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ICO, parla Gerardo Patacconi sull’ipotesi di un cambio sede: “Italia buona opzione politica, economica e anche strategica”

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giornata sostenibilità Gerardo Patacconi Il capo delle operazioni dell’Ico Gerardo Patacconi
Il capo delle operazioni dell’Ico Gerardo Patacconi

MILANO – Gerardo Patacconi, responsabile delle operazioni dell’International Coffee Organization (ICO) dal gennaio 2018, torna a parlare dell’ipotesi di cambio sede dell’organizzazione dal Regno Unito all’Italia, scendendo nei dettagli di questa operazione ancora in fase embrionale.

Da Londra a Roma nel 2027: Patacconi, perché l’Italia dell’espresso si candida in questo momento storico come prossima sede dell’ICO? Quali sono i vantaggi di scegliere questo Paese rispetto ad altri membri dell’Organizzazione, o la stessa Inghilterra?

“Al momento si parla ancora di un’ipotesi, ma il processo è partito sotto la spinta di due esigenze: innanzitutto è stato approvato nel 2022 il nuovo International Coffee Agreement che è attualmente in fase di ratifica. Ancora operiamo rispettando il precedente accordo del 2007 che sta per essere sostituito e questo periodo di transizione ha determinato la necessità di capire se fosse possibile rinnovare il contratto della sede londinese in scadenza.

Tuttavia lo spazio a Londra ha bisogno di esser ristrutturato e questo non ci ha potuto dare la certezza di restare. Allora abbiamo svolto un’analisi dei costi per studiare il luogo migliore in cui l’ICO si potrebbe spostare, prendendo in considerazione i costi come l’affitto, e gli stipendi – ogni nazione ha una sua griglia di riferimento determinata dalle Nazioni Unite– e privilegiando quindi le sedi in cui esiste una forte rappresentanza diplomatica dei nostri Paesi membri (Roma, Ginevra, Londra stessa).

È stato quindi chiesto agli stessi membri, chi fosse disposto a ospitare ICO e abbiamo ricevuto per ora la proposta da parte del Governo italiano, dal Ministero degli Esteri, al fine di considerare la possibilità di trasferire la nostra sede a Roma.

Questo processo è solo il principio, perché l’Italia si coordinerà con i partner europei: l’espressione dell’interesse italiano va formalizzata rispetto alle discussioni che avverranno all’interno dei comitati specifici in seno comunitario a Bruxelles.

Altri Paesi si sono fatti avanti, senza l’ufficialità di una lettera ma mostrandosi interessati ad ospitarci.

Per ora ci stiamo organizzando per restare a Londra per altri 4 anni, ma prevedendo di dare la disdetta nel marzo-aprile del 2027 se ci fossero opzioni più convenienti da un punto di vista economico e strategico.

Nel frattempo, altri Paesi potrebbero arrivare con soluzioni alternative a Londra che siano meno costose. In Italia la spesa dell’affitto sarebbe a zero, piuttosto vantaggiosa rispetto alla cifra elevata che paghiamo attualmente a Londra, con un’incidenza sul budget del 15%, insieme alla riduzione della voce dello staff che ha stipendi molto elevati per essere proporzionati all’elevato costo della vita di Londra.

Tra Roma e Londra ci sarebbe un taglio circa del 30%.

Un aspetto che voglio chiarire: nello stesso International Coffee Agreement del 2007 e in quello successivo, si definisce la sede dell’ICO a Londra salvo che il Consiglio non decida diversamente. Il rappresentante inglese ha confermato l’interesse di mantenere l’ICO a Londra nel medio e nel lungo periodo: staremo quindi a vedere.”

Nella proposta dei Paesi membri cosa deve esserci?

“L’esempio su cui noi ci siamo basati è stato quello dell’ICCO – un processo di trasferimento durato oltre 7 anni – che si è spostata da Londra in uno dei Paesi produttori (Costa d’Avorio).

Tutto questo è avvenuto attraverso una serie di passaggi che nel caso si dovranno seguire: il primo consiste nella proposta che deve includere la messa a disposizione di uno spazio, la possibilità di interazione con la realtà locale e una serie di vantaggi relativi al Paese specifico, come costi, integrazione in un sistema più ampio internazionale, l’interesse per il caffè. Non abbiamo ricevuto ancora proposte dai Paesi d’origine ma potrebbero arrivare.

