CIMBALI M2
giovedì 28 Novembre 2024
  • CIMBALI M2
Home Blog Pagina 186

Mercati: robusta in area 3.900 dollari, arabica sopra i 2 dollari e venti, consumi americani ai massimi ventennali

0
mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni
Il logo dell'Ice

MILANO – Le preoccupazioni per l’andamento della prossima stagione di raccolto in Brasile e Vietnam continuano ad alimentare la corsa al rialzo dei mercati a termine del caffè, con la crisi logistica e il bassissimo livello delle scorte a fungere da ulteriori catalizzatori. Londra è volata ieri, giovedì 11 aprile, a nuovi massimi storici, mentre New York tocca i suoi livelli più elevati dall’ottobre del 2022.

Il contratto per scadenza maggio dell’Ice Robusta ha raggiunto ieri un intraday stellare di 3.906 dollari concludendo la giornata a quota 3.843 (+$66), nuovo record del contratto 10-T.

Il contratto per scadenza luglio, che attrae ormai la parte più consistente dei volumi, ha guadagnato a sua volta 75 dollari chiudendo a 3.790 dollari.

Terza seduta consecutiva in territorio positivo per l’Ice Arabica. Il contratto per scadenza maggio si è rivalutato di 570 punti terminando a 220,35 centesimi. Era dall’ottobre del 2022 che la scadenza ravvicinata non superava la soglia dei 2 dollari e 20 centesimi.

Anche a New York, la parte più consistente delle contrattazioni si è concentrata sulla seconda posizione (luglio), che ha guadagnato 470 punti finendo la giornata a 217,35 centesimi

Contenuto riservato agli abbonati.

Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.

nurri.coffee al London Coffee Festival con la macchina da caffè ricavata dal motore di una moto BMW

0
nurri.coffee
nurri.coffee al London Coffee Festival con la macchina da caffè creata dal motore BMW da motocicletta (immagine concessa)

LONDRA – Il brand nurri.coffee sarà presente a Londra in occasione del London Coffee Festival dove presenterà la macchina da caffè ricavata dal motore di una moto BMW. Trovare il punto d’incontro tra il mondo dei motori e quello del caffè è sempre stata una forte fonte d’ispirazione per l’azienda che ha la sede a Napoli.

nurri.coffee al London Coffee Festival

La macchina è stata presentata in anteprima a Host 2023 ed ha avuto un successo immediato: vista la grande richiesta, nurri.coffee ha voluto ripetere l’esperienza di questo one off a Londra.

Il brand nurri.coffee è stato presente all’appuntamento di Host 2023 con molte novità: prima tra tutte l’innovativa L-Type SA che è diventare multi-gruppo e multi-boiler con un risparmio energetico di oltre il 35% (ne abbiamo parlato qui).

Perfettamente funzionate, di facile utilizzo e manutenzione come macchina da caffè, il famoso bicilindrico si può adattare in disparati locali.

L’azienda si troverà all’Upper Flor H04 presso lo stand del torrefattore Coffee Tech.

Caffè Borbone indaga sulle abitudini degli italiani al lavoro: per il 71% dei casi pausa è sinonimo di espresso

0
borbone
Miscela Blu (immagine concessa)

NAPOLI  – Caffè Borbone, marchio di riferimento nel business della torrefazione e del caffè monoporzionato, ha voluto approfondire i contesti in cui il caffè è protagonista delle nostre giornate puntando un faro su quello che è il momento di consumo per eccellenza, la pausa-caffè a lavoro.

Un sondaggio condotto dal brand su un gruppo di professionisti con diverse mansioni e livelli, ha immortalato le abitudini di pausa sul luogo di lavoro e soprattutto quali sono le percezioni a riguardo, rivelando alcune impressioni che non tutti ammettono apertamente e facendo luce su un tema da molti forse sottovalutato.

A supporto dei dati, la psicologa e formatrice aziendale Erika Cardeti è intervenuta rivelando i benefici della pausa sulle performance lavorative oltre che le buone pratiche per riuscire a prendersi del tempo per sé scalzando la pressione e l’ansia della to-do-list.

Caffè Borbone: la pausa è per pochi

Il 62,5% degli intervistati ha dichiarato di limitare le pause a una o due al giorno in un’intera giornata lavorativa di 8 o più ore, solo il 29,2% sale a 3-4 pause al giorno e la restante parte, l’8,3%, non fa mai pause. Il 56,3% ha espresso il desiderio di fare più pause durante l’orario di lavoro. A monte di tutto ciò, vediamo il 66,3% dei rispondenti che definisce i propri ritmi di lavoro stressanti.

