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sabato 19 Aprile 2025
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Louis Vuitton presenta l’iconica Egg Bag al cioccolato per Pasqua al costo di 225 euro

Quest’anno a Pasqua l’alta moda si unisce al lusso gourmet: Louis Vuitton ha trasformato la sua iconica Egg Bag in un capolavoro di cioccolato commestibile e pronta da gustare. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Giusy Dente per il portale d’informazione Fanpage.

L’Egg Bag al cioccolato di Louis Vuitton

MILANO – La Egg Bag di Louis Vuitton è una delle borse più iconiche della Maison, inconfondibile ovviamente perché c’è il logo della Casa di Moda riportato su tutta la superficie, ma anche per la forma originale.

Come dice il nome stesso ha la forma di un uovo, con manico e tracolla in aggiunta. È stata presentata per la prima volta da Nicolas Ghesquière (Direttore artistico delle collezioni donna) durante la sfilata Primavera-Estate 2019. Il brand ha ben pensato di mettere sul mercato una versione nuova, interamente fatta di cioccolato, perfetta da regalare o regalarsi a Pasqua, realizzata dal celebre pasticcere Maxime Frédéric.

Nella golosa collezione pasquale della Maison, ci sono anche le confezioni di ovetti, da tre o sei pezzi e disponibili in tre gusti: cioccolato fondente con caramello, lampone e pralina al pistacchio; cioccolato fondente con caramello alla vaniglia blu e croccante gianduia di grano saraceno; cioccolato al latte con cuore fondente di caramello alla vaniglia di Tahiti e pralina alla nocciola. Il set costa 60 euro, anzi costava: sul sito i pezzi disponibili risultano già esauriti.

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In viaggio col mercante: Giancarlo Samaritani illustra le origini del caffè a Castronno, Varese, 31/03

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Lunedì 31 marzo alle 21:00 a Materia Spazio Libero a Castronno, nella frazione di Sant’Alessandro, Varese, ci sarà l’incontro condotto da Giancarlo Samaritani, appassionato e profondo conoscitore del mondo del caffè, che illustrerà al pubblico un percorso di approfondimento della filiera del chicco e delle piantagioni dell’America Latina fino a raggiungere le zone montuose dell’Asia. Leggiamo di seguito l’articolo completo pubblicato sul portale Varese News.

Giancarlo Samaritani all’evento di Materia Spazio Libero a Castronno

CASTRONNO (Varese) – Il caffè è molto più di una bevanda: è una storia che attraversa continenti, una cultura che unisce popoli lontani, un filo invisibile che collega chi lo coltiva a chi lo consuma ogni giorno. È da questa consapevolezza che nasce la serata in programma lunedì 31 marzo alle 21.00 a Materia Spazio Libero a Castronno, nella frazione di Sant’Alessandro.

L’incontro, dal titolo “In viaggio col mercante: alla scoperta delle origini del caffè”, sarà condotto da Giancarlo Samaritani, appassionato e profondo conoscitore del mondo del caffè. Attraverso racconti, immagini, video e aneddoti, accompagnerà il pubblico in un percorso affascinante che parte dalle foreste africane, passa per le piantagioni dell’America Latina e raggiunge le zone montuose dell’Asia.

Sarà l’occasione per scoprire i volti e le storie dei produttori, comprendere il valore del loro lavoro e riflettere sull’impatto che le nostre scelte di consumo possono avere sulle loro condizioni di vita, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale.

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Caffè Pascucci inaugura il nuovo store a Palermo

Caffè Pascucci conquista Palermo, scegliendo strategicamente il punto di snodo tra viale Regione Siciliana e via Santa Maria di Gesù per diffondere al meglio la tradizione italiana del caffè di qualità. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maria Teresa Corso per il portale d’informazione All Food Sicily.

Caffè Pascucci a Palermo

PALERMO – Una mission che ad oggi trova terreno fertile in ben oltre 25 paesi e che adesso punta al capoluogo siciliano per coinvolgere nuovi amanti del caffè italiano. L’inaugurazione di Caffè Pascucci non è solo sinonimo dell’arrivo in città di un marchio rinomato, ma la prova effettiva che la città tende la mano a nuove e blasonate realtà imprenditoriali.