Il Consiglio poi deciderà quali proposte siano le più strategiche e vantaggiose rispetto alla partecipazione all’ICO. Voglio aggiungere che questo è un momento che vede un rinnovato interesse verso l’ICO che non c’era in passato, per via del grande impegno per rispondere alle grandi sfide del settore caffè, dalla sostenibilità, alla lotta alla deforestazione, dal reddito dignitoso per i produttori, a trasformare il settore attraverso, economia circolare, agricoltura rigenerativa e la digitalizzazione.

Sfide che siamo in grado di affrontare anche grazie all’integrazione del settore privato attraverso la task force pubblico-private con i governi ed i leader mondiali del settore. Ora ICO è molto più attraente e diversi Paesi proprio per questo si stanno offrendo per ospitarla.

È una competizione aperta e non definita: il prossimo incontro sarà a metà settembre a Londra con la riunione del Consiglio Internazionale del Caffè che sarà l’occasione per analizzare i dettagli delle proposte raccolte. A quel punto si deciderà come muoversi.”

Cosa significherebbe per il comparto caffè, già rilevante in Italia, questo cambio di sede?

“Dal punto di vista di ritorno d’immagine, un Paese che si pone sul palcoscenico mondiale del caffè acquisisce una certa rilevanza. La relazione che l’ICO ha già con l’industria e il Governo italiano, si rafforzerebbe ulteriormente, portando nuove risorse. Il Consiglio dell’ICO che si svolge due volte l’anno sarebbe un momento di aggregazione interessante per i donatori, le industrie, i Governi.”

Ma Roma è una città internazionale e strategica quanto Londra?

“Assolutamente sì. Con il grosso vantaggio che collaboriamo già con altre organizzazioni con sede a Roma come FAO e IFAD e tutti i Paesi produttori di caffè hanno già la rappresentanza diplomatica a Roma – ciascuna affiancata da uno specialista in agricoltura che potrà dedicarsi al caffè – oltre al risparmio sui costi.”

Lo sviluppo e l’impegno sostenibile sono uno dei punti di forza dell’Italia, sottolineati dallo stesso Direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo Stefano Gatti: come quindi il nostro Paese avrebbe sin da ora la forza di sostenere i Paesi d’origine lungo tutta la filiera per un futuro più sostenibile economicamente e socialmente?

“Assolutamente. Esiste un grande sforzo del Ministero degli Esteri proprio sul caffè e la sostenibilità. ICO lavora con il Ministero molto da vicino e possiamo confermare che l’interesse e l’impegno italiano è tangibile per quanto riguarda il sostegno ai Paesi produttori. Siamo coinvolti direttamente con altri partner: la leadership italiana su questa materia prima è evidente e l’impegno preso a livello internazionale è esemplare.”

Lei sarebbe contento di questo cambio di sede?

“Ne sarei molto contento, al di là del fatto che sono italiano. Londra è una città bellissima ma altrettanto cara e complessa: in effetti lo staff qui abita fuori Londra e vive da pendolare. Penso in ogni caso che l’Italia sia una buona opzione dal punto di vista politico, economico e strategico.”

Robusta a nuovi massimi, ma la chiusura è in ribasso, indicatore Ico mai così in alto da quasi trent’anni

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni
Il logo dell'Ice

MILANO – Si arresta la folle corsa al rialzo dei robusta, mentre continua il trend positivo degli arabica. Così i mercati del caffè nella giornata di ieri, giovedì 4 aprile. A Londra, il contratto per scadenza maggio ha chiuso in ribasso di 46 dollari, a 3.766 dollari, non prima però di avere toccato un nuovo massimo storico intraday di 3.849 dollari.

Dall’altra parte dell’oceano, il contratto per scadenza luglio dell’Ice Arabica, che attrae ormai la parte più consistente dei volumi di contrattazione, guadagna 300 punti terminando la giornata a 205,80 centesimi, livello massimo da oltre cinque mesi e mezzo.

La borsa londinese continua a risentire dei minori raccolti della principali origini asiatiche, in particolare del Vietnam

Nel paese indocinese è ora allarme siccità e si teme che, causa le piogge insufficienti, possa scarseggiare, nei prossimi mesi, l’acqua per l’irrigazione.

I prezzi negli altipiani centrali sono cresciuti nel frattempo sino a 101.200-103.000 dong/kg ($4,06-$4,13), contro i 98.100-100.200 della settimana scorsa.