Dai risultati è emerso che il 30% dei lavoratori coinvolti non fa pause o ne fa meno per non perdere tempo utile, il 25.1% per non rischiare di uscire tardi da lavoro, il 29% per non interrompere il flusso di lavoro, un 15,9% non prende pause per l’idea di come questo possa essere percepito da colleghi e superiori.

Ciò che emerge è che la pausa sembra essere un tasto dolente, che rallenta la produttività o ruba del tempo utile a poter lavorare per poi riuscire a godersi la vita fuori o, perché no, un ostacolo al normale flusso di lavoro o per il quale sentirsi in colpa. Per coloro che hanno la possibilità di fare smartworking poi, questa tendenza si fa ancora più tangibile e il 67% dei lavoratori ha affermato di fare meno pause che in ufficio.

Una cosa è certa, sia che si lavori in ufficio che da casa, per il 71% dei casi pausa è sinonimo di caffè, il compagno perfetto per i momenti in cui si stacca la spina, un mezzo per recuperare le energie e un validissimo motivo per fermarsi.

Stop alla demonizzazione delle pause a lavoro

Caffè Borbone ha coinvolto Erika Cardeti, psicoterapeuta e formatrice aziendale per la società di formazione CLEVER Coaching & Training, a sostegno dell’importanza delle pause come bisogno fisiologico del nostro organismo. La psicologa ha analizzato i dati raccolti dal sondaggio di Caffè Borbone fornendo consigli pratici su come vivere e gestire le pause soffermandosi sui benefici sia psicologici che fisici.

“Il mondo è bello perché vario, come essere umani, tutti differenti, il bisogno di fare pause cambia da persona a persona. Quindi un primo consiglio è quello di imparare a conoscersi. Quanto è il tempo massimo in cui riusciamo a stare focalizzati senza distrarci su un determinato compito? Per esempio, il mio tempo massimo è un’ora, quindi so che ogni ora ho bisogno di micro-pausa, 10 minuti, in cui sgranchirmi le gambe, bere un caffè, pensare a qualcosa che non sia il lavoro”.

Quali sono i principali benefici di una pausa?

  • decomprimere
  • stimolare la creatività
  • coltivare la socialità all’interno di un ambiente di lavoro.

“Le pause al lavoro sono demonizzate, come se fermarsi volesse dire non essere performanti. Decomprimere significa ascoltare i propri bisogni liberando la propria mente resettando i livelli emotivi. Perdersi di vista ci porta ad accumulare, ad ingigantire piccole situazioni facilmente risolvibili sul momento, questo porta a stress che in termini sintomatologici si traduce in insonnia, malattie psicogene (dermatiti, gastrite, cefalee…), iperfagia o ipofagia, senza contare un calo della motivazione che a lungo termine porta ad un minor attaccamento al lavoro.”

La pausa consente, inoltre, di stimolare la creatività e di sviluppare la capacità di problem solving.

“Un cervello sgombro da pensieri e stanchezza è un cervello più attivo, in grado di spaziare. Ricordiamoci che la creatività è la competenza base che ci permette di essere degli ottimi problem solver. Essere creativi vuol dire creare velocemente connessioni, utilizzare con flessibilità il pensiero laterale ed essere così capaci di vedere le cose sotto un altro punto di vista e quindi di generare soluzioni.”

Se è vero che il caffè è spesso sinonimo di pausa, allora in un contesto lavorativo emerge un altro aspetto fondamentale: quello di un perfetto momento di socialità, durante il quale creare un ambiente con un clima positivo e conoscersi con l’altro, a prescindere dai ruoli.

“Un buon clima non solo stimola la motivazione ma va ad aumentare la collaborazione e va da sé la produttività, due cervelli sono sempre meglio di uno! A conferma di questo basta fermarsi a pensare alle conseguenze che ha avuto il Covid anche nei contesti aziendali. Il non vedersi di persona ha indebolito relazioni, molte persone hanno riferito di sentirsi isolate e non più parte di un team, nonostante la tecnologia ci sia venuta in aiuto. Quindi ben venga un buon caffè in compagnia, magari proprio con persone anche di altre funzioni.”