Palermo, infatti, nel tutelare il suo fascino intramontabile e la sua storia millenaria, mostra sfumature di una continua e progressiva trasformazione che negli anni ha dato segnali evidenti in diversi settori.

Una storia che sprigiona valori, impegno e costanza, tradizioni e passione, quella di Caffè Pascucci che affonda solide radici nel 1883, quando Antonio Pascucci, decise di dedicarsi al commercio di prodotti alimentari, tra cui il caffè crudo, che ben presto divenne la sua passione principale.

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Torino: il bar L’Antico con il caffè a 80 centesimi cambia gestione, il nuovo titolare: “Un prezzo inferiore a 1,30 euro è insostenibile”

Il nome del bar storico L’Antico di Torino resterà il medesimo ma la scelta coraggiosa di Domenico Longo, il titolare scomparso a dicembre, potrebbe non reggere ai rincari della materia prima. Andrea Consilvio, il nuovo gestore, ha annunciato che rivedrà la politica dei prezzi del locale. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Teresa Cioffi per il quotidiano Il Corriere della Sera.

La nuova gestione del bar L’Antico di Torino

TORINO – Il nome resterà lo stesso, L’Antico, ma cambia la gestione del caffè in piazza Bodoni. A dicembre è mancato lo storico titolare, Domenico Longo. Era tra i pochissimi che, a Torino, riusciva a mantenere la tazzina a meno di un euro. Al bancone chiedeva 80 centesimi per un caffè, in un momento dove i prezzi sono in continuo aumento.

Dopo la sua scomparsa, la famiglia ha deciso di vendere l’attività ma non a una persona qualsiasi. Il locale passa nelle mani di Andrea Consilvio, già titolare del Chioschetto di via Cavalli.

Consilvio frequenta il locale da quando era ragazzo: “La prima volta che sono entrato all’Antico avevo circa 15 anni – racconta -. Sono amico di Roberto, uno dei figli di Domenico. Lui per tutti era Il Baffo. Era la prima persona che salutavi quando entravi al bar. Non era un grande chiacchierone, ma il suo sguardo parlava. Era lui l’anima del locale”.

Ora il bar si prepara a una trasformazione. Verrà mantenuto il pianoforte, parte della storia del locale. Ma, per il resto, si lavora per proporre qualcosa di nuovo. “L’obiettivo è far tornare l’Antico ai tempo d’oro” dichiara il gestore al Corriere della Sera.

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Pausa caffè troppo lunga: il sindaco di Pieve di Soligo toglie tutti i distributori automatici

PIEVE DI SOLIGO (Treviso) – Stefano Soldan, il sindaco di Pieve di Soligo, ubicato in provincia di Treviso, ha deciso di togliere tutti i distributori automatici dal municipio. Il motivo? Le pause caffè dei dipendenti comunali che duravano troppo senza un preciso controllo dell’orario.

La decisione del sindaco di Pieve di Soligo

Ai dipendenti non sarà di certo vietata la pausa e potranno comunque gustare un caffè in uno dei bar vicini senza tuttavia dimenticarsi di timbrare il badge sia all’uscita che al rientro in ufficio.

Il minutaggio della pausa caffè, come riporta il portale d’informazione adnkronos, andrà  recuperato in futuro.

Il sindaco ha confermato la decisione nel corso della riunione dei dipendenti comunali.

IMC, operatore brasiliano di ristoranti in franchising, vende la quota KFC per 35 milioni e crea una joint venture

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IMC ha firmato un accordo di una joint venture con Kentucky Foods Chile Limitada: l’operatore venderà una quota del 58,3% delle sue attività KFC in Brasile al gruppo cileno per la somma di 35 milioni di dollari. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Market Screener.

La joint venture di IMC

SAN PAOLO – L’operatore brasiliano di ristoranti in franchising IMC ha dichiarato  di aver firmato un accordo vincolante per la creazione di una joint venture con Kentucky Foods Chile Limitada in merito alle operazioni di IMC sui ristoranti KFC in Brasile.
In base all’accordo, IMC venderà una quota del 58,3% delle sue attività KFC in Brasile al gruppo cileno per 35 milioni di dollari, ha dichiarato IMC in un deposito di titoli.

