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Da Gocce di Cioccolato, a Torino, il 25 aprile si festeggia con l’evento gratuito specialty: come partecipare

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L'evento da Gocce di Cioccolato
L'evento da Gocce di Cioccolato (locandina concessa)

MILANO – Gocce di Cioccolato a Torino è ormai una garanzia quando si parla di caffè di qualità. Per la giornata del 25 aprile, si trasforma in punto di riferimento per la comunicazione di specialty e metodi alternativi di estrazione in un evento gratuito e aperto al pubblico.

Gocce di Cioccolato dà appuntamento dalle 9:30 alle 11:30 in via Via Stradella 242 Torino

Racconta Maurizio Galiano: “Stiamo organizzando presso la caffetteria Gocce di Cioccolato di Torino un incontro divulgativo e culturale sui metodi di preparazione a filtro in pour over.

Nel dettaglio, nella mattinata prepareremo agli ospiti lo stesso caffè (Kenya della factory Gakuyuini washed) della nostra micro-roastery DROPSTERY (Instagram: @dropstery_ ) messo a confronto con 3 metodi diversi e innovativi come il V60, l’Orea e la moka pump.

Sarà una bella opportunità per il consumatore per assaggiare e comprendere le differenze dei flavori tra un metodo e l’altro.”

Per tutti coloro che vogliono partecipare ad un’esperienza del caffè differente dal solito, l’adesione avviene iscrivendosi alla mail: torrefazione@goccedicciolato.net entro il 24 aprile.

Cocktail a base caffè per ricordare Ayrton Senna al Museo dell’auto di Torino dal 24 aprile al 13 ottobre

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Ayrton Senna zanetti
Massimo Zanetti è sempre stato molto vicino ad Ayrton Senna, non soltanto come sponsor

La caffetteria del Museo dell’auto di Torino ha deciso di omaggiare il pilota di Formula Uno Ayrton Senna con un aperitivo in edizione limitata con il Salgadinho, uno spuntino realizzato con una tasca di pane sfogliato al formaggio fatta in casa, riempita di roast beef di Picanha, chips di platano e mango e il cocktail Good Morning Brazil, a base di cachaca, mango, lime e caffè. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale askanews.

Il cocktail a base di caffè in omaggio al pilota Ayrton Senna

TORINO – È un aperitivo dedicato al celebre pilota di Formula Uno Ayrton Senna e ai sapori della sua terra, il Brasile, quello pensato dal Mauto Café in occasione della mostra “Ayrton Senna Forever” a Torino.

L’esposizione (in programma da mercoledì 24 aprile a domenica 13 ottobre) porterà al Mauto – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino 253 oggetti appartenuti al pilota, dalle tute ai caschi fino ad arrivare alle auto che ha guidato nel corso della sua carriera.

Per questo appuntamento così importante il Mauto Café, la caffetteria interna al museo, ha pensato a uno speciale aperitivo da proporre alla sua clientela, pensato e realizzato proprio come un omaggio al grande pilota brasiliano.

Protagonista della proposta aperitivo in limited edition sarà il Salgadinho, uno “spuntino” sfizioso realizzato con una tasca di pane sfogliato al formaggio fatta in casa, riempita di roast beef di Picanha, chips di platano e mango.

Il Salgadinho del Mauto Café sarà inoltre accompagnato da uno speciale cocktail signature creato per l’occasione, il Good Morning Brazil, a base di Cachaca, mango, lime e caffè.

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Il campione brewers, Iidaka: “Il caffè per me è una bevanda allo stesso tempo quotidiana e straordinaria”

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Wataru Iidaka
Wataru Iidaka nel mezzo del servizio (foto concessa)

MILANO – Abbiamo parlato con Wataru Iidaka di SAZA COFFEE Japan, al secondo posto della World brewers cup 2024. È al terzo tentativo in questa categoria e ora torna sul podio: cosa ha imparato dalle esperienze precedenti che l’hanno aiutato in questa ultima prova? A lui direttamente la parola.

Wataru Iidaka, condivide il suo primo suggerimento: concentrarsi sulla qualità

“Si tratta di allenarsi concentrandosi sulla qualità, e non come di solito accade durante la preparazione, in cui ci si fissa sul numero di volte e sulla quantità di tempo impiegato per la prova.”

