco i 5 consigli per superare l’insonnia di primavera con la sleep influencer Simona Cortopassi

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Simona Cortopassi, sleep influencer conosciuta come The Good Nighter (immagine concessa)

NAPOLI  – Non è vero che il caffè non fa dormire. Con il ritorno all’ora legale, le lancette si spostano un’ora avanti, le giornate si allungano e finalmente si può godere a pieno del sole primaverile. Resta però quella fastidiosa sensazione di non dormire mai abbastanza alla mattina o di sentire una sonnolenza prolungata durante tutta la giornata.

I consigli di Caffè Borbone e Simona Cortopassi

Caffè Borbone, azienda di riferimento nel settore del caffè monoporzionato, insieme a Simona Cortopassi, sleep influencer conosciuta come The Good Nighter, ha stilato una serie di consigli su come affrontare questo fastidioso momento dell’anno con l’aiuto del caffè, un vero alleato in tazzina contro la stanchezza primaverile e che, ancora più sorprendentemente, può aiutare a riposare meglio.

In questo periodo, infatti, ci si sente spesso spossati e stanchi, e la colpa sembra ricadere sempre sul cambio dell’ora. La verità, è che insieme all’ora legale, ogni anno torna anche l’insonnia di primavera: di giorno ci si sente senza energie, mentre di notte si fa fatica a dormire. Questo perché l’allungarsi delle giornate porta all’inibizione del rilascio di melatonina. Stanchezza, sonnolenza diurna e sbalzi d’umore sono solo alcune delle conseguenze che si possono subire durante questo periodo.

“In particolare con il passaggio dall’ora solare all’ora legale saranno i soggetti più sensibili a soffrire di sonnolenza al mattino”, afferma Simona Cortopassi, The Good Nighter. “Avete presente il detto “aprile, dolce dormire”? Non è sempre così. L’aumento delle ore di luce naturale influenza il ritmo circadiano, ovvero il nostro orologio biologico che regola anche la fase di sonno-veglia. Si finisce così per riposare male ed essere sempre stanchi in un circolo vizioso che è bene interrompere al più presto.”

I consigli per dormire meglio di The Good Nighter

Questi i consigli su come superare il cambio di stagione:

  • puntare la sveglia sempre alla stessa ora, anche nel weekend in modo da dare al corpo una sua routine;
  • prevedere una camminata di circa mezz’ora alla luce del sole, in modo da sincronizzarsi con i nuovi ritmi naturali;
  • concedersi un bagno caldo. Lo dicevano le nonne ma ora lo conferma anche la scienza: fallo due o tre volte la settimana, restando immerso per un’ora. La temperatura ideale dell’acqua è intorno ai 40°C.
  • aprire le finestre prima di dormire. Far arieggiare la camera da letto mezz’ora prima di coricarsi può ridurre la concentrazione di anidride carbonica (CO2) e migliorare la qualità del sonno[1];
  • fare un coffee nap dopo pranzo.

Che cos’è un coffee nap? Si tratta del classico riposino pomeridiano che prevede l’assunzione del caffè prima di coricarsi, una valida soluzione per svegliarsi più rigenerati ed energici.

“La caffeina assunta poco prima di un riposino migliora l’acutezza mentale e la concentrazione al risveglio. Ma solo se il coffee nap dura al massimo 20 minuti. Prendi un espresso prima del pisolino, la caffeina impiegherà poco meno di mezz’ora per fare effetto e quindi ti farà da sveglia naturale”, afferma The Good Nighter. “Non tutti sanno, che il caffè può aiutare a dormire meglio e che ci sono tanti modi per non rinunciare a una tazzina anche di sera”.

I falsi miti sul sonno e il caffè

Oltre che un alleato fedele per ritrovare la carica giusta, per molti il caffè rappresenta una vera e propria coccola che non coincide solamente con il bisogno di energia, ma spesso è sinonimo di irrinunciabile relax. The Good Nighter, quindi, aiuta a sfatare tutti i miti e credenze sul caffè e i suoi effetti sul sonno, due cose che, al contrario di quanto si pensi, non sono poi così opposte.