L’offerta di Caffè Borbone

La pausa caffè è un momento fondamentale nelle lunghe giornate di lavoro e Caffè Borbone sostiene questo importante momento con una selezione di miscele per tutte le necessità e per ogni tipo di coffee break.  È importante garantire la qualità del caffè dal distributore automatico con la stessa attenzione che si riserva a quello del bar e a quello destinato al consumo domestico, a partire dalle materie prime.

La linea Vending di Caffè Borbone comprende quattro miscele – Miscela Blu, Miscela Rossa, Miscela Top e Dek – tutte diverse per gusto e intensità. Per i colleghi di lavoro che invece amano ritrovarsi davanti a una macchinetta del caffè, Caffè Borbone propone una serie di miscele perfette da utilizzare con Didì Borbone, la macchina per sistema a cialde che garantisce un caffè di qualità con un minor impatto ambientale grazie ai suoi consumi estremamente ridotti.

Le miscele tra cui scegliere sono Miscela Blu, Miscela Rossa, Miscela Oro, Miscela Nera, Miscela Dek e Miscela Light. Le miscele Caffè Borbone sono disponibili anche in capsule compatibili a marchio Nespresso, Lavazza A Modo Mio e Nescafè Dolce Gusto.

La scheda sintetica di Caffè Borbone

 Caffè Borbone è un marchio di Caffè Borbone S.r.l., azienda nata nel 1997 tra i principali produttori specializzati in cialde e capsule sul territorio nazionale ed internazionale. Leader assoluto nel comparto delle cialde in Distribuzione Moderna, sia in termini di quota val. % sia di vendite a Valore in mil Eur (cfr. Nielsen IT Distr. Moderna). Caffè Borbone occupa una delle primissime posizioni nel mercato del caffè porzionato. Nel 2018 entra nel capitale sociale Italmobiliare, una delle principali investment holding italiane, con il 60% delle quote mentre il 40% rimane al fondatore Massimo Renda.

L’azienda rappresenta un caso di crescita esemplare, grazie anche al costante investimento in Ricerca & Sviluppo che ha portato alla realizzazione di prodotti innovativi come la cialda compostabile 100, l’incarto totalmente riciclabile nella raccolta della carta e la capsula compostabile Don Carlo che, gradualmente, hanno conquistato i consumatori sempre più attenti all’ambiente.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Il caffè bevanda per la Giornata nazionale del made in Italy: export del torrefatto a 2,26mld nel 2023 (+6,8%)

0
consorzio promozione caffè
Il caffè nella Giornata nazionale del made in Italy (foto concessa)

MILANO – Un rito irrinunciabile, un’abitudine con cui spezzare la giornata, una passione. Ma
anche un modo per ricaricarsi, per scambiare due chiacchiere con gli amici o perfino un’esperienza multisensoriale.  Il tutto, racchiuso in una tazzina. Il caffè, per gli italiani, è questo e molto altro ancora: una storia d’amore che dura da oltre quattro secoli, che ha inizio, non a caso, a Venezia, la “città degli innamorati” ma un tempo anche la “porta d’Oriente”, e che continua oggi tra i banconi dei bar o nelle proprie case, sulle note di un aroma inconfondibile e riconoscibile in qualsiasi parte del mondo.

In occasione della prima Giornata nazionale del made in Italy del 15 aprile, il Consorzio Promozione Caffè celebra una delle eccellenze italiane nel mondo, che grazie a un patrimonio ricco di tradizione e innovazione contribuisce a rafforzare l’immagine del Belpaese a livello globale

“Da oltre 400 anni la storia del caffè si lega con quella dell’Italia, accompagnando il nostro Paese verso il futuro. In una giornata che omaggia l’eccellenza e la creatività italiane, non possiamo non sottolineare i valori, il fascino e la ricchezza di una bevanda che è diventata uno dei simboli del nostro lifestyle nel mondo e che contribuisce in modo importante alla nostra economia”, ha dichiarato Michele Monzini, Presidente di Consorzio Promozione Caffè. “Grazie alla maestria dei nostri torrefattori e alla passione dei nostri baristi, il caffè italiano continua a rappresentare un’icona del nostro saper fare, un riconoscimento che ci ispira a lavorare sempre di più per portare questo rito verso nuove vette di eccellenza”.

