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mercoledì 27 Novembre 2024
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Crisi nel Mar Rosso: da inizio anno le navi in transito diminuite del 76%

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crisi nel mar rosso
Una nave in transito (immagine concessa)

MILANO – Allianz Trade ha pubblicato un Rapporto dal titolo “La crisi nel Mar Rosso: effetti sulle imprese italiane e sul commercio internazionale”. Si tratta di un’indagine – svolta a marzo – su un campione di 500 esportatori italiani, in collaborazione con Format Research, istituto di ricerca specializzato nelle indagini sulle imprese.

Scopo di questa ricerca è valutare le conseguenze della crisi nel Mar Rosso che, dalla fine del 2023, ha innescato interruzioni nel settore dei trasporti marittimi.

Le conseguenze della crisi nel Mar Rosso

Le compagnie di navigazione sono state, infatti, costrette a optare per rotte più costose e dispendiose intorno all’Africa, per evitare i rischi nella regione del Mar Rosso.

Il Mar Rosso è una rotta vitale, che rappresenta il 30% del traffico mondiale di container e il 40% del commercio Asia-Europa.

Circa il 12% del petrolio trasportato via mare e l’8% del gas naturale liquefatto (GNL) passano attraverso il Canale di Suez. Inoltre, gli attacchi hanno avuto un impatto notevole sul volume delle spedizioni.

“Da inizio anno, – ha dichiarato Francoise Huang, senior economist Allianz Trade for Asia Pacific – il numero di navi portacontainer che attraversano lo Stretto di Bab-El-Mandeb e il Canale di Suez è stato rispettivamente inferiore del -76% e del -48% rispetto ai volumi normalmente registrati durante il periodo pre-bellico. Al contrario, il volume delle spedizioni intorno al Capo di Buona Speranza è aumentato del +193% nello stesso periodo”.

“I prezzi di spedizione, – prosegue Huang – in particolare le tariffe di trasporto dei container, sono inizialmente aumentati in modo significativo rispetto ai livelli di novembre 2023 (+87% entro la fine di dicembre e +177% entro la fine di gennaio, quando hanno raggiunto un picco di 3.964 USD/container da quaranta piedi). Da allora i prezzi di spedizione sono diminuiti in modo sequenziale, a un ritmo di circa il -3% ogni settimana (sebbene rimangano 1,9 volte superiori al prezzo pre-pandemia)”.

Impatto sui ricavi

Negli ultimi sei mesi, il fatturato delle aziende colpite dalla crisi del Mar Rosso è diminuito nel 14,2% rispetto al semestre precedente. La riduzione media del fatturato per azienda è stata del -18%. Il 10,6% delle aziende prevede ulteriori cali nel 2024.

Impatto sugli investimenti aziendali

Il 5,5% delle aziende è stato costretto a ridurre significativamente o addirittura a cancellare completamente gli investimenti previsti per il 2024 a causa della crisi del Mar Rosso.

Impatto sull’attività economica delle imprese

Il 51% delle aziende intervistate ha incontrato qualche tipo di difficoltà nel transito delle merci attraverso il Mar Rosso. Questo dato è più pronunciato tra le aziende dei settori della meccanica strumentale, dell’energia e della metallurgia.

Impatto sui costi

Il 56,4% delle aziende ritiene che i costi (spedizione, import/export/transito) aumenteranno a causa delle difficoltà di transito attraverso il Canale di Suez.

I settori dell’energia, della chimica, dell’agroalimentare e della metallurgia sono i più preoccupati. L’aumento medio dei costi stimato dalle aziende è del +19% rispetto al periodo pre-crisi.

Impatto sui tempi di spedizione (importazione, esportazione, transito)

Il 59,2% delle aziende ritiene che i tempi di spedizione (import/export/transito) aumenteranno a causa delle difficoltà di passaggio attraverso il Canale di Suez.

Impatto sui termini di pagamento dei clienti delle aziende

Il 22,6% delle aziende ritiene che ci saranno ritardi nei pagamenti da parte dei clienti nei prossimi tre mesi. Il ritardo medio stimato dalle aziende è di +40 giorni.

Nuovi scenari competitivi e potenziale perdita di quote di mercato

Il 23,2% delle aziende ritiene che la concorrenza tra le navi che transitano più facilmente attraverso il Canale di Suez comporterà una perdita di quote di mercato per la propria azienda. Il 6,4% ritiene che l’impatto della crisi sull’andamento della propria attività economica sarà abbastanza significativo.

Soluzioni adottate per superare le nuove difficoltà logistiche

Il 30% delle aziende ha già preso in considerazione possibili alternative per evitare le difficoltà logistiche: il 20,6% vi farà ricorso nel 2024, mentre il 9,4% vi ha già fatto ricorso attraverso l’uso del trasporto aereo (60,5%), del trasporto su strada (9,5%), del trasporto ferroviario (circa 8%), o attraverso l’uso combinato di tali vettori (oltre il 22% circa delle aziende).

