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Lavazza celebra Napoli e il suo legame con il caffè a FOQUS, Fondazione Quartieri Spagnoli

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lavazza foqus
Lavazza celebra Napoli a FOQUS (immagine concessa)

NAPOLI – Nella città partenopea, a FOQUS, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, Lavazza ha realizzato il 6 aprile scorso una serie di iniziative di intrattenimento che hanno coinvolto Massimiliano Caiazzo, Giotto Calendoli e Luché, con la partecipazione di Ciro e Alfio, I Corrieri di Radio Kiss Kiss.

Un omaggio alla creatività, al fermento, alla riscoperta e al rinnovamento che il territorio sta vivendo, una celebrazione dell’innovazione e della tradizione che si fondono in un equilibrio perfetto, come il caffè e Napoli.

Lavazza a FOQUS per la celebrazione di Napoli

FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli ha ospitato momenti di incontro per uno scambio di opinioni e culture, durante i quali gli ospiti hanno avuto l’opportunità di vivere esperienze emozionanti e coinvolgenti.

Il caffè, elemento centrale della cultura napoletana, ha avuto il ruolo di protagonista indiscusso della giornata grazie a Lavazza Crema e Gusto che con la sua cremosità e intensità ha rappresentato il fil rouge delle attivazioni all’interno degli spazi allestiti.

Lavazza vuole raccontare il Gusto della Ripartenza insieme a Crema e Gusto, celebrando il caffè e Napoli, come un viaggio di scoperta, un’esperienza dove assaporare il gusto e riflettere sul cambiamento radicale e il nuovo volto della città.

Marco Barbieri, marketing director Lavazza Italia: “Da sempre Napoli rappresenta un punto di riferimento nel mondo del caffè, inoltre per tradizione è fucina di tante storie ed esperienze. Le nostre iniziative presso FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli hanno come obiettivo la celebrazione dello storico legame tra la città e il rito del caffè, che diventa simbolo di ripartenza. A Napoli i momenti di incontro e convivialità sono spesso accompagnati da una tazza di caffè ed è questo che Lavazza vuole provare a raccontare con Crema e Gusto, che con la sua cremosità e la sua intensità incarna il caffè giusto per ogni ripartenza. Vogliamo avvicinarci alla città raccontando la maestria di Lavazza attraverso la miscela Crema e Gusto, che riteniamo possa andare incontro, con le sue caratteristiche, al profilo di gusto ricercato dai consumatori locali.”

“Abbiamo previsto un piano marketing sul lungo periodo per l’attivazione di progetti sul territorio campano e una declinazione della gamma prodotti che possa essere in linea con le esigenze e la tipologia di consumo di quest’area, in ottica di ingaggiare e fidelizzare il target a livello cross canale,” conclude Marco Barbieri.

In concomitanza con l’evento presso FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli, l’azienda ha implementato una campagna di comunicazione multicanale declinata su più touchpoint: dal coinvolgimento dei media tradizionali come la radio, a campagne OOH in punti strategici della città, fino allo sviluppo di campagne digital e social.

La scheda sintetica del Gruppo Lavazza

Lavazza, fondata a Torino nel 1895, è un’azienda italiana produttrice di caffè di proprietà dell’omonima famiglia da quattro generazioni. Il Gruppo è oggi tra i principali protagonisti nello scenario globale del caffè, con un fatturato di oltre 3 miliardi di euro e un portfolio di marchi leader nei mercati di riferimento come Lavazza, Carte Noire, Merrild e Kicking Horse. È attivo in tutti i segmenti di business, presente in 140 mercati, con 8 stabilimenti produttivi in 5 Paesi.

La presenza globale è frutto di un percorso di crescita che dura da oltre 125 anni e gli oltre 30 miliardi di tazzine di caffè Lavazza prodotti all’anno sono oggi la testimonianza di una grande storia di successo, per continuare a offrire il miglior caffè possibile in qualsiasi forma, curando ogni aspetto della filiera, dalla selezione della materia prima al prodotto in tazza.

Il Gruppo Lavazza ha rivoluzionato la cultura del caffè grazie ai continui investimenti in Ricerca e Sviluppo: dall’intuizione che ha segnato il primo successo dell’impresa – la miscela di caffè – allo sviluppo di soluzioni innovative per i packaging; dal primo espresso bevuto nello Spazio alle decine di brevetti industriali sviluppati.

Un’attitudine a precorrere i tempi che si riflette anche nell’attenzione rivolta al tema della sostenibilità – economica, sociale e ambientale – considerata da sempre un riferimento per indirizzare la strategia aziendale.

“Awakening a better world every morning” è il purpose del Gruppo Lavazza, che ha l’obiettivo di creare valore sostenibile per gli azionisti, i collaboratori, i consumatori e le comunità in cui opera, unendo la competitività alla responsabilità sociale e ambientale.

Tè: il mercato globale raggiungerà i 93,2 mld di dollari entro il 2031

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mercato globale del tè
Il mercato globale del tè (dati concessi)

MILANO – La dimensione del mercato globale del tè è stata valutata a 49 miliardi di dollari nel 2021 e si prevede che raggiungerà i 93,2 miliardi di dollari entro il 2031, crescendo a un CAGR del 6,7% dal 2022 al 2031. Il tè è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua (dati FAO), con diversi benefici per la salute. Leggiamo di seguito il report sul mercato globale del tè a cura dell’Associazione italiana tè & infusi (AssoTè Infusi).

La bevanda aromatica è prodotta attraverso la lavorazione e le varie reazioni chimiche che avvengono nella nelle foglie della pianta Camellia Sinensis. Contiene potenti antiossidanti noti come flavonoidi, che stabilizzano i radicali liberi nocivi nel corpo.

Inoltre, il tè comprende vitamine C, K, B12, B6 ed E; una quantità traccia di minerali di potassio, manganese, magnesio e calcio; e diversi aminoacidi come la L-teanina. Diversi studi e ricerche sul tè suggeriscono che previene il cancro, abbassa il colesterolo, facilita la perdita di peso e migliora l’immunità.

Secondo la classificazione merceologica occidentale, il tè può essere classificato in tè nero e verde in base al grado di ossidazione che le foglie fresche hanno subito durante il processo di lavorazione.

Il mercato globale del tè

Si prevede che le dimensioni del mercato del tè saranno alimentate dalle tendenze della salute e del benessere. Negli ultimi anni, c’è stato un crescente interesse per la salute e il benessere, e questo ha guidato una crescita significativa del mercato del tè.