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Massimo Zanetti Beverage Group: il fondo QuattroR acquista il 50% delle quote

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massimo zanetti MZBG
Massimo Zanetti mette in mostra il mondo della sua azienda

MILANO – QuattroR, fondo di private equity che si distingue per la forte vocazione industriale nel promuovere lo sviluppo di Imprese Italiane con caratteristiche di eccellenza e con solidi fondamentali, ha acquisito una quota del 50% di Massimo Zanetti Beverage Group S.p.A. con l’obiettivo di accelerarne la crescita e la creazione di valore a lungo termine. Avevamo parlato dell’acquisto delle quote di Massimo Zanetti Beverage Group S.p.A. da parte di QuattroR qui.

QuattroR acquista una quota del 50% di Massimo Zanetti Beverage Group S.p.A.

Fondato da Massimo Zanetti più di 50 anni fa, Massimo Zanetti Beverage Group è uno dei principali attori globali nel settore del caffè. Partendo dall’Italia ha saputo conquistare i principali mercati in Europa, America, Asia e Middle East, sia attraverso uno sviluppo organico sia tramite acquisizioni.

Nonostante le origini Italiane, il mercato italiano rappresenta oggi meno del 10% del fatturato del Gruppo, presente in 110 paesi, con 20 stabilimenti e un network importante di caffetterie.

Con un portafoglio di oltre 40 marchi, tra cui il rinomato Segafredo, simbolo dal 1960 del caffè espresso italiano, il Gruppo conta oggi più di 3.300 dipendenti e ha chiuso il 2023 con un fatturato di 1.1 miliardi di euro.

Fondo QuattroR Massimo zanetti
Il logo del fondo QuattroR che investe in aziende italiane ed ha la sede a Milano in Via Borgonuovo

“La partnership con QuattroR rappresenta un’opportunità e uno stimolo per noi, per consolidare ulteriormente il percorso di crescita del Gruppo, massimizzando la creazione di valore – commenta Massimo Zanetti, fondatore e presidente di Massimo Zanetti Beverage Group – La condivisione dei nostri valori imprenditoriali e la complementarietà di competenze agevolerà il raggiungimento degli obiettivi del Gruppo”.

QuattroR entra nel Gruppo principalmente attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale.

Le nuove risorse saranno interamente dedicate a perseguire le numerose opportunità di crescita, già individuate e condivise. L’obiettivo è quello di consolidare la leadership europea del Gruppo e rafforzare ulteriormente la sua presenza globale. Massimo Zanetti, Presidente della società, continuerà a contribuire con la propria esperienza e capacità imprenditoriale allo sviluppo del Gruppo.

“Con questa operazione – sottolinea Francesco Conte, amministratore delegato di QuattroR – confermiamo il nostro impegno ad affiancare e sostenere nel medio-lungo periodo imprenditori di successo, focalizzati a dare ulteriore sviluppo al proprio business. L’investimento in Massimo Zanetti Beverage Group è perfettamente in linea con il nostro impegno di valorizzare importanti marchi italiani presenti su scala globale”.

massimo zanetti beverage group
Il logo del Massimo Zanetti Beverage Group

Il Consiglio di Amministrazione di Massimo Zanetti Beverage Group S.p.A. ha inoltre nominato in data odierna Pierluigi Tosato nuovo CEO del Gruppo. Tosato vanta più di 25 anni di esperienza nel settore food&beverage di grandi gruppi industriali, come CEO e membro del Consiglio di amministrazione di aziende tra cui Biscuits Bouvard, Continental Bakeries, Deoleo, Bolton Food, Acqua Minerale San Benedetto.

“Sono davvero onorato di poter guidare il Gruppo Massimo Zanetti Beverage in questa stimolante fase di crescita e consolidamento – ha commentato Pierluigi Tosato – Vedo nel Gruppo un notevole potenziale sia strategico che commerciale in un settore molto interessante”.

QuattroR, nel contesto dell’acquisizione della quota di controllo del 50% in Massimo Zanetti Beverage Group e della definizione degli accordi con il pool dei finanziatori, è stata assistita da Lazard in qualità di advisor finanziario e Molinari Agostinelli Studio Legale in qualità di advisor legale.

QuattroR è stata inoltre supportata da Gatti Pavesi Bianchi Ludovici per gli aspetti di struttura dell’operazione, Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP per gli aspetti autorizzativi di natura regolamentare, KPMG per la due-diligence contabile fiscale e legale, e ERM per la due- diligence ESG.

Massimo Zanetti Beverage Group e la famiglia Zanetti sono stati assistiti da BakerMcKenzie in qualità di advisor legale per l’operazione e per la definizione degli accordi con il pool dei finanziatori.