“La crescente incertezza geo-politica Medio Orientale – afferma Luca Burrafato, responsabile Paesi mediterranei Medio Oriente e Africa per Allianz Trade – si innesta in uno scenario di volatilità globale caratterizzata dalla crescita delle insolvenze e dei tassi di interesse che stanno generando elevati fabbisogni finanziari per le imprese.In questo contesto, crediamo che sia ancor più necessaria la definizione di strategie di filiera che – coinvolgendo in maniera allargata la supply-chain – consentano di ottimizzare la gestione del capitale circolante con l’obiettivo di valorizzare quella propensione alla resilienza che il tessuto economico Italiano ha più volte evidenziato nei momenti più critici”.

La scheda sintetica di Allianz Trade

Allianz Trade è il leader mondiale dell’assicurazione crediti, specializzato in cauzioni, recuperi, credito commerciale strutturato e rischio politico. La rete di intelligence proprietaria analizza quotidianamente i cambiamenti nella solvibilità di +80 milioni di aziende.

Offre alle imprese la garanzia di operare con sicurezza e di ottenere il pagamento dei propri crediti. Indennizza i crediti inesigibili, ma soprattutto assiste i clienti a evitare operazioni dall’esito incerto.

Ogni volta che stipula una polizza di assicurazione crediti o altre soluzioni finanziarie, la  priorità è la protezione predittiva, ma in caso di sinistro, il rating AA testimonia la solidità delle risorse che mette in campo con il sostegno del Gruppo Allianz per garantire l’indennizzo dei suoi clienti.

Allianz Trade, con sede a Parigi, è presente in oltre 52 paesi con 5.500 collaboratori. Nel 2022 ha raggiunto un giro d’affari consolidato di 3,3 miliardi di euro e ha coperto transazioni commerciali per un ammontare totale di 1.057 miliardi di euro. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Italian Exhibition Group: conclusa l’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti, approvato il bilancio 2023 con un utile pari a 14.160.861 euro

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italian exhibition group
L'amministratore delegato di IEG Corrado Arturo Peraboni e il presidente di IEG Maurizio Renzo Ermeti (immagine concessa)

RIMINI – Italian Exhibition Group S.p.A. (“IEG” o la “Società”) società leader in Italia nell’organizzazione di eventi fieristici internazionali e quotata su Euronext Milan, mercato regolamentato organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., comunica che si è tenuta l’Assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti con l’intervento dei soci esclusivamente tramite il rappresentante designato, in conformità a quanto consentito dall’art. 106, comma 4 del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 (c.d. “Decreto Cura Italia”) come convertito con modificazioni e la cui applicazione è stata da ultimo prorogata con Decreto Legge 29 dicembre 2022, n. 198, convertito con modificazioni dalla Legge n. 14 del 24 febbraio 2023.

Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2023, destinazione del risultato di esercizio e distribuzione del dividendo

 L’Assemblea ha approvato all’unanimità il bilancio di esercizio della Società al 31 dicembre 2023, così come approvato e presentato dal Consiglio di Amministrazione, che ha chiuso con un utile di esercizio pari ad euro 14.160.861 e ha deliberato di destinare il risultato d’esercizio 2023 come segue:

  • a ciascuna azione ordinaria avente diritto al pagamento alla record date, un dividendo lordo pari a euro 0,14, per un importo complessivo, sulla base delle azioni ordinarie attualmente in circolazione, pari a complessivi euro 4.156.590, con avvertenza che eventuali variazioni del numero delle azioni proprie in portafoglio al momento della distribuzione non avranno incidenza sull’importo del dividendo unitario come sopra indicato;
  • per euro 804 a “Riserva Statutaria” ai sensi dell’art. 24 lettera b) dello Statuto;
  • per euro 118.633 a “Riserva indisponibile plusvalenze non realizzate”;
  • per il restante ammontare, attualmente calcolato in euro 9.771.424, a copertura delle precedenti perdite di esericizio.

L’assemblea ha stabilito che il dividendo sarà posto in pagamento a decorrere dal 22 maggio 2024, con legittimazione al pagamento, ai sensi dell’articolo 83-terdecies del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 e dell’art. 2.6.6, comma 2, del Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A., il 21 maggio 2024 (cosiddetta “record date”) e previo stacco della cedola nr. 5 il 20 maggio 2024.

L’Assemblea ha, inoltre, esaminato il bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2023 e la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ex d.lgs. 254/2016.

I risultati consolidati dell’esercizio 2023 evidenziano ricavi pari a 212,4 milioni di euro (+32,4% YoY), un Adjusted Ebitda pari a 49,5 milioni di euro con un Adjusted Ebitda margin all’23,3% e un risultato netto pari a 13,3 milioni di euro, con un’incidenza percentuale sui ricavi del 6,3%; la posizione finanziaria netta è negativa per 71,9 milioni di euro.