Molto più che una semplice abitudine, il caffè per gli italiani è una sacralità che si rinnova più volte al giorno, al bar o a casa, e che incarna l’essenza stessa dell’italianità attraverso un mix di gesti, di atteggiamenti e di attitudine mentale che coinvolge tutti i sensi e che affascina il mondo intero. La passione globale per questa bevanda è, inoltre, la spinta di un settore che, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, continua a registrare numeri positivi.

Il caffè torrefatto, infatti, nel 2023 ¹ è stato il quarto prodotto agroalimentare italiano più esportato, con un giro d’affari di 2,259 miliardi di euro (+6,8% rispetto all’anno precedente), pari al 3,5% dell’export agroalimentare, e un volume pari a oltre 285 mila tonnellate, stabile rispetto al 2022, trainato da un quarto trimestre ² particolarmente positivo che ha registrato una crescita sia in valore (+7,3%) sia in volume.

A rendere il caffè un’icona dello stile di vita italiano è anche la sua estrema versatilità, un valore che si ritrova nella sua capacità di esprimere le differenti tipicità regionali.

Da Nord a Sud, il caffè attraversa lo Stivale con preparazioni e stili differenti: da quello valdostano, da gustare in compagnia con la caratteristica “grolla”, al “nero” triestino, passando per le varianti al rum che si trovano nelle Marche e in Toscana come la moretta fanese e il ponce livornese, e arrivando fino al caffè freddo leccese, con l’aggiunta di latte mandorla.

Senza dimenticare, ovviamente, le tradizioni napoletane, dall’espresso passando per l’iconica caffettiera, fino al solidale “caffè sospeso”. E forse sono proprio queste diversità a rendere questa bevanda un orgoglio nazionale: per l’88% degli italiani ³ , infatti, il caffè è un punto di forza del Made in Italy.

Ma sono molti altri i valori che si ritrovano all’interno della tazzina: l’essere un momento di condivisione con amici e colleghi (83%), ma anche un piacere della vita (77,3%) e un boost di energia (46%).

Nonostante una storia lunga secoli, il caffè continua a trasformarsi grazie alla spinta per l’innovazione tipicamente italiana, che consente a questa bevanda di tramandarsi di generazione in generazione conquistando anche i più giovani.

La tazzina in ceramica, sempre molto amata, ormai è solo uno dei “contenitori” con cui assaporare il caffè e lascia sempre più spazio anche a nuove tendenze che prevedono una preparazione “espressa”, anch’essa essenziale e parte integrante del saper fare Made in Italy, e perfino ai bicchieri da cocktail, ideali per gustare il richiestissimo Espresso Martini.

La versatilità del caffè si conferma anche attraverso i nuovi trend di preparazione: dal modaiolo “cold brew” alle nuove tecniche gourmet di fermentazione in barrique, fino ai mix con frutta fresca per sottolineare i profili aromatici originali del chicco di caffè. E grazie al genio e alla creatività italiani, la grande storia del caffè continua.

Espresso italiano: sai riconoscerlo? Mini guida alla degustazione sensoriale

Aroma: l’espresso contiene una quantità molto elevata di molecole aromatiche, responsabili della percezione olfattiva e retro-olfattiva. È importante riconoscere gli aromi positivi da quelli negativi: sentori di pane tostato, cioccolato, fiori e frutta indicano un caffè di ottima qualità, mentre note di paglia, erba fresca, acqua stagnante, muffa sono spia di qualche difetto nella lavorazione.

Astringenza: questa sensazione è attivata dalla presenza di sostanze tanniche di origine legnosa, come gli acidi fenolici, che fanno precipitare la mucina, una proteina contenuta nella saliva capace di rendere scivolose le mucose. Un buon espresso non deve mai avere un’astringenza troppo elevata: se presente, è segno di chicchi di scarsa qualità o di una estrazione con la macchina espresso eseguita non correttamente.

Colore: la crema deve essere di una tonalità nocciola tendente alla testa di moro, con riflessi rossicci e striature chiare. Una crema nera, per esempio, sarà spia di una macinatura troppo fine e di pressatura troppo elevata, mentre una variazione chiara indicherà una macinatura grossolana e con pressatura bassa.

Corposità: è una sensazione riconducibile al concetto di “masticabilità”, strettamente collegata alla sciropposità e alla densità del liquido, conferite in modo particolare dalla Canephora varietà Robusta e dai caffè coltivati a bassa altitudine, ma anche da una preparazione corretta.