  • Per dormire bene, devi evitare il caffè di sera: falso

Non berlo a stomaco vuoto. Consumare caffè accompagnato da un pasto rallenta l’assorbimento della caffeina nel sangue, riducendone così gli effetti stimolanti.

  • Bevi il caffè decaffeinato di sera: non provoca insonnia: vero

Bere una tazzina di decaffeinato prima di andare a dormire è una buona abitudine. La caffeina presente nel caffè è sufficiente per conferirgli un’azione stimolante della digestione che permette di riposare senza pesi sullo stomaco. Essendo in minima quantità, allo stesso tempo, non rovina il sonno.

  • Qualsiasi tipo di bevanda al caffè dopo cena provoca insonnia: falso

Per chi è particolarmente sensibile alla caffeina o ha problemi a dormire, una buona soluzione è provare la crema di caffè, che contiene meno acidità e caffeina del classico caffè caldo.

  • Dopo le 17 meglio ridurre l’assunzione di caffeina: vero

La caffeina ci aiuta a stare svegli, ma assumerla oltre una certa ora del pomeriggio può compromettere il nostro sonno. Dopo le 17 riduci l’assunzione di caffeina in modo da non compromettere il riposo. L’importante è non superare mai le 4-5 tazzine al giorno.

  • A qualcuno il caffè fa venire sonno: vero

La permanenza della caffeina nel corpo varia da persona a persona: la velocità con cui viene metabolizzata dipende da fattori genetici e dallo stile di vita. Per qualcuno poi il momento del caffè serale equivale a una pausa che apre le porte al relax e ad avvicinarsi con più facilità al momento del sonno.

  • Il corpo impiega ore ad assorbire la caffeina: falso

Il corpo assorbe rapidamente la caffeina (il 99% entro 45 minuti dal consumo): le persone possono sentirne gli effetti anche in pochi minuti. Ma una volta che il corpo la metabolizza completamente, i suoi effetti svaniscono.

I consigli di Caffè Borbone: le miscele per ogni momento della primavera

In questo periodo dell’anno, insomma, svegliarsi alla mattina e affrontare le giornate più intense, può essere più difficile del solito. Per questo motivo, Caffè Borbone propone una serie di miscele adatte a superare il cambio dell’ora e il senso di stanchezza che la primavera, insieme alle belle giornate di sole, si porta con sé.

Partendo dalle più intense, Miscela Decisa, intensa e persistente, e Miscela Nobile, equilibrata e raffinata, possono essere alleate nelle prime mattine di cambio dell’ora. Miscela Suprema, miscela bilanciata di Arabica e Robusta, morbida e cremosa, può invece offrire una coccola perfetta durante il giorno o prima di un coffee nap. Per chi preferisce ridurre il consumo di caffeina verso sera, Miscela Dek gustosa e unica e Miscela Leggera, equilibrata e delicata, che contiene il 50% in meno di caffeina rispetto a Miscela Nobile.

Inoltre, la linea di Creme Caffè di Caffè Borbone, in versione Hot & Cold al gusto di Caffè e nella variante con Baileys, offrono la soluzione perfetta per chi non può proprio rinunciare a un dolce e al gusto di un buon caffè prima di coricarsi.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

La scheda sintetica di Caffè Borbone

 Caffè Borbone è un marchio di Caffè Borbone S.r.l., azienda nata nel 1997 tra i principali produttori specializzati in cialde e capsule sul territorio nazionale ed internazionale. Leader assoluto nel comparto delle cialde in Distribuzione Moderna, sia in termini di quota val. % sia di vendite a Valore in mil Eur (cfr. Nielsen IT Distr. Moderna).