IMC ha dichiarato che utilizzerà i proventi dell’accordo per ridurre il suo debito, aggiungendo che l’accordo consentirà un’ulteriore espansione del marchio KFC nel Paese senza investimenti diretti da parte dell’azienda.

Ci sono circa 230 ristoranti KFC in Brasile, ha detto IMC, che gestisce anche Pizza Hut, tra gli altri marchi, nel Paese latinoamericano.

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Ecco le tazzine impazzite di Max Sbrescia: “Partito con l’IA, poi ho aggiunto il caffè Kimbo alla tela”

MILANO – Massimiliano Sbrescia è artista/graphic designer e ceo dell’agenzia eventi360. Già dai 18 anni si è mosso tra le gallerie di un certo livello, facendo esperienza come assistente per diversi importanti galleristi. In parallelo, dopo 35 anni come graphic  designer, arriva un momento di svolta dovuto al periodo di fermo obbligato della pandemia: questa è stata l’occasione per canalizzare tutti i suoi sforzi nella pittura, e nella condivisione sui social – piuttosto nota la serie di immagini “Selfie” -.

Questa prima notorietà ha attirato l’attenzione del mondo dell’arte, fino a quando Sbrescia viene coinvolto nella mostra curata da Charlotte Madeleine Castelli, nel M.A.D Mantova Arte Design in Via Camillo Benso 59, “Banquet: Arte da Mangiare con gli Occhi” insieme ad altri due artisti Notawonderboy e Stefano Mileto, per una rappresentazione del cibo trasfigurata in arte, dal 30 marzo al 12 aprile.

La locandina della mostra con Massimiliano Sbrescia (foto concessa)

Sbrescia, per lei il caffè è un’opera d’arte, ma perché l’ha scelto come soggetto di molti suoi pezzi?

“Una curiosità è che attualmente non bevo più il caffè, il che è quasi paradossale dato che in passato per deformazione professionale – i graphic designer sono assuefatti dalla caffeina – ne bevevo davvero tanto. Al punto che ormai ho raggiunto il limite del mio organismo e sono passato al tè.

Per quanto riguarda invece la scelta di questa bevanda per le mie opere, bisogna fare prima un passo indietro per spiegare il mio processo creativo.

Ho pensato all’intelligenza artificiale – sono stato tra i primi ad usarla e ad elaborarla con Photoshop e altri programmi -, per valorizzare un prodotto che, essendo napoletano, mi ha subito ispirato per realizzare le tazzine impazzite – come il contesto globale di oggi, che trema per i conflitti, per il cambiamento climatico e molti altri fattori di turbolenza”.

Dopo aver messo appunto le immagini, le ho stampate e ci ho lavorato sopra con il caffè. Infatti i quadri profumano degli schizzi lanciati sulla tela. Ho usato un marchio tipicamente napoletano, Kimbo.

Inizialmente ho istruito l’intelligenza artificiale con delle indicazioni specifiche: una tazzina d’espresso con la porcellana che si liquefa con il suo contenuto. Ho scelto proprio la tazzina perché per me rappresenta un oggetto dotato di un’anima, che infine viene plasmato per raggiungere la forma finale.

Grazie all’IA si può plasmare l’idea per poi poterla modificare ulteriormente con la propria creatività. Mentre si interviene poi con le mani, si ha più tempo per sognare e arrivare al risultato definitivo.

Un’atra versione delle tazzine impazzite • visual artist massimiliano sbrescia (foto concessa)

Con questo obiettivo sfrutto l’intelligenza artificiale per dare vita ad un’opera d’arte personale, unica. La macchina e l’artista sono due entità distinte.”

Poi ci sono le tazzine finiscono addirittura nei capelli: ce ne parla?