Gusto: dei cinque gusti che possiamo percepire (dolce, salato, acido, amaro e umami), l’amarezza e l’acidità sono quelli più presenti durante la degustazione del caffè. La percezione del gusto amaro, accentuata nella parte posteriore della lingua, è destinata a restare presente più a lungo sulla lingua. Al contrario, l’acidità è percepita con maggiore intensità nella parte laterale della lingua ed è caratterizzata da una sensazione inziale più veloce.

Retrogusto: il metodo espresso è in grado di estrarre dal caffè tostato gran parte degli oli contenuti nel caffè e ciò permette la percezione al palato di un retrogusto molto lungo che può perdurare oltre i 15 minuti. Un espresso di buona qualità lascerà un retrogusto delicato e piacevole.

Il Consorzio Promozione Caffè

Riunisce aziende che forniscono, producono e commercializzano le diverse tipologie di caffè oltre che i costruttori di macchine professionali per caffè e fornitori di attrezzature.

Da oltre 30 anni il Consorzio è impegnato a promuovere un programma di educazione e informazione su caffè e caffeina e i loro effetti sulla salute, sulla base delle evidenze scientifiche pubblicate.

Per saperne di più:
https://www.caffebenessere.it/;
https://www.facebook.com/UIFcaffebenessere;
https://www.instagram.com/caffebenessere.it/

1 Report Scambi con l’estero – La bilancia agroalimentare italiana nel 2023, Ismea
2 Report Agrimercati – Congiuntura agroalimentare del IV trimestre 2023, Ismea
3 Dati tratti dalla ricerca quantitativa “Gli Italiani e il Caffè” condotta da AstraRicerche per il Consorzio Promozione Caffè condotta a maggio 2023 su un campione di 1.011 partecipanti 18-65enni statisticamente rappresentativi

Fipe, Rapporto Ristorazione 2024: previsti investimenti green e digitali per 4 mld

0
fipe
Il 2023 anno positivo: valore aggiunto oltre 54 miliardi di euro (+3.9%), occupati oltre 1,4 milioni, consumi fuori casa raggiungono i 92 miliardi di euro (+7%) (immagine concessa)

ROMA – Ammonta a 54 miliardi di euro a prezzi correnti il valore aggiunto della ristorazione nel 2023. Un contributo che è cresciuto significativamente dal 2022 e che indica come la voragine generata dall’emergenza pandemica sia definitivamente “dietro le spalle”, con un recupero del +3,9% rispetto al periodo pre-Covid.

Il Rapporto Ristorazione Fipe

Numeri, questi, accompagnati da una forte spinta agli investimenti come dimostra il fatto che nel 2023 circa un imprenditore su due ha investito nel rinnovo del parco attrezzature e nel potenziamento degli strumenti digitali. E per il 2024 le imprese annunciano un piano di investimenti che sfiora i 4 miliardi di euro.

Sostenibilità e innovazione, infatti, sono i trend che caratterizzano il settore. Da un lato, circa 9 ristoranti e bar su 10 hanno adottato misure concrete per il controllo dei consumi energetici e il rispetto dell’ambiente. Dall’altro, oltre l’80% delle imprese ha introdotto uno o più strumenti digitali all’interno dei propri locali.

Sono questi alcuni dei dati più significativi che emergono dal Rapporto Ristorazione 2024 curato da Fipe-Confcommercio e presentato a Roma. Lo studio scatta una fotografia sullo stato di salute di un settore importante per l’economia nazionale e individua i trend e le sfide che attendono il comparto nei prossimi mesi. All’evento di presentazione hanno partecipato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, Roberto Calugi, direttore generale di Fipe-Confcommercio, e Luciano Sbraga, direttore del Centro Studi di Fipe-Confcommercio.

Dallo studio emerge anche il buon andamento della spesa delle famiglie nella ristorazione che ha raggiunto la soglia dei 92 miliardi di euro tornando (in valore) abbondantemente al di sopra dei livelli pre-pandemia e recuperando significative quote di mercato rispetto al consumo domestico.

A dicembre 2023 erano 331.888 le imprese della ristorazione, in leggera contrazione rispetto all’anno precedente (-1,2%). Di queste, 132.004 sono bar, 195.471 ristoranti, take away, gelaterie e pasticcerie e 3.703 aziende che offrono servizi di banqueting e catering.