Il pool dei finanziatori è stato assistito da Rothschild & Co in qualità di advisor finanziario e Latham & Watkins in qualità di advisor legale.

La scheda sintetica di Massimo Zanetti Beverage Group

Massimo Zanetti Beverage Group S.p.A. è tra i leader a livello mondiale nella produzione, lavorazione e distribuzione di caffè tostato ed è presente in circa 110 paesi. Il Gruppo gestisce le attività dall’approvvigionamento fino al consumo, operando su 20 stabilimenti attivi in Europa, Asia e America e tramite un network internazionale di caffetterie.

La scheda sintetica di QuattroR SGR

Fondata nel 2017, QuattroR SGR S.p.A. è la società di gestione, interamente posseduta dai suoi partner, di un fondo di private equity con una dotazione di oltre €700m, che si distingue per la specifica mission orientata al rafforzamento patrimoniale e alla crescita di imprese italiane di eccellenza.

Il portafoglio di QuattroR annovera gli investimenti in Burgo, leader italiano ed europeo nella produzione e distribuzione di carte grafiche e speciali e di cartoncino per imballaggio, in Casalasco, principale trasformatore europeo di pomodoro da industria, in Fagioli, società di engineering leader a livello internazionale nei trasporti e movimentazioni speciali, nel Gruppo Ceramiche Ricchetti, attivo a livello internazionale nella produzione e commercializzazione di superfici ceramiche, in MTD Group, multinazionale attiva nei medical devices e consumer health products con l’iconico marchio “Pic” e “Droplet” ed in Elemaster, uno dei principali player nel mercato EMS (Electronic Manufacturing Services) e ODM (Original Design Manufacturing) europeo, specializzato nell’assemblaggio di schede elettroniche e nei servizi di integrazione meccatronica ad elevato contenuto tecnologico.

Complessivamente, le aziende del portafoglio di QuattroR generano un fatturato di circa €5,0 miliardi e impiegano oltre 13.000 dipendenti.

Scotsman Ice presente al London Coffee Festival come sponsor della competizione Coffee Masters, 11-14/04

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Scotsman Ice vola al London Coffee Festival (immagine concessa)

LONDRA – Il London Coffee Festival (11-14 aprile @ Truman Brewery) è un evento imperdibile per gli amanti del caffè e per chi lavora in questo settore ed in quello del ghiaccio. Il festival presenta oltre 250 stand di caffè artigianale e cibo gourmet, degustazioni e dimostrazioni di baristi di fama mondiale, laboratori interattivi, street food, cocktail a base di caffè, dove la qualità del ghiaccio è molto importante.

Scotsman Ice vola al London Coffee Festival

Scotsman Ice sarà presente con un fantastico stand nell’area Soho, S4 (primo piano) insieme all’ambassador Michalis Dimitrakopoulos. Insieme a lui Scotsman Ice organizzerà dimostrazioni interattive e sessioni didattiche, fornendo ai partecipanti preziose nozioni sull’importanza del ghiaccio nella preparazione di bevande al gusto di caffè.

Dai cubetti di ghiaccio cristallino, al ghiaccio compresso Nugget, Scotsman Ice offre soluzioni per soddisfare le diverse esigenze dei professionisti e degli appassionati del caffè.

Scotsman Ice sponsor della competizione Coffee Masters

Scotsman Ice annuncia la sponsorizzazione del prestigioso concorso Coffee Masters al prossimo London Coffee Festival.

Questa partnership sottolinea l’impegno di Scotsman Ice nel sostenere l’eccellenza e l’innovazione nell’industria del caffè.

Il concorso Coffee Masters riunisce i migliori baristi di tutto il mondo per mostrare le loro abilità in una serie di eventi impegnativi ed esilaranti, tra cui la preparazione dell’espresso, la creazione di bevande signature e la degustazione del caffè.

“Siamo entusiasti di sostenere Coffee Masters al London Coffee Festival”, ha dichiarato Simone Buratti, digital manager di Scotsman Ice. “Questa competizione incarna lo spirito di creatività e competenza che caratterizza l’industria del caffè e noi siamo orgogliosi di farne parte”.

Un evento da non perdere

Nel mercato del caffè, Scotsman ice sta cercando di migliorare l’educazione al ghiaccio con i clienti, gli esperti di caffè e i baristi.