Il tè è visto come un’opzione di bevanda salutare e molti consumatori si rivolgono ad esso come un modo per migliorare la loro salute e il loro benessere generale. I consumatori sono sempre più interessati ai tè che offrono benefici specifici per la salute, come la riduzione dello stress, il miglioramento della digestione, l’aumento dell’immunità e l’aiuto nella perdita di peso.

Di conseguenza, c’è stato un aumento dei tè funzionali che sono formulati con ingredienti specifici per affrontare questi problemi di salute. Anche le tisane hanno guadagnato popolarità a causa dei loro benefici percepiti per la salute. Molte tisane sono note per avere proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti, e alcune sono state collegate a un miglioramento del sonno e della digestione.

Poiché sempre più persone cercano rimedi naturali per i loro problemi di salute, le tisane sono diventate un’opzione go-to.

Inoltre, i consumatori attenti alla salute sono anche alla ricerca di tè privi di additivi e conservanti artificiali. I tè biologici e naturali sono visti come alternative più sane ai prodotti da tè convenzionali, e questo ha guidato la domanda di questi tipi di prodotti. I consumatori sono disposti a pagare di più per i tè che sono percepiti come di alta qualità e premium. Ciò include tè biologici, del commercio equo e solidale e provenienti da aziende agricole sostenibili.

I tè premium sono spesso commercializzati come più sani e più benefici dei prodotti da tè più economici e prodotti in serie. Le aziende del tè stanno anche capitalizzando le tendenze della salute e del benessere introducendo tè speciali che soddisfano specifici problemi di salute.

Ad esempio, alcune aziende offrono tè specificamente progettati per aumentare l’energia, aiutare il rilassamento o sostenere la chiarezza mentale. Nel complesso, le tendenze della salute e del benessere stanno guidando il mercato, poiché più consumatori cercano prodotti per il tè che offrono benefici specifici per la salute e sono percepiti come più sani e più naturali di altre opzioni di bevande.

Inoltre, la convenienza è un fattore significativo della crescita del mercato. Il tè è una bevanda facile e veloce da preparare, il che lo rende una scelta ideale per stili di vita frenetici.

I consumatori possono preparare una tazza di tè in pochi minuti, e alcuni tè sono disponibili in bustine o cialde di tè preconfezionate, il che semplifica ulteriormente il processo.

Il tè è una bevanda portatile che può essere consumata in movimento, che si tratti di una tazza da viaggio, di un thermos o di una bottiglia preconfezionata. Questo rende il tè una scelta conveniente per le persone che hanno bisogno di un rapido pick-me-up mentre sono in movimento.

Il tè è una bevanda versatile che può essere consumata calda o fredda, con o senza sapori aggiunti, e può essere utilizzata come base per altre bevande, come il tè freddo o i latte al tè. Questa versatilità rende il tè una scelta conveniente per una varietà di occasioni.

La crescita del mercato ready-to-drink è stata guidata dalla comodità di questi prodotti. I consumatori possono acquistare bevande al tè pre-bottigliate nei negozi di alimentari, nelle stazioni di servizio e nei minimarket, rendendo facile gustare il tè on-the-go. I rivenditori di tè online hanno reso più facile che mai acquistare prodotti da tè comodamente da casa tua. Questa convenienza ha guidato la crescita delle vendite di tè online, consentendo ai consumatori di accedere a un’ampia varietà di prodotti per il tè senza lasciare le loro case.

Nel complesso, la convenienza è un fattore chiave della crescita del mercato. La facilità di preparazione, la portabilità, la versatilità e la disponibilità di prodotti per il tè lo hanno reso una scelta sempre più popolare per i consumatori con stili di vita frenetici.

Tuttavia, la concorrenza di altre bevande è uno dei fattori chiave che sta ostacolando la crescita dell’industria del tè. Man mano che le preferenze e i gusti dei consumatori cambiano, possono spostarsi dal tè e verso altre bevande, come il caffè o le bevande energetiche. Ciò può portare a un calo delle vendite di tè e della quota di mercato. Caffè, bevande analcoliche e bevande energetiche offrono una più ampia varietà di sapori e formulazioni rispetto al tè.

Ciò può rendere difficile per il tè competere con questi prodotti, in particolare tra i consumatori più giovani che potrebbero essere più interessati a provare sapori nuovi e innovativi. Il caffè e le bevande energetiche sono spesso visti come fonti più potenti di caffeina rispetto al tè, il che può renderli più attraenti per i consumatori in cerca di una spinta energetica.

Altre aziende di bevande possono avere strategie di marketing e branding più forti rispetto alle aziende del tè, rendendo più difficile per il tè catturare l’attenzione dei consumatori e la quota di mercato.

Altre bevande possono essere più ampiamente disponibili e accessibili del tè, in particolare nei minimarket, nei distributori automatici e in altre impostazioni on-the-go. Ciò può limitare la crescita del mercato in alcune regioni.

Nel complesso, la concorrenza di altre bevande è un fattore significativo che sta ostacolando la crescita del mercato.

Analisi segmentale

La previsione del mercato del tè è segmentata in base al tipo, all’imballaggio, all’applicazione, al canale di distribuzione e alla regione. Per tipo, il mercato è diviso in tè verde, tè nero, tè oolong (wulong), tè scuro e altri.

Con l’imballaggio, è frammentato in contenitori di plastica, tè sfuso, cartone, scatole di alluminio e bustine di tè.

Le applicazioni coperte nello studio includono residenziale e commerciale. Per canale di distribuzione, è classificato in supermercati/ipermercati, negozi specializzati, minimarket, negozi online e altri. Per regione, il mercato viene analizzato in Nord America, Europa, Asia-Pacifico e LAMEA (America Latina, Medio Oriente e Africa).

Per tipologia

Per tipologia, il mercato è diviso in tè verde, tè nero, tè oolong (wulong), tè scuro e altri. Il segmento del tè verde ha rappresentato una quota di mercato del tè importante nel 2021 e si prevede che crescerà a un CAGR significativo durante il periodo di previsione.

Il segmento del tè verde dovrebbe assistere a una crescita esponenziale durante il periodo di previsione. Ciò può essere attribuito a un aumento della consapevolezza sulla salute e la forma fisica e a un aumento del numero di consumatori di tè istruiti. Inoltre, l’aumento della frequenza delle pubblicità dirette al cliente e delle sponsorizzazioni di celebrità stimola anche la crescita di questo segmento sul mercato.