Le tazzine per la testa di Massimiliano Sbrescia (foto concessa)

“Rappresenta proprio il lavoro dell’IA alla quale ho domandato di tracciare una faccia che avesse milioni di tazzine nella testa. A quel punto sono intervenuto per migliorarne i connotati, i contorni. Potrebbe addirittura un giorno diventare una scultura e lo stesso vale per le tazzine impazzite. Alcuni artisti si sono già proposti per realizzarli partendo dalla stampa”.

Se un’azienda di caffè le commissionasse un pezzo a tema, che cosa le verrebbe in mente dal punto di vista del graphic designer?

“Innanzitutto in questo caso non utilizzerei l’intelligenza artificiale. Penserei invece a tracciare una linea guida in base al cliente, al target che voglio raggiungere: ci sono state delle campagne scolastiche in cui l’ho sfruttata perché era il tema stesso dell’iniziativa e volevo mostrare come l’artista e l’algoritmo possano dialogare tra di loro.

Ci tengo a far passare il messaggio che l’uso dell’intelligenza artificiale non è un automatismo che fa scomparire l’artista: c’è, o meglio ci dovrebbe essere sempre uno studio dietro, bisogna saperla interpretare, istruire correttamente. Come ha fatto di recente Philippe Starck per la sua sedia, la prima pensata con l’IA.

Quindi, per tornare alle aziende, probabilmente partirei da una domanda, da una ricerca per comprendere l’azienda, come lavora, cosa produce: solo a quel punto, schizzo e forse, posso valutare di integrare con l’intelligenza artificiale, che comunque resta uno strumento che mi incuriosisce.”

I suoi lavori saranno inseriti all’interno della mostra Banquet: il caffè che ruolo ha all’interno dell’offerta di food&beverage?

Un’altra immagine di tazzine impazzite (foto concessa)

“La gallerista e la curatrice hanno studiato un percorso artistico legato al tema dell’arte del mangiare (ci sono altri artisti che giocano ad esempio con dei panini trasfigurati) e hanno subito capito che in questo contesto le mie opere, seppure ancora in fase embrionale, potevano inserirsi coerentemente. Per Banquet allora ho voluto disegnarle con il caffè e queste saranno esposte durante la mostra.”

Simone Forgia, The Lever: “Con la nostra mappa colleghiamo gli appassionati delle macchine a leva alle collezioni private”

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MILANO – Simone Forgia, fondatore di The Lever, un progetto dedicato alla valorizzazione delle macchine espresso a leva, ha spiegato nel dettaglio come è nata la piattaforma volta a creare una vetrina e una comunità per tutti gli appassionati. In particolare, Forgia ha parlato del nuovo progetto della mappa dei collezionisti, un piano interattivo che connette coffee lover e collezionisti di macchine a leva in tutto il mondo. Leggiamo di seguito il suo intervento.

Forgia, in cosa consiste il progetto The Lever?

“The Lever è un progetto nato nel 2020 con l’idea di di creare una piattaforma, online e cartacea, che facesse da vetrina per tutto il mondo delle macchine a leva. È un mondo che mi ha appassionato sin da subito.

Ho notato che non esisteva ancora un luogo di riferimento per questo tipo di macchine e allora ho voluto creare il sito The Lever, in cui ho raccolto la conoscenza di diverse persone in maniera tale che tutti gli appassionati potessero consultare la ricca storia che le macchine da leva possono offrire. La nostra missione è sempre stata quella di far riscoprire questo mondo che, pian piano, sta di nuovo tornando rilevante.

Tutto è nato con il sito che poi si è ampliato per incorporare man mano altri progetti come la mappa dei collezionisti”.

Forgia, come è nata la mappa dei collezionisti?

“L’idea della mappa dei collezionisti è nata dal fatto che ci sono tante collezioni sparse in giro per il mondo ma la maggior parte di esse sono possedute da privati. È interessante notare che ci sono anche alcune collezioni pubbliche però alcune delle più importanti sono possedute da privati.

Uno sguardo alla mappa dei collezionisti (immagine concessa)

Perciò abbiamo creato questo mappa in cui abbiamo raccolto il maggior numero di queste collezioni in maniera tale che la gente possa consultarle. La piattoforma permette di mettersi in contatto con i collezionisti privati, ma ci sono anche le collezioni pubbliche da consultare in maniera tale che i più appassionati possano organizzare delle visite per vedere le macchine a leva dal vivo”.