Quanto è importante un ghiaccio cristallino e super duro nel settore del caffè? Venite a scoprirlo visitando lo stand dell’azienda nell’area Soho, S4 (primo piano) del London Coffee Festival e godendovi gli spettacoli quotidiani di Michalis:

– Mattina 11.00 – 11.30 (Caffè e cocktail mattutini)

– Pomeriggio 15.00 – 15.30 (bevande alcoliche al caffè)

Creerà ricette speciali a base di caffè e liquori che potrete assaggiare.

REPA consolida la collaborazione con il Gruppo Ali grazie alle partnership con Olis e Baron, ristorazione professionale

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Il logo Repa (immagine concessa)

CESENA – REPA, il principale distributore europeo di ricambi per le attrezzature della ristorazione, caffè, distributori automatici ed elettrodomestici, amplia la propria gamma composta da 2.000 marchi globali, con i ricambi originali dei brand Olis e Baron. Il leader europeo dei ricambi diventa ora distributore ufficiale di ricambi per entrambi i marchi in Italia, Germania, Austria e Spagna.

Cuore dell’attività di questi due costruttori è la progettazione di cucine e attrezzature per la ristorazione professionale, tra cui friggitrici, pentole, brasiere, per proporre un catalogo completo di soluzioni per i professionisti del settore.

Già partner di altri marchi del gruppo Ali come Convotherm, Lainox e Welbilt, REPA mette ora al servizio di Olis e Baron le soluzioni sviluppate per semplificare le loro attività di gestione, stoccaggio e distribuzione dei ricambi, rendendo disponibili oltre 4.200 articoli dei due brand nel suo one-stop-shop.

Olis commenta: “Come esperti nel campo della ristorazione professionale, Olis è entusiasta di annunciare la nuova partnership con REPA, che consente di garantire ai rivenditori Olis la fornitura rapida di pezzi di ricambio 100% originali in qualsiasi momento.”

Baron aggiunge: “Grazie alla collaborazione con REPA, i professionisti del settore possono svolgere le proprie attività quotidiane con la sicurezza di essere supportati da un esperto globale che offre una vasta scelta di ricambi di qualità superiore.”

Stefano Rocchi, group sales director REPA Italia, afferma: “Siamo entusiasti di accogliere nella famiglia del marchio di Cesena altri prestigiosi marchi del Gruppo Ali. Olis e Baron sono tra i produttori più innovativi d’Europa. Questa partnership non può che essere una buona notizia per i rispettivi clienti, che ora hanno un punto di riferimento al quale rivolgersi per avere una garanzia di pezzi di ricambio originali sempre disponibili, una spedizione rapida e un servizio di assistenza tecnica altamente qualificato, costantemente a disposizione”.

La scheda sintetica del leader europeo dei ricambi

REPA è il principale distributore europeo di ricambi per attrezzature per la ristorazione, caffè, distributori automatici ed elettrodomestici ed è un partner di fiducia per i produttori di apparecchiature.

Dal 2022 l’azienda di Cesena è una divisione di Parts Town Unlimited, leader mondiale nella distribuzione high-tech di parti di ricambio indispensabili, prodotti e servizi correlati per i settori della ristorazione, degli elettrodomestici e dell’HVAC.

I clienti di REPA beneficiano di una forte competenza in materia di ricambi, con oltre 40 anni di esperienza nel mercato da parte di REPA Italia, REPA Deutschland, REPA France, REPA Iberia, ATEL e Big Warehouse.

Con il più grande database del settore accessibile attraverso webshop all’avanguardia, un’elevata disponibilità di magazzino e centri logistici altamente innovativi che assicurano la consegna dei ricambi più rapida del settore, l’azienda di Cesena fornisce a ogni cliente il pezzo giusto, al momento giusto, ovunque.

Fondazione Lavazza e Rete Clima insieme con 500 nuovi alberi per rigenerare Parco Stura Sud a Torino

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Il team Fondazione Lavazza (immagine concessa)

TORINO – Con l’obiettivo di contribuire alla rinascita del paesaggio naturale, tutelare la biodiversità e fornire nuovi servizi ecosistemici, Fondazione Lavazza festeggia i suoi 20 anni di attività mettendo a dimora 500 piante tra alberi e arbusti nell’area del Parco Stura Sud a Torino insieme a Rete Clima, ente non profit che da oltre 10 anni realizza progetti ESG per le aziende, con una particolare attenzione ai progetti di forestazione e di decarbonizzazione.