Può parlarci del caffè che ha portato in gara? Come lo ha selezionato, quali sono le sue caratteristiche organolettiche, come lo ha gestito nell’estrazione?

“Ho utilizzato 3 tipi di caffè Panama Geisha. Nella parte inferiore del dripper, ho messo 6 grammi di caffè naturale lavorato dalla Finca Nuguo per enfatizzare la sua bella acidità colorata. Al centro, 5 grammi di caffè naturale della Janson Estate. In cima, 4 grammi di caffè trattato al miele dell’Hacienda la Esmeralda.

I 3 strati creano una gradazione di sapori a seconda dell’intervallo di temperatura applicato. Il fruttato ricorda il bianco, poi l’arancio e infine il rosso. Per raggiungere questo obiettivo, sono necessari 4 strumenti.

1 UFO Dripper
2 Sibarist filter
3 Extract Chilling
4 Melo Drip“.

Il fatto di far parte della grande famiglia Saza Coffee l’ha sostenuta nel suo percorso verso i campionati mondiali e in che modo?

“Il presidente Taro e il team di SAZA COFFEE hanno creato un ambiente in cui tutto è al posto giusto per aumentare le mie possibilità di ben figurare al campionato”.

Quanto e come si è allenato per il campionato del mondo?

Da gennaio mi sono allenato ogni giorno. All’inizio mi sono concentrato sul compulsory e da febbraio mi sono occupato maggiormente dell’open service. A marzo mi sono allenato soprattutto su questa parte”.

Hanno partecipato molti giapponesi per questa categoria?

“Ci sono state 60 iscrizioni. È così popolare che le iscrizioni si sono chiuse in 2 minuti!”.

Che cos’è il caffè per lei, che viene da un Paese in cui tradizionalmente si consuma il tè?

“Il caffè per me è una bevanda che è allo stesso tempo quotidiana e straordinaria. Tutti in tutto il mondo possono gustarla insieme, a seconda di quando, dove, con chi, cosa e come lo si beve”.

Lei ha anche partecipato 7 volte alla gara dei baristi, arrivando in finale mondiale per tre volte: tenterà di nuovo di vincere?

“Vorrei provarci, se ne ho la possibilità. Perché le chance di vincere sono uguali”.

Ora cosa si aspetta e cosa vorrebbe raggiungere come professionista?

“Stiamo entrando nell’era dell’intelligenza artificiale. Credo che ciò che solo gli umani possono fare creerà ancora più valore.

Ci stiamo imbarcando in un’avventura per trovare ciò che solo gli esseri umani possono fare e ciò che solo i baristi professionisti sono capaci di riprodurre.

Puntiamo per cui ad un valore ancora più alto combinando i nostri punti di forza con l’evoluzione della tecnologia”.

Sofia Girelli, La Sobreria: “Cold brew e Kombucha ottimi per i mocktail”

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Sofia Girelli, fondatrice Sobreria (foto concessa)
Sofia Girelli, fondatrice Sobreria (foto concessa)

MILANO – Sofia Girelli è la creatrice della pagina La Sobreria, community nata per rispondere alle esigenze di chi non può bere o vuole ridurre il consumo di alcolici, senza però rinunciare alla compagnia, alla socialità e avere un’offerta diversa dalle solite sode. Girelli si è chiesta: “Possibile che non ci sia niente per sostituire queste bevande?” e dopo una prima ricerca che l’aveva portata ad un vicolo cieco, la scoperta del kombucha: “Mi
si è aperto un mondo che era rimasto nascosto sino a quel momento”.

La Sobreria nasce così: dal racconto di Girelli attraverso le sue competenze di designer e comunicatrice

“Mi son detta: se La Sobreria prende piede, la gente potrà consumare i non alcolici anche nei bar. Ho così iniziato a contattare i produttori per creare contenuti social insieme, così da valorizzare le loro attività. Ho conosciuto il primo e-commerce di birra analcolica LensBeer e Legend Kombucha, entrambe imprese di Verona e con loro ho avviato delle box natalizie di degustazione.