Relazione sulla remunerazione

 L’Assemblea, esaminata la Relazione sulla Politica in materia di Remunerazione e sui Compensi corrisposti redatta ai sensi delle vigenti disposizioni di legge e regolamentari: (i) ha approvato con il 99,386% dei voti presenti in Assemblea la prima sezione della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti redatta ai sensi dell’art. 123-ter del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 e dell’art. 84-quater del Regolamento Emittenti adottato dalla Consob con delibera n. 11971/1999 e (ii) all’unanimità sulla seconda sezione della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti redatta ai sensi dell’art. 123-ter del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 e dell’art. 84-quater del Regolamento Emittenti adottato dalla Consob con delibera n. 11971/1999.

Italian Exhibition Group: nomina del Consiglio di Amministrazione

Sulla base delle due liste presentate, l’assemblea degli Azionisti ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione che scadrà con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026, con l’elezione di n.1 membro facente parte della lista n.1 presentata congiuntamente da Amber Capital Italia SGR S.p.A., che detiene n. 683.386 azioni ordinarie, pari allo 2,21% del capitale sociale, e da Amber Capital UK LLP che detiene n. 2.006.754 azioni ordinarie, pari al 6,50% del capitale sociale), e di n.9 membri facenti parte della lista n.2 presentata da Rimini Congressi S.r.l., che detiene n. 15.434.995 azioni ordinarie, pari al 50,01% del capitale sociale, e rappresentanti il 56,27% dei diritti di voto esercitabili in Assemblea, per un totale complessivo di n.10 Consiglieri di Amministrazione, fissando i relativi compensi.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione  risulta così composto:

  • Alessandra Bianchi

Tratti dalla lista n.1 votata dal 5,949% dei rappresentati in assemblea

  • Maurizio Renzo Ermeti
  • Corrado Arturo Peraboni
  • Moreno Maresi
  • Emmanuele Forlani
  • Valentina Ridolfi
  • Alessandro Marchetti
  • Gian Luca Brasini
  • Anna Cicchetti
  • Laura Vici

Tratti dalla lista n.2 votata dal 94,051% dei Rappresentati in Assemblea

 I curricula vitae dei consiglieri e l’ulteriore documentazione a corredo sono disponibili presso la sede sociale, nonché sul sito internet della Società cliccando qui.

Integrazione del Collegio Sindacale

 L’Assemblea degli Azionisti ha deliberato all’unanimità di nominare la dottoressa Luisa Renna Sindaco Effettivo e la dottoressa Sabrina Gigli Sindaco Supplente, al fine di poter riportare il Collegio Sindacale alla composizione prevista dall’art.22.1 dello statuto sociale, prevedendo che rimanga in carica fino alla scadenza degli altri sindaci attualmente in carica e, pertanto, fino alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio al 31 dicembre 2025.

Inoltre, l’Assemblea degli Azionisti ha deliberato di confermare la dott.ssa Luisa Renna nel ruolo di Presidente del Collegio Sindacale.

I curricula vitae  dei componenti  del Collegio Sindacale  sono disponibili  sul sito internet cliccando qui.

Per quanto a conoscenza della Società, la dottoressa Luisa Renna e la dottoressa Sabrina Gigli alla data del presente comunicato non detengono azioni della Società.

Autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie

L’Assemblea ha autorizzato all’unanimità il Consiglio di Amministrazione, previa revoca della precedente autorizzazione adottata dall’Assemblea ordinaria del 28 aprile 2023 per la parte non eseguita, all’acquisto e alla disposizione

di azioni proprie, ai sensi degli artt. 2357 e ss. del codice civile e dell’art. 132 del TUF, anche in più tranche, anche su base rotativa (c.d. revolving), di azioni ordinarie della Società prive del valore nominale, fino ad un numero massimo che, tenuto conto delle azioni ordinarie della Società di volta in volta detenute in portafoglio dalla Società e dalle società da essa controllate, non sia complessivamente superiore al 10% del capitale sociale della Società, in conformità con quanto previsto dall’articolo 2357, comma 3, del Codice Civile e, pertanto, tenuto conto delle azioni ordinarie possedute dalla Società. La durata dell’autorizzazione è fissata in 18 mesi dalla data della deliberazione assembleare di approvazione della proposta.

Gli acquisti dovranno essere effettuati nel rispetto delle prescrizioni normative e regolamentari, ivi incluse le norme di cui al Regolamento (UE) 596/2014 e al Regolamento Delegato (UE) 2016/1052, nonché delle prassi di mercato ammesse pro tempore vigenti, ove applicabili. In ogni caso gli acquisti dovranno essere effettuati:

(i) ad un prezzo per azione che non potrà discostarsi in diminuzione e in aumento per più del 15% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di borsa precedente ogni singola operazione; (ii) ad un corrispettivo che non sia superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta di acquisto indipendente corrente più elevata presente nella sede di negoziazione dove viene effettuato l’acquisto.