A dimostrazione della dinamicità del settore, oltre diecimila imprese hanno avviato l’attività nel 2023 (+6,5% sul 2022). Su questo fenomeno si allunga, tuttavia, l’ipoteca dei troppi insuccessi che segnano l’iniziativa di tanti aspiranti imprenditori: il tasso di sopravvivenza delle nuove imprese supera, a cinque anni, appena il 50%.

Il 28,9% delle imprese è gestito da donne, con una più alta incidenza nel canale bar (33,1% del totale).

Le imprese guidate da giovani under 35 sono il 12,9% del totale, concentrate principalmente nel segmento ristoranti (60,3%), mentre le attività sotto il controllo di imprenditori stranieri sono oltre 50mila (circa il 14% del totale).

Secondo il Centro Studi di Fipe, infine, il 2023 può essere considerato un anno positivo anche dal punto di vista dell’occupazione, con 1,4 milioni di addetti, in crescita del 6,4% rispetto al 2022 e del 2,3% rispetto al 2019. Focalizzando l’attenzione sul solo lavoro dipendente, le oltre 165mila aziende con almeno un dipendente hanno impiegato, nella media dell’anno, 1.070.839 lavoratori (6,4 unità per impresa), superando dell’8,1% il livello pre-pandemia (circa 80mila unità in valore assoluto).

Si è totalmente riassorbita l’emorragia dei contratti a tempo indeterminato, cresciuti di oltre 11mila unità rispetto al 2019, che oggi costituiscono la forma prevalente dei rapporti di lavoro nel settore della ristorazione (58,5%).

“Il 2023 è stato un buon anno per la ristorazione italiana e per il 2024 le aspettative degli imprenditori restano prudentemente positive. Nonostante le sfide legate all’inflazione e all’incertezza del quadro geopolitico, i consumi, l’occupazione e il valore aggiunto sono sensibilmente cresciuti tornando, quantomeno in valore, al di sopra dei livelli pre-pandemia” – ha spiegato Lino Enrico Stoppani, Presidente di FIPE-Confcommercio.

Lino Enrico Stoppani aggiunge: “Anche la contrazione del numero delle imprese non è necessariamente una cattiva notizia se si traduce in un rafforzamento delle competenze e un aggiornamento dei format, grazie al progressivo apporto di tante imprenditrici e di tanti giovani che decidono di mettersi in proprio. Il settore è in trasformazione come è testimoniato anche dalla spinta ad investire e ad innovare. Oltre il 50% degli imprenditori ha effettuato uno o più investimenti nel 2023 in chiave green e digitale e un numero altrettanto importante prevede di investire quest’anno. Sono segnali di fiducia che meriterebbero di essere ulteriormente sostenuti da politiche che riconoscano alla ristorazione il ruolo che ha nell’economia e nella società”.

Segafredo Caffè: nuove aperture a Pescara e Milano Rho

0
SEGAFREDO
Segafredo Caffè lancia le nuove aperture a Pescara e Milano Rho (immagine concessa)

MILANO – Segafredo Caffè, il brand italiano di caffè in rapida crescita, parte del Gruppo Massimo Zanetti Beverage, annuncia due nuove aperture in Italia: Pescara e Milano Rho. Milano e Pescara sono solo le ultime di una serie di nuove aperture a livello globale per la catena di caffetterie, concept che offre una versione moderna e informale dell’autentico caffè italiano, supportato dalla forza e dal riconoscimento globale del marchio Segafredo.

Segafredo Caffè a Pescara e Milano Rho

La reputazione dell’ospitalità italiana, insieme all’eccellenza del caffè Segafredo superano costantemente ogni aspettativa, dall’inizio alla fine.

Il brand, parte di Massimo Zanetti Beverage Group, ha annunciato a marzo anche l’apertura di una nuova caffetteria nella vivace Phnom Penh, capitale della Cambogia (ne abbiamo parlato qui).

Coi suoi interni eleganti e moderni, il locale invita i clienti a rilassarsi e sorseggiare un caffè in un ambiente sereno e lontano dal caos cittadino.

Starbucks apre a Rimini alle Befane dopo il nulla osta dal Comune

0
Starbucks caffetterie Percassi Usa forbes niccol roma
Il logo di Starbucks

È stata confermata l’apertura di un nuovo punto vendita Starbucks a Rimini. Sono state risolte le ultime questioni che erano pendenti ancora fino a pochi giorni fa e il Comune di Rimini ha rilasciato a Starbucks il nullaosta che ancora mancava. Intanto il gruppo Percassi, che si occupa dello sviluppo e della gestione delle caffetterie Starbucks per l’Italia ha già avviato da tempo la ricerca di personale per il nuovo locale a Rimini (ne abbiamo parlato qui).