Quanti collezionisti ci sono adesso nella mappa?

“Adesso siamo ancora nella fase iniziale dato che la mappa è stata pubblicata recentemente. Siamo partiti con 37 collezionisti situati in varie parti di tutto il mondo. La maggior parte sono in Europa, soprattutto Italia, Germania, Francia, in Regno Unito e in Olanda.

Però ci sono vari collezionisti anche negli Stati Uniti, in Australia, in Sud Africa, nel Salvador e in Taiwan: riusciamo a coprire quindi tutti i continenti. Questa mappa è poi un continuo lavoro in corso. La prima edizione, ora accessibile a tutti, è online. Con il passaparola si possono scoprire collezioni che non sono ancora presenti e si possono invitare altri collezionisti ad aggiungersi. La mappa perciò è in continuo aggiornamento online sia in italiano che in inglese come tutti i nostri contenuti sul sito”.

Una delle collezioni su The Lever (immagine concessa)

Come può un collezionista unirsi alla mappa di The Lever?

“Unirsi è molto semplice. Sotto la mappa c’è un formulario che è possibile compilare dove vengono richiesti alcuni dettagli sulle collezioni: dalla foto, alla quantità di macchine. Dopodiché avverrà una valutazione per capire se effettivamente la collezione in questione risponde ai criteri per essere aggiunta alla mappa”.

Sul sito, sotto barra degli strumenti, c’è anche il calcolatore dell’acqua. Che cos’è?

“Questo è un altro strumento che abbiamo sviluppato diversi anni fa. Non è solamente esclusivo per il mondo della macchina a leva ma si può utilizzare per tutto l’ambito del caffè. È un calcolatore che permette di creare una ricetta specifica per la propria acqua del caffè con il numero di minerali che si vuole partendo dal rubinetto.

Il sistema a diluizione controllata calcola perciò in che percentuale andare a diluire l’acqua di partenza invece che remineralizzare da zero l’acqua distillata come fanno invece gli altri calcolatori. Ognuno perciò può personalizzarsi la ricetta della propria acqua come vuole”.

Forgia, come è nata la passione per il caffè e per le macchine a leva nello specifico?

“Ho iniziato questo percorso nel 2017 quando ho iniziato veramente a bere il caffè e ho voluto approfondire di più questo mondo fino a quando non mi sono appassionato nello specifico all’aspetto tecnico. Nel 2020 ho iniziato The Lever proprio per sopperire alla mancanza di informazioni per le macchine a leva”.

Progetti per il futuro?

“Ci sono diversi progetti in programma, oltre alla già citata mappa, che vede la programmazioni di altri articoli facendo leva sui contatti che si creano con i vari collezionisti. Riusciremo a trovare macchine di rara fattura la cui esistenza è ancora avvolta nel mistero. La nostra idea è quella di creare una comunità in cui ognuno possa condividere di più sulle macchine a leva ed essere una vera vetrina e un punto di riferimento per questo mondo.

Gestiamo inoltre alcune comunità di Facebook in cui condividiamo giornalmente informazioni con altri amanti del caffè la nostra passione per le macchine a leva dando anche degli aiuti su dei restauri di alcune macchine datate”.

Mercati e Gdo: la Reuters prospetta incrementi dei listini fino al 25% per Lavazza e illy, Nestlé e Jde Peet’s

MILANO – Dai mercati, una buona e una cattiva notizia per i consumatori di caffè. Quella buona è che gli scaffali che si erano svuotati in queste ultime settimane, in alcuni paesi europei, torneranno a riempirsi. Quella cattiva è che i prodotti subiranno pesanti rincari. Lo sostiene la Reuters, sulla base delle notizie raccolte da otto diverse fonti dell’industria. Secondo l’agenzia di stampa britannica, vari big del mercato – tra i quali Lavazza, illy, Nestlé e Jde Peet’s – sono in trattative con le Gdo per rincarare i listini, a fronte dell’impennata dei costi della materia prima.