Per imballaggio

Il packaging nel tè (dati concessi)

Per imballaggio, il mercato è frammentato in contenitori di plastica, tè sfuso, cartone, lattine di alluminio e bustine di tè. Il segmento del cartone ha rappresentato una quota di mercato del tè importante nel 2021 e si prevede che crescerà a un CAGR significativo durante il periodo di previsione.

I pannelli di cartone sono di solito trattati, rivestiti, laminati o impregnati con materiali come cere, resine o lacche per migliorare le loro proprietà funzionali e protettive. Le scatole di metallo sono utilizzate anche per gli imballaggi di alimenti surgelati a causa della loro proprietà ad alta barriera.

Poiché le scatole di metallo sono costose e altamente inclini a danni da impatto, vengono sostituite da scatole di plastica rigide e cartone.

Queste scatole hanno guadagnato popolarità grazie alla loro notevole flessibilità di design e alle eccellenti proprietà di barriera. L’uso di queste scatole per l’imballaggio migliora il fascino del marchio degli alimenti surgelati e aiuta ad attirare nuovi consumatori.

Le scatole sono tipicamente utilizzate per confezionare prodotti alimentari surgelati come la pizza e la pasta, ma anche altri prodotti come snack e tè di marca sono confezionati in tali cartoncini per un fascino visivo.

Per abitudini di consumo

abitudini di consumo tè
Le abitudini di consumo (dati concessi)

Sulla base delle abitudini di consumo, la domanda del mercato del tè è frammentata in residenziale e commerciale. Il segmento residenziale ha rappresentato una quota importante del mercato del tè nel 2021 e si prevede che cresca a un CAGR significativo durante il periodo di previsione.

L’impennata del consumo di bevande con caffeina a casa aumenta la crescita del mercato nel segmento residenziale. Inoltre, un aumento della consapevolezza dei consumatori verso i benefici per la salute del tè e un ampio marketing e pubblicità da parte dei marchi leader hanno spostato la preferenza dei consumatori verso il bere il tè, che guida la crescita del segmento residenziale nel mercato del tè.

Per distribuzione

La distribuzione (dati concessi)

Basato sul canale di distribuzione, è classificato in supermercati/ipermercati, negozi specializzati, minimarket, negozi online e altri.

I supermercati/ipermercati hanno rappresentato una quota importante del mercato del tè nel 2021 e si prevede che cresceranno a un CAGR significativo durante il periodo di previsione.

La crescita del segmento supermercato/ipermercato nel mercato del tè è attribuita all’aumento dell’adozione del supermercato e dell’ipermercato sia nei mercati maturi che in quelli emergenti. Inoltre, la soluzione one stop fornita da questi formati di vendita al dettaglio lo rende un’opzione molto popolare per lo shopping per i consumatori.

Inoltre, questi formati di vendita al dettaglio offrono una vasta gamma di prodotti a un prezzo competitivo per i clienti e di solito si trovano in aree facilmente accessibili. I consumatori sono in grado di soddisfare tutte le loro esigenze di shopping in queste destinazioni, il che fa anche risparmiare loro tempo, il che aumenta ulteriormente l’attrattiva di questo segmento.

Per aree geografiche

Le aree geografiche (dati concessi)

In base alle aree geografiche, le entrate del mercato del tè vengono analizzate in Nord America, Europa, Asia-Pacifico e LAMEA (America Latina, Medio Oriente e Africa). La regione Asia-Pacifico ha rappresentato una quota importante del mercato del tè nel 2021 e si prevede che crescerà a un CAGR significativo durante il periodo di previsione.

In Asia-Pacifico, il mercato del tè sta crescendo in modo significativo, a causa della cultura del tè molto prevalente in paesi come Cina, India e Giappone. Si prevede che il tè nero guadagnerà la massima domanda nella regione, rispetto ad altri segmenti, a causa dell’alta popolarità e del basso prezzo.

I consumatori sono diventati attenti alla salute e sono attratti da prodotti sani, che dovrebbero anche stimolare il mercato del tè. Si prevede che l’innovazione nell’imballaggio e nel gusto e sapore aprirà nuove opportunità commerciali per il mercato nella regione.

Scenario competitivo

I principali attori che operano nell’industria del tè si concentrano su strategie di mercato chiave, come fusioni, lanci di prodotti, acquisizioni, collaborazioni e partnership. Si sono anche concentrati sul rafforzamento della loro portata di mercato per mantenere la loro buona volontà nel mercato sempre competitivo.

Alcuni degli attori chiave nel mercato del tè includono Associated British Foods plc, BARRY’S TEA, HAIN CELESTIAL GROUP, INC., ITO EN, LTD., Mcleod Russel India limited, Nestle S.A., TAETEA, Tata Global Beverages, The Republic of Tea, INC., UNILEVER GROUP.

I punti salienti sulle tendenze del mercato mondiale del tè (dati concessi)

Gran Caffè Gambrinus tra i possibili gestori del bar sul Belvedere di Pizzofalcone

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Gambrinus napoli
L'esterno del caffè Gambrinus di Napoli (da Wikipedia)

NAPOLI – Su uno dei più suggestivi punti panoramici di Napoli, a Belvedere di Pizzofalcone, un nuovo bar caffetteria con vista sul Golfo di Napoli vedrà la luce. Tra coloro che potrebbero gestirlo si stanno facendo strada gli stessi proprietari del celebre Gran Caffè Gambrinus.

Tuttavia, secondo quanto riportato da Fanpage, che hanno intervistato uno dei titolari del rinomato bar pasticceria napoletano, la notizia è ancora da considerare con il condizionale tipico dei progetti in fase di sviluppo.

Gran Caffè Gambrinus interessato a gestire un bar sul Belvedere di Pizzofalcone

“Siamo pronti a partecipare al bando per gestire il bar-caffetteria del Belvedere di Pizzofalcone, se il Comune lo vorrà. Monte Echia è un luogo incantevole, uno dei più belli di Napoli. Potrebbe diventare un punto di attrazione per i visitatori del Lungomare. Un posto dove poter fare colazione o guardare il tramonto sul Golfo. Dove realizzare concerti e serate eleganti” rivela Massimiliano Rosati, uno dei titolari del Gran Caffè Gambrinus, al portale Fanpage.