Sofia Girelli in mezzo alle bevande analcoliche (foto concessa)Poi sono stata contattata da Riccardo Astolfi co-proprietario del locale Zoo Bakery a Bologna, per organizzare una piccola fiera sugli analcolici e così, insieme anche a Nicolò Pagnanelli, esperto di fermentazione, abbiamo coinvolto tutti i produttori: in meno di un mese siamo riusciti a strutturarla, riscontrando un grande successo con più di 300 presenze fra ristoratori e lavoratori del settore per un evento di tre ore all’interno di uno spazio ridotto.

Dal survey finale ai visitatori è emerso che prima di partecipare non conoscevano questo tipo di offerta ed erano però contenti di averla scoperta. Attualmente stiamo cercando un partner per supportarci nel proporre la seconda edizione con una maggiore struttura e in un locale più grande.”

Il mercato del no-low alcol che numeri conta in Italia e all’estero?

“Ci sono parecchi trend all’interno di questo mercato e l’AWR, azienda specializzata nei report ha segnalato una crescita del +7% nel prossimo anno e del +20% entro il 2027 in riferimento ai dieci mercati principali occidentali.

Questo trend negli USA è già un dato di fatto, dove si trovano dei locali specializzati e il kombucha si fa alla spina. L’America è il mercato più assodato e ora questo prodotto sta raggiungendo soprattutto i paesi nordici europei, come la Danimarca: qui c’è tanta offerta tra produttori e distributori, dovuta ad una domanda molto forte.

Si va dal vino dealcolato alle birre analcoliche, dal kombucha ai proxy fermentati. In Inghilterra il focus è nelle grandi città. In Francia hanno grandi produttori di distillati analcolici.

In Italia, dove c’è una cultura forte del vino, si fa ancora fatica, ma le cose stanno cambiando e a dimostrazione di questo processo, già durante la nostra fiera sono arrivati dei distributori interessati a questi prodotti.

Città come Milano fanno da apripista, ed è normale trovare kombucha in alcuni locali come da Otto: qui hanno un catalogo di mocktail molto interessante.”

Girelli, parliamo di caffè e di tè: sono due bevande tanto bistrattate, ma che hanno un ruolo in questa nuova tendenza. Che cosa ci può dire a riguardo?

“Confermo che sono dei prodotti molto versatili e adatti a questa tendenza. Ho già avuto dei contatti con Café 124, che mi hanno fatto assaggiare il loro cold brew e faranno presto una soda al sapore di caffè insieme a del kombucha aromatizzato al caffè. Ho assaggiato anche il cold brew di Chicco Pezzini, che è davvero molto buono. In generale poi, tutti i mocktail possono essere preparati con il caffè. “

Qual è il target de La Sobreria?

Girelli: “Esiste una nuova categoria chiamata dei sostitutori, che sono quei consumatori che scelgono a seconda dell’occasione se bere alcolici o meno. Per loro è corretto proporre alternative analcoliche e promuovere una scelta consapevole: oggi c’è sempre di più la percezione che l’alcol faccia male.

Le persone sono più attente al proprio corpo e vogliono poter consumare qualcosa di buono non alcolico.

La tendenza quindi va verso questa tipologia di cliente. C’è un forte interesse tra i giovanissimi, lo dicono i report ma lo conferma anche la mia esperienza personale: il 70% di alcune analisi riportano che i giovanissimi bevono poco e osservando anche il mio seguito su Instagram, il pubblico dai 25 ai 35 anni sta cambiando le proprie abitudini.

È un target che è prevalentemente femminile, più attenta al fisico, alla salute. E poi le diagnosi di malattie intestinali sono aumentate negli ultimi tempi: ci si cura di più, si fa più ricerca di prodotti non nocivi.”

I gestori reagiscono bene?

“Dipende dalla cultura delle grandi città o dalle zone che ruotano attorno a dei poli gastronomici: qui si sta recependo bene il messaggio, soprattutto nei locali gestiti da giovani che sono ricettivi e mi chiedono informazioni.

C’è tanto interesse nella ristorazione, perché vede delle possibilità di proporre nei pairing. In provincia si fa più fatica perché c’è ancora l’idea che l’alcolico abbia una dignità maggiore.”

E il prezzo è un problema?

“Parliamo solitamente di produttori piccoli e artigianali, realtà che devono prestare una cura maniacale alla pulizia e ai controlli sanitari. Per cui il risultato finale ha un costo adeguato: certo non è la lattina di coca-cola che si paga due euro e 50, ma dobbiamo capire che quel prezzo non è legato a strategie di marketing, ma ci sono delle spese effettive maggiori da sostenere dai produttori.”