Il caffè verde incide mediamente per il 40% sul costo all’ingrosso di una confezione di caffè torrefatto macinato.

Ciò significa che se i rincari della materia prima, intervenuti l’anno scorso, fossero totalmente ricaricati quest’anno, i prezzi al consumatore dovrebbero aumentare, in media, del 28%, spiega Reg Watson, direttore equity research di Banca Ing, intervistato da Reuters.

Watson ritiene però che i rincari saranno compresi tra il 15% e il 25%. E che, in alcuni mercati, potrebbero essere attuati in un’unica soluzione.

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Victoria Arduino presente al Festival COFFeEAST che si tiene a Bucarest dal 4/4 al 6

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Non perdere l’opportunità di visitare COFFeEAST 2025, il Festival della cultura del caffè dell’Europa dell’Est che si terrà a Bucarest (Hala Laminor) dal 4 al 6 Aprile. Victoria Arduino ritorna al COFFeEAST in qualità di technology partner ufficiale, portando le performance e il design delle sue macchine per caffè espresso e macinini. 

Allo stand Victoria Arduino è possibile scoprire la perfetta fusione tra tecnologia all’avanguardia e prestazioni senza compromessi, progettate per esaltare ogni fase della preparazione del caffè. Precisione, consistenza e innovazione si uniscono per soddisfare le esigenze di diverse realtà del settore.

Victoria Arduino al Festival COFFEeEAST di Bucarest

Gusta alcuni dei migliori caffè della Romania, preparati da baristi esperti che dimostreranno come le macchine per caffè e i macinini Victoria Arduino diventano un’estensione della loro passione e professionalità, trasformando la loro visione in esperienze di caffè straordinarie. Black Eagle Maverick, la macchina per caffè espresso top di gamma di Victoria Arduino, offre il controllo completo sulla temperatura, sull’infusione, sul vapore grazie alle sue innovative tecnologie T3 Genius, PBtech e Advanced Steam-by-Wire.

Ad affiancare Black Eagle Maverick per ottenere il massimo risultato in tazza, c’è il macinino professionale Mythos. Primo macinino pensato e progettato per il mondo specialty da coffee specialists, Mythos di Victoria Arduino rappresenta la macinatura di qualità in un design unico e riconoscibile. Le sue tecnologie come Clima Pro e gravitech garantiscono la massima stabilità di temperatura e precisione della dose in modo da ottenere un risultato in tazza eccellente senza sprechi.

Lo stand G17 al COFFeEAST presenterà anche Eagle One, la macchina per caffè espresso innovativa dal punto di vista del design e della tecnologia. Le sue line minimal e contemporanee favoriscono e invitano alla customizzazione, mentre il motore NEO (New Engine Optimization) permette di ottenere le stesse performance, migliorando l’efficienza energetica.

Allo stand G17, non perdere l’occasione di vedere all’opera il PureBrew+, un single brewer in grado di preparare in modo automatico il PureBrewCoffee, un caffè filtro con profilo aromatico completamente nuovo. PureBrew+ offre un’esperienza unica di bevanda in una combinazione perfetta tra qualità premium e una brewing technology davvero innovativa. La tecnologia permette di settare ogni parametro (dose, volume e temperatura), e la possibilità di scegliere uno dei vari profili di impulsi dell’acqua (light, medium e dark – utili per definire l’esperienza sensoriale che si vuole offrire al cliente) per estrarre caffè, thè e infusi di alta qualità in meno di tre minuti, con un risultato ripetibile e consistente.

I visitatori del COFFeEAST potranno vedere all’opera anche Eagle Tempo, la macchina per caffè espresso professionale dal design riconoscibile e con un’alta capacità produttiva, che integra tecnologie in grado di aiutare le aziende a risparmiare energia e ridurre gli sprechi.

Che tu sia un torrefattore, un barista, un proprietario di caffetteria o un distributore, COFFeEAST è il luogo in cui le menti più appassionate del caffè dell’Europa dell’Est si incontrano per collaborare, apprendere e far progredire il settore con le prestazioni e il design di Victoria Arduino al centro di tutto.