Gli imprenditori che gestiscono una delle caffetterie più rinomate del Bel Paese in piazza del Plebiscito, hanno partecipato all’inaugurazione dell’ascensore di Monte Echia, che porta al belvedere di Pizzofalcone ,terminato dopo 15 anni di lavori, grazie all’impegno della giunta Manfredi.

“Siamo stati lì come residenti del quartiere, che amano la loro città, spiegano a Fanpage.it. La riqualificazione del Monte Echia ci fa molto piacere, perché rigenera tutto il quartiere. Quello è il punto esatto dove è nata Partenope. Era giusto dare a quel luogo un bell’aspetto e restituirgli dignità”.

Matteo Pavoni porta lo specialty a Pavia il 27 aprile, al consumatore finale: come iscriversi all’evento gratuito

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La locandina dell'evento con Matteo Pavoni a Il Voltino
La locandina dell'evento con Matteo Pavoni a Il Voltino

PAVIA – Un sabato diverso dal solito per appassionati di caffè e cercatori di nuove esperienze sensoriali: appuntamento il 27 aprile alle 16.30 a Pavia, al Voltino Caffè di via Defendente Sacchi 21, con 5 profili differenti preparati dalle mani esperte di Matteo Pavoni, micro roasters di Peacocks coffee e campione italiano barista 2022.

Tutti gli ingredienti per passare del tempo a coccolare il palato con gusti e aromi particolari, ci sono. Un’occasione per mettere in contatto i consumatori finali con un prodotto di cui spesso ancora non si conosce neppure l’esistenza. Gli specialty, fuori dalla nicchia.

Insomma, un evento gratuito che vuole riunire attorno a una tazzina di caffè: semplice, no?

Se poi si aggiunge il food pairing, la bevanda diventa complementare per un’esperienza dolce e salata: per stimolare il palato, 5 macro aree di sapori che si collegano a ciascun caffè per trovare il giusto abbinamento all’assaggio.

Un esempio per ingolosire? Ci sarà un cioccolato speziato…

Gli altri dettagli per ora restano un segreto tenuto stretto dagli organizzatori così da lasciare alta la curiosità dei partecipanti.

Voltino: si va oltre il solito espresso

Dentro Il Voltino (foto concessa)

Così Francesco Altruda, titolare del locale – con Modbar luccicante sul bancone in buona compagnia di macinini Mahlkoenig – racconta: “Inclusione, condivisione, curiosità: questa è la chiave di lettura nei confronti degli specialty coffee da parte del Voltino caffetteria sperimentale.

Francesco Altruda con i suoi caffè (foto concessa)
Francesco Altruda con i suoi caffè (foto concessa)

Da qui è partita l’idea assieme ad amici e partner lavorativi di creare eventi che trattino di caffè di qualità, aperti a tutti. Così da poter diffondere con sapienza e coscienza quanto più possibile la cultura del buon caffè, perché in fondo il buono e il fatto bene, piace a tutti.”

Matteo Pavoni: “Per Peacocks coffee eventi di divulgazione e assaggio dei caffè speciality come questi, sono fondamentali. Confrontarsi con il consumatore è un momento di vera crescita sia per noi che per chi partecipa attivamente a questi eventi e per questo ci tengo a ringraziare Francesco del Voltino per questa opportunità.

Matteo Pavoni in azione (foto concessa)

Sarà un evento interessante sia per chi non ha mai provato un caffè speciale sia per chi già si orienta in questo mondo, con l’intenzione di creare altri appuntamenti qui a Pavia in futuro!”.

Per partecipare bisogna prenotare, scrivendo a Francesco Altruda al numero: 3381202975

Germania: la domenica è giorno di riposo anche per i robot

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barista robot bar germania
Il barista robot (foto presa da Twitter)

La Germania desidera che i suoi robot rispettino il Sonntagsruhe, giorno di riposo settimanale sancito per legge e radicato nei principi del Cristianesimo. Il dibattito è stato acceso dalla catena di negozi automatizzati Tegut concepita per operare senza interruzione, inclusa la domenica. Questo approccio però si scontra con le leggi nazionali che impongono la chiusura domenicale agli esercizi. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Marco Silvestri per il portale Tom’s Hardware.

Il dibattito per il giorno di riposo dei robot in Germania

BERLINO – In Germania, l’introduzione di negozi completamente automatizzati solleva questioni legali e etiche riguardanti la tradizionale pausa domenicale, o Sonntagsruhe, una pratica radicata tanto nelle leggi quanto nella cultura del Paese.

La catena di negozi automatizzati Tegut, nota per le sue soluzioni innovativa nel settore del retail, si trova al centro di un dibattito che mette in luce il contrasto tra modernità e tradizione.

I suoi punti vendita, che offrono articoli di prima necessità come pane, latte, uova e prodotti per la cura del corpo, sono stati concepiti per operare senza interruzione, inclusa la domenica. Tuttavia, questo approccio si scontra con le leggi nazionali che impongono la chiusura domenicale dei negozi in rispetto del Sonntagsruhe.

La discussione è stata acuita da una recente sentenza del tribunale amministrativo superiore dell’Assia, che ha stabilito l’obbligatorietà dell’osservanza del Sonntagsruhe anche per i negozi completamente automatizzati come quelli di Tegut.

Al cuore della controversia ci sono non solo questioni di convenienza e accessibilità, ma anche considerazioni più ampie sul ruolo della tradizione e della religione nella vita pubblica.

I negozi di Tegut, paragonati a distributori automatici di grandi dimensioni e dotati di tetti erbosi che vendono prodotti freschi e beni di necessità, non richiedono interazione con il personale domenicale, sollevando interrogativi sulla pertinenza delle restrizioni del Sonntagsruhe in un’era digitale.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Davide Spinelli: con la filosofia specialty entra nella Chocolate Academy di Barry Callebaut

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baristi spinelli
Davide Spinelli

MILANO – Cosa ci fa un esperto di specialty coffee nella Chocolate Academy di Barry Callebaut a Milano? La risposta arriva dal diretto interessato, Davide Spinelli, che ha trovato il legame tra il cioccolato e il caffè nella ricerca di qualità, tracciabilità e soprattutto, abbinamenti.

Un percorso esplorativo di quest’altra filiera, nato da ChocoGioia SanSperate, maitre chocolatier, durante diverse lezioni in una scuola di Cagliari in cui ha sperimentato i primi abbinamenti dai più classici (cioccolato e rum, cioccolato e vodka) a quelli più insoliti con il cibo.