Ovviamente poi esistono diverse categorie di analcolici: le birre analcoliche, i distillati che replicano gli alcolici – che a loro volta si suddividono in quelli che creano nuovi sapori, e quelli che tendono ad imitare il sapore degli alcolici già esistenti -.

Cito Ish, azienda danese che ha formulato il finto rum, il finto daikiri.

In America soprattutto e poi in parte anche in Europa, stanno cercando di realizzare e commercializzare dei drink funzionali, cioè quelli che promettono un effetto sull’organismo, uno sballo senza l’alcol.

Per raggiungere l’obiettivo, spesso vengono aggiunte sostanze naturali o chimiche: Kin ne è un esempio. Un altro brand è l’inglese Three Spirits , che appunto produce drink funzionali. In Italia invece c’è Feral, che ha prodotto un succo di barbabietola fermentato che sostituisce il vino, fatto sulle Dolomiti e spesso servito in molti ristoranti stellati.”

Settimana record per i futures del caffè robusta, cacao ai massimi storici

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni
Il logo dell'Ice

MILANO – Settimana con rialzi senza precedenti per i futures del caffè, a fronte di una situazione sempre più drammatica sul fronte dell’offerta, in particolare per i robusta. A Londra, il contratto per scadenza luglio si è rivalutato del 4,62% rispetto alla settimana precedente. Nella sessione di venerdì 19 aprile, il benchmark ha guadagnato 18 dollari risalendo a quota 4.080, in recupero dopo le forti liquidazioni di giovedì, ma al di sotto della chiusura record di mercoledì ($4.195).

A New York, il contratto per scadenza luglio dei futures degli arabica ha guadagnato, in una settimana, il 3,2% chiudendo venerdì a 231,85 centesimi, in rialzo marginale (+75 punti) rispetto a giovedì.

Nella seduta di mercoledì, l’Ice Arabica era volato a 240,35 centesimi, massimo dal febbraio del 2022.

La situazione in Vietnam si fa intanto sempre più preoccupante, sia sul fronte produttivo che su quello commerciale

La perdurante forte siccità imputata al fenomeno El Niño (peraltro prossimo a concludersi) rischia di compromettere anche il prossimo raccolto di caffè robusta, dopo il forte calo produttivo registrato già per l’annata in corso.

E la ridotta disponibilità di caffè nei magazzini, unita ai giochi speculativi in atto, sta mettendo sotto forte pressione l’intera supply chain del paese asiatico.

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Il nuovo team BWT USA per SCA Expo 2024 a Chicago

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Il team BWT (immagine concessa)

CHICAGO – Lo stand BWT water+more potrebbe sembrare identico a prima vista, ma nell’ultimo anno sono cambiate molte cose. Gli esperti della filtrazione dell’acqua hanno definito un nuovo team per gli Stati Uniti, presentato ufficialmente al mercato durante la SCA Expo di Chicago dal 12 al 14 aprile.

BWT water+more a SCA Expo 2024 di Chicago

La nuova organizzazione BWT USA, con nuovo personale e struttura di servizio locale, supporta i clienti negli Stati Uniti, Canada e Messico direttamente attraverso la sua sede centrale a Greensboro, Carolina del Nord.

Le persone non sono l’unica novità introdotta dal team: il brand ha inoltre introdotto nuovi prodotti per completare l’intera gamma di sistemi e fornire un servizio completo per tutte le esigenze di filtrazione dell’acqua per il caffè.

Tra questi nuovi prodotti si trova la nuova gamma di cartucce Besttaste 10-25-20 con tecnologia a carboni attivi e maggiore capacità, da 10.000 a 60.000 litri.

Inoltre, per la prima volta negli Stati Uniti, il team ha ricreato presso il proprio stand il famoso “Stage of Champions”, l’attrezzatura ufficiale del WBC (Campionati mondiali baristi) di cui BWT water+more è sponsor.

Macchina (Tempesta), macinacaffè (Victoria Arduino) e acqua ottimizzata (BWT), che i migliori baristi del mondo utilizzano nelle loro competizioni.