Caffè Borbone occupa una delle primissime posizioni nel mercato del caffè porzionato. Nel 2018 entra nel capitale sociale Italmobiliare, una delle principali investment holding italiane, con il 60% delle quote mentre il 40% rimane al fondatore Massimo Renda. L’azienda rappresenta un caso di crescita esemplare, grazie anche al costante investimento in Ricerca & Sviluppo che ha portato alla realizzazione di prodotti innovativi come la cialda compostabile 100, l’incarto totalmente riciclabile nella raccolta della carta e la capsula compostabile Don Carlo che, gradualmente, hanno conquistato i consumatori sempre più attenti all’ambiente.

Gruppo Nestlé in Italia: premio fino a 2750 euro per 3000 dipendenti

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Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato del Gruppo Nestlé in Italia (immagine concessa)

ASSAGO (Milano)  – Il Gruppo Nestlé in Italia corrisponderà un premio fino a 2750 euro ai suoi collaboratori e collaboratrici che lavorano in tutte le sue sedi e fabbriche nel nostro Paese e che l’azienda ha deciso di riconoscere alle sue persone per gli importanti risultati raggiunti nel 2023. Si tratta di uno dei più alti di sempre che, insieme a quelli erogati negli ultimi 3 anni, ha permesso alle persone del Gruppo Nestlé in Italia di avere fino a 7000 euro di premio.

Il premio del Gruppo Nestlé in Italia ai dipendenti

“Le nostre persone rappresentano il cuore della nostra azienda e il fulcro attorno al quale ruota il nostro modello di business. Il benessere e la felicità sul luogo di lavoro per noi costituiscono una priorità assoluta. Sono profondamente convinto che le aziende debbano stare al fianco delle proprie persone offrendo supporto economico, servizi e soluzioni di welfare per supportarle nella loro quotidianità” – ha dichiarato Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato del Gruppo Nestlé in Italia.

Frutto del buon sistema di relazioni sindacali costruito negli anni, il premio di produzione è il risultato di un importante accordo con le Organizzazioni Sindacali e rappresenta un aiuto concreto a favore delle persone del Gruppo Nestlé in Italia.

Oltre a questo contributo monetario, l’azienda prevede anche la possibilità di usufruire di diverse tipologie di servizi e di soluzioni di welfare.

Tra queste, il FAB Working, il modello di smart working flessibile e bilanciato sviluppato da Nestlé, e il “Nestlé Baby Leave”, il congedo di paternità o per il secondo caregiver della durata di 3 mesi.

Inoltre, recentemente l’azienda ha lanciato Wellnest, il Nestlé Welfare Program, il nuovo programma di welfare aziendale del Gruppo nato per rispondere e adattarsi alle nuove richieste delle proprie persone.

In particolare, è stato introdotto l’Employee Assistance Program, un servizio di assistenza di cui possono usufruire i collaboratori e le collaboratrici Nestlé per ottenere un supporto per problematiche personali in diversi ambiti (es. diritto di famiglia, diritto della casa ecc.) e una piattaforma di flexible benefit da cui è possibile scaricare buoni e voucher da utilizzare per l’acquisto di vari beni e servizi. Le persone potranno scegliere di convertire parte del premio di risultato, inclusa la relativa quota di contributi, in credito welfare.

La scheda sintetica del Gruppo Nestlé

Il Gruppo Nestlé, presente in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la Nutrizione, la Salute e il Benessere delle persone. Good food, Good life è la  firma e il mondo dell’azienda.

Nel 2023 Nestlé ha celebrato 110 anni di presenza in Italia, rinnovando il suo impegno con azioni concrete per esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.

L’azienda opera in Italia in 9 categorie con un portafoglio di numerose marche, tra queste: Meritene, Pure Encapsulations, Vital Proteins, Optifibre, Modulen, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite e aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Starbucks, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet, Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.

Specialty Coffee Expo: Simone Zaccheddu e Gabriele Pezzaioli volano a Chicago per i campionati Cup Tasters e Brewers Cup

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Simone Zaccheddu (credits: SCA Italy)

MILANO – L’appuntamento da segnare in agenda in questa prima parte dell’anno è lo Specialty Coffee Expo, evento dedicato al mondo del caffè che si terrà a Chicago dal 12 al 14 aprile 2024: momento di condivisione e celebrazione del caffè, ma anche di competizione, poiché si sfideranno a colpi di tazzine i campioni nazionali nei rispettivi paesi di origine nelle categorie Brewers Cup e Cup Tasters.