Il viaggio conoscitivo continua con i ragazzi di VaiCacao, con i quali ha collaborato per portare la cascara di cacao in una delle sue gare. Come ha raccontato Spinelli: “Questa scelta rispecchia la mia volontà di presentare nelle competizioni delle idee di recupero degli scarti della lavorazione.”

E da un anno a questa parte, il lavoro con il cioccolato continua con un colosso come Barry Callebaut.

E’ proprio nell’Accademia di Via Morimondo 23 a Milano che si muove sorretto da un ambiente stimolante, con giovani stagisti che vanno avanti e indietro tra i laboratori in divisa.

Dentro la Chocolate Academy

Ovunque si poggi lo sguardo, un input diverso: all’ingresso una fila di tubi a portata di tutti con cioccolati vari in formato caramella, il frigo che conserva al suo interno succhi nati dal riutilizzo di materiali come la cabossa, da una parte la stanza dedicata al corso sul gelato con gli studenti seduti e attenti, dall’altra quella in cui un cioccolatiere sta lavorando con letteralmente le mani in pasta, al piano di sopra la stanza dei blind test e infine, l’habitat di Spinelli, il banco bar – sempre però arricchito da tanti tipi di cioccolatini da cui servirsi -.

Spinelli entra a far parte del progetto nel 2023

Che descrive come: “Un lavoro di squadra – capitanato da Hernán Marcovecchio Business Development Manager HoReCa & Chains Beverages di Barry Callebaut – che si muove coeso per la creazione di bevande che siano adatte a tutti i clienti, senza però trascurare la sperimentazione di ricette originali. Abbiamo studiato delle varianti del classicissimo Espresso Martini al cioccolato o anche soluzioni più creative come la rivisitazione del Bloody Mary con olio d’oliva, bottarga e cioccolato fondente per un effetto wow.

Il risultato: un drink che stupisca chi legge il menù e apprezzi questo specifico cocktail.
L’abbiamo costruito pensando alla parte sapida con la bottarga, alla spezia amara conferita dal dark chocolate al 64% – abbiamo studiato che abbassando un po’ la proporzione, si raggiungeva il bilanciamento perfetto tra dolce e amaro – e all’acidità dal pomodoro, con qualche goccia d’olio per fornire la cremosità in bocca e la vodka.

Questa è una ricetta che può trovarsi anche sul menù di un ristorante, ovviamente con un prezzo più alto del classico drink: ma se si vuole essere un locale con un taglio diverso dal solito, il costo è giustificato. “

Mentre racconta, Spinelli prepara il suo caffè dall’Uganda il caffè portato nella gara ibrik, in filtro

La vetrina dei cioccolatini

“Con questo progetto vogliamo sottolineare l’importanza della materia prima e di limitare l’uso dello zucchero. Abbiamo anche formato un panel test per strutturare la scheda d’assaggio e di valutazione, strutturandole in maniera più semplice con cinque voci e referenze di flavor così da poter cambiare le ricette. Questa è la parte più divertente della ricerca.

Quella più difficile è paradossalmente occuparmi delle cose più semplici: confrontarsi con grandi clienti significa spiegare che la qualità può avere la priorità nella creazione delle ricette anche a costi più sostenuti.

Il Gruppo dà comunque il proprio supporto alle iniziative come ad esempio quella di sfruttare la mia esperienza nel mondo dei campionati barista per portarvi il cacao nella sua totalità, comprese le parti come la cascara, la cabossa e i loro abbinamenti possibili con il caffè.

Lo scopo è far notare che, quando si fanno le cose di qualità, si paga un po’ di più e si fanno volumi minori ma generando maggiore benessere e meno sprechi: per questo è importante portare avanti anche il discorso della tracciabilità sul cacao come con il caffè.

Su questa linea vorrei costruire una rete, basandomi sui miei contatti alle origini, per portare gli uomini del progetto nelle piantagioni a toccare con mano la materia prima, sia la fava di cacao che la drupa del caffè.

L’obiettivo è quello di riuscire a coltivare alle origini e arrivare direttamente al consumatore finale, sapendo la provenienza, i passaggi che intercorrono tra la fava e la cioccolata (o l’infuso per esempio). Spero di riuscirci nell’arco del 2024, presentando un programma di attività e di costi previsti per entrare in contatto con i produttori.”

Cosa avete prodotto fin qui come abbinamenti?

“La linea Van Houten 5 colori è una gamma di cioccolato grattugiato, un formato innovativo con una granulometria studiata per poter sciogliere facilmente e creare abbinamenti con il caffè sia freddi che caldi.

I risultati sono molto interessanti soprattutto su linee entry level: non mischierei un Geisha con il cacao, ma è sufficiente usare un buon caffè per ottenere comunque un abbinamento di successo.

Ad esempio, il golden – puro cioccolato bianco a cui hanno caramellizzato gli zuccheri del latte, come se lo avessi scottato in una padella per dare l’effetto caramello con l’aggiunta di un pizzico di sale – messo al posto dello zucchero in un cappuccino o in un flat white è l’abbinamento più sicuro da cui partire.

I vari campioni dei diversi cioccolati

Il Ruby ha un grande potenziale può essere anche usato come ingrediente per dei drink o per creare una mousse: l’accostamento migliore fin qui realizzato, è con la bevanda a base di cocco.”

Spinelli, sono richiesti dai clienti?

Spinelli: “Nei vari locali, dalle catene a tutte quelle realtà disposte a sperimentare, il riscontro fin qui è stato buono: è più facile entrare in una caffetteria che serve già una tazzina medio buona o in una cioccolateria aperta ad occuparsi della parte caffè, piuttosto che inserirsi nei coffee shop di specialty che ancora non pensano al cioccolato come ad un prodotto interessante per la loro offerta, soprattutto in Italia. C’è una sorta di barriera derivata dagli estremismi che ancora resiste.

Io dico: il caffè dev’essere buono. Anche senza avere uno specialty, si può valorizzare la tazzina che si serve rispettando gli ingredienti che si hanno a disposizione.

Al di fuori dell’Italia le cose sono un po’ differenti. Per esempio a marzo dovremmo andare ad Oslo, per discutere con una torrefazione che tratta anche specialty – lì si parla di caffè buono già di base, uscendo da definizioni rigide – e che vuole aggiungere alla sua gamma anche la parte del cioccolato, studiando proprio il nostro progetto per poi metterlo sul mercato.