Questa novità ha permesso al team BWT USA di presentare ai clienti il sistema ad osmosi altamente avanzato BESTAQUA 14 ROC COFFEE.

Il sistema si basa su un processo di rimineralizzazione molto speciale utilizzando la formula brevettata BWT con magnesio.

La tecnologia del magnesio è un elemento che Boram Um, campione mondiale baristi, conosce particolarmente bene.

Dopo la vittoria ad Atene nel 2023, Boram è entrato a far parte di BWT water+more come BWT Water Brand Ambassador ed era presente con il team presso lo stand di Chicago per parlare ai clienti della sua percezione di questo importante minerale e come ha influenzato le sue attività di agricoltore, torrefattore e soprattutto barista che ha raggiunto il primo posto nella competizione mondiale.

Rimanete connessi con il team seguendo le pagine dei social media:

Venditalia: Feio S.r.l. presente con il marchio Karoma Caffè, 15-18/05

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I prodotti di Caffè Karoma (immagine concessa)

MILANO – Feio S.r.l. nasce nel 1986 dalla passione per il caffè e dalla volontà di offrire un prodotto di elevata qualità. Nel corso degli anni, l’azienda presente nel mercato con il marchio Karoma Caffè, ha conquistato il gusto e la fiducia di una clientela sempre più ampia, grazie all’impegno costante nella ricerca e nell’innovazione.

La Feio S.r.l. sarà presente all’evento Venditalia, fiera di riferimento per il settore vending, che si terrà a Milano – Rho dal 15 al 18 maggio 2024.

Karoma a Venditalia

Allo stand K38 del padiglione 8, i visitatori potranno immergersi nel mondo Karoma e vivere un’esperienza sensoriale unica. Potranno degustare pregiate miscele di caffè, frutto di un’attenta selezione dei migliori chicchi provenienti da tutto il mondo.

Il logo di Caffè Karoma (immagine concessa)

In occasione del Venditalia verranno presentate le ultime novità di prodotto, studiate per soddisfare le esigenze e i palati più esigenti, dalle nuove miscele ai caffè aromatizzati e bevande solubili oltre a offerte esclusive per stupire i veri amanti del caffè.

Lo stand Karoma sarà inoltre un luogo di incontro con gli esperti dell’azienda, che saranno a disposizione dei visitatori per fornire consulenze personalizzate e consigli per la scelta del caffè perfetto.

Lo stand Karoma sarà presente al padiglione 8, stand K38.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Gli effetti benefici del caffè sulle malattie del fegato e il diabete: lo studio

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Il caffè contro il diabete salute ricerche caffeina parkinson cancro alzheimer studio cerebrale genetica sonno fegato reflusso sintetico pressione intestino multimorbilità

MILANO – Sul caffè esiste un’ampia letteratura scientifica che attribuisce alla bevanda numerose proprietà salutistiche, incluse quelle di ridurre l’infiammazione epatica e lo sviluppo del diabete tipo 2. Riducendo questi due fattori, si abbassa al contempo anche il rischio di contrarre diverse altre malattie dato che sia l’infiammazione del fegato che il diabete tipo 2 sono precursori di problemi ancora più gravi nell’organismo. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Gianpaolo Usai per L’Indipendente.

Oltre la caffeina: cosa c’è dentro al caffè

Il segreto delle proprietà nutraceutiche del caffè non risiede però nella sostanza più conosciuta da tutti, la caffeina. I benefici della bevanda sono invece attribuiti ai numerosi composti vegetali antiossidanti e antinfiammatori presenti nel caffè come l’acido clorogenico, il cafestolo e il caveolo ai quali si riconoscono anche funzioni antitumorali.

Al contrario, la caffeina, il principio attivo del caffè a livello del sistema nervoso, sembrerebbe incidere poco in tal senso, dal momento che anche chi beve caffè decaffeinato trae sostanzialmente gli stessi benefici di chi lo beve nella sua versione naturale. Tali evidenze sono state confermate anche da un recente studio nel Regno Unito che ha stabilito un collegamento tra il consumo di caffè e un fegato più sano.

In questa indagine scientifica i ricercatori si sono basati sui dati relativi a un vastissimo campione di 494 mila persone circa, raccolti nella Biobank, una grande indagine nazionale sulla salute della popolazione britannica.