Dopo la cornice dei Campionati Italiani organizzati a fine Gennaio durante il Sigep 2024 da SCA Italy, la delegazione italiana della Specialty Coffee Association che supporta la filiera del caffè e si impegna a promuovere i valori ambientali e culturali del settore e la qualità dello Specialty, è la volta dei Campionati mondiali: per le discipline in gara ci saranno sul palco Gabriele Pezzaioli, Campione italiano di Brewers Cup e Simone Zaccheddu per Cup Tasters.

Una sfida importante e impegnativa che vede protagonisti due giovani ragazzi italiani: sotto la lente di ingrandimento le loro storie ed esperienze.

Da Nuoro a Torino, da Parigi a Firenze: chi è Simone Zaccheddu, Campione italiano di Cup Tasters

8 minuti di tempo e 8 triangolazioni divise in set da tre tazze, di cui due identiche e una diversa: questa è la gara di Cup Tasters in cui il concorrente deve identificare, in un lasso di tempo molto breve attraverso il gusto e l’olfatto, la tazza diversa e Simone Zaccheddu ha riconosciuto ben 7 tazze in 2 minuti e 10, salendo sul podio e conquistando il titolo di Campione italiano.

La storia di Simone, originario di Macomer in provincia di Nuoro, non è la classica storia di formazione, bensì un percorso a più riprese che ha portato Simone ad appassionarsi al mondo del caffè a poco a poco, nonostante il suo background affondasse in quelle radici: la dimostrazione che non basta avere nel sangue il caffè per amarlo, ma si possa maturare nel tempo la consapevolezza della propria passione.

Figlio di baristi tradizionali, Simone ha un primo approccio con il bar durante le domeniche in cui aiuta i suoi genitori: a 18 anni si trasferisce a Torino dove continua a fare il barista, non riconoscendo ancora appieno il valore del caffè. Tutto cambia nel 2014 quando Simone si trasferisce a Parigi e inizia a lavorare presso il Grand Pigalle Hotel in cui viene servito lo specialty coffee: qui conosce Massimo Santoro, barista e coffee coach pistoiese, Campione nel 2018 alla “World Barista Championship France” (WBC), che cambia completamente la sua prospettiva e il suo percorso. Rientrato in Italia nel 2016, Simone decide così di investire nella sua formazione con i corsi di SCA Italy – Roasting foundation, Barista, Brewing, Sensory skills e Green coffee –  continuando a lavorare in piccoli bar a Firenze, finché non riceve l’offerta di Ditta Artigianale nel 2018 per il ruolo di barista. Nel 2022 inizia a lavorare come coffee expert per l’Accademia del caffè espresso della Marzocco dove lavora anche oggi.

Simone Zaccheddu, campione italiano di Cup Tasters: “Il mio approccio al bancone è stato difficile, lavoravo aiutando i miei genitori e lo vedevo come una costrizione più che il lavoro che avrei fatto per tutta la vita: l’incontro con Massimo Santoro è stato uno spartiacque, in cui ho davvero capito che, se volevo continuare su questa strada, dovevo investire sulla mia carriera e così ho fatto. In questo settore spesso si ha la tendenza a scegliere un approccio e seguirlo come la bibbia, secondo me bisogna invece cercare di  trovare la propria strada personale: solo così si può davvero capire cosa c’è dietro il caffè, le vite, le storie che si avvicendano; non conta solo l’ultimo trend in fatto di caffè, anche perché si tratta di una bevanda che viene bevuta in tutto il mondo e non si può pensare che tutti abbiano gli stessi gusti”.