Le operazioni di acquisto di azioni potranno essere effettuate nel rispetto delle condizioni previste dall’art. 3 del Regolamento Delegato (UE) n. 2016/1052 della Commissione al fine di beneficiare, ove ne sussistano i presupposti, dell’esenzione di cui all’articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) n. 596/2014 relativo agli abusi di mercato con riferimento all’abuso di informazioni privilegiate e manipolazione di mercato.

In considerazione delle diverse finalità perseguibili mediante le operazioni sulle azioni proprie, l’Assemblea ha autorizzato l’effettuazione degli acquisti, nel rispetto del principio di parità di trattamento degli azionisti previsto dall’art. 132 del TUF, secondo qualsivoglia delle modalità di cui all’articolo 144- bis del Regolamento Consob (anche per il tramite di società controllate), da individuarsi, di volta in volta, a discrezione del Consiglio stesso.

Alla data del 19 marzo 2024 la Società detiene n. 319.000 azioni proprie, pari al’1,03% del capitale sociale avente diritto di voto.

L’autorizzazione è stata approvata, in osservanza delle vigenti disposizioni di legge, secondo le modalità, i termini e le condizioni contenuti nella relativa relazione illustrativa presentata dal Consiglio di Amministrazione e disponibile sul sito internet della Società all’indirizzo www.iegexpo.it e presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato “1iNFO”, consultabile all’indirizzo www.1info.it.

Parte straordinaria

 L’Assemblea degli Azionisti di Italian Exhibition Group in sede Straordinaria non ha approvato la modifica dell’articolo 10 dello Statuto Sociale (Convocazione dell’Assemblea) e dell’articolo 11 dello Statuto Sociale (Partecipazione alle Assemblee). La percentuale di voti favorevoli degli Azionisti ha rappresentato il 4,272% dei voti presenti in Assemblea; i voti contrari sono stati il 5,949%, mentre l’89,779% Rappresentati in Assemblea si è astenuto.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione della Società si è riunito, per la prima volta, a valle dell’Assemblea dei Soci di Italian Exhibition Group, ed ha nominato il dottor Maurizio Renzo Ermeti presidente esecutivo, il dottor Corrado Arturo Peraboni amministratore delegato e Chief Exececutive Officer. Il dottor Gian Luca Brasini è consigliere esecutivo.

Il Consiglio di Amministrazione inoltre, sulla base delle dichiarazioni rese dagli interessati, all’esito delle opportune verifiche, ha valutato la sussistenza dei requisiti di indipendenza previsti dalla legge e dallo statuto in capo agli amministratori Moreno Maresi, Valentina Ridolfi, Alessandro Marchetti, Anna Cicchetti, Laura Vici e Alessandra Bianchi.

In aggiunta, il Consiglio di Amministrazione ha istituito i seguenti comitati interni:

  • il Comitato Controllo e Rischi (a cui sono attribuite anche le funzioni di Comitato Parti Correlate), composto dai seguenti Amministratori indipendenti: Alessandra Bianchi, Moreno Maresi, Anna Cicchetti, Valentina Ridolfi;
  • il Comitato Remunerazione e Nomine, composto dai seguenti Amministratori (a cui sono attribuite anche le funzioni di Comitato Sostenibilità): Valentina Ridolfi, Laura Vici, Alessandro Marchetti, Emmanuele Forlani;

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato l’Organismo di Vigilanza nelle persone del dottor Fabio Pranzetti, dell’avvocato Monia Astolfi e della dottoressa Lucia Cicognani con il compito di vigilare sulla corretta implementazione, efficacia ed osservanza del Modello 231 all’interno della Società nonché di curarne il relativo aggiornamento. Il dottor Fabio Pranzetti è stato nominato Presidente dell’Organismo di Vigilanza.

Qromo, startup di digitalizzazione nell’horeca, annuncia un aumento di capitale di circa 1 mln

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Francesco Basile, founder e ceo di Qromo (immagine concessa9

MILANO – Qromo, giovane startup fintech nata a Milano nel 2020 con l’obiettivo di digitalizzare e semplificare tutti i processi delle attività di food retail e del settore horeca, rende noto di avere recentemente chiuso un secondo round di investimento per un aumento di capitale di quasi 1 milione di euro e di avere conseguentemente raggiunto una valutazione di circa €8 milioni.

L’aumento di capitale di Qromo

Qromo nasce con l’obbiettivo di risolvere la scarsa digitalizzazione all’interno del settore horeca e food retail, offrendo una soluzione smart che permette ai ristoratori di eliminare il concetto di cassa: i clienti possono ordinare e pagare direttamente dal telefono senza bisogno di installare app ma semplicemente inquadrando un QrCode.

La soluzione Qromo integra infatti un menù digitale, un servizio di ordini e pagamenti completamente digitalizzato e un software gestionale che vanno a efficientare tutti i processi che avvengono all’interno di un ristorante, dall’ordinazione al pagamento, sino alla gestione del magazzino.