Diamo la possibilità di una session di ispirazione guidata da me: spiego cosa e come fare, condivido le ricette e poi ognuno adatta queste informazioni al proprio mercato di riferimento. Naturalmente fornisco anche dei numeri pratici tra food cost e tempi di preparazione.

Ad esempio: Bloody Mary cost 4,20, Golden foam Martini 4,05, Margarita golden 3,91 per una realizzazione (con linea pronta e attrezzature) sotto al minuto nei cocktail bar.“

È più probabile interessarsi agli alcolici o agli analcolici per il vostro target?

“Molte ricette sono analcoliche in quanto sono più facili da realizzare: il cioccolato come il caffè, contenendo molte parti grasse, è difficile da lavorare per risultare più esteticamente godibile. Noi ovviamente ci siamo riusciti e abbiamo reso possibile la sua replicabilità per il barista formato.

Negli ultimi anni poi è cambiata anche l’abitudine di consumo all’interno di gelaterie, pasticcerie, cioccolaterie: in un aeroporto ad esempio, l’italiano chiede un espresso ma anche una birra o un drink. Proporre una versione alcolica in gelateria ai genitori e quella analcolica ai figli, non è più una cosa rara. Noi abbiamo creato un Margarita con il golden ad esempio, perché ha un fondo salato che ricrea il collegamento.

C’è da dire poi che per gli abbinamenti non si deve stravolgere così tanto: i sapori sono sempre il dolce, l’acido, l’amaro, il salato e il sapido.

Si ha quindi una base da sostituire, che sia acida, amara o dolce e da lì si deve capire al limite come reagisce la parte grassa con quella acida.

A livello di praticità ha funzionato in assoluto di più l’Espresso Martini, con espresso, cioccolato al latte e vodka, e la possibilità di aggiungere una foam al cioccolato bianco. È la ricetta più semplice per tutti. “

E per quanto riguarda il food pairing specialty-cacao, Spinelli ha sperimentato qualcosa?

“Già all’inizio della mia carriera avevo studiato un abbinamento semplice, tra un Etiopia e un sandwich con pane di segale, avocado, pomodoro e lattuga. L’acido, il croccante, il tostato, si sposavano con la parte dolce e acida del caffè.

Sulla stessa linea abbiamo ideato insieme ad una pasticcera, una variante della lemon tarte con un caffè colombiano: l’acidità della torta e la sua cremosità, veniva ripulita dal Colombia e viceversa, innescando un meccanismo di degustazione ciclica.

Così stiamo cercando di fare con il cacao: si deve lasciare in testa l’idea di continuare a mangiare e bere anche con abbinamenti tra dark e salato: ad esempio il bun al cacao con una salsa barbecue al cioccolato e una fetta di formaggio in realtà di cioccolato, lattuga e pomodoro.

Le soluzioni sono tante, giocando sempre con l’acido, amaro, salato, dolce.
Anche una cioccolata calda in stile di irish coffee con della carne, sta molto bene. Il cioccolato bianco o il Ruby possono essere impiegati per una salsa dolce a contrasto di qualcosa particolarmente acida. “

E invece realizzare versioni vegane?

Spinelli: “Il cioccolato ha quasi sempre tracce di latte o di proteine animali. Il cioccolato vegano fatto con le bevande vegetali, non avrebbe denominazione, perché dovrebbe comunque avere una percentuale minima di latte vaccino.

Per le versioni vegane proponiamo il cioccolato dark, abbinato a un latte di mandorle o di avena è già una base adatta a tutti.

Si può preparare il cacao sotto forma di bevanda: la grande industria non lo farebbe per questioni di quantità, non può cambiare la routine delle attrezzature al di sotto di una determinata tiratura.

Al momento le uniche bevande totalmente vegane si possono fare con il fondente e le bevande vegetali, come quello alla nocciola, con cui si ottiene una sorta di gianduiotto. Con quella al cocco, si realizzano i cappuccini con il cioccolato invece che con il caffè.”

A proposito, tutta la linea di produzione è certificata gluten free, so che è scontato, infatti non è riportato in etichetta, ma è bene ricordarlo.”

Voi state portando lo specialty nel mondo del cacao, ma si può fare il processo inverso?

“E’ un’altra cosa che vorremmo fare, ma innanzitutto ci occuperemo di far avvicinare il cacao allo specialty. Per il processo inverso ci sono tante difficoltà da affrontare, anche perché gli stessi professionisti che sponsorizzano il caffè, spesso sono i primi ad aver bisogno ancora di formarsi ulteriormente sulla materia prima: quindi per ora dobbiamo portare il prodotto e comunicarlo. Iniziando dal caffè e facendolo assaggiare, si può aprire la strada futura.”

Avere un partner come Barry Callebaut è utile a fare divulgazione sul prodotto di qualità o è difficile perché si tratta comunque di produzione su scala industriale?

“All’interno di questa realtà i tecnici sono preparati e trasparenti, ma spesso ci sono le classiche problematiche delle aziende troppo grandi, ovvero le linee di comunicazione spesso sono lunghe.

Con Barry Callebaut sono riuscito ad entrare in contatto con delle aziende che industrializzano i processi, ma allo stesso tempo riescono a mantenere un controllo assoluto sulla materia prima. È una buona esperienza per sfatare qualche pregiudizio: vedere con i propri occhi, forti della propria competenza, fa scoprire molte cose.

Barry Callebaut ha compreso che spingere sulla qualità è il futuro. Hanno chiamato me come esperto di specialty, rispettando il loro modus operandi di avvalersi di professionisti per ciascuna categoria: c’è lo specialista del gelato, della pasticceria e della caffetteria. E questa è una differenza rispetto a quello che ancora spesso capita con il caffè: in questo caso, da barista, posso dare il mio punto di vista come professionista.

Il brand ambassador in Barry Callebaut si concentra sul racconto, la comunicazione, la condivisione dal punto di vista tecnico dei pro e dei contro: poi c’è l’agente commerciale. Sono stato sempre interpellato come esperto che parla con il cliente ed eventualmente discute anche di food cost e di tempistiche di preparazione per ciascuna ricetta.

Nel caffè, siamo abituati al commerciale che porta il cliente dal barista che però si occupa soltanto dell’estrazione e poi si parla in un secondo momento del caffè.

Funziona diversamente solo nel caso delle attrezzature: il mondo delle macchine espresso negli ultimi anni, sfrutta il brand ambassador. Ma potrebbero lasciare ancora più spazio.”