Quando il bar di famiglia è solo il punto di partenza per qualcosa di più grande: la storia di Gabriele Pezzaioli, Campione di Brewers Cup

 Gabriele Pezzaioli ha vinto il titolo italiano nella categoria di Brewers Cup, in cui tre giudici sensoriali devono assaggiare tre tazze identiche preparate da tutti i concorrenti, e lo ha vinto la prima volta in cui ha deciso di mettersi in gioco nelle competizioni nazionali. La storia di Gabriele parte dal bar di famiglia a Brescia, Checchi Brunch&SpecialtyCoffee, in cui inizia a lavorare nei weekend: una caffetteria tradizionale in cui Gabriele apprende le basi del mestiere e il duro lavoro dietro al bancone che sarà lui successivamente a rivoluzionare, dopo anni di studio e formazione, con lo Specialty e le monorigini.

Gabriele Pezzaioli (credits: SCA Italy)

Dopo aver frequentato la scuola alberghiera di Caterina de’ Medici nel settore cucina a Gardone Riviera, affascinato in particolare dalla Latte Art, si è avvicinato al mondo della formazione seguendo dapprima un corso in tale disciplina e successivamente, a partire dal 2017, seguendo il ciclo dei corsi di SCA Italy – da Roasting, a Barista e Sensory skills –  per ampliare la sua sete di conoscenza e preparazione nell’ambito del caffè. Da sempre appassionato al mondo delle competizioni, Gabriele decide di iscriversi alla gara di Brewers che più lo appassionava e dopo aver superato le selezioni a Torino, è approdato al Sigep 2024 in cui è riuscito a portare il titolo a casa, nonostante fosse la sua prima volta sul palco delle competizioni: dopo l’emozione incredibile del titolo, oggi Gabriele si sta preparando per il mondiale di Chicago.

“Non posso davvero descrivere la mia emozione e soddisfazione incontenibile, ci ho creduto dal primo momento e sono arrivato fino a qui. Consiglio a tutti di competere perché permette di conoscere tante persone e di metterti in gioco, di spingersi oltre, capire il mondo del caffè, come i prodotti possono essere impiegati, cosa c’è davvero dietro una singola tazzina di caffè, che è una filiera lunghissima, tantissimo lavoro e formazione. Andare a Chicago per me è incredibile e mi impegnerò al massimo per il titolo e per rappresentare il nostro Paese.” – commenta Gabriele Pezzaioli, Campione italiano Brewers Cup.

La scheda sintetica di SCA Italy

SCA Italy, delegazione italiana dell’ Associazione SCA (Speciality Coffee Association), rappresenta in Italia migliaia di professionisti del caffè, dai baristi e torrefattori, e attraverso il suo patrimonio di autorevolezza e conoscenza condivisa agisce come forza unificante nel settore Specialty Coffee.

Nespresso presenta Brazil Organic, monorigine brasiliano certificato biologico, ampliando la gamma Origins

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Brazil Organic (immagine concessa)

MILANO – Il mercato agroalimentare, compreso quello del caffè, sta vivendo una vera e propria Rivoluzione Verde, che vede un crescente interesse per il consumo di prodotti certificati biologici e sostenibili, a partire dalle origini della filiera. Il mercato del biologico in Italia, infatti, ha segnato una crescita nei consumi interni evidenziando un’opportunità significativa per l’intero settore alimentare, compreso l’horeca, con un +18% nel 2023 rispetto al 2022.

Nespresso lancia Brazil Organic

In uno scenario di consumo sempre più esigente e diversificato, l’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente rappresentano, quindi, fattori determinanti nei comportamenti di acquisto, tanto che nell’arco di un decennio, dal 2012 al 2022, i consumi interni riferiti al biologico sono aumentati del 132%, il mercato italiano dei prodotti biologici raggiunge i 5 miliardi (di cui 4 miliardi di consumi domestici)[1] e, negli ultimi 5 anni, 1 italiano su 2 ha dichiarato di adottare con maggiore frequenza scelte di consumo più sostenibili.