La raccolta, che si è chiusa a marzo 2024, si aggiunge al primo round messo a segno dalla startup nel 2023, e contribuirà ad alimentare la crescita organica dell’azienda e lo sviluppo di nuove soluzioni digitali destinate alla ristorazione, così da arricchire il servizio per i clienti presenti e futuri di Qromo.

“La rinnovata fiducia degli investitori conferma che ci stiamo muovendo nella direzione giusta.” – commenta Francesco Basile, co-founder e amministratore delegato di Cromo S.r.l.. “In Italia la ristorazione è un settore notoriamente resistente ai processi di digitalizzazione, ma i dati ci dicono che sono i consumatori i primi a preferire gli strumenti e i metodi di pagamento elettronici”.

Basile aggiunge: “Le mie personali esperienze di lavoro in Cina, dove questo modello è molto diffuso, mi hanno rivelato l’arretratezza della digitalizzazione nel mondo della ristorazione italiana e questo impatta in maniera negativa sulle prospettive di crescita del business. L’ambizione di Qromo è quella di rivoluzionare la customer experience nel mondo della ristorazione, avvicinandola a quella di un Apple Store, in cui l’approccio data-driven semplifica i processi e massimizza i risultati, migliorando l’interazione tra attività e cliente e rendendo obsoleto il concetto di cassa”.

Il round appena concluso, realizzato con il contributo di investitori privati, family office, angel investor, tra cui LCA Venture e CTR Holding, ha portato all’interno di Qromo non solo liquidità ma anche l’expertise di diversi professionisti provenienti da prestigiosi contesti del mondo della ristorazione.

“Per crescere, una società non ha bisogno solo di liquidità ma anche di competenze specifiche: la nostra raccolta ci ha portato ad avvicinare persone con un forte know-how nel mondo del food retail e horeca al progetto Qromo. Sono molto lieto di avere trovato persone di talento che hanno creduto in questo progetto, e di poter contare oggi su un team di 12 professionisti provenienti da vari contesti, tra cui Luca Marras, uno tra i pionieri di The Fork, e Ludovico Molossi, ex Scalapay.” Conclude Francesco Basile.

La scheda sintetica di Qromo

Qromo S.r.l. è una start-up fintech fondata nel 2020 che si rivolge alle attività del settore horeca, food retail ed eventistica con una soluzione modulare all-in-one che integra un menù digitale personalizzabile, un sistema di ordini e di pagamento e un software gestionale per la processazione degli ordini.

La soluzione Qromo contribuisce a eliminare le code in cassa e facilitare i processi di ordinazione e pagamento, tracciando in tempo reale le rimanenze di magazzino.

 

Autogrill e PizzAut insieme a sostegno dell’inclusione lavorativa

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Il logo Autogrill

MILANO – Autogrill, leader nella ristorazione per chi viaggia e parte di Avolta, ha avviato una collaborazione con PizzAut, l’associazione nata per sensibilizzare le istituzioni e la società civile sul tema dell’occupabilità delle persone autistiche, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione lavorativa.

Autogrill in partnership con PizzAut

Si tratta di una collaborazione nel segno dell’accoglienza e della diversità che genera valore e crea una cultura aziendale inclusiva e rispettosa, sostenendo l’integrazione delle persone che hanno maggiore difficoltà a inserirsi nel mercato del lavoro.

Concretamente, Autogrill si è impegnata a donare un food truck targato PizzAut che farà parte della flotta di veicoli del progetto PizzAutoBus, che percorreranno la Lombardia e l’Italia con l’obiettivo di sensibilizzare e aumentare le occasioni di inclusione, e ad assumere all’interno del proprio staff una persona che ha firmato il suo primo contratto a tempo indeterminato e, assunto da Autogrill, sta lavorando attualmente in distacco da PizzAut a Monza.

“Da sempre abbiamo a cuore la crescita delle persone e la creazione di un ambiente di lavoro che promuova una cultura inclusiva, la diversità e l’equità a tutti i livelli lavorativi”, ha commentato Luca D’Alba, general manager Italy F&B di Avolta.

Luca D’Alba aggiunge: “Oggi, in linea con la strategia di sostenibilità di Avolta, Journey Sustainably On, abbiamo rafforzato ancor di più questa visione, nella convinzione che la diversità sia una risorsa essenziale e parte integrante del nostro modo di fare business. Siamo orgogliosi di collaborare e sostenere una realtà come PizzAut, impegnata nella creazione di un mondo sempre più inclusivo e con la quale condividiamo i valori come l’accoglienza e la promozione della diversità”.