E quindi quali sono i prossimi step di questa sua esperienza?

“Il prossimo anno si prospetta l’avvio di corsi proprio di caffetteria: attualmente mi occupo del beverage, ma ci sono già dei clienti che hanno fatto richiesta per alcune nozioni base nella preparazione dell’espresso e nella gestione del latte al fine di arrivare poi al beverage.

I nuovi corsi si focalizzeranno sul far capire la differenza tra un caffè ben fatto e uno estratto male, e le motivazioni che stanno dietro il primo e il secondo.

L’azienda ha già chiesto anche di inserire il caffè filtro e di usare il cold brew per creare le bagne e da usare nel gelato. Qui si parte da un brand che ispira, poi si deve arrivare al manager del bar che a sua volta deve trasmettere la visione ai suoi dipendenti. In questa catena di passaparola, nessuno deve sussurrare. “

La Marzocco presenta Swan, il macinacaffè per uso commerciale con il sistema di controllo della potenza del motore

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Il macinacaffè commerciale Swan (immagine concessa)

FIRENZE – La Marzocco, storica azienda fiorentina produttrice di macchine da caffè espresso fondata nel 1927, annuncia il lancio dello Swan, un macinacaffè innovativo che segna l’entrata dell’azienda nel mercato della macinatura di caffè per uso commerciale. La Marzocco rinnova così il suo impegno nel design e nell’innovazione delle attrezzature per caffè, così come il legame con i professionisti del settore, offrendo loro un’esperienza ancora più ergonomica, precisa e piacevole.

La Marzocco lancia il macinacaffè Swan

Inoltre, ampliando il proprio know-how e diversificando la sua produzione, La Marzocco rafforza la sua presenza nel territorio fiorentino diffondendo la cultura del caffè d’eccellenza e creando nuovi posti di lavoro.

Swan è frutto dell’unione delle conoscenze nate da quasi un secolo di esperienza nella produzione di macchine per caffè espresso e dei risultati della ricerca dell’azienda in questo campo, che ha portato La Marzocco a creare un dipartimento di R&S e reparto manifatturiero dedicato.

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Il macinacaffè Swan dietro al bancone (immagine concessa)

Swan è dotato di una tecnologia antistatica brevettata, grazie alla quale il caffè appena macinato precipita direttamente dalle macine al portafiltro, senza rimanere attaccato a nessuna superficie.

Neutralizzare la carica statica permette di ridefinire in maniera radicale l’esperienza di utilizzo del macinacaffè, permettendo all’utilizzatore di ottenere un risultato immediato, senza dover perdere tempo o caffè a rimuovere i residui della macinazione precedente, preservando inoltre l’ordine e la pulizia della postazione di lavoro.

swan marzocco
Swan in azione (immagine concessa)

Abilitando l’apposita funzione la macinazione si attiva senza bisogno di premere pulsanti: il processo comincia automaticamente quando il portafiltro viene appoggiato sulla forcella, con un livello di affidabilità mai raggiunto prima d’ora.

Grazie al sistema di controllo della potenza del motore, la velocità di macinatura viene infatti mantenuta costante, indipendentemente dalla resistenza opposta dai chicchi di caffè o dalle modifiche alla dimensione della macinatura; inoltre, grazie al preciso monitoraggio del numero di rotazioni delle macine, Swan permette un dosaggio molto preciso, senza l’utilizzo di un timer.

Il logo Swan (immagine concessa)

Swan è caratterizzato dalla sua affidabilità, velocità e facilità di utilizzo; queste ultime due caratteristiche sono ulteriormente migliorate grazie alla cinghia di trasmissione che aziona il sistema di macinatura, in grado di evitare di trasmettere il calore creato dal motore, e grazie all’interfaccia che richiama quella già usata nelle macchine da caffè espresso La Marzocco.

“Non vediamo l’ora di svelare Swan per mostrare la dedizione de La Marzocco a tutti gli aspetti legati all’espresso – non solo alla macchina da caffè espresso,” ha annunciato Scott Guglielmino, global product manager. “Non esiste un altro macinadosatore come questo, progettato per dare il meglio nei locali in cui la mole di lavoro è sempre al massimo.”

“In tutti i nostri test, abbiamo riscontrato che programmare la dose in base ai giri delle macine si è rivelato il metodo più affidabile e preciso per garantire, ogni volta, la costanza della dose” assicura Aric Forbing, technical product manager per La Marzocco.

La scheda sintetica dell’azienda

La Marzocco, fondata nel 1927 dai fratelli Bambi, fin dall’inizio si è specializzata nella produzione artigianale di macchine da caffè espresso per bar con particolare attenzione alla qualità, al risultato in tazza ed allo stile.

In oltre 90 anni di storia l’azienda fiorentina ha introdotto una serie di tecnologie
e brevetti rivoluzionari, diventando leader per design ed innovazione nel settore delle macchine per caffè tradizionali.

Tutti i modelli, compresi gli ultimi nati per il consumatore finale, sono realizzati a mano ed esportati in più di 100 paesi dove si incontrano nelle migliori caffetterie, nei più raffinati ristoranti del mondo e nelle case.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Consumi fuori casa in netta ripresa in Asia Pacifico, grande il dinamismo di caffetterie e sale da tè

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Asia Pacifico
Il logo di Euromonitor International

MILANO – I consumi fuori casa in Asia Pacifico superano i livelli pre Covid e il comparto delle caffetterie è tra i più dinamici. Lo dice l’autorevole società di ricerche di mercato Euromonitor International: dopo un 2022 deludente, durante il quale il settore ha continuato a risentire delle misure restrittive e delle ristrettezze economiche, il fatturato è lievitato complessivamente, nel 2023, del 12% superando i 1.210 miliardi di dollari.

Ma è stato un risultato positivo a metà, perché il valore per transazione è cresciuto soltanto dell’1%.

Per il 2024, Euromonitor International prevede un ritorno ai livelli pre pandemia, sia in termini di valore del fuori casa che di volumi di transazione. Le vendite supereranno i 1.300 miliardi di dollari, contro 1.298 miliardi del 2019.

Più lento il recupero del settore della ristorazione, che tornerà su livelli simili a quelli di fine decennio scorso non prima del 2028.

Il delivery continuerà invece a rosicchiare quote di mercato agli altri segmenti. Grazie anche al costante miglioramento dei servizi, passerà dal 21% del 2023, al 23% nel 2028.