I partecipanti sono stati interrogati, tra gli altri, su quanto e quale caffè – decaffeinato, istantaneo, macinato o altro – consumassero. Gli individui sono stati seguiti mediamente per un decennio e i dati sulle abitudini legate al caffè sono stati incrociati con quelli concernenti l’insorgere o meno di malattie al fegato come la steatosi, il carcinoma del fegato, epatiti e cirrosi epatica.

Gli studiosi hanno così stabilito che circa il 78% dei partecipanti consumasse mediamente due tazzine di caffè al giorno.

Rispetto ai non bevitori di caffè, i bevitori di caffè avevano rischi ridotti rispettivamente del 21% di patologie croniche del fegato e del 49% di morire per malattie del fegato inclusi i tumori (epatocarcinoma).

Ciò è stato rilevato indipendentemente dal tipo di caffè consumato, fosse esso solubile, macinato o decaffeinato. Questo studio non è di certo una voce isolata nella letteratura scientifica e anzi concorda con precedenti studi che generalmente riportano associazioni inverse tra consumo di caffè ed esiti di patologia cronica del fegato, inclusi gli enzimi epatici alteratifibrosicirrosi, e tumori al fegato.

Effetti protettivi del caffè sono stati inoltre registrati in pazienti che avevano contratto un’epatite C di tipo virale.

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Espresso italiano champion: al via le selezioni nella sede di La San Marco a Gradisca d’Isonzo, 16/05

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roberto nocera contest italiano espresso
Roberto Nocera, direttore generale de La San Marco, all'ottenimento della certificazione delle macchine per il contest (immagine concessa)

GRADISCA D’ISONZO (Gorizia) – Si svolgeranno il prossimo 16 maggio a La San Marco, nella sua sede di Gradisca d’Isonzo, le selezioni valide per l’Espresso italiano champion, il campionato italiano baristi dell’Istituto espresso italiano (Iei). L’azienda isontina, leader nella produzione di macchine per il caffè, ha superato egregiamente, nei giorni scorsi, il test condotto dagli ispettori IEI che le consente di ospitare le selezioni per il concorso cui partecipano, ogni anno, centinaia di baristi in tutta Italia: le macchine de La San Marco hanno conseguito tutte le certificazioni necessarie per essere utilizzate dai candidati  all’Espresso italian champion.

Le selezioni per l’Espresso italiano champion

Il 21 e 22 marzo scorso l’azienda del Friuli Venezia Giulia ha completato la certificazione Iei per la sua collezione D., le macchine a Leva e i macinacaffè Premium. Un panel composto da dieci certificatori ha esaminato e confermato l’adeguatezza dei prodotti La San Marco ai parametri standard richiesti.

Il contest Espresso italiano champion, la cui tappa regionale in Friuli Venezia Giulia è prevista dunque il prossimo 16 maggio a Gradisca d’Isonzo, è aperto a tutti i baristi che saranno chiamati a tarare la propria attrezzatura e preparare in soli 11 minuti quattro espressi e quattro cappuccini perfetti, sotto gli occhi dei giudici tecnici e valutati poi da una giuria sensoriale che opera alla cieca secondo gli standard dell’Istituto internazionale assaggiatori caffè (Iiac).

Per iscriversi è sufficiente che  il barista invii la sua candidatura a espressoitalianochampion@iei.coffee o scrivere al numero 3756731195.

Il concorso Espresso italiano champion 2024 ha già la sua prima finalista, che si è conquistata un posto alla competizione conclusiva a Como: si tratta  della colombiana Leidy Yulieth Arias Aguirre, vincitrice della gara che si è svolta il 7 aprile  scorso a Torino nella sede di Caffè Costadoro.

Per le selezioni dei finalisti sono previste,  oltre a quella del Friuli Venezia Giulia, altre 6 tappe in vista delle finali in programma a Como il 18 e 19 giugno 2024.