E ancora, l’89% delle famiglie italiane nel 2022 ha acquistato almeno una volta un prodotto certificato biologico[2], confermando un trend destinato a crescere.

Anche il caffè certificato biologico, quindi, risponde alla sempre maggiore attenzione a temi legati alla sostenibilità e Nespresso, pioniera nel mercato del caffè porzionato di altissima qualità risponde, a queste esigenze del mercato con il lancio di una nuova miscela per la gamma Origins della Linea Professional, Brazil Organic, monorigine brasiliano certificato biologico dal profilo aromatico equilibrato, elegante, delicato.

La certificazione biologica comporta per tutti i prodotti, compresi i caffè Nespresso, la conformità ai requisiti stabiliti dal regolamento comunitario per le referenze biologiche[3], secondo cui le attività relative alle fasi di produzione, preparazione e distribuzione devono essere soggette ad un sistema di controllo da parte di organismi accreditati.

Questo, per garantire l’adesione ad un insieme di pratiche agricole sostenibili e l’uso di prodotti che rispettino gli standard biologici, progettati per promuovere il riciclo delle risorse, l’equilibrio ecologico, ridurre l’inquinamento e preservare la biodiversità.

Andrej Godina, caffesperto e PhD in scienza, tecnologia ed economia nell’industria del caffè: “Il caffè è coltivato in circa 12,5 milioni di aziende agricole in tutto il mondo, gestite principalmente da piccoli agricoltori e agricoltrici che lavorano su pochi ettari di terreno (il 95% delle aziende agricole non supera i 5 ettari e l’84% ha una superficie inferiore ai 2 ettari)[4]: il caffè è, quindi, molto più di una semplice bevanda, è una storia di tradizione, passione e connessione umana”.

Godina aggiunge: “Per questo, un consumo consapevole contribuisce ad alimentare una filiera di produzione di caffè che sia, davvero, rispettosa del territorio e delle persone, contribuendo ad un futuro sempre più sostenibile. E con Brazil Organic per la linea Professional, Nespresso compie un ulteriore passo verso un domani in cui la tutela dell’ecosistema, delle aziende agricole locali e delle loro comunità siano al centro delle nostre azioni quotidiane”.

 

Il primo caffè biologico di Nespresso Professional arriva nel 2020 con il lancio di Peru Organic, seguito da un’espansione che oggi conta quattro caffè certificati biologici nella gamma Origins – Peru Organic, Colombia Organic, Congo Organic e Brazil Organic.

Implementare pratiche di agricoltura biologica rappresenta, per Nespresso, un punto centrale del suo approccio sostenibile, allineandosi perfettamente con lo spirito del Programma globale AAA Sustainable Quality di Nespresso, fondato nel 2003 con Rainforest Alliance e volto a proteggere gli ecosistemi naturali dei terroir del caffè migliorando allo stesso tempo le condizioni di vita delle e dei produttori di caffè nei Paesi di Origine.

Ma non solo: l’implementazione di pratiche biologiche rappresenta, per Nespresso, un punto cruciale nel proprio viaggio verso l’agricoltura rigenerativa, un sistema agricolo positivo per la natura che mira a migliorare la salute e la fertilità del suolo, ridurre il biossido di carbonio dall’atmosfera e le emissioni di gas serra, proteggere la biodiversità ed aumentare la resilienza economica delle comunità.

“Siamo davvero orgogliosi del lancio di Brazil Organic, che entra a far parte della gamma Origins di Nespresso Professional che, al suo interno, vanta quattro caffè con certificazione biologica. È ormai chiaro che le nostre e i nostri clienti ci scelgono non solo per l’altissima qualità che da sempre ci contraddistingue, ma anche per la storia che si cela dietro ad ogni singolo chicco di caffè Nespresso. Da sempre, integriamo il concetto di cura e attenzione nei metodi di coltivazione utilizzati e nel supporto costante agli oltre 150.000 coltivatori e coltivatrici con cui collaboriamo in 18 Paesi grazie al nostro Programma globale AAA Sustainable Quality. E questo vale per tutti i nostri caffè, compresa la selezione di caffè biologici, per un’offerta unica non solo in termini di qualità e varietà, ma anche di responsabilità, perchè ogni tazza di caffè possa raccontare una storia di eccellenza, cura, passione.” aggiunge Dario Sacco, direttore commerciale B2B Nespresso Italiana.