Fondazione Lavazza e Rete Clima per il Parco Stura

L’intera area del Parco Stura, che sorge lungo le sponde del torrente Stura di Lanzo, è stata negli ultimi anni oggetto di importanti operazioni di bonifica e riqualificazione che hanno portato alla creazione di due distinte aree: il Parco Stura Sud (sul versante sud del fiume) e il Parco Stura Nord (sul versante nord). In particolare, il Parco Stura Sud può rappresentare, nel tessuto urbano di Torino, una vera e propria oasi verde, punto di incontro tra natura e città.

La Fondazione Lavazza con la sua vasta presenza internazionale si prende cura di tutte le comunità in cui opera, con particolare attenzione al territorio in cui queste vivono:
In questa occasione per l’evento oltre 100 persone, tra dipendenti e collaboratori del Gruppo Lavazza, hanno preso parte all’iniziativa mettendo a dimora diverse piante, tra alberi e arbusti, autoctone tra cui Acero, Pioppo, Frassino, Ontano, Ciliegio selvatico, Farnia, Nocciolo, Frangola, Corniolo, Sanguinello, Viburno, Ligustro. Grazie all’operazione di forestazione, Fondazione Lavazza e Rete Clima contribuiscono a ricucire lo strappo tra centro e periferia, donando nuovo verde a tutta la cittadinanza.

Le foreste urbane sono infatti delle vere e proprie NBS (Nature Based Solutions) capaci di migliorare qualitativamente il territorio, la connessione ecologica e la vita dei cittadini, tutelando la biodiversità e contrastando il riscaldamento climatico. In particolare questo intervento verrà realizzato quale Bio-Forest, con l’obiettivo cioè di realizzare una foresta particolarmente orientata alla promozione della biodiversità locale: la prevalenza di arbusti rispetto ad alberi, le modalità di piantagione, la gestione della manutenzione saranno funzionali a questo scopo, considerando la biodiversità è uno dei target più colpiti dagli effetti locali del riscaldamento climatico.

“Siamo felici di accompagnare Fondazione Lavazza in un percorso di sostenibilità così importante e a vantaggio di un vasto territorio urbano – ha dichiarato Paolo Viganò, Presidente di Rete Clima – con questo intervento infatti contribuiamo a rigenerare un’area verde molto importante per la città”.

“La cura delle comunità per noi si concretizza nei numerosi progetti sviluppati e sostenuti dalla Fondazione Lavazza: ognuno nasce dall’ascolto delle reali esigenze locali e si declina in programmi di coinvolgimento attivo – dichiara Mario Cerutti, chief institutional relations & sustainability officer del Gruppo Lavazza e Segretario della Fondazione Lavazza – Come nel caso del Bosco di Fondazione Lavazza, oggi avviato insieme a Rete Clima. Un progetto di cura del territorio che genera un positivo impatto ambientale e sociale. Stringere partnership di valore e fare rete con tutti i più importanti attori del territorio è fondamentale per la buona riuscita di qualsiasi progetto. Vorrei auspicare una sempre maggiore cultura della collaborazione di valore tra aziende, istituzioni e associazioni per creare sinergie in grado di generare un impatto forte e valore condiviso sul territorio” conclude Mario Cerutti.

Il progetto contribuisce alla rinascita del paesaggio naturale e si inserisce in un programma di riqualificazione urbana che prevede un monitoraggio costante sullo sviluppo delle piante. La crescita verrà accompagnata e favorita dal coinvolgimento della comunità locale, dalle persone del quartiere ai dipendenti del Centro Direzionale Lavazza – la Nuvola nel quartiere Aurora – a quelle degli enti locali con cui Fondazione Lavazza collabora per portare inclusione e sviluppo socio-economico.

Il team di Rete Clima supervisionerà il monitoraggio degli interventi realizzati secondo le migliori pratiche agronomiche e best practices, per verificare il livello di sviluppo e lo stato di salute delle piante. I nuovi boschi, soprattutto quelli urbani, hanno infatti bisogno di osservazione e cura costante: solo così si potrà sviluppare un bosco adulto in grado di autosostenersi e autoperpetuarsi grazie alla rinnovazione

L’iniziativa, inoltre, si inserisce all’interno di Foresta Italia, la Campagna nazionale di forestazione realizzata da Rete Clima in collaborazione con Coldiretti e PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Transizione Energetica e dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

La Campagna è nata con la mission di valorizzare una serie di azioni a vantaggio delle foreste nazionali e della loro vitalità promuovendo vere e proprie NBS (Nature Based Solutions) capaci di migliorare qualitativamente il territorio nazionale, la connessione ecologica e la vita dei cittadini, tutelando la biodiversità e contrastando il riscaldamento climatico.