Carlo Pesenti, Italmobiliare, con il 60% delle azioni di Caffè Borbone: “Investiremo di più nell’espresso”, “Nessun centro produttivo negli Usa” aggiunge così l’ad Marco Schiavon

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Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italmobiliare

Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italmobiliare, investment holding quotata in Borsa entrata nel 2018 nel capitale sociale di Caffè Borbone con una quota del 60%, risponde a Il Sole 24 Ore Radiocor in merito a eventuali prossime operazioni nell’agroalimentare. Leggiamo di seguito le sue dichiarazioni in merito al futuro di Caffè Borbone grazie all’articolo pubblicato su Borsa Italiana.

Il futuro di Caffè Borbone

MILANO – “Il mondo del caffè è enorme, noi siamo ancora piccolissimi: io penso che investiremo ancora su questo particolare specifico settore. Caffè Borbone rappresenta il 20% del nostro Nav (net asset value), è quindi importante, ma non enorme, però in questi anni abbiamo sviluppato una conoscenza più profonda del settore, iniziamo a conoscere bene il mondo del caffè, abbiamo il management, un avviamento importante e quindi ritengo che il mondo del caffè rappresenti una piattaforma su cui investire di più”.

Dal 2018, anno di acquisizione della maggioranza di Caffè Borbone da parte di Italmobiliare, a oggi, i ricavi della torrefazione napoletana guidata dall’amministratore delegato Marco Schiavon, sono passati da 90 milioni a 300 milioni.

“Caffè Borbone è una azienda che genera una quantità di cassa importante, quindi ha tutte le risorse necessarie per finanziare la propria crescita”. Così Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italmobiliare, risponde ancora a Radiocor in merito a eventuali ipotesi di Ipo circolate negli scorsi anni.

Marco Schiavon AD CAffè Borbone
Marco Schiavon amministratore delegato di Caffè Borbone

Dal 2018 – anno in cui Italmobiliare ha rilevato il 60% della torrefazione napoletana guidata dall’amministratore delegato Marco Schiavon – a oggi, il fatturato è cresciuto da 90 milioni a 300 milioni di euro. Questo percorso virtuoso e l’interesse degli investitori esteri per i gioielli dell’agroalimentare italiano avevano alimentato sulla stampa alcune indiscrezioni relative a una eventuale collocazione in Borsa.

“A oggi nessun centro produttivo è previsto negli Usa, perché consideriamo la competenza della produzione a Napoli un valore: è ovvio che in futuro valuteremo, sulla base di volumi e quantità”. ha aggiunto Marco Schiavon, in merito alle prospettive dell’azienda negli Usa e riportato da Borsa Italiana.

Caffè Borbone ha aperto la filiale americana a inizio 2023. Schiavon ha aggiunto sempre a Il Sole 24 Ore Radiocor: “Abbiamo avviato le operazioni commerciali sul mercato americano, dove il tema dell’italianità trova una buona accoglienza. Ma bisogna procedere con l’avvicinamento giusto: è un mercato grande, affollato, con molti concorrenti. Noi abbiamo un modello di business molto chiaro, che è il monoporzionato, e quindi  dobbiamo trovare delle opportunità di crescita all’interno di questi segmenti”.

“Me lo tengo stretto finché posso”, afferma di nuovo Pesenti a Radiocor riferendosi a Caffè Borbone. “La Borsa ha un suo significato e una sua finalità e al mercato bisogna rivolgersi quando c’è una necessità, un progetto, una opportunità”.

Conclude Carlo Pesenti:`Dopo aver sviluppato molto bene il mercato italiano, stiamo toccando alcuni mercati stranieri e stiamo verificando che, su piccole esportazioni, il mercato risponde, dimostrando di essere pronto a ricevere il Caffe´ Borbone: non dobbiamo perdere l’opportunita”. “C’e´ una ambizione molto forte”, aggiunge l’ad Marco Schiavon. `Tra i Paesi piu´ importanti oggi abbiamo la Germania e lavoriamo bene in Spagna’ conclude.

 

 

Venditalia è alle porte, Comunicaffè dalla parte degli espositori: come e cosa mandare per la pubblicazione gratuita dei vostri comunicati stampa

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venditalia
Il ritorno di Venditalia (immagine concessa)

MILANO – Non manca molto alla partenza di Venditalia: a Fieramilano Rho dal 15 al 18 maggio, si terrà la manifestazione internazionale della distribuzione automatica organizzata da Venditalia Servizi e promossa da CONFIDA, Associazione italiana della distribuzione automatica. E Comunicaffè sta con gli espositori e aspetta le vostre comunicazioni. Su queste pagine parte da domani, la vetrina gratuita riservata a tutte le aziende che parteciperanno all’evento.

Un po’ di numeri per inquadrare la portata di Venditalia: uno su tutti la quantità degli espositori, oltre 250, per il 33% esteri.

La dimostrazione che il canale è in crescita: soltanto in Italia nel 2023 le attività del settore, erano quasi 4mila (3.742), (+1,5% rispetto al 2022; fonte: elaborazione del Registro delle Imprese per Confida, Associazione italiana distribuzione automatica, sui dati del quarto trimestre 2023).