Soddisfazione per l’ottenimento della certificazione che consentirà a La San Marco di ospitare una delle tappe delle fasi eliminatorie dei candidati all’Espresso Italiano Champion è stata espressa dal direttore generale de La San Marco Roberto Nocera, secondo il quale “E’ un’iniziativa che consente al settore dell’espresso italiano di crescere maggiormente, dando la possibilità ai baristi di confrontarsi in un contest nazionale e affinare le proprie capacità. Questo porta ad una sempre maggiore professionalità”

Nocera continua: “Non solo, matura anche la  consapevolezza e la promozione delle diverse tradizioni legate al caffè  che a loro volta possono contribuire a preservare il patrimonio culturale italiano e  a far crescere l’apprezzamento globale per l’espresso italiano”.

Nocera conclude: “La San Marco, con la sua partecipazione attiva, può svolgere un ruolo chiave nel diffondere la conoscenza di questa bevanda e nel promuovere l’eccellenza che la contraddistingue nel contesto internazionale. Inoltre, il fatto che l’azienda sia fermamente convinta dell’importanza di questa tutela dimostra un impegno autentico verso la valorizzazione di un prodotto così emblematico per l’Italia”.

Il ruolo da protagonista nel contest  è una novità assoluta per La San Marco che, con i suoi 104 anni di storia, ha fatto ingresso quest’anno nell’Iei per supportare ancora con maggiore forza la propria missione, quella di promuovere il valore dell’espresso italiano. Dell’Istituto espresso italiano (Iei) fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera.

Dalla sua fondazione che risale a 25 anni fa, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 37 aziende aderenti con un fatturato aggregato di più di 700 milioni di euro.

Nasce la Foresta Fabbri, polmone che assorbirà 450 tonnellate di CO2 con 1800 alberi

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Amarena Fabbri per un futuro più verde (immagine concessa)

BOLOGNA – Arancio, caffè, anacardo, banano, mangrovia, alloro: sono solo alcuni dei 1800 alberi che compongono la Foresta Fabbri realizzata in collaborazione con Treedom, realtà italiana che permette di piantare alberi a distanza, e che rappresenta un nuovo tassello dell’impegno dell’azienda Fabbri a favore dell’ambiente, del territorio e dello sviluppo sostenibile. Un grande cuore verde che batterà in tutto il mondo, dall’America Latina passando per l’Africa e l’Oceania, e che permetterà di assorbire in 10 anni quasi 450 tonnellate di CO2 (stima basata su calcoli del database GlobAllomeTree).

La Foresta Fabbri in collaborazione con Treedom

“Per un’azienda diventata grande valorizzando i preziosi frutti della terra – spiega la famiglia Fabbri – il rapporto con l’ambiente è un fatto naturale. La collaborazione con Treedom ci permette di rinnovare non solo il nostro impegno ambientale, ma anche di sostenere e offrire opportunità di reddito alle comunità locali, come da nostra filosofia. Per noi il concetto di impresa è infatti legato a doppio filo con quello di sviluppo del territorio, inclusione e lavoro”.

A piantare e prendersi cura degli alberi sono infatti comunità di contadini che li pianteranno insieme alle proprie colture annuali, come mais o fagioli, per diversificare le proprie fonti di approvvigionamento alimentare e di reddito potenziale e apportare benefici al suolo e all’ambiente.

Ogni albero che compone la Foresta è dotato di una carta di identità in costante aggiornamento e visionabile dal sito di Treedom (https://www.treedom.net/it/organization/fabbri-1905/event/amarenafabbriforest), che permette di di vedere la foto dell’albero al momento della sua piantumazione, le sue caratteristiche, la quantità di CO2 assorbita, il tipo di utilizzo (alimentare, medicinale, cosmetico etc).  Vengono inoltre resi noti i benefici che è in grado di apportare alle comunità locali.

Il progetto viene comunicato al pubblico attraverso il prodotto più iconico dell’azienda: l’originale Amarena Fabbri. Una speciale etichetta, di grande impatto visivo, verrà apposta sui vasi da 600 gr: in primo piano un’immagine stilizzata di alberi e la scritta “Amarena Fabbri per un futuro più verde”; all’interno una breve descrizione del progetto e alcune ricette originali.

Il progetto si inserisce all’interno di un percorso articolato che vede l’azienda impegnata da tempo sul fronte della sostenibilità, come testimoniato dal Bilancio di sostenibilità pubblicato da Fabbri 1905 nel 2023, in anticipo sugli obblighi di legge. È possibile approfondire le diverse tematiche trattate – economiche, ambientali e sociali – e conoscere i principali progetti in corso cliccando qui.