Il nuovo locale Starbucks a Rimini

RIMINI – La data ufficiale non c’è ancora. Ma l’apertura di Starbucks a Rimini è vicina. Tempo un mese o poco più alle Befane inaugurerà il nuovo caffè del brand, il secondo della catena statunitense in Emilia Romagna dopo quello aperto a Bologna, il 36simo in Italia.

I lavori non sono ancora iniziati, mancano ancora alcuni passaggi, ma il conto alla rovescia può cominciare. La caffetteria sarà in una posizione centralissima della galleria del centro commerciale.

Sarà una struttura pensata soprattutto per il take away (una delle caratteristiche della catena americana), ma con ampi spazi per chi vorrà invece sedersi. Dal punto di vista autorizzativo, sono state risolte le ultime questioni che erano pendenti ancora fino a pochi giorni fa.

Il Comune di Rimini ha rilasciato a Starbucks il nullaosta che ancora mancava. E da Palazzo Garampi confermano che “è tutto a posto per quanto riguarda le autorizzazioni”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Ecco il barista che prepara la moka mentre pedala in bicicletta

0
moka partinico bicicletta
La moka (immagine: Pixabay)

BARCELLONA – Un barista ha raggiunto l’apice della mania multitasking, preparando la moka mentre pedalava freneticamente su una bicicletta. Nessuna pausa per il coffee lover di origini spagnole ma solo una perfetta sincronizzazione tra le abilità barman e quelle da ciclista.

Il barista acrobata in bicicletta

I veri protagonisti del filmato rimangono tuttavia il caffè e la moka italiana. Il video è stato girato nella vivace Barcellona il 4 marzo.

Un vero e proprio atto di equilibrio tra la caffeina e lo sport che suggella ancora una volta il legame storico tra l’espresso e la bicicletta.

Ovviamente il consiglio riportato dallo stesso barista è quello di non replicare le sue gesta a casa.

Riportiamo di seguito il video pubblicato su Instagram. 

 

View this post on Instagram

 

A post shared by Barista Daily (@baristadaily)

Gara Roasting Austria: trionfa l’italiano Andrea Trevisan

0
Andrea Trevisan, bolognese, trionfa alla Gara Roasting Austria (immagine concessa)

VIENNA – ll weekend appena passato, la community austriaca ed europea del caffè si è concentrata su Vienna, dove si è svolto il quarto Campionato di tostatura austriaco organizzato dalla Specialty Coffee Association (SCA) Austria. Il vincitore di questa prestigiosa competizione è stato nientemeno che un italiano, Andrea Trevisan, proveniente da Bologna. Trevisan non è un novizio nel mondo del roasting, finalista in passato anche di edizioni del Campionato di Roasting Italiano, consolidando la sua reputazione come uno dei migliori roaster del Paese.

Andrea Trevisan al primo posto al Campionato di tostatura austriaco

Dal 2019, ha portato la sua esperienza e la sua abilità a livello internazionale, oltre alla torrefazione in Austria, la TREVO Coffee Roastery, è un AST Barista/Roaster Trainer. Inoltre lo possiamo trovare come giudice tecnico e sensoriale di campionati baristi o brewers cup in Europa, ed ora detentore del titolo al Campionato Roasting Austria.

La sua vittoria a Vienna è stata il risultato di anni di duro lavoro, dedizione e passione per l’arte della tostatura del caffè. Grazie allo sponsor tecnico, Stronghold, i 12 concorrenti hanno lavorato sulla stessa macchina che sarà presente alla gara mondiale.

Per tre giorni, gli esperti roasters si sono concentrati su test di tostatura, studiato il profilo e tostato un caffè naturale proveniente dalla Papua Nuova Guinea, un caffè difficile, ma con precisione e un’attenzione ai dettagli, Trevisan è riuscito a creare una tazza fuori dal coro che ha impressionato i giudici durante la sessione di cupping alla cieca del terzo giorno. Piccolo sipario simpatico: Andrea ha dovuto prendere il treno in anticipo ed ha seguito la sua premiazione in livestream.

Le sfide per Andrea non finiscono qui. Ora si prepara ad affrontare un altro grande appuntamento che si terrà durante il World of Coffee di giugno: il World Coffee Roasting Championship.