Brazil Organic è una miscela di caffè Arabica proveniente da tre diverse regioni e altitudini del Brasile, tra cui le aride savane della regione di Cerrado Mineiro, la pianura di São Paulo e le pendici del Minas Gerais. Monorigine biologico, viene coltivato da agricoltrici ed agricoltori parte del Programma Nespresso AAA Sustainability Quality, attraverso l’adozione di specifiche pratiche di agricoltura biologica volte a mantenere l’equilibrio naturale del suolo e promuovere la salute delle piante attraverso metodi sostenibili e rispettosi dell’ambiente.

Una miscela, Brazil Organic, che racchiude l’essenza delle ricchezze naturali del Brasile, celebrando i diversi ecosistemi, le persone e gli aromi che rendono unica questa terra. I chicchi Arabica provenienti dalle pendici del Minas Gerais esaltano l’acidità di Brazil Organic, conferendo al caffè un tocco piacevolmente fruttato, mentre i chicchi provenienti da Cerrado Mineiro e São Paulo esaltano i sentori di frutta secca e cioccolato, dando vita ad una miscela dal carattere equilibrato ed elegante, con note di cereali tostati e biscotto. Brazil Organic è ideale come espresso (40 ml) o ristretto (25 ml), ma può essere degustato anche come cappuccino, per assaporare i dolci aromi del latte accompagnati da note di vaniglia morbida e pane tostato.

Brazil Organic entra a far parte della gamma Origins di Nespresso Professional, che comprende miscele monorigine ciascuna con un profilo aromatico che richiama il Paese di provenienza raccontando le caratteristiche del suo terroir, ovvero quella combinazione unica di fattori – suolo, condizioni climatiche e altri fattori geografici- che, nel loro insieme, determinano l’esperienza di degustazione in tazza.

Ogni sorso di questi caffè rappresenta un vero e proprio viaggio sensoriale, in cui la natura selvaggia e incontaminata del territorio si fonde con la passione per chi lo coltiva, con cura e passione. Ogni caffè della gamma Origins è frutto di una stretta collaborazione instaurata tra le comunità di coltivatrici e coltivatori che abitano queste Terre e Nespresso che, attraverso la valorizzazione delle pratiche di lavorazione peculiari del luogo, è riuscita a dar vita ad una selezione di caffè dal carattere e dal gusto eccezionale che oggi vanta quattro caffè certificati biologici: Peru Organic, Colombia Organic, Congo Organic e Brazil Organic.

La scheda sintetica di Nespresso

Nespresso è pioniera e punto di riferimento per il caffè porzionato di altissima qualità. L’azienda lavora con oltre 150.000 coltivatrici e coltivatori in 18 Paesi attraverso il suo Programma AAA Sustainable Quality per integrare le pratiche di sostenibilità nelle aziende agricole e nei territori circostanti.

Lanciato nel 2003 in collaborazione con la ONG Rainforest Alliance, il Programma aiuta a migliorare la resa e la qualità dei raccolti, assicurando una fornitura sostenibile di caffè di alta qualità e migliorando le condizioni di vita delle coltivatrici, dei coltivatori e delle loro comunità.

Nel 2022 Nespresso ha ottenuto la certificazione B Corp, unendosi a un movimento internazionale di oltre 7.900 aziende che soddisfano gli elevati standard di responsabilità sociale e ambientale e di trasparenza B Corp.

Con sede a Vevey, Svizzera, Nespresso opera in 93 mercati e conta 14.000 dipendenti. Nel 2023 ha gestito una rete globale di vendita al dettaglio globale di 791 boutique. Per ulteriori informazioni basta cliccare qui.

Note