Starbucks apre con Percassi a Padova in Piazza delle Erbe

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Il logo di Starbucks

L’espansione di Starbucks nel Bel Paese non accenna a fermarsi. Questa volta la sirenetta di Seattle sbarca a Padova in Piazza delle Erbe, vicino allo storico caffè Pedrocchi. L’apertura del punto vendita è prevista tra la fine di maggio e l’inizio di giugno 2024. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale La Voce di Rovigo.

L’apertura di Starbucks a Padova

PADOVA – Tra poco più di due mesi, Padova accoglierà un nuovo punto di ritrovo per cittadini e turisti: Starbucks, il colosso mondiale del caffè, aprirà un locale in Piazza delle Erbe, a pochi passi dallo storico caffè Pedrocchi.

Un evento che segna una tappa importante nella presenza del marchio americano in Italia, un fenomeno che merita di essere analizzato per cogliere le implicazioni economiche e culturali.

La società Percassi, licenziataria di marchi come Lego, Victoria’s Secret, Gucci, Nike e, appunto, Starbucks, ha individuato l’ex immobile della Deutsche Bank, in Piazza delle Erbe, come sede del primo negozio Starbucks a Padova. Un’apertura prevista tra la fine di maggio e l’inizio di giugno 2024.

Starbucks, fondata a Seattle nel 1971, ha un fatturato annuo di oltre 20 miliardi di euro e conta 36 mila negozi in tutto il mondo, situati in 83 Paesi.

Un terzo di questi sono ubicati negli Stati Uniti o in Cina, ma la presenza in Europa è significativa, soprattutto nelle grandi metropoli come Parigi, Madrid, Berlino o Londra.

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L’azienda dolciaria Baratti&Milano espande lo stabilimento di Bra

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Baratti&Milano
Il logo Baratti&Milano

L’azienda dolciaria piemontese Baratti&Milano, parte del gruppo Elah Dufour Novi, ha deciso di ampliare le dimensioni dello stabilimento di Bra nella provincia di Cuneo. La larghezza sarà di 29 metri e solo 6 ne resteranno dal confinante insediamento
residenziale che cambierà destinazione d’uso in parte venendo assorbito. Leggiamo di seguito parte dell’articolo del portale online Il Corriere.

L’espansione di Baratti&Milano

BRA (Cuneo) – Baratti&Milano amplierà il suo stabilimento di Bra, dove questo marchio dolciario piemontese storico spostò la produzione da Torino nel 1992. L’azienda, parte del gruppo Elah Dufour Novi, ha presentato in Municipio istanza di costruzione di una nuova manica di capannone.

Affiancherà a sud, lato frazione Bandito, quello al civico 119/C di via Don Orione estendendosi dall’ex statale 661 fino alla fascia di rispetto della ferrovia Sfm4.

La larghezza sarà di 29 metri e solo 6 ne resteranno dal confinante insediamento
residenziale che cambierà destinazione d’uso in parte venendo assorbito. I proprietari del
resto hanno già dato il loro assenso.

L’augurio è che continui crescendo parallelamente alle linee di lavorazione del cioccolato, in fatturato (quasi 27 milioni di euro nel 2022) e in forza lavoro, 62 i dipendenti dichiarati sotto la Zizzola.

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Mostro: arriva il nuovo locale a Roma tra caffetteria specialty e tramezzini veneziani

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Roma (foto Pixabay, Nimrod Oren)

Il locale Mostro è l’ultima avventura dell’imprenditore Marco Pucciotti insieme ad un gruppo di nomi noti della ristorazione. Negli spazi del Cafè du Parc a Roma, un locale aperto tutto il giorno che ridefinisce il concetto di bar con proposte di caffetteria specialty a cura di Deidda, “con vari metodi di estrazione come il V60, aeropress, oltre al classico espresso”. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato su Roma Today.

L’innovativo locale Mostro a Roma

ROMA – “Era un sogno che rincorrevamo da un po’, e quando abbiamo avuto l’occasione di rilevare questa storica bottega romana, in una posizione unica e iconica, non ce la siamo fatta scappare”. Parola di Marco Pucciotti, il più prolifico imprenditore della ristorazione nella Capitale, che sta per ‘combinarne’ un’altra delle sue.