Le vending machine installate bel Bel Paese hanno superato le 835 mila unità e le consumazioni si sono attestate a circa 4 miliardi per un giro d’affari di 1,5 miliardi di euroLa Lombardia, con le sue 478 imprese del vending, rimane al primo posto e si conferma la vending valley italianacon un peso del 13% sul totale nazionale. Milano, con 208 imprese, è la seconda città per numero di imprese dopo Roma (con 249 aziende).

Per qualunque informazione basta scrivere a info@comunicaffe.it oppure telefonare al numero della redazione: 335 5967702. Mentre per la pubblicazione, sarà sufficiente inviare i comunicati tramite e-mail a redazione@comunicaffe.it.

Venditalia in partenza

Logo Venditalia 2024
Il logo ufficiale di Venditalia 2024

Essere pubblicati online su Comunicaffè e Comunicaffe International in inglese e diffuso in tutto il mondo, rappresenta l’opportunità in più per preparare i visitatori ai diversi appuntamenti organizzati negli stand di ciascuna azienda che vorrà comunicare il proprio programma per Venditalia.

Gli articoli verranno inseriti nel notiziario in ordine di ricezione. I testi spediti dovranno includere almeno un’immagine o una fotografia che rispecchi l’attività o un prodotto portato in Fiera, insieme al logo aziendale in formato jpg.

Naturalmente essenziale è indicare il padiglione e lo stand dell’azienda.

Inoltre, è da evitare nei comunicati l’uso della prima persona o di espressioni altisonanti: preferibile trasmettere le informazioni e i dettagli utili ai lettori e visitatori.

Dato che Venditalia è prossima all’apertura, è bene anticipare i tempi e spedire il materiale da condividere online il prima possibile, insieme alle immagini.

Groupe Seb vola a 1,9 miliardi di fatturato al traino delle macchine professionali, Keurig festeggia con il caffè americano in ripresa

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Gruppo Seb
Il logo del Gruppo Seb

MILANO – Trimestrale positiva per Groupe Seb, con il fatturato che sale a 1,893 miliardi di euro, superando la previsione degli analisti di 1,87 miliardi. In un contesto di consumi in parziale ripresa, il mercato dei piccoli elettrodomestici si mantiene resiliente in questo inizio d’anno. Forte anche il traino delle macchine da caffè professionali, che continuano la loro significativa traiettoria di crescita.

Tornando al fatturato del Gruppo, esso segna un +3,9% in termini nominali e un +7,3% a cambi e perimetro costanti.

Il risultato operativo è in crescita del 70%, a 111 milioni, con un margine operativo del 5,8%. Il segmento consumer avanza dell’1,4% in termini nominali e del 5,8% a parità di perimetro.

Questa parte del business di Groupe Seb vanta marchi del calibro di Tefal, Rowenta, Moulinex, Krups, Lagostina e comprende anche le macchine da caffè domestiche.

Ma la crescita più significativa arriva dalla divisione Professional business di Groupe Seb, le cui vendite raggiungono i 258 milioni, con un +23,3% su base riportata e un +18,5% a parità di perimetro

Un risultato ancora più significativo se si considera l’elevata base di confronto costituita dai dati del primo trimestre 2023, che ha registrato una crescita a perimetro costante del 29%.

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L’allarme del Codacons: aumento per le quotazioni di cacao e caffè, Robusta a +51,8% e Arabica +18%

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Chicchi di caffè tostato (credits: Alexa from Pixabay)

E alla fine è arrivato anche l’allarme del Codacons, l’asociazione dei consumatori sul boom per le quotazioni di cacao e caffè. Lo riportiamo per documentazione. Così il Codacons se la prende con i prezzi delle due materie prime che sui mercati internazionali stanno raggiungendo nuovi preoccupanti record, aumenti che potrebbero portare a breve a forti rincari dei listini al dettaglio per una moltitudine di prodotti venduti in Italia. Mercoledì 24 aprile le quotazioni sui mercati del cacao hanno raggiunto quota 10.800 dollari, con un incremento del +154% da inizio anno.

Stesso discorso per il caffè: il Robusta che è passato dai 2.800 dollari la tonnellata dello scorso gennaio ai 4.250 dollari del 24 aprile, mentre l’Arabica sale da 190 a 224 centesimi alla libbra (+18%) analizza il Codacons. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.

Codacons: boom per le quotazioni del cacao e del caffè

MILANO – L’allarme arriva dal Codacons, che ha monitorato l’andamento delle quotazioni negli ultimi mesi.

A inizio gennaio il prezzo del cacao era pari a circa 4.250 dollari la tonnellata, mentre mercoledì 24 aprile, le quotazioni sui mercati avevano raggiunto quota 10.800 dollari, con un incremento del +154% da inizio anno.

Trend analogo si registra per il caffè, con il Robusta che è passato dai 2.800 dollari la tonnellata dello scorso gennaio ai 4.250 dollari del 24 aprile, segnando un +51,8%, mentre l’Arabica nello stesso periodo sale da 190 a 224 centesimi alla libbra (+18%) analizza il Codacons.