A Copenhagen, si troverà a competere contro i migliori roaster del mondo, incluso il campione italiano di roasting, Emanuele Tommasi, suo coach al nazionale.

La presenza di due talenti italiani di calibro come Trevisan e Tommasi al Campionato Mondiale Roasting è una testimonianza della forza e dell’eccellenza, ma anche dell’amicizia che lega i due.

Espresso italiano champion: Leidy Yulieth Arias Aguirre è la prima finalista

0
Espresso Italiano Champion
La prima finalista, la colombiana Leidy Yulieth Arias Aguirre (immagine concessa)

BRESCIA – È Leidy Yulieth Arias Aguirre la prima finalista dell’Espresso italiano champion, il campionato nazionale che vede sfidarsi i migliori baristi in prove di qualità e abilità. La giovane barista di origini colombiane, ma a Torino da anni, si è infatti aggiudicata il primo posto nella gara di prequalificazione alle finali di giugno del concorso promosso dall’Istituto Espresso Italiano (IEI). Una gara che si è svolta domenica 7 aprile nella sede di Caffè Costadoro, a Torino, alla quale hanno preso parte sette professionisti che si sono sfidati nelle varie prove previste dal concorso.

Leidy Yulieth Arias Aguirre è la prima finalista dell’Espresso Italiano Champion

“La mia passione per il caffè è nata dopo aver frequentato corsi di specializzazione in caffetteria e metodi alternativi di estrazione del caffè nel mio paese d’origine ha detto la vincitrice della tappa, Leidy Yulieth Arias Aguirre –  ho deciso di condividere questa passione per il caffè, ed in particolare per le varietà che offre il mio paese, aprendo una piccola caffetteria a Torino specializzata nei caffè ‘Specialty’. Dopo alcuni anni, come imprenditrice, ho scelto di cedere la caffetteria per continuare a crescere e approfondire la mia conoscenza del mondo del caffè come dipendente” è stata la dichiarazione della prima finalista dei campionati di espresso italiano”.

L’Espresso Italiano Champion da diversi anni è la gara per i baristi che desiderano mettersi alla prova con i simboli della caffetteria italiana: espresso e cappuccino. Negli anni ha coinvolto centinaia di professionisti da una decina di paesi, sia quelli con una lunga tradizione nel caffè sia i cosiddetti nuovi mercati. La gara è aperta a tutti e si svolge con un meccanismo di selezione locale per arrivare alle semifinali e alle finali nazionali e internazionali. La fase finale dell’Espresso Italiano Champion è in programma dal 18 al 19 giugno 2024 a Como presso la sede di Caffè Milani.

“L’Espresso Italiano Champion, oltre a essere un’interessante competizione che mette in evidenza la capacità dei baristi, è un incontro tra appassionati di caffè e anche la tappa organizzata da noi di Costadoro ha messo in luce queste caratteristiche – ha detto Stefano Abbo, CEO di Costadoro – complimenti quindi a IEI, ai coraggiosi concorrenti, alla brava vincitrice, ai volenterosi giudici e a tutti coloro che hanno partecipato all’organizzazione dell’evento. Durante la giornata, abbiamo colto l’occasione per aprire le porte dell’Azienda, così da far vivere a tutte le persone interessate e agli accompagnatori dei partecipanti alla gara l’esperienza della nostra torrefazione. Tutto questo è assolutamente coerente con lo spirito di Costadoro, Azienda B Corp dal 2023″.

Largo ai giovani

“Le selezioni dell’Espresso Italiano Champion sono un’opportunità preziosa per Costadoro perché permettono ai suoi clienti di appassionarsi e mettersi costantemente in gioco come professionisti nel settore del bar – spiega Carlotta Trombetta, Head of Quality & Impact di Costadoro e membro di IEI Next – è attraverso la continua formazione e l’impegno che possiamo elevare la qualità dei nostri prodotti e offrire esperienze uniche ai nostri clienti. Siamo felici che il podio sia tutto al femminile, rompendo gli stereotipi di genere e dimostrando che il talento e la competenza non conoscono limiti”.

La scheda sintetica dell’Istituto Espresso Italiano

L’Istituto Espresso Italiano (IEI), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 36 aziende aderenti con un fatturato aggregato di circa 700 milioni di euro. Per maggiori info basta cliccare qui.