Caffè specialty, tramezzini, ma niente cornetti: la proposta di Mostro per la mattina
“Ci piace pensarlo, più che un bar, come un contenitore di idee e iniziative che ogni membro dello staff, e non, può condividere”, aggiunge Siri. Si parte, come detto, di buon mattino, con proposte di caffetteria specialty a cura di Deidda, “con vari metodi di estrazione come il V60, aeropress, oltre al classico espresso”. Inizialmente dai chicchi della roastery romana Aliena e a seguire “torrefazioni che ospiteremo stagionalmente”, in aggiunta a succhi e spremute.

E da mangiare? “Dolci non convenzionali. Per andare un po’ in controtendenza all’ondata di croissant e lievitati, che da Mostro non ci saranno”. E poi quella che si promette come una nuova specialità: i tramezzini veneziani, dalla farcitura abbondante e il profilo panciuto.

A metà giornata scatta il passaggio di testimone. Racconta Giannoni: “Mostro diventa un porto sicuro per wine lovers, con referenze naturali prevalentemente locali, poi birre artigianali e proposte low-alcohol, come il kombucha”. Si va avanti fino a tarda sera con i premiscelati, anche alla spina, in arrivo “da una station all’avanguardia realizzata su misura, sfruttando i pochi spazi a disposizione”.

Da ordinare e sorseggiare con calma, e a volte in un contesto più movimentato. Anticipano i responsabili della fascia serale: “Ci sarà una console fissa e un programma musicale iper-attivo. Tanti eventi con ospiti e ancora qualche chicchetta, che per il momento lasciamo come sorpresa”.

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illycaffè presente alla fiera d’arte moderna Art Paris, 04-07/04

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illycaffè art collection
La illy Art Collection firmata da Lee Ufan (immagine concessa)

PARIGI – illycaffè, azienda globale del caffè conosciuta per la sua qualità sostenibile e per il canale di comunicazione privilegiato che ha costruito con il mondo dell’arte contemporanea, conferma il suo supporto ad Art Paris, la principale fiera d’arte moderna e contemporanea internazionale che si terrà dal 4 al 7 aprile al Grand Palais Éphémère.

illycaffè protagonista all’Art Paris

I visitatori e gli espositori delle 136 gallerie d’arte provenienti da 25 paesi potranno fare una pausa degustando la nuova illy Arabica Selection Brasile Cerrado Mineiro, il primo caffè certificato regenagri e proveniente da agricoltura rigenerativa, nei bar che si trovano all’interno della fiera e nella VIP lounge o fermandosi accanto alla illy bike situata all’esterno dello spazio espositivo in cui potranno scoprire anche l’ultima illy Art Collection firmata da Lee Ufan.

illy Arabica Selection Brasile Cerrado Mineiro (immagine concessa)

Una tazzina di caffè illy rappresenta l’unione del gusto, della bellezza e della sostenibilità. Una bellezza che illycaffè negli ultimi 30 anni ha raccontato attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea mediante la creazione di progetti artistici, la collaborazione con le più importanti esposizioni d’arte e il sostegno a giovani promesse e grandi maestri.

Il progetto più importante è legato alle illy Art Collection, le tazzine numerate e firmate che hanno trasformato un oggetto di uso quotidiano in una tela bianca sulla quale, negli anni, hanno espresso la propria creatività più di 130 noti e apprezzati artisti di fama internazionale dando inizio a quella che negli anni si è trasformata in una delle più grandi raccolte d’arte contemporanea esistente al mondo, che oggi conta 119 collezioni e 478 decori.

Nelle illy Art Collection si incontra la raffinatezza dei maestri dell’arte contemporanea con quella dei maestri della qualità, espressione dell’unione del bello e del buono che caratterizzano il brand illy.

“Siamo felici di essere nuovamente ad Art Paris, un evento sempre più internazionale che quest’anno si concentra su due temi specifici, Fragile Utopias e Art & Craft. Quest’ultimo, in particolare, sintetizza bene anche il nostro modo di esprimere la creatività, sempre in equilibrio fra arte contemporanea e design, fra innovazione e manualità” racconta Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica al mondo.

Ogni giorno vengono gustate 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp.

Dal 2013 illycaffè è inoltre una delle World Most Ethical Companies. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 125 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale.

Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 25 paesi del mondo. Nel 2021 Rhône Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nella crescita internazionale. Nel 2022 illycaffè ha impiegato 1230 persone e ha generato un fatturato consolidato pari a €567,7 milioni. La rete monomarca illy conta 190 punti vendita in 34 Paesi.