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L’Aquila: il prezzo del caffè medio fermo a 1,10 euro

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

All’Aquila il prezzo del caffè sembra essere fermo a 1,20 euro dopo l’aumento generale di due anni fa. Alcuni tuttavia propongono ancora la tazzina ad 1 euro, per cui la media  generale è di 1 euro e 10. I titolari dei bar affermano di non aumentare il prezzo soprattutto per venire incontro alle difficoltà dei clienti affetti dal caro vita.

Molti gestori della città affermano che il caffè deve essere un piacere rivolto a tutti ed è giusto che il prezzo non sia superiore a 1,20. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Daniela Rosone per Il Messaggero.

L’Aquila: il prezzo del caffè

L’AQUILA – Il caffè al bar all’Aquila non ha subito aumento rispetto a due anni fa, quando da 1 euro quasi ovunque, si è passati ad 1 euro e 10 centesimi o 1 euro e 20 con quest’ultimo prezzo che è quello praticato in quasi tutti i bar dell’Aquila.

Alcuni hanno ancora il caffè ad un euro, per cui la media è di 1 euro e 10.

Luca Ciuffetelli è il proprietario dello storico bar del Corso in pieno centro. “Abbiamo il caffè – rivela a Il Messaggero – ad 1 euro e 20. Cerchiamo di reggere con questo prezzo perché ci rendiamo conto che gli stipendi dei clienti non aumentano, ma aumentano anche per loro le spese.

Ci mettiamo quindi nei panni dell’utente finale. Se avessimo adeguato il caffè ai prezzi giusti avremmo perso dei clienti. È un prezzo fuori mercato il nostro. Noi con il caffè paghiamo i dipendenti, le bollette, gli affitti per chi li ha”.

Luca Falasca è il proprietario del Bar Shelter, in periferia. “1 euro e 10 è il prezzo – spiega sempre a Il Messaggero – aumento che risale a due anni fa quando, anche a causa del conflitto russo ucraino, sono aumentati i prezzi delle materie prime, delle bollette, di tutto.

Ma come aumentare per noi i costi aumentare anche per le tasche dei clienti e per non privare gli utenti di questo piacere che abbiamo scelto di mantenere questo prezzo”.

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Anche Lavazza e Pausa Caffè nel progetto di produzione del chicco finanziato da Aics a Santo Domingo

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La cerimonia di chiusura del progetto “Implementazione tecnologica per il processo di produzione del caffè nella frontiera Dominico-Haitiana” (immagine concessa)

SANTO DOMINGO – Il 25 aprile a Santo Domingo si è tenuta la cerimonia di chiusura del progetto “Implementazione tecnologica per il processo di produzione del caffè nella frontiera Dominico-Haitiana, finanziato dallAgenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), attraverso la Banca interamericana di sviluppo (Bid/Lab), e realizzato dalla Junta Agroempresarial Dominicana (Jad).

Il progetto aveva l’obiettivo di aumentare la resa dei produttori di caffè e la loro capacità di adattamento agli effetti del cambiamento climatico. Inoltre, mirava a identificare nuovi mercati internazionali per migliorare la tecnologia di sette organizzazioni di produttori di caffè nella zona di frontiera con Haiti.

Liniziativa, dellimporto complessivo di $milione (di cui la metà cofinanziato dalla Cooperazione italiana)ha permessdi rafforzare i programmi di formazione pratica per un totale di 2487 produttori e di realizzare nuove infrastrutture, tra cui  essiccatori, vivai per la coltivazione di piante resistenti al fungo della ruggine del caffè e macchinari per la selezione dei grani per dimensione e qualità.

Grazie al progetto i produttori hanno potuto visitarun importante centro di ricerca in Costa Rica e aziende di torrefazione in Italia, tra cui Lavazza e Pausa Caffè.

Questa iniziativa ribadisce limpegno della Cooperazione italiana a favore del settore del caffè in America Centrale e Caraibi. Promuoviamo lo sviluppo socioeconomico delle comunità più vulnerabilirafforzando la loro capacità di resilienza attraverso formazione e tecnologia ha commentato Paolo Gallizioli, direttore della Sede Aics di San Salvador, presente allevento.
La missione in Repubblica Dominicana è stata anche unoccasione per conoscere le opportunità di cooperazione e presentare lazione dellAics nel Paese, contemplando una fitta agenda dincontri con lambasciatore dItalia a Santo Domingo Stefano Queirolo Palmas, autorità dominicandel Ministero delle relazioni estere, dell’economia, dell’educazione, dell’ambiente della Direzione nazionale delle tecnologie per l’irrigazione.
Inoltreil direttore si è riunito con LAC4, il centro di formazione regionale su cybersecurity, la delegazione dellUnione Europea a Santo Domingo rappresentanti dellOng italiana Avsi.