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Carte Dozio sarà presente a Venditalia con la carta filtro Dynagreen per cialde espresso e bustine di tè

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La carta filtro Dynagreen di Carte Dozio (immagine concessa)

MILANO – Correva l’anno 1980 e il settore del mono porzionato per caffè o tè non era ancora molto sviluppato. C’era un’azienda, però, in provincia di Milano, a Bresso per la precisione, che ne aveva compreso il potenziale. Credendoci e investendoci. Quell’azienda era Carte Dozio, che da allora, grazie ad una partnership importante con Glatfelter, leader internazionale nel settore della carta filtro per tè e caffè, ha continuato a sperimentare.

Carte Dozio a Venditalia

Carte Dozio partecipa quest’anno a Venditalia, la fiera italiana di riferimento per la distribuzione automatica, in un’edizione particolarmente attenta all’ambiente e all’evoluzione tecnologica, e lo fa portando uno dei suoi prodotti di punta: l’innovativa Carta Filtro Dynagreen.

Certificata biodegradabile e compostabile stampata, la Carta Filtro Dynagreen è il prodotto ideale per la realizzazione di cialde espresso e morbide, ma anche per bustine di tè e tisane.

Una soluzione immaginata per tutte quelle aziende che cercano un’alternativa green alla carta filtro termosaldante e che sentono la necessità di comunicare in ogni aspetto, l’attenzione alla sostenibilità e la cura per l’ambiente.

L’appuntamento è a Rho Fiera, dal 15 al 18 maggio, al padiglione 12 stand B37.

Asachimici-pulyCAFF diventa WCC cleaning products sponsor delle 7 finali mondiali dei campionati SCA a Chicago, Busan e Copenhagen

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Asachimici-pulyCAFF diventa WCC Exclusive Cleaning Products Sponsor 2024 (immagine concessa)

VESCOVATO (Cremona) – Asachimici-pulyCAFF annuncia l’importante accordo siglato con WCE – World Coffee Events, che la vedrà WCC exclusive cleaning products sponsor 2024 delle sette finali mondiali dei campionati SCA. Gianfranco Carubelli, responsabile amministrativo di Asachimici-pulyCAFF con il fratello Marco, afferma: “Siamo orgogliosi di potere essere accanto ai migliori professionisti di ogni categoria e di offrire a ognuno le migliori condizioni di gara grazie alla pulizia delle apparecchiature effettuata con i nostri prodotti, che da sempre sono efficaci, rispettosi delle apparecchiature, della salute dell’operatore e dell’ambiente”.

Asachimici-pulyCAFF insieme a WCE – World Coffee Events

C’è di più:” Lo assicura la certificazione rilasciata dall’NSF International – National Sanitation Foundation – il severissimo organismo USA a tutela della sanità pubblica, che si trova sulle confezioni di pulyCAFF, pulyMILK e Puly Cold Brew.

Uno dei nostri slogan è “First in the world”, infatti siamo stati i primi a mettere a punto un “concetto applicato” per la pulizia della macchina espresso. pulyCAFF nasce nel 1961, quando sul mercato arriva la E61 di Faema, la prima macchina in cui la pressione sul pannello del caffè non è più data dalla leva, ma da una pompa volumetrica che inietta acqua calda a 9 atmosfere; il gruppo si depressurizza una volta conclusa l’estrazione attraverso una valvola di scarico automatica”.

pulycaff
I prodotti pulyCAFF (immagine concessa)

I responsabili di Asachimici-pulyCAFF continuano: “Ma con l’acqua passano anche le particelle fini che ostruiscono i fori; di qui la necessità di un prodotto per la manutenzione, che per prima Asachimici ha messo a punto. Da allora l’industria delle macchine espresso si è evoluta e con lei i nostri prodotti: a pulyCAFF Plus è seguito pulyMILK Plus, per la pulizia della lancia vapore. Nel 2014 ha poi preso il via la produzione della linea Verde, realizzata con ingredienti ancora più raffinati e rinnovabili, che comprende pulyCAFF Verde e pulyMILK Verde, pulyGRIND Crystals, per ripulire le macine e la camera di macinatura dei macinacaffè, pulyGRIND Hopper, pulitore della tramoggia (campana) e del dosatore. Per la carrozzeria e i piani di lavoro c’è il multiuso pulyBAR Igienic”.

I prodotti Asachimici-pulyCAFF saranno dunque in pedana con i migliori baristi del mondo al World Brewers Cup e al World Cup Tasters Championship in programma a Chicago – Usa, tra il 12 e il 14 aprile.

Assicurerà macchine espresso sempre perfette durante il World Barista Championship in programma tra l’1 e il 4 maggio presso il World of Coffee Busan – Sud Corea. Quindi a Copenhagen, Danimarca, tra il 27 e il 29 giugno: con i suoi Esperti del Pulito, sarà accanto agli artisti del World Latte Art Championship a cui garantirà gruppi e lance sempre puliti, nonché del World Coffee in Good Spirits e del World Coffee Roasting Championship.

“L’inquinamento causato dalla plastica è un grande problema – riprendono i responsabili di Asachimici-pulyCAFF -. Per questo abbiamo dato ai nostri prodotti l’ulteriore valore aggiunto di confezioni che via via hanno una percentuale maggiore di plastica riciclata. Oggi sono cinque i prodotti contenuti in imballi fatti totalmente con il 100% plastica riciclata: la serie pulyMILK, pulyMILK Verde, pulyCAFF Plus e pulyCAFF Verde, nonché il detergente completo per la pulizia di apparecchiature e dispenser di bevande fredde ColdBrew Liquid. Siamo molto soddisfatti dei risultati sin qui ottenuti e determinati nel proseguire il nostro cammino verso prodotti sempre più in linea con l’ambiente, sia come formulazione sia per le confezioni che le accompagnano”.

Appuntamento dunque a Chicago, Busan e Copenhagen con i prodotti pulyCAFF e la loro efficacia provata da tanti anni; a chi vuole conoscere da vicino i prodotti più indicati per la pulizia della macchina espresso e del macinacaffè e il loro utilizzo, pulyCAFF ha messo a punto degli appuntamenti formativi gratuiti di 4 ore che uniscono teoria e pratica in un format molto efficace: i Puly Day. Richiedeteli a info@asachimici.com.

È possibile seguire ogni iniziativa alla pagina Facebook PULYCAFF Enjoy Your Espresso.